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Visualizza Versione Completa : Gli errori del marxismo



Pieffebi
25-05-02, 21:44
Originally posted by Roderigo

Quali sarebbero gli errori?

R.

Molto, molto sommariamente: Gli errori del marxismo sono di diversa natura, ad iniziare da questioni filosofiche basilari, come "la dialettica", ad aspetti centrali della "teoria economica", quali "la legge del valore", la "caduta del saggio di profitto", con le correlate previsioni catastrofiche sull'avvenire del modo di produzione capitalistico, la pauperizzazione, la scomparsa dei ceti medi....della proprietà fondata sul proprio lavoro e quello della propria famiglia...
Ma errori ancora più seri sono relativi alla concezione della storia, e dunque alle attese escatologiche (con la pretesa di giustificarle "scientificasmente"), con l'assoluta insensibilità alle critiche di parte democratico-liberale che fin dagli anni quaranta del XIX secolo furono mosse ai padri fondatori dimostrando l'esito inevitabilmente, oggi si direbbe, totalitario, che la profetizzata società comunista avrebbe nessariamente avuto.
Eppure lo stesso materialismo storico, proprio sulla base dell'affermata relazione fra la struttura economico-sociale e la sovrastruttura (politica, ideologica, istituzionale...), aveva, ad esempio, ben chiaro il rapporto tra libero mercato e democrazia rappresentativa (con le annesse libertà "borghesi"). Marx giunse persino a definire la democrazia borghese come "il miglior sistema per il miglior affare", ispirando la definizione leniniana di "miglior involucro del capitalismo".
La soppressione del mercato ad opera del proletariato "cosciente" , e l'edificazione di una società pianificata e collettivista, priva cioè delle libertà economiche borghesi, implicava necessariamente, a ben vedere, la soppressione necessaria della democrazia e delle libertà borghesi (come profetizzato da un Karl Heinz qualsiasi fin dal 1846/47), e non certamente a vantaggio di forme più evolute e libere di istituzioni politiche e sociali.
L'assolutizzazione del punto di vista classista, rafforzata dalla previsione, errata, della scomparsa dei ceti intermedi e della piccola proprietà, determinò il rafforzamento della riduzione della questione dello Stato, delle istituzioni politiche, delle libertà, al loro essere, nella sostanza, riconducibili esclusivamente al dominio di una classe minoritaria e sfruttatrice sulla massa proletaria e sfruttata.
L'abbattimento del capitalismo implicava necessariamente.... l'abbattimento delle libertà borghesi, dello Stato borghese, della democrazia borghese. Di questa conseguenza il marxismo non solo era consapevole....ma addirittura la rivendicava.
Già nel "manifesto comunista" Marx ed Engels vantano al loro partito l'obiettivo della distruzione della libertà e della personalità "del borghese", non concependone la portata universale di tali libertà, e l'esigenza semmai di diffondere le stesse, sempre più, alla classe operaia. E questa diffusione implica nessariamente il fondamento "materiale" delle libertà borghesi: l'economia della libera proprietà e del libero mercato, l'abolizione della quala apre la via alla schiavitù di tutti.

Cordiali saluti

@@@@@
26-05-02, 11:10
Una curiosità, potresti scrivere il tuo intero percorso di militanza politica?

Da Trozkista a Liberale, Pieffebi

Tovarish
26-05-02, 11:18
La teoria di Marx ed Engels è giusta perchè è vera. Il capitalismo è ormai in putrefazione, le crisi economiche si susseguono ad un ritmo continuo, così come le guerre imperialiste, la costante pauperizzazione della popolazione è evidente, in Italia i poveri sono ormai 5 milioni, e altri svariati milioni di persone vedono decrescere i propri redditi. Per non parlare del terzo e quarto mondo.

Il materialismo storico è la filosofia proletaria che smaschera gli interessi di classe che stanno dietro alle idee dominanti, ossia alle idee delle classi dominanti borghesi. Ad esse contrappone la nuova concezione proletaria del mondo, che demolisce tabù e pregiudizi secolari inculcati dalle classi sfruttatrici come verità eterne e assolute.

"La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotte di classe'': si tratta di parole inequivocabili che fischiano come pallottole all'indirizzo della borghesia e delle classi sfruttatrici, sostenitrici della rassicurante concezione metafisica e idealista secondo cui la storia, intesa come il ripetersi infinito di trasformazioni eternamente immutabili, la fanno gli eroi, i geni, le grandi personalità, siano essi magnati industriali e finanziari, alti governanti e parlamentari, papi e imperatori....

Le cosiddette libertà borghesi vanno eliminate in quanto, appunto, borghesi. la democrazia borghese non è la democrazia tout-court, è solo democrazia formale, vuota, è la dittatura della borghesia sul proletariato. Il fatto che esistano nel parlamento borghese tanti partiti non significa niente, essi sono solo esponenti delle varie oligarchie borghesi.
Essa va distrutta e sostituita con la dittatura democratica (perchè esercitata dalla stragrande maggioranza) del proletariato e del suo partito organizzato. Solo la dittatura del proletariato costituisce la democrazia vera, sostanziale.

Tovarish
26-05-02, 11:21
Originally posted by @@@@@
Una curiosità, potresti scrivere il tuo intero percorso di militanza politica?

Da Trozkista a Liberale, Pieffebi

Il denominatore comune dell'odio per il socialismo c'era allora e c'è adesso. Anticomunista era, anticomunista rimane...:cool: :cool:

Pieffebi
26-05-02, 17:01
Originally posted by @@@@@
Una curiosità, potresti scrivere il tuo intero percorso di militanza politica?

Da Trozkista a Liberale, Pieffebi


Non sono da anni un militante politico.
Nella mia vita, dopo l'allontanamento dal marxismo ho votato....per PRI - PLI - Lega Nord - Polo delle Libertà - Alleanza Nazionale - Casa delle Libertà.

Saluti liberali.

Pieffebi
26-05-02, 17:09
Originally posted by Tovarish
La teoria di Marx ed Engels è giusta perchè è vera. Il capitalismo è ormai in putrefazione, le crisi economiche si susseguono ad un ritmo continuo, così come le guerre imperialiste, la costante pauperizzazione della popolazione è evidente, in Italia i poveri sono ormai 5 milioni, e altri svariati milioni di persone vedono decrescere i propri redditi. Per non parlare del terzo e quarto mondo.

Il materialismo storico è la filosofia proletaria che smaschera gli interessi di classe che stanno dietro alle idee dominanti, ossia alle idee delle classi dominanti borghesi. Ad esse contrappone la nuova concezione proletaria del mondo, che demolisce tabù e pregiudizi secolari inculcati dalle classi sfruttatrici come verità eterne e assolute.

"La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotte di classe'': si tratta di parole inequivocabili che fischiano come pallottole all'indirizzo della borghesia e delle classi sfruttatrici, sostenitrici della rassicurante concezione metafisica e idealista secondo cui la storia, intesa come il ripetersi infinito di trasformazioni eternamente immutabili, la fanno gli eroi, i geni, le grandi personalità, siano essi magnati industriali e finanziari, alti governanti e parlamentari, papi e imperatori....

Le cosiddette libertà borghesi vanno eliminate in quanto, appunto, borghesi. la democrazia borghese non è la democrazia tout-court, è solo democrazia formale, vuota, è la dittatura della borghesia sul proletariato. Il fatto che esistano nel parlamento borghese tanti partiti non significa niente, essi sono solo esponenti delle varie oligarchie borghesi.
Essa va distrutta e sostituita con la dittatura democratica (perchè esercitata dalla stragrande maggioranza) del proletariato e del suo partito organizzato. Solo la dittatura del proletariato costituisce la democrazia vera, sostanziale.

La distinzione fra democrazia formale e democrazia sostanziale (che persino Cofferati ha ripetuto recentemente, dimostrando l'involuzione della sinistra diesse verso il massimalismo ) è spesso alla base delle concezioni "organiche" della società, i cui esisti sono inevitabilmente totalitari.

Saluti liberali.

Roderigo
26-05-02, 17:58
Originally posted by Pieffebi
La distinzione fra democrazia formale e democrazia sostanziale (che persino Cofferati ha ripetuto recentemente, dimostrando l'involuzione della sinistra diesse verso il massimalismo ) è spesso alla base delle concezioni "organiche" della società, i cui esisti sono inevitabilmente totalitari.
Saluti liberali.
La distinzione tra democrazia formale e democrazia sostanziale è pericolosa, non in assoluto, ma solo se non si pone il problema della legalità istituzionale.

Una tale distinzione non può essere inibita a priori, salvo ritenere - e da un punto di vista conservatore lo si può ben capire - che la democrazia - questa democrazia - non è migliorabile.

R.

Pieffebi
26-05-02, 18:05
Infatti ho detto...spesso...e non sempre.....tuttavia, ad oggi, non conosco esiti diversi da quelli totalitari.

Saluti liberali

Roderigo
26-05-02, 18:20
Originally posted by Pieffebi
Infatti ho detto...spesso...e non sempre.....tuttavia, ad oggi, non conosco esiti diversi da quelli totalitari.
Saluti liberali
Gli esisti a cui ti riferisci, non aevano come base di partenza la democrazia formale e furono determinati appunto dalla mancanza di una teoria dello stato, che sapesse porsi e risolvere il tema delle garanzie e della legalità istituzionale.
La democrazia formale va intesa come condizione necessaria - rispetto a cui non si può retrocedere - ma non sufficiente per la realizzazione di una democrazia compiuta, la quale pur essendo irrealizzabile nella sua perfezione, costituisce uno stimolo permanente, sia per non arretrare verso forme democratiche elitarie, sia per procedere sulla strada di una democrazia fondata su principi di partecipazione diretta e collettiva.

R.

Pieffebi
26-05-02, 18:45
Beh, furono soppresse anche le possibilità e gli embrioni di democrazia (compreso il celebre scioglimento della Costituente da parte bolscevica nel 1918). Non mi pare poi, che, malgrado le distruzioni belliche, la Cecoslovacchia del 1948 fosse un paese così arretrato politicamente, economicamente, e culturalmente....

Saluti liberali

Roderigo
26-05-02, 21:16
Originally posted by Pieffebi
Beh, furono soppresse anche le possibilità e gli embrioni di democrazia (compreso il celebre scioglimento della Costituente da parte bolscevica nel 1918). Non mi pare poi, che, malgrado le distruzioni belliche, la Cecoslovacchia del 1948 fosse un paese così arretrato politicamente, economicamente, e culturalmente....
Saluti liberali
Non credo che l'assemblea costituente potesse essere l'embrione di una futura liberaldemocrazia, poichè essa non aveva una base, nè in una tradizione parlamentare, che non esisteva, nè nella struttura sociale della Russia rivoluzionaria. Infatti, la sua elezione avvenne solo dopo, e non prima la rivoluzione d'ottobre, ed il suo scioglimento non provocò alcuna reazione popolare.

Il regime "comunista" in Cecoslovacchia non nasce in seguito ad una rivoluzione, ma di fatto ad una conquista territoriale da parte dell'Urss, in virtù della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale e della spartizione dell'Europa a Yalta.

R.

Pieffebi
26-05-02, 21:21
Non aveva una base? Non aveva una tradizione? I bolscevichi fecero in modo che non l'avesse neppure in futuro.

In Cecoslovacchia la dittatura rossa nacque dopo un colpo di Stato, ben oltre la fine della guerra e l'occupazione dell'Armata Rossa, seppur nel contesto internazionale che hai ricordato. E la sinistra aveva un grosso seguito (a differenza che in altre aree dell'est europa sovietizzato).

Saluti liberali.


puoi togliere le virgolette a comunista......così era.

Roderigo
26-05-02, 21:28
Originally posted by Pieffebi
Non aveva una base? Non aveva una tradizione? I bolscevichi fecero in modo che non l'avesse neppure in futuro.

Questa è una critica diversa.
Un conto è rimproverare ai bolsceivichi il fatto di aver abolito la democrazia, cosa non vera, altro è rimproverar loro di non averla promossa.

R.

Roderigo
26-05-02, 21:31
Originally posted by Pieffebi
In Cecoslovacchia la dittatura rossa nacque dopo un colpo di Stato, ben oltre la fine della guerra e l'occupazione dell'Armata Rossa, seppur nel contesto internazionale che hai ricordato. E la sinistra aveva un grosso seguito (a differenza che in altre aree dell'est europa sovietizzato).
Va bene, ma nell'Europa di Yalta, l'allineamento della Cecoslovacchia alla condizione degli altri paesi dell'est era solo questione di tempo.
In fondo, anche Italia e Francia si sono normalizzate, con l'esclusione delle sinsitre, solo nel 1947. Se anche in uno di questi paesi, la sinsitra avesse vinto le elezioni, un colpo di stato sarebbe stato molto probabile, specie in Italia.

R.

Pieffebi
26-05-02, 21:31
L'accusa ai bolscevichi di aver "soppresso la democrazia " non è mia, è di una rivoluzionaria della sinistra socialista : Rosa Luxemburg, e di uno dei massimi teorici marxisti di tutti i tempi: Karl Kautsky. Niente di liberale, borghese o conservatore.

Saluti liberali.

Roderigo
26-05-02, 21:32
Originally posted by Pieffebi
puoi togliere le virgolette a comunista......così era.
Penso come Heidegger. La parola "comunismo" è troppo impegnativa, per poterla scrivere senza virgolette. :)

R.

Pieffebi
26-05-02, 21:33
Originally posted by Roderigo

Va bene, ma nell'Europa di Yalta, l'allineamento della Cecoslovacchia alla condizione degli altri paesi dell'est era solo questione di tempo.
In fondo, anche Italia e Francia si sono normalizzate, con l'esclusione delle sinsitre, solo nel 1947. Se anche in uno di questi paesi, la sinsitra avesse vinto le elezioni, un colpo di stato sarebbe stato molto probabile, specie in Italia.

R.

Sono d'accordo. Ma in altro senso: Se avessero vinto le elezioni, salvo contro-ordine da Mosca (sempre possibile), i comunisti avrebbero tentato un colpo di Stato (alla cecoslovacca), assorbendo il partito socialista ("utili idioti") eliminando i refrattari.

Saluti liberali.

Roderigo
26-05-02, 21:51
Originally posted by Pieffebi
L'accusa ai bolscevichi di aver "soppresso la democrazia " non è mia, è di una rivoluzionaria della sinistra socialista : Rosa Luxemburg, e di uno dei massimi teorici marxisti di tutti i tempi: Karl Kautsky. Niente di liberale, borghese o conservatore.
Saluti liberali.
Probabilmente questi autori intendevano la loro accusa nel senso che ho specificato e cioè nel non aver usato il potere per promuovere la democrazia, poichè essa, non eistendo in Russia, non poteva venir soppressa.

R.

Lenin e Trotsky sono stati i primi a dare l'esempio al prloletato mondiale (...) questo è l'elemento essenziale e duraturo della politica bolscevica. In questo senso resta loro l'immortale merito storico di aver marciato alla testa del proletariato internazionale, conquistando il potere politico e ponendo praticamente il problema della realizzazione del socialismo (...). In Russia, il problema poteva essere soltanto posto. Non poteva essere risolto. Ed è in questo senso che l'avvenire appartiene ovunque al bolscevismo.

(Rosa Luxemburg, La rivoluzione russa)

Pieffebi
26-05-02, 21:55
Sì ho postato altre volte anche io queste parole....accanto ad altre....
Riguardo a Kautsky se leggi "Terrorismo e Comunismo" di Trotzky e il "Rinnegato Kautsky" di Lenin, sono riportate virgolettate alcune sue....affermazioni. Senza bisogno di ricorrere all'originale.
Kautsky usa anche parole molto più dure, più avanti negli anni, che sono anche.....profetiche....


Saluti liberali.

Roderigo
26-05-02, 21:55
Originally posted by Pieffebi
Sono d'accordo. Ma in altro senso: Se avessero vinto le elezioni, salvo contro-ordine da Mosca (sempre possibile), i comunisti avrebbero tentato un colpo di Stato (alla cecoslovacca), assorbendo il partito socialista ("utili idioti") eliminando i refrattari.
Saluti liberali.
Neppure volendolo sarebbe stato possibile, poichè i comunisti non avrebbero disposto della forza militare necessaria, per fronteggiare un intervento degli Stati Uniti. E secondo me, non avrebbero retto neppure una guerra civile nazionale.

In verità, anche in caso di vittoria, il Pci avrebbe perseguito un accordo con la Democrazia cristiana. Togliatti sapeva bene che un governo delle sinistre in Italia non sarebbe stato accettato, nè dalla classe dirigente agraria-industriale, nè dagli americani. E sapeva soprattutto, che Yalta aveva collocato l'Italia nel campo occidentale.

R.

Pieffebi
26-05-02, 22:01
Originally posted by Roderigo

Neppure volendolo sarebbe stato possibile, poichè i comunisti non avrebbero disposto della forza militare necessaria, per fronteggiare un intervento degli Stati Uniti. E secondo me, non avrebbero retto neppure una guerra civile nazionale.

In verità, anche in caso di vittoria, il Pci avrebbe perseguito un accordo con la Democrazia cristiana. Togliatti sapeva bene che un governo delle sinistre in Italia non sarebbe stato accettato, nè dalla classe dirigente agraria-industriale, nè dagli americani. E sapeva soprattutto, che Yalta aveva collocato l'Italia nel campo occidentale.

R.

E' uno scenario possibile, anche se anche l'altro non era affatto da escludersi (tutto dipendeva da Stalin e dalla sua ...realpolitik). Infatti si parlava anche di un governo di unità popolare con la sinistra dc. Pensa che tra i candidati a dirigere quel tipo di governo c'era.......Gronchi con l'alternativa di un suo pupillo.....Tambroni.

Roderigo
26-05-02, 22:11
Originally posted by Pieffebi
E' uno scenario possibile, anche se anche l'altro non era affatto da escludersi (tutto dipendeva da Stalin e dalla sua ...realpolitik). Infatti si parlava anche di un governo di unità popolare con la sinistra dc. Pensa che tra i candidati a dirigere quel tipo di governo c'era.......Gronchi con l'alternativa di un suo pupillo.....Tambroni.
Di queste congetture non ho mai sentito parlare, anche se, magari qualcuno ha pensato a ipotesi del genere.

Non mi sembra potesse essere realistico puntare su una scissione della Democrazia cristiana, un partito allora ancora fortemente subordinato alla chiesa cattolica.

Nè penso che il comportamento di Stalin fosse all'epoca imprevedibile. Un tentativo sovietico nel 1948 di rompere il patto di Yalta, avrebbe provocato un confronto diretto con gli americani, i quali, erano ancora i soli a possedere la bomba atomica.

R.

Pieffebi
27-05-02, 13:18
Ne parlano, anche se solo di sfuggita, anche Montanelli e Cervi nella loro "Italia del Novecento".

Credo anch'io che nel 1948 per Stalin sarebbe stato difficile forzare la mano in Italia, ma soprattutto per un'altra ragione. Dai documenti riservati americani (e SIfar) sull'apparato militare clandestino comunista, risulta che l'organizzazione gravitava fortemente su supporti logistici (e non solo) residenti a Belgrado.
La rottura Tito-Stalin mise in grave difficoltà i "collegamenti"...diciamo così....extra-legali...fra PCI e blocco sovietico.
Ciò non toglie che le sinistre avrebbero tentato di trasformare la vittoria elettorale in netta conquista di terreno, negli equilibri politici, mettendo in seria difficoltà la persistenza di condizioni normali nel nostro paese, che si sarebbe trovato in una situazione fortemente contraddittoria e critica.
Stalin avrebbe ordinato dunque al PCI una linea astuta e doppia, in attesa ....dell'ora X.
Ma la storia non si fa con i se.


Saluti liberali.

Roderigo
27-05-02, 13:27
Originally posted by Pieffebi
Ma la storia non si fa con i se.
Ti sei salvato in corner. :)

R.

alfonso (POL)
27-05-02, 13:35
Originally posted by Pieffebi



Non sono da anni un militante politico.
Nella mia vita, dopo l'allontanamento dal marxismo ho votato....per PRI - PLI - Lega Nord - Polo delle Libertà - Alleanza Nazionale - Casa delle Libertà.

Saluti liberali.
E' da moolto,moolto che sei lontano, viene quasi quasi naturale credere che tu a sinistra non ci sia mai stato.
Chi crede a sinistra non può diventare liberale e ridursi a votare alleanza nazionale o casa delle libertà.
Perciò non è verosimile il tuo il tuo vantato percorso politico, a meno che , tu lo abbia fatto per mero astio verso qualcosa o qualcuno.

Pieffebi
27-05-02, 15:45
Non mi importa che tu creda o meno al mio percorso politico, comune a molti, diversi molto, ma molto, ma molto più ...famosi di me: un nome fra tutti? Lucio Colletti.
La mia formazione marxista si comprende benissimo dal mio modo di esprimermi. Ovviamente per chi conosce anche solo superficialmente il marxismo.

Saluti liberali.

alfonso (POL)
27-05-02, 18:07
Lucio Colletti marxista, come Brandirali che da PCML è finito nella Casa delle libertà! Marxisti? per poco ed in modo epidermico. Per loro deve essere stata una moda, un icipit che non hanno mai sentito a fondo.
Se si è comunisti lo si è dentro, non basta qualcosa che non quadra per fare il salto della quaglia!
Io, è da una vita che sono su posizioni minoritarie e in disaccordo con la sinistra di Stato, non per questo ho mai votato a destra dei Ds.
Saluti Comunisti

Tovarish
27-05-02, 19:08
Brandirali??:lol :lol

Quello che proclamava solennemente: "è nato il partito dei vari comunisti!!" ??:lol :lol

Bel marxista-leninista...:D :D

Pieffebi
27-05-02, 20:39
Il fondatore del partito d'origine di ....Michele Santoro. Un partito mao-stalinista, il più numeroso che sia mai esistito in Italia, e anche il più...buffonesco. Ricordo "i matrimoni rossi", la teorizzazione del tifo calcistico per le squadre di provincia.....
Eggià.....servire il popolo!!!!!

Saluti liberali.

Pieffebi
27-05-02, 20:43
Lucio Colletti è stato uno dei migliori allievi di Galvano Della Volpe, uno dei massimi teorici del "marxismo occidentale", l'avversario della scuola di Althusser. Affermare che fosse un "marxista epidermico" è semplicemente segno....di disinformazione.
A mio modesto avviso è stato ...poi.... uno dei più profondi CONFUTATORI dei fondamenti filosofici e politici del marxismo stesso.

Saluti liberali.

alfonso (POL)
27-05-02, 23:32
Allora, da massimo teorico del maxismo a commensale della casa delle libertà è un buon excursus, non c'è che dire, mi auguro solo che, nel frattempo, non abbia almeno votato per alleanza nazionale.
Va a finire che è stato un teorico del Compromesso storico, questi sono i guai che ti commettono certi intellettuali avulsi dalla realtà!
E poi anche se non lo fosse stato, erano più che sufficienti altri due "comunisti " del calibro di Lama & Berlinguer.

Saluti comunisti

27-05-02, 23:52
Originally posted by Pieffebi
Il fondatore del partito d'origine di ....Michele Santoro. Un partito mao-stalinista, il più numeroso che sia mai esistito in Italia, e anche il più...buffonesco. Ricordo "i matrimoni rossi", la teorizzazione del tifo calcistico per le squadre di provincia.....
Eggià.....servire il popolo!!!!!

Saluti liberali.

Matrimoni rossi? What is this? :confused:

Pieffebi
28-05-02, 14:07
Prima di sposarsi innanzi al Sindaco (della Chiesa, è ovvio, nenanche a parlarne) i compagni del PC (m-l)i (servire il popolo). dovevano farlo davanti al partito, secondo una determinata procedura ed assumendo determinati impegni....rivoluzionari.

Saluti liberali.

28-05-02, 15:09
Originally posted by Pieffebi
Prima di sposarsi innanzi al Sindaco (della Chiesa, è ovvio, nenanche a parlarne) i compagni del PC (m-l)i (servire il popolo). dovevano farlo davanti al partito, secondo una determinata procedura ed assumendo determinati impegni....rivoluzionari.

Saluti liberali.

Non è giusto, Pieffebi: mi lasci nella curiosità. Quali procedure e quali impegni? E perchè mai?

anton
28-05-02, 16:03
per me l'unico grave sbaglio del marxismo e dei seguaci di questa ideologia è stato quello di non aver fatto in tempo, per troppa bontà, a rieducare, magari nel lager siberiani, tutti i servi e i sikari degli assolutismi, oltre che dell'imperialismo e del coloniaslismo capitalista.
E' solo per questo sbaglio che nel mondo continuano a morire di fame milioni di uomini , continueranno a morirne, e molti altri continueranno a vedere peggiorare le loro condizioni di vita .

Pieffebi
28-05-02, 16:19
Originally posted by gdr


Non è giusto, Pieffebi: mi lasci nella curiosità. Quali procedure e quali impegni? E perchè mai?

Magari quello di educare l'eventuale prole ai principi del marxismo-leninismo pensiero di Mao.....

Saluti liberali.

Roderigo
28-05-02, 16:20
Originally posted by cciappas
per me l'unico grave sbaglio del marxismo e dei seguaci di questa ideologia è stato quello di non aver fatto in tempo, per troppa bontà, a rieducare, magari nel lager siberiani, tutti i servi e i sikari degli assolutismi, oltre che dell'imperialismo e del coloniaslismo capitalista.
E' solo per questo sbaglio che nel mondo continuano a morire di fame milioni di uomini , continueranno a morirne, e molti altri continueranno a vedere peggiorare le loro condizioni di vita .

:ue


R.

Tovarish
28-05-02, 17:53
Originally posted by cciappas
per me l'unico grave sbaglio del marxismo e dei seguaci di questa ideologia è stato quello di non aver fatto in tempo, per troppa bontà, a rieducare, magari nel lager siberiani, tutti i servi e i sikari degli assolutismi, oltre che dell'imperialismo e del coloniaslismo capitalista.
E' solo per questo sbaglio che nel mondo continuano a morire di fame milioni di uomini , continueranno a morirne, e molti altri continueranno a vedere peggiorare le loro condizioni di vita .

Parole sante! Alla salute del Vodz!:K :K ;) ;)

alfonso (POL)
29-05-02, 13:52
Originally posted by cciappas
per me l'unico grave sbaglio del marxismo e dei seguaci di questa ideologia è stato quello di non aver fatto in tempo, per troppa bontà, a rieducare, magari nel lager siberiani, tutti i servi e i sikari degli assolutismi, oltre che dell'imperialismo e del coloniaslismo capitalista.
E' solo per questo sbaglio che nel mondo continuano a morire di fame milioni di uomini , continueranno a morirne, e molti altri continueranno a vedere peggiorare le loro condizioni di vita .

Non c'è niente da rieducare, quelli sono fatti così, o li sopporti o....

Pieffebi
30-05-02, 22:01
Strano....penso la stessa cosa dei comunisti :D

alfonso (POL)
01-06-02, 13:03
Originally posted by Pieffebi
Strano....penso la stessa cosa dei comunisti :D

Gli scopi che si prefiggono sono nettamente diversi, ciò non toglie, che se ti fa comodo, tu possa pensare che siano la stessa cosa.

ariel
13-05-05, 19:21
In origine postato da cciappas
per me l'unico grave sbaglio del marxismo e dei seguaci di questa ideologia è stato quello di non aver fatto in tempo, per troppa bontà, a rieducare, magari nel lager siberiani, tutti i servi e i sikari degli assolutismi, oltre che dell'imperialismo e del coloniaslismo capitalista.


eh certo, il marxismo é stato troppo buono....

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