PDA

Visualizza Versione Completa : La base



Red River
09-07-02, 18:09
Cercando su Repubblica, ho trovato questo articoletto di fondo, che si riferisce ad un "documentario" che ho visto un sabato di fine giugno, mi pare.

Di Sebastiano Messina

Niente leader, niente domande. Povera "Base"

Non è facile tornare a sentire cosa pensa la base. Non è facile per i partitim non lo è nemmeno per la tv. Perchè la vase è, per sua natura un'entità pirandelliana: uno, nessuno e centomila: Anna Amendola e Carlo Conversi, gli autori de La base /sabato alle 23,15 su Rai Tre) hanno scelto un modulo fisso, per il loro viaggio in sei puntate attraverso l'Italia dei militanti (tre sezioni della maggioranza e tre dell'opposizione): per ciascun partito hanno scelto una casalinga, un anziano, un libero professionista, un lavoratore dipendente e un giovane. In teoria, doveva funzionare. Ma non sempre la teoria funziona, in televisione.
Così sabato seram quando le telecamere de La base sono entrare nella sezione dei DS di via Fiesolana 6, una delle sezioni più attive di Firenze, abbiamo visot la casalinga Marta che rimpiange Berlinguer ("Se lui non era morto le cose sarebbero andate di molto meglio"), la compagna Maria Grazia di 79 anni che capì la lotta da bambina, quando una bimba di buona famiglia le disse che l'avevano portata a Venezia per "fare la carità", e poi Ferdinando, libero professionista, che entrò in politica per non fare un esame all'università, Raffaella, che divide il suo tempo libero tra il partito e la figlia Fabiola e il giovane Gino che ha 22 anni.
Per tutti i cinquanta minuti sono andate in onda le loro risposte, ma non le domande dell'intervistatore (o dell'intervistatrice) che è rimasto rigorosamente fuori scena, rappresentato in video da un moscone curioso che svolazza di qua e di là prima di essere spiaccicato da una paletta acchiappamosche. Così abbiamo sentito la storia di come Ferdinando si innamorò a una sfilata di moda della nipote di un re nigeriano (sposandola), abbiamo ascoltato la militante ottantenne che cantava "quel mazzolin di fiori", abbiamo udito i ricordi di un copagno che si sposò nel '51 e venne scomunicato dal Papa perché comunista, e abbiamo intercettato pareri sparsi su Nanni MOretti e su Fassino, su D'Alema e su Rutelli.
Però non abbiamo capito cosa pensa la base del maggior partito di sinistra della durezza del far politica al giorno d'oggi. Dell'accentramento di potere ai vertici del partito (di tutti i partiti). Di quel ruolo perduto che la tv ha espropriato: Dalla speranza di riuscire, un giorno o l'altro a battere Berlusconi. Che non devono essere temi secondari, per i militanti dei DS. I quali magari, ne avrebbero parlato volentieri, se solo qualcuno glielo avesse chiesto (anche senza farci sentire la domanda). Insomma, è un peccato che La base e la base non si siano capite.

E non sono d'accordo con quello che dice.

Non so se voi abbiate visto questo programma ma a me è piaciuto molto, mi ha dato molta motivazione e mi ha chiarito anche su alcuni progetti che intraprenderò come responsabile organizzazione di sezione da settembre...

yurj
10-07-02, 13:29
Originally posted by Red River

E non sono d'accordo con quello che dice.



visto che non sei d'accordo, mi sai dire la posizione dei DS sull'Art 18, in concreto.

Red River
10-07-02, 15:38
ma che c'entra? :confused:

yurj
10-07-02, 16:58
Originally posted by Red River
ma che c'entra? :confused:

C'entra. Un partito va allo sbando se i militanti vengono presi in giro continuamente, con i dirigenti che dicono una cosa un giorno e il contrario l'altra. L'unica cosa che gli resta e' essere "contro Berlusconi", un po' poco per la sinistra.

Red River
10-07-02, 17:47
Volevo veramente impostare la discussione sul giudizio di quella trasmissione...non sono d'accordo che quella trasmissione indicasse le cose che dice Sebastiano Messina.