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Visualizza Versione Completa : Sulla Dottrina Taoista del'Immortalita' Fisica Condizionata



white_rage
20-06-02, 01:04
La Tradizione Taoista cinese comtempla tre gradi di immortalita'

l'uno gerarchicamente superiore all'altro, e tutti condizionati

dal successo ottenuto in lunghe metodiche e rigorose pratiche

psico-fisiche.

Di questi gradi di immortalita', il supremo e' il solo che

comprende la vera immortalita' fisica completa.

La Tradizione si esprime charamente su questo punto, e mette

bene in evidenza il significato letterale del termine "immortalita'

fisica".

Il simbolo di tale evento e' chiamato "ascesa al Cielo in piena luce del

giorno". L'asceta che ha raggiunto questo livello supremo, e' capace

di trasformare la totalita' del suo essere corporeo nell'invisibile,

senza lasciare traccia alcuna, ed ascende al cielo al cospetto spesso

di numerosi testimoni.

Docuumenti storici cinesi attestano come tale apoteosi sia avvenuta

in diverse migliaia di casi di immortali che sono ascesi al cielo

alla presenza di testimoni.

Lo stadio alchemico raggiunto da questi asceti e' quello corrispondente

alla Formula tradizionale nota come "Riunione dell'Uomo col Cielo".

E' interessante confrontare l'evento di "ascesa in pieno giorno" con

quelli denotanti una immortalita' parzialmente completa.

Il compimento di grado gerarchicamente immediatamente inferiore alla

Ascesa in pieno giorno, e' quello di chi ha portato avanti la creazione

e il rafforzamento del "corpo Yang" ovvero un corpo sottile fatto di

energia vitale che si trasforma in coscienza.

L'immortalita' possibile a questo stadio e' la immortalita' dello

spirito, che pero' ha ora un veicolo sottile non vulnerabile, una

forma che non si disgrega.

Questo stadio e' ottenuto con il successo di una pratica alchemica

in cui un rapporto sessuale avviene fra due divinita', una maschile

e una femminile, all'interno del proprio corpo opportunamente

asceticamente preparato. Cio' e' noto talora come "matrimonio

del Fuoco e della Luce", o anche come "sposalizio del Sole e della

Luna".

Quando l'asceta lascia il mondo avendo raggiunto questo stadio,

il suo livello di realizzazione e' attestato dal seguente simbolo:

niente rimane del suo corpo fisico, ECCETTO UNGHIE E CAPELLI.

Il livello inferiore di immortalita' e' quello di una immortalita'

dello spirito, che porta con se una piu' labile e incompleta "forma".

Anche questo livello richiede un "matrimonio" interno delle polarita'

maschile e femminile, che in una prima fase sono quelle di Acqua e Fuoco,

e in fase piu' avanzata divengono quelle di Sole e Luna.

Il "corpo" che si arriva a possedere a questo livello e il "corpo di

spirito" cui si giunge per solidificazione del "corpo animico" o

"corpo yin".

Il simbolo del raggiungimento di tale stadio e' il seguente:

Al momento della morte, parte del complesso fisico viene con successo

trasferita nel "corpo di spirito", e il cadavere fisico dell'asceta

si riduce di dimensione, tanto che dopo la morte il cadavere pesa

circa due terzi del peso che il corpo aveva da vivo.

Cordiali Saluti

reporter
11-07-02, 11:03
Mi sembra che tali riflessioni possano aprire altre riflessioni circa la Resurrezione di Cristo, e la scomparsa in cielo di Enoch ed Elia.
Inoltre nell'Opera Alchemica è possibile avere il dominio su molti fenomeni naturali, quindi anche sulla morte.

eliodoro
15-08-04, 18:29
In Origine Postato da white_rage
La Tradizione Taoista cinese comtempla tre gradi di immortalita'



Quando l'asceta lascia il mondo avendo raggiunto questo stadio,

il suo livello di realizzazione e' attestato dal seguente simbolo:

niente rimane del suo corpo fisico, ECCETTO UNGHIE E CAPELLI.

Il livello inferiore di immortalita' e' quello di una immortalita'

dello spirito, che porta con se una piu' labile e incompleta "forma".

Anche questo livello richiede un "matrimonio" interno delle polarita'

maschile e femminile, che in una prima fase sono quelle di Acqua e Fuoco,

e in fase piu' avanzata divengono quelle di Sole e Luna.



Cordiali Saluti
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Notevole il parallelismo che si può fare con lo Dzog Chen bonpo tibetano : il massimo conseguimento è il cosiddetto "Corpo di Luce" ( Ja Lus )..con conseguente scomparsa del corpo fisico ( vedi "soluzione del cadavere e della spada" di Meyrink in "Domenicano Bianco" ) e resti terreni costituiti da unghie e capelli....Pare che gli ultimi casi si siano registrati neglia anni '30 e '50 del ventesimo secolo...

Saluti

eliodoro
13-05-06, 17:41
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Notevole il parallelismo che si può fare con lo Dzog Chen bonpo tibetano : il massimo conseguimento è il cosiddetto "Corpo di Luce" ( Ja Lus )..con conseguente scomparsa del corpo fisico ( vedi "soluzione del cadavere e della spada" di Meyrink in "Domenicano Bianco" ) e resti terreni costituiti da unghie e capelli....Pare che gli ultimi casi si siano registrati neglia anni '30 e '50 del ventesimo secolo...

Saluti

A proposito di "risoluzione del cadavere"...ricordavo un post passato nel quale si facevano alcuni accenni a tal proposito ( quello sopra è di quasi due anni fa )....Lo riporto in auge.

Aggiungo che è utile leggere il bel saggio di Gerard Heym apparso su "Meyrink scrittore ed iniziato ", su questo argomento.

Sempre Heym, fra l'altro, sulla rivista" Initiation e Science" del 1963 ( N° 57 ), accenna ad un caso "occidentale " di smaterializzazione del corpo fisico in seguito ad un alto conseguimento : quello del consigliere Schmidt, qualche secolo fa.

Eliodoro

Melekur
13-05-06, 18:58
Bene hai fatto a tornare, sapevo che certi temi ti avrebbero richiamato


Sul Ja lus o corpo arcobaleno ho letto un praticante dzogchen che sosteneva fosse un termine improprio per designare il massimo conseguimento. lui preferisce il termine od lus, che indica il corpo di luce caro anche alle altre correnti buddiste tibetane.

>Di eccezionale interesse quanto hai aggiunto sul consigliere Schmidt: ci troviamo a che fare con qualche corrente di " alchimia interna" che fino a qualche secolo fa in occidente fioriva ancora?

Silvia
18-05-06, 10:53
A proposito di "risoluzione del cadavere"...ricordavo un post passato nel quale si facevano alcuni accenni a tal proposito ( quello sopra è di quasi due anni fa )....Lo riporto in auge.

Aggiungo che è utile leggere il bel saggio di Gerard Heym apparso su "Meyrink scrittore ed iniziato ", su questo argomento.

Eliodoro


Entro in punta di piedi in questo 3d (la mia ignoranza sull'argomento è abissale) solo per riportare uno stralcio del saggio di Heym da te citato. Ciao. :)



http://www.silviadue.net/gif/divisorio4.gif


L'aspetto del taoismo che Meyrink cerca di descrivere nel romanzo è quello della «via dello Shi-Kiai». Il primo dei due termini significa: «la dissoluzione del corpo»; il secondo, «la dissoluzione della spada». Bisogna dire che queste concezioni della scienza esoterica sono totalmente estranee ai ricercatori occidentali; è notevole che Meyrink abbia potuto, grazie alle proprie facoltà di «contatto» e di chiaroveggenza, penetrare e, in una certa misura, rivelare questa segretissima tradizione mistica.

Cercheremo in primo luogo di spiegare che cosa s'intenda con «dissoluzione del corpo». In effetti, questa nozione non è totalmente estranea a molti occidentali impegnatisi nel cammino dell'alchimia: la tradizione occidentale riporta, ed alcuni testi ne fanno menzione, la dissoluzione del corpo umano per via alchemica, e la ricostituzione o, se vogliamo, la resurrezione di quel medesimo corpo sotto forma estremamente depurata. Orbene, attraverso la via dello «Shi-Kiai», questo corpo risorto può essere visibile o invisibile a seconda dei casi. In Europa abbiamo il caso del grande adepto tedesco, il consigliere Schmidt, che nel XVIII secolo tentò a quanto pare l'esperienza con successo. Schmidt utilizzò un elisir che venne deposto nella sua bara; il corpo fisico era morto, ma il corpo sottile e lo spirito se ne erano usciti; il corpo venne disciolto dall'elisir, dopodiché ebbe luogo l'atto di palingenesi attraverso un metodo alchemico che utilizzava le forze cosmiche della creazione dirette dalla volontà dell'alchimista, che, benché non si trovasse più «sulla terra», poteva comunque esercitare la propria volontà per il fatto di aver raggiunto uno stato di autocoscienza che era già quello di un immortale. [1] Gli era possibile creare, intorno all’«involucro» abbandonato dal corpo fisico, un corpo estremamente sensibile avente la stessa identica forma e le medesime funzioni del normale corpo umano. «Cercar di realizzare una morte alchemica e una resurrezione alchemica», usava dire, «è il sommo della realizzazione alchemica ».

Nella tradizione di cui qui parliamo, ad ogni modo, i taoisti cinesi non utilizzavano un elisir per la dissoluzione del corpo; la realizzavano per mezzo della loro tecnica respiratoria complicata ed estremamente difficile, i differenti stadi della quale sono descritti in maniera chiarissima, per quanti siano capaci di comprendere, nelle opere taoiste. La dissoluzione del corpo si effettua progressivamente per raggiungere alla fine lo stato di «nulla» — che corrisponde all'incirca al «caos» degli alchimisti —; comincia allora il processo della ricreazione attraverso la volontà ed una tecnica speciale descritta dai taoisti; una tecnica che corrisponde per certi versi a quella utilizzata da Schmidt, e che noi possiamo comprendere solo in funzione di forze parapsicologiche e di telepatia portate ad un grado sino ad oggi sconosciuto in Europa.

La trasformazione progressiva del corpo vivente in corpo immortale può essere comunque realizzata anche per mezzo di un procedimento tantrico estremamente sottile — procedimento basato su di una speciale unione dei princìpi maschile e femminile e che viene descritto in numerosi dei più importanti testi tantrici; questo procedimento, coniugato alla tecnica respiratoria taoista, fu molto di moda nella grande epoca del taoismo; non possiamo che rimpiangere il fatto che i moderni scienziati occidentali non sottolineino a sufficienza il fatto nelle loro opere, peraltro eccellenti, sull'argomento.

Sembra che quest'ultimo metodo sia quello che Meyrink descrive nel suo romanzo: la lenta trasformazione del corpo umano in corpo immortale, la relazione esistente fra Colombier, il personaggio principale del romanzo, e Ofelia, che resta strettamente unita a lui dopo la morte perché, come lui, era predestinata sin dalla nascita allo stato di iniziata. Meyrink sfiora appena la tecnica impiegata da Colombier per realizzare l'immortalità. Dire, come pare ch'egli abbia detto, che i segreti non sono fatti per essere rivelati, non è una spiegazione: è probabile che egli ignorasse i diversi stadi della via che conduce all'immortalità; la sua straordinaria chiaroveggenza gli ha permesso di vedere il processo finale, ma non le fasi intermedie.

Il «Kieu-Kiai», la «dissoluzione della spada», è una nozione più difficile a comprendersi. Leggiamo nelle opere taoiste che molto spesso, dopo la dissoluzione del corpo, del cadavere, si trova al suo posto nella bara una spada, o a volte un grande coltello. […] La materializzazione della spada nella bara significa, secondo l'insegnamento taoista, che colui il cui corpo è stato dissolto è veramente diventato un Immortale, come viene descritto nel capitolo in questione del romanzo di Meyrink. Che Meyrink abbia conosciuto la cosa per mezzo delle sue facoltà medianiche, o che l'abbia letta in un testo cinese, — il fatto è che la spiegazione della «spada» data in alcuni testi taoisti concorda con quella fornita da Meyrink.

La spada è anche il simbolo della trasformazione del corpo in corpo sottile in quanto strumento di un grande potere psichico e magico; la spada è il simbolo del «raggio luminoso che può disintegrare ogni cosa»8. Noi non abbiamo alcun mezzo per descrivere il processo di materializzazione della spada, ma possiamo nondimeno ammettere che la spada si presentasse veramente in forma materiale nella bara; i testimoni del fatto nella storia della Cina della più lontana antichità sono troppo numerosi perché se ne possa dubitare. Il termine «spada» figura nel titolo di numerose opere taoiste; in alcune si parla di tagliar la testa del cadavere con una spada per «utilizzarla» per formare il corpo di resurrezione — antichissima pratica magica —, ed accelerare il processo attraverso il quale si diventa Immortali.

[1] De Transmutatione acquae in terram. Commentatio, Kratzenstein, Acta Lit. Univ. Hafniensis, 1776
[2] II «raggio cosmico» (il «vril») (n.d.t.)



Da "Il Domenicano bianco", saggio di Gérard Heym inserito in "Meyrink scrittore e iniziato"
(A.A.V.V. - Basaia editore)

Silvia
06-06-06, 21:45
Da IL DOMENICANO BIANCO - Gustav Meyrink
(Tre Editori - pag. 78 e seguenti)

«Migliaia e migliaia di esseri nell'antica Cina sono stati resi partecipi di questo misterioso procedimento, eppure solo poche notizie sono giunte fino ai nostri giorni. Ascoltane alcune: si tratta di certe trasformazioni dette Schi-Kiai, cioè il 'dissolvimento con il cadavere' e l'altra detta Kieu-Kiai, cioè il 'dissolvimento con la spada'».
«Il 'dissolvimento con il cadavere' vuoi dire che la salma del defunto diviene invisibile e costui si eleva ad immortale. In alcuni casi il corpo si libera semplicemente del peso o mantiene l'aspetto di un essere vivente.
«Nel caso del 'dissolvimento con la spada' al posto della salma del defunto rimane nella bara una spada.
«Queste spade saranno le armi invincibili destinate all'ultima grande battaglia.
«I due 'dissolvimenti' sono un'arte che, coloro che sono più progrediti su questa via, comunicano agli adepti che ne son degni.
«La Tradizione del Libro della Spada afferma: nel caso del 'dissolvimento con la salma' accade che si muoia e si ritorni in vita. La testa, che è stata troncata, può riapparire da un lato o può accadere che riemerga la figura, ma mancano le ossa. Gli adepti, tra coloro che si sono 'dissolti', ricevono, senza agire; gli altri si dissolvono in pieno giorno con il corpo. Giungono a diventare esseri immortali che si librano nell'aria. Se volessero, potrebbero sprofondare in piena luce nelle viscere della terra.
«Uno di costoro fu Tung Tschung-Khiu nativo di Hooi-nan. Durante gli anni della sua giovinezza praticò la respirazione del soffio spirituale, purificando in questo modo le sue forme. Fu accusato ingiustamente e messo in catene in prigione. Il suo cadavere si dissolse e sparì.
Un altro fu Lieu Ping-Hu, che non ebbe un nome proprio, né un nome di famiglia. Verso la fine dell'epoca Han egli era il più anziano della casata dei Ping-Hu a Kieu-Kiang. Esercitava l'arte medica e soccorreva le miserie e le malattie degli uomini, come se le loro sofferenze fossero le sue. Durante un viaggio incontrò l'uomo immortale Tscheu Tsching-Schi che gli svelò la via che conduce all'esistenza segreta. In seguito egli si dissolse con il corpo e sparì.»
Dal fruscio delle pagine che l'avo stava sfogliando mi accorsi che, prima di proseguire, ne aveva sorvolate alcune: «Colui che possiederà il Libro Color Cinabro, la pianta dell'immortalità, il risveglio del soffio spirituale e saprà come rendere viva la mano destra, costui si dissolverà con il cadavere.
«Ti ho fatto alcuni esempi di uomini che si sono dissolti, perché l'udire che altri prima di te hanno compiuto tutto ciò possa rafforzare la tua fede.
«Allo stesso scopo le Scritture riferiscono la Resurrezione di Gesù Cristo.
«Ora, però, voglio svelarti il segreto della mano, del soffio e della lettura del Libro Color Cinabro.
«Si chiama il Libro Color Cinabro, perché secondo un'antica credenza cinese è il colore delle vesti degli esseri perfetti che sono rimasti sulla terra per la salvezza dell'umanità.
«Come un uomo non può afferrare il senso di un libro soltanto tenendolo in mano o sfogliando le sue pagine, senza leggerlo, così le vicissitudini del suo destino non gli porteranno alcun giovamento se non ne intenderà il senso; gli eventi si susseguiranno come le pagine di un libro che sarà la morte a voltare. L'uomo sa soltanto che esse appaiono e scompaiono e con l'ultima pagina il libro sarà giunto alla fine.
«Egli non sa neppure che prenderà a sfogliarlo da capo e da capo finché, finalmente, non imparerà a leggerlo. Ma finché non saprà farlo, la vita per lui rimarrà soltanto un futile gioco in cui la gioia sarà mista al dolore.
«Ma quando, finalmente, comincerà a capire il linguaggio vivente che vi è in essa, allora il suo spirito dischiuderà gli occhi e inizierà a respirare e a leggere.
«Questo è il primo gradino sulla via verso il dissolvimento del corpo, perché esso non è altro che spirito cristallizzato; il corpo si dissolverà quando lo spirito inizierà a risvegliarsi, come il ghiaccio si scioglie nell'acqua quando questa inizia a bollire.
«Il Libro del Destino di ogni uomo racchiude un senso molto profondo, ma le lettere vi traballano confondendosi a vicenda agli occhi di coloro che non si prendono la pena di leggerle tranquillamente, una dopo l'altra e così come sono disposte.
«Costoro sono i frenetici, gli avidi, gli ambiziosi, i puritani, coloro che sono avvelenati da un'idea folle: poter dare al proprio destino un corso diverso da quello che la morte ha previsto nel Libro.
«Chi non presterà attenzione alle pagine sfogliate del Libro, al loro faticoso avvicendarsi, chi non se ne rallegrerà più né più se ne rammaricherà e, come un attento lettore, si sforzerà di carpire il senso sottinteso, parola per parola, ai suoi occhi si dischiuderà ben presto un altro Libro ben più alto, finché per ultimo apparirà per lui, ormai Iniziato, un Libro supremo, il Libro Color Cinabro che tutti i segreti racchiude.
«Questa è l'unica via per scampare al carcere del fato: qualsiasi altra cosa sarà uno sgambettare vano e tormentoso nel cappio della morte. Coloro che hanno dimenticato che esiste una libertà al di fuori di quel carcere sono, in vita, i più poveri, simili agli uccelli che, nati in una gabbia, felici di avere una ciotola piena di cibo hanno disimparato a volare... Per costoro non v'è più salvezza.
«La nostra speranza è che il grande Viandante Bianco in cammino verso l'infinito, riesca a spezzare le catene.
«Il Libro Color Cinabro questi uomini non lo vedranno più! Colui, al quale esso invece verrà dischiuso, non lascerà nessun corpo dietro di sé, si porterà nel mondo dello spirito un lembo di materia e vi si dissolverà.
«In questo modo egli lavorerà alla Grande Opera dell'alchimia divina; trasformando il piombo in oro, l'infinito in eternità...