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Visualizza Versione Completa : Simoni abbandona il Giro



Aug83
24-05-02, 13:40
La maglia rosa 2001 non prende il via della 12esima tappa. Lo stop per motivi di opportunità legati all'inchiesta nata dopo la sua non negatività alla cocaina.


CAMPITELLO MATESE (Campobasso), 24 maggio 2002 - Gilberto Simoni lascia il Giro d'Italia. Il corridore della Saeco-Longoni Sport non ha preso il via della dodicesima tappa, da Campobasso a Chieti. La decisione è stata presa dalla società, mentre il trentino era determinato a continuare la corsa. E' stata una lunga mattinata di discussioni, anche accese, tra il team manager Claudio Corti e la maglia rosda del 2001: il confronto ha avuto toni pesanti, soprattutto nei minuti immediatamente precedenti alla partenza. Chiusi nel camper della squadra, i due si sono affrontati a muso duro. Simoni sosteneva il suo diritto a proseguire la gara perché ufficialmente non indagato dopo essere stato ascoltato giovedì sera per due ore da tre agenti della squadra mobile di Trento, arrivati nel suo albergo di Campitello Matese per acquisirne la testimonianza come "persona informata sui fatti" in relazione all'inchiesta aperta dal pm Giardina sulla "cessione di sostanze stupefacenti". Inchiesta nata in seguito alla notizia della non negatività alla cocaina del corridore, durante un controllo a sorpresa della Wada (l'agenzia mondiale antidoping) il 24 aprile alla vigilia del Giro del Trentino.Corti ha invece deciso di fermare l'atleta per ragioni di opportunità e per evitare l'accavallarsi di sospetti sull'atleta e sulla stessa società. La tesi difensiva di Simoni, infatti, legata a una visita odontoiatrica in cui sarebbe stato usato come anestetico locale carbocaina, continua ad alimentare dubbi. Sembra anche che alcune società, tra cui Acqua&Sapone-Cantina Tollo e Lampre-Daikin, abbiano fatto pressioni affinché Simoni fosse escluso dalla competizione. Lo stesso direttore del Giro, Carmine Castellano, in un colloquio con Corti, ha precisato la linea dell'organizzazione, favorevole a uno stop a Simoni, in attesa che la sua posizione venga chiarita. Simoni è andato via senza parlare, ma fino all'ultimo si è difeso sostenendo la sua leggittimità a proseguire la corsa: "Fermarsi adesso, dopo la vittoria di Campitello Matese, farebbe pensare a tutti che sono colpevole".Alla partenza della dodicesima tappa non si è presentato nemmeno Roberto Sgambelluri, non negativo alla Nesp durante un controllo effettuato alla viglia della partenza di Groningen: "Castellano in persona ci ha chiesto di fermare il corridore", ha spiegato il team manager della Mercatone Uno, Manuela Ronchi. Riletti alla luce dell'abbandono di Simoni, altri particolari emersi sulla vicenda in questi ultimi tre giorni acquistano un senso compiuto. Dai contrasti tra il corrdiore e Corti durante la conferenza stampa di mercoledì mattina successiva alla notizia della non negatività, relativi alla condotta da tenere sulla vicenda; al comunicato stampa diramato giovedì dalla società nel quale si ribadiva l'intenzione di estromettere il corridore se il clima intorno a lui e alla squadra si fosse fatto particolarmente pesante; al brindisi, infine, con cui Simoni ha festeggiato il successo di Campitello Matese: "Facciamo festa stasera, perché domani non sappiamo quello che succede". Amaro il commento sulla vicenda di Giuseppe Martinelli, diesse della Saeco-Longoni ed ex tecnico di Marco Pantani: "Vorrei solo che qualcuno mi spiegasse perché la notizia della non negatività sia arrivata a Giro iniziato. Ce lo avessero detto prima, non avremmo convocato Simoni e tutto questo casino non sarebbe scoppiato".

ARI6
24-05-02, 18:07
Che dire? continua la distruzione del ciclismo a opera dell'antidoping.