Österreicher
26-05-02, 19:57
Sotto di 21 punti dopo il terzo quarto, i Celtics vincono 94-90 e correggono il libro dei record. I Nets paralizzati con un parziale di 41 a 16. Boston avanti 2-1 nella serie.
NEW YORK, 26 maggio 2002 - La trama sembrava quella del match di venerdì tra Los Angeles e Sacramento, con un finale però assolutamente originale. Celtics e Nets danno vita a una partita di grande intensità nella quale New Jersey parte fortissimo (proprio come i Kings allo Staples Center), si porta a distanza di sicurezza, 74-53 dopo tre quarti, e poi scompare clamorosamente nell'ultimo periodo lasciando la porta aperta per l'incredibile "comeback" dei Celtics. Nella storia dei playoff nella Nba nessuno era mai riuscito a recuperare più di 18 punti nell'ultimo quarto, ma Boston corregge il libro dei record infliggendo ai Nets un parziale di 41-16 negli ultimi 12 minuti che fissa il punteggio finale sul 94-90. "Eravamo in purgatorio per i primi tre quarti - dice il tecnico dei Celtics Jim O'Brian - con un piede all'inferno. Alla fine, non so come, ci siamo ritrovati in paradiso". New Jersey gioca una partita coraggiosa per tre periodi, domina sotto canestro e limita Paul Pierce a un disastroso 2/14 dal campo. Jason Kidd è immarcabile, Martin e MacColluch si fanno rispettare sotto canestro, la panchina con Williams, Harris e Jefferson manda i Celtics in affanno. In difesa poi i Nets sono implacabili, annullando Pierce e infastidendo Anderson e Walker. Ma quando alla truppa di Byron Scott non resta che mettere il pilota automatico e chiudere il match, la macchina dei Nets si inceppa. Boston, svegliata dalle grida di Antoine Walker (23 punti e 12 rimbalzi) nell'ultimo timeout del terzo quarto, si aggrappa all'orgoglio di Paul Pierce (28 punti) che apre la frazione segnando tre canestri con penetrazioni aggressive. In un attimo Boston mette a segno un parziale di 11-0 che spaventa Kidd e compagni e fa' esplodere di entusiasmo il FleetCenter. I Celtics incominciano a crederci e New Jersey diventa troppo timida in attacco. Pierce continua a mettere punti sul tabellone (19 nella frazione), realizzando i liberi del clamoroso sorpasso, 91-90, a 46 secondi dalla sirena. Oramai i Nets sono alla deriva. Nel possesso seguente New Jersey fa confusione sul perimetro. Kerry Kittles cerca una penetrazione impossibile, perde palla e regala a Kenny Anderson il contropiede che porta i Celtics a +3. Scarichi mentalmente e in chiara difficoltà in attacco i Nets si affidano a una tripla di Van Horn che però non tocca nemmeno il ferro. Kidd e compagni sono così costretti a commentare una sconfitta che fa molto male. "Avevamo la partita in mano, ma non siamo riusciti a chiuderla - dice sconsolato il play di New Jersey che ha messo a referto 12 punti, 11 assist e 5 turnover - però la serie è ancora lunga e non dobbiamo lasciarci condizionare da quest'incredibile sconfitta". Non sarà facile però.
NEW YORK, 26 maggio 2002 - La trama sembrava quella del match di venerdì tra Los Angeles e Sacramento, con un finale però assolutamente originale. Celtics e Nets danno vita a una partita di grande intensità nella quale New Jersey parte fortissimo (proprio come i Kings allo Staples Center), si porta a distanza di sicurezza, 74-53 dopo tre quarti, e poi scompare clamorosamente nell'ultimo periodo lasciando la porta aperta per l'incredibile "comeback" dei Celtics. Nella storia dei playoff nella Nba nessuno era mai riuscito a recuperare più di 18 punti nell'ultimo quarto, ma Boston corregge il libro dei record infliggendo ai Nets un parziale di 41-16 negli ultimi 12 minuti che fissa il punteggio finale sul 94-90. "Eravamo in purgatorio per i primi tre quarti - dice il tecnico dei Celtics Jim O'Brian - con un piede all'inferno. Alla fine, non so come, ci siamo ritrovati in paradiso". New Jersey gioca una partita coraggiosa per tre periodi, domina sotto canestro e limita Paul Pierce a un disastroso 2/14 dal campo. Jason Kidd è immarcabile, Martin e MacColluch si fanno rispettare sotto canestro, la panchina con Williams, Harris e Jefferson manda i Celtics in affanno. In difesa poi i Nets sono implacabili, annullando Pierce e infastidendo Anderson e Walker. Ma quando alla truppa di Byron Scott non resta che mettere il pilota automatico e chiudere il match, la macchina dei Nets si inceppa. Boston, svegliata dalle grida di Antoine Walker (23 punti e 12 rimbalzi) nell'ultimo timeout del terzo quarto, si aggrappa all'orgoglio di Paul Pierce (28 punti) che apre la frazione segnando tre canestri con penetrazioni aggressive. In un attimo Boston mette a segno un parziale di 11-0 che spaventa Kidd e compagni e fa' esplodere di entusiasmo il FleetCenter. I Celtics incominciano a crederci e New Jersey diventa troppo timida in attacco. Pierce continua a mettere punti sul tabellone (19 nella frazione), realizzando i liberi del clamoroso sorpasso, 91-90, a 46 secondi dalla sirena. Oramai i Nets sono alla deriva. Nel possesso seguente New Jersey fa confusione sul perimetro. Kerry Kittles cerca una penetrazione impossibile, perde palla e regala a Kenny Anderson il contropiede che porta i Celtics a +3. Scarichi mentalmente e in chiara difficoltà in attacco i Nets si affidano a una tripla di Van Horn che però non tocca nemmeno il ferro. Kidd e compagni sono così costretti a commentare una sconfitta che fa molto male. "Avevamo la partita in mano, ma non siamo riusciti a chiuderla - dice sconsolato il play di New Jersey che ha messo a referto 12 punti, 11 assist e 5 turnover - però la serie è ancora lunga e non dobbiamo lasciarci condizionare da quest'incredibile sconfitta". Non sarà facile però.