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Visualizza Versione Completa : Smith o Keynes?



Sir Demos
08-06-02, 02:59
Due scuole di pensiero a confronto... Interventismo o Liberismo?

Ciao.

Alberich
08-06-02, 12:31
nè l'uno, nè l'altro. dipende dal momento, dalle esigenze.

08-06-02, 12:33
Keynes

hussita
08-06-02, 13:53
Originally posted by Alberich
nè l'uno, nè l'altro. dipende dal momento, dalle esigenze.
né l'uno né l'altro smith scirveva nel 700
keynes è per certi aspetti imprescindibile anche per i nipotini di alfred marshall

ARI6
08-06-02, 15:35
Rothbard ;)

Iannis
08-06-02, 16:03
Keynes segna molte delle basi dell'analisi economica moderna, per quanto riguarda le soluzioni l'interventismo è giusto in situazioni come la Grande Depressione o il secondo dopoguerra, quando si deve spezzare il circolo vizioso e le forze private non ne hanno i mezzi, poi però quando la società è in grado di andare avanti con le sue gambe, i consumi sono decollati ed è nata un'industria privata, perpetuare l'assistenza da parte dello Stato significa solo fare danni (a parte i noti casi di fallimento del metcato, come grandi opere pubbliche, infrastrutture ecc) . quindi dire che il liberismo fa danni adducendo esempi come Paesi del Terzo Mondo dove effettivamente l'Fmi ha toppato è un grave errore: noi siamo in sityazioni ben diverse e da noi assistenza vuol dire freno allo sviluppo, così come l'Fmi non può agire ideologicamente applicando sempre la stessa ricetta, come se l'Argentina fosse l'Olanda ed avesse bisogno di meno Stato, è il contrario.

Sir Demos
22-06-02, 02:02
Ragionamento del tutto condivisibile...

Aggiungerei però che lo stato nelle economie più solide deve adoperarsi per ritirare il proprio raggio d'azione lasciando nuovi mercati all'iniziativa privata, ma sono dell'opinione comunque, che una seria presenza di regolamentazione, almeno in determinati settori, sia indispensabile...

Buonanotte.

Pippo III
22-06-02, 03:29
Ragionamento per niente condivisibile :D


Originally posted by iannis
Keynes segna molte delle basi dell'analisi economica moderna, per quanto riguarda le soluzioni l'interventismo è giusto in situazioni come la Grande Depressione o il secondo dopoguerra, quando si deve spezzare il circolo vizioso e le forze private non ne hanno i mezzi

Riporto un illuminante frase dell'ex presidente repubblicano Hoover (non esente da colpe, per carità...) in merito al "New Deal" "Se gli adepti del New Deal avessero continuato la nostra politica invece di sabotarla definitivamente e di sforzarsi di trasformare l'America in un sistema collettivista, ci saremmo completamente ripresi diciotto mesi dopo il 1932...Siamo rimasti in questa sesta fase della depressione fino allo scoppio della guerra nel 1941". (dalle sue "Memorie")


poi però quando la società è in grado di andare avanti con le sue gambe, i consumi sono decollati ed è nata un'industria privata, perpetuare l'assistenza da parte dello Stato significa solo fare danni (a parte i noti casi di fallimento del metcato, come grandi opere pubbliche, infrastrutture ecc) . quindi dire che il liberismo fa danni adducendo esempi come Paesi del Terzo Mondo dove effettivamente l'Fmi ha toppato è un grave errore: noi siamo in sityazioni ben diverse e da noi assistenza vuol dire freno allo sviluppo, così come l'Fmi non può agire ideologicamente applicando sempre la stessa ricetta, come se l'Argentina fosse l'Olanda ed avesse bisogno di meno Stato, è il contrario.

E no, caro mio, anche l'Argentina ha bisogno di meno stato.....e il guaio, piuttosto, è che l'FMI al brutto vizio di voler regolamentare il libero mercato....

Sa£udi serenissimi da Pippo III.

Sir Demos
22-06-02, 20:56
C'è molta differenza tra regolamentazione e interventismo dello Stato, caro Pippo...

Conosci la teoria dei Lemons ( Bidoni ) ? Si applica bene sia al mercato finanziario che a quello reale... e afferma che senza l'intervento di autorità che riducano le asimmetrie informative tra domanda e offerta, c'è il rischio che il mercato fallisca...

E' un ragionamento logico, facilmente comprensibile e credo difficilmente criticabile...

Oppure pensa alle tendenza naturale che tutti i mercati presentano di andare verso una forte concentrazione che porta alla nascita di oligopoli o monopoli con tutte le distorsioni che situazioni del genere provocani rispetto alla situazione ottimale della concorrenza perfetta...

Era solamente per fare due esempi, ce ne sarebbero molti altri da sottolineare...

Ciao.

Stonewall
23-06-02, 09:38
Né Smith né Keynes. Il primo, pur con i suoi indubbi meriti, ha la responsabilità storica di aver dato dignità scientifica alla pazzesca teoria (ripresa interamente da Marx) del valore-lavoro. Keyne, addirittura, è riuscito a sfruttare un momento drammatico per trasformare gli USA in un paese socialista. Una situazione da cui, ancora oggi, la nazione a stelle e strisce non si è sollevata. Come dice ARI6, tra Smith e Keynes scelgo Rothbard.

PS La parola "liberismo" è controversa e non può essere applicata a un discorso "internazionale". Infatti, esiste solo in italiano, patria degli azzeccagarbugli che hanno scisso il liberalismo (politico) dal liberismo (economico), come se potesse esserci libertà (politica) senza libertà (economica), e viceversa.