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Visualizza Versione Completa : Ulster: Marce Orangiste; Scontri In Serata, Diversi Feriti



Der Wehrwolf
13-07-02, 12:02
(ANSA) - BELFAST, 13 LUG - Si sono concluse con violenti scontri iersera le marce orangiste in Irlanda del nord che tradizionalmente ricordano la sconfitta del re cattolico Giacomo secondo nel 1690. Nella parte ovest di Belfast, a Springfield Road, la polizia ha sparato proiettili di plastica contro una folla di diverse centinaia di persone che lanciavano bottiglie incendiarie e mattoni dalla zona cattolica che doveva essere attraversata dalla marcia orangista dei protestanti. Dieci agenti e molti manifestanti sono stati leggermente feriti. Nel feudo cattolico di Ardoyne, nel nord di Belfast gli orangisti sono stati accolti, nonostante lo stretto cordone di polizia, da una pioggia di bottiglie, pietre e petardi lanciati da circa 500 giovani repubblicani. Incidenti analoghi sono avvenuti a Ballymena, a nordovest di Belfast. (ANSA)

Der Wehrwolf
13-07-02, 12:06
http://www.zen-it.com/mason/documenti/Pessoa.htm

Der Wehrwolf
13-07-02, 12:06
L’Ordine di Orange è una associazione paramassonica fondata alla fine del ‘700 dai discendenti dei coloni inglesi e scozzesi introdotti nel nord dell’Irlanda a partire dall’inizio del secolo precedente per assicurare alla corona inglese il controllo politico ed economico dell’isola. L’espropriazione delle terre irlandesi compiute da questi coloni, cui contribuì in modo decisivo la campagna militare condotta da Oliver Cromwell alla metà del ‘600, lasciò i nuovi proprietari terrieri esposti alla minaccia dei contadini spodestati, che cercavano di rientrare in possesso delle loro terre. Questo produsse nelle contee del nord dell’isola un clima di sfiducia e di violenti confronti armati fra bande di contadini irlandesi e bande di discendenti di coloni decisi a mantenere il loro potere e le loro proprietà.

L’Ordine di Orange è un’organizzazione protestante, esplicitamente anticattolica e antirlandese, tradizionalmente legata al latifondo e storicamente finanziata e sostenuta, soprattutto nei momenti di più forte minaccia all’Unione fra l’Irlanda (dopo il 1921 fra l’Irlanda del Nord) e la Gran Bretagna, da figure autorevoli dell’establishment politico e del capitale britannico.

Le origini
Il movimento orangista nasce formalmente nel settembre del 1795 in una locanda presso Loughgall, nella contea di Armagh.

In tutta l'Irlanda la resistenza dei contadini irlandesi contro i proprietari terrieri (quasi tutti protestanti aderenti alla Chiesa anglicana) aveva preso la forma di associazioni segrete, quali quelle dei 'Ragazzi Bianchi', i Whiteboys.

Le zone dell’Ulster che avevano conosciuto una massiccia colonizzazione inglese e scozzese erano le uniche in cui erano anche presenti contadini protestanti. Nell'Ulster, quindi, le società segrete rurali che conducevano la lotta dei contadini erano spesso divise dall'appartenenza religiosa. A partire dal 1784 molti contadini protestanti si erano organizzati nelle bande dei Peep O’Day Boys, che dovevano il loro nome all’uso di compiere le loro azioni allo sbocciare del giorno (‘peep of day’). Essi avevano in uggia sia i proprietari terrieri sia i contadini irlandesi cattolici, odiati inizialmente per la loro disponibilità - dettata dal bisogno - ad accettare di lavorare terre da cui era stato sfrattato un mezzadro protestante, e in seguito, negli anni Novanta, percepiti come ribelli per il diffondersi delle idee rivoluzionarie degli ‘Irlandesi Uniti’. I Peep O' Day Boys presero a fare scorrerie illegali contro case e villaggi dei contadini cattolici con la scusa di cercarvi armi nascoste, dato che si proclamavano sostenitori delle 'Leggi Penali' (Penal Laws), che stavano cadendo in desuetudine, che proibivano ai cattolici il possesso delle armi.

Da parte loro i contadini cattolici organizzarono la difesa delle loro case assalite dai Peep O’Day Boys riunendosi nella società segreta dei Defenders.

Fu proprio la vittoria dei contadini protestanti sui ‘Difensori’ cattolici in una battaglia campale combattuta presso il Diamond, nella Contea di Armagh, in quel settembre 1795, a spingere i Peep O’Day Boys a fondare la nuova associazione, la Società d'Orange o Orange Society, società segreta ispirata al nome e alla figura di Guglielmo III d'Orange. In quella solenne occasione essi compendiarono il loro impegno nel loro primo giuramento:

"Per sostenere il Re e i suoi eredi finché egli o costoro sosterranno la Supremazia Protestante"1.
La Società costituì un nuovo centro di gravità per i protestanti di tutte le denominazioni che avessero a cuore sopra ogni altra cosa il mantenimento della loro supremazia sui cattolici. Tuttavia, proprio per questa ragione, la Società di Orange attirò a sé inizialmente solo i protestanti fedeli alla Chiesa d’Irlanda, cioè la chiesa riconosciuta della ‘Ascendancy’, la classe che deteneva il potere a Dublino, escludendo i cosiddetti 'dissenzienti', cioè presbiteriani e metodisti. Questo aspetto discriminatorio non sfuggì naturalmente a coloro che negli stessi anni si impegnavano per avvicinare gli Irlandesi di diverse denominazioni religiose, come gli United Irishmen, che nell'Ulster erano in maggioranza presbiteriani.
A Belfast, laboriosa città di tradizione ‘dissenziente’, la borghesia locale era stata frustrata nelle sue libertà religiose ed economiche nel corso del ‘700 delle ‘leggi penali’ anticattoliche, che colpivano tutti coloro che non si riconoscevano nella chiesa ufficiale. Escluso dalla carriera nelle professioni e dalla vita politica, il ceto medio settentrionale si era gettato con successo nell’industria e nel commercio, fornendo allo stesso tempo l’humus per una brillante rinascita culturale protesa a rivitalizzare la tradizione irlandese, dallo studio della lingua al recupero del patrimonio mitologico celtico, della poesia e della musica tradizionale.

Non deve pertanto stupire sapere che il presbiteriano liberale Alexander Haliday commentava così, scrivendo a un amico, la prima parata commemorativa organizzata a Belfast dalla Orange Society il 12 luglio 1797:

"Non riesco a comprendere la natura del sistema orangista, ma sembra essere un sistema divide et impera."2

Nel suo ambito prese corpo la prima coerente formulazione dell'essenza 'condizionale' della lealtà dei protestanti irlandesi che, come la stessa istituzione, ha resistito tenacemente fino ai nostri giorni. Come suggerisce la formula di giuramento sopra citata, il lealismo degli orangisti è condizionale fin dall'inizio: essi assicurano la loro fedeltà alla Corona finché questa manterrà il suo appoggio alla religione protestante e alla supremazia dei protestanti in Irlanda. Questo carattere fondamentale è rimasto inalterato attraverso due secoli di storia orangista, sebbene abbia dovuto adattarsi di volta in volta alle diverse situazioni.


I festeggiamenti del 12 luglio

Il programma della giornata, rimasto pressoché invariato fino ai nostri giorni, prende il via nelle prime ore del Twelfth, il 'Dodici', con i bonfires ("falò"), che vengono incendiati sulle alture a ricordo di quelli che mostrarono la via a Guglielmo, al suo sbarco a Carrickfergus, prima della battaglia decisiva e vittoriosa contro il re di Inghilterra Giacomo II sulle acque del fiume Boyne. Segue nella tarda mattinata la parade in cui gli uomini sfilano, vestiti in abito nero e bombetta ottocentesca, come i loro avi nel Sabbath, il giorno del Signore, portando sul petto il sash, la banda arancione che testimonia la loro appartenenza alla Loggia, mentre i ragazzi recano stendardi che ricordano gli episodi storici della mitologia lealista. Fra questi ricorrono la figura di 're Billy' (Guglielmo III d'Orange) che affronta le acque del Boyne sul suo cavallo bianco, i tredici apprendisti che si affrettano a chiudere le porte di Derry al re cattolico Giacomo II, insieme a diverse scene tratte dalle Sacre Scritture. Il corteo, accompagnato dalla musica dei flauti e dal suono assordante degli enormi tamburi di Lambeg, si snoda attraverso le vie cittadine fino a raggiungere uno spazio aperto, ai limiti del centro abitato, dove nel pomeriggio si tiene il field ("campo"); qui le attività spaziano dal canto dei salmi dei più devoti, ai giochi dei bimbi, al consumo di grandi quantità di alcolici da parte dei giovani.

Significato della parata.

La parata costituisce, oggi come nei primi giorni dell'orangismo, il momento più importante della giornata ed è anche quello più carico di significati; altri ne assumerà nel corso della sua storia, ma il motivo principale, legato alla sua stessa origine, è il suo ruolo di pattugliamento delle zone cattoliche. Questo deriva dall'attività dei Peep O'Day Boys, che precede la nascita della Società di Orange, e che dopo il 1798 e la fine dell'emergenza legata all'attesa di un'insurrezione prende la forma del controllo del territorio, su cui si vuole affermare l'autorità dei protestanti.

Nei primi anni del secolo XIX prese a mutare anche l'atteggiamento dei presbiteriani:

"Nell'insurrezione del 1798 i rivoltosi del nord erano presbiteriani, e a quel tempo tutti zelanti repubblicani. Dopo l' 'Unione' il governo ha preso la precauzione di concedere un buon appannaggio al clero presbiteriano; dopo di che, si è potuto contare su quel corpo di teologi come fossero parte della polizia dell'isola"3
Così scriveva con amarezza, molti anni dopo, John Mitchel, rivoluzionario presbiteriano. L’insurrezione preparata dagli Irlandesi Uniti si era consumata nell’estate del 1798 ed era stata repressa nel sangue dalle forze armate britanniche con l’aiuto degli yeomen, ‘gentiluomini’ di campagna di religione protestante vicini al neonato movimento orangista, e alla ‘milizia’, in gran parte composta da Irlandesi cattolici. Fra i martiri più celebri della fallita insurrezione si ricordano il protestante dublinese Theobald Wolfe Tone e il ricco imprenditore presbiteriano di Belfast, Henry Joy McCracken, impiccato dopo la battaglia di Ballynahinch.
Il fallimento dell’insurrezione, seguita dopo soli due anni dal provvedimento di Unione con cui l’Irlanda fu privata del suo parlamento e annessa anche sotto l’aspetto legislativo alla Gran Bretagna (nel neonato Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda), raffreddò notevolmente gli ardori rivoluzionari dei dissenzienti del Nord, come osservò efficacemente Mitchel, per cui nel 1834, in un grande comizio tenuto a Hillsborough, nella contea di Down, il reverendo presbiteriano conservatore Henry Cooke poté annunciare solennemente:

"Io annuncio un matrimonio sacro fra le due chiese divise." 4

Da quel momento anche i 'dissenzienti' vennero ammessi come membri della Orange Society. Dopo il comizio di Hillsborough il presbiterianesimo ulsteriano fu attratto sempre più nell'orbita della politica Tory e perdette progressivamente il suo spirito democratico e liberale.

Nel 1836 la Società di Orange fu messa al bando in seguito alla scoperta di un complotto volto a porre il Duca di Cambridge sul trono inglese, in cui anche i suoi membri avevano avuto parte. Essa fu ricostituita nel 1845 con il nome di Ordine di Orange (Orange Order), ma acquistò nuovo vigore solo dopo il 1882.

Orangismo e unionismo.

Nel gennaio 1886 Gladstone tornò alla guida del governo, dopo una breve parentesi di governo conservatore, con una esigua maggioranza sul partito rivale, raccolta alle elezioni generali tenutesi due mesi prima, e il sostegno degli ottantacinque deputati irlandesi guidati da Parnell. La sua decisione di assicurare all'Irlanda un governo autonomo con il disegno di legge di Home Rule, tuttavia, sollevò una forte opposizione all'interno dello stesso Partito Liberale, sia in Gran Bretagna sia in Irlanda. I ribelli alla politica ufficiale del partito si diedero il nome di Liberali Unionisti.

In questi anni il ruolo di guida nella resistenza all'Home Rule in Irlanda fu assunto dall'Ordine di Orange, che promise battaglia al governo di Gladstone in nome della sua fedeltà alla Corona e alla religione protestante. L'aspetto paradossale implicato nel carattere dell'orangismo originario si manifestò con chiarezza in questa circostanza: il movimento, nel quale si riconosceva ormai una parte sostanziale della popolazione protestante dell'Ulster, affermava che solo con la disobbedienza alle leggi della Corona esso poteva continuare a essere fedele alla stessa Corona.

In campo conservatore, intanto, c'era chi non intendeva lasciare che l'esito della battaglia fosse deciso dalla forza e dalla coesione interna agli avversari; a poco più di un mese di distanza dall'insediamento di Gladstone il deputato Tory Randolph Churchill si recò in visita a Belfast, dove sapeva essere la resistenza più tenace alla prospettiva dell'Home Rule. Accolto da una folla festante al suo sbarco a Larne, nella contea di Antrim, egli elargì all'entusiasmo dei convenuti la prima delle frasi che renderanno celebre la sua visita, quando assicurò ai presenti:

"L'Ulster combatterà e avrà ragione"5

La sera parlò davanti a un vasto uditorio assiepato nella Ulster Hall, una sala pubblica nel centro di Belfast, incitando gli unionisti della provincia a resistere con ogni mezzo contro il provvedimento paventato dal governo, fino a invocare immagini guerresche e suggerire che non sarebbe mancato loro l'appoggio di concittadini inglesi "di una certa posizione e influenza". Pochi giorni prima egli aveva espresso chiaramente la sua strategia in una lettera privata a un amico, scrivendo:

"Decisi qualche tempo fa che se il Grande Vecchio [Gladstone, the Grand Old Man] avesse optato per l'Home Rule, sarebbe stato bene giocare la carta orangista ('the Orange card'). Voglia il cielo che si riveli l'asso, e non il due di picche".6
La carta si rivelò certamente un asso, almeno per Lord Churchill e per il Partito Conservatore; altrettanto non si può dire per i cittadini di Belfast, soprattutto per quelli che vivevano nei quartieri popolari più affollati, in cui le passioni basate sulla discriminazione religiosa richiedevano soltanto la più piccola sollecitazione per esplodere in tutta la loro violenza. Nei mesi che seguirono scoppiarono violenti disordini che ebbero inizio nei cantieri navali Harland & Wolff e si diffusero in tutte le zone della città in cui cittadini cattolici e protestanti si trovavano per forza di cose a stretto contatto. Nella biografia dedicata al padre lo stesso Winston Churchill collega l'eruzione di violenza settaria che accompagnò la fine della primavera del 1886 con la visita di Lord Randolph in febbraio:
"Da quel momento, l'agitazione a Belfast non calò di tono […] vi furono case saccheggiate e uomini e donne persero la vita. I tumulti furono selvaggi, ripetuti e prolungati".7
Il consolidamento di un fronte unionista compatto, destinato ad acquistare grande forza soprattutto nell'Ulster, si compì negli anni compresi fra il 1882 e il 1886. I fattori che contribuirono a questo processo furono sostanzialmente due: il primo era costituito dalla lotta condotta nelle campagne irlandesi a favore dei contadini dalla Land League negli anni 1879-82. Questa era sempre stata legata alla politica nazionalista e al partito di Parnell, mentre cospicua era la partecipazione in essa di preti cattolici che non di rado vi assumevano ruoli guida; di conseguenza i contadini protestanti videro l'organizzazione agraria con sospetto ed essa raccolse un certo seguito nell'Ulster solo quando vi era guidata da ministri presbiteriani o talvolta da pastori anglicani.
Il secondo fattore è lo sviluppo dell'Ordine di Orange e il favore crescente che ottenne in quegli anni.

Il peso politico dell'Ordine di Orange.

Il ruolo svolto dall'Ordine di Orange nel catalizzare l'opinione unionista e protestante avvicinando nel suo rituale massonico il contadino e il proprietario terriero, l'operaio di città e l'imprenditore, fu essenziale nel fornire al movimento in crescita un forte elemento di coesione che ne costituì la spina dorsale. All'inizio del 1886 incontri paralleli fra i deputati Tory irlandesi a Dublino e i loro colleghi di partito inglesi a Londra determinarono la formazione di un gruppo unionista interno allo schieramento conservatore; questo accolse un anno dopo i deputati Liberali Unionisti che avevano votato contro il governo nel dibattito sul primo Home Rule Bill (1886). I rappresentanti di questo nuovo gruppo non costituirono un partito separato dagli altri deputati conservatori del parlamento; tuttavia essi si diedero il nome di Irish Unionist Parliamentary Party ("Partito Unionista Irlandese del Parlamento") per sottolineare la loro coesione e l'impegno a battersi per mantenere l'Unione. Questo gruppo parlamentare costituì l'embrione del moderno Ulster Unionist Party (UUP, "Partito Unionista dell'Ulster").

La polarizzazione demografica nel nord dell'Irlanda.

Alla fine dell'Ottocento l'Irlanda si presentava come un paese quasi interamente rurale; le due città principali, Dublino e Belfast, entrambe situate sulla costa orientale, erano popolate da un numero di abitanti che andava dalle trecentocinquanta alle quattrocento migliaia di unità. Belfast era cresciuta in modo cospicuo soprattutto a seguito della Grande Carestia (1845-'48), che aveva favorito l'inurbamento degli abitanti delle campagne settentrionali. Come città era pertanto relativamente giovane e presentava un volto architettonico modesto rispetto alla Dublino degli splendidi edifici neoclassici. D'altra parte, Belfast aveva saputo assorbire la forza lavoro in entrata con un adeguato sviluppo industriale, creando condizioni di vita decisamente migliori per il ceto proletario che si andava concentrando nei quartieri occidentali, lungo la Falls Road e la Shankill Road, e nel settore orientale, intorno ai grandi cantieri navali Harland & Wolff.

Belfast aveva tuttavia un'altra particolarità: la questione religiosa, che divideva i ceti più poveri fra cattolici e protestanti e che determinò fino dall’inizio della crescita demografica della città la suddivisione dei nuovi distretti fra abitanti dell’una e dell’altra confessione religiosa. Nel corso degli anni quaranta dell'Ottocento, per esempio, i protestanti tendono a concentrarsi nel quartiere di Sandy Row, adiacente al centro cittadino, mentre a poca distanza cresce il Pound, cattolico, separato dal primo da uno spazio aperto destinato a fornire un campo di battaglia ai futuri scontri fra le opposte fazioni. Questi, iniziati con una certa frequenza nel decennio precedente la Carestia, si intensificarono in seguito alla catastrofe, che creò un grande numero di nuovi inurbati, in maggioranza cattolici.

Gli ultimi arrivati iniziarono a occupare i settori più distanti dal centro: i cattolici si stabilirono di preferenza lungo la Falls Road, ai piedi della quale sorgeva il Pound, mentre i protestanti si raccolsero ai lati della Shankill Road. Le principali occasioni di disordini settari erano date dalle ricorrenze del calendario orangista, di cui la più importante è il celebre 12 luglio, festeggiate con grande orgoglio dagli abitanti di Sandy Row e di Shankill con falò notturni e colorati cortei. Questi ultimi attraversavano spesso i distretti ad alta densità cattolica facendo sfoggio di Union Jacks e simboli orangisti e suscitando la reazione violenta degli abitanti. Questo fu il carattere principale dei gravi scontri degli anni 1857, 1864 e 1872.

La questione politica dell'Unione fra la Gran Bretagna e l'Irlanda si impose all'attenzione degli abitanti dell'Ulster a partire dal 1886. Con la visita di Lord Randolph Churchill e l'organizzazione del movimento unionista nell'Ulster la questione dell'Home Rule allargò ulteriormente il solco all'interno della working class cittadina, dal momento che i nazionalisti erano nella maggioranza dei casi cattolici, mentre i protestanti erano schierati in modo quasi unanime a difesa dell'Unione.

Gli orangisti e la battaglia contro l'Home Rule

Nel corso del 1912 le prospettive di un prossimo successo dell'ennesimo disegno di legge per l'autogoverno dell'Irlanda (il terzo) proposto dal governo liberale di Herbert Asquith si fecero più concrete in seguito alla legge approvata nel 1911, che impediva che la Camera dei Lord potesse bloccare i 'bill' approvati dai Comuni. L'iniziativa unionista era ormai passata da Dublino a Belfast, in cui la resistenza all'Home Rule era più gagliarda, e furono gli unionisti dell'Ulster, guidati dal leader carismatico (dublinese) Edward Carson, a costituire nel 1905 l'Ulster Unionist Council come organo di coordinamento fra i deputati unionisti di Westminster, i Lord e l'Ordine di Orange.

Nel frattempo gli unionisti dell'Ulster costituirono una milizia armata, illegale, per prepararsi a resistere in armi a un eventuale - e ormai più che probabile - provvedimento di Home Rule. Le logge orangiste misero subito a disposizione le loro sale, in cui si tenevano le riunioni dell'Ordine, perché fossero usate come palestre per le esercitazioni militari. Diversi gruppi locali iniziarono a esercitarsi con armi finte sotto la guida di ex ufficiali dell'esercito britannico finché, all'inizio del 1913, le varie milizie furono riunite nella Ulster Volunteer Force (UVF, "Forza Volontaria dell'Ulster").

L'anno seguente il fondo accumulato in Gran Bretagna dai sostenitori conservatori degli unionisti dell'Ulster, cui contribuirono generosamente figure della politica e dell'economia del paese, permise all'UVF di ottenere, con la tacita complicità delle autorità di polizia, una grande consegna di armi.

Intanto anche nel sud dell'Irlanda c'era chi aveva optato per l'uso della forza per ottenere i propri fini; il movimento nazionalista che perseguiva la libertà dell'Irlanda e la sua costituzione in repubblica, riorganizzatosi dall'inizio del secolo, aveva costituito la propria milizia paramilitare. Questa, insieme alla milizia degli operai organizzati di Dublino, decise e realizzò l'insurrezione armata nella settimana di Pasqua del 1916. Ne seguì la grave guerra anglo-irlandese (1919-'21), conclusa dal Trattato di pace nel dicembre del 1921.

Il Trattato sancì la divisione dell'Irlanda - già disposta da una legge del parlamento di Westminster dell'anno precedente - e la costituzione dello Stato dell'Irlanda del Nord, comprendente sei contee della storica provincia dell'Ulster. Gli unionisti del nord si ritennero soddisfatti e si dedicarono al difficile compito di amministrare con successo questo nuovo Stato creato artificialmente, prestando particolare attenzione alla minaccia costituita da una agguerrita minoranza nazionalista.

Lo Stato nordirlandese e l'Ordine.

Quest'ultima stava già assaggiando la nuova dura realtà dello Stato di cui assunse la guida il luogotenente di Edward Carson, James Craig. In occasione del 12 luglio 1920, in seguito a un discorso dai toni forti tenuto dallo stesso Carson - non è ben chiaro se dovuto a irresponsabilità o a genuino desiderio di repressione nei confronti della minoranza - le tradizionali parate orangiste diedero inizia a una drammatico biennio di pogrom anticattolici e disordini sociali a sfondo 'settario'. Alla fine del biennio si contavano 267 vittime fra la popolazione cattolica, 185 fra i protestanti e tre di appartenenza religiosa incerta; i feriti erano circa duemila e trentamila persone avevano perso la loro abitazione ed erano ridotte in condizioni di estrema povertà. La violenza superò i confini dei cantieri navali e si trasferì sulle strade; molte famiglie cattoliche, soprattutto quelle residenti nel settore orientale di Belfast, furono cacciate dalle loro case e cercarono riparo nei quartieri già occupati da cittadini cattolici, mentre in questi la stessa sorte toccava alle famiglie protestanti.

La funzione sociale e politica dell'Ordine di Orange si confermò essenziale per il mantenimento del potere del Partito Unionista dell'Ulster nello stato del nord, soprattutto davanti alla crisi economica degli anni '30, che sembrò per un momento unire i ceti subalterni di Belfast al disopra della divisione politico-religiosa, in nome dei gravi problemi comuni.

All'inizio degli anni '30 la situazione a Belfast e a Derry si fece preoccupante: le misure di assistenza decise dal governo si rivelarono una risposta inadeguata all'altissima disoccupazione e, almeno all'inizio, l'antica rivalità che divideva i ceti popolari in cattolici e protestanti fu abbandonata in nome della comune difficoltà. Nel 1932 una dimostrazione organizzata per attirare l'attenzione del governo sul problema della disoccupazione si vide negare l'autorizzazione dalle autorità; quando i lavoratori si riunirono ai piedi di Falls Road furono caricati dalla polizia, che fece fuoco uccidendo due persone e ferendone quattordici. Immediatamente scoppiarono disordini fra i disoccupati di Shankill Road, in solidarietà con i loro colleghi cattolici.

Nello stesso anno il Primo Ministro Craig, Lord Craigavon dal 1927, dichiarò:

"Il nostro è un Parlamento protestante e io sono un Orangista".

Il 12 luglio 1933 il Ministro dell'Agricoltura, Sir Basil Brooke, disse:

"Ci sono molti protestanti e Orangisti che danno lavoro ai cattolici. Penso di poter parlare liberamente su questo argomento, poiché non ho un singolo cattolico fra i miei lavoratori …Vorrei fare appello ai lealisti, perciò, affinché assumano ove possibile ragazzi e ragazze protestanti."
Nel 1934 il Primo Ministro ricordò al parlamento di Stormont:
"siamo un Parlamento protestante e uno Stato protestante."8

A riprova del fatto che la 'carta orangista' non aveva perso il suo valore, i primi mesi del 1935 videro una nuova crescita negli scontri settari; in vista del 12 luglio, durante una delle frequenti assenze di Craig, Dawson Bates decise di porre il veto a qualsiasi parata dell'ordine, ma poi, sotto pressione da parte dell'Orange Order, tornò sui suoi passi. Le parate del 'Dodici' innescarono tre mesi di violenza, quali Belfast non aveva più conosciuto dal 1922.

I troubles.

Nella tesa atmosfera del 1969, dopo l'emergere del movimento per i Diritti Civili dei cattolici dell'Irlanda del Nord e la reazione violenta degli unionisti estremisti guidati dal reverendo fondamentalista Ian Paisley, l'inizio della 'stagione delle marce', a luglio, intensificò i disordini fra cattolici e protestanti nei quartieri popolari delle due maggiori città nordirlandesi. L'annuale parata degli Apprentice Boys of Derry ("Ragazzi Apprendisti di Derry"), organizzazione paramassonica nata nel 1814 sul modello dell'Ordine di Orange), lungo le mura di Derry il 12 di agosto fece precipitare la situazione: la polizia si scontrò con gli abitanti del Bogside, il quartiere cattolico che si trova ai piedi della città vecchia, i quali risposero con il lancio di sassi e bombe molotov.

Quando questi, due giorni dopo, sigillarono il quartiere con un cordone di barricate e proclamarono Free Derry ("Derry libera") il governo laburista di Londra inviò l'esercito per sostituire la RUC.



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Fonti:

BOYD, Andrew Holy War in Belfast, Tralee, Anvil Books, 1969.
DE PAOR, Liam Divided Ulster, Harmondsworth, Penguin Books, 1971.
FOSTER, Robert Fitzroy Modern Ireland, 1600-1972, London, Allen Lane/The Penguin Press, 1988.
GRAY, Tony The Orange Order, London, The Bodley Head, 1972.
KEE, Robert The Green Flag: a History of Irish Nationalism (3 Voll.), London, Weidenfeld & Nicholson, 1972.
MITCHEL, John Giornale di prigionia, tr. it., Bergamo, Lubrina, 1991.
NELSON, Sarah Ulster's Uncertain Defenders: Protestant Political, Paramilitary and Community Groups and the Northern Ireland Conflict, Belfast, Appletree Press, 1984.
STEWART, Anthony Terence Quincey The Ulster Crisis. Resistance to Home Rule, 1912-14, London, Faber
and Faber, 1979

BELLOVESO
15-07-02, 01:48
Nel corteo è stato intravisto un reparto di Pannolini Bruni, che ha voluto manifestare agli Orangisti la solidarietà del movimento interattivo naziossigenato-antileghista nella lotta contro il pericolo cattolico.


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