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Visualizza Versione Completa : Cossiga.



Socialista
20-06-02, 21:27
Mi dispiace che non solo nella top ten del forum dell'Ulivo ma nemmeno tra gli argomenti più recenti postati nello stesso non sia stata aperta una discussione sulle dimissioni del Presidente Cossiga. Eppure si tratta di un gesto dal forte significato politico ed istituzionale. Il tentativo di ripristinare il primato della politica su ogni tentazione eversiva. Un atto di responsabilità e di denuncia di una parte della magistratura che fa l'equazione: autonomia-indipendenza=irresponsabilità. Il problema è dei più seri; investe lo stato di diritto e l'assetto del sistema costituzionale della nazione. Si tratta di degenerazioni che alterano i rapporti tra i poteri dello Stato che sono due e non tre, sebbene da dieci anni a questa parte assistiamo a storture giudiziarie ed a un pericoloso giustizialismo che pericolosamente consacr l'ordine giudiziario a potere supremo al quale tutto è concesso. Tentativi, questi, che trovano immediata smentita nel dettato costituzionale. Esso, infatti, sconfessa esplicitamente interpretazioni e prassi di tale natura. E' forse più importante interpretare le interviste dei vari Veltroni, D'alema, Fassino?

Molto cordialmente.

Cristina
21-06-02, 11:16
Probabilmente ci aspettavamo che le ritirasse, esattamente come ha fatto.
E, altrettanto probabilmente, eravamo convinti che fosse solo un gesto ad effetto non dettato da genuina volontà di dare un segnale politico, ma generato solo dalla voglia di attirare l'attenzione.
Il Presidente Cossiga ci ha ormai abituati già da tempo a questo genere di spettacoli parlamentari e non....
Quanto alle interpretazioni delle interviste: magari per noi sono importanti... e perchè poi non dovrebbero esserlo?

Alberich
21-06-02, 12:55
Cossiga, tanto per fare una cosa nuova, ha deciso di fare una sceneggiata da condominio. Ha urlato, si è divertito, ha ricevuto la solidarietà di tutti e si è tenuto la seggiola, che fa sempre comodo.
Parlare d questo squallido figuro vuol dire fare il suo gioco, e basta.

Socialista
21-06-02, 13:02
Gran bella risposta, cara Cristina. E'come se dicesse: cosa ci interessa dello sciopero della fame di Pannella, ormai siamo abituati alle sue trovate ad effetto, tanto non ha alcuna intenzione di schiattare. Non ci interessano, dunque, nè le tematiche sulla laicità dello stato, nè la vacanza di seggi parlamentari, nè, infine, il fatto del tutto irrilevante, che la Corte costituzionale, fino a pochi giorni orsono, esercitava le sue funzioni assenti due componenti. Il problema non sono le sceneggiate di Cossiga o dei vari Pannella. Nè la loro efficacia nel raggiungere l'obiettivo. Pannella molto spesso v'è riuscito. Cossiga forse non vi riuscirà ma non è questo che importa. La sostanza del mio post e le questioni che intendevo portare all'attenzione dei postanti erano altre. I rapporti tra i poteri dello Stato e magistratura; un equilibrio che rappresenta uno dei fondamenti dello stato di diritto e che da anni sembra non essere ottimale. Qualora fossi riuscito nell'arduo compito di chiarirmi, potrei conoscere, cortesemente, la Sua opinione in merito?

Molto cordialmente.

LogicadiVelluto
23-06-02, 09:10
Cossiga fà quello che Sua emittenza e gran parte del vecchio regime parlamentare stanno facendo da anni.
Attaccare i Magistrati.
C'è corruzione in Italia?Tutte balle.La colpa è delle Toghe Rosse.
Mazzettari molti politici?Tutte balle.Invenzioni dei Magistrati.
Così come sono tutte balle i moltissimi plurinquisitipregiudicati che siedono a Montecitorio.Tutte balle.
Vorrei essere ilpiù grande giornalista d'Italia per scrivere la mia tristezza per un paese dove oramai il concetto di legalità è un optional.
Vorrei,vorrei,ma sono solo un mediocre giormalista di provincia.
Ma son un Italiano che si indigna e che sarà sempre al fianco dei Magistrati e mai al fianco dei mazzettari.
LogicadiVelluto

"Ai guasti di un pericoloso sgretolamento della volontà generale,al naufragio della coscienza civica nella perdita del senso del diritto,ultimo estremo baluardo della questione morale,è dovere della collettività resistere,resistere,resistere,come su una irrinunciabile linea del Piave."FRANCESCO SAVERIO BORRELLI

leo (POL)
23-06-02, 18:00
Mi domando se il Senato respingendo le dimissioni si sia reso conto di quale sganassone infliggeva al Presidente della Repubblica avendo Cossiga accompagnato il suo gesto con parole di questa fatta nella sua lettera a Ciampi:



Scrivo a Lei, che dovrebbe essere (ma non ne ha il coraggio, perché uomo di coraggio Lei non è mai stato e non è!) il garante della Costituzione(…)
Suoi "figliocci" prediletti"[magistrati e Anm], perché essi oggi, anche sotto la Sua irresponsabile e demagogica protezione, dovuta a ignoranza, codardia e paura (forse anche, e la comprendo, a motivo della istituzione della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sui casi TeleKom-Serbia), hanno usurpato poteri e competenze(…)
Ero proprio curioso di sapere se Lei fosse un vero Capo dello Stato (…)o solo un moralmente poveruomo e ricchissimo pensionato, ex-Direttore Generale della Banca d'Italia, che in vita sua ebbe quattro insperate fortune: esser da me nominato a Governatore della Banca Centrale - contro l'ostilità della maggioranza degli esperti -, e solo perché la sapevo un buon uomo, una persona onesta, non certo un grande economista!; esser stato indi nominato Presidente del Consiglio dei Ministri, per crisi della politica e del Parlamento; e quindi perfino Ministro del Tesoro, forse come presumo per la catastrofica gestione della lira, che portò ad una svalutazione del 14% e alla nostra uscita dallo SME!(…) infine Ella fu eletto per le beghe dei partiti, udite! udite!, presidente della Repubblica Italiana, e che dovrebbe passare alla Storia come successore, tra gli altri, di Einaudi e Pertini: e se Lei Signor Presidente della Repubblica, non avrà un sussulto di dignità e coraggio, in un forte soprassalto di consapevolezza, Lei passerà alla Storia come il "Presidente Tentenna" o peggio!



E ancora:
''Io mi dimetto contro il capo dello Stato ed e' inutile che dica che mi auguro che lasci il Quirinale al piu' presto, e non per motivi di salute''.
''Nei confronti di Ciampi ho detto meno di quello che penso. Non e' un brav'uomo, e' un poveruomo ed anche fortemente irriconoscente nei miei confronti''.



Si può far finta di niente? Non ci ritroviamo adesso con una Presidenza notevolmente indebolita e quasi delegittimata da un gesto e un voto irresponsabili?

kid
25-06-02, 16:53
Credo che Socialista abbia ragione e che Cossiga abbia posto un problema vero. Poi noi siamo liberissimi anche di pensare che l'abbia fatto spinto dal desiderio di difendere dei suoi amici coinvolti nel caso in questione, l'Inail? e dal desiderio di vanità a cui il sanatore illustrissimo non rinuncia mai. Ma non è questo il problema. Il problema sono i reciproci compiti istituzionali e le prerogative del Parlamento. Non si tratta di stare con i corrotti, si tratta del fatto che la magistratura riconosca i suoi limiti nonostante i corrotti, cioè che non è perchè vi è la corruzione e la corruzione della politica, che la magistratura può ritenersi legittimata a comportarsi come meglio gli aggrada. La magistratura deve rispettare il potere legislativo e ottemperarne le scelte, sta poi all'elettorato valutare cosa sia stato fatto a danno o a favore della Giustizia. I giudici della repubblica sono diventati i giudici dell'universo mondo. Un magistrato non può dichiarare che avendo resistito alle brigate rosse ora resisterà al governo, perchè si sfida un potere legittimo, indipendentemente dalla parte politica che lo rappresenta, contro un potere di sangue. Quello che è singolare è che D'Alema comprese bene questo punto, ma non ebbe il sufficiente coraggio di affrontarlo, forse anche perchè il suo mondo politico di riferimento gli si oppose con virulenza. Togliatti guidava le masse, D'Alema le subisce.
In fondo è più facile e più comodo, pensare che il proprio avversario politico sia corrotto, corruttore, mafioso o che altro che confrontarsi lealmente con lui. Questo successe con il pentapartito, poi con Berlusconi, ma domani potrebbe accadere con un governo di sinistra. E' un ricatto inaccettabile. Fra l'altro chi ha davvero a cuore l'indipendenza della magistratura italiana dovrebbe capire che essa non può spendere la sua funzione istituzionale in un ruolo politico, pena, se mai sconfitta, la perdita e questa volta per davvero, della sua indipendenza.