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Der Wehrwolf
08-07-02, 20:46
NUOVI ELENCHI DEL POTERE MASSONICO IN CAMPANIA


I MASSONI CHE CONTANO A NAPOLI








Se qualcuno credeva ancora che l'appartenenza alla massoneria rappresenta solo una scelta culturale, condita di elementi simbolici ed eventi folkloristici, come sembrava confermato dalle tante inchieste giudiziarie insabbiate o archiviate, ecco uno spaccato che mostra il senso vero di certe affiliazioni, a partire da organismi chiamati Superloggia e Tribunale Segreto. Chi sono i membri occulti? I nomi dei confratelli che contano, in un eccezionale documento.


DI ANDREA CINQUEGRANI RITA PENNAROLA


Noi Gustavo Raffi, visto il decreto del 15 luglio 2000 con il quale veniva disposta un'ispezione straordinaria contabile-amministrativa sulle società "Bisogno Celato", "Darwin" e "Humanitas", incaricando di essa i Car.mi FFrr. Mauro Lastraioli, Aldo Liparoti e Giuseppe Troise, Presidente del Consiglio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Campania-Lucania, (...) presa visione dell'elaborato degli Ispettori Magistrali, e dei rilievi mossi dalla Guardia di Finanza con verbale del 19 Ottobre 2000 (...), considerata la gravità dei rilievi sollevati, nonché la necessità di accertare quali adempimenti siano stati adottati in prosieguo per sanare le irregolarità a fronte delle pretese erariali, abbiamo decretato e decretiamo che é disposta un'ispezione straordinaria". Comincia così la durissima disposizione del 29 aprile scorso firmata dal Gran Maestro venerabile del Grande Oriente d'Italia e destinata a far luce sui presunti imbrogli (si parla di gravi irregolarità nella nomina degli organi societari, in bilanci e dichiarazioni fiscali, ma la querelle riguarda anche la sparizione di mobili antichi e quadri di valore) commessi da alcuni confratelli nella sede del Goi di Galleria Umberto 27, a Napoli.
L'incarico dell'ispezione straordinaria é stato affidato da Raffi ad Antonio Perfetti, del Grande Oriente di Cosenza, che da inizio maggio sta scandagliando tra le carte dei fratelli partenopei per rispettare i termini di chiusa ispezione, fissati da Roma nel termine perentorio del prossimo 30 giugno. I soli ad essere messi al corrente del decreto di ispezione sono stati - come espressamente riportato nel decreto Raffi - il già nominato Giuseppe Troise (detto Geppino) e Giulio Nigro, "Ispettore Primo Eletto della Circoscrizione Campania-Lucania".
La prima ispezione contabile amministrativa nel tempio partenopeo era stata eseguita il 7 ottobre del 2000. In una lettera fax datata 18 settembre di quello stesso anno, l'ispettore Mauro Lastraioli da Empoli ed il suo collega Liparoti si rivolgono al Gran Maestro Raffi e al "F.llo Giuseppe Malignano Stuart, Gran segretario, Roma", per comunicare di aver ascoltato "il F.llo Giuseppe Troise" e fissare la data precisa della verifica amministrativa.
I documenti, tutti top secret come é di regola per gli atti interni alla massoneria, vengono alla luce lo scorso 30 maggio, quando alla redazione della Voce perviene un plico contenente queste ed altre rivelazioni bomba sull'identità e sull'attività degli incappucciati a Napoli ed in Campania. Consegnato alla Procura della Repubblica di Napoli lo scorso 5 giugno, il plico é firmato Hiram Habif, lo pseudonomo dietro cui si cela probabilmente uno tra i diversi fratelli dissidenti, cresciuti proprio in seguito alla scoperta degli ammanchi contabili denunciati già due anni fa.
Indirizzata al procuratore capo Agostino Cordova (ma per conoscenza anche alla Voce e al giornalista del Mattino Elio Scribani, che si era occupato a suo tempo delle zuffe amministrative in Galleria), la missiva di accompagnamento entra subito nel vivo, aprendo il sipario su Logge e Tribunali segreti. La loggia segreta della Massoneria - sostiene Hiram, nome simbolico dell'esoterismo mondiale - non potrete mai trovarla negli elenchi del GOI. "Si riunisce a Napoli in Galleria Umberto 27 al primo piano - continua - ed é composta dai massoni che sono iscritti anche in varie Logge e che fanno parte di varie lobby con incarichi di responsabilità e direttivi". Alcuni, fra loro, appartengono anche a quello che Hiram definisce il Tribunale Segreto della Massoneria. Dovrebbe trattarsi di un organismo a carattere nazionale, che si sarebbe riunito a Roma l'ultima volta il 21 maggio scorso "per dare ordini - precisa il misterioso Habif - al Tribunale della Massoneria (quello ufficiale, ndr) riunito il 22 maggio per comunicare chi deve essere radiato dalla Massoneria". Quanto alla Superloggia Segreta, che nella missiva di Habif - se risulterà attendibile - affiora per la prima volta con nomi e cognomi dei membri partenopei, essa "fa capo a Virgilio Gaito (Roma), coordinatore Sud Italia che risponde solo a Gustavo Raffi".
Cuore dell'intreccio affari-massoneria sono, seguendo le indicazioni impartite dal Gran Maestro ai suoi 007, le tre società targate Napoli e denominate Humanitas, Darwin ma, soprattutto, Assistenza Bisogno Celato Placido Ruggiero, una società cooperativa a responsabilità limitata su cui si appuntano i riflettori dell'indagine interna. Con sede legale proprio a Napoli in Galleria Umberto 27, fondata a febbraio del '96, la coop dichiara la propria vocazione esoterica fin dagli scopi sociali: "La Cooperativa si propone di procurare ai soci il vantaggio di assistere coloro che, trovandosi in vero ed effettivo stato di bisogno, non hanno modo di procurarsi aiuto, con speciale riguardo al bisogno celato". Socio fondatore, "il compianto ing. Placido Ruggiero".

IL DOCUMENTO
Centinaia e centinaia di accertamenti (fra confronti con gli elenchi dei massoni pubblicati dalla Voce nel '93, nuove visure camerali e siti internet mondiali) ci hanno consentito di verificare la reale appartenenza ad ambienti massonici di quasi tutte le persone indicate nella lettera firmata Hiram Habif. Ma emergono anche tanti nomi di altri confratelli partenopei o personaggi che a vario titolo collaborano con riviste del Grande Oriente. Ecco dunque un elenco aggiornato del milieu massonico partenopeo, compreso tutto quanto abbiamo potuto riscontrare sulla personalità o sugli incarichi di coloro che appaiono nell'elenco inviato da Hiram (sempre accompagnato da indirizzo e spesso con dettagli sulla professione o sui ruoli ricoperti all'interno del GOI campano).
ACTIS GIANLUCA - Avvocato, presente già nell' elenco di affiliati acquisito dalla Procura di Napoli nel '93, Actis ha una vera e propria predilezione per le consorterie, tanto che aderisce anche al Lions club della circoscrizione Pompei, di cui è segretario. Gli antichi tabulati massonici lo davano residente in zona Santa Lucia, a Napoli, mentre oggi il suo raggio d'azione sarebbe il Vomero. Secondo la lista di Hiram, Actis è componente della Loggia segreta supermassonica della Galleria Umberto.
ANDRISANI PIETRO - Sindaco supplente della coop Bisogno Celato, il settantunenne Andrisani è originario di Montescaglioso, nel Materano, ma abita in via Jannelli, Vomero Alto. Collabora con la rivista massonica Il Razionale.
BALASCO SALVATORE - Perito industriale, residente a Marano in via del Mare, viene compreso da Habif tra i componenti della superloggia segreta del GOI.
BIONDI MASSIMO - Il suo nome non esisteva nelle liste del '93 (dove invece comparivano un Biondi dr. Clemente in via Bausan 36, un Biondi prof. Augusto, sempre in via Bausan, e un Biondi Giulio al Parco Verde di Quarto). Massimo Biondi figura invece nella lista Hiram Habif, che lo segnala attivo all'ospedale Rummo di Benevento. Negli ultimi tempi ha lasciato il reparto di pediatria del nosocomio sannita per passare al Moscati di Avellino.
BUFFARDI LUIGI - Ecco un personaggio definito da Habif Giudice del Tribunale Segreto, facente capo alla superloggia della Galleria. 65 anni, di professione ostetrico ginecologo, ha dimorato per anni in via Girolamo Santa Croce 5, a Napoli, per poi trasferirsi a corso Vittorio Emanuele. Dall'89 al 2000 è stato tra gli amministratori della S.E.L.A. di Giugliano, una snc votata alla gestione di centri diagnostici che lo vedeva in compagnia del giuglianese Emmanuele De Carlo e dei napoletani Stefano Palmieri ed Antonio Notaro. Iscritto ai Lions zona Pomigliano d'Arco, risulta nei loro elenchi con la qualifica di "charter".
CALDO VINCENZO - Negli elenchi '93 sequestrati dalla Procura di Cordova il suo indirizzo era via De Martino. Secondo Habif il dottor Caldo appartiene alla Loggia segreta e risiede ora in via Pasquale Scura, sempre a Napoli.
CASSESE ALDO - Appartenente, secondo la lista di Habif, alla Loggia segreta, Cassese figurava nei vecchi elenchi con domicilio in via dell'Eremo ai Camaldoli. Attualmente graviterebbe in zona Loggetta.
CASTALDI ACHILLE - Indicato da Hiram Habif come "Responsabile per Napoli e provincia" della superloggia segreta ed abitante al Parco Comola Ricci 120, il sessantenne Castaldi è amministratore unico di Travel Tips, un'agenzia di viaggi in via Orazio.
CAVALIERE UMBERTO - Sessant'anni, vive a Castellammare di Stabia e fa parte del cda di Bisogno Celato coop.
CIVITA SERGIO - Esponente storico delle logge all'ombra del Vesuvio, 65 anni, Civita è noto soprattutto per le rocambolesche disavventure amministrative delle sue tipografie. Come le srl Agea e Dick Peerson, entrambe fallite. Residente in zona Posillipo, attualmente Civita è in sella all'impresa individuale Eklund, attiva in via Canonico Scherillo. La lista di Habif lo include fra i membri della superloggia e lo definisce Giudice del Tribunale Segreto.
D'AMBOLA PIETRO - Componente della superloggia segreta, stando alla lista di Habif. Di professione perito industriale, risiede a Marigliano, in corso Umberto.
DE LUCIA CARMINE - Residente a Nola in via Imbroda, sarebbe fra i componenti della loggia segreta.
DE MARCO DOMENICO - Abitante a Pomigliano, in via Mauro Leone 32, viene indicato da Habif come membro della superloggia segreta. Nel GOI rivestirebbe il ruolo di "Garante per il Sud".
DE RIGGI LUIGI - Perito elettronico, sarebbe un altro componente della superloggia. Abita a Cicciano in via Mulimento.
DEL MERCATO PIERFRANCESCO - 51 anni, vomerese (risiede in via Belisario Corenzio 21), Del Mercato è consigliere della coop Bisogno celato e risulta autore di un saggio dedicato a "Gesù di Renan", apparso a dicembre '99 su Il Razionale, la rivista del collegio circoscrizionale massonico di Campania e Lucania.
FRANCESCHETTI ARGEO - Indicato da Hiram fra i componenti della superloggia, era già presente nei vecchi elenchi Goi con indirizzo in via Canestrai 5, Napoli.
FRANCESCHETTI ENRICO - Altra nuova leva nel consesso segreto è, secondo la lista Habif, il quarantaduenne Enrico, residente in salita Scudillo 20, a Napoli, e titolare della tipografia Portosalvo (insieme alla fiorentina residente a Sorrento Maria Grazia Viviani e ad Ilaria Del Castillo). Sede della tipografia è via dei Canestrai 5: lo stesso indirizzo di Argeo Franceschetti. Di professione avvocato, Franceschetti dirige la rivista "Diritto & Famiglia". Insieme al confratello Sivio (vedi) e ad altri studi partenopei, ha fondato lo "Studio legale virtuale", che offre consulenza on line.
FURFARO CIRO - Altro componente della superloggia, secondo Habif, che gli attribuisce residenza in Rione Sirignano 6, Napoli. Di certo Ciro Furfaro è stato collaboratore de Il Razionale, rivista dei massoni campani, dove nel '99 ha pubblicato, fra l'altro, un articolo intitolato "Un fattoŠ nir!".
GIOIA PAOLO - 65 anni, vomerese di via Caldieri, il geometra Gioia è sindaco della coop Bisogno Celato.
GIUNTA VINCENZO - Di professione architetto, residente - stando agli elenchi del '93 - in via Petrarca 101b a Napoli, secondo Habif sarebbe oggi tra gli artefici della diaspora.
GROSSI DARIO - Presente nella lista di Habif come componente della superloggia, Grossi esercita la professione di neurologo e si divide fra la zona del Vomero alto (via Fragnito) e quella della periferia lacustre (Lago Patria).
GUIDETTI MAURIZIO - 58 anni, napoletano di via San Giacomo dei Capri, è fra i consiglieri d'amministrazione della coop Bisogno Celato.
GUILLARO ARMANDO - Quarantotto anni, abitante in via IV Novembre 35 a Napoli, Guillaro é consigliere di punta della coop Bisogno Celato. Nell'elenco di Habif, Guillaro - docente di pianoforte al Conservatorio Martucci di Salerno - viene indicato come Giudice del Tribunale Segreto.
LO MONTE PAOLO - Ingegnere, da sempre iscritto al Goi e residente a Napoli in corso Vittorio Emanuele 183, sarebbe ora componente anche della superloggia segreta.
LUCARELLI GIOVANNI - Definito un "fratello ribelle" nella missiva di Habif, Lucarelli è nato a Castello di Cisterna nel '56. Residente a Pollena Trocchia in via Rossini 21, nella coop Bisogno Celato é presidente del collegio sindacale.
MARINO CERRATO VINCENZO - Sarebbe, secondo Habif, componente della loggia segreta ed abitante a Portici in via Libertà. Il suo nome non figura nei vecchi elenchi.
MAROTTA MARCELLO - Figlio di un generale, Cipriano, vive nella zona di Montoro superiore, frazione Banzano. Sarebbe membro della superloggia segreta. Figura infatti nell'elenco di Hiram Habif che, rivolto ad Agostino Cordova, definisce Marotta "marito di un sostituto procuratore della Repubblica di Napoli al Vs. servizio".
MARTONE ALBERTO - Definito da Habif "responsabile per la Campania" della loggia segreta, da sempre iscritto al Goi, abita a Napoli in piazza Leonardo ed è medico nel campo della psicosomatica.
MONZO GIUSEPPE - 84 anni, vomerese di Viale Raffaello, è sindaco supplente della coop Bisogno Celato.
PROFAZIO - Non è noto il suo nome di battesimo. Nell'elenco di Hiram Habif viene inserito fra i dissidenti.
RADICE FEDERICO - Ottant'anni, abitante in via Mezzocannone a Napoli, è l'economo dei GOI partenopeo. Nella coop Bisogno Celato svolge il ruolo di sindaco effettivo.
ROSSI ANTONIO - Detto Nino, nato a Pesaro 60 anni fa e residente a Napoli in via Bernardo Cavallino 38, è presidente del consiglio d'amministrazione della coop Assistenza Bisogno Celato. Nell'elenco di Hiram Habif Rossi é definito Giudice del Tribunale Segreto.
ROTONDO OTTAVIO - Da sempre affiliato al Goi, residente a Napoli in via Roma 156, secondo Habif fa oggi parte dei "fratelli ribelli".
SCOGNAMIGLIO DOMENICO - Nato a Napoli nel '45 ma residente a San Giorgio a Cremano in via Pittore 45, Scognamiglio figura nell'organigramma della Bisogno Celato.
SIVIO RENATO - Sarebbe lui, secondo Habif, il presidente del Tribunale Segreto, nonché Coordinatore di quest'organo per la Campania. Avvocato, studio in via Dei Mille, Sivio è responsabile per l'Italia di Eurojuris, sigla "costituita per risolvere i problemi legali che clienti ed imprese possono incontrare ovunque in Europa", e fa parte del comitato di redazione di riviste giuridiche come "Diritto & Famiglia" diretto dal confratello Enrico Franceschetti (vedi).
SOLA CRISTOFARO - Compreso nei vecchi elenchi (che ne indicavano il domicilio in piazza Leonardo 31, a Napoli), Sola torna oggi alla ribalta nella missiva di Hiram come uno tra iribelli.
TORRE FEDERICO - Architetto, un passato in area Garofano, poi fra i progettisti del metrò partenopeo, è stato fra i primi a guidare la fronda nel Grande Oriente. Interrogato il 7 ottobre 2000 dall'ispettore Liparoti, Torre dichiara "di essere all'oscuro dei fatti". Hiram Habif allega al plico un documento in copia, che definisce come un verbale scritto a mano da Liparoti e contenente la deposizione di Torre.
TROIANO ANTONIO - Residente a Napoli in via Tanucci 70, vecchio iscritto al Grande Oriente, oggi farebbe anche parte della superloggia segreta.
TROISE GIUSEPPE - A lui, presidente del consiglio circoscrizionale massonico Campania-Lucania, si rivolge Gustavo Raffi per comunicare l'arrivo degli ispettori a Napoli. Secondo la missiva di Hiram, però, un "Troise" sarebbe nel novero dei fratelli ribelli. Negli elenchi del '93 figurava già un "Troise ing. Giuseppe" (via Depretis 5 Napoli).
ZANNELLI GENNARO - Napoletano, classe 1938, fa parte del cda della coop Bisogno Celato.


LA CUPOLA? ARCHIVIATA!
L'ombra sinistra della Massoneria, che affiora di tanto in tanto nella storia recente del Paese, aleggia anche in numerosi passaggi dell'esplosiva verbalizzazione resa davanti alla Commissione parlamentare antimafia dal procuratore capo di Napoli Agostino Cordova e da alcuni suoi sostituti lo scorso 7 maggio. Se infatti a risaltare sulla stampa sono state soprattutto le affermazioni relative all'ordine pubblico e al funzionamento degli organi investigativi partenopei (con un Cordova costretto a ricordare che a Napoli "chi chiede il rispetto delle regole è considerato come un corpo estraneo, che non rispetta i principi del neminem laedere e del quieta non movere"), non meno interessanti sono le parti della lunga audizione in cui il presidente Roberto Centaro ed i suoi commissari chiedono dettagli sul fenomeno massonico in Campania. Richieste insolite, dopo che le numerose inchieste arenate nei porti delle nebbie o archiviate sembravano aver posto la parola fine ad ogni accertamento sulle reali attività dei confratelli, al di là dell'aspetto folklorico collegato a compassi e grembiulini.
A liquidare le residue speranze di gettar luce sul fenomeno era stata a febbraio 2001 Augusta Jannini, con una durissima archiviazione della maxi inchiesta partita a Palmi e firmata Agostino Cordova. Gip nella capitale, assai nota come moglie dell'anchor man numero uno Bruno Vespa, Iannini sarebbe stata chiamata di lì a qualche mese nelle austere stanze di via Arenula nello stretto entourage del guardasigilli di Berlusconi Roberto Castelli. "Da uno sguardo d'insieme del ponderoso materiale acquisito e raccolto in circa 600 faldoni - scriveva Jannini a febbraio dello scorso anno - si può trarre la certezza che è stata compiuta, in tutto il territorio nazionale, una massiccia e generalizzata attività di perquisizione e sequestro che le dichiarazioni del notaio Pietro Marrapodi (da cui era nata l'indagine, ndr) certamente non consentivano". "In questo procedimento -rincarava poi la dose Iannini Vespa - l'articolo 330 del codice penale è stato interpretato come potere del pm e della polizia giudiziaria di acquisire notizie e non, come si dovrebbe, notizie di reato". Tra i motivi di archiviazione, anche il fatto che "lo studio del materiale è stato particolarmente difficoltoso dall'assenza di indici e dalla collocazione del materiale cartaceo, custodito in uno scantinato dei locali di piazza Adriana, privo di luce, di una scrivania e di qualsiasi attrezzatura che consentisse una consultazione dignitosa degli atti".
Questa premessa aiuta a comprendere l'ermetismo nelle risposte di Cordova e dei suoi sostituti rispetto alle due, precise domande dell'Antimafia sulle Logge partenopee. A rivolgergli la prima è il deputato di Rifondazione Niki Vendola, non prima di aver ricordato a Cordova di essere un suo antico estimatore e di avere più volte presentato Oltre la Cupola, una lunga inchiesta sulla massoneria scritta a metà anni '90 dal giornalista Paolo Mondani con la prefazione dell'allora neo procuratore capo di Napoli. "Per quanto riguarda la Massoneria - risponde Cordova, dopo aver fornito lunghi dettagli sulla prima parte della domanda di Vendola, relativa alla penetrazione della camorra nelle imprese del Casertano - il collega D'Amato (il sostituto procuratore di Napoli Antonio D'Amato, ndr) potrà fornire una risposta. La conclusione di quel processo, se non ricordo male, doveva riguardare i fatti avvenuti a Roma. Per i fatti avvenuti nei territori di altre procure non ho notizia di trasmissione di atti alla Procura di Napoli, come si legge nel provvedimento di archiviazione. Non saprei rispondere, so che esiste un procedimento in fase dibattimentale per cui ogni notizia potrà essere fornita dal collega D'Amato". La risposta di quest'ultimo non appare nei verbali della seduta pubblica, ma potrebbe essere stata fornita a conclusione del suo intervento, quando il resoconto stenografico riporta: "i lavori proseguono in seduta segreta dalle ore 23,00".
Ritorna più tardi sullo stesso argomento il senatore dell'Ulivo Lorenzo Diana: "vorrei sapere - chiede a Cordova, dopo essersi soffermato sulle ecomafie in Terra di Lavoro - a che punto è l'indagine sulle logge massoniche coperte, avviata a suo tempo anche relativamente al troncone napoletano. C'è stato in questi anni qualche risultato? Quali provvedimenti cautelari sono stati adottati, se ve ne sono stati? Quali valutazioni - incalza Diana - formula la Procura sui rapporti tra massoneria e camorra, visto che abbiamo già un precedente, richiamato nel rapporto tra Gelli e Cerci, relativamente al traffico dei rifiuti tossici, su cui il clan dei casalesi si è dato molto da fare da parecchi anni?". Lunga e dettagliatissima la risposta di Cordova su inchieste, processi avviati e difficoltà strutturali nel contrasto ai clan camorristici del casertano. Sulla massoneria, almeno nei verbali della seduta pubblica, nulla più.
DA PALMI IN POI
E proprio come uno stralcio della più ampia indagine sul conto dell'incappucciato Augusto De Megni iniziata dalla procura di Palmi, nasce a metà anni '90 un'inchiesta sulle connection fra massoneria, medici e malavita organizzata, finalizzata in particolare all'accaparramento di appalti miliardari nel settore delle apparecchiature radiologiche (tra acquisti e comodati d'uso a molti zeri). Lo stralcio viene affidato al pm capitolino Nello Rossi, e l'inchiesta si dipana fra le procure di Roma, Napoli e Palermo.
Medicina e massoneria sono gli ingredienti di uno gialli più corposi della storia giudiziaria di casa nostra: la scomparsa di Antonio Vittoria, il preside di Farmacia molto legato alla famiglia De Lorenzo (e il patriarca Ferruccio era iscritto alla P2).
Travolto dal ciclone di Mani Pulite, un paio di giorni prima di essere sentito a Milano dal pm Antonio Di Pietro, Vittoria "muore" tracannando un miscuglio a base di alcol. I parenti più stretti non riusciranno che a vederlo a distanza di parecchi metri, intuendone la sagoma, che viene precipitosamente trasportata a Reggio Emilia per essere cremata in tempi record, superando ostacoli e burocrazie, grazie alla fattiva collaborazione del coordinatore sanitario della Usl reggiana, Emanuele Preite (iscritta alla loggia di piazza del Gesù col brevetto scozzese) e di un altro massone doc, il procuratore capo di Reggio Emilia Elio Bevilacqua. Nella valigetta di Vittoria vengono trovati, dagli inquirenti, parecchi "arredi" massonici, a cominciare dal classico cappuccio. In caso è stato archiviato. Ma da parecchie latitudini non sono mancate gustose segnalazioni per la serie "chi l'ha visto?": in particolare dall'isola Margarita (dove oggi, fra l'altro, viene "segnalato" il passaggio di un certo Ernesto BardellinoŠ) e dal Paraguay. Il feeling dei bardelliniani con la massoneria, del resto, è documentato, anzi "fotografato": anni fa, infatti, il super faccendiere della P2 Flavio Carboni (il regista del "suicidio" Calvi, secondo le ultimissime da Londra) venne immortalato a Fiumicino dagli scatti di alcuni 007 in compagnia di Luigi Moccia (fratello del capoclan Angelo e supervisore degli affari di famiglia) e Aldo Ferrucci, prestanome di Bardellino, ex proprietario del Seven Up di Formia.
Torniamo alle inchieste napoletane. Per anni il pm Arcibaldo Miller ha indagato sugli affari (in campo sanitario, ma non solo) e le connection della massoneria e di altri ordini, soprattutto "cavallereschi", come ad esempio quello del Santo Sepolcro di Gerusalemme e dei Templari. Degli esiti investigativi, però, si sono perse le tracce.
Sempre a sfondo "sanitario" un'altra inchiesta sbocciata sul finire degli anni novanta alla procura di Napoli. Riguardava i "corpi garibaldini", una fantomatica associazione romana paramassonica con diramazioni un po' in tutto il Paese, dedita ad interventi "umanitari". Le indagini sono poi passate a Bologna.
Cemento e munnezza - si sa - sono stati, a cominciare dagli anni '80, due obiettivi "strategici" della camorra spa. Proprio nell'84, un'inchiesta di alcuni coraggiosi pm partenopei (Gay, Mancuso, Roberti) sui mega appalti per la realizzazione della Pozzuoli bis, Monteruscello, avrebbe potuto far luce su una Tangentopoli ante litteram: ma fu stoppata dai vertici della procura. Venne parzialmente ripresa anni dopo, ai tempi di Mani pulite, e con un nuovo fil rouge, quello massonico.
Più fortunati, almeno parzialmente, gli esiti dell'operazione "Adelphi", la prima grossa inchiesta sulle "ecomafie". Gli 007 campani, infatti, sono riusciti a ricostruire il reticolo di intrecci, rapporti & affari messi su da camorristi e faccendieri sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, tossici e non. In prima fila, il clan dei casalesi e uno dei suoi primattori Cicciotto 'e mezzanotte, al secolo Francesco Bidognetti: sulle rotte dei traffici miliardari, il cognato e socio (nella Ecologia 89) Gaetano Cerci, in compagnia del crotonese Salvatore Covelli, varca il 4 febbraio '91 i cancelli aretini di Villa Wanda, per incontrare Licio Gelli. Quando si dice, munnezza non oletŠ Del resto, il Venerabile ha coltivato non pochi affari & amicizie in Campania. Tutta massonica, ad esempio, è l'operazione Kursaal di Montecatini, condotta in "sinergia" da luogotenenti del clan Galasso e della famigerata Banda della Magliana (vedi alla voce Pippo Calò & C.). Così come l'affare Cima, dove ritroviamo la crema dei brasseur, dal notaio "caprese" Michele Di Ciommo (grande amico di Mauro Leone) all'ex finanziere d'assalto Alfonso Conte, al siculo-porticese Salvatore Tuttolomondo, fino al mago del riciclaggio Enrico Nicoletti.
E alla Sicilia porta un'altra maxi inchiesta della Procura di Napoli. E' infatti il "ministro dei lavori pubblici" di Riina, Angelo Siino, a verbalizzare, nel '98, sugli affari mafia massoneria lungo l'asse preferenziale Palermo-Napoli (con diramazioni in Terra di lavoro). Appalti, commesse, legami, condizionamenti, di tutto e di più in un'indagine condotta dai sostituti Miller e D'Amato, passata alle cronache come la "Spinello story", perché i "burattinai" sarebbero i fratelli Spinello, Salvatore (da Caltanissetta) e Nicola. E nelle maglie dell'indagine, fanno capolino parecchie vecchie conoscenze, come Giuseppe Cillari (protagonista dell'affare Kursaal) e Vittore Pascucci, habitué dei paradisi fiscali ai Caraibi.
Un altro filone d'indagine, comunque, spunta proprio nel Casertano. Da oltre un anno, infatti, alla procura di santa Maria Capua Vetere è in corso un'inchiesta top secret sui cappucci di casa nostra. Staremo a vedere

09-07-02, 18:00
Vedi Napoli e poi muori:D :D

Der Wehrwolf
09-07-02, 18:09
Originally posted by Celtic
Vedi Napoli e poi muori:D :D :
lol :lol :lol