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Shaytan (POL)
11-07-02, 17:34
Scoperta una fabbrica di documenti: il "kit" per il clandestino costava tremila euro
OPERAZIONE " PASS MAKERS"

di Gianfranco Piccoli

TRENTO. Tremila euro: il prezzo della speranza per centinaia di extracomunitari. Un'organizzazione criminale - secondo il questore De Luca legata alla camorra - produceva e forniva permessi di soggiorno falsi. La notte scorsa dieci persone sono state arrestate dagli uomini dello Sco.
Cinque mesi di indagini, coordinate dal pm Davide Ognibene, tre questure coinvolte, Trento, Padova e Napoli. E la notte scorsa è scattata la maxioperazione, denominata "Pass Makers", che ha messo in campo ottanta poliziotti tra Napoli e Padova, le due città dove sono state arrestate dieci persone (sette in Campania e tre in Veneto).
Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione, formazione e contraffazione di documenti d'identità. Dietro all'organizzazione - ha spiegato il questore - c'è l'ombra della camorra: la base operativa della banda (gli inquirenti sono sulle tracce del laboratorio dove venivano contraffatti i documenti) era proprio nella città partenopea.
I dettagli dell'inchiesta sono stati illustrati ieri mattina dal questore Antonio De Luca e dal dirigente dello Sco Roberto Giacomelli.
A far partire le indagini della Sezione criminalità organizzata di Trento è stato un normale controllo su un cittadino extracomunitario. I suoi documenti erano falsi, anche se solo un accertamento approfondito ha permesso di scoprirlo tanto era perfetta la contraffazione. L'uomo, stupito, era convinto di essere a posto: «Ho pagato tremila euro», ha detto agli inqurienti.
E' bastato questo per avviare le indagini. La testimonianza dell'uomo ha fornito un primo aggancio. Gli investigatori, grazie ad appostamenti e intercettazioni, sono riusciti a ricostruire la piramide dell'organizzazione, che aveva al culmine Ciro Ottati, pregiudicato di 49 anni residente a Quarto (Napoli). Era lui a coordinare la banda.
Erano due le attività principali: la produzione e la ricettazione di documenti falsi (carte d'indentità, permessi di soggiorno, codici fiscali, libretti di circolazione, viacard solo per citarne alcuni), il furto e il riciclaggio di auto di grossa cilindrata, prelevate in vari paesi europei e poi piazzate in prevalenza sul mercato dei paesi magrebini.
La banda aveva un'importante ramificazione a Padova, dove sono stati arresti un cittadino moldavo, Alexandru Eni, 22 anni, e una cittadina ucraina, Olga Lunhulyak, 28 anni. I documenti erano destinati soprattutto a cittadini dei paesi dell'Est (rumeni in particolare) che erano Italia come clandestini oppure nei paesi di origine in attesa di un permesso di soggiorno. Si tratta di centinaia di persone, nella gran parte dei casi all'oscuro del raggiro che si celava dietro a quei documenti.
In alcuni casi i componenti dell'organizzazione si sono spinti sino a Trento per consegnare i permessi di soggiorno falsi e ritirare il denaro (lo scambio è avvenuto più volte nella stazione dei treni).
L'organizzazione forniva dei veri e propri "kit" che comprendevano permesso di soggiorno, carta d'identità e codice fiscale. Costo: dai 3 ai 4 mila euro, con la possibilità di ottenere uno sconto se le richieste erano più d'una (in un caso tre kit sono stati pagati 8 mila euro).
Notevole il giro di denaro: in due anni di attività centinaia di migliaia di euro. Il tenore di vita dei membri dell'organizzazione era lo specchio di una florido "lavoro": alberghi di prima categoria, frequenti spostamenti in aereo all'interno dell'Italia.
La notte scorsa il clan è stato azzerato. Fondamentale, ha ricordato Giacomelli, la collaborazione della squadra mobile di Napoli, che ha aiutato i colleghi trentini a "stanare" nei quartieri napoletani le persone colpite da ordine di custodia cautelare. Ora è aperta la caccia al laboratorio dove veniva prodotti i documenti falsi.