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Visualizza Versione Completa : Solennità del Corpus Domini



Colombo da Priverno
30-05-02, 23:13
http://www.unavoce-ve.it/salut.jpg

EDVCAS PANEM DE TERRA ALLELVIA ET VINVM LAETIFICET COR HOMINIS ALLELVIA

Colombo da Priverno
30-05-02, 23:35
la festa del Corpus Domini celebra il miracolo di Bolsena, avvenuto nel 1263. Le più antiche cronache ci parlano di un sacerdote boemo, cui la tradizione dà il nome di Pietro da Praga, il quale in quel tempo di controversie teologiche sul mistero eucaristico fu assalito da dubbi sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrato.Per trovare finalmente pace, risolse nel suo animo di intraprendere un lungo pellegrinaggio di penitenza e meditazione alla volta di Roma per pregare sulla tomba di San Pietro. Dopo aver pregato sulla tomba del principe degli apostoli, rinfrancato nello spirito riprese il viaggio di ritorno verso la sua terra. Lungo la via Cassia, si fermò a dormire a Bolsena nei pressi del chiesa di Santa Cristina e per ringraziare Iddio, il mattino seguente, chiese di celebrare la S. Messa. Durante la celebrazione, dopo la consacrazione, alla frazione dell'Ostia, apparve ai suoi occhi un prodigio al quale da principio non voleva credere. Quell'Ostia che teneva tra le mani era diventata carne da cui stillava miracolosamente abbondante sangue. Impaurito e nello stesso tempo pieno di gioia cercò di nascondere ai rari presenti quello che stava avvenendo: concluse la celebrazione, avvolse tutto nel candido corporale di lino usato per la purificazione del calice che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì verso la sagrestia. Ma durante il tragitto alcune gocce di sangue caddero sul pavimento tradendo la segretezza del prodigio. A seguito di questo miracolo, nel 1264, con la Bolla Transiturus de hoc mundo, Urbano IV decretò che la festa del Corpo del Signore fosse celebrata ogni anno in tutto il mondo cristiano e venne edificato il Duomo di Orvieto, dove è conservato il reliquiario che contiene l'ostia.

Guelfo Nero
30-05-02, 23:52
RINGRAZIO LEPANTO PER LE SPLENDIDE IMMAGINI (CHE IO HO CERCATO VANAMENTE) E PER AVER RICORDATO AI FORUMISTI IL MIRACOLO EUCARISTICO DI BOLSENA.

GUELFO NERO

;)

Holuxar
15-06-17, 19:02
15 giugno 2017: FESTA DEL CORPUS DOMINI, quindicesimo giorno del Mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù…




"Festa del Corpus Domini.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm
FESTA DEL CORPUS DOMINI
Il Ss. Sacramento al centro della Liturgia.”



Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/corpus-domini)
http://www.sodalitium.biz/corpus-domini
“15 giugno 2017, festa del Corpus Domini (di precetto).
O Verbo annichilito nell’Incarnazione, più annichilito ancora nell’Eucaristia, vi adoriamo sotto i veli che nascondono la vostra divinità e la vostra umanità nell’adorabile Sacramento. In questo stato dunque vi ha ridotto il vostro amore! Sacrificio perpetuo, vittima continuamente immolata per noi, Ostia di lode, di ringraziamento, di propiziazione! Gesù nostro mediatore, fedele compagno, dolce amico, medico caritatevole, tenero consolatore, pane vivo disceso dal cielo, cibo delle anime. Voi siete il tutto per i vostri figli! A tant’amore però molti non corrispondono che con la bestemmia e con le profanazioni; molti con l’indifferenza e la tiepidezza, ben pochi con gratitudine ed amore. Perdono, o Gesù, per quelli che vi oltraggiano! Perdono per la moltitudine degli indifferenti e degli ingrati! Perdono altresì per l’incostanza, l’imperfezione, la fiacchezza di quelli che vi amano! Gradite il loro amore quantunque languido, ed accendetelo di più ogni dì; illuminate le anime che non vi conoscono ed ammollite la durezza dei cuori che vi resistono. Fatevi amare sulla terra, o Dio nascosto; lasciatevi vedere e possedere nel Cielo! Così sia.”

Festa del Corpus Domini 2016 a Verrua Savoia - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini-2016-a-verrua-savoia/)
http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini-2016-a-verrua-savoia/


Festa del Corpus Domini - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/festa-del-corpus-domini/)
http://www.centrostudifederici.org/festa-del-corpus-domini/
"Festa del Corpus Domini
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Corpus Domini
Auguri per la festa del Corpus Domini.
Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/corpus-domini/)
Della festa del Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/della-festa-del-corpus-domini/) "
"Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa del Corpus Domini
112 D. Nel giovedì dopo la festa della santissima Trinità qual festa si celebra?
R. Nel giovedì dopo la festa della santissima Trinità si celebra la solennità del Santissimo Sacramento, ossia del Corpus Domini.
113 D. L’ istituzione del Santissimo Sacramento non si celebra nel giovedì santo?
R. La Chiesa celebra nel giovedì santo l’istituzione del Santissimo Sacramento; ma perché allora é occupata principalmente in funzioni di lutto per la passione di Gesù Cristo, ha stimato bene di istituire un’altra festa particolare per onorare questo mistero con piena allegrezza.
114 D. In qual maniera potremo noi onorare il mistero che si celebra nella festa del Corpus Domini?
R. Per onorare il mistero che si celebra nella festa del Corpus Domini dobbiamo accostarci con particolar divozione e fervore alla santissima comunione e ringraziare con tutto l’affetto del cuore il Signore, che ha voluto donarsi a ciascheduno di noi in questo sacramento; assistere in questa solennità, e in tutta l’ottava, se si può, agli uffici divini, e particolarmente al santo sacrifizio della Messa, e far frequenti visite a Gesù velato sotto le specie sacramentali.
115 D. Perché nella festa del Corpus Domini si porta solennemente la santissima Eucaristia in processione?
R. Nella festa del Corpus Domini si porta solennemente la santissima Eucaristia in processione per onorare l’Umanità santissima di nostro Signore nascosta sotto le specie sacramentali;
per ravvivare la fede e accrescere la divozione de’ fedeli verso questo mistero;
per celebrare la vittoria che Egli ha dato alla sua Chiesa sopra i nemici del Sacramento;
per riparare in qualche modo le ingiurie che gli vengono fatte dai nemici della nostra religione.
116 D. Come bisogna assister alla processione del Corpus Domini?
R. Alla processione del Corpus Domini bisogna assistere con grande raccoglimento e modestia, non guardando qua e là, né parlando ad alcuno senza necessità;
con intenzione di onorare per mezzo delle nostre adorazioni il trionfo di Gesù Cristo;
con domandargli umilmente perdono delle comunioni indegne, e di tutte le altre profanazioni, che si fanno di questo divin sacramento; con sentimenti di fede, di confidenza, di amore e di riconoscenza verso Gesù Cristo presente nell’ ostia consacrata."





www.sursumcorda.cloud
https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
“Carlo Di Pietro - Sursum Corda
Preghiera al Santo del giorno.
In nómine Patris
et Fílii
et Spíritus Sancti.
Amen.
Eterno Padre, intendo onorare i santi Martiri Vito, Modèsto e Crescénzia, i quali, sotto l’imperatore Diocleziàno, condotti al fiume Sele nella Lucania, dalla Sicilia, dopo aver superato per divina virtù la caldaia di piombo bollente, le fiere ed il rogo, compirono il corso del loro glorioso combattimento. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Martiri ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Martiri
Vito, Modèsto e Crescénzia possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”



Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
“Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
“Fête-Dieu ou Fête du Très Saint Sacrement.”



Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
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"15 giugno 2017: FESTA DEL CORPUS DOMINI."






15 giugno (http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/15-giugno.htm)
http://www.preghiereperlafamiglia.it/_giugno/15-giugno.htm
DOVERI VERSO LA BONTA' DI DIO
15°GIORNO
Pater noster.
Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
Intenzione. - Implorare misericordia pei peccatori più ostinati.
DOVERI VERSO LA BONTA’ DI DIO
(...)
Fioretto. Recitare cinque Pater, Ave e Gloria in onore delle Sante Piaghe per la conversione dei peccatori.
Giaculatoria. Gesù, converti i peccatori!
(Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


Home - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu)
15° giorno: Cuore mortificato - Cuore ingordo (http://www.stellamatutina.eu/15-giorno-cuore-mortificato-cuore-ingordo/)
http://www.stellamatutina.eu/15-giorno-cuore-mortificato-cuore-ingordo/
“15° giorno: Cuore mortificato – Cuore ingordo
CUORE MORTIFICATO-
(...)
Il Cuore divino di Gesù così sobrio e così nobile, voglia liberare il nostro cuore dalle pastoie dell’ingordigia, per farci vivere soprattutto «di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Proposito: Fare una mortificazione a tavola.
FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”




Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm
"FESTA DEL CORPUS DOMINI
Il Ss. Sacramento al centro della Liturgia.
Il lume dello Spirito Santo che è venuto ad accrescere nella Chiesa l'intelligenza sempre più viva del mistero dell'augusta Trinità la porta a contemplare in seguito quell'altra meraviglia che racchiude per se stessa tutte le operazioni del Verbo incarnato, e ci conduce fin da questa vita all'unione divina. Il mistero della Santissima Eucaristia sta per apparire in tutto il suo splendore, ed è necessario disporre gli occhi della nostra anima a ricevere in modo salutare l'irradiazione che ci attende. Come non siano stati mai senza la nozione del mistero della Santissima Trinità e i nostri omaggi si sono sempre rivolti ad essa, così pure la Santissima Eucaristia non ha mai cessato di accompagnarci lungo tutto il corso di questo Anno liturgico sia come mezzo per rendere i nostri omaggi alla suprema Maestà, sia come alimento della vita soprannaturale. Possiamo dire che questi due ineffabili misteri ci sono noti, che li amiamo; ma le grazie della Pentecoste ci hanno aperto un nuovo ingresso in quello che hanno di più intimo, e se il primo ci è apparso ieri circonfuso dai raggi d'una luce più viva, il secondo risplenderà presto per noi d'una chiarezza che l'occhio della nostra anima non aveva ancora percepita.
Essendo la Santissima Trinità, come abbiamo mostrato, l'oggetto essenziale di tutta la religione, il centro a cui convergono tutti i nostri omaggi anche quando sembra che non ne abbiamo una intenzione immediata, si può anche dire che la divina Eucaristia è il mezzo più potente di rendere a Dio il culto che gli è dovuto, ed è per essa che la terra si unisce al cielo. È dunque facile comprendere la ragione del ritardo che la santa Chiesa ha avuto nell'istituire le due solennità che succedono immediatamente a quella della Pentecoste. Tutti i misteri che abbiamo celebrati finora erano contenuti nell'augusto Sacramento che è il memoriale e come il compendio delle meraviglie che il Signore ha operate per noi (Sal 110,4). La realtà della presenza di Cristo sotto le specie sacramentali faceva sì che nell'Ostia noi riconoscessimo nel tempo di Natale il Bambino che ci era nato, nel tempo della Passione la vittima che ci riscattava, nel tempo Pasquale il trionfatore della morte. Non potevamo celebrare tutti quei misteri senza chiamare in nostro aiuto l'immortale Sacrificio, ed esso non poteva essere offerto senza rinnovarli e riprodurli.
Le feste stesse della Santissima Vergine e dei Santi ci mantenevano nella contemplazione del divin Sacramento. Maria, che abbiamo onorata nelle sue solennità dell'Immacolata Concezione, della Purificazione, dell'Annunciazione, non ha forse alimentato con la propria sostanza quel corpo e quel sangue che offriamo sull'altare? La forza invincibile degli Apostoli e dei Martiri che abbiamo celebrati, non l'hanno forse essi attinta nel sacro alimento che dà l'ardore e la costanza? I Confessori e i Vergini non ci sono apparsi come il fiorire del campo della Chiesa che si copre di spighe e di grappoli d'uva grazie alla fecondità che gli dona Colui che è insieme il frumento e la vite (Zac 9,17)?
Raccogliendo tutti i mezzi a nostra disposizione per onorare quei beati abitatori della corte celeste, siamo ricorsi alla salmodia, agli inni, ai cantici, alle formule più solenni e più tenere; ma, in fatto di omaggi alla loro gloria, nulla eguaglia l'offerta del Sacrificio. Con questo noi entriamo in comunicazione diretta con essi, secondo l'energica espressione della Chiesa nel Canone della Messa (communicantes). Essi adorano in eterno la Santissima Trinità per Gesù Cristo e in Gesù Cristo; con il Sacrificio noi ci univamo ad essi nello stesso centro, mescolavamo i nostri omaggi ai loro, e ne risultava per loro un aumento di onore e di beatitudine. La divina Eucaristia, Sacrificio e Sacramento, ci è dunque stata sempre presente; e se, in questi giorni, dobbiamo raccoglierci per meglio comprenderne la grandezza e la potenza infinite, se dobbiamo sforzarci di gustarne con maggior pienezza l'ineffabile soavità, non è una scoperta che ci appare d'improvviso: si tratta dell'elemento che l'amore di Cristo ci ha preparato e di cui già facciamo uso per entrare in rapporto diretto con Dio e rendergli i nostri omaggi più solenni e insieme più intimi.
Prima festa del Sacramento.
Tuttavia lo Spirito che dirige la Chiesa doveva ispirarle un giorno il pensiero di istituire una solennità [1] particolare in onore del mistero augusto in cui sono racchiusi tutti gli altri. L'elemento sacro che dà a tutte le feste dell'anno la loro ragione d'essere e le illumina del loro splendore, la Santissima Eucaristia, richiedeva per se stessa una festa in rapporto con la magnificenza del suo oggetto.
Ma questa esaltazione dell'Ostia, queste marce trionfali così giustamente care alla pietà cristiana dei nostri i giorni, erano impossibili nella Chiesa al tempo dei martiri. Esse non furono usate dopo la vittoria, quasi che non rientrassero nella consuetudine e nello spirito delle forme liturgiche primitive, che continuarono per lungo tempo ad essere in uso. Erano d'altronde meno necessarie e quasi superflue per la viva fede di quel tempo: la solennità del Sacrificio stesso, la partecipazione comune ai Misteri sacri, la lode ininterrotta dei canti liturgici che risuonavano intorno all'altare rendevano a Dio omaggio e gloria, mantenevano l'esatta nozione del dogma, e conservavano nel popolo cristiano una sovrabbondanza di vita spirituale che non si riscontra più nell'età seguente. Il memoriale divino recava i suoi frutti; le intenzioni del Signore nell'istituire il mistero erano compiute, e il ricordo di quella istituzione, celebrato fin d'allora come ai nostri giorni nella Messa del Giovedì santo, rimaneva impresso profondamente nel cuore dei fedeli.
L'indebolimento della fede.
Fu così fino al secolo XIII. Ma allora, e in seguito al raffreddamento che la Chiesa deve costatare all'inizio di quel secolo (Orazione della festa delle Stimmate di san Francesco) si indebolì la fede, e con essa la profonda pietà delle antiche genti cristiane. In questa decadenza progressiva che miracoli di santità individuale non riuscivano ad arrestare, c'era da temere che l'adorabile Sacramento che è il mistero della fede per essenza, avesse a soffrire più di ogni altro per l'indifferenza e la freddezza delle nuove generazioni. Già qua e là, ispirata dall'inferno, era risonata più d'una negazione sacrilega, spaventando i popoli, ancora troppo fedeli in generale per essere sedotti, ma stimolando la vigilanza dei pastori e facendo già numerose vittime.
Le eresie sacramentarie.
Scoto Eriugena aveva tirato fuori la formula dell'eresia sacramentaria: l'Eucaristia non era per lui "che un segno, figura dell'unione spirituale con Gesù, percepita mediante il solo intelletto" [2]. Il suo oscuro pedantismo ebbe scarsa risonanza, e non prevalse contro la tradizione cattolica esposta nei profondi scritti di Pascasio Radberto, Abate di Gorbia. Riportati a galla nel secolo XI da Berengario, i sofismi di Scoto turbarono allora più seriamente e più a lungo la Chiesa di Francia, senza tuttavia sopravvivere all'astuta vanità del loro secondo padre. L'inferno avanzava poco in questi attacchi ancora troppo diretti; raggiunse meglio il suo scopo per vie traverse. L'impero bizantino nutriva i resti della setta manichea che, considerando la carne come l'opera del principio perverso, rovesciava l'Eucaristia dalla base. Mentre, avido di fama, Berengario dogmatizzava ad alta voce senza alcun vantaggio per l'errore, la Tracia e la Bulgaria inviavano sotto sotto i loro apostoli verso l'Occidente. La Lombardia, le Marche e la Toscana furono infestate; oltrepassando i monti, l'impura fiamma si sprigionò insieme in parecchi punti del regno cristianissimo: Orléans, Tolosa, Arras videro il veleno penetrare nelle proprie mura. Si credette di aver soffocato il male in radice con energiche repressioni; ma il contagio si estendeva nell'ombra. Prendendo il mezzogiorno della Francia come base delle sue operazioni, l'eresia si organizzò subdolamente per tutta la durata del secolo XII, e furono tali i suoi progressi latenti che, scoprendosi infine all'inizio del secolo XIII, pretese di sostenere con le armi alla mano i suoi perversi dogmi. Furono necessari spargimenti di sangue per vincerla e sottrarle le sue roccheforti; e ancora per lungo tempo dopo la sconfitta dell'insurrezione armata, l'Inquisizione dovette sorvegliare attivamente le province percosse dal flagello degli Albigesi.
La visione della beata Giuliana.
Simone di Montfort era stato il vindice della fede. Ma nel tempo stesso in cui il braccio vittorioso dell'eroe cristiano sbaragliava l'eresia, Dio preparava al suo Figliolo indegnamente oltraggiato dai settari nel Sacramento del suo amore un trionfo più pacifico e una riparazione più completa. Nel 1208, un'umile religiosa ospedaliera, la Beata Giuliana di Mont-Cornillon presso Liegi, aveva una visione misteriosa, in cui le appariva la luna nella sua pienezza, che mostrava sul proprio disco una incrinatura. Due anni dopo, le fu rivelato che la luna significava la Chiesa del suo tempo, e l'incrinatura che vi rilevava, l'assenza d'una solennità nel Ciclo liturgico, poiché Dio voleva che una nuova festa fosse celebrata ogni anno per onorare solennemente e in modo distinto l'istituzione della Santissima Eucaristia: il ricordo storico della Cena del Signore il Giovedì santo non rispondeva ai nuovi bisogni dei popoli turbati dall'eresia; non bastava più alla Chiesa, distratta del resto allora dalle importanti funzioni di quel giorno, e presto assorbita dalla tristezza del Venerdì santo.
Nel tempo stesso che Giuliana riceveva tale comunicazione, le fu ingiunto di porre ella stessa mano all'opera e di far conoscere al mondo i voleri divini. Passarono vent'anni prima che l'umile e timida vergine potesse trovare il coraggio d'una simile iniziativa. Si confidò infine con un canonico di S. Martino di Liegi, Giovanni di Losanna, che stimava in modo singolare per la sua grande santità, e lo pregò di discutere sull'oggetto della sua missione con i dottori. Tutti furono d'accordo nel riconoscere che non solo nulla si opponeva all'istituzione della festa progettata, ma che ne derivava al contrario un aumento della gloria divina e un gran bene nelle anime. Riconfortata da questa decisione, la Beata fece comporre e approvare per la futura festa un Ufficio proprio che cominciava con le parole: Animarum cibus, e di cui rimangono ancor oggi dei frammenti.
La festa del Corpus Domini.
La Chiesa di Liegi, a cui la Chiesa universale era già debitrice della festa della Santissima Trinità, era predestinata al nuovo onore di dar origine alla festa del Santissimo Sacramento. Fu un giorno radioso, quando, nel 1246, dopo così lungo tempo e innumerevoli ostacoli, Roberto di Torote, vescovo di Liegi, ordinò con un decreto sinodale che ogni anno, il Giovedì dopo la Santissima Trinità, tutte le Chiese della sua diocesi avrebbero dovuto osservare d'ora in poi, astenendosi dalle opere servili e praticando un digiuno di preparazione, una festa solenne in onore dell'ineffabile Sacramento del Corpo del Signore.
La festa del Corpus Domini fu dunque celebrata per la prima volta in quella insigne Chiesa, nel 1247. Il successore di Roberto, Enrico di Gueldre, uomo d'armi e gran signore, aveva altre preoccupazioni che quelle del suo predecessore. Ugo di San Caro, cardinale di Santa Sabina, legato in Germania, venuto a Liegi per porre riparo ai disordini che vi accadevano sotto il nuovo governo, sentì parlare del decreto di Roberto e della nuova solennità. Già priore e provinciale dei Frati Predicatori, era stato fra quelli che, consultati da Giovanni di Losanna, ne avevano favorito il progetto. Volle avere l'onore di celebrare egli stesso la festa, e di cantarvi la Messa in pompa magna. Inoltre, con mandato del 29 dicembre 1253 indirizzato agli Arcivescovi, Vescovi, Abati e fedeli del territorio della sua legislazione, confermò il decreto del vescovo di Liegi e lo estese a tutte le terre di sua giurisdizione, concedendo una indulgenza di cento giorni a tutti coloro che, contriti e confessati, avessero visitato devotamente le chiese in cui si celebrava l'Ufficio della festa, il giorno stesso oppure durante l'Ottava. L'anno seguente, il cardinale di Saint-Georges-au-Voile-d'Or, che gli succedette nella legazione, confermò e rinnovò le ordinanze del cardinale di Santa Sabina. Ma quei reiterati decreti non poterono vincere la freddezza generale; e furono tali le manovre dell'inferno il quale si vedeva raggiunto nei suoi profondi abissi, che dopo la partenza dei legati si videro degli ecclesiastici di gran nome e costituiti in dignità opporre alle ordinanze le loro decisioni particolari. Quando morì la Beata Giuliana, nel 1258, la Chiesa di S. Martino era sempre l'unica in cui si celebrasse la festa che ella aveva avuto la missione di stabilire nel mondo intero. Ma lasciava, perché continuasse la sua opera, una pia reclusa chiamata Eva, che era stata la confidente dei suoi desideri.
L'estensione della festa alla Chiesa Universale.
Il 29 agosto 1261 saliva al trono pontificio Giacomo Pantaleone assumendo il nome di Urbano IV. Aveva conosciuto la Beata Giuliana quando era ancora arcidiacono di Liegi, e ne aveva approvato i progetti. Eva credette di vedere in quell'esaltazione il segno della Provvidenza. Dietro le insistenze della monaca, Enrico di Gueldre scrisse al nuovo Papa per congratularsi con lui e per pregarlo di confermare con la sua sovrana approvazione la festa istituita da Roberto di Torote. Nello stesso tempo diversi prodigi, e in special modo quello del corporale di Bolsena insanguinato da un'ostia miracolosa quasi sotto gli occhi della corte pontificia che risiedeva allora ad Orvieto, parvero spingere Urbano da parte del cielo e rafforzare il grande zelo che egli aveva un tempo manifestato in onore del divin Sacramento. San Tommaso d'Aquino fu incaricato di comporre secondo il rito romano l'Ufficio che doveva sostituire nella Chiesa quello della Beata Giuliana, adattato da essa al rito dell'antica liturgia francese. La bolla Transiturus fece quindi conoscere al mondo le intenzioni del Pontefice: ricordando le rivelazioni di cui aveva avuto un giorno notizia, Urbano IV stabiliva nella Chiesa universale, per la confusione dell'eresia e l'esaltazione della fede ortodossa, una speciale solennità in onore dell'augusto memoriale lasciato da Cristo alla sua Chiesa. Il giorno fissato per tale festa era la Feria quinta ossia il Giovedì dopo l'ottava della Pentecoste.
Sembrava che la causa fosse finalmente giunta al termine. Ma i torbidi che agitavano allora l'Italia e l'Impero fecero dimenticare la bolla di Urbano IV prima ancora che fosse messa in esecuzione. Quarant'anni e più passarono prima che essa fosse di nuovo promulgata e confermata da Clemente V nel concilio di Vienna. Giovanni XXII le diede la forza di legge definitiva inserendola nel Corpo del Diritto nelle Clementine, ed ebbe così il vanto di dare l'ultima mano, verso il 1318, a quella grande opera il cui compimento aveva richiesto più d'un secolo.
Il desiderio del cuore umano.
Nondimeno, contro questa festa e il suo divino oggetto, alcuni hanno ripetuto le parole: Come possono avvenire queste cose? (Gv 3,9; 6,53). La ragione sembrava giustificare le loro affermazioni contro ciò che essi chiamavano le pretese insensate del cuore dell'uomo.
Ogni essere ha sete di felicità, e tuttavia non aspira se non al bene di cui è capace, poiché la condizione della felicità è appunto nella piena soddisfazione del desiderio che lo domina.
Come tutto ciò che vive intorno a lui, l'uomo ha sete di felicità; e tuttavia, trovandosi solo su questa terra, sente in sé aspirazioni che sorpassano infinitamente i limiti della sua fragile natura. Dio che si rivela a lui, mediante le sue opere, in un modo corrispondente alla sua natura creata; Dio causa prima e fine universale, perfezione senza limiti, bellezza infinita, somma bontà, oggetto certamente degno di fissare per sempre colmandogli il suo intelletto e il suo cuore: Dio così conosciuto, così gustato non basta più all'uomo. Questo essere da nulla vuole l'infinito nella sua sostanza, anela a conoscere il volto del Signore e la sua vita intima. La terra non è ai suoi occhi che un deserto senza uscita, senz'acque per estinguere la sua sete (Sal 62,2): "Come il cervo anela all'acqua delle fonti - esclama - così l'anima mia anela a te, o Dio! L'anima mia ha sete del Dio forte, del Dio vivo. Oh, quando verrò, quando pascolerò dinanzi al volto di Dio?" (Sal 41,2-3).
Strano entusiasmo, senza dubbio, per la fredda ragione; pretese, si direbbe, veramente insensate! Questa visione di Dio, questa vita divina, questo banchetto del quale Dio stesso sarebbe il cibo, potrebbe mai l'uomo far sì che queste sublimità non rimangano infinitamente al disopra delle potenze della sua natura, come di ogni natura creata? Un abisso lo separa dall'oggetto che lo affascina, abisso che non è altro se non la spaventosa sproporzione dal nulla all'essere. L'atto creatore nella sua onnipotenza non potrebbe da sé solo colmare tale abisso; e perché la sproporzione cessasse di essere un ostacolo alla bramata unione, bisognerebbe che Dio stesso colmasse la distanza e si degnasse di comunicare a questo rampollo del nulla le sue stesse forze. Ma che è dunque l'uomo, perché l'Essere supremo, la cui magnificenza sorpassa i cieli, si abbassi fino a lui? (Sal 143,5).
La risposta dell'amore infinito.
Dio è amore; e il miracolo non sta nel fatto che noi abbiamo a-mato Dio, ma che egli stesso ci abbia amati (1Gv 4,10). Ora l'amore richiede l'unione, e l'unione richiede degli esseri simili. O ricchezza della divina natura in cui si effondono, ugualmente infiniti, Potenza, Sapienza e Amore, che costituiscono l'augusta Trinità! Gloria a te, Spirito Santo, il cui regno appena iniziato illumina di simili raggi i nostri occhi mortali! In questa settimana che ci vede dare inizio insieme a te all'inventario dei doni preziosi lasciati nelle nostre mani dallo Sposo che saliva al cielo (cfr. Sal 67,19; Ef 4,8), in questo primo Giovedì che ci ricorda la Cena del Signore, tu riveli ai nostri cuori la pienezza e insieme il fine e la mirabile armonia delle opere che compie il Dio uno nella sua essenza e trino nelle sue persone; sotto il velo delle sacre specie, tu offri ai nostri occhi il memoriale vivo delle meraviglie compiute dall'accordo dell'Onnipotenza, della Sapienza e dell'Amore (Sal 110,4)! Solo l'Eucaristia poteva infatti mettere in piena luce lo sviluppo nel tempo, il progressivo avanzare delle divine risoluzioni ispirate dall'amore infinito che le guida sino alla fine (Gv 13,1).
Lode all'eterna Sapienza.
O Sapienza, che sei uscita dalla bocca dell'Altissimo, che corri da un'estremità all'altra e disponi ogni cosa con forza e dolcezza (la prima delle Antifone maggiori dell'Avvento), noi imploravamo nel tempo dell'Avvento la tua venuta in Betlemme, la casa del pane; tu eri la prima aspirazione dei nostri cuori. Il giorno della tua gloriosa Epifania manifestò il mistero delle nozze, e rivelò lo Sposo; la Sposa fu preparata nelle acque del Giordano; cantammo i Magi che accorrevano portando doni al banchetto rappresentativo, e gli invitati che bevevano un vino miracoloso. Ma l'acqua mutata in vino presagiva più sublimi meraviglie. La vite, la vera vite di cui noi siamo i tralci (Gv 15,5), ha dato i suoi magnifici fiori, i suoi frutti di grazia e di onore (Eccli 24,23). Il frumento abbonda nelle valli, e queste cantano un inno di lode (Sal 64,14).
O Sapienza, nobile sovrana, le cui attrattive divine conquistano fin dall'infanzia i cuori bramosi della vera bellezza (Sap 8,2), è dunque giunto il giorno del vero banchetto nuziale! Come una madre colma d'onore, tu accorri per nutrirci del pane di vita, e inebriarci della bevanda salutare (Eccli 15,2-3). Il tuo frutto è migliore dell'oro e della pietra preziosa, e la tua sostanza migliore dell'argento più puro (Prov 8,19). Quelli che ti mangiano avranno ancora fame, quelli che ti bevono non estingueranno la loro sete (Eccli 24,29), poiché la tua compagnia non ha amarezze, la tua società non dà disgusto; con te sono la letizia e il gaudio (Sap 8,16), le ricchezze, la gloria e la virtù (Prov 8,18).
In questi giorni in cui tu elevi il tuo trono nell'assemblea dei santi, penetrando con agio i misteri del divino banchetto, noi vogliamo render note le tue meraviglie e con il tuo consenso cantare le tue lodi davanti agli eserciti dell'Altissimo (Eccli 1,4). Degnati di aprire la tua bocca e di riempirci del tuo Spirito, o divina Sapienza, affinché la nostra lode sia degna del suo oggetto, e abbondi, secondo la tua promessa, nella bocca dei tuoi adoratori (Gv 12,24-25).

MESSA

EPISTOLA (1Cor 11,23-29). - Fratelli: Io ho ricevuto dal Signore quello che ho insegnato a voi, che il Signore Gesù, nella notte in cui era tradito, prese del pane e, dopo aver rese le grazie, lo spezzò e disse: Prendete e mangiate: questo è il mio corpo, che sarà dato a morte per voi: fate questo in memoria di me. Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo testamento nel mio sangue: fate questo, tutte le volte che ne berrete, in memoria di me. Or dunque, tutte le volte che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore, finché egli non venga. Pertanto chiunque mangerà questo pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Provi dunque ciascuno se stesso, e così mangi di quel pane e beva di quel calice; perché chi ne mangia e ne beve indegnamente, mangia e beve la sua condanna, non distinguendo il corpo del Signore.

"Annunciare la morte del Signore".
La Santissima Eucaristia, come Sacrificio e come Sacramento, è il centro della religione cristiana, sicché il Signore ha voluto che il fatto della sua istituzione fosse basato, negli scritti ispirati, su una quadruplice testimonianza. San Paolo, che abbiamo ora sentito, unisce la sua voce a quelle di san Matteo, di san Marco e di san Luca. Egli basa il suo racconto, in tutto conforme a quello degli Evangelisti, sulle parole stesse del Signore, che si degnò di apparirgli e di ammaestrarlo personalmente dopo la sua conversione.
L'Apostolo insiste sul potere che il Salvatore diede ai suoi discepoli di rinnovare l'atto che egli aveva compiuto, e ci insegna in particolare che ogni qualvolta il Sacerdote consacra il corpo e il sangue di Gesù Cristo, annuncia la morte del Signore, esprimendo con tali parole l'unità del Sacrificio sulla croce e sull'altare. Con l'immolazione del Redentore sulla croce la carne di questo Agnello di Dio è diventata "veramente un cibo", e il suo sangue "veramente una bevanda", come ci dirà presto il Vangelo. Non lo dimentichi dunque il cristiano, anche in questo giorno di trionfo. Lo si costata subito: la Chiesa nella Colletta non aveva altro scopo che di inculcare profondamente nell'anima dei suoi figli l'estrema e così commovente raccomandazione del Signore: "Ogni qualvolta berrete di questo calice del nuovo testamento, fatelo in memoria di me". La scelta di questo passo del grande Apostolo come Epistola fa sempre più comprendere al cristiano che la carne divina che nutre l'anima sua è stata preparata sul Calvario e che, se l'Agnello è oggi vivo e, immortale, è diventato nostro cibo attraverso una morte dolorosa. Il peccatore riconciliato riceverà con compunzione quel corpo santo, di cui si rimprovera amaramente di aver versato tutto il sangue con i suoi innumerevoli peccati; il giusto vi parteciperà nell'umiltà, ricordando che anche lui ha avuto la sua parte fin troppo grande ai dolori dell'innocente Agnello e che se oggi sente in sé la vita della grazia, non lo deve che al sangue della Vittima la cui carne gli sarà data in cibo.
La purezza richiesta.
Ma temiamo soprattutto il tremendo sacrilegio condannato dall'Apostolo e che non esiterebbe ad infliggere, con uno spaventoso rovesciamento, una nuova morte all'Autore della vita, nel banchetto stesso del quale il suo sangue fu il prezzo! "Giudichi dunque l'uomo sé stesso - dice san Paolo - e solo allora mangi di quel pane e beva di quel calice". Questa prova, è la confessione sacramentale per chiunque abbia coscienza d'un peccato grave non ancora confessato: qualunque pentimento egli possa averne, e fosse anche già riconciliato con Dio mediante un atto di contrizione perfetta, il precetto dell'Apostolo, interpretato dall'usanza della Chiesa e dalle sue definizioni conciliari (Concilio di Trento, Sess. XIII, c. VII, can. 11), gli vieta l'accesso alla sacra mensa, finché non abbia sottoposto la sua colpa al potere delle Chiavi.
Nella Sequenza, celebre opera del Dottor Angelico, la Chiesa, la vera Sion, manifesta il suo entusiasmo ed effonde il suo amore per il Pane vivo e vivificante, in termini d'una precisione scolastica che sembrerebbe sfidare qualunque poesia nella sua forma. Il mistero eucaristico vi si svolge con la pienezza concisa e la maestà semplice e grandiosa di cui san Tommaso possedette il meraviglioso segreto. Questa esposizione sostanziale dell'oggetto della festa, sostenuta da un canto in armonia con il pensiero, giustifica pienamente l'entusiasmo prodotto nell'anima dal susseguirsi di quelle magnifiche strofe.

SEQUENZA
Loda, o Sion, il Salvatore, loda il duce ed il pastore con inni e canti.
Quanto puoi tanto ardisci, perché egli è superiore ad ogni lode e tu non basti a lodarlo.
Come tema di lode speciale, è il pane vivo e datore di vita che vien proposto oggi.
Quel pane che nella mensa della sacra cena, alla turba dei dodici fratelli, fu dato realmente.
La lode sia piena e sonora, sia gioconda e piena di decoro la gioia dello spirito.
Perché si celebra il giorno solenne, che di questa mensa ricorda la prima istituzione.
In questa mensa del nuovo Re, la novella Pasqua della nuova legge pone fine alla Pasqua antica.
Il nuovo fa cessar l'antico, la verità fa dileguare le ombre, la luce toglie la notte.
Cristo ciò che fece nella cena, comandò che si facesse in suo ricordo.
Ammaestrati dai sacri insegnamenti, noi consacriamo il pane e il vino, ostia di salute.
È un domma per i cristiani, che il pane si converte in carne, e il vino in sangue.
Ciò che non comprendi, ciò che non vedi, l'animosa fede l'assicura, trascendendo ogni ordine naturale.
Sotto diverse specie, che son parvenze e non sostanze, si nascondono cose sublimi.
La carne è cibo, il sangue è bevanda, ma Cristo rimane intero, sotto l'una e l'altra specie.
Da chi lo riceve non è fatto a pezzi, non è rotto, non è diviso: è ricevuto intero.
Lo riceve uno, lo ricevon mille, tanto questi che quelli, e, ricevuto, non si consuma.
Lo ricevono i buoni, lo ricevono i cattivi, ma con sorte diversa: di vita o di morte.
È morte per i cattivi, è vita per i buoni: guarda come la stessa comunione abbia effetti diversi.
Se il sacramento viene spezzato, non vacillare, ma ricordati che è tanto, in un frammento quanto in tutta l'ostia.
La divisione non è della sostanza, ma solo della specie: senza diminuzione dello stato o della grandezza di ciò che sotto le specie è nascosto.
Ecco il pane degli Angeli divenuto cibo dei pellegrini: è il vero pane dei figli, da non gettarsi ai cani.
Fu simboleggiato con figure nell’immolazione di Isacco, nel sacrificio dell'agnello pasquale, nella manna data ai padri.
Buon pastore, pane vero, o Gesù, abbi pietà di noi, nutriscici, difendici, facci vedere i beni nella terra dei viventi.
Tu, che sai tutto e tutto puoi, e ci nutrisci qui, mortali, rendici, lassù, tuoi commensali e coeredi e compagni dei santi cittadini. Amen. Alleluia.

VANGELO (Gv 6,56-59). - In quel tempo, disse Gesù ai Giudei: La mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre vivente mi inviò ed io vivo per il Padre, così chi mangia me, vivrà anch'egli per me. Questo è il pane disceso dal cielo; e non sarà come la manna che i vostri padri mangiarono e morirono. Chi mangia di questo pane vivrà in eterno.

L'Eucaristia, alimento di vita per l’anima…
Il discepolo prediletto non poteva rimanere silenzioso sul Mistero d'amore. Tuttavia, quando scrisse il suo Vangelo l'istituzione di questo Sacramento era già abbastanza narrata dai tre Evangelisti che l'avevano preceduto e dall'Apostolo delle Genti. Senza tornare dunque su quella divina storia, egli completò il loro racconto con quello della solenne promessa che aveva fatta il Signore un anno prima della Cena sulle rive del lago di Tiberiade.
All'innumerevole moltitudine che attira al suo seguito il recente miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù si presenta come il vero pane di vita disceso dal cielo e che preserva dalla morte, a differenza della manna data da Mosè ai loro padri. La vita è il primo dei beni, come la morte l'estremo dei mali. La vita risiede in Dio come nella sua sorgente (Sal 35,10); egli solo può comunicarla a chi vuole, e restituirla a chi l'ha perduta.
Il Verbo di Dio è venuto in mezzo agli uomini perché avessero la vita e l'avessero in abbondanza (Gv 10,10). E siccome è proprio del cibo accrescere e mantenere la vita, si è fatto cibo, cibo vivo, vivificante, disceso dal cielo. Partecipando essa stessa della vita eterna che attinge direttamente al seno del Padre, la carne del Verbo comunica questa vita a chi la mangia. Ciò che è per sua natura corruttibile - dice san Cirillo Alessandrino - non può essere vivificato diversamente che con l'unione corporea al corpo di colui è vita per natura; ora, come due pezzi di cera fusi insieme dal fuoco non ne formano più che uno solo, così fa di noi e di Cristo la partecipazione del suo corpo e del suo sangue prezioso. Questa vita dunque che risiede nella carne del Verbo, divenuta nostra in noi stessi, non sarà, come non lo fu in lui, vinta dalla morte; scuoterà nel giorno stabilito le catene dell'antica avversaria, e riporterà la vittoria sulla corruzione dei nostri corpi immortali (san Cirillo Alessandrino, Su san Giovanni, l. x, c. 2).
… e per il corpo.
Così era necessario che non soltanto l'anima fosse rinnovata dal contatto del Verbo, ma che questo stesso corpo terreno e grossolano partecipasse in qualche modo alla virtù vivificante dello Spirito, secondo l'espressione del Signore (Gv 6,64). "Coloro che hanno sorbito il veleno per l'inganno dei loro nemici - dice egregiamente san Gregorio Nisseno - uccidono in sé il virus con un rimedio opposto; ma come è accaduto per la bevanda mortale, bisogna che la pozione salutare sia introdotta fin nelle loro viscere, affinché di qui si diffonda in tutto l'organismo la sua virtù curativa. Noi dunque che abbiamo gustato il frutto deleterio, abbiamo bisogno pure d'un rimedio di salvezza che nuovamente raccolga e armonizzi in noi gli elementi disgregati e confusi della nostra natura e che, penetrando nell'intimo della nostra sostanza, neutralizzi e scacci il veleno con una forza contraria. E quale sarà questo rimedio? Non altro che quel corpo che si è mostrato più potente della morte, ed ha posto per noi il principio della vita. Come un po' di lievito - dice l'Apostolo - assimila tutta la pasta, così questo corpo, entrando nel nostro, lo trasforma interamente in sé. Ma nulla può penetrare così la nostra sostanza corporea se non mediante il mangiare e il bere; è questo il modo, conforme alla sua natura, secondo il quale giunge fino al nostro corpo la virtù vivificante" (san Gregorio Nisseno, Catechesi, xxxvii).

PROCESSIONE
Chi è costei che avanza profumando il deserto del mondo d'una nube d'incenso, di mirra e di ogni sorta di profumi? La chiesa attornia la lettiga dorata in cui appare lo Sposo nella sua gloria. Accanto a lui sono raccolti i forti d'Israele, sacerdoti e leviti del Signore, potenti presso Dio. Figlie di Sion, uscitegli incontro; contemplate il vero Salomone sotto lo splendore del diadema di cui l'ha incoronato la madre nel giorno delle sue nozze e del gaudio del suo cuore (Ct 3,5-11). Questo diadema è la carne che il Verbo ha ricevuta dalla Vergine purissima, quando ha preso in isposa l'umanità (san Gregorio, Sul Cantico dei Cantici). Per quel corpo perfettissimo, per quella carne sacrosanta continua tutti i giorni, sul santo altare, l'ineffabile mistero delle nozze dell'uomo e della Sapienza eterna. Non è dunque giusto che una volta all'anno la santa Chiesa dia libero corso ai suoi trasporti verso lo Sposo nascosto sotto i veli del Sacramento? Per questo il Sacerdote ha oggi consacrato due Ostie, e dopo averne consumato una, ha posto l'altra nell'ostensorio che, recato rispettosamente in mano, attraverserà ora sotto il baldacchino, al canto degli inni, le file della moltitudine prostrata.
Storia.
Questa solenne dimostrazione verso l'Ostia santa, come già abbiamo detto, è più recente della stessa festa del Corpus Domini. Urbano IV non ne parla nella sua Bolla d'istituzione del 1264. Invece, Martino V ed Eugenio IV, nelle loro costituzioni più sopra citate (26 maggio 1429 e 26 maggio 1433), ci danno la prova che essa era già in uso fin da quel tempo, poiché concedono particolari indulgenze a coloro che la seguono. Il milanese Donato Bossio riferisce nella sua Cronaca che "il giovedì 29 maggio del 1404 si portò per la prima volta solennemente il Corpo di Cristo per le strade di Pavia, come è entrato in uso in seguito". Alcuni autori ne hanno concluso che la Processione del Santissimo Sacramento non risaliva oltre tale data, e doveva la sua prima origine alla Chiesa di Pavia. Ma una simile conclusione sorpassa il testo su cui si basa, e che può benissimo non esprimere altro che un fatto di cronaca locale.
Troviamo infatti la Processione menzionata su un titolo manoscritto della Chiesa di Chartres nel 1330, in un atto del Capitolo di Tournai nel 1325, nel concilio di Parigi del 1323 e in quello di Sens del 1320. Speciali indulgenze sono concesse da questi due concili all'astinenza e al digiuno della Vigilia del Corpus Domini, ed essi aggiungono: "Quanto alla solenne Processione che si fa il Giovedì della festa portando il divin Sacramento, siccome pare che essa sia stata introdotta ai giorni nostri per una specie di divina ispirazione, non stabiliamo nulla per il momento, lasciando ogni cosa alla devozione del clero e del popolo" (Labbe, Conc. t. XI, pp. 1680, 1711). L'iniziativa popolare sembra avere avuto dunque una grande parte in questa istituzione; e come Dio aveva scelto, nel secolo precedente, un papa francese per istituire la festa, dalla Francia ancora si diffuse a poco a poco in tutto l'Occidente questo glorioso complemento della solennità del Mistero della fede[3].
Sembra probabile tuttavia che in principio l'Ostia santa non fosse, almeno dappertutto, portata in mostra come oggi nelle processioni, ma solo velata e racchiusa in una cassa o in una teca preziosa. C'era l'usanza di portarla in questa maniera fin dal secolo XI in alcune Chiese nella Processione delle Palme e in quella del mattino della Risurrezione. Abbiamo parlato altrove di queste solenni manifestazioni che del resto non avevano tanto per oggetto di onorare direttamente il divin Sacramento, quanto di rendere più al vivo il mistero del giorno. Comunque sia, l'uso degli estensori o esposizioni, come le chiama il concilio di Colonia del 1452, seguì quasi subito l'istituzione della nuova Processione.
Dottrina del Concilio di Trento.
Tuttavia, l'eresia protestante tacciò subito di novità, di superstizione e di odiosa idolatria questi naturali sviluppi del culto cattolico ispirati dalla fede e dall'amore. Il concilio di Trento colpì di anatema le recriminazioni dei settari (Sess. XIII, c. VI) e, in un capitolo speciale, giustificò la Chiesa in termini che non possiamo fare a meno di riprodurre: "Il santo Concilio dichiara piissima e santissima l'usanza che si è introdotta nella Chiesa, di consacrare ogni anno una festa speciale a celebrare in tutti i modi l'augusto Sacramento, come pure di portarlo in processione per le vie e le pubbliche piazze con pompa ed onore. È giustissimo infatti che siano stabiliti alcuni giorni in cui i cristiani, con una dimostrazione solenne e specialissima, testimoniano la loro gratitudine e il loro devoto ricordo verso il comune Signore e Redentore, per il beneficio ineffabile e divino che ripropone ai nostri occhi la vittoria e il trionfo della sua morte. Così bisognava ancora che la verità vittoriosa trionfasse sulla menzogna e sull'eresia, in modo che i suoi avversari, in mezzo a tanto splendore e a tanto gaudio di tutta la Chiesa, o perdano il coraggio o, confusi, giungano alfine alla resipiscenza (Sessione XIII, c. V).
Le bellezze della festa del Corpus Domini.
Ma noi cattolici, fedeli adoratori del Sacramento d'amore, "con quale gaudio", esclama l'eloquente Padre Faber, "non dobbiamo contemplare quella splendente e immensa nube di gloria che la Chiesa in questa occasione fa salire verso Dio! Sì, sembrerebbe che il mondo sia ancora nel suo stato di fervore e d'innocenza primitiva! Guardate quelle gloriose processioni che, con i loro stendardi scintillanti al sole, si snodano attraverso le strade ornate di fiori dei villaggi cristiani, sotto le volte venerabili delle antiche basiliche e lungo i cortili dei seminari, asili della pietà. In quel concorso di folle, il colore del volto e la diversità delle lingue non sono che rinnovate prove dell'unità di quella fede che tutti sono lieti di professare con la voce del magnifico rituale di Roma. Su quanti altari di forma diversa, tutti ornati dei fiori più soavi e risplendenti di luce, tra nuvole d'incenso, al suono dei sacri cantici e davanti a una moltitudine prostrata e raccolta, il Santissimo Sacramento viene sollevato per ricevere le adorazioni dei fedeli, e abbassato per benedirli! E quanti atti ineffabili di fede e d'amore, di trionfo e di riparazione non ci rappresenta ognuna di queste cose! Il mondo intero e l'aria della primavera sono ripieni di canti di letizia. I giardini sono spogli dei loro più bei fiori, che mani devote gettano sul cammino del Dio che passa velato nel Sacramento. Le campane fanno risuonare lontano i loro giocondi concerti. Il Papa sul suo trono e la giovinetta nel suo villaggio, le religiose di clausura e gli eremiti solitari, i vescovi, i dignitari e i predicatori, gli imperatori, i re e i principi, tutti sono oggi ripieni del pensiero del Santissimo Sacramento. Le città sono illuminate, le abitazioni degli uomini sono animate dai trasporti della gioia. È tale la letizia universale che gli uomini vi si abbandonano senza sapere perché, e rinasce su tutti i cuori dove regna la tristezza, sui poveri, su tutti quelli che rimpiangono la libertà, la famiglia o la patria. Tutti questi milioni di anime che appartengono alla regale famiglia e al linguaggio spirituale di san Pietro sono oggi più o meno prese dal Santissimo Sacramento, sì che tutta la Chiesa militante trasalisce d'una gioia e d'una emozione simile al fremito dei flutti del mare agitato. Il peccato sembra dimenticato; le lacrime stesse sembrano piuttosto strappate dall'eccesso della felicità che dalla penitenza. È un'ebbrezza simile a quella che trasporta l'anima che fa il suo ingresso in cielo; o meglio si direbbe che la terra stessa passa nel cielo, come potrebbe accadere appunto per la gioia di cui l'inonda il Santissimo Sacramento" (Il Santissimo Sacramento, I, p. 4).
Durante la Processione si cantano gli Inni dell'Ufficio del giorno, il Lauda Sion, il Te Deum e, secondo la lunghezza del percorso, il Benedictus, il Magnificat o altri canti liturgici che abbiano qualche riferimento all'oggetto della festa, come gli Inni della Ascensione indicati nel Rituale. Ritornando alla Chiesa, la funzione termina, come al solito, con il canto del Tantum ergo, del Versetto e dell'Orazione del Santissimo Sacramento. Ma, dopo la Benedizione solenne, il Diacono espone l'Ostia santa sul trono dove i fedeli le faranno una guardia d'onore.
PREGHIAMO
O Dio, che in questo mirabile Sacramento ci hai lasciato il ricordo della tua passione, concedici di venerare i sacri misteri del tuo Corpo e del tuo Sangue con tanta fede da sentire sempre in noi gli effetti della tua redenzione.
[1] A questo punto termina il testo di Dom Guéranger.
[2] Dionigi, Gerarchia celeste.
[3] Tal In seguito al concilio del 1311, in cui la festa fu definitivamente promulgata, Vienna prese come emblema un albero sormontato da un calice e da un'ostia circondate dalle parole: Vienna civitas sancta.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 370-387."






Buona solennità del CORPUS DOMINI a tutti i cattolici!

Luca, Sursum Corda!

Holuxar
31-05-18, 23:37
31 MAGGIO 2018: trentunesimo ed ultimo giorno del Mese Mariano di Maggio, Festa del CORPUS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI…



"Festa del Corpus Domini."
"Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini."
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm
«FESTA DEL CORPUS DOMINI.
Il Ss. Sacramento al centro della Liturgia.»




Home - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino. (http://www.stellamatutina.eu/)
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Maggio mese di Maria: 31° giorno - Il santo rosario (http://www.stellamatutina.eu/maggio-mese-di-maria-31-giorno/)
http://www.stellamatutina.eu/maggio-mese-di-maria-31-giorno/
«Maggio mese di Maria: 31° giorno.
IL SANTO ROSARIO.
A Lourdes e a Fatima la Madonna è apparsa per raccomandarci particolarmente il Santo Rosario.
A Lourdes Ella stessa sgranava la splendida corona, mentre santa Bernadetta recitava le Ave Maria. A Fatima, in ogni apparizione, la Madonna raccomandò la recita del Rosario. In più, nell’ultima apparizione, Ella si presentò come la «Madonna del Rosario».
È veramente grande l’importanza che la Madonna ha dato al Rosario.
Quando a Fatima ha parlato della salvezza dei peccatori, della rovina di molte anime all’inferno, delle guerre e dei destini della nostra epoca, la Madonna ha indicato, ha raccomandato come preghiera salvatrice il Rosario.
Lucia di Fatima dirà in sintesi che «da quando la Vergine Santissima ha dato grande efficacia al Santo Rosario, non c’è problema né materiale, né spirituale, nazionale o internazionale, che non si possa risolvere con il Santo Rosario e con i nostri sacrifici. (…)
Nel Cuore Immacolato
A Fatima il Rosario è stato il dono del Cuore Immacolato di Maria. E noi vogliamo concludere il mese mariano deponendo il nostro Rosario nel Cuore dell’Immacolata, con l’impegno di recitarlo ogni giorno. (…)
Il Rosario e il Cuore Immacolato di Maria segneranno il trionfo finale del Regno di Dio per questa epoca.
La devozione al Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria sono garanzia di salvezza. Anzi, la Madonna dice che le anime devote del Rosario e del suo Cuore Immacolato «saranno predilette da Dio e, come fiori, saranno collocate da me dinanzi al Suo trono».
Voglia Ella stessa accendere e tenere acceso in noi l’amore al Rosario e al suo Cuore Immacolato.
FONTE: Maggio mese di Maria, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.»





Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/corpus-domini/)
http://www.sodalitium.biz/corpus-domini/
«31 maggio 2018, festa del Corpus Domini (di precetto).
O Verbo annichilito nell’Incarnazione, più annichilito ancora nell’Eucaristia, vi adoriamo sotto i veli che nascondono la vostra divinità e la vostra umanità nell’adorabile Sacramento. In questo stato dunque vi ha ridotto il vostro amore! Sacrificio perpetuo, vittima continuamente immolata per noi, Ostia di lode, di ringraziamento, di propiziazione! Gesù nostro mediatore, fedele compagno, dolce amico, medico caritatevole, tenero consolatore, pane vivo disceso dal cielo, cibo delle anime. Voi siete il tutto per i vostri figli! A tant’amore però molti non corrispondono che con la bestemmia e con le profanazioni; molti con l’indifferenza e la tiepidezza, ben pochi con gratitudine ed amore. Perdono, o Gesù, per quelli che vi oltraggiano! Perdono per la moltitudine degli indifferenti e degli ingrati! Perdono altresì per l’incostanza, l’imperfezione, la fiacchezza di quelli che vi amano! Gradite il loro amore quantunque languido, ed accendetelo di più ogni dì; illuminate le anime che non vi conoscono ed ammollite la durezza dei cuori che vi resistono. Fatevi amare sulla terra, o Dio nascosto; lasciatevi vedere e possedere nel Cielo! Così sia.»
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Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/)
http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/
«Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa del «Corpus Domini»
112 D. Nel giovedì dopo la festa della santissima Trinità qual festa si celebra?
R. Nel giovedì dopo la festa della santissima Trinità si celebra la solennità del Santissimo Sacramento, ossia del Corpus Domini.
113 D. L’ istituzione del Santissimo Sacramento non si celebra nel giovedì santo?
R. La Chiesa celebra nel giovedì santo l’istituzione del Santissimo Sacramento; ma perché allora é occupata principalmente in funzioni di lutto per la passione di Gesù Cristo, ha stimato bene di istituire un’altra festa particolare per onorare questo mistero con piena allegrezza.
114 D. In qual maniera potremo noi onorare il mistero che si celebra nella festa del Corpus Domini?
R. Per onorare il mistero che si celebra nella festa del Corpus Domini dobbiamo accostarci con particolar divozione e fervore alla santissima comunione e ringraziare con tutto l’affetto del cuore il Signore, che ha voluto donarsi a ciascheduno di noi in questo sacramento; assistere in questa solennità, e in tutta l’ottava, se si può, agli uffici divini, e particolarmente al santo sacrifizio della Messa, e far frequenti visite a Gesù velato sotto le specie sacramentali.
115 D. Perché nella festa del Corpus Domini si porta solennemente la santissima Eucaristia in processione?
R. Nella festa del Corpus Domini si porta solennemente la santissima Eucaristia in processione per onorare l’Umanità santissima di nostro Signore nascosta sotto le specie sacramentali; per ravvivare la fede e accrescere la divozione de’ fedeli verso questo mistero; per celebrare la vittoria che Egli ha dato alla sua Chiesa sopra i nemici del Sacramento; per riparare in qualche modo le ingiurie che gli vengono fatte dai nemici della nostra religione.
116 D. Come bisogna assister alla processione del Corpus Domini?
R. Alla processione del Corpus Domini bisogna assistere con grande raccoglimento e modestia, non guardando qua e là, né parlando ad alcuno senza necessità;
con intenzione di onorare per mezzo delle nostre adorazioni il trionfo di Gesù Cristo; con domandargli umilmente perdono delle comunioni indegne, e di tutte le altre profanazioni, che si fanno di questo divin sacramento; con sentimenti di fede, di confidenza, di amore e di riconoscenza verso Gesù Cristo presente nell’ostia consacrata.»
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Processione del Corpus Domini a Dendermonde (Belgio) - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/processione-del-corpus-domini-belgio-mons-stuyver/)
http://www.sodalitium.biz/processione-del-corpus-domini-belgio-mons-stuyver/
«Processione del Corpus Domini a Dendermonde.
Riceviamo dai nostri confratelli della Casa dell’Istituto di Dendermonde, in Belgio, queste belle fotografie relative alla festa del Corpus Domini e le pubblichiamo molto volentieri. Adoremus in aeternum SS. Sacramentum.»
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"Oggi, festa del Corpus Domini – cosa dice il Catechismo."
https://www.agerecontra.it/2018/05/oggi-festa-del-corpus-domini-cosa-dice-il-catechismo/
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«Segnalazione del Centro Studi Federici
Oggi, 31 maggio 2018, è la festa del Corpus Domini: auguri a tutti.»
Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/)
Corpus Domini 2018 - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/corpus-domini-2018/)
http://www.centrostudifederici.org/corpus-domini-2018/
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“Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.”
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
http://www.domusmarcellefebvre.it/
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
«CATECHISMO - PIO X
Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
313 Catechismo di S. Pio X
https://www.youtube.com/watch?v=xabgyevr0uM»
CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/catechismo--pio-x-1.php)
SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815 (http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php)
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php





Tradidi quod et accepi (http://tradidiaccepi.blogspot.it)
http://tradidiaccepi.blogspot.it
https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«CORPUS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI, 31 MAGGIO 2018.
Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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«AD II VESPERAS IN FESTO SS. CORPORIS CHRISTI
(Secondi Vespri della Festa del SS. Corpo di Cristo)
Il Santo Ufficio di questa Festa Eucaristica per eccellenza fu composto da San Tommaso d'Aquino su richiesta di Papa Urbano IV.
P.S. Tutto uguale come ai Primi Vespri tranne l'Antifona al Magnificat.
O sacrum convívium, * in quo Christus sumítur: recólitur memória passiónis ejus: mens implétur grátia: et futuræ glóriæ nobis pignus datur, allelúja.
O sacro convito, * in cui si riceve Cristo; si rinnova la memoria della sua passione; l'anima è ricolma di grazia; e a noi si dà il pegno della gloria futura, alleluia.»
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"CORPUS CHRISTI, el Cielo de nuestra alma."
https://sicutoves.blogspot.com/2018/05/corpus-christi-el-cielo-de-nuestra-alma.html
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«MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)
MEDITAZIONE I. Amore di Gesù nel Santissimo Sagramento.
L'amantissimo nostro Redentore, dovendo partirsi da questa terra per andare al Padre, dopo aver compita colla sua morte l'opera della nostra redenzione, e vedendo arrivata già l'ora della sua morte ("Sciens Iesus, quia venit hora eius, ut transeat ex hoc mundo ad Patrem" Io. 13. 1.), non volle lasciarci soli in questa valle di lagrime, e che fece? Istituì il Santissimo Sagramento dell'Eucaristia, in cui ci lasciò tutto se stesso. "Niuna lingua (dicea S. Pietro d'Alcantara)(1) è bastante a poter dichiarare la grandezza dell'amore, che Gesù porta ad ogni anima; e perciò volendo questo Sposo partire da questa vita, acciò questa sua assenza non le fosse cagione di scordarsi di lui, le lasciò per memoria questo Santissimo Sagramento, nel quale egli stesso rimanea, non volendo che tra ambedue restasse altro pegno per tenere svegliata la memoria ch'egli medesimo". Non volle dunque Gesù colla sua morte separarsi da noi, ed istituì questo Sagramento d'amore, per trattenersi con noi sino alla fine del mondo: "Ecce vobiscum sum usque ad consummationem saeculi" (Matth. 28. 20).(2) Ed eccolo già, secondo c'insegna la fede, eccolo in tanti altari, ove se ne sta rinchiuso, come in tante prigioni d'amore, per farsi trovare da ognuno che lo cerca. Ma Signore, dicea S. Bernardo,(3) ciò non conviene alla vostra maestà. Risponde Gesù Cristo: Basta che convenga al mio amore. Provan gran tenerezza quelli che vanno in Gerusalemme e visitano la grotta dove nacque il Verbo Incarnato, il pretorio dove fu flagellato, il Calvario dove morì e 'l sepolcro dove fu sepolto; ma quanto maggiore dee esser in noi la tenerezza in visitare un altare ove sta Gesù stesso nel Santissimo Sagramento? Dicea il ven. P. Giovanni Avila(4) che fra tutti i santuari non può trovarsi un santuario più eccellente e più divoto, che una chiesa ove sta Gesù Sagramentato.
Affetti e preghiere.
O amato Gesù mio, o Dio innamorato degli uomini, e che avete più da inventare, per farvi amare da quest'uomini(5) ingrati? Oh se gli uomini v'amassero, certamente che tutte le chiese vedrebbonsi continuamente piene di gente, che prostrata colla faccia a terra vi adorerebbe e ringrazierebbe, ardendo per voi d'amore, nel mirarvi cogli occhi della fede nascosto in un tabernacolo. Ma no, che gli uomini scordati di voi e del vostro amore, assistono bensì ad un uomo da cui sperano qualche misero bene, e lasciano voi Signor mio abbandonato e solo. Oh potess'io(6) riparare cogli ossequi miei a tante ingratitudini! Mi dispiace che anch'io(7) per lo passato sono stato simile ad essi trascurato e sconoscente. Ma per l'avvenire non voglio esser più tale, voglio assistervi quanto più posso. Infiammatemi voi del vostro santo amore, acciocché da oggi avanti viva io solo per amarvi e per compiacervi. Voi meritate l'amore di tutti i cuori. Se un tempo vi ho disprezzato, ora altro non desidero che amarvi. Gesù mio, voi siete l'amor mio, ed ogni mio bene. "Deus meus, et omnia".(8)
Vergine santissima Maria, impetratemi voi un grande amore al Santissimo Sagramento.
Note.
1 [10.] S. PIETRO D'ALCANTARA, Trattato dell'orazione e meditazione, p. I, c. 4; Roma 1706, 96.
2 [19.] Cfr. per la interpretazione di questo testo HADR. SIMON, Praelectiones biblicae, l. II, p. 3, c. 3. l. I, §. 6; I, Taurini 1926, ed. III, 628: «Et ecce ego vobiscum sum usque ad consummationem saeculi, per singularem protectionem, immo corporali praesentia, scil. in augustissimo altaris Sacramento».
3 [22.] S. BERNARDUS, In Cantica, ser. 59, n. 2; PL 183, 1062: «Conditor est, et consortem se reputat! Amor loquitur, qui dominum noscit... Vides amori cedere etiam maiestatem». Vedi anche In Cantica, ser. 64, n. 10; PL 183, 1088: «Amor dignitatis nescius, dignatione dives, affectu potens, suasu efficax. Triumphat de Deo amor».
4 [5.] LUDOVIC. GRANATENSIS, Vita Magistri Ioannis Avilae, l. II, paragr. 2; Opera, III, Coloniae Agripp. 1626, 840, col. 1: «Dixit forte ei e familiaribus unus: Domine, utinam a christianis urbs Ierusalem possideretur, ut paulatim eo commigrare liceret, sanctisque illis locis emori ubi Christus nostram operatus est salutem. Audita re, solita animi pausa reposuit: Nonne habes sacrosanctum altaris sacramentum? Eius dum venit mihi in mentem, quaecumque in terris sunt fastidio». Vedi L. MUGNOS, Vita dello apostolico predicatore P. M.o Giov. Avila, l. III, c. 15: Milano 1667, 317.
5 [10-11.] quest'uomini... v'amassero) questi uomini... vi amassero B B1 B2.
6 [17.] potess'io) potessi io B B1 B2.
7 [18.] anch'io) anche io B B1 B2.
8 [24.] Opuscula B. P. Francisci, Oratio quotidiana; I, Pedeponti 1739, 20; vedi MARCO DA LISBONA, op. cit., p. I, l. I, c. 8; Venezia 1582, 14.»
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«NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (30 Maggio - 7 Giugno).»






Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
«Fête-Dieu ou Fête du Très Saint Sacrement.»
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31 mai : Notre-Dame Médiatrice de Toutes Grâces :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/31-mai-notre-dame-mediatrice-de-toutes-graces)
«31 mai : Notre-Dame Médiatrice de Toutes Grâces.»
http://liguesaintamedee.ch/application/files/2115/2728/1227/05_31_marie_mediatrice_toutes_graces.jpg


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31 mai : Sainte Pétronille, Vierge (1er siècle) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/31-mai-sainte-petronille-vierge-1er-siecle)
“31 mai : Sainte Pétronille, Vierge (1er siècle).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/7115/2728/4554/05_31_sainte_petronille.jpg






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“Papa Gregorio XVI alla processione del Corpus Domini (festa di precetto).
+ O Verbo annichilito nell’Incarnazione, più annichilito ancora nell’Eucaristia, vi adoriamo sotto i veli che nascondono la vostra divinità e la vostra umanità nell’adorabile Sacramento. In questo stato dunque vi ha ridotto il vostro amore! Sacrificio perpetuo, vittima continuamente immolata per noi, Ostia di lode, di ringraziamento, di propiziazione! Gesù nostro mediatore, fedele compagno, dolce amico, medico caritatevole, tenero consolatore, pane vivo disceso dal cielo, cibo delle anime. Voi siete il tutto per i vostri figli! A tant’amore però molti non corrispondono che con la bestemmia e con le profanazioni; molti con l’indifferenza e la tiepidezza, ben pochi con gratitudine ed amore. Perdono, o Gesù, per quelli che vi oltraggiano! Perdono per la moltitudine degli indifferenti e degli ingrati! Perdono altresì per l’incostanza, l’imperfezione, la fiacchezza di quelli che vi amano! Gradite il loro amore quantunque languido, ed accendetelo di più ogni dì; illuminate le anime che non vi conoscono ed ammollite la durezza dei cuori che vi resistono. Fatevi amare sulla terra, o Dio nascosto; lasciatevi vedere e possedere nel Cielo! Così sia. +”
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“A Voi Gesù, Giuseppe e Maria, Consegno le chiavi dell’anima mia.”
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https://www.facebook.com/pietroferrari1973/


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Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale (http://www.radiospada.org)
http://www.radiospada.org
Edizioni Radio Spada - Home (http://www.edizioniradiospada.com)
http://www.edizioniradiospada.com
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“31 maggio 2018: FESTA DEL CORPUS DOMINI (Doppio di prima classe con ottava privilegiata di II ordine - festa di precetto).”
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“31 maggio 2018: Conclusione del mese mariano.”
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“Mater amabilis, ora pro nobis.”
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/33872740_2132611853435139_9015179922452250624_n.jp g?_nc_cat=0&oh=1a1f40c62a8fd2c1cde543f259a93ce5&oe=5B7F6AA0





«Gregoriano Corpus Domini
https://www.youtube.com/watch?v=37SoGRm2ZzE
01 Te Laudamus Domine 02 Cibavit Eos 03 Kyrie XII 04 Oculi Omnium 05 Lauda Sion 06 Caro Mea 07 Portas Caeli 08 Sanctus XII 09 De Fructu 10 Angelorum Esca 11 Hoc Corpus 12 Pange Lingua 13 Qui Manducat 14 Quam Magna 15 Panem de Caelo 16 Verbum Supernum.»




Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm
«FESTA DEL CORPUS DOMINI.»




Ave Maria!
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Luca, Sursum Corda - Habemus ad Dominum!

Holuxar
23-06-19, 20:37
23 GIUGNO 2019: ventitreesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, DOMENICA NELL’OTTAVA DEL CORPUS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI…



«FESTA DEL CORPUS DOMINI. Il Ss. Sacramento al centro della Liturgia.»
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm


Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm
«DOMENICA SECONDA DOPO LA PENTECOSTE
L'EUCARISTIA SACRIFICIO PERFETTO.»





“Solennità del Corpus Domini.”
https://forum.termometropolitico.it/220706-solennita-del-corpus-domini.html
“Corpus Domini.”
https://forum.termometropolitico.it/299038-corpus-domini.html
https://forum.termometropolitico.it/672119-corpus-domini.html

“Miracoli eucaristici.”
https://forum.termometropolitico.it/57460-miracoli-eucaristici.html







SANTA MESSA domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (Treviso) stamattina 23 GIUGNO 2019: DOMENICA NELL’OTTAVA DEL CORPUS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI:


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Domenica nell'ott. Corpus Domini (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=07WAmUjSgj8
Domenica della ss. Trinità (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Lzd7hoDgFBk
Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=QQlB5gTdzPI
Domenica di Pentecoste 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UEvB9s3xZN0
Domenica dell'ott. dell'Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=gfVR56Rm-9A
Domenica dell'ottava dell'Ascensione - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=AIlnBCH2M-A
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=Xo3vvej3nT8
V domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=gMHZKktvVXE
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=BnTn5tCbAgw
IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UnnMVHLXOr4
III Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=FrXb3TtbouM
II Domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=71aZwW6lBYU
II Domenica dopo Pasqua - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=BuGlDuSs0LQ
Domenica in Albis (Santa Messa e Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=UG870mk5GHo
Lunedì Pasqua - dell' Angelo (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=wPkpeDbQdo8
Santa Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=G-lviMz3pWY
Santa Pasqua 2019 - (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=lwCe33a3TUo
Sabato Santo (Veglia Pasquale)
https://www.youtube.com/watch?v=jphVO0FHUMw
Venerdì Santo
https://www.youtube.com/watch?v=6v8gLX5hNW0
Giovedi Santo
https://www.youtube.com/watch?v=80W3peGsC9I
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».




SANTE MESSE "NON UNA CUM" CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”



“Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium
Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/)
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa del «Corpus Domini».”
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/0390-2-300x209.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/0390-2-300x209.jpg



Corpus Domini 2019. s. Messa e processione - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/corpus-domini-2019-s-messa-processione/)
http://www.sodalitium.biz/corpus-domini-2019-s-messa-processione/
“Corpus Domini 2019. s. Messa e processione.”
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«Corpus Domini - Sodalitium
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Festa del Corpus Domini.
O Verbo annichilito nell’Incarnazione, più annichilito ancora nell’Eucaristia, vi adoriamo sotto i veli che nascondono la vostra divinità e la vostra umanità nell’adorabile Sacramento. In questo stato dunque vi ha ridotto il vostro amore! Sacrificio perpetuo, vittima continuamente immolata per noi, Ostia di lode, di ringraziamento, di propiziazione! Gesù nostro mediatore, fedele compagno, dolce amico, medico caritatevole, tenero consolatore, pane vivo disceso dal cielo, cibo delle anime. Voi siete il tutto per i vostri figli! A tant’amore però molti non corrispondono che con la bestemmia e con le profanazioni; molti con l’indifferenza e la tiepidezza, ben pochi con gratitudine ed amore. Perdono, o Gesù, per quelli che vi oltraggiano! Perdono per la moltitudine degli indifferenti e degli ingrati! Perdono altresì per l’incostanza, l’imperfezione, la fiacchezza di quelli che vi amano! Gradite il loro amore quantunque languido, ed accendetelo di più ogni dì; illuminate le anime che non vi conoscono ed ammollite la durezza dei cuori che vi resistono. Fatevi amare sulla terra, o Dio nascosto; lasciatevi vedere e possedere nel Cielo! Così sia.»
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«23, San Giuseppe Cafasso, Confessore.
“A Torino san Giuséppe Cafàsso, Sacerdote, illustre nell’istruire nella pietà e nella scienza i chierici e nel riconciliare a Dio i condannati a morte; dal Papa Pio dodicesimo fu ascritto tra i Santi”.
Amato San Giuseppe Cafasso, tu che fosti l’apostolo dei muratori, dei carcerati, dei condannati a morte, della povera gente del tuo tempo, fa’ che coloro che conducono una vita di miseria possano sentire l’amore di Dio vicino a loro. Ti affidiamo soprattutto coloro che hanno il carcere del peccato nel cuore o che sono reclusi a causa dei loro errori; intercedi per tutti il pentimento sincero e la potenza della Misericordia di Dio. Intercedi per noi il dono di una fede sincera, di una speranza viva, di una carità fedele. Ottienici dal Signore, per la tua potente intercessione, le grazie di cui la nostra vita necessita, e veglia e proteggi sui nostri cari. Così sia.»


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https://www.facebook.com/oratoriosantambrogioimbc/
“Processione del Corpus Domini a Verrua Savoia. Nonostante la pioggia, la luce della Fede rischiara i nostri passi.”
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https://www.agerecontra.it/2019/06/corpus-domini-2019-s-messa-e-processione-a-verrua-savoia/
https://www.agerecontra.it/2018/05/oggi-festa-del-corpus-domini-cosa-dice-il-catechismo/
https://www.agerecontra.it/2019/06/corpus-domini-catechismo-e-preghiera/
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«+ O Verbo annichilito nell’Incarnazione, più annichilito ancora nell’Eucaristia, vi adoriamo sotto i veli che nascondono la vostra divinità e la vostra umanità nell’adorabile Sacramento. In questo stato dunque vi ha ridotto il vostro amore! Sacrificio perpetuo, vittima continuamente immolata per noi, Ostia di lode, di ringraziamento, di propiziazione! Gesù nostro mediatore, fedele compagno, dolce amico, medico caritatevole, tenero consolatore, pane vivo disceso dal cielo, cibo delle anime. Voi siete il tutto per i vostri figli! A tant’amore però molti non corrispondono che con la bestemmia e con le profanazioni; molti con l’indifferenza e la tiepidezza, ben pochi con gratitudine ed amore. Perdono, o Gesù, per quelli che vi oltraggiano! Perdono per la moltitudine degli indifferenti e degli ingrati! Perdono altresì per l’incostanza, l’imperfezione, la fiacchezza di quelli che vi amano! Gradite il loro amore quantunque languido, ed accendetelo di più ogni dì; illuminate le anime che non vi conoscono ed ammollite la durezza dei cuori che vi resistono. Fatevi amare sulla terra, o Dio nascosto; lasciatevi vedere e possedere nel Cielo! Così sia. +»
fonte – https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/1693-preghiera-per-la-festa-del-corpus-domini.html







https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
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“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù.”
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/2210-mese-di-giugno-litanie-del-sacro-cuore-di-gesu.html

https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-166.html
«Carlo Di Pietro. Disponibile alla lettura il numero 166 di SVRSVM CORDA® del 23 giugno 2019.
La vera e la falsa povertà! -->
- Comunicato numero 166. Un ricco si presenta a Gesù. Riflessioni sulla ricchezza;
- Atto di rassegnazione della Principessa Elisabetta di Francia;
- Due raccolte per i poveri, giugno 2019;
- Preghiera a San Luigi Gonzaga per la gioventù (21.6);
- Gloria a te, Vescovo San Paolino da Nola (22.06);
- Teologia morale. Il Pauperismo: cause, conseguenze e rimedi;
- Preghiera a San Montano soldato, Martire (17.6);
- Preghiera a San Silverio, Papa e Martire (20.6);
- Teologia morale. Povertà esterna e Povertà interna;
- Orazione a Sant’Albano di Verulam, Martire (22.6);
- Preghiera a Sant’Efrem per la conversione degli scismatici “Ortodossi” (18.6);
- Teologia morale. Differenze fra Miseria e Povertà;
- Breve confutazione alla cosiddetta guarigione dell'albero genealogico;
- Preghiera a Santa Agrippina, Vergine e Martire (23.6);
- Preghiera a Santa Giuliana Falconieri, Vergine (19.6);
- Dizionario biblico. Povertà e Ricchezza nella Sacra Scrittura;
- Preghiera ai Santi fratelli Martiri Gervasio e Protasio (19.6).»
https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-166.html
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“Gesù mio, voi sapete quello che mi manca; sapete che senza voi niente posso; sapete la mia debolezza; abbiate pietà di me: datemi umiltà, purità di cuore, amore e conformità alla vostra santa volontà, fortezza contro i mal'abiti, la remissione de' peccati e la grazia di più non commetterli; datemi un totale disprezzo di tutte le cose, sicché io non ami altri che voi. Datemi la pazienza di soffrire per amor vostro tutto ciò che mi accade. Da voi spero tutto.”
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"La vera umiltà---> https://youtu.be/n9mF_GM9unc"

"Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
https://www.sursumcorda.cloud/massime-e-meditazioni/la-questione-del-papa-eretico.html

https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

“Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
«Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/





Comunicati importanti - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/comunicati-importanti/)
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https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»

https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/05/festum-sacratissimi-corporis-christi.html?m=0
«IN FESTO SS. CORPORIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI
(Festa del SS. Corpo del Signore Nostro Gesù Cristo)
Festum sacratissimi Corporis Christi
La Chiesa fa la memoria dell'istituzione dell'Eucaristia già il Giovedì Santo, ma oggi la solennizza grandemente, contemplando il mistero del Dio incarnato che si fa vicino al suo popolo in Sacramento sotto le specie del pane e del vino. Questa festa, il cui ufficio fu composto da san Tommaso d'Aquino - il "Dottore Eucaristico" (Pio XI) - , fu introdotta nel Calendario universale da papa Urbano IV nel 1264 dopo le rivelazioni di Gesù alla beata Giuliana di Liegi e dopo il Miracolo Eucaristico di Bolsena del 1263. Per maggiormente onorare Gesù Sacramentato e per affermare, soprattutto contro gli eretici, la ortodossa dottrina eucaristica, il Santissimo Sacramento viene pomposamente portato in processione, cosa sommamente lodata da Concilio Tridentino.»
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“MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA.
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori).”
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“CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X. Della festa del «Corpus Domini».”
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https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/06/domenica-fra-lottava-del-corpus-domini.html?m=1
“DOMINICA INFRA OCTAVAM SS. CORPORIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI QUÆ EST II POST PENTECOSTEN
(Domenica infra l'Ottava del SS. Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo che è la II dopo Pentecoste)
Semidoppio.
Paramenti bianchi.
La seconda Domenica dopo Pentecoste cade fra l'ottava della solennità del Corpus Domini. I testi della liturgia cantano l'amore e la bontà paterna di Dio, che ci libera dai nemici spirituali e temporali, che ci santifica, che ci insegna ad amare il nostro prossimo per amore del Signore che per primo ci ha amato. E nell'Eucaristia, Sacramento e Sacrificio, prefigurata dal convito di cui parla il Vangelo, noi possiamo ammirare il memoriale vivo e reale ed eterno della Divina Carità dell'umanato Verbo Redentore, Pontefice e Vittima della nuova ed eterna alleanza.
All'Epistola. L'Eucaristia, come sacrifizio, è la manifestazione continua dell'amore che Dio ha per noi; poiché essa ci ricorda che Gesù ha data la sua vita per salvarci (Epistola ed Introito). «Quale pastore, dice San Giovanni Crisostomo, ha dato mai il suo sangue per nutrimento alle sue pecorelle?» (Secondo Notturno). L'assistenza alla Messa, ch'è il memoriale perenne della passione di Cristo, deve dunque indurci a sacrificare noi stessi per il bene del prossimo, come Gesù ha fatto morendo sulla croce.
Al Vangelo. L'Eucaristia, come sacramento, dimostra l'amore di Dio verso di noi.
Il Signore ci dona il suo corpo da mangiare, il suo sangue da bere. «Pensa, dice San Giovanni Crisostomo, all'onore che ti viene e a quale mensa prendi parte. Quello che gli Angeli riguardano con tremore, noi facciamo nostro cibo, ci uniamo e diveniamo con Cristo un solo corpo e una sola carne» (Secondo Notturno). È il preludio del banchetto celeste di cui ci parlano così spesso i Patriarchi, i Profeti e il Vangelo. I Giudei, per orgoglio, per avarizia o per lussuria, si sono assentati, e Dio ha scelto noi in loro vece (Vangelo).”
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“L'ANGOLO PATRISTICO.
Sermone di san Giovanni Crisostomo.
Omelia 60 al popolo d'Antiochia.
Poiché il Verbo dice: «Questo è il mio corpo», adoriamo e crediamo e contempliamolo cogli occhi dello spirito. Perché Cristo non ci ha dato nulla di sensibile, ma sotto cose sensibili ci dà tutto a comprendere. Lo stesso è nel battesimo: dove per mezzo di una cosa sensibile, cioè l'acqua, ci si conferisce il dono; ma spirituale è la cosa che si compie, cioè la rigenerazione e rinnovazione. Se tu non avessi il corpo, non ci sarebbe nulla di corporale nei doni ch'egli ti dà; ma perché l'anima è unita al corpo, perciò ti dona lo spirituale mediante il sensibile. Quanti ora dicono: Vorrei vedere la sua forma, la sua figura, le vesti, i calzari? Ebbene, tu lo vedi, lo tocchi, lo mangi. Tu desideri vederne le vesti, egli invece ti concede non solo di vederlo, ma ancora di mangiarlo, di toccarlo e di riceverlo dentro di te.
Nessuno dunque si accosti con nausea, nessuno con trascuratezza; siano tutti ardenti, pieni di fervore e premurosi. Che se i Giudei mangiavano l'agnello pasquale in piedi, calzati e col bastone in mano, con premura, molto più tu devi avere questa sollecitudine. Perché mentre quelli dovevano partire per la Palestina e perciò erano in assetto di viaggiatori, tu invece devi emigrare al cielo. Quindi bisogna che tu sia vigilante in tutto: che si minaccia non piccola pena a chi si comunica indegnamente. Pensa quanto ti sdegni contro chi lo tradì e contro quelli che lo crocifissero: bada pertanto che anche tu non divenga colpevole del corpo e del sangue di Cristo. Quelli ne uccisero il corpo santissimo, ma tu lo ricevi coll'anima impura, dopo tanti benefici. Non contento d'essersi fatto uomo, d'essere stato schiaffeggiato e crocifisso, egli di più si unisce a noi così che noi diventiamo uno stesso corpo con lui, e non solo mediante la fede, ma effettivamente e in realtà.
Chi dunque dev'essere più puro di colui che partecipa a tanto sacrificio? quanto più splendida del raggio del sole non dev'essere la mano che distribuisce questa carne? la bocca che si riempie di questo fuoco spirituale, la lingua che s'imporpora di sangue sì tremendo? Pensa a tutto l'onore che ne ricevi, a qual mensa prendi parte. Ciò che gli Angeli riguardano con tremore, e non possono mirare liberamente per lo splendore abbagliante, noi ne facciamo nostro alimento, ci uniamo ad esso e diventiamo con Cristo un solo corpo e una sola carne. «Chi ridirà i prodigi del Signore, farà udire tutte le sue lodi?» (Ps.105:2). Qual pastore pasce le pecorelle col proprio sangue? Ma che dico pastore? Ci sono molte madri che dànno ad altre nutrici i figli che esse hanno messo al mondo. Egli non ha fatto così: ma ci nutrisce lui stesso col proprio sangue, e c'incorpora assolutamente a sé.
Omelia di san Gregorio Papa.
Omelia 36 sul Vangelo.
Tra i godimenti del corpo, fratelli carissimi, e quelli dell'anima ordinariamente c'è questa differenza: che i godimenti del corpo, quando non si hanno, accendono in noi un ardente desiderio; e mentre si gustano avidamente, fanno venir presto la nausea a chi li gusta perché saziano. I godimenti dello spirito, al contrario, provocano nausea quando non si hanno; ma quando si hanno, eccitano il desiderio: e chi li gusta tanto più li appetisce, quanto più se ne nutrisce. In quelli il desiderio piace, ma il provarli produce dispiacere; questi, al contrario, sembrano di poco valore allorché si desiderano, ma il loro uso piace assai di più. In quelli l'appetito genera sazietà e la sazietà il disgusto; in questi invece l'appetito fa nascere il godimento e la sazietà l'appetito.
Infatti le delizie spirituali aumentano il desiderio nell'anima, a misura che essa se ne sazia: più si gusta il loro sapore, e più si conosce che si devono desiderare con avidità; ciò spiega perché non si possono amare senza averle provate, perché non se ne conosce il sapore. E per verità, chi può amare quello che non conosce? Onde il Salmista ci ammonisce dicendo: «Gustate, e vedete come è dolce il Signore» (Ps. 33:9). Come se dicesse formalmente: Voi non conoscete la sua dolcezza se non lo gustate; ma toccate col palato del vostro cuore l'alimento della vita, affinché, provando la sua dolcezza, possiate amarlo. L'uomo poi perdé queste delizie, quando peccò nel paradiso: egli ne uscì fuori, quando chiuse la bocca all'alimento dell'eterna dolcezza.
Onde anche noi, nati nelle pene di questo esilio, siamo già giunti quaggiù a tal disgusto, che non sappiamo più quel che dobbiamo desiderare. E tanto più cresce in noi questa malattia della nausea, quanto più l'anima si allontana da questo alimento pieno di dolcezza; ed ella giunge a perdere ogni appetito per queste interne delizie, perciò stesso che se ne tiene lontana ed ha perduto da molto tempo l'uso di gustarle. È il nostro disgusto dunque che ci fa deperire, è questa funesta inedia prolungata che ci spossa. E perché non vogliamo gustare di dentro la dolcezza che ci è offerta, amiamo, miseri, la fame che ci consuma di fuori.”
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“23 giugno 2019: Domenica infra l'Ottava del Corpus Domini.”
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Mese del Cuore Eucaristico (http://www.santalfonsoedintorni.it/read-offline/3998/mese-del-cuore-eucaristico.print)
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Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm)
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«DOMENICA SECONDA DOPO LA PENTECOSTE
L'EUCARISTIA SACRIFICIO PERFETTO.
La nozione del sacrificio.
L'Eucaristia ha per fine principale l'applicazione incessante quaggiù del Sacrificio del Calvario. Bisogna dunque che consideriamo questo Sacrificio dell'Uomo-Dio in se stesso, onde meglio ammirare la mirabile continuazione che se ne fa nella Chiesa. A questo riguardo è opportuno precisare innanzitutto la nozione generale di Sacrificio.
Dio ha diritto all'omaggio della sua creatura. Se i re e i potenti della terra erano in diritto di esigere dai loro vassalli il solenne riconoscimento della loro sovranità, a maggior ragione il dominio supremo del primo Essere, causa prima e fine ultimo di tutte le cose, lo impone agli esseri chiamati dal nulla dalla sua onnipotente bontà. E come, mediante il tributo che lo accompagnava, l'omaggio dei servi e dei vassalli implicava, insieme con la confessione della loro sudditanza, la dichiarazione effettiva dei beni e dei diritti che essi riconoscevano di avere dal loro signore, così l'atto con il quale la creatura si umilia dinanzi al suo Creatore dovrà manifestare a sufficienza, per se stesso, che essa lo riconosce come Signore di tutte le cose e autore della vita.
Ma può accadere che la creatura abbia, di sua iniziativa, conferito contro se stessa alla giustizia di Dio dei diritti ben più terribili che quelli della sua onnipotenza e della sua bontà. La misericordia infinita può allora, in verità, sospendere o commutare l'esecuzione delle vendette del sommo Signore; ma l'atto di omaggio dell'essere creato divenuto peccatore non sarà completo se non a patto di esprimere d'ora in poi, con la sua dipendenza di creatura, la confessione della propria colpa e la giustizia del castigo incorso con la trasgressione dei divini precetti; la supplice oblazione dello schiavo ribelle dovrà mostrare, per la sua stessa natura, che Dio non è più soltanto per lui l'autore della vita, ma l'arbitro della morte.
Questa è la vera nozione del Sacrificio, così chiamato per il fatto che esso separa dalla moltitudine esseri della medesima natura, e rende sacra l'offerta con la quale si esprime: oblazione interiore e puramente spirituale negli spiriti distinti dalla materia; oblazione spirituale e sensibile insieme per l'uomo che, composto di anima e di corpo, deve l'omaggio a Dio per l'una e per l'altro. Il Sacrificio non può essere offerto che a Dio; e la religione che ha per oggetto il culto dovuto al Signore, trova appunto in esso la sua suprema espressione.
L'unità in Dio della Creazione.
È mediante il Sacrificio che Dio raggiunge il fine che si è proposto nella creazione: la sua stessa gloria (Pr 16,4). Ma perché dal mondo si elevasse verso il suo Autore un omaggio che rappresentasse la misura dei suoi doni, occorreva un capo che riassumesse il mondo intero nella sua persona e, disponendo di esso come di un bene proprio, l'offrisse pienamente al Signore insieme con se stesso. Dio fa ancora di più: dandogli per Capo il suo stesso Figliolo rivestito della nostra natura, fa sì che, rivestendo l'omaggio di questa natura inferiore la dignità della persona, l'onore reso sia veramente degno della suprema Maestà.
Mirabile coronamento dell'opera creatrice! L'immensa gloria che rende al Padre il Verbo incarnato ha riaccostato Dio e la creatura, così distanti l'uno dall'altra, e ricade sul mondo in fiumi di grazia che finiscono di colmare l'abisso. Il Sacrificio del Figlio dell'uomo diviene la base e la ragione dell'ordine soprannaturale, in cielo e in terra. Cristo è l'oggetto primo e principale del decreto di creazione. Per Lui vennero fuori dal nulla, alla voce del Padre, i diversi gradi dell'essere spirituale e materiale, chiamati a formare la sua reggia e la sua corte: così pure nell'ordine della grazia egli è veramente l'uomo, il Diletto. Lo Spirito di dilezione si diffonderà da quell'unico diletto, dal Capo su tutte le membra, comunicando senza riserva la vera vita, l'essere soprannaturale a quelli che Cristo si sarà degnato di far partecipi della sua divina sostanza al banchetto d'amore. Poiché al seguito del Capo verranno le membra, unendo al suo il loro omaggio; e questo omaggio che, di per sé, sarebbe rimasto troppo al disotto della Maestà infinita, riceverà, con la loro incorporazione al Verbo incarnato nell'atto del suo Sacrificio, la dignità di Cristo stesso.
Così pure, non si finirà di ripeterlo contro il gretto individualismo che tende a dare alle pratiche d'una devozione privata la preponderanza sulla solennità dei grandi atti liturgici che formano l'essenza della religione: mediante il Sacrificio si consuma nell'unità l'intera creazione e si pongono in Dio le basi della vera vita sociale. Che essi siano una sola cosa in noi come tu sei in me ed io in te (Gv 17,21): ecco l'ultima espressione dei voleri del Creatore, rivelata al mondo dall'Angelo del gran Consiglio venuto sulla terra a realizzare quel divino programma. Ora, è appunto la religione che raccoglie davanti a Dio i diversi elementi del corpo sociale; e il Sacrificio, che ne è l'atto fondamentale, è insieme il mezzo e il fine di questa grandiosa unificazione in Cristo, il compimento segnerà la consumazione del regno eterno del Padre divenuto per lui tutto in tutti (1Cor 15,24-28).
Cristo, Sacerdote e Vittima.
Ma questa regalità eterna, che il regno di Cristo quaggiù prepara al Padre (ivi 24,25) ha dei nemici che è necessario vincere. I Principati, le Potestà e le Virtù dell'inferno si sono alleati contro di essa. La loro rabbia, riversandosi sull'uomo, immagine di Dio, ha introdotto nel mondo la disobbedienza e la morte (Sap 2,23.24); mediante l'uomo divenuto suo schiavo, il peccato si è fatto un'arma di tutti i precetti divini contro il loro Autore (Rm 7,11). Prima dunque di poter essere accette al Padre, le future membra dì Cristo richiedono un Sacrificio di propiziazione e di liberazione. È necessario che lo stesso Cristo viva la vita espiatrice del peccato, soffra le sue sofferenze e muoia di morte (Gen 2,17). Questa è infatti la pena applicata come sanzione fin dal principio al precetto divino: pena estrema per il trasgressore che non poteva subirne una maggiore, ma sproporzionata tuttavia all'offesa della suprema Maestà, a meno che una persona divina, addossandosi la spaventosa responsabilità di quel debito infinito, subisse la pena dell'uomo e lo restituisse all'innocenza.
Venga dunque il nostro Pontefice, appaia il divin Capo della nostra stirpe e del mondo! Poiché ha amato la giustizia e odiato l'iniquità, Dio l'ha unto con l'olio di letizia in mezzo ai suoi fratelli (Sal 44,8). Egli era Cristo per il sacerdozio a lui destinato fin dal seno del Padre; ed è Gesù, poiché il Sacrificio che sta per offrire salverà il suo popolo dal peccato (Mt 1,21): GESÙ CRISTO, ecco quale dev'essere il nome del Pontefice eterno!
Quale potenza e quale amore nel suo Sacrificio! Sacerdote e vittima insieme, egli prende in sé la morte per distruggerla e nello stesso tempo vince il peccato nella sua carne innocente; soddisfa fino all'ultimo centesimo e oltre alla giustizia del Padre; strappa il decreto che ci era contrario, lo inchioda alla croce, lo cancella nel suo sangue e, spogliando i Principati avversi del loro tirannico impero, li incatena al proprio carro di trionfo (Col 2,14.5). Crocifisso con lui, il nostro uomo vecchio ha perduto il suo corpo di peccato; rinnovato nel sangue redentore, esce con lui dal sepolcro per una vita nuova (Rm 6,4.10). "Voi siete morti - dice l'Apostolo - e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio; quando apparirà Cristo, vita vostra, anche voi apparirete con lui nella gloria" (Col 3,3). È infatti come Capo che Cristo ha sofferto; il suo sacrificio abbraccia l'intero corpo di cui è capo, e che egli trasforma con se per l'olocausto eterno il cui soave odore profumerà il cielo.
Cristiani, penetriamoci di questi sublimi insegnamenti. Più comprenderemo il Sacrificio dell'Uomo-Dio nella sua immensa grandezza, più facilmente lasceremo che la Chiesa, nella sua Liturgia, sottragga le anime nostre alle egoistiche e meschine preoccupazioni d'una pietà troppo spesso ripiegata su se stessa. Membra di Cristo-Pontefice, dilatiamo i nostri cuori e apriamoli ai torrenti di luce e d'amore che scaturiscono dal Calvario.
MESSA
La maggior parte delle Chiese celebrano oggi soltanto la solennità del Corpus Domini. La Messa che si canta in queste Chiese è quella del giorno stesso della festa, con la commemorazione della Domenica secondo l'uso ordinario. Al contrario, nei luoghi in cui la solennità è stata celebrata il Giovedì, si dice la Messa di questa Domenica che è la seconda dopo la Pentecoste. Oggi, ha luogo la grande Processione del Corpus Domini, se non fu fatta Giovedì scorso.
EPISTOLA (1Gv. 3,13-18). - Carissimi: Non vi stupite, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo d'essere stati trasportati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama resta nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida ha dimorante in se stesso la vita eterna. Da questo abbiamo conosciuta la carità di Dio: dall'avere egli dato la sua vita per noi; ed anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Se uno avrà dei beni di questo mondo e, vedendo il suo fratello nel bisogno, gli chiuderà il proprio cuore, come potrebbe la carità di Dio abitare in lui ? Figliolini miei, non amiamo a parole e con la lingua, ma con le opere e in verità.
Il memoriale dell'amor divino.
Queste parole del discepolo prediletto non potevano essere ricordate meglio al popolo fedele che in questa domenica. L'amore di Dio per noi è il modello e la ragione di quello che noi dobbiamo avere per i nostri simili; la carità divina è l'immagine della nostra. "Io vi ho dato l'esempio - dice il Salvatore - affinché come ho fatto io così facciate anche voi" (Gv 13,15). Se egli dunque è arrivato fino a dare la sua vita, bisogna che anche noi sappiamo dare la nostra, all'occasione, per salvare i nostri fratelli. A maggior ragione dobbiamo aiutarli secondo le nostre possibilità nei loro bisogni, ed amarli non con le parole e con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
Ora il divino memoriale è forse altro se non l'eloquente dimostrazione dell'amore infinito, il monumento reale e la rappresentazione permanente di quella morte d'un Dio alla quale si riferisce l'Apostolo?
Sicché il Signore attese, per promulgare la legge dell'amore fraterno che veniva a portare al mondo, l'istituzione del Sacramento che doveva dare a quella legge il suo potente punto d'appoggio. Ma appena ebbe creato l'augusto Mistero, appena si fu dato sotto le sacre specie: "Io vi do un comandamento nuovo", egli disse, "e il mio comandamento è che vi amiate scambievolmente come io ho amato voi" (Gv 13,34; 15,12). Precetto nuovo, infatti, per un mondo in cui l'egoismo rappresentava l'unica legge; nota distintiva che avrebbe fatto riconoscere fra tutti i discepoli di Cristo (ivi 13,35), e li avrebbe sacrificati nello stesso tempo all'odio del genere umano (Tacito,Ann. XV), ribelle a quella legge d'amore. È all'ostile accoglienza fatta dal mondo d'allora al nuovo popolo che rispondono le parole di san Giovanni nella nostra Epistola: "Miei diletti, non stupite se il mondo vi odia. Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i nostri fratelli. Chi non ama rimane nella morte".
L'unione dei membri fra loro mediante il divin Capo è il costitutivo essenziale del cristianesimo; l'Eucaristia è l'alimento di tale unione, il legame potente del corpo mistico del Salvatore che, mediante essa, cresce quotidianamente nella carità (Ef 6, 16). La carità, la pace, la concordia è dunque, insieme con l'amore di Dio stesso, la più indispensabile e la migliore preparazione ai sacri Misteri. È quanto ci spiega la raccomandazione del Signore nel Vangelo: "Se dunque stai per fare la tua offerta all'altare e ivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia la tua offerta lì davanti all'altare, e va prima a riconciliarti con il tuo fratello; quindi torna a fare la tua offerta" (Mt 5,23-24).
VANGELO (Lc 14,16-24). - In quel tempo, disse Gesù ai Farisei questa parabola: Un uomo fece una gran cena e invitò molti. E all'ora della cena mandò il suo servo a dir ai convitati: Venite, ché tutto è pronto. E cominciarono tutti insieme a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un podere e bisogna che vada a vederlo; ti prego, abbimi per iscusato. E un altro gli disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vo a provarli; ti prego, abbimi per iscusato. E un altro gli disse: Ho preso moglie; quindi non posso venire. Ed il servo tornò a riferire queste cose al padrone. Allora, sdegnato, il padrone di casa disse al servo: Presto, va' per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi. E come il servo tornò a dire: Signore, è stato fatto come hai ordinato, e ancora c'è posto; il padrone gli disse: Va' fuori per le strade e lungo le siepi e forza la gente a venire, affinché si riempia la mia casa. E vi assicuro che nessuno dei primi invitati assaggerà la mia cena.
Il banchetto nuziale dell'Agnello.
Questo Vangelo era attribuito all'odierna Domenica prima ancora dell'istituzione della festa del Corpus Domini. Il divino Spirito che assiste la Chiesa nell'ordinamento della sua Liturgia, preparava così in anticipo il complemento degli insegnamenti di questa grande solennità.
La parabola che propone qui il Salvatore alla tavola d'un capo dei Farisei tornerà alle sue labbra nel mezzo del tempio, nei giorni che precederanno immediatamente la sua Passione e la sua morte (Mt 22,1-14). Significativa insistenza, che ci rivela abbastanza l'importanza dell'allegoria! Che cos'è infatti quella mensa dai numerosi convitati, quel banchetto nuziale, se non quello stesso che l'eterna Sapienza ha preparato fin dal principio del mondo? Nulla è mancato agli splendori dei divini preparativi. Tuttavia il popolo amato, ricolmo di benefici, ha recalcitrato contro l'amore, e ha voluto provocare con i suoi abbandoni sprezzanti l'ira del Dio suo Salvatore (Dt 32,15-16).
Ma ciò nonostante l'eterna Sapienza offre ancora agli ingrati figli di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, in ricordo delle loro preghiere, il primo posto al suo banchetto, e appunto alle pecorelle smarrite della casa d'Israele sono innanzitutto mandati gli Apostoli (Mt 10, 6; At 13,46). "O quali ineffabili riguardi! - esclama san Giovanni Crisostomo - Cristo chiama i Giudei davanti alla croce; persevera dopo la sua immolazione e continua a chiamarli. Mentre avrebbe dovuto, stando alle apparenze, colpirli con il più duro castigo, li invita alla sua alleanza e li colma di onori. Ma essi, che hanno ucciso i suoi profeti e hanno ucciso lui stesso, sollecitati da un simile Sposo, invitati a simili nozze dalla loro stessa vittima, non ne tengono conto, e adducono a pretesto le loro paia di buoi, le mogli o i campi" (Omelia 69 su san Matteo). Presto i pontefici, gli scribi, i farisei ipocriti perseguiteranno e uccideranno a loro volta anche gli Apostoli, e il servo della parabola non condurrà da Gerusalemme al banchetto del padre di famiglia se non i poveri, gli umili, gl'infermi delle strade e delle piazze della città, nei quali perlomeno l'ambizione, l'avarizia o i piaceri non avranno posto ostacolo all'avvento del regno di Dio.
Allora appunto si compirà la vocazione dei gentili, e il grande mistero della sostituzione del popolo nuovo all'antico nell'alleanza divina. "Le nozze del mio Figliolo erano pronte - dirà Dio Padre ai suoi servi - ma quelli che avevo invitati non ne sono stati degni. Andate dunque; lasciate la città maledetta che non ha riconosciuto il tempo della sua visita (Lc 19,44); uscite per i crocicchi, percorrete tutte le strade, cercate nei campi della gentilità, e invitate alle nozze tutti quelli che incontrerete" (Mt 22,8-14).
Gentili, glorificate Dio per la sua misericordia (Rm 15,9). Invitati senza alcun merito da parte vostra al banchetto preparato per altri, abbiate timore di incorrere nelle sanzioni che li hanno esclusi dai favori promessi ai loro padri. Storpio e cieco chiamato dal crocicchio, affrettati alla sacra mensa. Ma pensa anche, in segno di onore per Colui che ti chiama, a deporre le vesti immonde del mendicante della strada. Indossa subito la veste nuziale. La tua anima è ormai regina a motivo di quell'invito alle nozze sublimi: "Ornala dunque di porpora - dice san Giovanni Crisostomo; - mettile il diadema, e ponila sul trono. Pensa alle nozze che ti attendono, alle nozze di Dio! Di quale tessuto d'oro, di quale varietà di ornamenti non deve risplendere l'anima chiamata a varcare la soglia di quella sala del banchetto, di quella camera nuziale!" (Omelia 69 su san Matteo).
PREGHIAMO
Fa', o Signore, che noi nutriamo sempre rispetto e amore per il tuo san¬to nome, perché la tua provvidenza non abbandona quelli che stabilisci solidamente nel tuo amore.
da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 392-399.»







“Pange Lingua Gloriosi.
Pange, lingua, gloriosi Corporis mysterium, Sanguinisque pretiosi, quem in mundi pretium fructus ventris generosi Rex effudit Gentium. Nobis datus, nobis natus ex intacta Virgine, et in mundo conversatus, sparso verbi semine, sui moras incolatus miro clausit ordine. In supremae nocte coenae recumbens cum fratribus observata lege plene cibis in legalibus, cibum turbae duodenae se dat suis manibus. Verbum caro, panem verum verbo carnem efficit: fitque sanguis Christi merum, et si sensus deficit, ad firmandum cor sincerum sola fides sufficit. Tantum ergo Sacramentum veneremur cernui: et antiquum documentum novo cedat ritui: praestet fides supplementum sensuum defectui. Genitori, Genitoque laus et jubilatio, salus, honor, virtus quoque sit et benedictio: Procedenti ab utroque compar sit laudatio. Amen.”


“Adoro te devote, latens Deitas,
Quae sub his figuris vere latitas:
Tibi se cor meum totum subiicit,
Quia te contemplans totum deficit.

Visus, tactus, gustus in te fallitur,
Sed auditu solo tuto creditur.
Credo quidquid dixit Dei Filius;
Nil hoc verbo Veritatis verius.

In cruce latebat sola Deitas,
At hic latet simul et humanitas;
Ambo tamen credens atque confitens,
Peto quod petivit latro paenitens.

Plagas, sicut Thoma, non intueor;
Deum tamen meum te confiteor.
Fac me tibi semper magis credere,
In te spem habere, te diligere.

O memoriale mortis Domini!
Panis vivus, vitam praestans homini!
Praesta meae menti de te vivere
Et te illi semper dulce sapere.

Pie pellicane, Iesu Domine,
Me immundum munda tuo sanguine.
Cuius una stilla salvum facere
Totum mundum quit ab omni scelere

Iesu, quem velatum nunc aspicio,
Oro fiat illud quod tam sitio;
Ut te revelata cernens facie,
Visu sim beatus tuae gloriae.
Amen.”







www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
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“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
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"Sede Vacante -"
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Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”


23 juin : Sainte Marie d'Oignies, Recluse (1213-1244) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/23-juin-sainte-marie-doignies)
“23 juin : Sainte Marie d'Oignies, Recluse (1213-1244).”
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“Dimanche dans l'Octave de la Fête-Dieu
https://www.introibo.fr/Octave-de-la-Fete-Dieu-avant-1955#inter3”
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“Sermon du Père Joseph-Marie Mercier pour le Dimanche dans l'Octave de la Fête-Dieu
http://prieure2bethleem.org/predica/2016_05_29_mai.mp3”
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«Fête-Dieu ou Fête du Très Saint Sacrement.»




Cuore Eucaristico di Gesù, accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!

Holuxar
15-06-20, 02:39
14 GIUGNO 2020: quattordicesimo giorno del MESE dedicato alla DEVOZIONE al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; DOMENICA NELL’OTTAVA DELLA FESTA DEL CORPUS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI...





«Festa del Corpus Domini.
Guéranger, L'anno liturgico - Festa del Corpus Domini (http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm)
http://www.unavoce-ve.it/pg-corpusdomini.htm
FESTA DEL CORPUS DOMINI
Il Ss. Sacramento al centro della Liturgia»


«DOMENICA SECONDA DOPO LA PENTECOSTE
L’EUCARISTIA SACRIFICIO PERFETTO»
Guéranger, L'anno liturgico - Domenica Seconda dopo la Pentecoste (http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom2.htm)
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Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/corpus-domini/)
http://www.sodalitium.biz/corpus-domini/
«Domenica 14 giugno 2020, nell’ottava del Corpus Domini.
Visita al SS. Sacramento di Sant'Alfonso Maria de' Liguori
Signor mio Gesù Cristo, che per l'amore che portate agli uomini, ve ne state notte e giorno in questo Sacramento tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarvi, io vi credo presente nel Sacramento dell'Altare.
Vi adoro nell'abisso del mio niente, e vi ringrazio di quante grazie mi avete fatte; specialmente di avermi donato Voi stesso in questo Sacramento, e di avermi data per Avvocata la vostra santissima Madre Maria e di avermi chiamato a visitarvi in questa chiesa.
Io saluto oggi il vostro amantissimo Cuore ed intendo salutarlo per tre fini: primo, in ringraziamento di questo gran dono; secondo, per compensarvi di tutte le ingiurie, che avete ricevuto da tutti i vostri nemici in questo Sacramento: terzo, intendo con questa visita adorarvi in tutti i luoghi della terra, dove Voi sacramentato ve ne state meno riverito e più abbandonato.
Gesù mio, io vi amo con tutto il cuore. Mi pento di aver per il passato tante volte disgustata la vostra Bontà infinita. Propongo con la vostra grazia di non offendervi più per l'avvenire: ed al presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a Voi: vi dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie.
Da oggi in avanti fate di me e delle mie cose tutto quello che vi piace. Solo vi chiedo e voglio il vostro santo amore, la perseveranza finale e l'adempimento perfetto della vostra volontà.
Vi raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima. Vi raccomando ancora tutti i poveri peccatori.
Unisco infine, Salvator mio caro, tutti gli affetti miei cogli affetti del vostro amorosissimo Cuore e così uniti li offro al vostro Eterno Padre, e lo prego in nome vostro, che per vostro amore li accetti e li esaudisca. Così sia».


http://www.sodalitium.biz/san-basilio-magno/
«14 giugno, San Basilio Magno, Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa (Cesarea in Cappadocia, 329 – Cesarea in Cappadocia, 1º gennaio 379).
“San Basilio, detto Magno, Confessore e Dottore della Chiesa, che si riposò nel Signore il primo Gennaio, ma si festeggia specialmente in questo giorno, in cui fu ordinato Vescovo di Cesarea nella Cappadocia”.
Colonna mistica della Santa Chiesa, glorioso San Basilio, animato da viva fede e da ardente zelo, non solo abbandonasti il mondo per santificare te stesso, ma fosti ispirato da Dio a tracciare le regole della perfezione evangelica, per condurre gli uomini alla santità. Con la tua sapienza difendesti i dogmi della fede, con la tua carità ti adoperasti a sollevare ogni sorte di miseria del prossimo. La scienza ti rese celebre agli stessi pagani, la contemplazione ti elevò alla familiarità con Dio, e la pietà ti costituì regola vivente di tutti gli asceti, esemplare mirabile dei sacri pontefici, e modello invitto di fortezza a tutti i campioni di Cristo. O grande Santo, impetrami la fede viva per essere fedele al Vangelo: il distacco dal mondo per mirare alle cose celesti, la carità perfetta per amare Dio sopra ogni cosa nel mio prossimo e specialmente ottienimi un raggio della tua sapienza per dirigere tutte le azioni a Dio, nostro ultimo fine, e così giungere un giorno all’eterna beatitudine in Cielo. Così sia».
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Corpus Domini - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/corpus-domini/)
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«11 giugno 2020, festa del Corpus Domini (di precetto).
O Verbo annichilito nell’Incarnazione, più annichilito ancora nell’Eucaristia, vi adoriamo sotto i veli che nascondono la vostra divinità e la vostra umanità nell’adorabile Sacramento. In questo stato dunque vi ha ridotto il vostro amore! Sacrificio perpetuo, vittima continuamente immolata per noi, Ostia di lode, di ringraziamento, di propiziazione! Gesù nostro mediatore, fedele compagno, dolce amico, medico caritatevole, tenero consolatore, pane vivo disceso dal cielo, cibo delle anime. Voi siete il tutto per i vostri figli! A tant’amore però molti non corrispondono che con la bestemmia e con le profanazioni; molti con l’indifferenza e la tiepidezza, ben pochi con gratitudine ed amore. Perdono, o Gesù, per quelli che vi oltraggiano! Perdono per la moltitudine degli indifferenti e degli ingrati! Perdono altresì per l’incostanza, l’imperfezione, la fiacchezza di quelli che vi amano! Gradite il loro amore quantunque languido, ed accendetelo di più ogni dì; illuminate le anime che non vi conoscono ed ammollite la durezza dei cuori che vi resistono. Fatevi amare sulla terra, o Dio nascosto; lasciatevi vedere e possedere nel Cielo! Così sia».
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"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

Messa IMBC in streaming - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/messa-imbc-streaming/)
http://www.sodalitium.biz/messa-imbc-streaming/



Della festa del «Corpus Domini» - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/)
http://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/
«Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa del Corpus Domini»



Festa del Corpus Domini - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/festa-del-corpus-domini-2/)
«Festa del Corpus Domini 11 giugno 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Festa del Corpus Domini
Auguri per la festa del Corpus Domini.
Catechismo Maggiore di San Pio X – Della festa del «Corpus Domini»
https://www.sodalitium.biz/festa-del-corpus-domini/
Processione del Corpus Domini a Cork, Irlanda, nel 1941
https://www.youtube.com/watch?v=XYPXdswdeBA »



“Sodalitium - IMBC”
https://www.youtube.com/user/sodalitium


“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)”







SANTA MESSA DOMENICALE celebrata da DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ alla “DOMUS MARCEL LEFEBVRE” di PAESE (TV) stamattina DOMENICA 14 GIUGNO 2020: DOMENICA NELL’OTTAVA DELLA FESTA DEL CORPUS DOMINI…


«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
Solennità di Corpus Domini (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=6Dl115q3BcY
Solennità di Corpus Domini (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=1eP60T39Wds
Festa della SS. Trinità (I dom. d. Pentec.) (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=PcCze8MlT14
Festa della SS. Trinità (I dom. d. Pentec.) (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=HXxgkGfnE10
Martedì di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=skmprzD1LO0
Martedì di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=YgeHz1iNT78
Lunedì di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=ShVmLaaZcMY
Lunedì di Pentecoste (Omelia)
Domenica di Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=PyQlSF1qgtg
Domenica di Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=Txw0Kv4pmEA
Domenica nell’ottava dell’Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=iSrvPyAttQo
Domenica nell’ottava dell’Ascensione (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=bXos08q8m_c
Festa dell'Ascensione (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=VNSErDRMohU
Festa dell'Ascensione (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=WexLjhcWp7I
Vigilia dell'Ascensione. S. Messa preceduta dalla processione
https://www.youtube.com/watch?v=Unq6IZKhegY
Martedi delle Rogazioni: S. Messa preceduta dalla processione.
https://www.youtube.com/watch?v=5eymLoBvcPw
Lunedi delle Rogazioni: S. Messa preceduta dalla processione.
https://www.youtube.com/watch?v=SLtt1lgF-Ag
V domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=P9tQCXVxcR4
V domenica dopo Pasqua (Omelia)
IV domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
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IV domenica dopo Pasqua (Omelia)
Invenzione della Santa Croce; III domenica dopo Pasqua (Santa Messa)
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Invenzione della Santa Croce; III domenica dopo Pasqua (Omelia)
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La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso».







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«Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

“Ordinario della Messa (Latino-Italiano) con spiegazione --->”
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“Adorabile Trinità, Dio solo in tre persone --->”

“Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù”
«Sacratissimo Cuore di Gesù - Sursum Corda Associazione»


“Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce...”
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"Preghiere e tradizionali pie pratiche cristiane. Chiediamo a Nostro Signore di ottenere la vera fede e di perseverare"
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«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis»

“CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X. Della festa del «Corpus Domini».”

https://sardiniatridentina.blogspot.com/2018/05/festum-sacratissimi-corporis-christi.html?m=0
«Festum sacratissimi Corporis Christi
La Chiesa fa la memoria dell'istituzione dell'Eucaristia già il Giovedì Santo, ma oggi la solennizza grandemente, contemplando il mistero del Dio incarnato che si fa vicino al suo popolo in Sacramento sotto le specie del pane e del vino. Questa festa, il cui ufficio fu composto da san Tommaso d'Aquino - il "Dottore Eucaristico" (Pio XI) - , fu introdotta nel Calendario universale da papa Urbano IV nel 1264 dopo le rivelazioni di Gesù alla beata Giuliana di Liegi e dopo il Miracolo Eucaristico di Bolsena del 1263. Per maggiormente onorare Gesù Sacramentato e per affermare, soprattutto contro gli eretici, la ortodossa dottrina eucaristica, il Santissimo Sacramento viene pomposamente portato in processione, cosa sommamente lodata da Concilio Tridentino».


"MEDITAZIONI PER OTTO GIORNI NELL'OTTAVA DEL SANTISSIMO SAGRAMENTO DELL'EUCARISTIA
(da VIA DELLA SALUTE di Sant'Alfonso Maria de' Liguori)"



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“LA DOTTRINA CATTOLICA SULL'EUCARISTIA
In quest'Ottava della festa del Corpus Domini fa d'uopo riproporre e riguardare con venerazione la ortodossa dottrina della Santa Chiesa Cattolica sul mirabile Sacramento dell'Eucaristia, così come la espone il Sacrosanto Concilio Ecumenico Tridentino nei suoi sacri Canoni nella Sessione XIII dell'11 ottobre 1551”
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2017/06/ottava-del-corpus-domini_22.html?m=1

“LA REGALITÀ DI GESÙ EUCARISTICO”
https://tradidiaccepi.blogspot.com/2018/06/la-regalita-di-gesu-eucaristico.html?m=1








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«11 giugno 2020, festa del Corpus Domini (di precetto)»
«14 giugno 2020: Domenica infra l'Ottava del Corpus Domini»



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“Solennità del Corpus Domini”
https://forum.termometropolitico.it/220706-solennita-del-corpus-domini.html
https://forum.termometropolitico.it/299038-corpus-domini.html
https://forum.termometropolitico.it/299038-corpus-domini-9.html
https://forum.termometropolitico.it/672119-solennita-corpus-domini-2.html








http://www.santalfonsoedintorni.it/wp-content/uploads/2011/05/CuoreEucaristico320.jpg








http://liguesaintamedee.ch/
http://liguesaintamedee.ch/messes
https://www.facebook.com/SaintAmedee/

«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur”

“Nous passons du mois de Marie (mai) au moi du Sacré-Cœur (juin)”
“Mois de juin : mois dédié au Sacré-Coeur de NSJC. Litanies”
“Apostolat de la prière: juin 2020.
En réparation pour les lois iniques et les péchés publics contre le Règne Social du Sacré Cœur de Jésus”


"Dimanche dans l'octave de la Fête-Dieu"
Octave de la Fête-Dieu (avant 1955) (http://introibo.fr/Octave-de-la-Fete-Dieu-avant-1955#inter3)


"Sermon du Père Joseph-Marie pour l'octave de la Fête-Dieu
http://prieure2bethleem.org/predica/2017_06_18.mp3 "

"Sermon du Père Joseph-Marie pour la Solennité de la Fête-Dieu"
http://prieure2bethleem.org/predica/2019_06_23.mp3



https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/102561688_1166193353713343_3209933024494273020_n.j pg?_nc_cat=104&_nc_sid=8024bb&_nc_ohc=mxWTm-NqpwMAX-68JVL&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=377c77fb4eb5d7575acf4358da649222&oe=5F0B363E





Cuore Eucaristico di Gesù, accresci in noi la fede, la speranza, la carità.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!