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Visualizza Versione Completa : Che ne pensate?



Morpheus
10-06-02, 21:26
Vorrei un vostro parere su questi acquerelli.

http://www.sussidiario.it/images/articoli/hitler.jpg

http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_09.jpg

http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_01.jpg

Equilibrio
10-06-02, 21:33
Estremamente descrittivi e caldi nel colore, quasi fotografici iperealismo romantico? Davvero niente male sei tu l'artista?:)

Totila
10-06-02, 23:46
Mi pare di riconoscere il tocco...:)

Nebbia
11-06-02, 00:34
Hai centrato il problema Morpheus è ora di slegarsi dai tabù della politica e dare a Cesare quel che è di Cesare!
Acquerelli di una pennellata talmente descrittiva da sembrare fotografici: ecco ricostruiti nell'immagine ogni pietra del muro, ogni tegola del tetto che il pittore ha veduto con i suoi occhi in quel preciso istante! Eppure, allora come oggi, in tanti si metterebbero a disquisire e a chiaccherare di "accademismo" e di "banalità" soprattutto vista e considerata la paternità di queste opere!!!
Non aggiungo altro, se sono gli acquerelli che penso che siano.. lascio a te svelare il mistero:)

Saluti artistici

lsu
11-06-02, 01:08
Sono di Adolf. Li ha salvati Rodolfo Siviero. Che voi nemmeno sapete chi è.

Morpheus
11-06-02, 14:22
........gli acquerelli furono recuperati in maniera avventurosa dopo la seconda guerra mondiale dal famoso detective dell'arte Rodolfo Siviero........
:)

Morpheus
11-06-02, 14:29
Si tratta dell'uomo che fra misteri e inganni riuscì a recuperare una gran parte del patrimonio artistico dell'Italia, accaparrato dai tedeschi durante l'occupazione nazista, poi trafugato e disperso.

Morpheus
11-06-02, 14:46
http://digilander.iol.it/little1/images/Acquer11.jpg

http://digilander.iol.it/little1/foto2/Acquer6.jpg

Nebbia
11-06-02, 22:22
Sono ben tremila i disegni e dipinti di Adolf Hitler (carboncino, acquerello e olio, su carta, tela e legno) che sono sparsi nel mondo in mano a proprietari che li custodiscono gelosamente. Qualche dipinto, però, di tanto in tanto riappare. Una certa risonanza ebbe nel 1984 una mostra aperta a Firenze e subito chiusa per il terrore che si trasformasse in meta di pellegrinaggi. La nota comica (o idiota), in quella occasione, fu la proposta, proveniente da un assessore comunale fiorentino, di cedere quei dipinti a un museo di criminologia! Altre opere, una ventina, emersero nel 1992 quando una certa signora Imelde Siviero che le aveva ereditate dal fratello Rodolfo le mise all’asta a Trieste. Forse in seguito a segrete pressioni, l’asta andò deserta e di quei dipinti non si sentì più parlare.

Interessato alla pittura, alla scultura, alla musica e all’architettura, nei difficili anni della gioventù trascorsi a Vienna il futuro Fuehrer si manteneva con la vendita dei propri dipinti, fiero di dirsi allievo prediletto del maestro Rudolf von Alt del quale aveva adottato la cura del dettaglio e i toni tenui. Continuò sempre a dipingere, anche negli anni della guerra.

Nel 1945, sotto il regime di occupazione militare della Germania, chiunque fosse in possesso di un dipinto di Hitler veniva inquisito e processato. Il vero scopo di quelle indagini, però, non era la condanna dei “colpevoli” ma il sequestro (in altre parole: il furto) dei dipinti da parte di ufficiali e funzionari americani o inglesi in cerca di souvenirs.

Qualcosa comunque, attraverso testimonianze, si è saputo o si è trovato. Molte opere di Hitler furono da lui stesso regalate all’amico Gustav Kubizek e di queste s’è persa ogni traccia. Altre appartengono oggi alla famiglia Muellern-Schoenhausen, di Vienna. Altre ancora, che Hitler aveva regalato al fotografo e amico Heinrich Hoffmann, nel 1945 furono rubate o confiscate dalle autorità militari americane e scomparvero. Stessa fine fecero altri dipinti che l’autore aveva tenuto per sé nella Berghof di Berchtesgaden. Circa cento disegni, da Hitler regalati alla propria padrona di casa Anni Winter, furono sequestrati dalle autorità americane e pure loro scomparvero: solo qualcuno venne poi consegnato agli archivi di stato di Monaco di Baviera dove si trova ancor oggi. Cento dipinti furono messi in salvo nel 1945 da Christa Schroeder, segretaria di Hitler, ma furono confiscati durante gli interrogatori cui la stessa, arrestata, fu sottoposta dagli americani: sono probabilmente negli Stati Uniti. Se ne salvarono solo alcuni, che la Schroeder disse essere opera di suo padre: anni dopo, alla morte della Schroeder, furono acquistati da collezionisti. Una raccolta di dipinti di Hitler, ben curata e occasionalmente accessibile al pubblico, è custodita a Longleth House, in Inghilterra, dal marchese di Bath. Contiene oltre sessanta acquerelli, olii e disegni che riproducono vedute di Linz, Vienna e Monaco nonché alcune scene della prima guerra mondiale.

Quale che su quelle opere possa essere il giudizio degli esperti, una cosa è certa: quella di “Hitler imbianchino” è una delle tante favole inventate a tavolino dai vincitori del 1945.

“La mia cella nel carcere di Landsberg”, carboncino su carta (1924) di Adolf Hitler. Alla base del disegno l’autore ha inserito la frase “Anche se le mura fossero due volte più spesse e le sbarre ancor più strette, nulla fermerebbe la lotta per una nuova Germania del popolo”.

Una curiosità. Il primo disegno (matita su carta, 1932) della nuova Volkswagen (il futuro “Maggiolino”, facilmente distinguibile) tracciato da Adolf Hitler durante un pranzo alla “Osteria Bavaria”, a Monaco, alla presenza di Jakob Werlin, dirigente della Daimler-Benz. “Prendi questo disegno”, Hitler disse a Werlin, “e portalo in azienda, a gente che se ne intenda più di me. Ma non scordartene. Desidero notizie presto. Di questa vettura venderete almeno un milione di esemplari”.

A pensar male...
14-06-02, 20:56
Tra i milioni di artisti e acquarellisti si sceglie Adolf Hitler. Casualità?

ninfea76
14-06-02, 22:36
la ricerca per l'arte non ha colore politico...
se adolf hitler era un buon pittore, che ti costa ammetterlo pur continuando a pensare di lui ciò che hai sempre pensato?

oppure temi anche di guardare un disegno solo perchè la firma ti ripropone dei fantasmi?

Morpheus
16-06-02, 22:00
Originally posted by A pensar male...
Tra i milioni di artisti e acquarellisti si sceglie Adolf Hitler. Casualità?

Ti dirò la verità: la mia è una voluta provocazione. Riportando le foto degli acquarelli di Adolf Hitler intendevo proprio vedere quali sarebbero state le reazioni dei forumisti. Condivido in pieno il post di Ninfea76, l'arte non ha alcun colore politico e compatisco quei fanatici dell'estrema destra che dicono che si tratta di vere e proprie opere d'arte (e effettivamente si tratta di capolavori) solo perchè l'autore è il leader del Nazionalsocialismo e deploro miserabili i sinistrorsi che vorrebbero questi ispirati acquerelli bruciati in pubblico in quanto ".....rappresentazione dello spirito ambiguo e malvagio di A.H."

Equilibrio
17-06-02, 21:59
Originally posted by lsu
Sono di Adolf. Li ha salvati Rodolfo Siviero. Che voi nemmeno sapete chi è.

WOW!!! :eek:

A-C-C-I-D-E-N-T-I-!!!!!!

Beh Adolf o non Adolf sono comunque acquerelli degni di nota;)

lobosinistro
22-06-02, 01:26
Che luce!...

Nebbia
19-07-02, 00:07
Originally posted by lobosinistro
Che luce!... :confused: :confused: :confused:

lobosinistro
19-07-02, 01:34
Originally posted by Nebbia
:confused: :confused: :confused:

Nebbia, Nebbia...effettivamente tu potresti avere qualche difficoltà a vedere la luce! :D:D (per via del nick...)

Scherzo. Ma non scherzo riguardo alla luce che rende la realtà dei quadri quasi metafisica...

Ciao

Lurido
20-07-02, 21:41
Originally posted by lobosinistro


Nebbia, Nebbia...effettivamente tu potresti avere qualche difficoltà a vedere la luce! :D:D (per via del nick...)

Scherzo. Ma non scherzo riguardo alla luce che rende la realtà dei quadri quasi metafisica...

Ciao

Metafisica? il metafisico lasciatelo a De Chirico, altro che Adolf. Vergogna! :mad:

Österreicher
25-07-02, 21:31
In che periodo ha vissuto questo acquerellista??? :p

Lurido
10-08-02, 21:37
Originally posted by Österreicher
In che periodo ha vissuto questo acquerellista??? :p

Durante la più sanguinosa guerra su scala planetaria che il mondo abbia mai visto:mad:

Morpheus
18-08-02, 00:21
Non voglio che il mio thred meglio riuscito si concluda con un'idiozia di Lurido e ne approfitto per ricordare a costui che qui si sta parlando degli acquerelli di Hitler e non della seconda guerra mondiale altrimenti mi ritroverei a fare una cosa che odio, l'avvocato del diavolo, ricordando le varie stragi compiute da grandi potenze cosidette civili nel corso degli ultimi 80 anni e che tutt'ora vengono perpetrate impunemente.

lobosinistro
18-08-02, 04:00
Originally posted by MORPHEUS
Non voglio che il mio thred meglio riuscito si concluda con un'idiozia di Lurido


:D

Heritage
01-02-07, 20:06
Ecco altre interessanti opere:

http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl12.jpg

Caricatura di professore (a 13 anni)

http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl11.jpg

Guerriero medievale (a 12 anni)

http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_04.jpg

Ritratto di fante eseguito a matita (1916)

Heritage
01-02-07, 20:07
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl13.jpg

Progetto di Villa Gustl
Come regalo per il diciottesimo compleanno dell'amico Gustav Kubizek, Hitler abbozzò un progetto per Villa Gustl, un palazzo in stile rinascimentale che Hitler si riprometteva di costruire in futuro.

Heritage
01-02-07, 20:08
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_05.jpg

Schizzo ad inchiostro raffigurante la compagnia di Hitler che avanza su una starada fangosa nelle Fiandre.
I nomi dei soldati sono annotati sul magine inferiore: Hitler è il terzo da sinistra

Heritage
01-02-07, 20:08
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_02.jpg

Acquerello del 1914, rappresenta un rifugio scavato nella parete di una strada di campagna nei pressi della cittadina fiamminga di Wychaete.

Heritage
01-02-07, 20:09
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_06.jpg

La medioevale Porta degli Scozzesi di Vienna realizzato intorno al 1911.

Heritage
01-02-07, 20:10
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl10.jpg

Questo aesaggio bucolico in acquerello fu uno dei lavori che Hitler accluse alla domanda di ammissione all'Accademia di Belle Arti di Vienna nel 1907.

Heritage
01-02-07, 20:11
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_07.jpg

Scorcio della Ratzenstadt, o Città dei Topi, un affollato quartiere popolare di Vienna che fu ristrutturato nel IX° secolo.

Heritage
01-02-07, 20:12
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_08.jpg

Acquerello raffigurante il Palazzo del Parlamento e la Ringstrasse di Vienna, uno dei soggetti preferiti da Hitler, mostra la sua abilità nel disegno architettonico.

Heritage
01-02-07, 20:13
http://www.francocenerelli.com/antologia/artenaz/hitl_03.jpg

Scorcio di Haubourdin, un villaggio alla periferia di Lille, in Francia, dove nel 1916 la compagnia di Hitler alloggiò per alcuni mesi nel negozio di un macellaio.

Heritage
01-02-07, 20:16
Da: Adolf Hitler «LA MIA VITA» Bompiani, 1942

(...) Una malattia mi venne improvvisamente in aiuto, la quale decise in poche settimane del mio avvenire e pose fine al lungo conflitto. Una grave affezione polmonare consigliò a un medico di proporre a mia madre di non lasciarmi mai, a nessun patto, far vita d'ufficio. Per le stesse ragioni, la frequentazione della scuola tecnica doveva venir sospesa almeno per un anno. Ciò che avevo desiderato in silenzio per tanto tempo, ciò per cui mi ero sempre battuto, s'era fatto ora realtà, improvvisamente, quasi da sé.
Sotto l'impressione della mia malattia, mia madre accettò di togliermi più tardi dalla scuola tecnica, e di lasciarmi frequentarel'Accademia.
Son questi i miei giorni più fortunati, che mi appaiono oggi come un mirabile sogno; e non fu, difatti, che un sogno. Due anni più tardi, la morte di mia madre segnò la fine improvvisa di quei bei piani.
La sua morte fu la conclusione d'una lunga e dolorosa malattia, che fin dall'inizio non aveva dato adito a speranze di guarigione. Pure, quel colpo mi abbattè terribilmente. Io avevo onorato mio padre, ma amavo mia madre.
La necessità, una dura realtà, mi costrinsero a prendere una rapida decisione. Il mediocre asse paterno era stato in gran parte consumato per la malattia di mia madre; la pensione da orfano, che mi spettava, non bastava a farmi vivere; mi toccava dunque, in un modo o nell'altro, guadagnarmi il pane.
Con una valigia piena di vestiti e di biancheria, con un'indomita volontà nel cuore, partii per Vienna. Ciò che era riuscito a mio padre 50 anni prima, speravo anch'io di poterlo strappare dal destino ; anch'io volevo diventare qualcuno, certo — ma a nessun costo un impiegato !
Come mia madre morì, il destino aveva in certo senso già presa la sua decisione.
Già durante gli ultimi mesi della sua malattia, io ero andato a Vienna a sostenervi gli esami di ammissione in quella Accademia. Armato di un grosso rotolo di disegni, mi ero accinto al gran viaggio, convinto di poter sostenere facilmente tale esame, quasi giuocando. Alla scuola tecnica io ero di gran lunga il miglior disegnatore della mia classe, e da allora la mia abilità si era enormemente perfezionata, talché ne andavo orgoglioso, e speravo nel meglio.
Una sola ombra al quadro: il mio talento pittorico sembrava sorpassato da quello pel disegno, specialmente per ciò che riguardava l'architettura. In compenso, il mio interesse per l'architettura ne riusciva aumentato;
e anche stimolato, da quando avevo potuto, e non avevo ancora sedici anni, recarmi per la prima volta a Vienna per due settimane. Vi ero andato per visitare la Galleria di quadri del museo di Corte, ma la mia attenzione si era rivolta quasi esclusivamente al museo stesso. Dalla mattina presto fino a notte io correvo da un museoall'altro, ma eran quasi sempre i palazzi che mi attiravano a tutta prima. Ero capace di passare delle ore davanti all'Opera o davanti al Parlamento; e il Ring agiva su di me come un incantamento delle Mille e una Notte.
Adesso mi trovavo per la seconda volta nella bella città, e aspettavo con focosa impazienza il risultato del mio esame. Ero talmente convinto del successo, che la bocciatura mi colpì come un fulmine a ciel sereno. Ma era proprio così. Come mi presentai al Rettore e gli chiesi di chiarirmi i motivi della mia bocciatura, quel signore mi assicurò che dai disegni che avevo presentato risultava con ogni evidenza che non ero assolutamente adatto a fare il pittore, ma che il mio talento mi portava piuttosto verso il campo dell'architettura ; non c'era per me altra prospettiva che la scuola di architettura dell'Accademia stessa; ma in nessun caso quella di pittura. E gli riuscì naturalmente incomprensibile che io non avessi mai frequentato dei corsi d'architettura...
Completamente abbattuto, abbandonai il bel palazzo di Piazza Schiller; per la prima volta, in vita mia, in disaccordo con me stesso. Ciò che io avevo udito a proposito delle mie capacità mi parve gettare improvvisamente una luce cruda su un contrasto interno, a cagion del quale io avevo a lungo sofferto, senza riuscire a farmene una chiara ragione. Ma in pochi giorni intuii che la mia vocazione era appunto l'architettura.
Certo, questa nuova via era molto difficile, poiché proprio ciò che per dispetto io avevo trascurato alla scuola tecnica, mi si faceva ora necessario. L'ammissione nella scuola d'architettura presupponeva la licenza della sezione architettonica della scuola tecnica; ma l'entrata in questa esigeva la licenza di una scuola media. Tutto ciò mi mancava completamente. A viste umane, l'adempimento del mio bel sogno d'arte non era più possibile.
Quando poi, dopo la morte di mia madre, giunsi a Vienna per la terza volta, e stavolta coll'intenzione di starci molti anni, calma e decisione avevan seguito a quel grave colpo. E mi era tornata quella mia caparbietà infantile; e davanti ai miei occhi stava ormai definito il mio scopo. Volevo diventare architetto, e rifiutavo di ammettere ostacoli, davanti ai quali dovessi capitolare. Tali ostacoli io li avrei spezzati, avendo sempre davanti agli occhi l'immagine di mio padre, che da povero ragazzo di villaggio era riuscito a diventare impiegato di Stato. La mia situazione mi appariva migliore della sua, il terreno di lotta più favorevole; e ciò che allora mi sembrò durezza di destino, lo apprezzo oggi come saviezza provvidenziale. Ogni volta che la dea necessità mi prese nelle sue braccia e minacciò di stritolarmi, crebbe del pari la mia volontà di resistenza, e la mia volontà seppe vincere.
E' proprio questo che io devo a quel tempo; di esser diventato duro, di saper essere duro. E ancor più io ringrazio il bisogno, perché mi strappò dalla vacuità di una esistenza tranquilla, dalle braccia della mamma, e fece della nera cura la mia nuova madre, gettandomi nel mondo della povertà, della miseria, e portandomi a contatto delle cose, per le quali più tardi io dovevo lottare (...)

kappa (POL)
01-02-07, 20:19
Whaooo....hai fatto opera di "riesumazione"??!! Ottimo!!!

Nebbia
01-02-07, 20:43
Whaooo....hai fatto opera di "riesumazione"??!! Ottimo!!!

Riesumazione nebbiesca eh eh
Heritage ha visto il nuovo thread che ho fatto sulle monografie di scampoli ed è subito andato a vedere quella dedicata a Adolf. :-:-01#19

kappa (POL)
01-02-07, 20:52
Riesumazione nebbiesca eh eh
Heritage ha visto il nuovo thread che ho fatto sulle monografie di scampoli ed è subito andato a vedere quella dedicata a Adolf. :-:-01#19


http://www.faccinebuffe.it/smile/hands/hands4.gif...ebbbravo il nostro mitico Nebbia!!!!

Heritage
01-02-07, 21:00
Solo perchè sono partito dal basso :D:D

greenlucifer
01-02-07, 22:00
Hitler fu un grande appassionato d' arte; la sua Berlino, doveva essere "un museo a cielo aperto"
3 delle 5 versioni dell' "isola dei morti" di Bocklin, quadro amato da Hitler.

http://img142.imageshack.us/img142/4276/viaggi3cn9.jpg

http://img142.imageshack.us/img142/995/gpboecklintw0.jpg

http://img142.imageshack.us/img142/710/bluco1.jpg


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http://img142.imageshack.us/img142/7822/hitler6tt2.jpg

Il quadro nella cancelleria.....non so quale sia delle 5 versioni.
Ho letto che anche Lenin ne possedeva una.

Nebbia
03-02-07, 17:14
A chi fosse interessato:

Dispongo di una fedele copia d'autore dell'isola dei morti, che avevo fatto espressamente eseguire da un ottimo copiatore, più precisamente si tratta della copia di questa versione:

http://img142.imageshack.us/img142/4276/viaggi3cn9.jpg

Per motivi di spazio e di arredamento mi vedo purtroppo costretto a disfarmene, attualmente è in galleria, ma è un soggetto da appassionati che difficilmente incontra il gusto della normale clientela.
E' un olio su tela, interamente dipinto a mano, chi fosse interessato può contattarmi per pvt.

Un saluto :-:-01#19

Luca
04-02-07, 08:13
Sicuramente stiamo approfondendo aspetti poco conosciuti della vita di Hitler. Tra l'altro i suoi quadri sono davvero molto belli!