PDA

Visualizza Versione Completa : Terranoa-Olbia



Perdu
28-05-02, 12:57
de "La nuova Sardegna"

CAGLIARI. Il primo round (Olbia) è andato al Centrodestra, ma Settimo Nizzi ha vinto solo di misura su Giampiero Scanu nella città «adottata» da Berlusconi. Negli altri tre grandi centri in cui si è votato in Sardegna (Alghero, Oristano e Selargius) si va al ballottaggio con grande incertezza, benchè complessivamente i partiti della maggioranza regionale abbiano avuto più voti: il Centrosinistra ha mostrato segni di ripresa. Ed è stata anche la giornata di Lula, che dopo dieci anni ha di nuovo un sindaco.
Queste elezioni comunali erano anche un test politico per la giunta regionale. Mauro Pili, per il momento, ha però preferito concentrarsi su Lula, dove la lista di Maddalena Calia, rotto il fronte unitario che era stato costruito con le assemblee popolare organizzati dai Ds, è riuscita a superare il quorum. Cavalcando il cosiddetto «malessere delle zone interne» e presentandosi come il paladino della democrazia ritrovata, il presidente della Regione ha dimostrato di non temere le accuse di strumentalizzazione e ha puntato molto su questo ritorno di immagine per legittimare, anche per come è stato amplificato nazionalmente il caso, la sua guida della coalizione nell'isola.
Ma per Pili - in vista della ripresa della verifica - il voto ha avuto sinora due facce. A Olbia, dove il Polo partiva da un vantaggio netto, la vittoria non è stata affatta travolgente. E la sconfitta di misura sembra incoraggiare il Centrosinistra a ritrovare, dappertutto e in particolare in vista delle elezioni regionali del 2004, la strada dell'unità.
Benchè fosse l'unico schieramento compatto, il Centrodestra si è fermato al di sotto del 40 per cento ad Alghero e dovrà faticare per trovare alleanze vincenti al ballottaggio tra il suo Mauro Tedde e il rivale Gerolamo Colavitti: il terzo incomodo, Pino Giorico, sarà decisivo. Il Polo sembra favorito anche per le divisioni nell'Ulivo, ma la situazione resta incerta.
A Oristano e Selargius il Centrodestra si era presentato diviso. «Se ci fossimo presentati uniti - hanno detto i leader polisti - potevamo vincere al primo turno». Ma il problema è proprio questo: perchè lo scontro sui candidati sindaci non era sanabile a causa di contrasti anche più generali: la rivalità tra Forza Italia e An a Oristano e tra i centristi dell'Udc e gli altri alleati a Oristano. Farà in tempo, il Centrodestra, a rimettere insieme i cocci del primo turno?
Il Centrosinistra, dal canto suo, ha trovato segnali di conforto nei centri dove è riuscito a ricompattarsi dopo anni di divergenze interne (che - come s'è detto - proseguono ad Alghero). Il compito dell'opposizione regionale non sarà facile, perchè, sul piano numerico, parte in svantaggio: il Centrodestra, infatti, sta consolidando il proprio patrimonio di voti, anche se spesso lo usa male a causa di crescenti rivalità.
La partita si giocherà ora nei tre ballottaggi del 9 e 10 giugno. Favorito è indubbiamente il Centrodestra, ma i giochi sono ancora aperti. Soprattutto a Oristano, dove il Centrosinistra ha scommesso tutto sull'alleanza strategica col Psd'Az (la candidata è proprio la sardista Linalba Ibba).
La verifica politica della giunta Pili dovrà aspettare ancora due settimane. La maggioranza - che nel 1999 era stata costruita con i ribaltoni in consiglio regionale - è diventata numerica anche nelle urne, anche se è ancora lontana dall'essere una coalizione politica. Quando peseranno lo scontro di Oristano (Forz Italia e Udr da una parte, gli alleati dall'altra) e quello di Selargius (con i centristi che continueranno ad alzare il prezzo)?. Nessuno, nemmeno il rivale numero uno di Pili (Mario Floris) sembra oggi mettere in discussione la validità dell'alleanza, ma la verifica è comunque rischiosa. Perchè può succedere (come successe a Federico Palomba dopo le vittorie del Centrosinistra alle amministrative e alle politiche) che proprio la sicurezza giochi brutti scherzi e spinga altri a forzare la situazione.
Il Centrosinistra, infine, ha ancora molto lavoro da fare per cercare di modificare, in vista delle elezioni regionali del 2004 quando si voterà forse anche per le nuove otto Province, la situazione politica sarda. Ha perso parecchi voti dal periodo più felice (dal 1994 al 1996) e anche in queste elezioni comunali non è riuscito a dimostrare agli elettori l'improduttività e la rissosità del Centrodestra a livello locale e regionale.