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Visualizza Versione Completa : Calo nei sondaggi? Interviene prontamente il Mauriziocostanzosciò



brunik
11-07-02, 14:39
Zacchete. Come c'è un calo nei sondaggi il Berlusca corre dal Mauriziocostanzosciò con nuovi entusiasmanti dati falsi, tipo i 400 mila nuovi occupati del suo governo.


Lo aveva già fatto a marzo, quando i sondaggi davano il suo governo in caduta libera: 31% di consensi. Vai al maurizio Costanzo e recuperi subito il 7%.


Qua deve essere stato spaventato da questo sondaggio:

http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/asp/uploads/immaginifinali/456_3.JPG

e mi reagisce così: siccome il Cofferati sta simpatico alla maggioranza degli italiani, ora sta simpatico anche a lui. Toni morbidi e concilianti per il televenditore che non vuol perdere il cliente.

Ragazzi, poche palle: il Berlusca con la lingua non lo batte proprio nessuno. E' con i fatti che mi zoppica un pochino, purtroppo.

Durante il Maurizio Costanzo Show, il presidente del Consiglio ha teso una mano al leader della Cgil
«Cofferati lo invito anche a cena»


Il presidente del Consiglio, Berlusconi, ieri, durante il Maurizio Costanzo Show

ROMA - Il segretario della Cgil, Sergio Cofferati, è sempre il benvenuto quando ci sono delle trattative in corso. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parla al Maurizio Costanzo Show, premette però che "sembrerebbe logico: chi non firma non si siede". E poi affronta ogni tema: dal terrorismo alla criminalità, da Tremonti ("Non fa finanza creativa") alla prostituzione, dalla fine dell'interim agli esteri ("Ai primi di agosto") alla lotta ai clandestini. Con un appello, che vale per l'opposizione e quindi anche per Cofferati. "Quando si tratta di lotta alla criminalità, al terrorismo, alla povertà, e di creare più posti di lavoro, e di far crescere l'economia, non c'è destra centro o sinistra, bisogna lavorare tutti insieme".

Cofferati. L'incipit è per Cofferati: una persona gradevole e dotata di ''sense of humour'', che non può rinchiudersi in un ''un no definitivo'', lo definisce Berlusconi aggiungendo che inviterebbe il segretario della Cgil non solo al tavolo negoziale ma anche ''a tavola, a cena...''. E quando, al termine della trasmissione, i giornalisti gli chiedono se le sue parole significano che vedrà Cofferati, il premier sorridendo risponde con un rilancio: "Trasmetta a Cofferati a nome mio un invito ad una colazione di lavoro".

Nessun licenziamento. Ma il premier torna sulla difficile deroga all'art. 18 sostenendo che l'accordo raggiunto con le parti sociali per la modifica di applicazione dell'art. 18 potrà essere cambiato se, al termine dei tre anni di sperimentazione, non saranno stati raggiunti i risultati che il governo si è posto. Questa l'indicazione giunta dal premier che specifica: ''Dopo tre anni di pratica di questo accordo temporaneo - ha detto Berlusconi - ci siederemo di nuovo al tavolo e vedremo se avremo raggiunto il fine che ci siamo dati, cioè quello di creare 400-500 mila posti di lavoro in più consentendo alle aziende di diventare più solide e forti; se questo non succederà, cambieremo l'accordo''.

Più posti di lavoro. Il governo è addirittura in anticipo rispetto a quanto promesso agli italiani prima delle elezioni. "Nel primo anno di governo è stato creato un numero di posti di lavoro vicino a 400 mila. Con il patto per l'Italia creeremo nel prossimo anno altri 150-200 mila nuovi posti di lavoro soltanto nelle piccole e medie imprese per un totale di altri 400 mila posti", dice Berlusconi che torna a picchiare sulla necessità di creare sempre più posti di lavoro. ''Siamo in anticipo sulla tabella di marcia'', si vanta il premier, riferendosi all'obiettivo del ''contratto con gli elettori ''', che prevedeva nell'arco della legislatura almeno 1 milione e mezzo di nuovi posti di lavoro. "La disoccupazione - riprende - è scesa dal 9,6% al 9,1%. E' il livello più basso dai primi anni 90. Gli occupati sono circa 21 milioni 750 mila''. Malgrado questi risultati, però, Berlusconi non può esimersi dal constatare che per quanto riguarda il tasso di occupazione l'Italia resta ''uno dei paesi più arretrati''.

L'ottimo Tremonti. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è "un nostro ottimo e creativo ministro"
che "non fa finanza creativa", sostiene, e per il 2001, ha spiegato Berlusconi ricordando il buco di 16,5 miliardi di euro (32mila miliardi di vecchie lire ) "è riuscito a fare una Finanziaria che non ha comportato l'aumento di imposte".

Terrorismo. Non esiste maggioranza e opposizione, sui grandi temi, dice il premier. "Quando si tratta
di lotta alla criminalità, di lotta al terrorismo e alla povertà, quando si tratta di dare più posti di lavoro e far
crescere l'economia non c'è destra, centro o sinistra che tenga. Dobbiamo lavorare tutti insieme".

Stop alla prostituzione . ''Via dalle strade le prostitute e guerra a chi fa la tratta delle bianche''; ma ''via dall'Italia'' anche ''gli immigrati clandestini che vengono non per lavorare ma per ingrossare le file della criminalità. Gli immigrati regolari sono invece una risorsa''. Riecheggiando le argomentazioni svolte durante l'incontro con don Benzi sulla necessità di una lotta più serrata ai mercanti di schiave, Berlusconi torna sui temi della criminalità e della necessità di garantire maggiore sicurezza ai citadini.Compreso il fenomeno dei venditori abusivi e di chi li rifornisce di merci ''taroccate''.

I risultati dell'azione messa in campo dal governo già si vedono. "Rispetto all'anno scorso c'è stata una diminuzione del 10% del numero dei reati, le nostre norme sono state efficaci e ora per lottare contro la criminalità ci serviremo ancora di più dell'istituto del vigile di quartiere che funziona benissimo nei paesi anglosassoni". Il presidente del Consiglio, però, mette in evidenza soprattutto "le prossime battaglie": "Via dale strade le prostitute - dice Berlusconi -, guerra a coloro che fanno la tratta delle schiave, via dalle strade i venditori ambulanti e lotta a chi fornisce merci taroccate".

Il ricambio agli Esteri. Berlusconi aggiorna il calendario su cui è scritta la data dell'abbandono dell'interim assunto dopo il licenziamento del ministro Ruggiero. "Ai primi di agosto", dice il premier, la Farnesina avrà un ministro degli Esteri nuovo di zecca. D'altronde, la riforma del ministero che il premier si era posto come traguardo irrinunciabile prima di cedere la poltrona, è ormai in dirittura d'arrivo. E, dice Berlusconi, sarà illustrata ai diplomatici il prossimo 24 luglio. Ma oppone un "permettimi di non rispondere" quando Costanzo gli chiede se si tratterà di un tecnico o di un politico.

Le vacanze. Saranno vacanze di lavoro, dice il premier. "Non so ancora dove andrò, certamente in Italia e probabilmente in Sardegna a fare footing, ma convocando un ministro al giorno che deve venire con i compiti delle vacanze fatti...".

(10 LUGLIO 2002; ORE 18:03, aggiornato alle 19:35)

leo (POL)
12-07-02, 19:33
Poiché continua a darmi fastidio l’idea, nonostante tutto, che un presidente del consiglio vada in tv a mentire spudoratamente e, ancor di più, che nessuno lo smentisca, vorrei concedere il beneficio del dubbio, forse ci siamo sbagliati. Saresti così gentile allora (tu o qualcun altro) di ripetere e ripostare qui i calcoli (che mi erano sembrati credibili, e non credibilmente smentiti dai pollisti) per cui la disoccupazione non sarebbe calata di 400.00 bensì di 44.000 unità?
Grazie.