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Visualizza Versione Completa : La manifestazione "Lasciate un'impronta di civiltà"



09-06-02, 18:32
I Ds di Chieti stanno organizzando un'iniziativa per contrastare il disegno di legge Bossi - Fini, "Lasciate un'impronta di civiltà". Fino alla fine del mese raccoglieranno le impronte dei cittadini contrari a questa legge. Enrico Raimondi, segretario cittadino dei Ds, afferma che il loro scopo è quello di fare capire l'inutilità di una legge che prevede, oltre al rilascio delle impronte digitali degli extracomunitari ammessi temporaneamente in Italia, il rimpatrio per quelli che entro sei mesi non riescono a stipulare un nuovo rapporto di lavoro. Lo stesso Raimondi aggiunge che bisogna sfatare il mito che l'immigrazione sia sinonimo di criminalità e che dal momento che si vive in un mondo multietnico non si deve temere il diverso. Inoltre nell'incontro Raimondi ha sottolineato lo stato di crisi in cui versa l'economia teatina.

A mio giudizio la legge Bossi - Fini è l'unica cosa che la CdL ha fatto al governo in quanto dà un'immigrazione più controllata. I Ds di Chieti devono capire che tutta l'economia italiana e di altri paesi europei è in crisi; a Torino per esempio sono aumentati i giovani con più di 25 anni che stanno ancora a casa in cerca di un lavoro. Non è vero che l'immigrazione non porta criminalità, restando sempre fermo che ci sono pure gli immigrati onesti ... ma chi non riesce a trovarsi un lavoro che fa? Poi un domani tra le culture diverse si rischierà uno scontro etnico visto che non si riesce a assimilare certi elementi alla cultura dominante. Per quanto riguarda la società multirazziale non è il popolo che l'ha voluta, ma chi è al di sopra di esso. Certo, qualche emigrazione c'è sempre stata, ma non con tanti elementi. I paesi in via di sviluppo si posso aiutare anche con sovvenzioni, ma dietro l'immigrazione di massa c'è un disegno di chi vuole trasformare l'uomo etnico in uomo economico. Si vuole fare di tutti gli uomini un solo popolo così l'uomo, sradicato dal territorio, non avendo più appartenenza, più miti, più cultura compra i prodotti delle multinazionali. Penso che riflettendoci anche i Ds di Chieti lo capiscono. Sull'economia di Chieti in crisi non posso dargli tanto torto.