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Visualizza Versione Completa : Sicurezza, arrivano altri 260 vigili urbani



Shaytan (POL)
05-06-02, 11:20
Ecco il piano Grisenti per il controllo del territorio: adesso sono 400
LA DIFESA DEI CITTADINI

di Mauro Lando

TRENTO. Ci sono campanelli di allarme per la caduta di senso di sicurezza tra i cittadini. La strada per recuperarla è garantire il controllo del territorio, a Trento come nel più piccolo Comune. Il controllo capillare può essere garantito con la creazione di un «sistema di sicurezza trentino» basato sulla rete delle polizie municipali e sul loro potenziamento garantendone la presenza in tutti i centri. Per questo la Provincia ha stanziato 12 milioni di Euro per portare da 400 a 660 i vigili sul territorio.
Questo è quanto è andato a dire ieri pomeriggio l'assessore provinciale Silvano Grisenti ad un'assemblea di esercenti riunita a palazzo Geremia. A presiederla era il vicepresidente della Confesercenti Fausto Zeni. La riunione era stata infatti promossa dalla Confesercenti che aveva invitato, oltre a Grisenti, anche il sindaco di Cavalese Mauro Gilmozzi nella sua veste di presidente del Consorzio dei Comuni.
Alcuni episodi che avevano messo in luce «rischi» in taluni esercizi pubblici, la raccolta di firme a Gardolo località assurta, certamente a torto, alla nomea di località insicura, la realtà di comportamenti tra il delittuoso e l'incivile che hanno segnato le cronache delle ultime settimane, tutti questi elementi hanno spinto la Confesercenti a chiedere alle autorità pubbliche cosa si intende fare.
Grisenti, nella sua veste di assessore provinciale agli enti locali, non ha preso di petto il problema di quanto succede in taluni locali pubblici. Ha piuttosto affrontato il tema della ricerca di sicurezza di tutti i cittadini. Per questo ha illustrato a grandi linee il progetto elaborato dalla Giunta provinciale e sul quale si attendono ora le proposte delle amministrazioni comunali. I Comuni quindi restano i protagonisti della sicurezza dei propri cittadini e devono continuare ad operare tramite i loro vigili urbani. Ecco quindi l'indicazione di Grisenti, contenuta nel piano, di portare dagli attuali (sulla carta) 400 vigili ad almeno 660. La loro organizzazione, ha aggiunto, farà perno sui Comuni ed avrà come punto di riferimento il proprio sindaco, ma costituirà una rete così che ci possa essere scambio e potenziamento tra Comuni vicini. Ha prefigurato anche una sorta di «comando» con competenza distrettuale.
Perché i vigili urbani? Perché sono dei Comuni, sul territorio, a contatto con tutti, capaci di riscuotere maggiore confidenza. Per questo rappresentano i «sensori» di preoccupazioni, malesseri o situazioni di precarietà che generano insicurezza. Se poi c'è bisogno di interventi più «pesanti» ci sono sempre i carabinieri e la polizia, organi che hanno competenze più dirette al momento del compimento di reati.
Per arrivare a questo «sistema di sicurezza trentino», saranno necessari dai tre ai cinque anni e per ora sono stanziati dalla Provincia 12 milioni di Euro. Serviranno ai Comuni ed al Consorzio dei Comuni per organizzare corsi di addestramento, selezioni e poi assunzioni dei nuovi vigili urbani.
Il presidente del Consorzio dei Comuni Gilmozzi ha aderito al piano provinciale perché, ha affermato, rende più facile la prevenzione delle situazioni difficili che possono crearsi nei piccoli e nei grandi centri.
A quanto l'avvio del «sistema»? Grisenti non si è sbilanciato, ma dopo le osservazioni al progetto che dovranno pervenire dai Comuni entro giugno, si avrà un'accelerazione. La precedenza sarà data alla formazione dei vecchi e nuovi vigili.