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Visualizza Versione Completa : Non fa il caffè a due nordafricani Un barista condannato per razzismo



Il Patriota
29-06-02, 16:29
Quattro mesi inflitti al titolare di un locale di Borgo Venezia che tentava di selezionare la clientela per timore di risse e debiti



di Luigi Grimaldi
L ’ordine del titolare del locale ai suoi collaboratori fu categorico: «Non date da bere ai nordafricani, altrimenti in questo bar è finita». Ed è stato sufficiente per far sì che il barista sia stato condannato l’altro ieri dai giudici del tribunale a quattro mesi di reclusione per violazione della norma che punisce la discriminazione razziale, la cosiddetta legge Mancino.
L’ordine di non servire alcolici o altro fu recepito ed eseguito nel bar Giardino di via Rosa Morando in Borgo Venezia fino al 14 novembre 1999, quando, verso le 13, due immigrati del Nord Africa si presentano al banco e chiedono alla sorella del proprietario due caffé. Al rifiuto della donna, i due escono, chiamano la polizia e tornano con gli agenti. Nel frattempo la sorella è andata a casa e nel bar c’è il titolare, Luca Zerman, 40 anni, veronese.
«Anche davanti ai poliziotti», ha spiegato in aula il barista, «mi sono rifiutato di dare i caffé ai due immigrati. Non che li conoscessi come persone turbolente, anzi non li avevo mai visti prima, però avevo già avuto problemi con quel tipo di clientela, perché spesso inscenavano risse per non pagare conti ed io non volevo che il mio locale diventasse meta di quelle persone. Prima di quel giorno avevo già ricevuto una multa di due milioni di lire per aver rifiutato di servire bevande ad alcuni nordafricani, e perciò pensavo che anche in quel caso sarebbe andata così».
Di fronte a queste affermazioni, il pubblico ministero Antonino Condorelli, che aveva chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio di Zerman, ha proposto al tribunale una condanna ad otto mesi di reclusione del barista.
«Non l’ha fatto per motivi di discriminazione razziale», ha replicato invece l’avvocato Davide Adami, che ha difeso il titolare del bar Giardino, «ma ha dato l’ordine di non dare i caffé solo per evitare che anche il suo locale venisse chiuso con gli stessi provvedimenti emessi dall’autorità nei confronti di altri due locali vicini al suo per motivi di ordine pubblico».
Questa motivazione non è però bastata per far assolvere Zerman. Il tribunale, presieduto da Mario Sannite con giudici a latere Enrico Sandrini e Massimo Di Camillo, ha ritenuto colpevole il proprietario del bar così come aveva sostenuto l’accusa. E non solo. Poiché dalle dichiarazioni di Zerman e dalla testimonianza del poliziotto che era intervenuto su invito dei due nordafricani è stato accertato che fu la sorella a non preparare i caffé, gli atti che la riguardano sono stati inviati in Procura affinché venga aperta un’indagine per violazione della legge Mancino.
«Io non ho mai pensato di discriminare quei due immigrati per la loro appartenenza ad un’etnia», ha raccontato ieri Zerman, «perché il bar è frequentato da una clientela mista ed io non mi reputo né sono un razzista. Io avevo solo il timore che nel mio locale potessero avvenire talmente episodi spiacevoli da arrecare danni all’attività lavorativa mia e dei miei familiari. Al processo ho parlato con la massima franchezza ed anche nel 1998, quando ricevetti la multa per lo stesso motivo, avevo presentato un’opposizione e chiesto di spiegare all’autorità le ragioni del mio rifiuto di somministrare bevande in determinati casi».
Zerman c’è rimasto male per la condanna. E quell’ordine oggi non lo darebbe più: «Anzi, preparerei subito i due caffé».

Felix (POL)
29-06-02, 18:14
un attentato alla libertà del cittadino, senza dubbio.
Si è già discusso ampliamente di un caso (ipotetico) del genere sul forum libertario. Come sostenni in quell'occasione, ritengo che sia un DIRITTO SACROSANTO da parte del cittadino quello di fare preferenze e distinzioni in base a ciò che ritiene importante, nell'esercizio delle proprie attività lavorative.

Discriminare è un diritto: difendiamolo!

Il Patriota
29-06-02, 18:16
discrimiare vuol dire scegliere!!! Libertà di scelta etnica e resistenza all'okkupazione mondialista!!!

Gundam
29-06-02, 22:34
Bene cpsì
schiacciare la Padania a tutti i costi!!!!!
Padaniiiiiiiiii SVEGLIA!
:mad:

Totila
30-06-02, 02:12
Originally posted by paladino
Sono solidale.

Se uno non vuole servire a tutti fa un bar in un circolo privato, altrimenti serve a tutti: la legge e' uguale per tutti, ma proprio per tutti.

Sono solidale con il giudice.


Nessuno di noi ha dubbi su chi va la tua solidarietà...
:tk

Stonewall
30-06-02, 09:58
Se uno non vuole servire a tutti fa un bar in un circolo privato, altrimenti serve a tutti: la legge e' uguale per tutti, ma proprio per tutti.

Uno dei portati più bizzarri del relativismo è che gente come Paladino, e anche persone più preparate e intelligenti di lui, credono che le parole abbiano un significato a prescindere dalla realtà che descrivono. O, se preferite, che la realtà non esista. E pensare che già San Tommaso aveva demolito questa stupidaggine...

Di conseguenza, un "bar" e un "club" vengono visti come cose diverse, quando invece sono puramente diverse etichette legalistiche della stessa cosa--un locale gestito da privati, in cui i clienti pagano e il proprietario fornisce certi servizi (bevande, cibi, ecce ecce). Ora, poichè esiste un proprietario, è del tutto evidente che questi ha il diritto di decidere chi ammettere e chi escludere nella propria proprietà. Ciò naturalmente comporta un'analisi costi/benefici. Come ha scritto qualcuno, il pregiudizio è gratis, la discriminazione ha un costo: come minimo, escludendo i negri quel bar si taglia una fetta di clientela. Se però, come in questo caso, il barista ritiene che tale costo sia inferiore al beneficio (essere circondato da non-negri) allora sono fatti suo. E' assurdo, e un pizzico totalitario, che scelte private legittime vengano considerate illegali. E' un po' come se lo Stato obblgiasse tutti noi a concludere contratti anche con persone che non ci piacciono...

Der Wehrwolf
30-06-02, 11:56
Originally posted by Stonewall


Uno dei portati più bizzarri del relativismo è che gente come Paladino, e anche persone più preparate e intelligenti di lui, credono che le parole abbiano un significato a prescindere dalla realtà che descrivono. O, se preferite, che la realtà non esista. E pensare che già San Tommaso aveva demolito questa stupidaggine...

Di conseguenza, un "bar" e un "club" vengono visti come cose diverse, quando invece sono puramente diverse etichette legalistiche della stessa cosa--un locale gestito da privati, in cui i clienti pagano e il proprietario fornisce certi servizi (bevande, cibi, ecce ecce). Ora, poichè esiste un proprietario, è del tutto evidente che questi ha il diritto di decidere chi ammettere e chi escludere nella propria proprietà. Ciò naturalmente comporta un'analisi costi/benefici. Come ha scritto qualcuno, il pregiudizio è gratis, la discriminazione ha un costo: come minimo, escludendo i negri quel bar si taglia una fetta di clientela. Se però, come in questo caso, il barista ritiene che tale costo sia inferiore al beneficio (essere circondato da non-negri) allora sono fatti suo. E' assurdo, e un pizzico totalitario, che scelte private legittime vengano considerate illegali. E' un po' come se lo Stato obblgiasse tutti noi a concludere contratti anche con persone che non ci piacciono...


In poche parole la libertà di discrminare per te è legittima

Stonewall
30-06-02, 12:27
Certo che sì... come tutti i libertari, trovo che ognuno abbia il diritto di scegliere chi frequentare, e quindi anche chi ammettere (o escludere) nella propria proprietà.

Der Wehrwolf
30-06-02, 15:02
E' legittima ogni discriminazione per un libertario?

Stonewall
30-06-02, 15:17
Per un libertario è legittima ogni azione non aggressiva, quindi anche la discriminazione, purchè compiuta da individui entro i limiti segnati dalla loro proprietà.

LN
30-06-02, 15:45
Originally posted by Stonewall


Uno dei portati più bizzarri del relativismo è che gente come Paladino, e anche persone più preparate e intelligenti di lui, credono che le parole abbiano un significato a prescindere dalla realtà che descrivono. O, se preferite, che la realtà non esista. E pensare che già San Tommaso aveva demolito questa stupidaggine...

Di conseguenza, un "bar" e un "club" vengono visti come cose diverse, quando invece sono puramente diverse etichette legalistiche della stessa cosa--un locale gestito da privati, in cui i clienti pagano e il proprietario fornisce certi servizi (bevande, cibi, ecce ecce). Ora, poichè esiste un proprietario, è del tutto evidente che questi ha il diritto di decidere chi ammettere e chi escludere nella propria proprietà. Ciò naturalmente comporta un'analisi costi/benefici. Come ha scritto qualcuno, il pregiudizio è gratis, la discriminazione ha un costo: come minimo, escludendo i negri quel bar si taglia una fetta di clientela. Se però, come in questo caso, il barista ritiene che tale costo sia inferiore al beneficio (essere circondato da non-negri) allora sono fatti suo. E' assurdo, e un pizzico totalitario, che scelte private legittime vengano considerate illegali. E' un po' come se lo Stato obblgiasse tutti noi a concludere contratti anche con persone che non ci piacciono...

Ci deve essere un serio motivo (nel caso di questo barista c'era) per non far entrare una persona (o una categoia di persone) in un locale...non solo perchè hai le balle che ti girano...

Stonewall
30-06-02, 16:32
Ci deve essere un serio motivo (nel caso di questo barista c'era) per non far entrare una persona (o una categoia di persone) in un locale...non solo perchè hai le balle che ti girano...

E' quello che dice anche Mancino.

30-06-02, 18:10
Semplicemente assurdo, invece di fare scattare questi provvedimenti non viene in mente che il barista il caffè non l'ho ha fatto perchè non lo pagavano, quindi anke in caso di Italiani faceva bene a non farlo.

Il Mondialismo colpisce ancora!!!

Alfredo72
30-06-02, 20:50
Consideriamo poi il fatto che questi individui come minimo si saranno presentati puzzolenti e malvestiti e avrebbero poi magari chiesto di poter usare il bagno del bar per andare a fare i loro comodi.
Se un bar comincia a prendere il giro con questa gente è finita, il non servirli per quanto mi riguarda costituisce anche un atto di autodifesa.

Il Patriota
30-06-02, 20:52
COSA ASPETTA CASTELLI AD ABOLIRE LA LEGGE MANCINO-MODIGLIANI?

Felix (POL)
30-06-02, 20:56
il punto è togliere il supporto legislativo ai buonisti pro-allogeni. Abolire la Mancino e subito!

Celtic Pride (POL)
30-06-02, 23:28
il barista ha fatto semplicemente benissimo

Gundam
01-07-02, 01:03
Abbiamo capito che vuoi fare il "paladino" pro e contro chi.
Cmq contento tu ......... sei un BUONA compagnia puoi stare tranquillo, ti sei protetto le palle, bravo!!!!
:cool: :cool:

Alfredo72
01-07-02, 01:04
Originally posted by paladino


Io ho la senzazione che un bar sia un servizio aperto al pubblico senza discriminazioni: se non e' vero e la legge dice che e' privato, il proprietario puo' fare quello che vuoel nella rispetto della legge. Quella morale e' un'altra.


Se tu l'hai letta, la legge cosa dice ??

Esatto un bar non è un servizio pubblico ma aperto al pubblico, hai già detto tutto tu.

LN
01-07-02, 11:39
Originally posted by Stonewall


E' quello che dice anche Mancino.

Non hai pensato che potrebbero farlo anche a te senza alcun preciso motivo??

Stonewall
01-07-02, 13:10
Non hai pensato che potrebbero farlo anche a te senza alcun preciso motivo??

Posto che quello che per può essere "nessun preciso motivo" per il barista potrebbe anche essere una questione vitale, questo non rileva. A meno che tu non intenda mettere in piedi un processo alle intenzioni. Il vero problema è: il proprietario del bar ha o no il diritto di selezionare la propria clientela come gli pare e piace? Secondo me sì, e ogni legge che glielo impedisce è un'aggressione ai suoi diritti.

pensiero
01-07-02, 14:57
Originally posted by paladino


Ogni convinzione merita rispetto, se non lede i diritti degli altri: fai la proposta al tuo partito.



Uffa.......anche qui.......:( a rompere le palle, ma signur non se ne può più........Paladino, rimani nel tuo forum......:(

------pensiero-------

pensiero
01-07-02, 15:02
Originally posted by Stonewall


Posto che quello che per può essere "nessun preciso motivo" per il barista potrebbe anche essere una questione vitale, questo non rileva. A meno che tu non intenda mettere in piedi un processo alle intenzioni. Il vero problema è: il proprietario del bar ha o no il diritto di selezionare la propria clientela come gli pare e piace? Secondo me sì, e ogni legge che glielo impedisce è un'aggressione ai suoi diritti.


Sottoscrivo, anche se selezionare la clientela diventa quanto mai problematico se non impossibile, a menoche non ci sia una persona appositamente addetta alla selezione, a cui francamente
non credo, se ci fosse la possibilità, penso che sarebbe già stata applicata se non da tutti ma quasi i pubblici esercizi......

--------pensiero--------

LN
01-07-02, 20:27
Originally posted by Stonewall


Posto che quello che per può essere "nessun preciso motivo" per il barista potrebbe anche essere una questione vitale, questo non rileva. A meno che tu non intenda mettere in piedi un processo alle intenzioni. Il vero problema è: il proprietario del bar ha o no il diritto di selezionare la propria clientela come gli pare e piace? Secondo me sì, e ogni legge che glielo impedisce è un'aggressione ai suoi diritti.

La selezione all'ingresso la vivo di persona quando devo entrare in una discoteca...a volte sono rimasto fuori perchè non piaceva il mio taglio di capelli ai butta-fuori o per il semplice fatto che non gli piacevo...mentre magari gruppi di albanesi entravano tranquilli...

Stonewall
04-07-02, 09:11
La selezione all'ingresso la vivo di persona quando devo entrare in una discoteca...a volte sono rimasto fuori perchè non piaceva il mio taglio di capelli ai butta-fuori o per il semplice fatto che non gli piacevo...mentre magari gruppi di albanesi entravano tranquilli...

E allora?

Stonewall
04-07-02, 12:28
Quando ci vuole, ci vuole: per una volta, onore ai Radicali!
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=15993

Felix (POL)
09-07-02, 08:29
Originally posted by paladino


Io ho la senzazione che un bar sia un servizio aperto al pubblico senza discriminazioni: se non e' vero e la legge dice che e' privato, il proprietario puo' fare quello che vuoel nella rispetto della legge. Quella morale e' un'altra.


Se tu l'hai letta, la legge cosa dice ??

sempre a nascondersi dietro "la legge": ma questi buonisti non hanno altri argomenti?!!
Diciamolo chiaro una volta per tutte: la legge la fanno gli uomini, non è una verità rivelata da Dio. E perció la legge è fallibile, e può essere tranquillamente ignorata e cambiata se si dimostra sbagliata o inefficace.
E questo è proprio il caso delle proibizioni liberticide in materia di preferenze e selezioni personali.