Shaytan (POL)
25-06-02, 20:45
Disagi per il concerto all'ex-Zuffo. Gli occupanti: «Vi chiediamo scusa»
L'AREA OCCUPATA
di Laura Lorenzini
TRENTO. Lo ammettono anche loro: «Abbiamo esagerato, non lo faremo più». Sabato notte all'ex Zuffo il concerto dei no-global è debordato: musica oltre le 3 del mattino. Una mitragliata di rock e punk che ha fatto esplodere il malcontento: gli abitanti di Piedicastello hanno tempestato di telefonate i vigili e chiedono che i no-global tolgano il disturbo. Denuncia in arrivo alla magistratura, mentre Andrea De Bertoldi, dirigente nazionale di An, avverte: «Se non se ne vanno, chiederò aiuto a Fini».
Quello di sabato era il primo concerto organizzato dai disobbedienti nella dogana occupata. Otto gruppi in programma, inizio previsto alle 17, chiusura entro mezzanotte. Ma problemi tecnici hanno fatto slittare lo start di quattro ore. Stefano Bleggi, portavoce dei giovani, si rende conto dei rapporti di buon vicinato compromessi: «Siamo andati oltre, chiediamo scusa a tutti - fa ammenda -. Conosciamo le regole del vivere civile, non vogliamo creare problemi. D'ora in poi, quando faremo i concerti, sordina a mezzanotte».
Non ci saranno altri concerti, giurano in quartiere. L'occupazione non è gradita. Alcuni residenti delle case Itea, 150 metri dall'ex Zuffo, si affidano a un portavoce: «Si scusano? Troppo tardi», scandisce Claudio De Paoli. «C'è gente che è stata sveglia tutta la notte e non è la prima sera che disturbano. Spesso cantano a squarciagola. Ieri hanno tappezzato le fermate dei bus con i loro proclami. Non si leggevano più gli orari».
De Paoli oggi presenterà denuncia alla magistratura: disturbo della quiete pubblica, articolo 659 del Codice Penale. «Vogliamo che se ne vadano - chiarisce una signora («niente nomi, per carità») -. Vogliono uno spazio per riunirsi? Noi da anni chiediamo un centro per gli anziani e nessuno ci ascolta. Questi occupano una casa e nessuno dice nulla. E' giusto?».
Melchiore Redolfi, presidente della circoscrizione, racconta che tanti lo stanno tirando per la giacca: «Mi chiedono di intervenire, ma che posso fare? Io non criminalizzo questi giovani: capisco il loro bisogno di spazi. Però mi chiedo: perché il consigliere Baldo non se lo trova a Rovereto un posto per le esigenze no-global?».
L'occupazione rischia di diventare un caso politico. Andrea de Bertoldi, dirigente nazionale di Alleanza Nazionale, invita il sindaco a spingere per lo sgombero: «Faccia l'interesse della collettività, che se ne infischia delle suggestioni sessantottine di alcuni no-global indigeni». E minaccia: «Se non interviene, chiederò aiuto al vicepresidente del Consiglio e al ministro degli interni». Chiosa il leghista Sergio Divina: «Pacher è forte con i deboli e debole con i forti. Sia equo: come fa chiudere i locali per qualche decibel in più, mandi a casa questi quattro ragazzotti che ignorano le regole».
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http://www.trentinocorrierealpi.quotidianiespresso.it/trentinocorrierealpi/arch_25/trento/trento/an501_02.jpg
L'AREA OCCUPATA
di Laura Lorenzini
TRENTO. Lo ammettono anche loro: «Abbiamo esagerato, non lo faremo più». Sabato notte all'ex Zuffo il concerto dei no-global è debordato: musica oltre le 3 del mattino. Una mitragliata di rock e punk che ha fatto esplodere il malcontento: gli abitanti di Piedicastello hanno tempestato di telefonate i vigili e chiedono che i no-global tolgano il disturbo. Denuncia in arrivo alla magistratura, mentre Andrea De Bertoldi, dirigente nazionale di An, avverte: «Se non se ne vanno, chiederò aiuto a Fini».
Quello di sabato era il primo concerto organizzato dai disobbedienti nella dogana occupata. Otto gruppi in programma, inizio previsto alle 17, chiusura entro mezzanotte. Ma problemi tecnici hanno fatto slittare lo start di quattro ore. Stefano Bleggi, portavoce dei giovani, si rende conto dei rapporti di buon vicinato compromessi: «Siamo andati oltre, chiediamo scusa a tutti - fa ammenda -. Conosciamo le regole del vivere civile, non vogliamo creare problemi. D'ora in poi, quando faremo i concerti, sordina a mezzanotte».
Non ci saranno altri concerti, giurano in quartiere. L'occupazione non è gradita. Alcuni residenti delle case Itea, 150 metri dall'ex Zuffo, si affidano a un portavoce: «Si scusano? Troppo tardi», scandisce Claudio De Paoli. «C'è gente che è stata sveglia tutta la notte e non è la prima sera che disturbano. Spesso cantano a squarciagola. Ieri hanno tappezzato le fermate dei bus con i loro proclami. Non si leggevano più gli orari».
De Paoli oggi presenterà denuncia alla magistratura: disturbo della quiete pubblica, articolo 659 del Codice Penale. «Vogliamo che se ne vadano - chiarisce una signora («niente nomi, per carità») -. Vogliono uno spazio per riunirsi? Noi da anni chiediamo un centro per gli anziani e nessuno ci ascolta. Questi occupano una casa e nessuno dice nulla. E' giusto?».
Melchiore Redolfi, presidente della circoscrizione, racconta che tanti lo stanno tirando per la giacca: «Mi chiedono di intervenire, ma che posso fare? Io non criminalizzo questi giovani: capisco il loro bisogno di spazi. Però mi chiedo: perché il consigliere Baldo non se lo trova a Rovereto un posto per le esigenze no-global?».
L'occupazione rischia di diventare un caso politico. Andrea de Bertoldi, dirigente nazionale di Alleanza Nazionale, invita il sindaco a spingere per lo sgombero: «Faccia l'interesse della collettività, che se ne infischia delle suggestioni sessantottine di alcuni no-global indigeni». E minaccia: «Se non interviene, chiederò aiuto al vicepresidente del Consiglio e al ministro degli interni». Chiosa il leghista Sergio Divina: «Pacher è forte con i deboli e debole con i forti. Sia equo: come fa chiudere i locali per qualche decibel in più, mandi a casa questi quattro ragazzotti che ignorano le regole».
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