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Visualizza Versione Completa : Ecco cosa scrive la stampa antileghista sulla Lege Bossi



Der Wehrwolf
12-07-02, 13:30
CORRIERE:





INTERNI







Immigrati, via libera a norme più severe

Approvata la legge Bossi-Fini. Berlusconi annuncia: entro agosto un decreto per i lavoratori in nero


ROMA - Il Senato ieri a mezzogiorno ha detto sì: 146 volte sì, 89 volte no e tre senatori di Rifondazione comunista che per astenersi sono usciti proprio dall’aula di Palazzo Madama e che subito dopo hanno rivolto un appello al capo dello Stato perché non metta la sua firma sotto quella legge che da ieri in Italia è la nuova legge sull’immigrazione, con la gioia della maggioranza e l’opposizione che minaccia battaglia e cerca tutti i mezzi possibili per fermarla, invocando la Costituzione o, come hanno fatto i Verdi, aggrappandosi all’ipotesi di indire un referendum abrogativo. Da ieri la più severa legge Bossi-Fini ha preso il posto della Turco-Napolitano, approvata appena quattro anni fa. Prevede che a tutti gli immigrati che chiedono un permesso di soggiorno in Italia siano prese le impronte digitali, assegna più poteri alla Marina Militare per evitare sbarchi, mantiene strettamente legati i permessi di soggiorno ai contratti di lavoro, eleva di un anno il periodo necessario ad ottenere una carta di soggiorno. E non è servito a placare gli animi dell’opposizione nemmeno quel decreto di «sanatoria» per gli stranieri che già lavorano, in nero, nel nostro Paese, quello che recepisce il famoso emendamento del centrista Bruno Tabacci approvato ieri mattina in Senato con un ordine del giorno assieme alla legge. Dopo poche ore è stato lo stesso premier a garantire su quel decreto.
Non ha esitato Silvio Berlusconi alle domande dei cronisti nel Transatlantico di Montecitorio: «Abbiamo parlato di questo decreto proprio nel Consiglio dei ministri e si è trovato un accordo tra Bossi e Buttiglione. Ho la certezza che questo decreto si farà. Ritengo che succederà nelle prossime settimane, prima della pausa estiva». Ma l’annuncio ha rinfocolato le ire della minoranza.
E’ la voce della diessina Livia Turco, la «mamma» della precedente legge, quella che si leva per prima e per la protesta più forte: «Hanno fatto una legge dannosa e anche molto grave. E per cercare di riparare ricorrono alla sanatoria. Alla faccia della coerenza, proprio loro che sono andati al governo ingannando gli italiani e promettendo che avrebbero cancellato non solo l'immigrazione clandestina, ma anche la sanatoria». Affila le armi Livia Turco, promettendo che sarà lei a ricorrere alla Corte Costituzionale per sottoporre questa legge a giudizio e assicurando che si darà da fare per coinvolgere tutte le forze democratiche per dimostrarne il contrasto con la nostra Carta.
Ci prova Alfredo Mantovano a placare gli animi con le spiegazioni. Il sottosegretario agli Interni ha seguito passo passo la nascita e la crescita di questa legge alla Camera e ieri cercava di chiarire meglio anche il decreto di regolarizzazione per i lavoratori in nero: «Non è una sanatoria come quella che fu prevista con la legge Turco-Napolitano, bensì una regolarizzazione con tempi strettissimi che non si baserà sulla data di presenza dell’immigrato sul territorio nazionale». Ma anche dalla Margherita le proteste arrivano forti e chiare.
Patrizia Toia, senatrice ex-ministro per i Rapporti con il Parlamento, si chiede polemica. «Ma qual è la vera linea della maggioranza sull’immigrazione? Quella sprezzante e poco rispettosa dei diritti delle persone che trova espressione nella Bossi-Fini? Oppure quella vergognosamente furba espressa dall’ordine del giorno che attua una mega sanatoria per i lavoratori non in regola?» Quella «sanatoria», in realtà, è il frutto di un accordo faticosissimo trovato all’interno della maggioranza. La soluzione di uno scontro tra la Lega di Umberto Bossi e i centristi di Carlo Giovanardi, un braccio di ferro tra linea dura e linea morbida che aveva portato il Governo sull’orlo di una crisi di nervi, se non proprio istituzionale. E non è un caso che sia stato proprio il ministro Giovanardi ieri a prendere la parola sul decreto. «Governo e maggioranza hanno dato dimostrazione di grande equilibrio nell’affrontare il delicato tema dell’immigrazione», ha detto infatti. E ha aggiunto: «In questo quadro verrà data una positiva risposta anche al problema della regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari che hanno un rapporto di lavoro in essere».
Tante le proteste arrivate dalle organizzazioni umanitarie (Amnesty International e Medici Senza Frontiere), e anche dall’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, principalmente legate al problema del diritto di asilo per il quale la legge, secondo loro, non garantisce gli standard necessari. Anche in questo caso è stato il sottosegretario Mantovano a replicare: «Il diritto di asilo non c’entra con la legge sull’immigrazione. E’ un problema delicato che verrà regolamentato con un decreto ad hoc ».

Alessandra Arachi


Interni

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:31
Passa la Bossi-Fini. Norme più severe per gli immigrati
Berlusconi: "Entro agosto regole per i clandestini nelle imprese"
La maggioranza: "Un successo"
il centrosinistra protesta
Angius: "Legge ipocrita e razzista"


ROMA - Con 146 voti favorevoli, 89 contrari e tre astenuti, il Senato ha approvato definitivamente la contestata legge Bossi-Fini sull'immigrazione. Impronte digitali per gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno o il rinnovo; permesso di soggiorno della durata di due anni legato al contratto di lavoro; regolarizzazione per colf e badanti; più poteri alle navi della Marina Militare per bloccare le carrette che trasportano i clandestini; sconti di pena per gli scafisti pentiti; ricongiungimenti familiari. Queste alcune delle novità contenute nella nuova normativa.

Rimane il problema del provvedimento sulla regolarizzazione del lavoro in nero degli immigrati nelle aziende. Berlusconi ha promesso che la regolamentazione arriverà prima delle ferie.

Per tutta la giornata si sono rincorse le reazioni e i commenti alla nuova legge, vediamo le posizioni principali.

- Comunicazione promozionale -

I più soddisfatti sono i leghisti che considerano la Bossi-Fini il più grande successo di questo governo. "Una legge seria per un problema grave - ha commentato il segretario del Carroccio Umberto Bossi - Chi voleva scardinare la nostra società attraverso l'immigrazione clandestina di massa adesso troverà difficoltà".

"E' un provvedimento di buon senso - ha ribadito Dario Galli, vice presidente alla Camera del Carroccio -, né razzista, né xenofobo. Ora l'Italia è un Paese un poco più serio agli occhi del resto dell'Europa".

Sulla stessa scia anche l'ex ministro Giancarlo Pagliarini che assicura: "gli italiani dovrebbero essere contenti, è un provvedimento con grandi aperture sociali. L'immigrato che arriva in Italia ha non solo il contratto di lavoro, ma anche la garanzia dell'abitazione".

E se di vittoria si parla anche tra i seggi di Forza Italia ed An, con un raggiante Gasparri che parla di "grande successo per tutto l'esecutivo", qualche mugugno arriva dai centristi della coalizione che rivendicano la loro funzione.

"Altro che Bossi-Fini, ha sottolineato il capogruppo al senato dell'Udc Francesco D'Onofrio, il nostro è stato un contributo essenziale per trasformare questa legge in una buona normativa per l'accoglienza". E Luca Volonté, presidente del gruppo Udc alla Camera: "L'approvazione della legge è un successo della maggioranza, ora aspettiamo che vengano ripettati gli impegni del governo". Per Volonté è fondamentale che contestualmente all'entrata in vigore della Bossi-Fini sia emanata la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari clandestini e l'estensione a tutti delle impronte digitali".

All'opposizione intanto si preparano a ricominciare la battaglia appena perduta in Parlamento. La legge è considerata non solo "feroce e sbagliata, incapace di dare sicurezza agli italiani", come la definiscisce il diessino Massimo Brutti, ma anche "ipocrita". E Gavino Angius dice: "Razzista, sbagliata, inaccettabile, cinica e intollerante".

"Qual è la linea della maggioranza? - si chiede la senatrice diellina Patrizia Toia - Quella sprezzante poco rispettosa dei diritti delle persone che trova espressione nella Bossi-Fini, o quella vergognosamente furba dell'ordine del giorno con cui il governo attua una mega sanatoria per i lavoratori non in regola? Un interrogativo ripreso anche da Livia Turco, responsabile del welfare per i Ds. "Con la Bossi-Fini si torna alla vecchia politica basata sull'aumento della clandestinità seguita dalle successive sanatorie".

Critiche al governo arrivano anche dal segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti per il quale la Bossi-Fini "è l'altra faccia della medaglia dell'articolo 18. Dopo l'attacco ai lavoratori è arrivato l'attacco al diritto di cittadinanza degli immigrati. Il risultato è lo stesso:
impedire ai soggetti sociali di far valere le loro ragioni. Agli immigrati viene tolto il diritto di cittadinanza, ai lavoratori il diritto derivante dall' articolo 18. Ora manca solo la legge sulla fecondazione assistita, e vedrete che ci arriveranno, e alla fine il quadro sarà chiaro".

(11 luglio 2002)

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:32
IL GOVERNO SI IMPEGNA A REGOLARIZZARE ANCHE I DIPENDENTI DELL’INDUSTRIA
Immigrazione, sì definitivo alla Bossi-Fini
Forza Italia: ora in Italia solo chi lavora. L’Ulivo: legge razzista



12 luglio 2002

di Giacomo Galeazzi

ROMA Dopo mesi di polemiche, “duelli rusticani” tra centristi dell’Udc e Lega, mediazioni di Palazzo Chigi è arrivato ieri l’ok definitivo del Senato alla legge Bossi-Fini. La riforma delle norme sull’immigrazione è stata approvata con 146 sì, 89 no e 3 astenuti. Contrario l’Ulivo, Rifondazione non ha partecipato al voto per protesta contro il «testo razzista», mentre la maggioranza ha dato compatta il via libera. A sbloccare la situazione è stata l’intesa sulla regolarizzazione dei clandestini che lavorano nelle aziende, in linea con quanto previsto per colf e badanti.

Il governo, infatti, ha accolto in aula un ordine del giorno che lo impegna a varare un provvedimento “ad hoc” per gli stranieri occupati nelle imprese italiane. La maggioranza, dunque, ha mandato definitivamente in pensione la legge Turco-Napolitano, ripresa in parte nel capitolo delle espulsioni. Per il resto l’impianto è stato modificato in profondità con l’obiettivo di rafforzare la lotta al traffico di clandestini. Trovata l’intesa con la Lega, l’Udc rivendica il contributo positivo dato ad una «buona normativa» dell’accoglienza fondata sul lavoro. «Anche se continuerà ad essere chiamata legge Bossi-Fini - sottolinea il presidente dei senatori centristi, Francesco D’Onofrio - noi abbiamo inciso in profondità.

Ora per integrare gli immigrati nella società dobbiamo passare dalla cultura del lavoro a quella della persona». Tante le novità introdotte dalla Bossi-Fini. Innanzitutto le impronte digitali per gli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno o il rinnovo e l’abolizione dello sponsor, il sistema della chiamata in Italia concepito dal centrosinistra per agevolare l’inserimento degli stranieri nella società e nel mondo del lavoro. Altri punti chiave della riforma varata dalla Casa delle Libertà sono il permesso di soggiorno della durata di due anni legato al contratto di lavoro, gli sconti di pena per gli scafisti pentiti e i ricongiungimenti familiari.

«E’ una riforma in sintonia con l’opinione pubblica e con l’Europa - evidenzia Andrea Pastore, presidente “azzurro” della commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama - maggiore severità, maggiore controllo, maggiore possibilità (per chi entra legalmente) di trovare lavoro e riscattare la propria dignità». Tutto è avvenuto «in maniera contestuale» come chiedeva l’Udc con l’emendamento Tabacci. Da una parte il Senato ha detto sì alla Bossi-Fini. Dall’altra, i senatori hanno approvato l’ordine del giorno con cui l’esecutivo si impegna a regolarizzare gli stranieri occupati in nero. Adesso il governo, con un disegno di legge separato, estenderà quanto previsto per le colf e le badanti pure al settore dei lavoratori extracomunitari dell’industria.

A vigilare sull’applicazione delle nuove norme e sui trattati internazionali sarà il comitato bicamerale Schengen-Europol , presieduto da Alberto Di Luca. «Con la fine dell’iter parlamentare del provvedimento - sottolinea Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato - si volta pagina e d’ora in poi verrà nel nostro Paese soltanto chi ha un lavoro e potrà vivere con dignità. Polso fermo invece per chi arriva per delinquere. Abbiamo finalmente rimediato ai guasti provocati dalla Turco-Napolitano, una legge inadeguata e insufficiente».

Dura la reazione del Ds Gavino Angius. «La Bossi-Fini è assolutamente sbagliata, anche l’Alto commissariato Onu per i rifugiati accusa la maggioranza di calpestare e negare diritti fondamentali della persona. Il giudizio delle Nazioni Unite basta a rispedire al mittente un provvedimento cinico, intollerante, razzista, indegno di un paese civile qual è il nostro». Per Fausto Bertinotti «come i lavoratori vengono privati dell’articolo 18, così agli immigrati viene tolto il diritto di cittadinanza». Netta l’opposizione del volontariato cattolico. La rilevazione obbligatoria delle impronte digitali, secondo don Luigi Ciotti, è «una misura ingiustificata e intollerante che viola la dignità e i diritti dei singoli e disconosce i principi di uguaglianza, libertà, reciprocità che fondano le democrazie».

Condanna senza appello pure dal missionario Comboniano Alex Zanotelli, leader della galassia “non profit”: «Mi vergogno di essere italiano, è una legge anticristiana che mette fra parentesi la persona. Ciò che interessa è che l’immigrato lavori, non che esista come essere umano con una propria cultura o come cittadino. Si avalla una mentalità secondo cui l’immigrato deve essere una merce da utilizzare e poi buttare via».

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:33
C'è la Bossi-Fini, la sanatoria no. E ora possono sparare sulle "carrette" del mare
di Nedo Canetti

146 voti a favore 89 contrari, 3 astenuti. La proposta Bossi-Fini sull'immigrazione è legge dello Stato. Il voto definitivo al Senato, in terza lettura, al termine di una settimana di votazioni sulle centinaia di emendamenti dell'opposizione, tutti respinti, di qualche interruzione per mancanza di numero legale, di scontri verbali, a tratti molto aspri. Il testo, votato alla Camera il 4 giugno non è stato modificato. Le norme, che l'Ulivo e Prc considerano pessime, entrano in vigore. Non ci sono state sorprese, nel voto finale. A favore tutti i gruppi della Cdl; contrario l'Ulivo; Rifondazione ha abbandonato l'aula, annunciando che chiederà a Ciampi di non firmare la legge. «Riteniamo questa legge assolutamente sbagliata - ha commentato il presidente dei senatori ds, Gavino Angius- anche l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati afferma che questo provvedimento calpesta e nega diritti fondamentali della persona».

«Ci sembra - ha aggiunto - un giudizio più che sufficiente per rispedire al mittente un provvedimenti cinico, razzista, indegno di un Paese civile com'è il nostro». Gli ultimi fuochi dello scontro si sono ieri accesi attorno alla nota vicenda della regolarizzazione dei lavoratori dipendenti presenti irregolarmente in Italia (una vera e propria sanatoria che la Cdl non vuole chiamare così, per non far intendere che su qualche cosa ha ceduto). Per non aprire nuovamente il fronte con l'Udc, è stato votato l'ennesimo odg che impegna il governo in questo senso. Impegno che doveva concretizzarsi, con un decreto, nel Consiglio dei ministri, ma del quale nemmeno si è parlato, come ha candidamente confessato, Rocco Buttiglione. Un'ennesima beffa per i centristi della Cdl, che continuano a subire, a votare e ad aspettare…con un Francesco D'Onofrio, capogruppo a Palazzo Madama, che addirittura rivendica che la legge venga chiamata Bossi-Fini-Udc(!).

Applausi a scena aperta, manifestazioni di giubilo, dichiarazioni entusiaste del Polo e soprattutto della Lega all'annuncio del voto. «Oggi si volta pagina» ha proclamato il capogruppo di Fi, Renato Schifani. «Obiettivo raggiunto» inneggiano i leghisti. «Dietro questa legge - ribatte Angius - c'è una logica assolutamente lontana da quella dell'integrazione, una logica che vede lo straniero come un estraneo, un ospite precario da sfruttare fino a che serve, un limone da spremere e buttare». «Una legge feroce, sbagliata e ingiusta» incalza Massimo Brutti, che ha annunciato in aula il voto contrario dei ds. Duri i commenti dei Verdi, sottolinea il capogruppo, Stefano Boco: «È prevalsa la logica di una nevrosi paranoide nei confronti degli stranieri». I senatori dell'opposizione non si sono limitati ad affermazioni di principio, hanno discusso puntigliosamente ogni norma, cercando, invano, di modificare le parti più odiose, dalle impronte digitali all'uso della marina militare. Luciano Guerzoni, Tana De Zulueta, Walter Vitali, Luigi Viviani per i ds; Natale Ripamonti, Loredana De Petris, per i Verdi (propensi al referendum); Paolo Giaretta, Patrizia Toia, Alessandro Battisti per la Margherita sono ripetutamente intervenuti mettendo in luce le incongruenze della legge, il suo carattere propagandistico e punitive.

E sul merito ha insistito Brutti. «Questa legge - ha spiegato - conduce solo alla precarietà della vita e del lavoro degli immigrati che lavorano in Italia, senza aggiungere nulla: viene ridotta alla metà la durata del permesso di soggiorno: ci vorranno 6 anni per ottenere la carta di soggiorno; una figlia di 18 anni non potrà ricongiungersi con la famiglia in Italia, i nonni non potranno accogliere i nipotini, perché, in questi casi, il ricongiungimento è impossibile». Secondo i fautori della legge, le nuove norme serviranno per combattere la clandestinità; ne creeranno, invece, di nuova, più consistente. Lo ha rimarcato Guerzoni, lo ha ribadito Angius. «Questa legge - ha affermato - non solo mina alla base principi di convivenza civile, ma è anche pericolosa perché renderà più difficile l'ingresso regolare di chi viene in Italia a lavorare onestamente, creando così nuova immigrazione clandestina». «Una torta avvelenata - bolla l'esponente della Quercia- con ciliegine come la richiesta delle impronte e l'uso della marina per sparare sulle carrette del mare». La Lega esulta. Ha ragione, dal suo punto di vista. La legge porta il suo timbro, ricorda Brutti, il timbro «di una forza politica che è contro gli italiani del Mezzogiorno in cerca di lavoro al nord, contro gli immigrati extracomunitari più poveri, contro gli stranieri» E ci sono anche tre senatori padani che si lamentano per il «permissivismo» delle norme. Raffica di reazioni negative dal volontariato. Legge «ingiustificata e intollerante». Così la boccia don Luigi Ciotti, annunciando una raccolta di impronte digitali dai referenti regionali (1054 associazioni della società civile) di Libera, l'associazione fondata dal sacerdote, che verranno consegnate alla questura di Roma. «Una legge - ha aggiunto - che rischia di ratificare un'immagine dello straniero come soggetto pericoloso o di un potenziale delinquente». Per il presidente dell'Arci , Tom Benetollo «viene sancito istituzionalmente l'imbarbarimento del rapporto tra Stato e migranti». L'Arci continuerà la battaglia a fianco degli immigrati, per «impedire, con azioni di disobbedienza, l'attuazione di una legge ingiusta». Per il responsabile immigrati della Cisl, Oberdan Ciucci «non procurerà alcun effetto contro l'immigrazione clandestina, anzi rinunciando allo sponsor e relegando il permesso di soggiorno al lavoro, aumenterà notevolmente gli irregolari». «Delusione» per Loretta Caponi, presidente del Forum delle comunità straniere in Italia , che parla di inseguimento del «consenso della xenofobia diffusa». «Legge apatheid», la definisce il presidente dell'associazione «Senzaconfini», Dino Frisullo.

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:34
Tratta degli schiavi, tratta dei bambini: "La Bossi-Fini rende tutto più difficile"
di Chiara Ceneroni

Inquietante lo scenario emerso alla Conferenza internazionale sul traffico dei minori che si sta svolgendo a Roma e si concluderà venerdì. Oltre agli spaventosi numeri del commercio umano di bambini , stimato intorno ai due milioni ogni anno, di cui 6.000 approdano annualmente in Europa, ciò che preoccupa maggiormente le organizzazioni internazionali impegnate nella tutela dei minori è il quadro legislativo dell’Italia, coinvolta in questo aberrante traffico come punto d’approdo e smistamento. Al centro delle preoccupazioni: il ritardo italiano nel dotarsi di una normativa specifica contro la tratta dei minori, e la possibilità che la nuova legge sull’immigrazione Bossi-Fini oscuri i principi positivi contenuti nella vecchia legge Turco-Napolitano.

“Lo scopo di questo Convegno – spiega il Presidente dell’organizzazione Terres des Hommes, tra le promotrici della Conferenza – è colmare il vuoto legislativo attualmente esistente nel nostro Paese. C’è un ritardo inammissibile di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità.” E prosegue: “L’Italia ha ratificato tutte le convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia, ma non si è ancora dotata di una legge unitaria contro la tratta dei minori”.

La richiesta unanime che si leva, dunque, dalle organizzazioni internazionali organizzatrici del Convegno, tra cui, oltre a Terres des Hommes, Save the Children, la Fondazione internazionale Lelio Basso e Associazione Parsec, è che venga approvata al più presto la legge in discussione al Senato e già approvata alla Camera nel novembre 2001.

Fino ad oggi, infatti, come ha fatto notare nel suo intervento il Procuratore aggiunto della Repubblica Motta, l’unica norma in vigore su questa materia è stato l’articolo 601 del Codice Penale, che punisce esclusivamente il traffico di minori a scopo di induzione alla prostituzione. Ciò vuol dire che le altre forme di sfruttamento minorile, ugualmente diffuse e preoccupanti, come l’accattonaggio, le adozioni illegali, o il traffico di organi, non sono ancora specificatamente normate nella nostra legislazione.

Questo vuoto potrebbe essere presto colmato dalla nuova legge, che finalmente sta per introdurre il reato di riduzione o mantenimento in schiavitù. Così sarà punito fino a vent’anni di reclusione chiunque costringa un’altra persona “a schiavitù o al lavoro forzato o all’accattonaggio o a sfruttamento di prestazioni sessuali o al prelievo di organi, o comunque a una condizione di servitù”.

Una legge che finalmente “riscrive i delitti di riduzione in schiavitù in conformità coi Protocolli internazionali”, ha commentato il Procuratore Nazionale Antimafia Vigna, anche lui intervenuto alla Conferenza.

Ma c’è un’altra importante questione su cui le organizzazioni internazionali per i diritti dei minori esprimono preoccupazioni e chiedono rassicurazioni al Governo italiano. Si tratta dell’articolo 18 della vecchia legge Turco-Napolitano sulla disciplina dell’immigrazione, quella che prevede il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale allo straniero, vittima di violenze o sfruttamento, che abbia collaborato nelle indagini. Il permesso di soggiorno costituisce, infatti in questo caso un presupposto indispensabile per il recupero e l’integrazione sociale. Il timore, però, è che la nuova legge sull’immigrazione, appena approvata al Senato, delegittimi questa norma, ridisciplinando in maniera restrittiva la materia dei permessi di soggiorno.

La risposta delle istituzioni? Formalmente è stato raccolto l’appello lanciato da Terres des Hommes e dalle altre organizzazioni impegnate sul fronte della tutela dei diritti dei minori. Maria Burani Procaccini, Presidente della Commissione Bicamerale per l’infanzia, ha detto che favorirà e accelererà l’iter della nuova legge ferma al Senato. Ma nessuno vuole rispondere su quale sarà il futuro dell’articolo 18. E sulle ripercussioni negative della Bossi-Fini. “Perché più che reprimere è importante assistere e reintegrare”, afferma ancora il procuratore Vigna, che non nasconde le sue perplessità sulla nuova legge anti-immigrazione.

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:35
Dalle impronte alle navi da guerra: la legge punto per punto
di red.

Impronte digitali
È la novità più clamorosa e quella che più ha sollevato polemiche. Agli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno nel nostro Paese e anche a quanti ne chiederanno il rinnovo, saranno rilevate le impronte digitali. Non sono esclusi, ad esempio, neppure i cittadini statunitensi e svizzeri.

Permessi di soggiorno
Verranno concessi soltanto agli stranieri che hanno già un contratto di lavoro. Durano due anni, ma se nel frattempo l’immigrato perde il lavoro dovrà tornare in patria, altrimenti diverrà irregolare e quindi legalmente perseguibile. In ogni prefettura verrà aperto uno sportello unico, che sarà responsabile dell'intero procedimento per l'assunzione degli stranieri.

La figura dello sponsor
La nuova legge ha cancellato la figura dello sponsor, previsto invece dalla Turco-Napolitano e usato soprattutto da famiglie e datori di lavoro che avevano già impiegato lavoratori extracomunitari. Era una norma che consentiva di assumere sulla base di un rapporto di fiducia.

Espulsioni
Lo straniero senza permesso di soggiorno viene espulso per via amministrativa. Se privo di documenti viene portato in un centro di permanenza per 60 giorni (la Turco-Napoletano ne prevedeva 30) per identificarlo. Se non riesce l’identificazione, al clandestino viene intimato di lasciare il territorio entro 3 giorni (prima erano 15).

Colf e badanti
La nuova legge consente di regolarizzare le colf extracomunitarie (non più di una) e le cosiddette «badanti». La «dichiarazione di emersione» dovrà essere presentata entro due mesi dall’entrata in vigore della nuova legge alla prefettura competente per territorio.

Pene e multe
La legge prevede pene ridotte per gli scafisti pentiti, con sconti di pena fino alla metà qualora aiutino le forze dell'ordine e i magistrati a raccogliere elementi di prova, individuare e catturare organizzatori e manovali del traffico di esseri umani. Per i datori di lavoro invece raddoppiano le multe: coloro che fanno lavorare extracomunitari privi del permesso di soggiorno (in tale posizione ci sono 250.000 immigrati), o con permessi scaduti o peggio falsi, rischiano l'arresto da tre mesi ad un anno e multe fino a 5000 euro per ogni lavoratore non in regola.

Disoccupati
Secondo quanto previsto dalla nuova legge, nessun extracomunitario irregolare potrà rimanere in Italia senza avere un lavoro. Chi invece è in regola col permesso di soggiorno e dovesse essere licenziato sarà comunque costretto ad andarsene.

Contributi Inps
Gli immigrati extracomunitari per i quali sono stati versati anche meno di cinque anni di contributi potranno riscattarli solo dopo i 65 anni di età. Inizialmente era previsto che gli stranieri perdessero tutti i loro contributi, senza possibilità di riscatto, a meno che non maturassero il diritto alla pensione con 19 anni di versamenti.

Diritto d’asilo
La nuova legge è fortemente criticata dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati, secondo cui la Bossi-Fini «non offre sufficienti garanzie per i richiedenti asilo». Il ministero dell’Interno si impegna però a sostenere gli enti locali che accolgano coloro che richiedono asilo in Italia.

Ricongiungimenti
La legge è molto più restrittiva della Turco-Napoletano nella normativa che disciplina i ricongiungimenti familiari. Questi vengono limitati al coniuge, al figlio minore o ai figli maggiorenni purché a carico del genitore immigrato e a condizione che non possano provvedere al proprio sostentamento.

Minori
I minori non accompagnati da nessun parente sono ammessi per almeno tre anni a un progetto di integrazione sociale e civile. Avranno il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni, a patto che venga provato che il ragazzo ha seguito il progetto, ha una casa, studia o lavora.

Navi da guerra
La nuova legge prevede l’uso delle navi da guerra della marina militare con compiti di sorveglianza e intervento nelle acque territoriali ed extraterritoriali. Tale uso delle navi della marina è pero espressamente vietato da un trattato internazionale (Montego Bay), firmato anche dall’Italia nel 1982.

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:40
La legge del più bianco
Con 149 sì, 89 no, 3 astenuti il senato approva definitivamente la Bossi-Fini. La legge delle impronte, delle espulsioni facili e del blocco navale contro i «clandestini». Una «svolta» per la maggioranza. Una norma «xenofoba e razzista» per l'opposizione, gli immigrati e le associazioni Espulsione immediata per chi non ha un contratto di lavoro. Per regolarizzare le «badanti» tutti in coda all'ufficio postale. I centristi portano a casa un ordine del giorno che promette la sanatoria entro l'estate. Borbotta la Lega, per le imprese va bene cosìA PAGINA 5




Razzismo digitale
Impronte, espulsioni facili per chi non ha un contratto di lavoro, blocco navale, badanti da regolarizzare, sanatoria. La Bossi-Fini è legge, «una svolta» xenofoba che mette d'accordo centristi, destra e Lega
MICAELA BONGI
ROMA
Si autoincensa la Lega, perché viene finalmente archiviato «il buonismo della sinistra». Canta vittoria il partito di Fini, perché «le nuove norme tengono conto delle indicazioni di An», come vuole far notare Maurizio Gasparri. Esulta Forza Italia, perché «oggi l'Italia volta pagina», si complimenta Renato Schifani. E nel coro della cosiddetta Casa delle libertà, che saluta l'approvazione definitiva, a palazzo Madama, della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, sgomitano i centristi dell'Udc: «Il nostro contributo - rivendica il capo dei senatori Francesco D'Onofrio - è stato essenziale», visto l'ordine del giorno che impegna il governo a presentare, all'atto dell'entrata in vigore della legge, un provvedimento per la regolarizzazione degli immigrati che lavorano in nero nelle imprese. Quanto basta per far perdere la bussola al centrosinistra. Perché, tra le proteste per una legge «feroce» (Brutti, Ds), «paranoide» (Boco, Verdi), xenofoba e razzista, c'è chi, come Giaretta e Patrizia Toia, della Margherita, e come i diessini Livia Turco e Gavino Angius, pur parlando di norme che calpestano i diritti fondamentali accusa la maggioranza di aver approvato una sanatoria più o meno mascherata. Al senato, con 146 sì, 89 no, 3 astensioni e l'uscita dall'aula, per protesta, dei senatori di Rifondazione, la Casa delle libertà ha approvato una legge che impone la schedatura immediata, con pronta consegna delle impronte digitali, degli stranieri extracomunitari che richiedono o rinnovano il permesso di soggiorno. Che lega il permesso di soggiorno, della durata di due anni, al possesso di un contratto di lavoro, allo scadere del quale è previsto il rimpatrio. Raddoppiano i tempi di permanenza nei centri e si riducono i tempi per la lasciare il territorio (da 15 giorni a tre). Si mobilita la Marina militare. Viene abolita la figura dello sponsor, e ogni famiglia potrà regolarizzare una sola colf. Niente limiti per le badanti. Proteste dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati e dalle associazioni, per aver incluso nel provvedimento le norme sul diritto d'asilo. Per di più, prevedendo che i richiedenti ai quali la commissione territoriale nega l'asilo, possano presentare ricorso non al tribunale, ma alla stessa commissione. Integrata, di grazia, da un esponente della commissione centrale.

Dopo una rissa nella Casa delle libertà tra leghisti e centristi sulle regolarizzazioni, il governo, a partire da Berlusconi, assicura che l'ordine del giorno sui lavoratori che recepisce il famoso emendamento Tabacci sarà approvato contestualmente all'entrata in vigore della legge. Subito dopo, dice il sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano, An. Subito prima, corregge il ministro Carlo Giovanardi, Udc. Prima delle ferie, assicura il premier in persona. Così da non impensierire gli imprenditori, preoccupati di dover pagare multe salate (fino a 5000 euro, e arresto da tre mesi a un anno) per ogni lavoratore irregolare.

Per quanto riguarda la regolarizzane di colf e badanti che lavorano in Italia da almeno tre mesi prima dell'entrata in vigore della legge, bisognerà presentare la domanda entro settembre, consegnandola agli sportelli della posta, insieme a una cifra pari un trimestre contributivo a fondo perduto. Gli uffici postali trasmetteranno la documentazione a questure e prefetture.

La Lega «ingoia il piccolo rospo», come dice Roberto Calderoli, Umberto Bossi e i suoi si assegnano il punto con affermazioni nel pieno spirito del provvedimento: «Vedo reazioni scomposte della sinistra, chi voleva scardinare la nostra società attraverso l'immigrazione clandestina adesso troverà difficoltà, noi siamo per la diversità, perché ognuno abbia la propria casa. Ci sono quelli che difendono i popoli e quelli che difendono il nulla, o meglio l'immigrazione clandestina che è il nulla», straparla il senatur. Certo, qualche leghista non si accontenta mai e tre senatori parlano di legge troppo permissiva. Ma Mario Borghezio lancia la carica: «Ora, espellere i clandestini a vagonate».

I Verdi lanciano una mobilitazione contro la legge «xenofoba, inutile e pericolosa» e non escludono il ricorso al referendum. Rifondazione, con il senatore Luigi Malabarba, invita il presidente Ciampi a non controfirmare un provvedimento che, dice Fausto Bertinotti, «è l'altra faccia dell'articolo 18». Mentre il biancofiorito Luca Volonté chiede al governo di rispettare anche l'impegno perché le impronte digitali siano prese a tutti. Trovata suggerita a suo tempo, a Montecitorio, da Francesco Rutelli.

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:41
Genova, migranti contro
La protesta del movimento riparte dalla città del controvertice
CINZIA GUBBINI
ROMA
La manifestazione del 19 gennaio scorso, la più grande a livello europeo degli ultimi tempi. Lo sciopero dei migranti di Vicenza il 15 maggio. Quando una scommessa di può vincere, e quando ci vuole poco a dimostrare che gli immigrati sono corpo sociale. E poi lo «smontaggio» del centro di permanenza di Bologna, organizzato dai Disobbedienti, che ha avviato una forma di lotta in grado di concretizzare la "disobbedienza" contro leggi che vogliono introdurre forme di repressione sistematica in Europa. L'approvazione della legge Bossi-Fini non sorprende nessuno. Da tempo il movimento ragiona come se la legge fosse già realtà, paradigma di un sistema di controllo che non investe solo gli immigrati. E non sarà un caso che l'unico pezzo di Social forum che ha continuato incessantemente a convocare riunioni nazionali sia stato proprio il «Tavolo migranti». L'ultima il 30 giugno a Roma: più di 100 persone e 20 città rappresentate, un segnale di buona salute. «Il tavolo migranti è una realtà consistente - spiega Sandro Mezzadra, dell'associazione Città aperta di Genova - è il risultato della presa di parola da parte di soggetti sociali nuovi: gli immigrati. Sono stati loro a spingere, tra lo scorso autunno e gennaio, perché ci fosse una mobilitazione forte contro la Bossi-Fini». Un «nuovo protagonismo» inziato un anno fa, a Genova, il 19 luglio, quando le «tre giornate» furono inaugurate da un fiume di gente che rivendicava il diritto ad attraversare le frontiere. Una grande manifestazione, di cui quasi si è persa memoria, offesa dal massacro dei giorni seguenti. Ma è da qui - il 19,20,21 - che si riprendono le fila. Piazza Commenda da Pre', nel centro storico della città, la ex zona rossa da cui furono espulsi i legittimi abitanti, i migranti di Genova, sarà il teatro, il 19, di una assemblea aperta. «Potevamo scegliere una forma seminariale - spiega Manlio Vicini, del centro sociale Magazzino 47 di Brescia - invece vogliamo dare spazio agli interventi. Alle proposte di resistenza alla Bossi-Fini». Commenda da Pre' sarà piazza tematica il 20, musica e interventi, e qualche iniziativa a sorpresa. Ma anche i Disobbedienti annunciano, per il 19, una «convocazione della stampa» a cui «annunciare cosa faranno i Disobbedienti, all'interno del proprio percorso, sul cruciale tema dei diritti dei migranti». Allora si prospettano mesi impegnativi. Con un obiettivo preciso: l'allargamento della rete per i migranti all'Europa. Primo appuntamento Firenze, a novembre, per il Forum europeo, che avvierà il raccordo tra l'Italia e i paesi di Schengen. «E' necessario collegare le iniziative italiane a quelle europee - continua Mezzadra - innanzitutto perché è folle guardare solo alla legge Bossi-Fini, quando da tempo tutte le leggi europee si omologano alla repressione. E poi perché è fondamentale iniziare a condividere forme di lotta che non sono mai state sperimentate qui, e che invece sono state utilizzate efficacemente in altri paesi». Basti pensare all'efficace metodo belga: quando gli stranieri vengono espulsi e caricati sugli aerei, c'è qualcuno che si fa vedere in aeroporto.

Der Wehrwolf
12-07-02, 13:43
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