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Visualizza Versione Completa : «Moschea, pronti a occupare l’area»



Der Wehrwolf
04-07-02, 17:16
LODI / Comunità islamica a un passo dalla concessione del terreno
Insorge il Carroccio
Rossi e Gibelli: ignorata la volontà dei cittadini
È ora di mobilitarsi
di Flavia Mazza

Sabato mattina il convegno della Lega lodigiana per dire un altro no all’arrivo della moschea sul territorio. Lo stesso no che più di 3.300 lodigiani avevano pronunciato aderendo alla raccolta di firme leghista per l’indizione di un referendum grazie al quale tutti avrebbero potuto esprimersi democraticamente sul tema. E, stavolta con tanto di presentazione, da parte dei vertici leghisti, di un libro verde «dopo tanti libri bianchi - così l’ha presentato Mauro Rossi, capogruppo in Consiglio provinciale per la Lega - con antecedenti, perché e implicazioni della moschea-story». Con presenti quali l’onorevole leghista Andrea Gibelli oltre a don Gianni Baget Bozzo che ha sottolineato: «Macchè integrazione. Lo dimostra la conoscenza della storia e della cultura: l’islamico è più portato ad arrivare qui per conquistare. Inutile usare eufemismi». E ieri il nuvo capitolo della vicenda: la comunità islamica che ha chiesto il terreno in comodato gratuito alla Giunta per la costruzione del luogo di culto, ha presentato il progetto definitivo dell’opera e ha richiesto la relativa licenza edilizia. Insomma: l’ultima pedina è stata messa sul tavolo. Secondo Mauro Rossi la mossa degli islamici rappresenta «La volontà di dire e far vedere il “tanto faccio quello che voglio”: ecco perché si è aspettato proprio 48 ore dopo il nostro convegno. E, allora, noi rispondiamo che siamo pronti, qualora diventasse necessario, anche all’occupazione dell’area. Perché quando arriveranno le ruspe, allora, sarà troppo tardi. È per questo che intendo lanciare un appello ai cittadini: ora è il momento di agire, dopo non ci sarà più tempo. E voglio interrogare anche le istituzioni: perché a Lodi, in tema di moschea, è stato permesso di calpestare un diritto costituzionale quale l’istituto referendario? Possiamo ancora sperare di essere in uno stato di diritto e in una democrazia dove conta ancora la voce dei cittadini? E, ancora, perché quella terra non è mai stata concessa in comodato gratuito a tanto nostre associazioni che l’hanno chiesta, a più riprese, prima e per questa causa, invece, tutto ok? E, poi, il nostro sindaco ha mai scritto in programma elettorale che avrebbe attuato questa scelta? Io dico di no, carta canta. E, allora, se è vero che il cittadino vota anche sulla base del programma elettorale qui c’è qualcosa che non quadra veramente più». Per concludere, sempre da Mauro Rossi, arriva anche una promessa: «Niente paura: la Lega non va in vacanza».