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Visualizza Versione Completa : Gli attentati dell'11 settembre erano già stati pianificati 2 anni fa



Der Wehrwolf
08-07-02, 20:39
Tratto da Il tempo di Domenica 3 Febbraio 2002

Un tenente della marina Usa, ora in carcere in Canada, aveva ottenuto
informazioni top-secret in Russia

11 settembre, la spia che sapeva troppo Indicò in anticipo i
bersagli. «Il piano: consentire un attentato, impedire gli altri»

di STEFANO MANNUCCI

«VOSTRO onore, mi permette di chiamare il Pentagono?». Il 10 gennaio
scorso, con una trovata degna di Perry Mason, l'avvocato Paul Slansky
è riuscito a dimostrare che il suo cliente, Delmart Vreeland, non è
un pazzo, come sostengono i governi di Stati Uniti e Canada.
Attraverso il "viva voce", tutti i presenti nell'aula giudiziaria di
Toronto hanno ascoltato ciò che diceva, da Washington, l'ignaro
centralinista del Dipartimento della Difesa: «Il tenente Vreeland è
identificato dalla sigla 0-3, questo è il suo diretto, questo il
numero della sua stanza». Non è vero, dunque, come hanno tentato di
dimostrare gli alti comandi militari, che l'uomo sia stato congedato
per scarso rendimento nell'86. Ha ragione Vreeland: è tuttora un
ufficiale della marina americana, da anni impegnato in missioni di
intelligence. E ora, in carcere dal dicembre 2000 per reati connessi
a frodi con le carte di credito, teme per la sua vita, sopratutto se
si dovesse decidere l'estradizione negli Usa. In molti potrebbero
avere interesse a tappare la bocca alla spia che sapeva troppo.
I guai di Vreeland iniziano quando, nell'autunno di due anni fa,
viene inviato in trasferta a Mosca con due compiti: investigare su un
traffico intercontinentale di droga e acquisire documenti russi e
cinesi che provino l'intenzione dei due Paesi di contrastare il
progetto statunitense per lo scudo spaziale. Tra i suoi interlocutori
all'ombra del Cremlino c'è un sedicente "analista di sistemi
informatici", il 35enne Marc Bastien, dipendente dell'ambasciata
canadese e agente del Csis, il servizio segreto di Ottawa. Il tenente
Vreeland entra in possesso di una carta che forse non avrebbe voluto
mai vedere: i russi scrivono che sono stati decisi attentati
devastanti su una serie di obiettivi che comprendono il World Trade
Center, il Pentagono, la Casa Bianca, le Sears Towers di Chicago, il
Parlamento canadese, sedi di banche a Toronto, Ottawa e Montreal,
centrali idroelettriche. L'informazione suggerisce che Osama Bin
Laden ne è solo l'esecutore materiale, agli ordini di qualcuno più in
alto, e il messaggio finale è di quelli che gelano il
sangue: «Consentire solo un attacco. Impedire gli altri».
A quel punto Vreeland tenta di avvertire i suoi superiori, e di
segnalare la faccenda al Csis e alle Guardie a Cavallo della sede
diplomatica canadese. Anche Bastien capisce che per lui le cose si
mettono male: «Non mi fido di nessuno, qui a Mosca», confida. Nel
frattempo, il tenente di marina lascia la Russia e viene arrestato
non appena il suo aereo atterra a Toronto. Sul suo capo pende un
mandato di cattura internazionale emesso dallo Stato del Michigan:
l'accusa è di aver falsificato e utilizzato carte di credito a suo
nome. È il 6 dicembre 2000. Sei giorni più tardi, Bastien viene
trovato morto nel suo appartamento moscovita, «per cause naturali»,
dichiarano i medici. Ma sei mesi dopo, i risultati sulla salma
tornata in patria dimostrano che Bastien era stato con ogni
probabilità avvelenato. Qualcuno, forse una donna, aveva versato nel
suo drink dosi massicce di un antidepressivo.
In carcere, Vreeland tenta in ogni modo di far filtrare la "soffiata"
sugli imminenti attentati. Ma non ha successo. Gli 007 statunitensi e
canadesi continuano a ripetere che si tratta delle bugie di un
ciarlatano, di un truffatore incallito. Così, l'11 o il 12 agosto
2001 (l'unica incertezza è sulla data esatta) l'ufficiale scrive
tutto ciò che sa e lo chiude in una busta, consegnandola alla
direzione del penitenziario. La lettera viene riaperta il 14
settembre, quando troppe cose sono già accadute: scattano
immediatamente gli allarmi in Nord America, a protezione dei bersagli
segnalati.
Il processo contro di lui, che vede agli atti l'affidavit con la
missiva top-secret, è ancora in corso: la marina militare di
Washington ha inviato alla Corte 1200 pagine di documenti in
cui "risulterebbe" che Vreeland è stato congedato sedici anni fa. «È
una prova della loro malafede - ripete un altro degli avvocati
difensori, Rocco Galati - Tutto questo materiale è stato manomesso in
modo persino grossolano: non sono riusciti a cancellare i dati di
alcune visite mediche sostenute dal mio assistito nel 1990». Anche
dopo la telefonata al Pentagono, l'accusa continua a seguire la pista
del "pazzo", dell'"impostore", e i legali temono che qualcuno possa
tentare di ucciderlo anche in cella, figurarsi una volta estradato
negli Usa. I segnali non mancano, del resto, neppure per Slansky e
Galati: con gatti impiccati alla veranda di casa, o auto danneggiate
in apparenti atti di vandalismo.

Altri siti internet con articoli dove vienesmentita la
versione ufficiale:
http://www.nexusitalia.com/settimana.htm
http://www.nexusitalia.com/commenti.htm
http://www.disinformazione.it/11settembre2001.htm
http://www.disinformazione.it/quesitiattacchil.htm

Con tutti questi documenti, fatti e testimonianze, si può ormai
dimostrare che la versione ufficiale sugli attentati dell'11
settembre non è attendibile, e ho inoltrato il presente articolo per
farla conoscere a quante più persone possibile.
Il problema è che l'opinione pubblica, continua a rimanere all'oscuro
di questi fatti e segue ciecamente la versione ufficiale che a
portato alla guerra in Afghanistan, il cui regime dei Talebani era
stato istaurato dal Pakistan, USA e Arabia Saudita. Ora con la scusa
della lotta al terrorismo, si può fare la guerra anche al'Iran, Iraq,
Somalia, Corea. E necessario portare ha conoscenza dell'opinione
pubblica di tutte le circostanze che smentiscono la versione
ufficiale, affinché essa non sia disposta a seguire, tutto ciò che i
governi propongono con la scusa di fare la guerra al terrorismo.