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Visualizza Versione Completa : "Dietro l'uranio c'è una lobby enorme"



Der Wehrwolf
07-07-02, 18:40
"...rientra nella politica di Washington, di aver lanciato tonnellate di bombe sull'Afghanistan, senza base legale, a dispetto del diritto internazionale, uccidendo migliaia di persone, per "proteggerle", come dicono loro...Dicono di fare una guerra al terrore, e intanto terrorizzano il mondo intero! Ammazzare, sterminare, bombardare i poveri del pianeta...si deve agire perché è meglio essere attivi oggi, che radioattivi domani!"
Così parla Padre Benjamin, come sempre coinvolgendo la platea nel suo intervento che passa dall'ironia alla durezza, toccando contenuti e fornendo dati sulla "politica di Washington": quella appunto di ammazzare, sterminare, bombardare i poveri del pianeta.
Jean Marie Benjamin, segretario generale della fondazione Beato Angelico e promotore di una campagna per l'abolizione dell'embargo all'Iraq, è a Roma per presentare il suo nuovo libro, "Obiettivo Iraq . Nel mirino di Washington" presso la Sala della Stampa Estera, insieme a Gianni Mattioli e Vittorio Sgarbi.
Il libro, il terzo di padre Benjamin, contiene molti documenti inediti e fornisce informazioni di grande attualità : dai retroscena del volo Amman-Baghdad del 3 aprile 2000, realizzato insieme a Sgarbi, alle dimissioni di Scott Ritter, capo degli ispettori ONU per il disarmo, dai percorsi del petrolio alle rivelazioni sull'uranio impoverito.
Su quest'ultimo argomento si è soffermato, in particolare, padre Benjamin, nel suo intervento, come anche Gianni Mattioli. L'uranio impoverito - denunciava tra l'altro padre Jean Marie - e' un affare da milioni di dollari per una 'lobby enorme' che alimenta gli eserciti di 44 Paesi nel mondo. L'Iraq 'e' ancora sotto 400 tonnellate di uranio impoverito. Il problema e' che in oltre dieci anni nessun esperto e' andato li' a vedere cosa e' accaduto'. 'Si vuole mantenere l'embargo -sottolinea padre Benjamin- per non dare modo a nessuno di fare analisi sul campo, di vedere cosa e' realmente accaduto in Iraq. C'e' una lobby enorme, multinazionali muovono milioni di dollari. Quanto agli effetti dell'uranio impoverito, 'ci sono rapporti americani risalenti alla fine della seconda guerra mondiale e dal '95 circolano videoclip dell'esercito Usa che informano sui pericoli dell'uranio e sulle emissioni di particelle tossiche'.
Padre Jean Marie Benjamin è stato uno dei primi a denunciare gli effetti dell'uranio impoverito sulle popolazioni civili irachene bombardate dagli aerei americani e inglesi, e sugli stessi militari. Su questi argomenti ha realizzato un documentario, mai trasmesso dalla Rai, e due libri, in cui parla anche dell'uranio impoverito in Bosnia e in Kosovo..
Padre Benjamin ha posto l'accento sul problema della "guerra mediatica": il problema - ha ricordato - è che tutta l'informazione è nelle mani di un paese che decide quali notizie si possono dare e quale disinformazione va fatta. E' quello che sta accadendo da oltre dieci anni. L'Oms non pubblica un certo tipo di documenti in forza di un accordo segreto che nel 1959 ha ratificato con l'Agenzia per l'energia nucleare di Vienna, nel quale è stabilito di non divulgare al pubblico informazioni di interesse nazionale senza l'ok degli Usa. "Tornando all'Iraq - ha detto ancora padre Jean Marie - ho visto i dossier del ministero e le cartelle cliniche: prima della guerra del Golfo nascevano bambini normali, ora invece nascono con malformazioni.
Quando si trova radioattività nelle urine dei genitori c'è per forza una contaminazione. E anche i 200mila "veterani" non si sono contaminati passeggiando sulla quinta strada.
I militari e il governo italiano sapevano cosa stava accadendo...Recentemente sono stato al parlamento inglese. C'erano molti parlamentari ed era aperto al pubblico, e hanno proiettato il mio ultimo film. Alla fine si sono alzati in piedi e hanno applaudito, e i parlamentari hanno deciso di scrivere a Robin Cook per dire "non potete più ingannarci". L'anno scorso il ministro degli affari esteri francese mi ha scritto una lettera sulla mia violazione dell'embargo all'Iraq, ma non ha risposto sull'uranio impoverito, perché la Francia è uno dei più grossi produttori di questo tipo di armi. Passando all'Italia, volete sapere qual è stata la reazione di Mattarella quando l'ho incontrato al mio ritorno da Baghdad a dicembre '98? C'era Giuseppe Giulietti all'aeroporto, che mi ha fatto incontrare Mattarella, allora vicepresidente del Consiglio. Poi sono stato ricevuto alla Farnesina dal sottosegretario Valentino Martelli. Ho parlato con Mattarella della disinformazione sui bombardamenti e dell'uranio impoverito. Sull'uranio non mi ha risposto, ma ha solo proposto di coordinare con la Santa sede un aiuto alle popolazioni, cosa mai fatta. Con Martelli, poi, è stata una cosa sconvolgente. Ho spiegato che ogni otto minuti lì muore un bambino, ma lui diceva che non era possibile e che con Saddam Hussein non si può collaborare.
Ma ci sono 22 milioni di iracheni che subiscono le contaminazioni e un embargo che impedisce loro di decontaminare. Lui diceva che erano stati mandati degli esperti a Baghdad, nel '95-'96. Ma sarebbero dovuti andare a guardare le cartelle cliniche tra la gente del sud del paese e fare un'inchiesta approfondita. Alla fine ho chiesto di mandarli almeno a seguire le vicende dei militari americani. Ma ho trovato un muro tremendo, perché dicevano che gli americani sono nostri alleati. La discussione è stata molto dura, e il giorno dopo ho mandato un pacco di documenti ufficiali sull'uranio alla Farnesina. A giugno '99 ho stampato 700 copie di un rapporto sull'uranio impoverito in Iraq e in Kosovo e l'ho distribuito a tutti i parlamentari. Sono stato convocato dalla commissione Esteri, e ho portato il video sull'uranio impoverito che l'esercito Usa ha inviato alla Nato. Il 29 settembre '99 la commissione ha adottato una risoluzione che chiedeva una commissione d'inchiesta sull'uranio. Ma hanno aspettato i primi morti per farla.
Stiamo ancora aspettando la messa al bando di queste armi."
E padre Benjamin parla ancora dei colloqui con Tareq Aziz , Vice Primo Ministro , sui temi che vanno dai mesi precedenti la guerra del Golfo ad oggi, chiedendosi cosa ci sia dietro l'accanimento contro l'Iraq, da undici anni. "E' una nuova colonizzazione...Io mi chiedo come Bush può andare alla Messa, magari dicendo ai bambini americani di donare un dollaro per i bambini afghani, perpetrando, con fini diabolici, il "business della carità"..."

Der Wehrwolf
07-07-02, 18:41
Duemila cow-boys pronti ad attaccare l’Iraq


As-Safir, il quotidiano libanese vicino alla Siria, annunciava tra sabato e domenica l’inizio di una operazioni militare terrestre americana nel nord dell’Iraq.
Ovviamente la Grande Stampa atlantica ha provveduto a stendere un velo protettivo sulla notizia che era stata diffusa da fonti diplomatiche occidentali.
Secondo As-Safir, gli Usa hanno cominciato un vero e proprio conto alla rovescia per giungere, nella massima sicurezza possibile, ad un’aggressione “risolutiva” contro un Iraq già debilitato da un vergognoso e cruento embargo decennale.
Almeno duemila soldati Usa pronti all’invasione sono già stanziati in Giordania - che avrebbe, attraverso re Abdallah II, concesso l’utilizzo di due basi aeree di scalo agli Stati Uniti - mentre truppe speciali e agenti di intelligence stanno operando nel nord dell’Iraq, la zona curda dove proprio gli Stati Uniti avevano condotto negli ultimi anni una sorta di puliza etnica, sostenendo la guerra civile del Pdk di Barzani contro le altre due formazioni, Udk e Pkk, politiche curde presenti in quel territorio di fatto strappato all’Iraq dopo la “Tempesta nel deserto”.
Le fonti diplomatiche hanno dato notizia di una visita personale del capo della Cia, George Tenet, nella regione settentrionale irachena, dove è in corso - senza però alcun successo - un tentativo di approntare un “governo nazionale” fantoccio da contrapporre a Saddam Hussein, sulla falsariga di quanto già fatto in Afghanistan.
Washington non era riuscita ad ottenere - contro l’Iraq - l’appoggio dell’Arabia saudita che aveva negato gli scali militari necessari per l’aggressione. E ampie riserve sull’ “avventura” antirachena erano state espresse dallo stesso mondo arabo “amico”. Ma l’aggressione all’Iraq è, per Bush, jr. un vero e proprio “punto d’onore”...

Totila
08-07-02, 01:50
Ho visto di persona i risultati dei bombardamenti a base di uranio impoverito su un bambino irakeno di dieci anni affetto dal linfoma no-hodgkins...
Fortunatamente, dopo cure adatte, è uscito dal tunnel della malattia...Isuoi genitori ringraziano tutti i giorni gli USA...