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Visualizza Versione Completa : Giulietto Chiesa: “Gli Stati Uniti usano il conflitto per accaparrarsi le ultime riso



Der Wehrwolf
08-07-02, 20:30
“Gli Stati Uniti sono in crisi. Tutto l'Occidente è in crisi. E per chi sta sul ponte di comando l'unica prosecuzione possibile del fallimento della globalizzazione è la guerra”. Quello che è successo a Manhattan l’11 settembre 2001 ha cambiato la vita di tutti, per sempre. Si è imboccata una strada senza ritorno, «che potrebbe portare alla catastrofe».
Per Giulietto Chiesa, giornalista, per anni corrispondente da Mosca per La Stampa, «la fotografia della realtà è, sì, inquietante», così come la racconta nel suo ultimo libro La guerra infinita (Feltrinelli, pp. 178, euro 9) «ma prenderne coscienza, potrebbe contribuire a cambiare il corso delle cose».

La guerra infinita come unica strada possibile?

L'Impero nel momento in cui si forma ha bisogno di consolidarsi. E lo fa lanciando la "grande guerra" planetaria, perché non ha altre ricette, né altri strumenti per condurre il mondo. E siccome gli Stati Uniti sono forti, e riescono a non finire in ginocchio nonostante la grossa crisi economica, riescono ad imporre al resto del mondo la loro visione del futuro in termini bellici. E' questo il disegno terrificante, il disegno di un gigante ignorante ed incolto che non sa vedere altro che il suo tenore di vita e che, quindi, è deciso ad imporlo a tutti i costi, con tutta la violenza di cui è capace. Ronald Reagan una volta disse: «Il tenore di vita del popolo americano non è negoziabile». E' qui la chiave di volta.

Ma la "super-società" di cui lei parla nel libro, meno di duecento milioni di persone, come riesce a imporre i suoi modelli al resto del pianeta?

E' finito il collante ideologico del pensiero unico, della globalizzazione senza più crisi, degli indici di crescita che vanno all'infinito. Ora questo sviluppo non c'è più. E siccome fino a ieri questi potenti hanno venduto l'ideologia della vittoria come un grande prodotto della fabbrica dei sogni, adesso che la fabbrica dei sogni non funziona più, hanno pensato, “possiamo sostituire questo collante nel momento in cui l'America è entrata in recessione, il Giappone è fermo e anche l'Europa arranca”. Per loro l'unico modo è riequilibrare tutto con l'espansione dell'industria militare di guerra, che costringe il mondo a riarmarsi per far produrre le fabbriche americane.

E inventarsi, magari, un super-terrorismo per iniziare una super-guerra...

L'invenzione del terrorismo fornita dall'11 settembre si rivela la chiave di volta di tutta 'operazione. Chi comanda non può dire la verità, non potrebbe mai, perché la verità scatenerebbe l'odio verso gli Stati Uniti, anche da parte dei popoli ricchi. Finora il rapporto tra poveri e ricchi è stato regolato dall'ideologia della falsa coscienza.

Cioè?

Quell'ideologia che dice: "Passi l'esistenza dei ricchi, che diventano sempre più ricchi perché, in fondo, i poveri diventano un po' più ricchi. Questo sarà pure uno sviluppo diseguale, ma è sviluppo per tutti". Adesso, però, lo sviluppo non c'è più: rimane soltanto la disuguaglianza. Si è creato un altro piccolo problema, che non era stato previsto neanche dall'ideologia del pensiero unico: siamo arrivati alla fine dello sviluppo capitalistico. O meglio, stiamo per toccare la contraddizione tra l'uomo e la natura. La fine della socialdemocrazia sta nel fatto che ha esaltato il modello americano. E adesso che il modello americano è andato a farsi friggere, neanche i socialdemocratici hanno più niente da dire a nessuno.

L’effetto serra, le fonti che non riescono a rinnovarsi. Uno scenario catastrofico...

Le risorse ittiche del pianeta si sono dimezzate nell'ultimo decennio. Stiamo desertificando il mondo. Quarant'anni fa il Club di Roma venne deriso perché le loro previsioni erano catastrofiche. In realtà sbagliarono non la previsione, che era giusta, ma la data, posticipando il disastro. E rispetto ad allora, due elementi in più rendono lo scenario credibile: la capacità di calcolo e di modellizzazione. Non possiamo più ignorare gli allarmi che vengono lanciati da chi studia il nostro futuro.

Qualcuno potrebbe invertire la rotta?

L’Europa, la Cina e la Russia potrebbero in qualche modo influire. Ma allo stato attuale delle cose non si vede nessuna azione in questa direzione.

L’Europa è una potenza economica forte, in grado di esercitare la sua funzione...

Ma viene pesantemente colpita dall'interno dai suoi cavalli di Troia: Tony Blair e Silvio Berlusconi.

Non ci sono speranze?

Il futuro potrebbe anche cambiare. Ma dico: vediamo come stanno le cose adesso: le risorse non basteranno più. E la frase di Reagan diventa profeticamente impressionante. In sostanza, se le risorse sono limitate e “i1 tenore di vita del popolo americano non è negoziabile", ci stiamo preparando a combattere un miliardo e duecento milioni di cinesi, tanto per cominciare. Perché presto qualcuno dirà: "Per voi non ci potrà essere sviluppo. Noi non ve lo permetteremo”.

Oltre ai cinesi nel mondo ci sono altri quattro miliardi di persone...

Che non sono però in condizione di spaventare nessuno. Gli unici che possono farlo sono i cinesi, che stanno crescendo al tasso annuo dell'8 per cento. Non solo. La Cina non ha un modello di sviluppo diverso da quello occidentale. Se avessero un modello di sviluppo diverso dal nostro, potrebbero salvarci. Invece anche loro inseguono un consumismo esasperato e non c'è spazio nel mondo per tanti distruttori.

Il Pentagono sostiene che la Cina potrebbe diventare una possibile e pericolosa antagonista nel 2017. Si prepara una nuova guerra?

In realtà è già cominciata, e i cinesi potrebbero diventare troppo pericolosi per quella data. Il confronto si potrebbe perdere. E siccome noi occidentali abbiamo un formidabile vantaggio, lo usiamo per scavare un vallo incolmabile tra noi e la Cina. Anzi, per essere più precisi, tra noi e tutti gli altri eventuali antagonisti che dovessero apparire sulla scena mondiale. Perché l'Impero non ragiona solo contro la Cina. L’Impero ragiona per delimitare tutti i possibili concorrenti. Innanzitutto la Russia, e poi l'Europa. Perché siamo ormai tutti valvassori di questo disegno. L’Impero ormai agisce perché deve imporre, da solo, i suoi criteri. Poiché le opinioni pubbliche europee sono meno vulnerabili, gli Usa tentano di controllarle diffondendo il terrore in tutto il mondo. Terrorizza prima di tutto gli americani - che sono stati lobotomizzati da tempo dalla televisione e trasformati in consumatori - e poi l'Europa, dove l'opinione pubblica ha ancora un minimo di autonomia. Ecco una delle ragioni di questa guerra: terrorizzare tutto il mondo capitalistico per costringerlo a seguire l'Impero senza recalcitrare. Bisogna costruire un nemico credibile e terrorizzare gli alleati.
Ecco allora pronto l'Islam.

E l'1l settembre, allora?

La storia dell'1 1 settembre non la sapremo mai fino in fondo, ma possiamo dire fin d'ora, senza la minima esitazione, che la versione che ci hanno dato è falsa.

Falsa?

E' falsa sotto tutti gli aspetti. E' falsa perché Al Qaida è chiaramente la personificazione del male inventato. E' falsa perché bin Laden è chiaramente un'altra personificazione utile. E' falsa perché è impossibile che non sapessero nulla. E' falsa perché assomiglia in modo spaventoso alla storia dei servizi deviati che co struirono la strategia della tensione in Italia.
Infine è falsa perché la corsa al riarmo negli Usa è sproporzionata rispetto alla lotta al terrorismo internazionale.

Cioè?

Si stanno riarmando secondo tutte le caratteristiche più spiccatamente tradizionali, scudo spaziale compreso. Tutte cose che non hanno a che vedere con il terrorismo. Hanno, è vero, moltiplicato per venti le spese destinate ai servizi segreti. Ma i quasi cinquecento miliardi di dollari di spese militari previste per il 2003 non servono per combattere il terrorismo, ma per contrastare la Cina e le altre superpotenze.

Esiste una soluzione?

Solo capendo quello che sta succedendo possiamo difenderci. Il 2001 ci ha portato ad imboccare o l'una o l'altra strada. La prima, citando Gino Strada, è quella di mettere da parte le armi e ominciare a discutere in condizioni di parità con tutti quelli che sono considerati gli antagonisti; la seconda è, inevitabilmente, la guerra. Se imbocchiamo la strada della guerra, sarà molto difficile tornare indietro. Un modo per vincere la battaglia è che l'opinione pubblica democratica in Italia, e nel resto del pianeta, si difenda contro il sistema mediatico, che è diventato parte integrante del potere imperiale.

Si sente antiamericano?

Assolutamente no. Provo per il popolo americano una sincera compassione, perché è oggetto di uno dei più mostruosi esperimenti della storia. Sono invece esplicitamente contrario al gruppo dirigente che si è impadronito degli Stati Uniti d'America e della più potente macchina da guerra mai esistita. Questi uomini sono pericolosi e bisogna impedire loro di realizzare i loro disegni.