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Visualizza Versione Completa : Berlusconi è un comunista!



Stonewall
07-06-02, 20:50
Il governo Berlusconi è il governo più keynesiano della storia italiana. Almeno Prodi aveva fatto qualche privatizzazione - poche e malfatte, d'accordo, ma meglio che niente. E invece la maggioranza "liberale" cosa promette? Che "creeremo un milione e mezzo di posti di lavoro". Solo un comunista può dire una cosa simile: i liberali sanno bene che il govenro non "crea", ma distrugge. Non per nulla, la promessa verrà mantenuta attraverso le "grandi opere pubbliche", prima tra tutte il ponte sullo stretto. La cui costruzione, peraltro, richiederà "pochi" espropri. Siamo di nuovo negli anni '20, e Roosevelt è vivo e marcia tra noi. :mad:

Free-Market
07-06-02, 21:44
purtroppo mi sa che hai ragione, comunque da qui a dire che prodi era meglio ce ne passa......




http://digilander.iol.it/secedo/images/no-prodi.gif

ARI6
08-06-02, 14:19
Sia chiaro che non voglio difendere a spada tratta Berlusconi, ma se sento dire che era meglio Prodi mi risento :mad:
I posti di lavoro il governo conta di crearli non solo con opere pubbliche (che comunque servono per favorire il commercio in futuro), ma anche con detassazione delle imprese e riforma del lavoro.
Se si evidenziano le iniziative peggiori si fa propaganda a favore dei comunisti veri, quelli che scendono in piazza per protestare contro la riforma dell'articolo più illiberale dell'illiberale statuto dei lavoratori.
Non vi dico di turarvi il naso e votare il Berlusca (magari convinti come me che in futuro FI si possa trasformare in un partito autenticamente liberale), ma neanche di fare del qualunquismo.

Free-Market
08-06-02, 16:43
Originally posted by ARI6
Sia chiaro che non voglio difendere a spada tratta Berlusconi, ma se sento dire che era meglio Prodi mi risento :mad:
I posti di lavoro il governo conta di crearli non solo con opere pubbliche (che comunque servono per favorire il commercio in futuro), ma anche con detassazione delle imprese e riforma del lavoro.
Se si evidenziano le iniziative peggiori si fa propaganda a favore dei comunisti veri, quelli che scendono in piazza per protestare contro la riforma dell'articolo più illiberale dell'illiberale statuto dei lavoratori.
Non vi dico di turarvi il naso e votare il Berlusca (magari convinti come me che in futuro FI si possa trasformare in un partito autenticamente liberale), ma neanche di fare del qualunquismo.

se e' per questo ho votato anche io alle ultime elezioni FI con il criterio del meno meno peggio :D ma non dirlo tanto in giro :D condivido quello che dici ma non per questo anche se gli altri sono peggio si deve criticare come ha fatto giustamente stonewall il governo ogni volta che lo si ritiene giusto dicendo anche che dall'altra parte sono anche peggio.

ARI6
09-06-02, 14:02
Originally posted by Free-Market


se e' per questo ho votato anche io alle ultime elezioni FI con il criterio del meno meno peggio :D ma non dirlo tanto in giro :D condivido quello che dici ma non per questo anche se gli altri sono peggio si deve criticare come ha fatto giustamente stonewall il governo ogni volta che lo si ritiene giusto dicendo anche che dall'altra parte sono anche peggio.

Certo che si può (anzi, si deve) criticare chi non si comporta in senso liberale.
Quello che mi disturbava era il paragone con chi verrà sempre ricordato solo per l'aumento delle tasse.

Stonewall
09-06-02, 19:02
Naturalmente la mia era una provocazione. Forse Berlusconi non è peggio di Prodi--ma senza dubbio non è molto meglio. In questo senso, è secondo me lecito affermare che l'attuale governo di centrodestra si colloca a buon diritto nel solco di quello di centrosinistra che l'ha preceduto. E' vero che Prodi ha alzato le tasse: ma Berlusconi non le ha abbassate se non con un mero artificio contabile (tagliando di brutta maniera i trasferimenti agli enti locali). E, se Prodi aveva abbozzato qualche privatizzazione, Berlusconi si comporta come un novello Roosevelt e promette interventismo pubblico e "piani quinquennali" a tutto spiano. Insomma: a un anno di distanza, le mie pur modeste speranze si stanno accartocciando, e temo il peggio.

Free-Market
09-06-02, 20:22
Originally posted by Stonewall
Naturalmente la mia era una provocazione. Forse Berlusconi non è peggio di Prodi--ma senza dubbio non è molto meglio. In questo senso, è secondo me lecito affermare che l'attuale governo di centrodestra si colloca a buon diritto nel solco di quello di centrosinistra che l'ha preceduto. E' vero che Prodi ha alzato le tasse: ma Berlusconi non le ha abbassate se non con un mero artificio contabile (tagliando di brutta maniera i trasferimenti agli enti locali). E, se Prodi aveva abbozzato qualche privatizzazione, Berlusconi si comporta come un novello Roosevelt e promette interventismo pubblico e "piani quinquennali" a tutto spiano. Insomma: a un anno di distanza, le mie pur modeste speranze si stanno accartocciando, e temo il peggio.

a questo punto pero' cosa fare? passare dall'altra parte? no, grazie :D cosa possiamo fare noi 4 gatti? :(

Stonewall
09-06-02, 20:48
Ovviamente passare a sinistra è escluso. La sinistra si è sempre dimostrata totalmente impermeabile alle idee liberali--tanto che critica il Polo perchè non è abbastanza keynesiano (mirabile dictu!!). Penso che dobbiamo, quando possibile, fare pressioni sul Polo affinché assuma, almeno localmente, posizioni coerentemente liberali (e liberiste). E poi evitare di appiattirci sul "berlusconismo": combattere perché non passi l'equivoco per cui questo sarebbe un governo "iper-liberista". Resistere, resistere e resistere. In altre parole, quando non è possibile schierarsi a favore, l'unica possibilità è schierarsi contro.

ARI6
09-06-02, 21:20
Ma se ci si schiera troppo contro i comunisti tornano al potere e allora addio flebili speranze...

Stonewall
09-06-02, 21:33
Addio comunque: se il governo non ha liberalizzato, privatizzato, decentralizzato nel primo anno, figuriamoci nei prossimi, quando lo spettro delle elezioni (e delle spese elettorali...) sarà sempre più vicino :mad:

ARI6
09-06-02, 21:49
Originally posted by Stonewall
Addio comunque: se il governo non ha liberalizzato, privatizzato, decentralizzato nel primo anno, figuriamoci nei prossimi, quando lo spettro delle elezioni (e delle spese elettorali...) sarà sempre più vicino :mad:

Vabbè, se proprio li vuoi, i comunisti, li avrai.
Io preferisco premere sul governo perchè si comporti in senso liberale.

Stonewall
09-06-02, 22:09
Non li voglio. Ma sono al governo: anche se indossano giacca e cravatta al posto del vecchio eskimo...

Pippo III
10-06-02, 00:10
emmm piccola comunicazione di servizio....almeno nel mio Veneto (giunta forzista dal 95) le tasse sono aumentate.

Dunque:

Prodi cattocomunista, oltre che comportarsi da cattocomunista, ha dato inizio a timidisssssime privatizzazioni, ha introdotto una leggerissima flessibilità del lavoro; Berlusca presuntoliberale non ha privatizzato NULLA, tentenna sull'articolo 18 (e secondo me cederà!) ma non procede verso altre riforme del mondo del lavoro....aumenta indirettamente (con i già citati tagli dei trasferimenti) le tasse......fate voi...:rolleyes:

Sa£udi serenissimi da Pippo III.

P.s: l'anticomunismo non basta a legittima l'azione di chichessia...

ARI6
10-06-02, 14:09
Vebbè, è la stessa storia dei libertarian USA che vedono alla stessa altezza repubblicani e democratici.
Non sono d'accordo in nessuno dei due casi.

Allanim
10-06-02, 17:24
Per favore, lasciamo stare le privatizzazioni sotto prezzo e senza strategie industriali di Prodi...
E' riuscito perfino a sfasciare come impresa la-ora-Telecom, a parte averla data alla Fiat con lo 0,6% delle azioni. Con Ciampi Ministro del Tesoro.
Scalfaro-Amato-Prodi-Ciampi non privatizzavano, svendevano pur di non creare mercato. Tipica truffa contro i cittadini.
Per non parlare di Rutelli e della privatizzazione della Compagnia del Latte: a Cragnotti (Cirio) nel 1997, da Cragnotti a Tanzi (Parmalat) nel 1999.
Da 106 a 765 miliardi di lire!
E sui 106 miliardi incassati dal Comune di Roma per la Compagnia del Latte c'era da pagare quasi altrettanto per multa UE.
E quanto costò rifinanziarla?
Ecco le privatizzazioni realizzate da quelli là.
Le privatizzazioni aumma-aumma.

ciaparat
10-06-02, 18:44
Originally posted by Stonewall
Addio comunque: se il governo non ha liberalizzato, privatizzato, decentralizzato nel primo anno, figuriamoci nei prossimi, quando lo spettro delle elezioni (e delle spese elettorali...) sarà sempre più vicino :mad:

hai perfettamente ragione. Ma siamo sicuri che sia possibile riformare il welfare state, cioe' ridurne il peso (non parlo neanche di abolirlo!). O sara' un po' come per il comunismo, che era irriformabile - ed e' semplicemente crollato?
Ho sempre piu' dubbi che in democrazia - dove bisogna conquistarsi i voti promettendo - e un po' concedendo - dei favori - si possa diminuire l'intervento dello stato. Si puo' solo ritardare l'ampliamento del ruolo dello stato. Ma una volta che qualcuno ha certi "diritti" (che sono poi privilegi), non ci rinuncera' mai. E tutti, che ci piaccia o no, godiamo di certi privilegi - che naturalmente paghiamo a caro prezzo (ma la maggior parte della gente non se ne accorge!). E nessuno vuole rinunciarci. Forse si puo' solo aspettare che il sistema crolli perche' economicamente insostenibile. Ad es., la qualita' dei servizi tende a scendere - in tutta Europa, e in primis nelle socialdemocrazie nordiche - provocando risentimento.
Al momento vivo in Germania: all'universita' e' un casino perche' il Land (da cui dipende l'istruzione in Germania) ha introdotto per la prima volta le tasse universitarie (notare che il Land in questione e' retto da anni dai socialisti e dai verdi).
Gli studenti tedeschi non hanno mai pagato una lira (o un marco) di tasse, niente! Dal prossimo anno dovrebbero pagare, tenetevi forte: 50 (cinquanta) Euro a semestre (molto di piu' per i fuori corso e gli studenti "anziani", e' vero). E naturalmente non ci stanno.
Ricorda qualcosa?

Sir Demos
10-06-02, 18:46
Quello che mi disturbava era il paragone con chi verrà sempre ricordato solo per l'aumento delle tasse.


Qua ti considero ingenuo perchè voglio regalarti il beneficio della buonafede...

Prodi è tutto fuorchè un Comunista è più Liberale di tanti esponenti di questa maggioranza che si riempono la bocca ogni giorno di Libertà...

Se adesso Il Dottor Imprenditore Operaio Sindacalista Uomo di Sinistra ma non troppo Buon Padre Di Famiglia Silvio Berlusconi, può diminuire le tasse è solamente perchè il bilancio pubblico lo consente, grazie anche all'opera INDISPENSABILE di risanamento portata avanti dai governi di Centro-Sinistra...

Così giusto per ricordarvelo, un Bilancio Statale così come ogni altro bilancio è fatto di entrate ed uscite, di Debiti e Investimenti.

Leggiti qualche manuale di Macroeconmia prima di sparare sentenze...

Riguardo alle Privatizzazioni, Telecom è stata messa sul mercato e cresceva anche bene sotto la guida di Bernabè, ma l'intervento di Kaiser Colaninno che con qualche spicciolo ha acquistato la stessa sommergendola di debiti...

Cerchiamo di non fare propaganda e ragioniamo senza questi dannati schemi mentali che il Bi-Polarismo sembra aver messo in testa alla gente.

Ciao.

PINOCCHIO (POL)
10-06-02, 18:48
Originally posted by ARI6
Vebbè, è la stessa storia dei libertarian USA che vedono alla stessa altezza repubblicani e democratici.
Non sono d'accordo in nessuno dei due casi.


sono sempre più convinto che il governo berlusconi sarebbe stato un governo migliore (o meglio meno peggio, non esistono governi migliori) senza la lega in maggioranza.
Berlusconi avrebbe vinto le elezioni comunque anche senza la lega, ma una certa dose di federalismo e di liberalismo lle avrebbe dovute concedere, altrimenti la lega fra 4 anni gli avrebbe fregato una buona quota dei voti e avrebbe portato la sinistra al governo.
Dico lega e non altri perchè non vedo altre forze alternative non perchè io sia leghista (e non lo sono pi da più di due anni oramai).
Questo a mio avviso è il dramma di chi non è comunista e gioca alla democraziain italia: non ha attualmente alternativa, deve votare i comunisti di destra e accendere una candela al santo.
saluti padani

ARI6
10-06-02, 18:52
Originally posted by ciaparat


hai perfettamente ragione. Ma siamo sicuri che sia possibile riformare il welfare state, cioe' ridurne il peso (non parlo neanche di abolirlo!). O sara' un po' come per il comunismo, che era irriformabile - ed e' semplicemente crollato?
Ho sempre piu' dubbi che in democrazia - dove bisogna conquistarsi i voti promettendo - e un po' concedendo - dei favori - si possa diminuire l'intervento dello stato. Si puo' solo ritardare l'ampliamento del ruolo dello stato. Ma una volta che qualcuno ha certi "diritti" (che sono poi privilegi), non ci rinuncera' mai. E tutti, che ci piaccia o no, godiamo di certi privilegi - che naturalmente paghiamo a caro prezzo (ma la maggior parte della gente non se ne accorge!). E nessuno vuole rinunciarci. Forse si puo' solo aspettare che il sistema crolli perche' economicamente insostenibile. Ad es., la qualita' dei servizi tende a scendere - in tutta Europa, e in primis nelle socialdemocrazie nordiche - provocando risentimento.
Al momento vivo in Germania: all'universita' e' un casino perche' il Land (da cui dipende l'istruzione in Germania) ha introdotto per la prima volta le tasse universitarie (notare che il Land in questione e' retto da anni dai socialisti e dai verdi).
Gli studenti tedeschi non hanno mai pagato una lira (o un marco) di tasse, niente! Dal prossimo anno dovrebbero pagare, tenetevi forte: 50 (cinquanta) Euro a semestre (molto di piu' per i fuori corso e gli studenti "anziani", e' vero). E naturalmente non ci stanno.
Ricorda qualcosa?

Non fa una piega.
E allora che si fa, si spera in un miracolo?

ARI6
10-06-02, 18:56
Originally posted by Sir Demos



Qua ti considero ingenuo perchè voglio regalarti il beneficio della buonafede...

Prodi è tutto fuorchè un Comunista è più Liberale di tanti esponenti di questa maggioranza che si riempono la bocca ogni giorno di Libertà...

Se adesso Il Dottor Imprenditore Operaio Sindacalista Uomo di Sinistra ma non troppo Buon Padre Di Famiglia Silvio Berlusconi, può diminuire le tasse è solamente perchè il bilancio pubblico lo consente, grazie anche all'opera INDISPENSABILE di risanamento portata avanti dai governi di Centro-Sinistra...

Così giusto per ricordarvelo, un Bilancio Statale così come ogni altro bilancio è fatto di entrate ed uscite, di Debiti e Investimenti.

Leggiti qualche manuale di Macroeconmia prima di sparare sentenze...

Riguardo alle Privatizzazioni, Telecom è stata messa sul mercato e cresceva anche bene sotto la guida di Bernabè, ma l'intervento di Kaiser Colaninno che con qualche spicciolo ha acquistato la stessa sommergendola di debiti...

Cerchiamo di non fare propaganda e ragioniamo senza questi dannati schemi mentali che il Bi-Polarismo sembra aver messo in testa alla gente.

Ciao.

Se i soldi pubblici mancano ci sono due strade:
-aumentare il peso della rapina fiscale;
-smantellare i servizi pubblici.
Un governo socialista sceglie la prima strada, un governo liberale (che come ha detto ciaparat nelle attuali democrazie sarebbe un ossimoro) la seconda.

Sir Demos
11-06-02, 01:04
Se i soldi pubblici mancano ci sono due strade...

Devi capire che una gran parte del bisogno finanziario pubblico, specie negli anni passati, era rappresentato da Elevati Interessi sul Debito Pubblico...

Smantellare Servizi Pubblici, per usare il tuo gergo, non è un operazione che può essere fatta in breve periodo, mentre gli Interessi vanno pagati trimestralmente... E c'erano coefficenti finanziari da centrare...

Se sai qualcosa di Macroeconomia, dovresti poi sapere, che la solidità del bilancio statalee è indispensabile per garantire competitività e possibilità di sviluppo alle aziende private nazionali...

Se Lo Stato dichiarasse Bancarotta, la situazione sarebbe del tutto simile a quella Argentina... Con aziende private sull'orlo del fallimento, stipendi e pensioni congelate, economia in recessione, inflazione altissima, perdita di valore della moneta nazionale e tanta tanta disoccupazione...

Ciao.

ARI6
11-06-02, 02:29
Il tuo discorso presuppone l'esistenza del welfare, inutile negarlo.
Arrivi persino a dire che Prodi se avesse avuto tempo lo avrebbe smantellato... :fru
Ma dai, non ci giriamo intorno: è veramente impossibile avere governi liberali con tutte le questioni nelle quali è immischiato lo stato, e Prodi èstato uno dei meno liberali in assoluto.

Sir Demos
11-06-02, 13:02
Il tuo discorso presuppone l'esistenza del welfare, inutile negarlo.

Non voglio negare niente voglio solamente che la storia sia ricostruita per quella che è...

Affermare che Prodi era Comunista perchè aveva aumentato le tasse è un'idiozia e il fatto che il mio discorso presuppone l'esistenza del welfare è innegabile, visto che sono abituato a guardare alla realtà... E nel '95 la realtà quella era...

Riguardo al voler essere Liberale e allo smantellamento del Welfare è chiaro che ha costi politici altissimi specie quando si è passata un'intera campagna elettorale a dichiarare al mondo che era possibile abbassare la pressione fiscale ed aumentare la tutela sociale...

E' possibile che un governo veramente Liberale prenda il potere perchè l'agio dei privilegi dati dal Welfare è ampiamente compensato dal disagio di una tassazione divenuta insostenibile.

Basta essere chiari dall'inizio altrimenti poi succede che il cittadino si senta ingannato...

Ciao.

ARI6
11-06-02, 13:07
Originally posted by Sir Demos
E' possibile che un governo veramente Liberale prenda il potere perchè l'agio dei privilegi dati dal Welfare è ampiamente compensato dal disagio di una tassazione divenuta insostenibile.

Lo spero davvero, ma non ci credo proprio (almeno per il momento).

Pippo III
12-06-02, 23:48
Le privatizzazioni aumma-aumma.

Verissimo, ma per me son sempre meglio del nulla di questo governo.


hai perfettamente ragione. Ma siamo sicuri che sia possibile riformare il welfare state, cioe' ridurne il peso (non parlo neanche di abolirlo!). O sara' un po' come per il comunismo, che era irriformabile - ed e' semplicemente crollato?
Il problema è imploderà da solo? :rolleyes:

Questo a mio avviso è il dramma di chi non è comunista e gioca alla democraziain italia: non ha attualmente alternativa, deve votare i comunisti di destra e accendere una candela al santo.
saluti padani
Non per piangerci addosso,… ma hai ragione…

Non voglio negare niente voglio solamente che la storia sia ricostruita per quella che è...

Affermare che Prodi era Comunista perchè aveva aumentato le tasse è un'idiozia e il fatto che il mio discorso presuppone l'esistenza del welfare è innegabile, visto che sono abituato a guardare alla realtà... E nel '95 la realtà quella era...

Era un comunista “riformista” (cioè un cattocomunista)…ti va’ bene? :D :D



Riguardo al voler essere Liberale e allo smantellamento del Welfare è chiaro che ha costi politici altissimi specie quando si è passata un'intera campagna elettorale a dichiarare al mondo che era possibile abbassare la pressione fiscale ed aumentare la tutela sociale...
Mi tocca darti ragione..



E' possibile che un governo veramente Liberale prenda il potere perchè l'agio dei privilegi dati dal Welfare è ampiamente compensato dal disagio di una tassazione divenuta insostenibile.
Ma la via più breve è aumentare la “spesa (a)sociale” e non toccare le tasse…



Basta essere chiari dall'inizio altrimenti poi succede che il cittadino si senta ingannato...

Ogni riferimento all’attuale governo è puramente casuale…eheheheh

Sa£udi serenissimi da Pippo III.

Free-Market
16-06-02, 08:30
si stava per fare una cosa buona con la vendita del patrimonio dello stato e invece e' arrivato Ciampi e contrordine compagni....

da www.iltempo.it :

" PATRIMONIO SPA: BONAIUTI, I BENI ARTISTICI SONO INALIENABILI

''LA NOSTRA INTENZIONE E' VALORIZZARLI'' Roma, 15 giu. (Adnkronos) - ''Dalla facile ironia di alcuni telegiornali, l'opinione pubblica potrebbe essere indotta a pensare che il governo voglia alienare alcuni beni artistici che costituiscono invece il patrimonio inalienabile della Nazione. Niente di tutto questo, ovviamente''. E' quanto afferma con una nota Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo Bonaiuti ''nelle norme approvate ci sono soltanto l'intento e la finalita' di tutelare, valorizzare e gestire al meglio quei beni che oggi sono inutilizzati, semiutilizzati, malgestiti o addirittura abbandonati''. Per Bonaiuti ''nella lettera del capo dello Stato al presidente del Consiglio si apprezzano le modifiche apportate dal governo e si sottolinea l'importanza dell'ordine del giorno presentato dal relatore di maggioranza e accolto dal governo stesso''.
(Nib/Zn/Adnkronos) "

:mad: :fru

ciaparat
16-06-02, 13:53
Originally posted by Free-Market
si stava per fare una cosa buona con la vendita del patrimonio dello stato e invece e' arrivato Ciampi e contrordine compagni....

da www.iltempo.it :

" PATRIMONIO SPA: BONAIUTI, I BENI ARTISTICI SONO INALIENABILI

''LA NOSTRA INTENZIONE E' VALORIZZARLI'' Roma, 15 giu. (Adnkronos) - ''Dalla facile ironia di alcuni telegiornali, l'opinione pubblica potrebbe essere indotta a pensare che il governo voglia alienare alcuni beni artistici che costituiscono invece il patrimonio inalienabile della Nazione. Niente di tutto questo, ovviamente''. E' quanto afferma con una nota Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo Bonaiuti ''nelle norme approvate ci sono soltanto l'intento e la finalita' di tutelare, valorizzare e gestire al meglio quei beni che oggi sono inutilizzati, semiutilizzati, malgestiti o addirittura abbandonati''. Per Bonaiuti ''nella lettera del capo dello Stato al presidente del Consiglio si apprezzano le modifiche apportate dal governo e si sottolinea l'importanza dell'ordine del giorno presentato dal relatore di maggioranza e accolto dal governo stesso''.
(Nib/Zn/Adnkronos) "

:mad: :fru


tutto nasce dalle maiuscole: quando si comincia a scrivere "nazione" con la maiuscola si va a finire ai "beni inalienabili della Nazione".
E, come dice un vecchio motto anarchico, quando lo stato si fa chiamare patria vuol dire che si prepara ad ammazzare qualcuno....

Stonewall
24-06-02, 14:12
Umberto Bossi dà punti alla mia tesi:


''Devo fare ammenda: pensavo che Berlusconi volesse attivare il più colossale trasferimento dei beni dallo Stato ai privati. Pensavo che Berlusconi non me la raccontasse giusta, mi immaginavo che l'iper-liberale Berlusconi fosse venuto per lanciare il thatcherismo, il liberismo estremo. Devo ricredermi'

Però si schiera col comunismo latente nel Polo. :mad:

ARI6
24-06-02, 14:17
Originally posted by Stonewall
Umberto Bossi dà punti alla mia tesi:



Però si schiera col comunismo latente nel Polo. :mad:

:fru :fru :fru

Pippo III
27-06-02, 15:31
Originally posted by Stonewall


Però si schiera col comunismo latente nel Polo. :mad:

Un cadeaux per Stonewall.

Trovato il nuovo logo di F.I.:

http://utenti.lycos.it/RangerIII/urss-berlusca.jpg

:D

Sa£udi serenissimi da Pippo III.

P.s: speriam che ari non mi svenga :D :D :D :p

ARI6
27-06-02, 16:58
:eek:
:(
:ue

brunik
22-01-04, 11:54
Originally posted by Allanim
Per favore, lasciamo stare le privatizzazioni sotto prezzo e senza strategie industriali di Prodi...
E' riuscito perfino a sfasciare come impresa la-ora-Telecom, a parte averla data alla Fiat con lo 0,6% delle azioni. Con Ciampi Ministro del Tesoro.
Scalfaro-Amato-Prodi-Ciampi non privatizzavano, svendevano pur di non creare mercato. Tipica truffa contro i cittadini.
Per non parlare di Rutelli e della privatizzazione della Compagnia del Latte: a Cragnotti (Cirio) nel 1997, da Cragnotti a Tanzi (Parmalat) nel 1999.
Da 106 a 765 miliardi di lire!
E sui 106 miliardi incassati dal Comune di Roma per la Compagnia del Latte c'era da pagare quasi altrettanto per multa UE.
E quanto costò rifinanziarla?
Ecco le privatizzazioni realizzate da quelli là.
Le privatizzazioni aumma-aumma.

Ma si è poi scoperto se a ruibare era stato Rutelli oppure è stato Cragnotti?

Stonewall
23-01-04, 16:14
Riporto una bella intervista a Giancarlo Pagliarini, pubblicata la settimana scorsa su Famiglia Cristiana.

PAGLIARINI: «BERLUSCONI È COMUNISTA»
«Gli statalisti sono naturalmente conservatori. Non vogliono cambiare. Gli va bene che in Italia si finisca nelle caverne, purché comandino loro».

Giancarlo Pagliarini, senatore e assessore al Demanio del Comune di Milano, già ministro del Bilancio nel primo Governo di Silvio Berlusconi, sintetizza così la situazione di "coabitazione forzata" del Carroccio con i suoi alleati, primo fra tutti il partito di Gianfranco Fini.

Come vanno le cose all’interno della Lega? Serpeggia il malumore?
«Malumore no. Ci si sente, però, piuttosto depressi, e anche un po’ tristi, per le riforme che ancora non arrivano. Questo sì: avvertiamo una specie di malinconia».

La Lega è in difficoltà pure per la riscoperta dell’unità nazionale, grazie anche all’opera del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi...
«Ciampi fa il suo mestiere. Però, dietro il tricolore e Ciampi ci sono le conseguenze economiche della perequazione».

Vale a dire?
«Vale a dire che il sistema come è congegnato oggi – le Regioni ricche pagano tasse pazzesche e le risorse vanno alle Regioni povere – non può tenere. Poteva andare bene quando non c’era la competizione, la concorrenza di Cina e India. Ma così no. Finisce che le Regioni ricche si impoveriscono, e così anche quelle povere. Se, invece, si permette alle Regioni ricche di accrescere la loro economia, allora ne trarranno giovamento anche quelle meno fortunate. Lo strumento giusto a questo proposito è il federalismo. Ma il federalismo non arriva. Tra un po’ andremo a vivere nelle caverne, ma davanti alle caverne avremo il tricolore. È da anni che lo dico».

Ma secondo lei i partiti di Forza Italia e Alleanza nazionale sono federalisti?
«La destra e la sinistra per me pari sono. Infatti, sono entrambe stataliste. Noi avevamo lanciato l’Opa, "offerta pubblica di alleanza". Siccome il Centrosinistra ci prometteva zero e il Centrodestra ci prometteva tre (devolution per ordine pubblico, scuola e sanità), ci siamo alleati con la Casa delle Libertà».

E siete rimasti delusi…
«Finora sì. Gliel’ho detto: il problema non è destra e sinistra. Il problema è lo statalismo. Persino Berlusconi in un certo senso è comunista».

Scusi, questa è davvero grossa: in che senso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarebbe comunista?
«Glielo dimostro più che volentieri con un sillogismo. Lenin diceva: ognuno dà secondo le sue possibilità e a ognuno viene dato secondo le sue necessità. Quindi, la prima cosa che fa uno che non è comunista è ridurre sensibilmente la presenza dello Stato. Berlusconi non ha ridotto nulla e quindi è un comunista. Mi sembra del tutto logico, no?».

Ronald
24-01-04, 19:59
Provocazioni a parte è ovvio che Berlusconi non sia comunista , però ha deluso molte aspettative liberali perchè , nonostante i buoni propositi , continua a governare un Paese ancora regolato da logiche e leggi socialiste ( basti leggere la Costituzione scritta da due stalinisti come Terracini e Togliatti ) che ovviamente impediscono alla fonte ogni riforma in senso liberale e liberista.
L'errore di Silvio è stato che fino ad ora non ha avuto il coraggio di rovesciare il tavolo e ricostruire gli assetti istituzionali tutti da capo , di accendere , insomma , una Rivoluzione Liberale.

ARI6
24-01-04, 21:34
Originally posted by Ronald
Provocazioni a parte è ovvio che Berlusconi non sia comunista , però ha deluso molte aspettative liberali perchè , nonostante i buoni propositi , continua a governare un Paese ancora regolato da logiche e leggi socialiste ( basti leggere la Costituzione scritta da due stalinisti come Terracini e Togliatti ) che ovviamente impediscono alla fonte ogni riforma in senso liberale e liberista.
L'errore di Silvio è stato che fino ad ora non ha avuto il coraggio di rovesciare il tavolo e ricostruire gli assetti istituzionali tutti da capo , di accendere , insomma , una Rivoluzione Liberale.

Ed è ovvio che se non ce l'ha fatta con questa maggioranza larghissima, non potrà farcela più.

marcejap
29-01-04, 04:45
Nessuno di voi ha preso in considerazione l'ipotesi che a Berlusconi non interessi in alcun modo mettere in atto una rivoluzione liberale?

Ronald
29-01-04, 18:49
Originally posted by ARI6
Ed è ovvio che se non ce l'ha fatta con questa maggioranza larghissima, non potrà farcela più.

Questo non lo so.
Di sicuro c'è solo una cosa : che purtroppo non mi sembra ci siano molte serie alternative politiche.
Il discorso è che , anche se Berlusconi non è il massimo , gli altri sono sicuramente peggio.
E questo non mi rende di certo sereno ...

ARI6
29-01-04, 19:15
Originally posted by marcejap
Nessuno di voi ha preso in considerazione l'ipotesi che a Berlusconi non interessi in alcun modo mettere in atto una rivoluzione liberale?

Ora sì.
Ma già il 12 settembre 2001 avevo perso quasi tutte le speranze.

ARI6
29-01-04, 19:23
Originally posted by Ronald
Questo non lo so.
Di sicuro c'è solo una cosa : che purtroppo non mi sembra ci siano molte serie alternative politiche.
Il discorso è che , anche se Berlusconi non è il massimo , gli altri sono sicuramente peggio.
E questo non mi rende di certo sereno ...

Hai ragione, ma io mi chiedo se una batosta elettorale possa far tornare la CDL sui suoi passi. Per il decennale di FI ho sentito Berlusconi molto critico verso chi frena le riforme: d'altronde non credo debba temere scissioni da parte dei democristiani e di AN, che a mio parere uscirà notevolmente ridimensionata dalle prossime elezioni. Insomma: Berlusconi si è schierato con chi vuole il rispetto del programma, e se avesse anche un minimo di attributi dovrebbe dettar legge. Si torna al problema principale, però :(

Stonewall
16-02-04, 17:44
Il ministro: la lotta a evasione e speculazione tra le priorità del 2004.
Previsti controlli a tappeto


«Più tasse per chi ha alzato i prezzi»

Tremonti contro il caro euro. Negli uffici postali un listino dei negozi
convenienti


Chi ha speculato sull'arrivo dell'euro pagherà più tasse. Parte il piano del
governo per punire i furbi e cercare di controllare l'aumento dei prezzi. Il
ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha scritto ai dirigenti del suo
dipartimento per fissare le «priorità di intervento». Saranno impiegati
migliaia di uomini della Guardia di Finanza e del Secit per controllare le
categorie professionali protagoniste degli aumenti maggiori. Per loro
arriverà una revisione degli studi di settore nell'ambito del «concordato
preventivo». Per chi non aderisce sono programmati 580 mila controlli. Il
Tesoro ha allo studio anche un progetto per ridurre il costo della spesa:
presso gli uffici postali verrà realizzata una specie di tabellone, ad uso
delle «massaie», dove inserire il listino dei migliori prezzi dei negozi del
quartiere.

ARI6
16-02-04, 19:45
A quando i calmieri sui generi alimentari e il ritorno della delazione alla Visco? :fru

Stonewall
17-02-04, 12:28
Suggerisco che questo thread venga valorizzato, in quanto costituisce un monumento all'incompetenza dell'attuale governo.

ARI6
17-02-04, 14:27
Originally posted by Stonewall
Suggerisco che questo thread venga valorizzato

Dimmi in che modo e sarò lieto di farlo.
Per ora metto in rilievo.

Stonewall
17-02-04, 14:40
Ottimo il rilievo! Usiamolo per postare tutte le notizie di porcherie commesse dal governo. Dev'essere la nostra muta denuncia di questi maledetti venduti. :mad:

ARI6
17-02-04, 15:31
Perfetto, sarò lieto di contribuire.
Beninteso, non tollererò eventuali note propagandistiche verso tricicli, giudici terroni o flora di alcun genere.
Al massimo si può raggiungere l'equidistanza, e già quella mi costa fatica (ma a questo punto mi pare anche inevitabile :rolleyes: ).

Stonewall
17-02-04, 18:00
Concordo sull'intolleranza libertaria! :D

Per par condicio, riporto dal Riformista di oggi un eccezionale articolo di Franco Debenedetti, molto critico (anche se non lo nomina) verso le ultime dichiarazioni di D'Alema. Peccato solo per lo scivolone sulla buccia di banana europeista.


FALSI NEMICI. EMERSI DALLA CONVENTION DELLA LISTA UNITARIA
Occorrono politiche liberiste per uscire da una crisi provocata dal non liberismo


Per quale ragione crearsi un nemico inesistente? Certo, quello di venerdì e sabato è stato un successo, un successo non prevedibile quando Michele Salvati, nell'aprile 2003, lanciò l'idea del partito democratico, non garantito neppure a luglio, quando Prodi avviò il processo unitario. Ma non è che di nemici non ne abbiamo già abbastanza: “nemici” fraterni, anche se per ora non ci sono state stecche nel coro; e nemici-nemici, anche se in questo momento un po' acciaccati.
Invece, collegando pezzi di frasi colte qua e là, nella convention e a margine di essa, mi è sembrato che ci sia la tentazione di crearsi un nemico in più: il liberismo. Un nemico inesistente, non perché in teoria una politica liberista non possa essere in contrasto con il centrosinistra, ma per la più fondamentale ragione che in Italia il liberismo non l'abbiamo mai visto, né con l'Ulivo né con Berlusconi.
Esempi? Incominciamo dal più classico degli archetipi, il lavoro. Che fine hanno fatto le proposte avanzate da Treu durante il quinquennio dell'Ulivo? E con la Casa delle Libertà, il gran tormentone dell'articolo 18 è finito in niente, mentre si è chiusa la finestra di flessibilità dei contratti di co.co.co.
Pensioni. A riformarle, ci ha provato D'Alema da segretario del Pds prima, da presidente del Consiglio poi: ed è stato fermato dal dottor Cofferati. L'ha annunciato solennemente a tutti gli italiani il Gran Comunicatore: ma la “gobba” della Dini è sempre lì, invece che limare la gobba, si limano le proposte.
Fondazioni bancarie: ci ha provato Amato, ci ha provato Ciampi, ci ha provato Tremonti. Vincono i Guzzetti e i De Biase.
Rai. Nel suo programma elettorale del 1996, l'Ulivo voleva privatizzarla. La legge Maccanico non fa la privatizzazione, ma non la esclude. La Gasparri la fa, ma in modo tale da sterilizzarne per sempre gli effetti.
Scuola: se Luigi Berlinguer l'hanno mandato a casa, Letizia Moratti l'han lasciata senza soldi. In generale, per i servizi pubblici, tra la corporazione che li eroga e i cittadini che li utilizzano, tutti i governi, di destra come di sinistra, non ci pensano un istante: stanno dalla parte della corporazione organizzata. Che si tratti di medici o di insegnanti, di notai o di tassisti.
Privatizzazioni. Ad ottenere da Bertinotti il consenso a vendere tutta Telecom in un sol colpo è stato Ciampi: un successo che ben si meritava un istante di compiacimento, analogo a quello del brindisi per l'entrata nell'euro, che campeggiava sugli schermi del Palalottomatica. C'è qualcuno che ha qualcosa da ridire? Il guaio è che è finita lì, perché quanto ad Eni ed Enel, col pretesto dell'italianità, non si è riusciti neppure a fare vendere le reti che devono per forza usare i loro concorrenti: che fosse al governo l'Ulivo o il Cavaliere.
Da noi il liberismo non è né una filosofia né una politica: è una tecnica di pronto soccorso in teatro di guerra. La più incisiva riforma delle pensioni l'ha fatta Amato, nella tempesta del '92. E' stata l'Europa, con l'accordo Andreatta Van Miert a imporci di chiudere il capitolo Iri, e a vendere - tra l'altro - l'acciaio. Dodici anni dopo, per la minacciata chiusura di un reparto che fattura 65 Mio di euro l'anno, si recrimina che sarebbe stato meglio aspettare e che i contratti potevano essere più vantaggiosi. Tanto per non perdere il senso delle proporzioni, stiamo parlando di un millesimo di quanto fatturava il disastro dell'acciaio di stato.
Noi abbiamo vissuto una sola grande operazione liberista, l'euro. Il suo “padre”, Bob Mundell, da buon liberista e miglior teorico mondiale delle aree monetarie ottimali, ha sempre teorizzato che perché siano appunto ottimali, devono essere uniti davvero i mercati sottostanti, altrimenti l'unico tasso d'interesse provoca shock asimmetrici. Infatti anche di questo è figlio il rallentamento europeo, visto che l'area “core” tedesca avrebbe bisogno di tassi americani all'1,25 per cento e non al 2, mentre invece Spagna, Irlanda e i nuovi membri tutti a forte crescita si avvantaggeranno assai più che proporzionalmente dei paesi “core” in stagnazione. Liberista è lo statuto che fa dell'istituzione di Francoforte la banca centrale più indipendente al mondo. Liberista è principio alla base del Patto di Stabilità, senza di che l'euro non avrebbe visto la luce, secondo cui i bilanci devono essere mediamente in pareggio, e che si deve mettere un limite alla possibilità dei governi di indebitare i loro paesi. Oggi il patto appare “stupido”, ma la sua mancata riforma non è affatto la mancanza di coraggio dei tax and spend, è la mancanza di coerenza di chi il mercato unico l'ha voluto solo sulla moneta mentre le corporazioni bancarie e del lavoro tengono separati tutti gli altri.
Larga parte del paese è più incerta, più a rischio, si sente o teme di potersi sentire più povera. Di questo certamente porta la colpa il governo di Silvio Berlusconi. Chiamare liberismo la sua politica inconcludente, significa attribuirle una dignità intellettuale ed una coerenza di azione che non si merita. Anche del fatto che il paese non cresce, porta la colpa il governo di Silvio Berlusconi. Ma «l'Italia vive un declino da dieci o vent'anni, non da tre o quattro; ed esso non nasce solo dal modo in cui si governa in questa legislatura, riguarda anche le precedenti»: a scriverlo è Tommaso Padoa Schioppa (Corriere della Sera di ieri). Non cresce l'Italia, non cresce la Germania socialdemocratica, né la Francia colbertista: è tutta l'Europa che cresce un settimo degli Usa, e un ventesimo della Cina. Ci sono buone ragioni per pensare che questo dipenda da un deficit di liberismo. Ma anche chi non condivide questa opinione, non può escludere di dovere, un giorno o l'altro, ricorrere a misura liberiste per uscire dal declino. Allora, potrebbe dolersi di aver creato un nemico che non c'è. Gridare dagli all'untore è sempre un errore. Se si hanno gli antibiotici a disposizione, è una colpa.

ARI6
17-02-04, 20:08
Originally posted by Stonewall
Concordo sull'intolleranza libertaria! :D


Non avevo dubbi :D


Per par condicio, riporto dal Riformista di oggi un eccezionale articolo di Franco Debenedetti, molto critico (anche se non lo nomina) verso le ultime dichiarazioni di D'Alema.

Debenedetti lo teniamo buono per il primo governo liberale della storia d'Italia.
Ovviamente sto scherzando: non ci sarà mai un governo minimamente liberale in Italia :rolleyes:

ARI6
17-02-04, 20:49
Tornando al tema, notiamo anche nella giornata odierna la distanza tra le parole e i fatti.
Berlusconi dichiara che evadere le tasse troppo alte non è immorale, ma di contro anticipa un inasprimento dei controlli contro gli evasori.
Intanto Mazzella annuncia con sommo orgoglio 9000 assunzioni nella pubblica amministrazione, alla faccia dei tagli delle spese inutili.

Da notare come l'opposizione stigmatizzi solo le frasi contro le tasse, mentre definisce i controlli tardivi e sulle assunzioni non si pronuncia, lasciando intendere di essere d'accordo.

Lascio ad altri i commenti.

Stonewall
18-02-04, 11:19
A questo proposito, riporto un comunicato stampa diramato stamattina dall'Istituto Bruno Leoni.


IBL: Sulle tasse Berlusconi e Tremonti si mettano d'accordo
Liberali a parole, statalisti nei fatti
Mercoledì 18 febbraio 2004
MILANO- Aprendo la campagna elettorale, il premier Silvio Berlusconi ha affermato che quando in un paese la pressione fiscale supera il 50% molti si sentono moralmente autorizzati ad evadere le tasse. Per l’Istituto Bruno Leoni queste parole del presidente del Consiglio 'esprimono un buonsenso che non può essere messo in discussione, ma è difficile comprendere come tali concetti possano essere espressi da chi fino ad oggi ha fatto davvero ben poco per ridurre il peso dello Stato sulla società'.

Proprio in questi giorni, per giunta, il ministro dell’Economia Tremonti non solo ha lanciato una campagna volta a scovare quei negozianti che avrebbero cercato di 'fare profitti' (come se questo non fosse ciò che fa ogni commerciante, e come se tale comportamento non fosse del tutto legittimo), ma ha pure deciso di moltiplicare gli sforzi contro l’evasione fiscale.

Per l'IBL 'è davvero poco serio questo spettacolo di una maggioranza di Governo che difende le ragioni del mercato e della proprietà privata nei suoi messaggi propagandistici, ma poi rimane nel solco dei governi di centro-sinistra quando si tratta di amministrare il Paese (mantenendo la pressione fiscale a livelli insopportabili, progettando opere pubbliche di ogni genere, moltiplicando le agenzie di controllo che intralciano la vita economica e ostacolano lo sviluppo di un'economia di mercato)'.

jmimmo82
18-02-04, 12:39
Originally posted by marcejap
Nessuno di voi ha preso in considerazione l'ipotesi che a Berlusconi non interessi in alcun modo mettere in atto una rivoluzione liberale?

Se non sbaglio, il desiderio di avviare una rivoluzione liberale, è il principale motivo per il quale Berlusconi decise di entrare nel patetico mondo della politica italiana.

Una cosa è certa, se Prodi verrà eletto e proverà LUI a liberalizzare ulteriormente il nostro paese, troverà l'opposizione di alcuni suoi alleati che credono in un'ideologia OPPOSTA a quella del simpatico professore.

ARI6
18-02-04, 14:44
Originally posted by Stonewall
A questo proposito, riporto un comunicato stampa diramato stamattina dall'Istituto Bruno Leoni.

Mi hai anticipato: l'avevo già copiato per postarlo io :)

ARI6
18-02-04, 14:52
Originally posted by jmimmo82

Se non sbaglio, il desiderio di avviare una rivoluzione liberale, è il principale motivo per il quale Berlusconi decise di entrare nel patetico mondo della politica italiana.

Non so se sbagli o dici il vero, però una verità consolidata c'è: se Berlusconi voleva riformare l'Italia in senso liberale, deve ammettere il suo fallimento.


Una cosa è certa, se Prodi verrà eletto e proverà LUI a liberalizzare ulteriormente il nostro paese, troverà l'opposizione di alcuni suoi alleati che credono in un'ideologia OPPOSTA a quella del simpatico professore.

A parte che non capisco quell'ulteriormente (come se qualcuno avesse già liberalizzato alcunchè...), su Prodi la penso esattamente come te, ma capisci bene che un'occasione migliore per attuare le riforme della vittoria straripante del 2001 non la si vedrà più. Con quale coraggio dovremmo continuare a sostenere il governo, allora?

jmimmo82
18-02-04, 19:36
Non so se sbagli o dici il vero, però una verità consolidata c'è: se Berlusconi voleva riformare l'Italia in senso liberale, deve ammettere il suo fallimento.

Nella Costituzione italiana, c'è molto più comunismo di quanto si possa immaginare e purificarla è un'operazione che richiede tempo.



A parte che non capisco quell'ulteriormente (come se qualcuno avesse già liberalizzato alcunchè...),

Prodi e Berlusconi, qualche privatizzazione l'hanno fatta.




su Prodi la penso esattamente come te, ma capisci bene che un'occasione migliore per attuare le riforme della vittoria straripante del 2001 non la si vedrà più. Con quale coraggio dovremmo continuare a sostenere il governo, allora?

Considera, che in Italia non esiste un partito liberale al 100% e quindi bisogna accontentarsi di partiti quasi liberali come F.I. e Democratici.




Se devo essere sincero, attualmente non sono sicuro che in Italia una politica liberale pura possa andar bene. Stando al principio di liberismo, il governo avrebbe dovuto lasciare che la Parmalat fallisse in modo che la concorrenza se ne avvantaggiasse.
Però, immagina tutti quei migliaia di lavoratori....

Non sò che pensare. :confused:

ARI6
18-02-04, 20:15
Originally posted by jmimmo82
Nella Costituzione italiana, c'è molto più comunismo di quanto si possa immaginare e purificarla è un'operazione che richiede tempo.

Gli ostacoli alle liberalizzazioni non vengono dal fogliaccio comunista che giustamente critichi, ma dalla stessa maggioranza.


Prodi e Berlusconi, qualche privatizzazione l'hanno fatta.


Son troppo rozzo se dico ME COJONI? :D


Considera, che in Italia non esiste un partito liberale al 100% e quindi bisogna accontentarsi di partiti quasi liberali come F.I. e Democratici.

Oppure, come stiamo facendo noi, denunciare le mancanze di entrambe e non votare.


Se devo essere sincero, attualmente non sono sicuro che in Italia una politica liberale pura possa andar bene.


A dire il vero, che non eri liberale l'avevo già intuito dal tuo post precedente :D

Liberista87
20-02-04, 16:41
Hai perfettamente ragione. Da sostenitore del liberismo sono disgustato dai proclami all'identità liberista di Forza Italia nel credo laico e l'azione di politica economica che richiama in ogni atto, in ogni dove Keynes.

Quanto keynesimo!!!! Berlusconi ha superato anche Prodi!!!
BASTA!!!!

SickNess
20-02-04, 21:48
il berlusca un giorno si sveglia e dice che chi paga più del 50% di tasse sul reddito è moralmente giustificato a evadere.
poi, però, non dice e fa niente per diminuire le tasse.:p

un altro giorno si sveglia e dice che i politici sono tutti ladri, e che senza lavorare hanno case e barche da ricconi.
poi, però, ritratta e dice che si riferiva solo all'opposizione.:p

Silvio non è un comunista, è solo un italiano come gli altri. Fra il dire e il fare, ci mette in mezzo il mar mediterraneo.:D

ARI6
20-02-04, 22:55
Due neoiscritti e tutti e due di Prato.
Io nutro un legittimo sospetto (a proposito di Berlusconi... :D )

Stonewall
21-02-04, 10:39
il berlusca un giorno si sveglia e dice che chi paga più del 50% di tasse sul reddito è moralmente giustificato a evadere.

La cosa ironica è che Berlusconi dice queste cose proprio il giorno dopo che Tremonti ha annunciato le nuove manovre anti-evasione... :D

SickNess
21-02-04, 14:52
leggo oggi sul Corriere un editoriale di Sergio Romano. Indica la strategia di Berlusconi come "distrutttiva" verso la classe politica e il politichese, portando a paragone illustri predecessori in questa pratica di "distruzione della politica": de Gaulle e la Thatcher. con la differenza però che, spiega,

...Berlusconi non ha realizzato nessuna grande riforma istituzionale e si è lasciato alle spalle un'impressionante sequenza di leggi ad personam. Distruggere per costruire può essere una buona politica. Distruggere soltanto per sopravvivere e essere rieletti, no.

sacrosanta verità.

ARI6
23-02-04, 20:39
Originally posted by SickNess
sacrosanta verità

Senonchè a Sergio Romano e a quanti altri, alla sua maniera, col parassitismo dello stato hanno campato e campano, il qualunquismo non piaceva nemmeno espresso dalla Tatcher. Di De Gaulle, poi, meglio non parlare.

Ovviamente la verità non cessa con questo di essere sacrosanta.

SickNess
23-02-04, 22:14
l'affermazione in sè mi sembra giusta. berlusconi sembra voler distruggere(e sarebbe giusto), ma non dà segno alcuno di voler ricostruire (come ogni riformista/rivoluzionario quale silvio dice di essere dovrebbe fare).

Stonewall
03-03-04, 14:47
In questo thread della tristezza non può mancare questa notizia a proposito di un'azienda che andava liquidata molti anni fa.



''E' un problema grave ereditato dal passato''
Alitalia, Berlusconi: ''Nessuna privatizzazione''
Il premier: ''Letta presentera' a Cdm di venerdi' la proposta del governo per dare il via al piano''


Roma, 25 feb. - (Adnkronos) - Nessuna privatizzazione di Alitalia per uscire dalla crisi. A escluderlo e' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. All'esame sono, invece, le ipotesi di un nuovo team manageriale, l'estensione della cassa integrazione nel trasporto aereo e le nuove politiche di alleanze. In ogni caso, ha sottolineato il premier, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta presentera' al Consiglio dei ministri di venerdi' ''la proposta del governo per dare il via al piano e alle soluzioni'' sulla vicenda Alitalia.
Il premier ha inoltre sottolineato che il governo ''sta lavorando per risolvere i problemi degli esuberi e della situazione gestionale'' della compagnia aerea. Inoltre, Berlusoni ha precisato, che si dovra' far chiarezza anche sugli hub e sulla politica delle alleanze. ''Spero di arrivare a una soluzione nella notte di giovedi' per poter proporre al Consiglio dei ministri di venerdi' una soluzione che possa dare il via al piano industriale e a una ripresa di Alitalia - ha aggiunto il Cavaliere - dando anche fiducia a tutti coloro che lavorano nella compagnia in questo momento''.
Il problema, ha aggiunto Berlusconi, ''incombe ed e' urgente. Siamo consapevoli delle difficolta' in cui la societa' si trova. E' una societa' che perde oltre 2 miliardi al giorno di vecchie lire. E' un problema grave, da risolvere''. E nel sottolineare che ''l'emergenza Alitalia e' un problema ereditato dal passato'', in particolare con la liberalizzazione del settore che ha fatto perdere quote nazionali, il presidente del Consiglio ha aggiunto inoltre come la concorrenza delle altre compagnie aeree e in particolari delle low coast ''si e' ingigantita in Italia''.
Berlusconi ha poi escluso appunto l'eventualita' di procedere a una privatizzazione della compagnia aerea per uscire dalla crisi. ''No. Per ora -ha sottolineato il premier- c'e' l'ipotesi di un nuovo team manageriale e poi c'e' l'intervento che il governo fara' sul piano industriale e le nuove politiche di alleanze'', come quella in corso con Air France e Klm. Parlando poi dei vertici di Alitalia, il premier ha aggiunto che l'amministratore delegato della compagnia Francesco Mengozzi ''e' un vero galantuomo''.
Per quanto riguarda la cassa integrazione, Berlusconi ha affermato che e' allo studio del governo l'estensione nel trasporto aereo, ''settore che finora ne era sprovvisto''. Dopo l'11 settembre, ha sottolineato il premier, ''le compagnie hanno dovuto affrontare la crisi con tagli al personale e riduzioni di costi. Alcuni hanno fatto anche oltre 10 mila tagli. Nel piano presentato dall'attuale dirigenza, i tagli erano 1.500 ed e' successo il finimondo e si e' anche bloccata la vita normale dei cittadini''. E' difficile, ha aggiunto il premier, ''ipotizzare una linea politica che faccia uscire Alitalia dalla crisi in queste condizioni''.
Questo pomeriggio, il leader della Cisl Savino Pezzotta si e' incontrato con i vertici dell'Alitalia, l'ad Francesco Mengozzi e il direttore generale Marco Zanichelli. ''E' necessario un vero piano di rilancio'', ha detto il segretario del sindacato di via Po. ''Occorre salvaguardare l'unitarieta' della societa' - ha aggiunto - e per questo va rafforzato il mercato interno perche' la compagnia si presenti ai partner esteri in modo diverso''.

Aug83
04-03-04, 22:17
Il governo contro il P2P (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=87727)

ARI6
05-03-04, 00:39
Il copyright è un discorso a parte che divide anche i libertari.
Se copiare è considerto in un certo modo rubare, punire chi copia è la soluzione meno comunista possibile.
Io, come sai, credo che una posizione coerentemente liberale non contempli brevetti e diritti d'autore, ma la discussione in proposito è costantemente aperta.

Renzo Audisio (POL)
24-04-04, 11:18
ARI6,
sul forum del sito www.libertari.it (http://www.libertari.it) è stato aperto un dibattito sui diritti d'autore, posto da Marcello detto MAX (il titolare del dominio stesso) .
Da quanto scrivi, mi pare che io e te concordiamo perfettamente sull'argomento, ma mi chiedo (non avendo seguito tutto il thread) come siete arrivati su questo tema partendo dal "Comunismo Berlusconiano".

24-04-04, 21:11
Gianfranco Fini torna sullo scontro per le deleghe in campo economico. "An sarà leale ma avanzeremo le nostre proposte".
"Tremonti non può avocare a sé
la politica economica"


Gianfranco Fini

MONTECATINI - "Abbiamo preso atto con grande senso di responsabilità e di lealtà del rinvio delle deleghe a data da destinarsi. Ma An continuerà ad avanzare le proprie proposte in termini di politica economica". Gianfranco Fini dunque non molla nello scontro con il ministro Tremonti sulla politica economica del governo. E, a proposito del ministro dell'Economia il vicepremier aggiunge: "Tremonti pur essendo un ottimo ministro va aiutato ad indicare le priorità dell'economia della Cdl".

Priorità che il leader di An ha ben chiare e che ricorda a tutti gli alleati, Tremonti e Berlusconi in testa. "Nonostante abbiamo preso atto che non c'è l'accordo sulle deleghe - insiste Fini - continuiamo a pensare che sull'economia serve collegialità: la scelta delle priorità non può essere prerogativa solo di Tremonti".

"Tremonti - prosegue il vicepremier - è un ottimo ministro ma forse non ha la stessa sensibilità che abbiamo noi nei confronti delle parti sociali: non può avocare a sé la politica economica. Noi non siamo all'opposizione di Tremonti ma continueremo ad esprimere le nostre proposte. Abbiamo un vincolo di coalizione ma ci vogliamo confrontare sulla politica sociale".

E infatti il vicepremier così commenta lo sciopero dei medici: "Sirchia ha ragione quando dice che i medici fanno bene a scendere in piazza per il rinnovo del contratto. E' giusto reperire le risorse necessarie e per farlo è doveroso aiutare il ministro in questo lavoro. Sarebbe sbagliato far finta che il problema non ci sia".
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"Tutti - dice ancora Fini - siamo a favore della riduzione dell'Irpef ma se questa avrà un costo si dovrà decidere insieme dove tagliare: An ricorda che non si dovranno toccare le risorse per la sicurezza e per la sicurezza sociale". E per essere ancora più chiaro il vicepremier aggiunge: "Qualora si reperiscano le risorse per la riduzione delle tasse è doveroso partire dai ceti medio bassi". "Noi - insiste Fini - non crediamo di detenere la verità assoluta, tuttavia non crediamo che altri soggetti ne abbiano l'esclusiva".

Quanto all'intesa politica raggiunta dopo la verifica di governo, quella che appunto assegnava maggiori competenze in economia al capo di An, Fini dice: "Nessuno la mette in discussione. Ma poi va tradotta nei fatti". Per questo chiede di "fotografare in modo onesto e senza ipocrisie le difficoltà che tuttora permangono". "Noi - spiega - riteniamo che rafforzare il dipartimento economico della presidenza del Consiglio possa essere un modo per realizzare la collegialità. Tremonti ritiene che così si rischi una contrapposizione. La politica, quando è una cosa seria, è assunzione di responsabilità ed io ringrazio Berlusconi che ha parlato chiaramente delle difficoltà di questa fase".


(24 aprile 2004) da www.repubblica.it


La polemica tremonti-fini mi sembra ben rappresentare il conflitto che lacera il governo della cdl. Fini e Tremonti rappresentano due visioni della società diverse, secondo me incompatibili. Da una parte un liberalismo più spinto (riduzione generalizzata delle tasse), dall'altra un populismo vagamente socialistoide, che se unito agli altri provvedimenti promossi da AN, tutti rigorosamente improntati al proibizionismo più incolto e sfacciato, prefigura la creazione di uno stato sociale clerical-paternalista che non ci meritiamo (a meno che qualcuno di noi non abbia commesso dei gravi peccati in una vita passata).

Renzo Audisio (POL)
25-04-04, 11:26
Caro Claude,
Gianfranco Fini era ed è tutt'ora un FASCISTA figlio del Movimento Sociale ed in particolar modo figlioccio di Almirante... tale è e tale credo rimarrà.
Tremonti invece è solo una mezza tacca.


PS
Tra breve credo che realizzaremo un gioco online su www.libertari.it (vi avviserò quando sarà pronto per andarvi a divertire). Il gioco sarà sul genere classico della Torre... "chi buttereste giù per primo?"
Dico già da subito, salvo malintesi, che tra Fini e Tremonti io butterei giù dalla torre per primo Gianfranco Fini, ma ciò non toglie che una spintarella poi non la riserverei anche per Tremonti...

Egol
01-06-04, 18:49
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