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Visualizza Versione Completa : La spirale del silenzio.



brunik
22-06-02, 15:19
<body bgcolor=white text=black link=blue vlink=purple alink=red><TABLE width=90% border=0><TBODY><TR><TD><B>Martedì 11 Giugno 2002, 23:23</B><P></P></TD><TD align=right></TD></TR></TBODY></TABLE><TABLE cellSpacing=0 cellPadding=5 width=90% border=0><TBODY><TR><TD vAlign=top><H2>Amministrative con effetto sorpresa, gatta ci cova</H2><I>Di Giancarlo Bosetti</I><P><UL><LI><B>La squadra di Berlusconi non è imbattibile</B><LI><DIV><B>Parte dei consensi si spostano verso sinistra</B></DIV><LI><DIV><B>Indicativo è il caso della &quot;moderata&quot; Monza</B></DIV><LI><DIV class=Style1><B>Ma c'è una spiegazione: la &quot;spirale del silenzio&quot;</B></DIV></UL><P>&nbsp;</P><P>Al primo turno di queste amministrative gli elettori avevano già dato un segnale che si poteva riassumere così: il centrodestra guidato da Berlusconi non è una squadra invincibile, nonostante le sue notevoli risorse (sia quelle appropriate, puramente politiche e indiscutibili, che quelle inappropriate di carattere extrapolitico e molto discusse, come si sa). Il secondo turno dice di piu' e il segnale si puo riassumere così: c'è uno spostamento di voti a favore del centrosinistra, anche se non si sa ancora bene chi lo guiderà e fin dove potra arrivare.</P><P>Piccolo quanto si vuole, ma sensibile, lo spostamento c'è. Lo dice il calcolo complessivo dei voti: comuni 15 a 13 per l'Ulivo contro il dato di partenza di 17 a 11 per la Casa delle libertà (province da 5 a 5 a 6 a 4 a vantaggio della destra, è quella di Reggio Calabria che ha cambiato casacca). Ma lo dicono altri dati di quell'area sensibilissima che è la provincia di Milano, che non figura in questi conteggi calcistici ma che pesa assai. A Sesto San Giovanni, capitale post-operaia, avevamo capito al primo turno con il 62% di Giorgio Oldrini (ds) che aria tirava, ma il più sottile 53% dell'architetto Michele Faglia, new entry della politica lombarda, dice persino molte cose di più, per tante ragioni: perché Monza (che fa 125.000 abitanti, piu di molti capoluoghi di provincia finiti sulle prime pagine) è una citta moderata (che voleva dire dc, prima che berlusconiana), perché in questo nord Milano la Lega ha celebrato fino a ieri i suoi trionfi, e poi anche perché il centrosinistra non aveva il vantaggio di essere unito di fronte ad avversari scompaginati come e accaduto a Verona. <BR>A Monza era vero il contrario: una candidatura di estrema sinistra faceva addirittura presagire una disfatta senza appello al primo turno. E quanto alle persone in gara, quella del Polo l'aveva personalmente scelta e messa in lizza il primo ministro, che vive da queste parti: era il suo ex ministro dei Lavori pubblici Roberto Radice. Naturalmente ha contato molto, moltissimo la qualità della candidatura dellUlivo, Michele Faglia, vicepresidente dell'ordine degli architetti di Milano, di cui colpisce la scarsa inclinazione alla propaganda e la vocazione a ragionare anche con i propri avversari.<BR><BR>Ma io vi parlo di Monza, che conosco meglio di altre città dove si è votato, perché vi ho scovato un indizio che serpeggia dietro qualche altro risultato ma che qui è molto piu forte: la squadra che ha vinto non se lo aspettava. Non se lo aspettava neanche il vincitore. Lo hanno confessato ieri ai giornali gli stessi consulenti della campagna elettorale del neosindaco. C'è stata sorpresa anche a Verona, Piacenza e altrove. Ma a Monza questa sorpresa è davvero clamorosa. E volete sapere perche questo effetto sorpresa è importante? Perche contiene la molla di un meccanismo sorprendente che talvolta si innesca e produce cambiamenti stupefacenti. Era accaduto agli inizi degli anni Novanta con l'esplosione delle Leghe, può ripetersi oggi in diverse circostanze con il riaggregarsi dell'Ulivo. <span style="background-color:yellow;">Questo meccanismo si chiama &quot;spirale del silenzio&quot;</span>. Il termine è stato coniato da una sociologa tedesca che si chiama Elisabeth Noelle-Neumann e indica<span style="background-color:yellow;"> un processo in base al quale le opinioni favorevoli alla maggioranza sono sovrarappresentate nelle aspettative generali, mentre quelle contrarie vengono più facilmente sottostimate, e taciute dagli individui. </span>Il fenomeno è insieme correlato ed opposto a quello in base al quale la gente tende a salire sul carro del vincitore. <span style="background-color:yellow;">I mezzi di comunicazione di massa moltiplicano l'effetto della spirale del silenzio,</span> specie se la loro gestione è tendenzialmente (e tendenziosamente) favorevole alla maggioranza. Coloro che hanno opinioni negative e critiche verso la maggioranza tendono, sulla grande scala di massa, a ovattarle, a tacerle, sentendosi in minoranza, perché c'è una tendenza generale degli individui a collocarsi in fase con quella che ritengono la maggioranza (pochi nascono con listinto dell'anticonformista). Però l'assoluta libertà e segretezza del voto consente loro di sottrarsi a questa pressione psicologica. <BR><span style="background-color:yellow;">Così emersero gli elettori leghisti, dieci anni fa,</span> che improvvisamente scoprirono addirittura di essere la maggioranza in qualche città lombarda, anche se in televisione non li aveva visti ancora nessuno. La spirale del silenzio mette la museruola a una tendenza politica per qualche tempo, ma poi la fa esplodere più forte di quanto i suoi singoli rappresentanti ritengano possibile. Quando vince qualcuno che non ti aspetti, quando non se l'aspettano nemmeno gli specialisti dei sondaggi, quando non se l'aspettano neanche i vincitori, vuol dire che la talpa della spirale del silenzio sta lavorando là sotto. E prepara nuovi piatti nella cucina della politica del nostro futuro.<BR><BR><I>(11 GIUGNO 2002, ORE 21:20)</I></P></TD></TR></TBODY></TABLE></body>

Oasis
22-06-02, 17:05
Infatti Brunik questo è 1 articolo interessantissimo che ho letto appena uscito sul Nuovo.it

leo (POL)
22-06-02, 20:24
Il meccanismo “spirale del silenzio” spiega anche perché per Berlusconi è così fondamentale propalare sondaggi a suo favore e spacciarsi sempre come ‘maggioranza’ pur non essendolo. Una delle operazioni più pericolose in corso infatti è il tentativo di monopolizzare il mercato dei sondaggi da parte di Datamedia (vedi art. http://www.espressonline.it/ESW_articolo/0,2393,33742,00.html )
Brunik, riguardo alla prima parte potresti utilmente postare l’articolo in qualche discussione su Monza, per esempio questa http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=13798&perpage=20&pagenumber=1