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Visualizza Versione Completa : Prodi prepara il rientro?



brunik
13-07-02, 14:03
Leggete questo articolo e ditemi cosa ne pensate.

A me sembra che un presidente UE che va a un convegno in maglia da ciclista è perchè vuol far parlare di se e attirare l'attenzione dei giornalisti e dei fotografi.

E se vuol far parlare di se in Italia un motivo ci sarà.


Venerdì 12 Luglio 2002, 16:26


Camaldoli: Prodi Arriva In Bicicletta Al Convegno Sulla Ue
(ASCA) - Camaldoli, 12 lug - Arrivo in bicicletta, in 3 ore e 8 minuti, quello di Romano Prodi all'Eremo di Camaldoli dove, organizzato dalla rivista dei dehoniani ''Il Regno'', si terra' il seminario sul futuro dell' Unione Europea a cui prenderanno parte anche il cardinale Carlo Maria Martini e Giuliano Amato. Prodi e' arrivato vestito in una classica mise da ciclista: pantaloncini neri e maglia gialla e nera dell'Universita' di Bologna con tanto di scritta (sulla schiena) di ''Alma mater'', il motto dello storico ateneo bolognese. Al suo arrivo Prodi e' stato subito circondato da fotografi, giornalisti ma anche da semplici cittadini e curiosi. Tante le mani da stringere e le risposte da dare alle persone che lo avvcinano, Una donna gli fa osservare che appare dimagrito rispetto alle ultime volte che lo aveva visto in Tv. Prodi sorride compiaciuto e precisa di essere calato di sette chili: ''Si' mi sento molto in forma e ho pedalato da Mercato Saraceno... praticamente da Cesena''. E indicando il tacchimetro e l'orologio digitale al manubrio aggiunge: ''Guardate qui... ho pedalato per 3 ore e 8 minuti! Si' mi sento in forma''. Nuovi saluti e strette di mano poi Prodi saluta con un cenno della mano, accompagnato da un ''ora vado a cambiarmi per poter partecipare al convegno''.

Pitone
13-07-02, 14:12
IL CONTO ALLA ROVESCIA E' COMINCIATO...............


Se torna Prodi temo che il silvio nazionale ridera' sempre meno.....

Vassilij
13-07-02, 18:34
Ma va?

leo (POL)
13-07-02, 18:47
La questione è che appena si avrà sentore di un ritorno di Prodi (e\o nei pressi della scadenza del suo mandato, che non credo, del resto, Prodi voglia abbandonare prima del tempo) il Cav. farà in modo di arrivare ad elezioni anticipate per qualsiasi futile motivo magari da addossare all’opposizione. Per questo scommetterei che questa legislatura non arriverà dopo il 2003.
(La cosa è preoccupante anche perché la crescita della figura di Cofferati e le sue posizioni hanno un senso solo se si creerà questo ticket elettorale con lui e Prodi, come già prospettato da Cacciari, altrimenti un centro-sinistra guidato da Cofferati va inesorabilmente incontro ad una, pur nobile e dignitosa, sconfitta elettorale. E qui c’è poco da scherzare, l’Italia (e anche l’Europa) non se la può proprio più permettere).

manfredi
13-07-02, 22:25
Io credo che Prodi pensi di ricandidarsi e credo anche che assieme a Cofferati avrebbe moltissime possibilità di successo, tuttavia, penso, molto dipenderà da come uscirà dall'Europa dove sono davvero in molti a lavorare per farlo uscire male.

Diabolik
14-07-02, 21:10
Prodi, nessun ticket con Cofferati
ROMA - Nessun ticket con Cofferati, Prodi replica con un 'no comment' alle affermazioni del leader della Cgil sulla necessità di dar vita ad un grande Ulivo. Non senza far trasparire una certa irritazione i collaboratori del presidente della Commissione Ue auspicano che 'non si continuino a dire cose insensate e prive di ogni fondamento sui fantomatici via libera, o su inesistenti dibattiti attorno a 'convitati di pietra''. Al convegno di Camaldoli - dicono - si e' parlato dei temi europei, 'tutto il resto e' semplicemente inventato'. (ANSA).
2002-07-14 - 20:15:00

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati


:lol :lol :lol

brunik
15-07-02, 01:05
Originally posted by Diabolik
Prodi, nessun ticket con Cofferati
ROMA - Nessun ticket con Cofferati, Prodi replica con un 'no comment' alle affermazioni del leader della Cgil sulla necessità di dar vita ad un grande Ulivo. Non senza far trasparire una certa irritazione i collaboratori del presidente della Commissione Ue auspicano che 'non si continuino a dire cose insensate e prive di ogni fondamento sui fantomatici via libera, o su inesistenti dibattiti attorno a 'convitati di pietra''. Al convegno di Camaldoli - dicono - si e' parlato dei temi europei, 'tutto il resto e' semplicemente inventato'. (ANSA).
2002-07-14 - 20:15:00

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:lol :lol :lol

Speriamo che POL duri parecchio che tra qualche tempo lo ritiriamo fuori questo thread con le tue sghignazzate :D :D

Red River
15-07-02, 02:16
Stiamo correndo troppo, ecco perché non ne vogliono parlare delle politiche...si sta preparando sicuramente una candidatura forte per il 2006 ma è veramente prematuro parlarne come se fosse cosa tra poco tempo...

Diabolik
15-07-02, 22:59
Originally posted by brunik


Speriamo che POL duri parecchio che tra qualche tempo lo ritiriamo fuori questo thread con le tue sghignazzate :D :D

Allora auguri a POL di durare fino al 2006, data delle prossime elezioni politiche... :D

Red River
16-07-02, 02:29
Non ne sarei così sicuro...si potrebbe anche votare prima....sicuramente non l'anno prossimo...però...

16-07-02, 16:36
Originally posted by Diabolik
Prodi, nessun ticket con Cofferati
ROMA - Nessun ticket con Cofferati, Prodi replica con un 'no comment' alle affermazioni del leader della Cgil sulla necessità di dar vita ad un grande Ulivo. Non senza far trasparire una certa irritazione i collaboratori del presidente della Commissione Ue auspicano che 'non si continuino a dire cose insensate e prive di ogni fondamento sui fantomatici via libera, o su inesistenti dibattiti attorno a 'convitati di pietra''. Al convegno di Camaldoli - dicono - si e' parlato dei temi europei, 'tutto il resto e' semplicemente inventato'. (ANSA).
2002-07-14 - 20:15:00

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:lol :lol :lol
No comment vuol dire no comment. Volevi che Prodi scoprisse le sue carte così presto? Sta di fatto che Prodi e Cofferati sono gli unici dai quali gli elettori (e sottolineo elettori, non militanti di partito e portaborse) si sentono rappresentati. E siccome gli elettori sono mooolto, moooolto più numerosi di questi ultimi....;)

Vasco V.
16-07-02, 16:53
Originally posted by gdr

No comment vuol dire no comment. Volevi che Prodi scoprisse le sue carte così presto? Sta di fatto che Prodi e Cofferati sono gli unici dai quali gli elettori (e sottolineo elettori, non militanti di partito e portaborse) si sentono rappresentati. E siccome gli elettori sono mooolto, moooolto più numerosi di questi ultimi....;)

Si votasse domattina, sarebbe bene passare la notte a convincerli ad accettare.
Piaccia o meno, in questo momento, i due sono le carte migliori che il centrosinistra abbia, con il non trascurabile aspetto di completarsi a vicenda.
Con questi due, si potrebbe anche provare a rivincere.
:)

16-07-02, 16:57
Originally posted by Vasco V.


Si votasse domattina, sarebbe bene passare la notte a convincerli ad accettare.
Piaccia o meno, in questo momento, i due sono le carte migliori che il centrosinistra abbia, con il non trascurabile aspetto di completarsi a vicenda.
Con questi due, si potrebbe anche provare a rivincere.
:)


Io sarei disposta, per convincerli, anche ad usare le maniere forti. :D Ma non credo ve ne sarà bisogno (o, almeno, lo spero). :)

Diabolik
16-07-02, 23:39
Originally posted by gdr

No comment vuol dire no comment. Volevi che Prodi scoprisse le sue carte così presto? Sta di fatto che Prodi e Cofferati sono gli unici dai quali gli elettori (e sottolineo elettori, non militanti di partito e portaborse) si sentono rappresentati. E siccome gli elettori sono mooolto, moooolto più numerosi di questi ultimi....;)

Quali elettori ?

io sono elettore e non mi sento rappresentato dal cinese.... :D :D

Il vostro entusiasmo vi fa sfuggire una cosa : in questo momento, l'eventuale consenso di cui gode Cofferati è relativo alla questione dell'art. 18, in realtà una coalizione che ambisce a governare deve proporre una politica che abbraccia molti aspetti ( politica fiscale, politica estera, ordine pubblico e lotta all'immigrazione, ecc. ) , non c'è alcuna evidenza di quale consenso possa godere Cofferati, riguardo a tutti gli aspetti che compongono una politica governativa.

P.S. : come ho scritto in altro thread, il tempo lavora contro il cinese, tra 4 anni sarà caduto nell'oblio, ricordati il consenso di cui godeva Di Pietro ai tempi di mani pulite, e guarda com'è ridotto adesso quel poveraccio ....

Il timing in politica è essenziale, se non sfrutti il momento nel quale sei sulla cresta dell'onda ... ( altro esempio Segni dopo i suoi referendum... )

Red River
17-07-02, 01:45
Originally posted by gdr
E siccome gli elettori sono mooolto, moooolto più numerosi di questi ultimi....;)

Se sanno però utilizzare i canali giusti...

Red River
17-07-02, 01:47
Originally posted by Diabolik


Quali elettori ?

io sono elettore e non mi sento rappresentato dal cinese.... :D :D

Il vostro entusiasmo vi fa sfuggire una cosa : in questo momento, l'eventuale consenso di cui gode Cofferati è relativo alla questione dell'art. 18, in realtà una coalizione che ambisce a governare deve proporre una politica che abbraccia molti aspetti ( politica fiscale, politica estera, ordine pubblico e lotta all'immigrazione, ecc. ) , non c'è alcuna evidenza di quale consenso possa godere Cofferati, riguardo a tutti gli aspetti che compongono una politica governativa.

P.S. : come ho scritto in altro thread, il tempo lavora contro il cinese, tra 4 anni sarà caduto nell'oblio, ricordati il consenso di cui godeva Di Pietro ai tempi di mani pulite, e guarda com'è ridotto adesso quel poveraccio ....

Il timing in politica è essenziale, se non sfrutti il momento nel quale sei sulla cresta dell'onda ... ( altro esempio Segni dopo i suoi referendum... )

Sì, ma non è che Cofferati prima non godesse di popolarità...certo adesso è l'unico che riesce con forza ad attaccare il governo (ma noi in parlamento sappiamo essere incisivi).

brunik
23-07-02, 20:23
Originally posted by Diabolik
Prodi, nessun ticket con Cofferati
ROMA - Nessun ticket con Cofferati, Prodi replica con un 'no comment' alle affermazioni del leader della Cgil sulla necessità di dar vita ad un grande Ulivo. Non senza far trasparire una certa irritazione i collaboratori del presidente della Commissione Ue auspicano che 'non si continuino a dire cose insensate e prive di ogni fondamento sui fantomatici via libera, o su inesistenti dibattiti attorno a 'convitati di pietra''. Al convegno di Camaldoli - dicono - si e' parlato dei temi europei, 'tutto il resto e' semplicemente inventato'. (ANSA).
2002-07-14 - 20:15:00

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati


:lol :lol :lol

Prodi ci tiene a mostrarsi alle telecamere e ai giornalisti mentre stringe calorosamente le mani a Cofferati.

La sghignazzata alla salute di Diabolik la faccio io ora: :lol :lol :lol

Martedì 23 Luglio 2002, 19:17


Stretta Di Mano Cofferati-Prodi a Bruxelles
(AGI) - Bruxelles, 23 lug. - Calorosa stretta di mano tra Prodi e Cofferati oggi a Bruxelle alla fine della riunione del comitato economico e sociale sulla fine del trattato Ceca di fronte alle telecamere e a molti giornalisti. Lo stesso presidente della Commissione europea ha fatto riferimento scherzando "all'incontro segreto" annunciato da un quotidiano milanese, ed ha chiesto al segretario generale della Cigl "come va?". "I problemi non mancano", e' stata la risposta di Cofferati poi un arrivederci ad un cocktail dalle sette alle nove offerto dalle autorita' belghe sempre nel quadro delle cerimonie per la fine del trattato Ceca.

mustang
24-07-02, 00:24
....che il consenso per Cofferati è solo fittizio, effetto del gran parlare appunto sull'art. 18.

Ma la filosofia di quella riforma piace ai giovani disoccupati, e sono centinaia di migliaia, pronti oggi a far cagnara per un viaggetto gratis con acclusa colazione e probabile "sveltina" e domani dimenticarsi tutto per un lavoro; ai piccoli imprenditori, e sono altre centinaia di migliaia; e ai pensionati con figli "da lavoro"; e ai tanti che già la pensavano così, gente Cisl e Uil, che sperano in silenzio nella disfatta della Cgil, come d'altronde questa ricambia sentitamente.
Prodi, che è "l'uomo che ride", ma pare anche il pupazzo di "ercolino sempre in piedi", non ha interesse alcuno di allearsi con un perdente.
E' invece probabile la copia Prodi\D'Alema.
Il primo al Quirinale, l'altro a Palazzo Chigi.

Ora forse vi sarà più chiara la "mossa" del Cav.

Quale? Ma quella sul presidenzialismo...sveglia!

Il nanetto di Arcore impara molto velocemente.

saluti

Claude
24-07-02, 19:32
Originally posted by mustang
....che il consenso per Cofferati è solo fittizio, effetto del gran parlare appunto sull'art. 18.

Ma la filosofia di quella riforma piace ai giovani disoccupati, e sono centinaia di migliaia, pronti oggi a far cagnara per un viaggetto gratis con acclusa colazione e probabile "sveltina" e domani dimenticarsi tutto per un lavoro; ai piccoli imprenditori, e sono altre centinaia di migliaia; e ai pensionati con figli "da lavoro"; e ai tanti che già la pensavano così, gente Cisl e Uil, che sperano in silenzio nella disfatta della Cgil, come d'altronde questa ricambia sentitamente.
Prodi, che è "l'uomo che ride", ma pare anche il pupazzo di "ercolino sempre in piedi", non ha interesse alcuno di allearsi con un perdente.
E' invece probabile la copia Prodi\D'Alema.
Il primo al Quirinale, l'altro a Palazzo Chigi.

Ora forse vi sarà più chiara la "mossa" del Cav.

Quale? Ma quella sul presidenzialismo...sveglia!

Il nanetto di Arcore impara molto velocemente.

saluti
Questo è possibile. In effetti un giovane potrebbe sperare che abolissero il 18 perchè ciò gli permetterebbe di trovare un lavoro più facilmente (in realtà solo nelle sue aspettative, poi non è detto che sia così), ma il fatto è che questo stesso giovane potrebbe trovare ingiusta l'abolizione del 18. Le persone non sono computer, ed hanno spesso preferenze contraddittorie. In questo caso preferenze soggettive e preferenze etiche sarebbero in contraddizione, ed allora dipenderà, al momento delle elezioni, da quale dei due tipi di preferenze avrà il sopravvento sull'altra nella decisione di voto.

Diabolik
25-07-02, 00:01
Originally posted by brunik


Prodi ci tiene a mostrarsi alle telecamere e ai giornalisti mentre stringe calorosamente le mani a Cofferati.

La sghignazzata alla salute di Diabolik la faccio io ora: :lol :lol :lol

Martedì 23 Luglio 2002, 19:17


Stretta Di Mano Cofferati-Prodi a Bruxelles
(AGI) - Bruxelles, 23 lug. - Calorosa stretta di mano tra Prodi e Cofferati oggi a Bruxelle alla fine della riunione del comitato economico e sociale sulla fine del trattato Ceca di fronte alle telecamere e a molti giornalisti. Lo stesso presidente della Commissione europea ha fatto riferimento scherzando "all'incontro segreto" annunciato da un quotidiano milanese, ed ha chiesto al segretario generale della Cigl "come va?". "I problemi non mancano", e' stata la risposta di Cofferati poi un arrivederci ad un cocktail dalle sette alle nove offerto dalle autorita' belghe sempre nel quadro delle cerimonie per la fine del trattato Ceca.

A beh, una stretta di mano vuol dire un ticket elettorale..

Brunik, il caldo estivo ti sta rincoglionendo, stai diventando sempre più il sosia di Rubagotti.. :lol :lol :lol

Libero (POL)
25-07-02, 12:17
Ci risiamo!!:D

E' da anni che la sinistra italiana non sa parlare d'altro che di leaders e alleanze elettorali pensando che questo alla gente interessi e pensando che basta cambiare nome alla coalizione o al leader per poter vincere le elezioni!! :D :K

Adesso addirittura si comincia a parlare del candidato premier di elezioni politiche che ci saranno fra 4 anni!!!
A L L U C I N A N T E !!!:eek: :K

mustang
25-07-02, 14:46
...il coraggio o l'orgoglio di presentare un candidato di "sinistra" li potrei anche guardare con una certa ammirazione e rispetto.
Ma ancora "nascondersi" dietro il dito di Prodi?
Prodi, il più "reazionario", il più "democristiano", il più "confindustriale, il più "statalista" dei peggiori "democristiani che abbiano governato per altri e in prima persona l'Italia negli ultimi 15-20 anni.

poveretti!!

brunik
25-07-02, 18:33
Originally posted by mustang
...il coraggio o l'orgoglio di presentare un candidato di "sinistra" li potrei anche guardare con una certa ammirazione e rispetto.
Ma ancora "nascondersi" dietro il dito di Prodi?
Prodi, il più "reazionario", il più "democristiano", il più "confindustriale, il più "statalista" dei peggiori "democristiani che abbiano governato per altri e in prima persona l'Italia negli ultimi 15-20 anni.

poveretti!!

Che sarebbe sempre quello che ha ramazzato Berlusconi, ci ha salvato dalla bancarotta, ha portato i tassi sui mutui dal 15 al 5%, ha portato il deficit statale dall'8 al 2,7%, ci ha portato nell'euro, ha introdotto la flessibilità nel mondo del lavoro, ha privatizzato per centinaia di migliaia di miliardi, ha fatto gadagnare alla borsa italiana il doppio di quella americana.

Tutto in due anni.

Tremonti e Berlusconi dopo un anno continuano a rampognare con l'Ulivo e non combinano niente. Promettono e rampognano e non combinano un cacchio (a parte le urgenti leggi sulla giustizia). Parole tanti fatti zero.

Bla-bla-bla.

http://www.contrasto.it/img/prodi_m119_img.jpg

IL PRESIDENTE DELL'UNIONE EUROPEA ROMANO PRODI

Oasis
25-07-02, 18:44
Ho letto che la parola ticket al Cinese non piace perchè indica sempre qualcosa da pagare.

Claudio (POL)
25-07-02, 18:44
Originally posted by mustang
....che il consenso per Cofferati è solo fittizio, effetto del gran parlare appunto sull'art. 18.

Ma la filosofia di quella riforma piace ai giovani disoccupati, e sono centinaia di migliaia, pronti oggi a far cagnara per un viaggetto gratis con acclusa colazione e probabile "sveltina" e domani dimenticarsi tutto per un lavoro; ai piccoli imprenditori, e sono altre centinaia di migliaia; e ai pensionati con figli "da lavoro"; e ai tanti che già la pensavano così, gente Cisl e Uil, che sperano in silenzio nella disfatta della Cgil, come d'altronde questa ricambia sentitamente.
Prodi, che è "l'uomo che ride", ma pare anche il pupazzo di "ercolino sempre in piedi", non ha interesse alcuno di allearsi con un perdente.
E' invece probabile la copia Prodi\D'Alema.
Il primo al Quirinale, l'altro a Palazzo Chigi.

Ora forse vi sarà più chiara la "mossa" del Cav.

Quale? Ma quella sul presidenzialismo...sveglia!

Il nanetto di Arcore impara molto velocemente.

saluti

Che il nanetto di Arcore impari molto velocemente lo sappiamo tutti. Molti di noi (la maggioranza del paese che non l'ha votato) se n'è accorto fin dagli anni 70/80; altri, 20 30 anni dopo, fanno ancora finta di nulla. Che “quella filosofia” piaccia a molti imprenditori non ci sono dubbi, ma che piaccia anche alla maggioranza dei giovani disoccupati e dei pensionati con figli “da lavoro”, così come credere che il consenso per Cofferati sia legato al particolare momento forse l’ha dedotto osservando una delle tante bufale di Datamedia. Ma si sa … meglio un sondaggio che rendersi conto di persona di quello che succede nel Paese e di quello che dalle sue piazze rieccheggia. E’ evidentissimo che Cofferati sia una risorsa per il centrosinistra di cui avete molta paura. Sapete bene che il suo nome recupera gli astenuti e ricompatta la sinistra e le ricordo che UNITI avremmo, se non vinto, almeno pareggiato già nel 2001 con quel Rutelli da voi considerato solo un prestanome. Le ricordo inoltre, che non più tardi di un paio di mesi fa, “quella filosofia” ha contribuito non poco al netto arretramento del centrodestra soprattutto nel nord del Paese. Se poi anche “l’uomo che ride” sarà della partita, per il miliardario addio sogni di gloria, Quirinale e quant’altro. Vede Mustang … alla fine il popolo si stanca … si è sempre stancato e finisce per preferire “sane risate” alle palle propinate quotidianamente … lei lo sa e lo sanno bene anche tra i più alti scranni della cosiddetta casa delle libertà. L’unico che non se ne rende ancora conto è Libero. Ma c'è speranza.

mustang
25-07-02, 23:38
...che incontro nel tuo post, ma su una cosa son completamente d'accordo.

ed è dove scrivi: Vede Mustang … alla fine il popolo si stanca … si è sempre stancato e finisce per preferire “sane risate” alle palle propinate quotidianamente … .

Hai puntualmente registrato la reazione del "popolo" alle ultime elezioni politiche.

Cavolo, dopo anni e anni e anni di centrosinistra il "popolo" ha detto basta!.

Tanto che dalle vostre parti il "popolo" non lo amano più tanto, visto che si sta facendo prendere dalla "deriva plebiscitaria".

Vi accorgete che state facendo ridere i polli?
saluti

e...scusa il tu.

Claudio (POL)
26-07-02, 14:16
Originally posted by mustang
...che incontro nel tuo post, ma su una cosa son completamente d'accordo.
ed è dove scrivi: Vede Mustang … alla fine il popolo si stanca … si è sempre stancato e finisce per preferire “sane risate” alle palle propinate quotidianamente … .
Hai puntualmente registrato la reazione del "popolo" alle ultime elezioni politiche.
Cavolo, dopo anni e anni e anni di centrosinistra il "popolo" ha detto basta!.
Tanto che dalle vostre parti il "popolo" non lo amano più tanto, visto che si sta facendo prendere dalla "deriva plebiscitaria".
Vi accorgete che state facendo ridere i polli?
saluti
e...scusa il tu.

... al miliardario ed alla sua cricca è bastato un solo anno per constatare quella reazione. Un anno di parole in cui una dopo l'altra sono crollate tutte le promesse. Corrono come il vento solo le leggi che salvano il premier dai suoi processi. E di fronte a quelle anche i polli smettono di ridere ...

manfredi
26-07-02, 22:10
Da come vanno le cose, senza dubbio aveva ragione quel comunista di Montanelli quando diceva che il modo migliore per liberarsi di Berlusconi sarebbe stato lasciarlo governare per qualche tempo. Speriamo però che non combini troppi guai. Quando a Prodi posso testimoniare che un mutuo patteggiato nel 1993 al 13,5 nel 1999 l'ho ripatteggiato al 5,70.

Claudio (POL)
27-07-02, 03:57
Originally posted by manfredi
Da come vanno le cose, senza dubbio aveva ragione quel comunista di Montanelli quando diceva che il modo migliore per liberarsi di Berlusconi sarebbe stato lasciarlo governare per qualche tempo. Speriamo però che non combini troppi guai. Quando a Prodi posso testimoniare che un mutuo patteggiato nel 1993 al 13,5 nel 1999 l'ho ripatteggiato al 5,70.


L'antidoto (come per le vipere) suggerito dal "compagno" Montanelli ...
... azz la Banca Toscana mi ha fregato ... io ce l'ho al 6,00.
Vabbhè ma i pollisti avevano già tutti la casa di proprietà quindi non fa testo .....

brunik
27-07-02, 10:47
Originally posted by Diabolik



P.S. : come ho scritto in altro thread, il tempo lavora contro il cinese, tra 4 anni sarà caduto nell'oblio, ricordati il consenso di cui godeva Di Pietro ai tempi di mani pulite, e guarda com'è ridotto adesso quel poveraccio ....




Le ultime parole famose di Diabolik: "il tempo lavora contro il Cinese " :D :D

A proposito, com'è che da quando sono usciti i sondaggi sulla popolarità di Cofferati i berluschini hanno smesso tutti insieme di dargli del terrorista e Berlusconi lo invita a cena?

Troppo tardi: ormai lo avete fatto diventare una figura mitica che ricompatterà a sinistra RC e DS.

Con Prodi al centro a succhiarvi un bel po' di elettori dell'UDC e di FI, vi rimarranno solo gli sfigati xenofobi e gli ex fascisti, nell'artea "moderata".


La Stampa(Del 27/7/2002 Sezione: Interni Pag. 2)


UN COMIZIO OGNI SERA, FRA IL CRESCENTE IMBARAZZO DELLA SEGRETERIA DELLA QUERCIA
La trionfale «lunga marcia» del Cinese
Sondaggio nella base ds: Cofferati miglior leader della sinistra

QUELLA sera i compagni napoletani poterono assistere al primo miracolo di san Sergio. Era domenica 21 luglio e nel piccolo Stadio della Collana era in programma un dibattito tra Livia Turco e Sergio Cofferati in occasione della Festa delle Donne ds. L'ex ministra giocava in casa, sembrava un´amichevole estiva e invece la sorpresa fu grande quando dalla platea cominciarono ad alzarsi dissensi fragorosi all'indirizzo della Turco, «buuh!», «a casa», «vergogna». Una contestazione crescente, incontenibile, fino a quando Sergio Cofferati si alzò dalla sua poltroncina e si avvicinò al microfono: «Posso dire che non vi riconosco?». Bastò. La platea tacque e la ex ministra guadagnò pure qualche applauso. Lunedì 15 luglio, ad Orvieto, lo scenario è diverso, il finale analogo. E' sera, piove a dirotto, ma nulla può cancellare il succulento programma della serata, un'intervista in piazza di Bruno Ugolini a Sergio Cofferati. I protagonisti salgono sul palco, si siedono sulle poltroncine e prima che possano bagnarsi, vengono affiancati da tre compagni che restano lì, in piedi, con gli ombrelli aperti sulle teste degli oratori. Attorno, quasi mille persone bagnate che non demordono e applaudono sino alla fine il loro Sergio. Una scena da "Ultimo imperatore". O, a seconda dei gusti, da Nanni Moretti prima maniera, quello che raccontava con affettuosa ferocia i tic della sinistra. E a Roma, ieri sera, davanti a migliaia di militanti ds, Cofferati ha riparlato del «grande Ulivo», proponendo che, «senza perdere altro tempo», «venticinque personalità lavorino ad un programma comune». Soltanto dopo «arriverà la scelta delle persone». Da un mese Sergio Cofferati batte senza sosta l'Italia. Per il "Cinese" un comizio quasi ogni sera, in feste di partito attraversate da folate di fideismo. Un tour quasi ignorato da giornali e tv, distratti forse dall'annuncio che l'addio alla Cgil è posticipato al 21 settembre. Ma il Cofferati politico è già in campo. Diverso da quello che affiancò la campagna congressuale del "correntone", ma senza parteciparvi in prima persona. Stavolta hanno capito tutti che Cofferati corre. In prima persona. L'ultima prova viene dal sondaggio condotto tra i militanti della Festa dell'Unità di Roma e i cui risultati saranno resi noti oggi dal mensile "Aprile": Cofferati è considerato "il miglior leader per la sinistra italiana" dal 60% dei 4000 compagni che hanno risposto, mentre il secondo classificato, Massimo D'Alema, segue con significativo distacco. Il fascino del "Cinese", in questa fase, si dilata anche in una cerchia più larga: l'ultimo sondaggio della Directa indica il ticket Prodi-Cofferati (34,4%) come il più gradito agli elettori dell'Ulivo e di Rifondazione, sia rispetto al Rutelli-Cofferati (21,3%) che al Fassino-Prodi (31,3%). Nei comizi, l'inflessibile Cofferati si presenta sempre uguale a sé stesso: discorsi concreti, monocordi, dominati dalla parola "diritti", con gli stessi concetti ripetuti anche due, tre volte nel giro di pochi minuti. Mai una licenza, mai una battuta. «Cofferati non ha certo un'oratoria brillante, è schivo nell'approccio con la gente - dice Aldo Garzia, direttore di "Aprile" - eppure riesce a creare la stessa empatia che riusciva a stabilire un altro personaggio che aveva lo stesso approccio: Enrico Berlinguer». Entrato in competizione con politici che ribaltano spesso la propria opinione, Cofferati appare uno che crede in ciò che dice e questo per il momento sembra bastare. Dal "Botteghino" scrutano con crescente imbarazzo i movimenti del capo della Cgil e per ora la parola d'ordine resta quella del "containement". Tanto è vero che giorni fa nella segreteria ds si è discusso se offrire al leader della Cgil una tribuna privilegiata come l'apertura della festa nazionale dell'Unità, salvo poi glissare su una soluzione di compromesso: Cofferati sarà a Modena sabato 31 agosto, terza giornata della festa e sarà intervistato da un giornalista come Giampaolo Pansa. Ben diversi, ovviamente, i commenti che trapelano in privato. Poche ore dopo il comizio di Cofferati nello stadio napoletano, Claudio Velardi (già braccio destro di D'Alema a palazzo Chigi) scherzava con un amico: «Ci voleva un Pinochet che le chiudesse, le porte di quello stadio...». Per ora il vento popolare gonfia le vele del "Cinese", ma i suoi amici si chiudono a riccio non appena si cerca di capire cosa abbia in mente di fare Cofferati all'indomani del "numero mediatico" programmato con il ritorno in Pirelli. L'impressione diffusa, a sentire i suoi, è che neanche lui abbia un piano preciso. Tutte le opzioni sono subordinate ad un enigma: in autunno Massimo D'Alema, sull'onda del nuovo quotidiano "Riformista", lancerà o no una resa dei conti con tutti i radicali del suo partito? Per il momento Cofferati pensa a far comizi: «Se continuiamo di questo passo - ha confidato ai suoi - a fine estate avrò parlato direttamente a centomila persone». E pensa pure a rassodare la Fondazione Di Vittorio, di cui diventerà presidente in autunno. Dopo aver contattato - e quasi sempre ottenuto la collaborazione - di personaggi come Paolo Sylos Labini, Paolo Onofri, Luciano Gallino, Paolo Leon - il leader della Cgil ha sondato un personaggio carismatico del riformismo europeo: Jacques Delors. La prima risposta sarebbe stata incoraggiante.

mustang
27-07-02, 15:28
...di qualcuno è vigliacca prerogativa di una ben definita parte politica.
Non solo brunik spende in sacco di parole perr non parlare del "ditone Prodi", ma ora ci si mette anche manfredi con il suo "quel comunista di Montanelli". E' gemella dei "comunisti che mangiano i bambini".
Se questi sono vostri argomenti.......!!!

Che il tempo lavori contro Cofferati l'ho già detto e ridetto da quando è incominciata la l'immonda sceneggiata sul !8.
E ve lo ripeto: Cofferati, la Cgil e l'Ulivo vivono nel terrore che le previsioni di Marco Biagi, di Maroni e del governo si avverino in pochi mesi.
Immaginate che...l'esperimento sull'art. 18 produca un sensibile aumento della occupazione in generale e giovanile in particolare.
Sarebbe la dimostrazione del totale fallimento della politica dell'Ulivo e della Cgil.
Quest'ultimo si scioglierebbe dentro la Cisl e la Uil.
E l'Ulivo....seccherebbe velocemente.
La Pirelli accoglierebbe a braccia aperte e con un beffardo sorrisino il mogio Cofferati.

saluti

manfredi
27-07-02, 21:24
Originally posted by mustang
...di qualcuno è vigliacca prerogativa di una ben definita parte politica.
Non solo brunik spende in sacco di parole perr non parlare del "ditone Prodi", ma ora ci si mette anche manfredi con il suo "quel comunista di Montanelli". E' gemella dei "comunisti che mangiano i bambini".
Se questi sono vostri argomenti.......!!!

Che il tempo lavori contro Cofferati l'ho già detto e ridetto da quando è incominciata la l'immonda sceneggiata sul !8.
E ve lo ripeto: Cofferati, la Cgil e l'Ulivo vivono nel terrore che le previsioni di Marco Biagi, di Maroni e del governo si avverino in pochi mesi.


Immaginate che...l'esperimento sull'art. 18 produca un sensibile aumento della occupazione in generale e giovanile in particolare.
Sarebbe la dimostrazione del totale fallimento della politica dell'Ulivo e della Cgil.
Quest'ultimo si scioglierebbe dentro la Cisl e la Uil.
E l'Ulivo....seccherebbe velocemente.

La Pirelli accoglierebbe a braccia aperte e con un beffardo sorrisino il mogio Cofferati.

saluti blue


Immagina che....ed immagina che.....ed ancora immagina che.... e poi anche che..... troppe immagini, quasi un sogno, il tuo. La verità è che questo governo, come da abbondantissimi segnali, non pare particolarmente capace, anzi, e la difficoltà di governare, al di la delle facili promesse, si rivelerà per esso catastrofico. In questo caso, immagna anche tu, la figura di Cofferati ne verrebbe esalta ed anzi, assieme a quella di Prodi, vincente.

mustang
27-07-02, 23:20
...perchè mai una testa "pensante" come quella di Cofferati non lascia che Berlusconi cuocia nel suo stessi brodo?
Quattro, cinque mesi e il gioco sarebbe fatto.

Comunque ora non ti rimane che aspettare un pochino.

E vedrai che dopo nepure un "prodi" vorrà più guidare il centrosinistra.
Mica è scemo, quello!

lsu
28-07-02, 21:50
Originally posted by mustang
...
E ve lo ripeto: Cofferati, la Cgil e l'Ulivo vivono nel terrore che le previsioni di Marco Biagi, di Maroni e del governo si avverino in pochi mesi.
Immaginate che...l'esperimento sull'art. 18 produca un sensibile aumento della occupazione in generale e giovanile in particolare.
Sarebbe la dimostrazione del totale fallimento della politica dell'Ulivo e della Cgil.
Quest'ultimo si scioglierebbe dentro la Cisl e la Uil.
...

Se parli così di cgil significa che non la conosci nemmeno per averla vista in tv.
CGIL esiste da circa un secolo e continuerà ad essere il primo sindacato italiano anche quando Berlusconi sarà un lontano ricordo.

Vuoi scommettere?

Oasis
29-07-02, 19:01
In ogni caso l' occupazione cresce senza toccare l' art.18 , per quanto riguarda il Prodi-democristiano io non ci vedo niente di male , basti pensare che l' 80% dei parlamentari della maggioranza sono nati nelle file della Dc o peggio del Psi, e pure gli elettori polisti son persone che hanno votato sempre iol caro , vecchio pentapartito.

Red River
29-07-02, 22:04
Abbiamo perso la grande occasione di candidare Massimo D'Alema come presidente del consiglio quando non andammo a votare quando cadde Prodi...

mustang
29-07-02, 23:04
...proprio il vostro beneamato leader Massimo quando, da "protettore di Prodi primo ministro" fallì clamorosamente con la Bicamerale permettendo al rivale Berlusconi di uscirne trionfante e pronto alle battaglie future, tutte vinte; e quando da premier non ebbe il fegato di mandare a quel paese proprio Cofferati, che gli diceva niet alle proposte che il suo governo presentava sulla flessibilità del Lavoro simili se non identiche a quelle che con altre "palle" il nano ha imposto.

E alla gente piacciono poco i chiacchieroni.

Lo dimostra la difficoltà che incontra il presidente dei resti del più grande partito comunista del mondo occidentale nel confronto con il "piacione della Margherita".
ridicolo"

Red River
29-07-02, 23:13
Non so come valutare quel nodo della storia dell'Ulivo...Aspetta che apro un thread...

mustang
30-07-02, 22:27
...chiamavate Kossiga; lui ti dirà come valutarlo.

brunik
30-07-02, 23:04
Originally posted by mustang
.

E alla gente piacciono poco i chiacchieroni.


Bravo, Mustang: ci hai messo un anno ma finalmente una cosa giusta l'hai detta.

Anche presso ti te la popolarità di lingualunga Berlusconi è in calo?

mustang
31-07-02, 18:00
...non era il nano di Arcore, il pagliaccio che ride, il mafioso della Brianza e così via, il corruttore di giudici, il dittatore mediatico...e tante altre cose?

Adesso è solo un chiacchierone?

Se lo dici tu...sai le chiacchiere che vi dovrete sorbire nei prossimi dieci anni?

Claudio (POL)
31-07-02, 19:23
Originally posted by mustang
...non era il nano di Arcore, il pagliaccio che ride, il mafioso della Brianza e così via, il corruttore di giudici, il dittatore mediatico ... e tante altre cose?


... tra le tante altre cose non vorrei dimenticasse i temini bugiardo ed imbroglione. Grazie.

brunik
08-08-02, 09:07
Originally posted by Diabolik
Prodi, nessun ticket con Cofferati
ROMA - Nessun ticket con Cofferati, Prodi replica con un 'no comment' alle affermazioni del leader della Cgil sulla necessità di dar vita ad un grande Ulivo. Non senza far trasparire una certa irritazione i collaboratori del presidente della Commissione Ue auspicano che 'non si continuino a dire cose insensate e prive di ogni fondamento sui fantomatici via libera, o su inesistenti dibattiti attorno a 'convitati di pietra''. Al convegno di Camaldoli - dicono - si e' parlato dei temi europei, 'tutto il resto e' semplicemente inventato'. (ANSA).
2002-07-14 - 20:15:00

© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati


:lol :lol :lol


Leggiamoci bene questa intervista di Micheli, fedelissimo di Prodi, che ha appena passato un week-end con Prodi stesso.

Pare di capire che il ticket verrà inaugurato alle europee del 2004.

Continiamo a sghignazzare, astuto Diabolik?

Corriere della sera, 8.8.2002
Micheli, reduce da una vacanza con Prodi: ci è simpatico, con lui ticket delle idee

«L’opposizione ha avuto un volto grazie a Sergio»


ROMA - «Il ticket per vincere il centro destra? Per ora con Cofferati esiste il "ticket delle idee". Partiamo da questo. Poi arriverà quello delle persone». Enrico Micheli, fedelissimo nonchè amico personale di Romano Prodi, tanto che ha passato con lui l’ultimo week-end in Umbria, non se la sente di dire subito «saranno quei due», il Presidente della Commissione europea e Sergio Cofferati, a combattere la «battaglia finale» contro Silvio Berlusconi. Ma la prospettiva sembra proprio quella. Perchè anche lui, che non è solo ulivista ma anche «prodiano doc», dopo l’intervista al Corriere tifa senza riserve per il leader della Cgil. Premessa di un ticket «reale» che potrebbe materializzarsi alla vigilia delle Europee, fissate nel 2004. Che cosa condivide del «manifesto» di Cofferati per il centro sinistra?
«Moltissimo. Dal rapporto con la società civile alla condivisione del progetto ulivista originario, un disegno politico che supera i piccoli steccati dei partiti».
Un discorso che però ha spiazzato molti all’interno dello stesso Ulivo, a partire dallo zoccolo duro della Quercia.
«Se molti diessini sono rimasti spiazzati è perchè hanno il grave vizio di personalizzare e schematizzare tutto: pensavano che il leader della Cgil fosse un massimalista ma si sbagliavano di gran lunga. Basta pensare alle difficoltà di rapporto esistenti fra lui e Fausto Bertinotti».
E tra Cofferati e l’originario gruppo ulivista?
«C’è sempre stato e c’è soprattutto oggi un rapporto costante. Proprio perchè noi abbiamo capito da tempo che il leader della Cgil è un riformista. Se nel marzo scorso è ruscito ad organizzare la più grande manifestazione dell’Italia repubblicana non è perchè le sue idee sono radicali, ma perchè sono condivise da una larga parte della popolazione».
Insomma un vero riformista sul quale anche voi prodiani punterete, magari per il ticket con Prodi?
«Una cosa è certa: in quest’ultimo anno e mezzo a impersonificare l’opposizione in Italia è stato Sergio Cofferati. Altra cosa importante: non mi sembra che il leader della Cgil abbia intenzone di omologarsi in un partito. Ecco perchè il suo identikit ci sta molto simpatico. Se vorrà fare politica con l’Ulivo il suo ruolo sarà senza dubbio importante».

R. Zuc.

brunik
08-08-02, 09:12
Corriere, 8.8.2002

La proposta del Cinese per
il centrosinistra


LEADER UNICO Tutti i partiti che partecipano alla stesura del programma elettorale dovrebbero essere rappresentati da un unico leader
RIFONDAZIONE
Il partito di Bertinotti «ha un suo progetto, diverso», ha osservato Cofferati. Con Rifondazione Comunista, tuttavia, la «coabitazione non mi pare un’ipotesi impossibile».
I 20 SAGGI
Per il segretario della Cgil, il compito di elaborare il programma del «nuovo» Ulivo va affidato a una ventina di saggi, rappresentativi delle diverse componenti della coalizione di centrosinistra

mustang
08-08-02, 09:28
...brunik pompare sondaggi tutti favorevoli alle sinistre e poi sentir sperare nel glorioso ritorno del grande Prodi (in effetti l'unico che è riuscito a battere Berlusconi che perse, guarda caso, anche con 6 reti televisive ai suoi ordini).
Prodi che dovrebbe mettersi d'accordo con la nuova e brillante stella del firmamento ulivista, Cofferati il sindacalista, il quale dovrebbe accordarsi con D'Alema, noto per la capacità eccezionale
di mettersi da parte; da convincere ci sarebbe pure Bertinotti; non dimentichiamo Mastella, con i suoi circa 5-7 per cento dei voti nel centro-sud; e gli ex socialisti come la metteranno? E i verdi di sinistra che più sinistra non si può?

Pompa, brunik...pompa...che il pallone ti scoppierà tra le mani.

saluti

Diabolik
09-08-02, 14:30
Originally posted by brunik



Le ultime parole famose di Diabolik: "il tempo lavora contro il Cinese " :D :D

A proposito, com'è che da quando sono usciti i sondaggi sulla popolarità di Cofferati i berluschini hanno smesso tutti insieme di dargli del terrorista e Berlusconi lo invita a cena?

Troppo tardi: ormai lo avete fatto diventare una figura mitica che ricompatterà a sinistra RC e DS.

Con Prodi al centro a succhiarvi un bel po' di elettori dell'UDC e di FI, vi rimarranno solo gli sfigati xenofobi e gli ex fascisti, nell'artea "moderata".


La Stampa(Del 27/7/2002 Sezione: Interni Pag. 2)


UN COMIZIO OGNI SERA, FRA IL CRESCENTE IMBARAZZO DELLA SEGRETERIA DELLA QUERCIA
La trionfale «lunga marcia» del Cinese
Sondaggio nella base ds: Cofferati miglior leader della sinistra

QUELLA sera i compagni napoletani poterono assistere al primo miracolo di san Sergio. Era domenica 21 luglio e nel piccolo Stadio della Collana era in programma un dibattito tra Livia Turco e Sergio Cofferati in occasione della Festa delle Donne ds. L'ex ministra giocava in casa, sembrava un´amichevole estiva e invece la sorpresa fu grande quando dalla platea cominciarono ad alzarsi dissensi fragorosi all'indirizzo della Turco, «buuh!», «a casa», «vergogna». Una contestazione crescente, incontenibile, fino a quando Sergio Cofferati si alzò dalla sua poltroncina e si avvicinò al microfono: «Posso dire che non vi riconosco?». Bastò. La platea tacque e la ex ministra guadagnò pure qualche applauso. Lunedì 15 luglio, ad Orvieto, lo scenario è diverso, il finale analogo. E' sera, piove a dirotto, ma nulla può cancellare il succulento programma della serata, un'intervista in piazza di Bruno Ugolini a Sergio Cofferati. I protagonisti salgono sul palco, si siedono sulle poltroncine e prima che possano bagnarsi, vengono affiancati da tre compagni che restano lì, in piedi, con gli ombrelli aperti sulle teste degli oratori. Attorno, quasi mille persone bagnate che non demordono e applaudono sino alla fine il loro Sergio. Una scena da "Ultimo imperatore". O, a seconda dei gusti, da Nanni Moretti prima maniera, quello che raccontava con affettuosa ferocia i tic della sinistra. E a Roma, ieri sera, davanti a migliaia di militanti ds, Cofferati ha riparlato del «grande Ulivo», proponendo che, «senza perdere altro tempo», «venticinque personalità lavorino ad un programma comune». Soltanto dopo «arriverà la scelta delle persone». Da un mese Sergio Cofferati batte senza sosta l'Italia. Per il "Cinese" un comizio quasi ogni sera, in feste di partito attraversate da folate di fideismo. Un tour quasi ignorato da giornali e tv, distratti forse dall'annuncio che l'addio alla Cgil è posticipato al 21 settembre. Ma il Cofferati politico è già in campo. Diverso da quello che affiancò la campagna congressuale del "correntone", ma senza parteciparvi in prima persona. Stavolta hanno capito tutti che Cofferati corre. In prima persona. L'ultima prova viene dal sondaggio condotto tra i militanti della Festa dell'Unità di Roma e i cui risultati saranno resi noti oggi dal mensile "Aprile": Cofferati è considerato "il miglior leader per la sinistra italiana" dal 60% dei 4000 compagni che hanno risposto, mentre il secondo classificato, Massimo D'Alema, segue con significativo distacco. Il fascino del "Cinese", in questa fase, si dilata anche in una cerchia più larga: l'ultimo sondaggio della Directa indica il ticket Prodi-Cofferati (34,4%) come il più gradito agli elettori dell'Ulivo e di Rifondazione, sia rispetto al Rutelli-Cofferati (21,3%) che al Fassino-Prodi (31,3%). Nei comizi, l'inflessibile Cofferati si presenta sempre uguale a sé stesso: discorsi concreti, monocordi, dominati dalla parola "diritti", con gli stessi concetti ripetuti anche due, tre volte nel giro di pochi minuti. Mai una licenza, mai una battuta. «Cofferati non ha certo un'oratoria brillante, è schivo nell'approccio con la gente - dice Aldo Garzia, direttore di "Aprile" - eppure riesce a creare la stessa empatia che riusciva a stabilire un altro personaggio che aveva lo stesso approccio: Enrico Berlinguer». Entrato in competizione con politici che ribaltano spesso la propria opinione, Cofferati appare uno che crede in ciò che dice e questo per il momento sembra bastare. Dal "Botteghino" scrutano con crescente imbarazzo i movimenti del capo della Cgil e per ora la parola d'ordine resta quella del "containement". Tanto è vero che giorni fa nella segreteria ds si è discusso se offrire al leader della Cgil una tribuna privilegiata come l'apertura della festa nazionale dell'Unità, salvo poi glissare su una soluzione di compromesso: Cofferati sarà a Modena sabato 31 agosto, terza giornata della festa e sarà intervistato da un giornalista come Giampaolo Pansa. Ben diversi, ovviamente, i commenti che trapelano in privato. Poche ore dopo il comizio di Cofferati nello stadio napoletano, Claudio Velardi (già braccio destro di D'Alema a palazzo Chigi) scherzava con un amico: «Ci voleva un Pinochet che le chiudesse, le porte di quello stadio...». Per ora il vento popolare gonfia le vele del "Cinese", ma i suoi amici si chiudono a riccio non appena si cerca di capire cosa abbia in mente di fare Cofferati all'indomani del "numero mediatico" programmato con il ritorno in Pirelli. L'impressione diffusa, a sentire i suoi, è che neanche lui abbia un piano preciso. Tutte le opzioni sono subordinate ad un enigma: in autunno Massimo D'Alema, sull'onda del nuovo quotidiano "Riformista", lancerà o no una resa dei conti con tutti i radicali del suo partito? Per il momento Cofferati pensa a far comizi: «Se continuiamo di questo passo - ha confidato ai suoi - a fine estate avrò parlato direttamente a centomila persone». E pensa pure a rassodare la Fondazione Di Vittorio, di cui diventerà presidente in autunno. Dopo aver contattato - e quasi sempre ottenuto la collaborazione - di personaggi come Paolo Sylos Labini, Paolo Onofri, Luciano Gallino, Paolo Leon - il leader della Cgil ha sondato un personaggio carismatico del riformismo europeo: Jacques Delors. La prima risposta sarebbe stata incoraggiante.

E' vero, Brunik, faccio ammenda, sono stato precipitoso a dire che il tempo lavora contro il cinese, intendendo che alla lunga l'elettorato non lo avrebbe considerato come carta vincente....

Si, infatti il cinese si è già sgonfiato adesso, come risulta da questa indagine :lol :lol

Complimenti al compagno Sergio, in poche settimane è passato dal 50% al 31% di popolarità , pure Fini gli è davanti :D

Ma evidentemente, per Brunik, sono più importanti gli umori all'interno dei DS anzichè quelli dell'elettorato globale ....


Ecco il sondaggio ISPO-CORRIRE DELLA SERA che conferma il distacco tra i due schieramenti a favore del centrodestra:

Popolarità dei leaders:
Silvio Berlusconi 35%
Sergio Cofferati 31%

Elezioni sistema maggioritario:
Centrodestra 50%
centrosinistra (ulivo+prc+dipietro) 45%
Altre liste 5%


Elezioni sistema maggioritario (se il leader della sinistra fosse cofferati):
Centrodestra 50%
centrosinistra (ulivo+prc+dipietro) 43%
Altre liste 7%

da notare che cofferati fa perdere voti alla sinistra

Diabolik
09-08-02, 15:06
Originally posted by brunik



Leggiamoci bene questa intervista di Micheli, fedelissimo di Prodi, che ha appena passato un week-end con Prodi stesso.

Pare di capire che il ticket verrà inaugurato alle europee del 2004.

Continiamo a sghignazzare, astuto Diabolik?

Corriere della sera, 8.8.2002
Micheli, reduce da una vacanza con Prodi: ci è simpatico, con lui ticket delle idee

«L’opposizione ha avuto un volto grazie a Sergio»


ROMA - «Il ticket per vincere il centro destra? Per ora con Cofferati esiste il "ticket delle idee". Partiamo da questo. Poi arriverà quello delle persone». Enrico Micheli, fedelissimo nonchè amico personale di Romano Prodi, tanto che ha passato con lui l’ultimo week-end in Umbria, non se la sente di dire subito «saranno quei due», il Presidente della Commissione europea e Sergio Cofferati, a combattere la «battaglia finale» contro Silvio Berlusconi. Ma la prospettiva sembra proprio quella. Perchè anche lui, che non è solo ulivista ma anche «prodiano doc», dopo l’intervista al Corriere tifa senza riserve per il leader della Cgil. Premessa di un ticket «reale» che potrebbe materializzarsi alla vigilia delle Europee, fissate nel 2004. Che cosa condivide del «manifesto» di Cofferati per il centro sinistra?
«Moltissimo. Dal rapporto con la società civile alla condivisione del progetto ulivista originario, un disegno politico che supera i piccoli steccati dei partiti».
Un discorso che però ha spiazzato molti all’interno dello stesso Ulivo, a partire dallo zoccolo duro della Quercia.
«Se molti diessini sono rimasti spiazzati è perchè hanno il grave vizio di personalizzare e schematizzare tutto: pensavano che il leader della Cgil fosse un massimalista ma si sbagliavano di gran lunga. Basta pensare alle difficoltà di rapporto esistenti fra lui e Fausto Bertinotti».
E tra Cofferati e l’originario gruppo ulivista?
«C’è sempre stato e c’è soprattutto oggi un rapporto costante. Proprio perchè noi abbiamo capito da tempo che il leader della Cgil è un riformista. Se nel marzo scorso è ruscito ad organizzare la più grande manifestazione dell’Italia repubblicana non è perchè le sue idee sono radicali, ma perchè sono condivise da una larga parte della popolazione».
Insomma un vero riformista sul quale anche voi prodiani punterete, magari per il ticket con Prodi?
«Una cosa è certa: in quest’ultimo anno e mezzo a impersonificare l’opposizione in Italia è stato Sergio Cofferati. Altra cosa importante: non mi sembra che il leader della Cgil abbia intenzone di omologarsi in un partito. Ecco perchè il suo identikit ci sta molto simpatico. Se vorrà fare politica con l’Ulivo il suo ruolo sarà senza dubbio importante».

R. Zuc.

Si, continuo a sghignazzare, astutissimo Brunik.

Queste sono parole del cinese... :D :D


ROMA - Un 'Nuovo Ulivo' con tutte le forze del centrosinistra, dai Comunisti italiani e Di Pietro, senza Rifondazione. E' questo lo schieramento cui pensa Sergio Cofferati, leader della Cgil, per vincere le prossime elezioni. In un'intervista al 'Corriere della Sera' Cofferati parla del suo progetto, proponendo di affidare la stesura del programma politico a una ventina di persone 'autorevoli', ''rappresentative delle culture e delle sensibilità storicamente individuate nell'arco di forze del centrosinistra''.

''Più è alto il profilo del tentativo - dice Cofferati- e meglio si risolvono anche i problemi contingenti, quelli di oggi. E va fatto subito perché nel 2004 ci sono le elezioni europee, nel 2005 le amministrative e nel 2006 le politiche''.

Una sinistra 'allargata', dunque, a comprendere anche le associazioni dei no global, i girotondisti, i movimenti di intellettuali. Ma con un leader unico, ''perché è la condivisione del programma - dice Cofferati - che legittima tutti coloro che vi hanno partecipato a poter rappresentare l'universo che si identifica in quel programma''.

Sull'impegno diretto che il leader della Cgil potrebbe avere in questo nuovo schieramento, Cofferati è fermo: ''Per il mio impegno politico - dice - penso a forme diverse da quelle tradizionali. Ringrazio per l'attenzione, ma voglio allontanare l'idea di commistione tra politica e rappresentanza sociale, che viene agitata strumentalmente dal centrodestra''.

''E anche se l'autonomia della Cgil è dimostrabile al di là di ciò che farà il suo segretario generale - conclude - non voglio dare anche un involontario contributo a chi dice che le cose che ho fatto in questi mesi le ho fatte pensando al mio futuro politico''.

brunik
09-08-02, 16:51
Originally posted by Diabolik


Si, continuo a sghignazzare, astutissimo Brunik.

Queste sono parole del cinese... :D :D


ROMA - Un 'Nuovo Ulivo' con tutte le forze del centrosinistra, dai Comunisti italiani e Di Pietro, senza Rifondazione. E' questo lo schieramento cui pensa Sergio Cofferati, leader della Cgil, per vincere le prossime elezioni. In un'intervista al 'Corriere della Sera' Cofferati parla del suo progetto, proponendo di affidare la stesura del programma politico a una ventina di persone 'autorevoli', ''rappresentative delle culture e delle sensibilità storicamente individuate nell'arco di forze del centrosinistra''.

''Più è alto il profilo del tentativo - dice Cofferati- e meglio si risolvono anche i problemi contingenti, quelli di oggi. E va fatto subito perché nel 2004 ci sono le elezioni europee, nel 2005 le amministrative e nel 2006 le politiche''.

Una sinistra 'allargata', dunque, a comprendere anche le associazioni dei no global, i girotondisti, i movimenti di intellettuali. Ma con un leader unico, ''perché è la condivisione del programma - dice Cofferati - che legittima tutti coloro che vi hanno partecipato a poter rappresentare l'universo che si identifica in quel programma''.

Sull'impegno diretto che il leader della Cgil potrebbe avere in questo nuovo schieramento, Cofferati è fermo: ''Per il mio impegno politico - dice - penso a forme diverse da quelle tradizionali. Ringrazio per l'attenzione, ma voglio allontanare l'idea di commistione tra politica e rappresentanza sociale, che viene agitata strumentalmente dal centrodestra''.

''E anche se l'autonomia della Cgil è dimostrabile al di là di ciò che farà il suo segretario generale - conclude - non voglio dare anche un involontario contributo a chi dice che le cose che ho fatto in questi mesi le ho fatte pensando al mio futuro politico''.



Geniale Diabolik, ti ricordo che fino al 23 gennaio 1994 Berlusconi negava che sarebbe sceso in campo, anche se lo sapevano tutti ormai, anche il Financial Times.

Il quale Financial Times ieri è corso ad intervistarlo.

Forse la tua leggendaria perspicacia ti permetterà di intuire che parla già da leader europeo, e che sfrutterà il tempo alla Pirelli per costruirsi l'immagine e la rete necessaria per abbattere Berlusconi.

Immagine che comunque ha già: il FT riconosce che è uno che parla diretto e che si fa capire dalla gente, come Berlusconi.

Cofferati for Europe/ FT: Alla Fondazione Di Vittorio per combattere il trio Aznar-Berlusconi-Blair
9 agosto 2002


Dopo l'impero Cgil, il Cinese si scalda i muscoli per l'Europa. A fine settembre, quando Sergio Cofferati dovrà uscire di scena dal sindacato, avrà molto tempo libero. In un'intervista al Financial Times, riluttante nel rivelare i propri piani futuri (per ora lo esclude, ma - scrive il quotidiano britannico - "nessuno crede davvero che il leader 54enne si ritiri davvero dalla scena politica"), Cofferati ammette che farà ritorno alla Pirelli, dove lavorerà non più di 7 ore e mezzo al giorno. "Così, dichiara, avrò un sacco di tempo per fare altre cose".

Tra queste c'è la direzione della Fondazione Di Vittorio della Cgil. Che vuole trasformare nel maggior veicolo di promozione della cultura sindacale europea. Con grandi ambizioni. Come il coinvolgimento di Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea, e altri intellettuali e accademici.
Con il socialista Delors, il segretario Cgil ha un'affinità: la stessa visione dell'Europa socialmente responsabile e della difesa dei diritti dei lavoratori. E lo vorrebbe nel comitato scientifico, a continuare il suo Libro bianco europeo.

La cosa che più lo preoccupa è il trio Aznar-Berlusconi-Blair, che, nel patto non scritto sancito al vertice di Barcellona, ha mostrato un modello, "emblema della crisi del capitalismo americano", ritenuto "preoccupante" da Cofferati.

Un modello che pone l'accento sul "massimo della flessibilità nel lavoro con il massimo della rigidità nel management finanziario, per fornire il massimo delle garanzie per gli amministratori".

Cofferati - lascia intendere FT - potrebbe anche essere candidato a rafforzare le fila della Confederazione europea del lavoro. E, dopo tutto questo lavoro, non è detto che possa scendere in campo come sfidante del premier Berlusconi alle prossime elezioni tra quattro anni. Dopotutto, lui è stato indicato come il candidato ideale alla guida della sinistra. E ha una cosa in comune con il premier: parla in modo semplice e diretto all'uomo della strada.

Diabolik
09-08-02, 17:04
Originally posted by brunik


Geniale Diabolik, ti ricordo che fino al 23 gennaio 1994 Berlusconi negava che sarebbe sceso in campo, anche se lo sapevano tutti ormai, anche il Financial Times.

Il quale Financial Times ieri è corso ad intervistarlo.

Forse la tua leggendaria perspicacia ti permetterà di intuire che parla già da leader europeo, e che sfrutterà il tempo alla Pirelli per costruirsi l'immagine e la rete necessaria per abbattere Berlusconi.

Immagine che comunque ha già: il FT riconosce che è uno che parla diretto e che si fa capire dalla gente, come Berlusconi.

Cofferati for Europe/ FT: Alla Fondazione Di Vittorio per combattere il trio Aznar-Berlusconi-Blair
9 agosto 2002


Dopo l'impero Cgil, il Cinese si scalda i muscoli per l'Europa. A fine settembre, quando Sergio Cofferati dovrà uscire di scena dal sindacato, avrà molto tempo libero. In un'intervista al Financial Times, riluttante nel rivelare i propri piani futuri (per ora lo esclude, ma - scrive il quotidiano britannico - "nessuno crede davvero che il leader 54enne si ritiri davvero dalla scena politica"), Cofferati ammette che farà ritorno alla Pirelli, dove lavorerà non più di 7 ore e mezzo al giorno. "Così, dichiara, avrò un sacco di tempo per fare altre cose".

Tra queste c'è la direzione della Fondazione Di Vittorio della Cgil. Che vuole trasformare nel maggior veicolo di promozione della cultura sindacale europea. Con grandi ambizioni. Come il coinvolgimento di Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea, e altri intellettuali e accademici.
Con il socialista Delors, il segretario Cgil ha un'affinità: la stessa visione dell'Europa socialmente responsabile e della difesa dei diritti dei lavoratori. E lo vorrebbe nel comitato scientifico, a continuare il suo Libro bianco europeo.

La cosa che più lo preoccupa è il trio Aznar-Berlusconi-Blair, che, nel patto non scritto sancito al vertice di Barcellona, ha mostrato un modello, "emblema della crisi del capitalismo americano", ritenuto "preoccupante" da Cofferati.

Un modello che pone l'accento sul "massimo della flessibilità nel lavoro con il massimo della rigidità nel management finanziario, per fornire il massimo delle garanzie per gli amministratori".

Cofferati - lascia intendere FT - potrebbe anche essere candidato a rafforzare le fila della Confederazione europea del lavoro. E, dopo tutto questo lavoro, non è detto che possa scendere in campo come sfidante del premier Berlusconi alle prossime elezioni tra quattro anni. Dopotutto, lui è stato indicato come il candidato ideale alla guida della sinistra. E ha una cosa in comune con il premier: parla in modo semplice e diretto all'uomo della strada.

AHAHAHAHAH, adesso Cofferati sarebbe già un leader europeo per via di una intervista ?


Ma ripigliati, o raccattato...
si vede che i salesiani ti hanno abituato ad avere tanta, ma tanta fede...
:lol :lol

Anche Di Pietro è sceso in politica con la propria immagine per combattere Berlusconi, si è visto che bella fine ha fatto...

P.S: : lavorerà 7 ore e mezzo alla Pirelli ? poverino, altimenti si sciupa :D :D

mustang
09-08-02, 17:16
...il gonfiatore di palloni politicamente inutili brunik, che il Berlusconi del '94 interpellò vari personaggi noti e sulla cresta dell'onda, tra i quali Martinazzoli e Segni, che rifiutarono l'offerta.
E persero il treno per la Storia.

saluti

brunik
09-08-02, 17:32
Originally posted by Diabolik


AHAHAHAHAH, adesso Cofferati sarebbe già un leader europeo per via di una intervista ?


Ma ripigliati, o raccattato...
si vede che i salesiani ti hanno abituato ad avere tanta, ma tanta fede...
:lol :lol

Anche Di Pietro è sceso in politica con la propria immagine per combattere Berlusconi, si è visto che bella fine ha fatto...

P.S: : lavorerà 7 ore e mezzo alla Pirelli ? poverino, altimenti si sciupa :D :D

Sì, bravo genialone, vedo che forse l'hai capita anche tu.

Leggiti questi nomi: alcuni di loro saranno ministri, tra qualche anno.

Fondazione Di Vittorio/ La squadra di Sergio
9 agosto 2002


Il 20 settembre, Sergio Cofferati volta pagina: lascia la Cgil. Pochi giorni dopo presenterà la nuova Fondazione Di Vittorio, legata alla Cgil, che andrà a dirigere con una nuova 'squadra', coordinata da Adolfo Pepe, professore di storia dei movimenti e dei partiti politici.

Nel comitato scientifico vuole Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea, l'economista francese Jean paul Fitoussi, e il premio Nobel 2001 Joe Stiglitz.

E poi sono stati coinvolti Marcello Messori, ex consulente di D'Alema a Palazzo Chigi, che gestirà la sezione economica, coadiuvato da Paolo Onofri, esperto di welfare vicino a Prodi, Augusto Graziano, collaboratore del mainfesto, Franco Gallo, ex ministro delle Finanze nel governo Ciampi; Roberto Artoni e Salvatore Bragantini e Paolo Sylos Labini.

Alberto Asor Rosa avrà la guida della parte culturale. Luigi Mariucci quella giuslavoristica. Luciano Gallino per la sociologia.

Diabolik
09-08-02, 17:40
Originally posted by brunik


Sì, bravo genialone, vedo che forse l'hai capita anche tu.

Leggiti questi nomi: alcuni di loro saranno ministri, tra qualche anno.

Fondazione Di Vittorio/ La squadra di Sergio
9 agosto 2002


Il 20 settembre, Sergio Cofferati volta pagina: lascia la Cgil. Pochi giorni dopo presenterà la nuova Fondazione Di Vittorio, legata alla Cgil, che andrà a dirigere con una nuova 'squadra', coordinata da Adolfo Pepe, professore di storia dei movimenti e dei partiti politici.

Nel comitato scientifico vuole Jacques Delors, ex presidente della Commissione europea, l'economista francese Jean paul Fitoussi, e il premio Nobel 2001 Joe Stiglitz.

E poi sono stati coinvolti Marcello Messori, ex consulente di D'Alema a Palazzo Chigi, che gestirà la sezione economica, coadiuvato da Paolo Onofri, esperto di welfare vicino a Prodi, Augusto Graziano, collaboratore del mainfesto, Franco Gallo, ex ministro delle Finanze nel governo Ciampi; Roberto Artoni e Salvatore Bragantini e Paolo Sylos Labini.

Alberto Asor Rosa avrà la guida della parte culturale. Luigi Mariucci quella giuslavoristica. Luciano Gallino per la sociologia.

Bravo Don Brunik, abbi fede, l'importante è crederci... :D :D

mustang
09-08-02, 17:52
....manca un nome importante: il vice ministro dell'economia Brunick. Non fare il modesto.

saluti

Diabolik
09-08-02, 17:57
Originally posted by mustang
....manca un nome importante: il vice ministro dell'economia Brunick. Non fare il modesto.

saluti

No, in quel governo Don Brunik sarebbe l'addetto stampa, vista la sua passione per gli articoli dei giornali, da cui trae verità assolute.. :D

brunik
09-08-02, 18:03
Originally posted by Diabolik


Bravo Don Brunik, abbi fede, l'importante è crederci... :D :D

http://www.boysroma.it/diabolik2.jpg

Anche Diabolik non sta con le mani in mano.

Ha già tirato fuori la calzamaglia e lo scudo di latta per difendersi da Cofferati

Diabolik
09-08-02, 18:14
Originally posted by brunik


http://www.boysroma.it/diabolik2.jpg

Anche Diabolik non sta con le mani in mano.

Ha già tirato fuori la calzamaglia e lo scudo di latta per difendersi da Cofferati

E perchè mai dovrei difendermi da uno che fa perdere consensi alla sinistra (beccherebbe un 2% in meno con il cinese leader) , e che in mese precipita dal 50% al 31% di popolarità ? :D :D

Forza Don Brunik, a te che piacciono tanto i numeri e i sondaggi, facci sapere il tuo commento in proposito, non ricordo di avere letto un tuo comento al riguardo...

brunik
09-08-02, 18:18
Originally posted by Diabolik


E perchè mai dovrei difendermi da uno che fa perdere consensi alla sinistra (beccherebbe un 2% in meno con il cinese leader) , e che in mese precipita dal 50% al 31% di popolarità ? :D :D

Forza Don Brunik, a te che piacciono tanto i numeri e i sondaggi, facci sapere il tuo commento in proposito, non ricordo di avere letto un tuo comento al riguardo...

E perchè allora tiri fuori la calzamagia, Astuto SuperEroe Dei Fumetti?

brunik
09-08-02, 18:23
Originally posted by mustang
....manca un nome importante: il vice ministro dell'economia Brunick. Non fare il modesto.

saluti

Nell'Ulivo non servo, ce ne sono molti più bravi di me.

E' nel Polo che non vedo nessuno al mio livello.

Tanto per dire, l'attuale vice-ministro Prof. Micciche' (quello che si spaccia per docente universitario senza essere neanche laureato) è stato due volte bocciato alle superiori.

Ma conosce bene Dell'Utri e Martello.

http://www.latampa.it/images/naso.gif
Questo viceministro maneggia migliaia di miliardi.

Non parliamo poi dei due sbruffoni.

http://valeoggi.tiscali.it/news/200208/09/3d524436056e7/_01.jpg
si stanno allenando a proteggersi dal lancio di monetine

Diabolik
09-08-02, 18:26
Originally posted by brunik


E perchè allora tiri fuori la calzamagia, Astuto SuperEroe Dei Fumetti?

Ti vedo stressato, kompagno, ti vorrei suggerire qualche spunto di riflessione e serenità, in attesa che mi risponda sulla popolarità di Kofferati... :lol :lol

Identità e missione deII’Exallievo ed Exallieva di Don Bosco


ARTICOLO 1. Identità

Exallievi ed Exallieve di Don Bosco sono coloro che, per avere frequentato un Oratorio, una Scuola o una qualsiasi Opera salesiana, hanno ricevuto in essa una preparazione per la vita secondo i princi_pi del Sistema Preventivo di Don Bosco.
L’educazione ricevuta, che richiama i vincoli di figliolanza e la gratitudine a Don Bosco che porta l’Exallievo e l’Exallieva a parteci_pare alla missione salesiana nel mondo, si manifesta assumendo, se_condo le proprie possibilità e la specifica competenza di laici, re_sponsabilità di fattiva collaborazione per realizzare le finalità proprie del progetto educativo salesiano.

ARTICOLO 2. Missione

L’Exallievo-Exallieva conserva ed approfondisce i principi educa_tivi ricevuti per tradurli in autentici impegni di vita mediante la ca_rità fraterna e la mutua assistenza.
A tale scopo l’Exallievo-Exallieva, personalmente e come gruppo, è fortemente impegnato a:

a) rinnovare propositi e dare testimonianza di vita cristiana ri_manendo fedele allo spirito di Don Bosco;
b) partecipare, con una presenza più concreta, alle finalità evan_gelizzatrici della Chiesa;
c) affrontare i problemi delle realtà temporali mettendo a dispo_sizione quegli autentici valori umani e cristiani di cui, come laico-laica, ha diretta esperienza nell’ambito familiare, professionale e so_ciale;
d) curare un’aggiornata sensibilità ecumenica tra i cristiani;
e) sollecitare l’apertura al dialogo con le altre religioni.


Obiettivi dell’Associazione Exallievi ed Exallieve di Don Bosco


ARTICOLO 3. Associazione

Gli Exallievi e le Exallieve delle Opere salesiane d’Italia, nell’ac_cettare lo Statuto della Confederazione Mondiale Exallievi ed Exallie_ve di Don Bosco, costituiscono una ASSOCIAZIONE così strutturata:

a) Unioni
b) Federazioni Ispettoriali
c) Federazione Nazionale

L’Associazione è inserita nella Confederazione Mondiale tramite la Federazione Nazionale.
Questo Regolamento applica e traduce i principi dello Statuto Confederale.

ARTICOLO 4. Finalità associative

L’Associazione, con il necessario impegno pastorale e l’indispen_sabile collaborazione dei Salesiani, si prefigge di accompagnare i propri soci nel processo di crescita personale e comunitaria indiriz_zando i suoi sforzi per:

a) servire la persona umana, tutelarne la dignità e le sue proie_zioni religiose, culturali, sociali, politiche per realizzare una società più giusta;
b) difendere i valori della famiglia e proteggere la sacralità della vita;
c) attuare esperienze di formazione permanente tra Exallievi ed Exallieve;
d) assecondare la partecipazione degli Exallievi e delle Exallieve ad attività di volontariato con prospettive anche di impegno missio_nario.

Promuove, inoltre, azioni per:

a) seguire i giovani fin da quando sono ancora allievi-allieve fa_cendo loro conoscere l’esistenza dell’Associazione e le sue finalità e riservando agli stessi particolari occasioni di incontro;
b) incoraggiare il collegamento e l’animazione degli Exallievi_-Exallieve a sollecitare, con costante impegno, la ricerca dei lontani.

brunik
09-08-02, 18:31
a) servire la persona umana, tutelarne la dignità e le sue proie_zioni religiose, culturali, sociali, politiche per realizzare una società più giusta;


E' esattamente quello che sto facendo con te.

Diabolik
09-08-02, 18:33
Originally posted by brunik


E' esattamente quello che sto facendo con te.

Vuoi dire che sei il mio servetto ? te l'hanno insegnato a liceo ad assumere queste 'posizioni' caritatevoli ? :D

Don Brunik, vogliamo la tua opinione sui numeri di Kofferati, illuminaci :lol :lol

manfredi
09-08-02, 19:36
Non ho capito, anzi capisco perfettamente, perchè Cofferati vi brucia tanto:Non è che scaramanticamente lo demonizzate e sminuite per rimuoverlo dai vostri sogni-incubo? Certo qualunque cosa andrà a fare, Cofferati sarà un avversario che vi darà filo da torcere ed anzi vi ricaccerà all'opposizione; però se credete nella scaramanzia...auguri.

mustang
14-08-02, 17:09
...con il superpensionato Cofferati?

Gli ricorderemo anche questa.

Lettera a "Libero".

Signor direttore, in relazione al suo articolo sulla restituzione dell’eurotassa, pubblicato domenica sul suo giornale, le specifico che l’importo della tassa in questione è stata rimborsata ai contribuenti fino all’ultima lira, come potrà controllare sugli atti ufficiali della contabilità del governo o semplicemente guardando in archivio i giornali di quei giorni.
Marco Vignudelli Bruxelles

Il direttore risponde.

Prima di replicare alla sua cortese lettera, mi permetta alcune domande. La carta intestata (Commissione europea) sulla quale ha scritto la nota mi induce a pensare che lei lavori per l’Europa; però l’eurotassa di cui discutiamo era un affare italiano e non europeo. E allora non capisco: lei parla a nome di Romano Prodi ex presidente del Consiglio o a nome di Prodi attuale commissario europeo? Non è una questione da poco. Si tratta cioè di precisare un particolare di qualche rilievo: lei chi è? Portavoce di Prodi libero cittadino? Collaboratore di Prodi autorità della Ue? Amico di famiglia? Le dico queste cose perché se lei avesse avuto un ruolo nella stravagante vicenda dell’eurotassa, non mi avrebbe risposto così.
Quella tassa difatti nemmeno formalmente venne mai rimborsata al cento per cento, bensì al sessanta per cento. Quindi è inesatta la sua affermazione:”…l’importo della tassa…è stato rimborsato ai contribuenti fino all’ultima lira”. Sbaglio grossolano, tanto più perché commesso da uno che interviene per correggere.

A questo punto, riassumiamo affinché il lettore non sia tratto in inganno. Prodi impose l’eurotassa con la promessa che l’avrebbe restituita. Invece non fu così. Restituì sulla carta -e sottolineo carta- soltanto il sessanta per cento. Tuttavia, neanche questo sessanta per cento giunse nelle nostre tasche per effetto della quota (regionale) Irpef prevista per la denuncia dei redditi compilata nel ’99 e riferita al ’98. In buona sostanza, una presa in giro. Perché con la mano sinistra il premier rifondeva il 60% della tassa, con la destra se lo ripigliava avendo inflitto agli italiani un’altra tassa, quella regionale.
Tanto è vero che i redditi fino a 25 milioni, fatti i conti tra rimborso ed esborso, furono penalizzati di ulteriori 125 mila lire. E quelli fino a 50 milioni andarono in pareggio.
Questa lei, gentile signor Marco Vignudelli, la chiama restituzione fino all’ultima lira?
Diciamo le cose come stanno: il governo di allora si produsse in un esercizio di prestidigitazione che, volendo semplificare per favorire la comprensione del problema, potremmo definire “gioco delle tre tavolette”, in cui, è noto, vince sempre il mazziere, cioè chi tiene banco.
Nel caso specifico, Prodi.

Naturalmente sarei disposto a rimangiarmi ogni riga, e a chiedere scusa pubblicamente a lei e al Professore, qualora mi dicesse su quale conto di quale banca è stato versato il rimborso, “fino all’ultima lira”, dell’eurotassa da me pagata nel 1997.

Vittorio Feltri

brunik
14-08-02, 21:03
Bravo Feltrone.

E adesso parlaci dell'abolizione dell'IRAP, che non sono quattro soldi come era l'eurotassa.

mustang
15-08-02, 11:29
...lo svicolone!!

saluti

brunik
01-09-02, 22:33
:D:D pare che Prodi sia molto ben visto dai ciellini ... come Berlusconi due anni fa ha preso molti applausi al meeting di Rimini ... :D :D

http://www.sanpaolo.org/fc/new_images/barra_logo.gif

E I CIELLINI DECRETARONO: AVANTI, PRODI
Il Cavaliere e il Professore. Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Come due anni fa al Meeting, quando il Cavaliere presentò in anteprima il programma della Casa delle libertà tra le ovazioni, e il Professore venne quasi di nascosto, fece un discorso e scappò via. Ma oggi tutto è al rovescio.

Berlusconi alla fine non si prende neppure cinque secondi di applausi, si cambia la camicia sudata e scappa via. Era stato accolto e presentato al pubblico da Roberto Formigoni, il governatore della Lombardia, che non fa mistero di provare a scippargli la leadership in Forza Italia. Romano Prodi è stato presentato da Giorgio Vittadini, il leader del popolo del Meeting; è stato applaudito per le cose che ha detto, e alla fine ha fatto un giro tra gli stand della kermesse. Ha parlato di Europa e ha risposto alle critiche sentite al Meeting, ha fatto un accenno all’importanza dell’educazione.

Ma Prodi ha risposto anche a Pera, a Berlusconi, a Buttiglione, a Marzano. Il presidente del Senato Pera, aprendo il Meeting, aveva attaccato l’Europa "camicia di forza". Poi Buttiglione e Marzano avevano chiesto modifiche nei parametri del Patto di stabilità per rilanciare la spesa. Berlusconi infine aveva dato la colpa dell’inflazione all’euro.

Prodi ha difeso l’euro, ha detto che il Patto di stabilità «garantisce gli interessi di tutti», che l’Europa è un bene prezioso «per le speranze di futuro di molti popoli», ha definito l’allargamento «il più grande atto di giustizia e di riparazione della storia che può essere compiuto. Poi ha criticato Kissinger: «Lui dice che la pace passa per Baghdad. Io credo invece che la pace passa per Gerusalemme. Ma gli americani sbagliano», ha proseguito, «anche sulla Corte penale internazionale: la pace si deve costruire con una progressiva estensione dei diritti». E sulla guerra in Irak ha ammonito: «Stiamo attenti a cosa facciamo».

Anche su questo punto la differenza con Berlusconi è stata rimarcata. Il presidente del Consiglio si era limitato a dire, tra lo stupore della sala, che «Bush prima di qualsiasi azione ha promesso di parlarne con me», ma senza render nota la sua idea sulla guerra. Vittadini al termine dell’intervento di Prodi ha ricordato che Cl è sempre stata contro la guerra in Irak e lo era anche la prima volta: «Non vogliamo altre guerre. La guerra non serve a niente».

a.bo.

brunik
01-09-02, 22:52
Originally posted by Diabolik


E' vero, Brunik, faccio ammenda, sono stato precipitoso a dire che il tempo lavora contro il cinese, intendendo che alla lunga l'elettorato non lo avrebbe considerato come carta vincente....

Si, infatti il cinese si è già sgonfiato adesso, come risulta da questa indagine :lol :lol

Certo, come no, Cofferati è inoffensivo...

Infatti Forza Italia si sta cagando sotto ed hanno ripreso a dargli del terrorista.

A quando nuove interessanti inchieste del Giornale?


Il Messaggero, 1.9.2002
FORZA ITALIA E IL ”PERICOLO CINESE”

Bondi: «Per la destra il più temibile è lui»
E Mauro riapre la ferita del caso Biagi: «Il capo Cgil ha l’abitudine di indicare bersagli»
dal nostro inviato

MARIO STANGANELLI

GUBBIO - «Questa sinistra è una sciagura per il nostro Paese. Il prezzo di avercela lo pagheremo non solo noi tutti ma anche la stessa sinistra e il sindacato». Sandro Bondi, nell’ultima giornata del "corso di formazione" di FI a Gubbio, mostra di aver ben assimilato la lezione del Cavaliere sulla sinistra «distruttiva e catastrofista». Il portavoce degli azzurri attacca soprattutto Cofferati, al quale però concede un certo bernoccolo per la comunicazione: «Il leader della Cgil sta copiando la discesa in campo di Berlusconi. Il ritorno in Pirelli non è un fatto di coerenza, è un evento mediatico che avrà grande risonanza. Quasi un modo di prendere le distanze, personali e morali, da D’Alema che si dà alle barche e alle regate. Cofferati, invece torna accanto agli operai e non c’è dubbio su chi, tra i due, otterà maggiori consensi».
Concesso il concedibile all’avversario, Bondi passa alle contestazioni: «Con Cofferati la Cgil compie una cesura con la sua stessa storia. Di Vittorio e Lama non avrebbero mai trasformato il sindacato in un soggetto politico. Oggi siamo di fronte a un blocco sindacale e politico alla rincorsa di ogni forma di protesta sociale, capace solo di estremizzare ogni rivendicazione». L’intemerata dell’organizzatore della "scuola di Gubbio" va oltre la persona di Cofferati, al quale tuttavia attribuisce la stoffa del «vero leader, un avversario da non sottovalutare. Al contrario di Rutelli, degnissimo portavoce dell’Ulivo in campagna elettorale, ma non certo un leader». Un po’ in contrasto col suo parlar sommesso e un aplomb da monsignore, Bondi non si risparmia in durezza con l’intero centrosinistra: «Abbiamo a che fare con un opposizione non normale, che eleva la menzogna e la falsificazione dei fatti a regola sistematica. La denigrazione e l’attacco personale sono la regola e, talvolta, arriva, come in passato, a indicare veri e propri bersagli». Il portavoce azzurro parla con accanto Letizia Moratti venuta, tra un tripudio di applausi, a illustrare i sui programmi per l’istruzione e promette che Forza Italia le «farà da scudo contro gli attacchi dell’opposizione».

mustang
01-09-02, 23:48
...ha capito che oramai gli italiani ne hanno le tasche piene di verdi, sinistra riformista e di sindacalisti politici più di certi magistrati.
E poi, dopo la fregatura datagli da D'Alema guidato da Cossiga con l'aiuto di Mastella, per venire a guidare ancora l'Ulivo vorrà garanzie: e qualcuno può pensare che Rutelli abbia il carisma di garantire qualcosa?

Non so quale futuro "politico" possa avere Prodi in Italia.

saluti

agaragar
02-09-02, 04:32
Prodi e casini...aria di democristini.

è morta LA democraziacristiana...viva LE democraziecristiane....

brunik
02-09-02, 09:47
Direi che anche il Times è d'accordo con me: Prodi sta preparando il rientro.

Dopo aver enumerato l'elenco degli insuccessi e delle gabole di Berlusconi, il Times da anche per probabile il ticket per Cofferati.

http://images.thetimes.co.uk/images/trans.gif

August 30, 2002

Prodi may leave early for politics
From Richard Owen in Rome



ROMANO PRODI, the President of the European Commission, has renewed speculation that he will return soon to Italian politics.
Signor Prodi is considering leaving his post a few months before his term expires, with the aim of unseating Silvio Berlusconi, the Italian Prime Minister. Signor Berlusconi, who came to power nearly 18 months ago, has been criticised for legislation that is intended to further his interests in media and property and to make it easier for him to counteract corruption charges.

Critics also say that he has failed to implement promised tax cuts and pension reforms. He still rates well in opinion polls, however, and is admired for his forceful style, his vision of an enterprise-driven Italy and his image as a statesman on first-name terms with President Bush, President Putin and Tony Blair.

Many in the centre-left Opposition, still in disarray after its electoral defeat last year, see Signor Prodi as the only man who can prevent Signor Berlusconi’s re-election.

A European Commission official said yesterday that an internal document envisages the resignation of the entire Commission, including Signor Prodi, several months before its term expires in January 2005. He said that that would avoid an institutional deadlock at a time when a number of EU events, such as EU enlargement, are on the agenda.

Commentators said that, assuming that the Berlusconi Government lasted its full term, the centre-left “dream ticket” for the next scheduled elections in 2006 would be a combination of Signor Prodi and Sergio Cofferati, the left-wing leader of the CGIL, Italy’s largest union.

http://www.timesonline.co.uk/article/0,,3-398635,00.html

agaragar
02-09-02, 12:32
DOPO DE GASPERI SARA' ANCORA UN DEMOCRISTIANO A SALVARE I COMMUNISTI ITALIANI!

brunik
02-09-02, 14:05
A salvarli da cosa, scusa?

agaragar
02-09-02, 14:24
salvarli in senso lato...

dalle tempeste della storia

degasperi li salvò dalle galere staliniste

prodi li salverà dalla vergogna di aver fatto vincere berlusconi.

il bambino communista si avventura in mezzo ai flutti della pollittica....
ma il bagnino democrista vigila attentamente.

mustang
02-09-02, 17:33
...chiede Brunik?

Salvarli da se stessi!

saluti

brunik
02-09-02, 18:04
Originally posted by agaragar
salvarli in senso lato...

dalle tempeste della storia

degasperi li salvò dalle galere staliniste

prodi li salverà dalla vergogna di aver fatto vincere berlusconi.

il bambino communista si avventura in mezzo ai flutti della pollittica....
ma il bagnino democrista vigila attentamente.

L'unico che finora si è salvato dalla galera e dal fallimento grazie alla politica mi pare proprio S.B., non mi pare che siano ancora in vita persone salvate dalla galera da De Gasperi.

Che abbiano fatto vincere Berlusconi con i loro litigi del cacchio sono d'accordo, quello lì non avrebbe mai vinto se si fossero presentati uniti, perchè è in minoranza. Ma ormai è fatta. Una volta si vince e l'altra si perde, no?

Ma, tu, per communisti, chi intendi? Quelli che vogliono abolire la proprietà privata e assicurare allo stato i mezzi di produzione? Se sono quelli che hanno governato per cinque anni allora non ci siamo, non mi sembravano proprio comunisti.

Ma forse mi sbaglio, ha ragione Berlusconi. Loro sono antidemocratici, mica come lui che è democraticissimo.

manfredi
02-09-02, 19:24
Originally posted by agaragar


E il comunista Bondi, chi l'ha salvato? Nientemeno Berlusconi, grazie a questi infatti può pontificare a Gubbio riempendosi la bocca di emerite cazzate.

agaragar
02-09-02, 20:22
Originally posted by brunik

Ma, tu, per communisti, chi intendi?
communisti in senso lato....
è una categoria metafisica + ke politica....
uno spettro ke si aggira x l'italia come disse marx.

in effetti nessuno sa bene cosa sia stato il "communismo" italiano,nemmeno i comunisti stessi,
bertinotti meno di tutti.....

agaragar
02-09-02, 20:24
Originally posted by manfredi

E il comunista Bondi, chi l'ha salvato? Nientemeno Berlusconi, grazie a questi infatti può pontificare a Gubbio riempendosi la bocca di emerite cazzate.


CHI CAZZO SAREBBE QUESTO BONDI???
__________________
BIONDI? BONVI??

manfredi
02-09-02, 20:54
Originally posted by agaragar



__________________
BIONDI? BONVI??

Informati e poi ne riparleremo.

agaragar
02-09-02, 21:01
e il forum serve appunto per informarsi, dimmelo tu.

brunik
02-09-02, 21:22
Originally posted by agaragar

communisti in senso lato....
è una categoria metafisica + ke politica....
uno spettro ke si aggira x l'italia come disse marx.

in effetti nessuno sa bene cosa sia stato il "communismo" italiano,nemmeno i comunisti stessi,
bertinotti meno di tutti.....

E allora da che cacchio dovrebbe salvarli Prodi, che non ho capito? Se questi qua non hanno nulla a che fare con i veri comunisti, quelli sconfitti dalla storia, non capisco proprio questa mania berlusconiana di chiamare comunista chi non lo è.

manfredi
02-09-02, 21:33
Originally posted by agaragar
e il forum serve appunto per informarsi, dimmelo tu.

L'on. Bondi è un onorevole pollista che pur con un glorioso passato comunista ha lanciato a Gubbio feroci anatemi contro la "forma mentis" ( testuale ) socialista e comunista. Poniamo pure che abbia ragione, ma il buon gusto? L'onorevole(?) Silvio Berlusconi avendo intravisto da tempo quale genio politico si nascondesse dietro le mentite forme di un filosofo ( è laureato in questa disciplina) si è preoccupato di nominarlo presidente della I commissione affari costituzionali della presidenza del consiglio e degli interni.

Dicono che abbia un tic, tutti i giorni e continuamente borbotta una nenia di cui si afferrano chiaramente due parole:grazie silvio!

agaragar
02-09-02, 22:08
gli ex "socialcommunisti"(come cat metafisica) al servizio del berlusca sono innumerevoli, qwasi + ke in ulivo, extraparlamentari e brigatisti anche.

piano piano.......ci ritroveremo il berlusca che dice:
"noi di sinistra abbiamo sempre avuto ragione...o bella ciao"
e d'alema, "la storia ha sempre dato raggione a noi libberali"

della serie se non riesco a governara come destra, governerò come sinistra...

gdr, hus, se mi sentite,
avete capito adesso a che servono i Gheddafi ??????

brunik
05-09-02, 13:17
Mentre il governo continua a cazzeggiare con i problemi di Berlusconi e per far contenti gli xenofobi fa una legge assurda, Prodi continua a lavorare. Dopo aver parlato al meeting di CL raccogliendo un uragano di applausi (al contrario di Berlusconi), continua a lavorare per portare all'Ulivo i voti dei cattolici.

Collegamento video al raduno delle ACLI.


Giovedì 5 Settembre 2002, 11:35


Prodi e Cgil a caccia dei consensi delle Acli
Di Alessandro Guarasci

ROMA - Dopo il meeting di Rimini, il raduno delle Acli a Vallombrosa, da domani fino a domenica, torna a proiettare i movimenti cattolici sulla scena politica nazionale. Le Acli contano circa 700 milaiscritti, concentrati principalmente al nord, e costituiscono un bottino di voti che fa gola a tu tti.

Da una parte il centrodestra, che cerca di allargare il proprio consenso conquistando consensi tra un elettorato che tradizionalmente vota per il centrosinistra, dall'altra l'Ulivo in crisi d'identità ma che fa fede proprio sulle associazioni e sulle o.n.g. per la sua "campagna d'autunno". Sullo sfondo, la Cgil che da Vallombrosa, vicino a Firenze, cercherà di rompere il suo isolamento.

Il momento clou sarà domenica con l'arrivo del ministro del Welfare Roberto Maroni e dei segretari di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, e del futuro segretario della Cgil, Guglielmo Epifani. Maronitroverà una platea non proprio a lui favorevole visto che il presidente delle Acli Luigi Bobba ha chiesto il recupero dell'inflazione reale, bocciando come irrealistico il tasso dell'1,4% per il 2003.

Maroni, inoltre, è stato tra i propugnatori della legge Bossi-Fini, provvedimento che non è piaciuto per niente alle Acli, perché giudicato poco solidaristico. Non è stata nemmeno digerita troppo bene ladecisione di limitare la sanatoria a chi avrà un contratto a termine.

Eppure Maroni ha qualche possibilità di fare brecciatra gli aclisti. Questi si attendono infatti che il governo rafforzi il ruolo del volontariato nel settore della formazione e che il welfare futuro preveda proprio per il Terzo Settore margini di manovra più ampi, parliamo dell'assistenza agli anziani, agli immigrati e ai malati. Compiti, questi, chele Acli vogliono svolgere soprattutto nelle municipalità, fulcro del federalismo.

Sul fronte opposto ci saranno i sindacati. Pezzotta gioca in casa, Angeletti arriva in veste di osservatore, Epifani, invece, è a caccia di nuovi soggetti con cui dialogare anche in vista del suo incarico di segretario generale. I temi in comune con le Acli non sono pochi: dalla critica alla globalizzazione selvaggia, al timore che la spesa sociale sia ridotta, alla legge Bossi-Fini.

Cgil e Acli però sono divise sulle politiche per il lavoro. Le Acli, sulla scia di Pezzotta, hanno accettato la revisione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori in cambio dell'approvazione del Patto per l'Italia, ma tra i dirigenti delle Acli comincia a serpeggiare il dubbio che visti i conti pubblici quegli impegni non potranno essere rispettati.

A Vallombrosa, a meno di sorprese dell'ultimo momento, non ci saranno esponenti di spicco dell'Ulivo, ma non mancherà il collegamento video con Romano Prodi da Bruxelles. Quella degli aclisti è una platea naturale per il presidente della Commissione Ue, un bacino di voti da coccolare per colui che forse sarà a capo dello schieramento del centro sinistra alle prossime elezioni politiche.

brunik
05-09-02, 13:17
Mentre il governo continua a cazzeggiare con i problemi di Berlusconi e per far contenti gli xenofobi fa una legge assurda, Prodi continua a lavorare. Dopo aver parlato al meeting di CL raccogliendo un uragano di applausi (al contrario di Berlusconi), continua a lavorare per portare all'Ulivo i voti dei cattolici.

Collegamento video al raduno delle ACLI.


Giovedì 5 Settembre 2002, 11:35


Prodi e Cgil a caccia dei consensi delle Acli
Di Alessandro Guarasci

ROMA - Dopo il meeting di Rimini, il raduno delle Acli a Vallombrosa, da domani fino a domenica, torna a proiettare i movimenti cattolici sulla scena politica nazionale. Le Acli contano circa 700 milaiscritti, concentrati principalmente al nord, e costituiscono un bottino di voti che fa gola a tu tti.

Da una parte il centrodestra, che cerca di allargare il proprio consenso conquistando consensi tra un elettorato che tradizionalmente vota per il centrosinistra, dall'altra l'Ulivo in crisi d'identità ma che fa fede proprio sulle associazioni e sulle o.n.g. per la sua "campagna d'autunno". Sullo sfondo, la Cgil che da Vallombrosa, vicino a Firenze, cercherà di rompere il suo isolamento.

Il momento clou sarà domenica con l'arrivo del ministro del Welfare Roberto Maroni e dei segretari di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, e del futuro segretario della Cgil, Guglielmo Epifani. Maronitroverà una platea non proprio a lui favorevole visto che il presidente delle Acli Luigi Bobba ha chiesto il recupero dell'inflazione reale, bocciando come irrealistico il tasso dell'1,4% per il 2003.

Maroni, inoltre, è stato tra i propugnatori della legge Bossi-Fini, provvedimento che non è piaciuto per niente alle Acli, perché giudicato poco solidaristico. Non è stata nemmeno digerita troppo bene ladecisione di limitare la sanatoria a chi avrà un contratto a termine.

Eppure Maroni ha qualche possibilità di fare brecciatra gli aclisti. Questi si attendono infatti che il governo rafforzi il ruolo del volontariato nel settore della formazione e che il welfare futuro preveda proprio per il Terzo Settore margini di manovra più ampi, parliamo dell'assistenza agli anziani, agli immigrati e ai malati. Compiti, questi, chele Acli vogliono svolgere soprattutto nelle municipalità, fulcro del federalismo.

Sul fronte opposto ci saranno i sindacati. Pezzotta gioca in casa, Angeletti arriva in veste di osservatore, Epifani, invece, è a caccia di nuovi soggetti con cui dialogare anche in vista del suo incarico di segretario generale. I temi in comune con le Acli non sono pochi: dalla critica alla globalizzazione selvaggia, al timore che la spesa sociale sia ridotta, alla legge Bossi-Fini.

Cgil e Acli però sono divise sulle politiche per il lavoro. Le Acli, sulla scia di Pezzotta, hanno accettato la revisione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori in cambio dell'approvazione del Patto per l'Italia, ma tra i dirigenti delle Acli comincia a serpeggiare il dubbio che visti i conti pubblici quegli impegni non potranno essere rispettati.

A Vallombrosa, a meno di sorprese dell'ultimo momento, non ci saranno esponenti di spicco dell'Ulivo, ma non mancherà il collegamento video con Romano Prodi da Bruxelles. Quella degli aclisti è una platea naturale per il presidente della Commissione Ue, un bacino di voti da coccolare per colui che forse sarà a capo dello schieramento del centro sinistra alle prossime elezioni politiche.

Diabolik
07-09-02, 02:14
Originally posted by brunik
Prodi continua a lavorare. Dopo aver parlato al meeting di CL raccogliendo un uragano di applausi (al contrario di Berlusconi), continua a lavorare per portare all'Ulivo i voti dei cattolici.

Collegamento video al raduno delle ACLI.




Prodi e Cgil a caccia dei consensi delle Acli[/size][/b]
Di Alessandro Guarasci



Da una parte il centrodestra, che cerca di allargare il proprio consenso conquistando consensi tra un elettorato che tradizionalmente vota per il centrosinistra ,

:lol :lol :lol

Geniale ! Continuare a lavorare per conquistare voti che sono già tuoi...
:lol :lol :lol

Diabolik
07-09-02, 02:14
Originally posted by brunik
Prodi continua a lavorare. Dopo aver parlato al meeting di CL raccogliendo un uragano di applausi (al contrario di Berlusconi), continua a lavorare per portare all'Ulivo i voti dei cattolici.

Collegamento video al raduno delle ACLI.




Prodi e Cgil a caccia dei consensi delle Acli[/size][/b]
Di Alessandro Guarasci



Da una parte il centrodestra, che cerca di allargare il proprio consenso conquistando consensi tra un elettorato che tradizionalmente vota per il centrosinistra ,

:lol :lol :lol

Geniale ! Continuare a lavorare per conquistare voti che sono già tuoi...
:lol :lol :lol

brunik
07-09-02, 12:38
Originally posted by Diabolik


:lol :lol :lol

Geniale ! Continuare a lavorare per conquistare voti che sono già tuoi...
:lol :lol :lol

Ah, ho, capito adesso. I fans di Formigoni erano già dell'Ulivo.

Vedi, sagace Diabolik, i voti bisogna conquistarli. Ma bisogna anche difendere quelli che si hanno già. All'ACLI mi ha neutralizzato il Maroni, qua invece mi ha surclassato il Berlusca.

Se tiu non fossi un ottuso pollista forse riusciresti a capire che sta lavorando per riunire il mondo cattolico e portarlo all'Ulivo. Elementare, Diabolik.

P.S. Vedi Diabolik, quando discuto con te mi diverto molto.Mi sembra di essere Sherlock Holmes quando spiega come stanno le cose a un incredulo Watson. Rileggiti il thread dall'inizio. Io quello che stava succedendo lo avevo capito mesi fa, quando Prodi è arrivato in bicicletta a un convegno.

Tu non lo hai capito neanche adesso.


http://www.sanpaolo.org/fc/new_images/barra_logo.gif

E I CIELLINI DECRETARONO: AVANTI, PRODI
Il Cavaliere e il Professore. Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Come due anni fa al Meeting, quando il Cavaliere presentò in anteprima il programma della Casa delle libertà tra le ovazioni, e il Professore venne quasi di nascosto, fece un discorso e scappò via. Ma oggi tutto è al rovescio.

Berlusconi alla fine non si prende neppure cinque secondi di applausi, si cambia la camicia sudata e scappa via. Era stato accolto e presentato al pubblico da Roberto Formigoni, il governatore della Lombardia, che non fa mistero di provare a scippargli la leadership in Forza Italia. Romano Prodi è stato presentato da Giorgio Vittadini, il leader del popolo del Meeting; è stato applaudito per le cose che ha detto, e alla fine ha fatto un giro tra gli stand della kermesse. Ha parlato di Europa e ha risposto alle critiche sentite al Meeting, ha fatto un accenno all’importanza dell’educazione.

Ma Prodi ha risposto anche a Pera, a Berlusconi, a Buttiglione, a Marzano. Il presidente del Senato Pera, aprendo il Meeting, aveva attaccato l’Europa "camicia di forza". Poi Buttiglione e Marzano avevano chiesto modifiche nei parametri del Patto di stabilità per rilanciare la spesa. Berlusconi infine aveva dato la colpa dell’inflazione all’euro.

Prodi ha difeso l’euro, ha detto che il Patto di stabilità «garantisce gli interessi di tutti», che l’Europa è un bene prezioso «per le speranze di futuro di molti popoli», ha definito l’allargamento «il più grande atto di giustizia e di riparazione della storia che può essere compiuto. Poi ha criticato Kissinger: «Lui dice che la pace passa per Baghdad. Io credo invece che la pace passa per Gerusalemme. Ma gli americani sbagliano», ha proseguito, «anche sulla Corte penale internazionale: la pace si deve costruire con una progressiva estensione dei diritti». E sulla guerra in Irak ha ammonito: «Stiamo attenti a cosa facciamo».

Anche su questo punto la differenza con Berlusconi è stata rimarcata. Il presidente del Consiglio si era limitato a dire, tra lo stupore della sala, che «Bush prima di qualsiasi azione ha promesso di parlarne con me», ma senza render nota la sua idea sulla guerra. Vittadini al termine dell’intervento di Prodi ha ricordato che Cl è sempre stata contro la guerra in Irak e lo era anche la prima volta: «Non vogliamo altre guerre. La guerra non serve a niente».

a.bo.

brunik
07-09-02, 12:38
Originally posted by Diabolik


:lol :lol :lol

Geniale ! Continuare a lavorare per conquistare voti che sono già tuoi...
:lol :lol :lol

Ah, ho, capito adesso. I fans di Formigoni erano già dell'Ulivo.

Vedi, sagace Diabolik, i voti bisogna conquistarli. Ma bisogna anche difendere quelli che si hanno già. All'ACLI mi ha neutralizzato il Maroni, qua invece mi ha surclassato il Berlusca.

Se tiu non fossi un ottuso pollista forse riusciresti a capire che sta lavorando per riunire il mondo cattolico e portarlo all'Ulivo. Elementare, Diabolik.

P.S. Vedi Diabolik, quando discuto con te mi diverto molto.Mi sembra di essere Sherlock Holmes quando spiega come stanno le cose a un incredulo Watson. Rileggiti il thread dall'inizio. Io quello che stava succedendo lo avevo capito mesi fa, quando Prodi è arrivato in bicicletta a un convegno.

Tu non lo hai capito neanche adesso.


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E I CIELLINI DECRETARONO: AVANTI, PRODI
Il Cavaliere e il Professore. Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Come due anni fa al Meeting, quando il Cavaliere presentò in anteprima il programma della Casa delle libertà tra le ovazioni, e il Professore venne quasi di nascosto, fece un discorso e scappò via. Ma oggi tutto è al rovescio.

Berlusconi alla fine non si prende neppure cinque secondi di applausi, si cambia la camicia sudata e scappa via. Era stato accolto e presentato al pubblico da Roberto Formigoni, il governatore della Lombardia, che non fa mistero di provare a scippargli la leadership in Forza Italia. Romano Prodi è stato presentato da Giorgio Vittadini, il leader del popolo del Meeting; è stato applaudito per le cose che ha detto, e alla fine ha fatto un giro tra gli stand della kermesse. Ha parlato di Europa e ha risposto alle critiche sentite al Meeting, ha fatto un accenno all’importanza dell’educazione.

Ma Prodi ha risposto anche a Pera, a Berlusconi, a Buttiglione, a Marzano. Il presidente del Senato Pera, aprendo il Meeting, aveva attaccato l’Europa "camicia di forza". Poi Buttiglione e Marzano avevano chiesto modifiche nei parametri del Patto di stabilità per rilanciare la spesa. Berlusconi infine aveva dato la colpa dell’inflazione all’euro.

Prodi ha difeso l’euro, ha detto che il Patto di stabilità «garantisce gli interessi di tutti», che l’Europa è un bene prezioso «per le speranze di futuro di molti popoli», ha definito l’allargamento «il più grande atto di giustizia e di riparazione della storia che può essere compiuto. Poi ha criticato Kissinger: «Lui dice che la pace passa per Baghdad. Io credo invece che la pace passa per Gerusalemme. Ma gli americani sbagliano», ha proseguito, «anche sulla Corte penale internazionale: la pace si deve costruire con una progressiva estensione dei diritti». E sulla guerra in Irak ha ammonito: «Stiamo attenti a cosa facciamo».

Anche su questo punto la differenza con Berlusconi è stata rimarcata. Il presidente del Consiglio si era limitato a dire, tra lo stupore della sala, che «Bush prima di qualsiasi azione ha promesso di parlarne con me», ma senza render nota la sua idea sulla guerra. Vittadini al termine dell’intervento di Prodi ha ricordato che Cl è sempre stata contro la guerra in Irak e lo era anche la prima volta: «Non vogliamo altre guerre. La guerra non serve a niente».

a.bo.

Diabolik
07-09-02, 13:36
Originally posted by brunik


Ah, ho, capito adesso. I fans di Formigoni erano già dell'Ulivo.

Vedi, sagace Diabolik, i voti bisogna conquistarli. Ma bisogna anche difendere quelli che si hanno già. All'ACLI mi ha neutralizzato il Maroni, qua invece mi ha surclassato il Berlusca.

Se tiu non fossi un ottuso pollista forse riusciresti a capire che sta lavorando per riunire il mondo cattolico e portarlo all'Ulivo. Elementare, Diabolik.

P.S. Vedi Diabolik, quando discuto con te mi diverto molto.Mi sembra di essere Sherlock Holmes quando spiega come stanno le cose a un incredulo Watson. Rileggiti il thread dall'inizio. Io quello che stava succedendo lo avevo capito mesi fa, quando Prodi è arrivato in bicicletta a un convegno.

Tu non lo hai capito neanche adesso.


http://www.sanpaolo.org/fc/new_images/barra_logo.gif

E I CIELLINI DECRETARONO: AVANTI, PRODI
Il Cavaliere e il Professore. Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Come due anni fa al Meeting, quando il Cavaliere presentò in anteprima il programma della Casa delle libertà tra le ovazioni, e il Professore venne quasi di nascosto, fece un discorso e scappò via. Ma oggi tutto è al rovescio.

Berlusconi alla fine non si prende neppure cinque secondi di applausi, si cambia la camicia sudata e scappa via. Era stato accolto e presentato al pubblico da Roberto Formigoni, il governatore della Lombardia, che non fa mistero di provare a scippargli la leadership in Forza Italia. Romano Prodi è stato presentato da Giorgio Vittadini, il leader del popolo del Meeting; è stato applaudito per le cose che ha detto, e alla fine ha fatto un giro tra gli stand della kermesse. Ha parlato di Europa e ha risposto alle critiche sentite al Meeting, ha fatto un accenno all’importanza dell’educazione.

Ma Prodi ha risposto anche a Pera, a Berlusconi, a Buttiglione, a Marzano. Il presidente del Senato Pera, aprendo il Meeting, aveva attaccato l’Europa "camicia di forza". Poi Buttiglione e Marzano avevano chiesto modifiche nei parametri del Patto di stabilità per rilanciare la spesa. Berlusconi infine aveva dato la colpa dell’inflazione all’euro.

Prodi ha difeso l’euro, ha detto che il Patto di stabilità «garantisce gli interessi di tutti», che l’Europa è un bene prezioso «per le speranze di futuro di molti popoli», ha definito l’allargamento «il più grande atto di giustizia e di riparazione della storia che può essere compiuto. Poi ha criticato Kissinger: «Lui dice che la pace passa per Baghdad. Io credo invece che la pace passa per Gerusalemme. Ma gli americani sbagliano», ha proseguito, «anche sulla Corte penale internazionale: la pace si deve costruire con una progressiva estensione dei diritti». E sulla guerra in Irak ha ammonito: «Stiamo attenti a cosa facciamo».

Anche su questo punto la differenza con Berlusconi è stata rimarcata. Il presidente del Consiglio si era limitato a dire, tra lo stupore della sala, che «Bush prima di qualsiasi azione ha promesso di parlarne con me», ma senza render nota la sua idea sulla guerra. Vittadini al termine dell’intervento di Prodi ha ricordato che Cl è sempre stata contro la guerra in Irak e lo era anche la prima volta: «Non vogliamo altre guerre. La guerra non serve a niente».

a.bo.

Vedi povero pretino salesiano, scarsamente intelligente, io ho la memoria lunga.

Ora che ho sottoklineato la tua idiota contraddizione, affermi che i voti che già si hanno bisogna mantenerli.

Peccato che un certo bergamasco di nome Brunik, quando alle amministrative siciliane noi del cdx sottolineavamo le continue vittorie, affermava che erano 'inutili', tanto in Sicilia il polo aveva già fatto cappotto e non poteva vincere ulteriori collegi.

In quel caso non era valido il concetto che era importante mantenere i voti ?

Sapevo che mi avresti risposto con questa storia di mantenere i voti, ti aspettavo al varco, sei un libro aperto....

E adesso, vai pure a lucidare la tua targhetta di ottone, spic & e span e olio di gomito...

P.S: : che al meeting di Rimini Prodi abbia surclassato Berlusconi lo può credere solo uno che ha avuto l'adolescenza rovinata dai preti...

Diabolik
07-09-02, 13:36
Originally posted by brunik


Ah, ho, capito adesso. I fans di Formigoni erano già dell'Ulivo.

Vedi, sagace Diabolik, i voti bisogna conquistarli. Ma bisogna anche difendere quelli che si hanno già. All'ACLI mi ha neutralizzato il Maroni, qua invece mi ha surclassato il Berlusca.

Se tiu non fossi un ottuso pollista forse riusciresti a capire che sta lavorando per riunire il mondo cattolico e portarlo all'Ulivo. Elementare, Diabolik.

P.S. Vedi Diabolik, quando discuto con te mi diverto molto.Mi sembra di essere Sherlock Holmes quando spiega come stanno le cose a un incredulo Watson. Rileggiti il thread dall'inizio. Io quello che stava succedendo lo avevo capito mesi fa, quando Prodi è arrivato in bicicletta a un convegno.

Tu non lo hai capito neanche adesso.


http://www.sanpaolo.org/fc/new_images/barra_logo.gif

E I CIELLINI DECRETARONO: AVANTI, PRODI
Il Cavaliere e il Professore. Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Come due anni fa al Meeting, quando il Cavaliere presentò in anteprima il programma della Casa delle libertà tra le ovazioni, e il Professore venne quasi di nascosto, fece un discorso e scappò via. Ma oggi tutto è al rovescio.

Berlusconi alla fine non si prende neppure cinque secondi di applausi, si cambia la camicia sudata e scappa via. Era stato accolto e presentato al pubblico da Roberto Formigoni, il governatore della Lombardia, che non fa mistero di provare a scippargli la leadership in Forza Italia. Romano Prodi è stato presentato da Giorgio Vittadini, il leader del popolo del Meeting; è stato applaudito per le cose che ha detto, e alla fine ha fatto un giro tra gli stand della kermesse. Ha parlato di Europa e ha risposto alle critiche sentite al Meeting, ha fatto un accenno all’importanza dell’educazione.

Ma Prodi ha risposto anche a Pera, a Berlusconi, a Buttiglione, a Marzano. Il presidente del Senato Pera, aprendo il Meeting, aveva attaccato l’Europa "camicia di forza". Poi Buttiglione e Marzano avevano chiesto modifiche nei parametri del Patto di stabilità per rilanciare la spesa. Berlusconi infine aveva dato la colpa dell’inflazione all’euro.

Prodi ha difeso l’euro, ha detto che il Patto di stabilità «garantisce gli interessi di tutti», che l’Europa è un bene prezioso «per le speranze di futuro di molti popoli», ha definito l’allargamento «il più grande atto di giustizia e di riparazione della storia che può essere compiuto. Poi ha criticato Kissinger: «Lui dice che la pace passa per Baghdad. Io credo invece che la pace passa per Gerusalemme. Ma gli americani sbagliano», ha proseguito, «anche sulla Corte penale internazionale: la pace si deve costruire con una progressiva estensione dei diritti». E sulla guerra in Irak ha ammonito: «Stiamo attenti a cosa facciamo».

Anche su questo punto la differenza con Berlusconi è stata rimarcata. Il presidente del Consiglio si era limitato a dire, tra lo stupore della sala, che «Bush prima di qualsiasi azione ha promesso di parlarne con me», ma senza render nota la sua idea sulla guerra. Vittadini al termine dell’intervento di Prodi ha ricordato che Cl è sempre stata contro la guerra in Irak e lo era anche la prima volta: «Non vogliamo altre guerre. La guerra non serve a niente».

a.bo.

Vedi povero pretino salesiano, scarsamente intelligente, io ho la memoria lunga.

Ora che ho sottoklineato la tua idiota contraddizione, affermi che i voti che già si hanno bisogna mantenerli.

Peccato che un certo bergamasco di nome Brunik, quando alle amministrative siciliane noi del cdx sottolineavamo le continue vittorie, affermava che erano 'inutili', tanto in Sicilia il polo aveva già fatto cappotto e non poteva vincere ulteriori collegi.

In quel caso non era valido il concetto che era importante mantenere i voti ?

Sapevo che mi avresti risposto con questa storia di mantenere i voti, ti aspettavo al varco, sei un libro aperto....

E adesso, vai pure a lucidare la tua targhetta di ottone, spic & e span e olio di gomito...

P.S: : che al meeting di Rimini Prodi abbia surclassato Berlusconi lo può credere solo uno che ha avuto l'adolescenza rovinata dai preti...

agaragar
07-09-02, 14:00
a diabbolì, ormai le elezioni(anticipate) brukin le ha già vinte..
coi "ministri" che se fanno mandare la droga su al ministero le vincerebbero pure con la serva de bertinotti, altro che prodi,
che cmq prima lo mandano via poi lo richiamano...

agaragar
07-09-02, 14:00
a diabbolì, ormai le elezioni(anticipate) brukin le ha già vinte..
coi "ministri" che se fanno mandare la droga su al ministero le vincerebbero pure con la serva de bertinotti, altro che prodi,
che cmq prima lo mandano via poi lo richiamano...

Diabolik
07-09-02, 14:12
Originally posted by agaragar
a diabbolì, ormai le elezioni(anticipate) brukin le ha già vinte..
coi "ministri" che se fanno mandare la droga su al ministero le vincerebbero pure con la serva de bertinotti, altro che prodi,
che cmq prima lo mandano via poi lo richiamano...

carissimo, di elezioni se ne riparlerà nel 2006...

una bella riforma fiscale nel 2004-2005 e i sinistri si fanno altri 5 anni di opposizione...

Diabolik
07-09-02, 14:12
Originally posted by agaragar
a diabbolì, ormai le elezioni(anticipate) brukin le ha già vinte..
coi "ministri" che se fanno mandare la droga su al ministero le vincerebbero pure con la serva de bertinotti, altro che prodi,
che cmq prima lo mandano via poi lo richiamano...

carissimo, di elezioni se ne riparlerà nel 2006...

una bella riforma fiscale nel 2004-2005 e i sinistri si fanno altri 5 anni di opposizione...

agaragar
07-09-02, 15:24
aspetta e spera,
l'olivo è perdente
ma berlusconi di +

ARIDATECE LA DEMOCRAZZIA CRISTONA !!!

agaragar
07-09-02, 15:24
aspetta e spera,
l'olivo è perdente
ma berlusconi di +

ARIDATECE LA DEMOCRAZZIA CRISTONA !!!

Diabolik
08-09-02, 11:14
Originally posted by brunik


Certo, come no, Cofferati è inoffensivo...

Infatti Forza Italia si sta cagando sotto ed hanno ripreso a dargli del terrorista.

A quando nuove interessanti inchieste del Giornale?


Il Messaggero, 1.9.2002
FORZA ITALIA E IL ”PERICOLO CINESE”

Bondi: «Per la destra il più temibile è lui»
E Mauro riapre la ferita del caso Biagi: «Il capo Cgil ha l’abitudine di indicare bersagli»
dal nostro inviato

MARIO STANGANELLI

GUBBIO - «Questa sinistra è una sciagura per il nostro Paese. Il prezzo di avercela lo pagheremo non solo noi tutti ma anche la stessa sinistra e il sindacato». Sandro Bondi, nell’ultima giornata del "corso di formazione" di FI a Gubbio, mostra di aver ben assimilato la lezione del Cavaliere sulla sinistra «distruttiva e catastrofista». Il portavoce degli azzurri attacca soprattutto Cofferati, al quale però concede un certo bernoccolo per la comunicazione: «Il leader della Cgil sta copiando la discesa in campo di Berlusconi. Il ritorno in Pirelli non è un fatto di coerenza, è un evento mediatico che avrà grande risonanza. Quasi un modo di prendere le distanze, personali e morali, da D’Alema che si dà alle barche e alle regate. Cofferati, invece torna accanto agli operai e non c’è dubbio su chi, tra i due, otterà maggiori consensi».
Concesso il concedibile all’avversario, Bondi passa alle contestazioni: «Con Cofferati la Cgil compie una cesura con la sua stessa storia. Di Vittorio e Lama non avrebbero mai trasformato il sindacato in un soggetto politico. Oggi siamo di fronte a un blocco sindacale e politico alla rincorsa di ogni forma di protesta sociale, capace solo di estremizzare ogni rivendicazione». L’intemerata dell’organizzatore della "scuola di Gubbio" va oltre la persona di Cofferati, al quale tuttavia attribuisce la stoffa del «vero leader, un avversario da non sottovalutare. Al contrario di Rutelli, degnissimo portavoce dell’Ulivo in campagna elettorale, ma non certo un leader». Un po’ in contrasto col suo parlar sommesso e un aplomb da monsignore, Bondi non si risparmia in durezza con l’intero centrosinistra: «Abbiamo a che fare con un opposizione non normale, che eleva la menzogna e la falsificazione dei fatti a regola sistematica. La denigrazione e l’attacco personale sono la regola e, talvolta, arriva, come in passato, a indicare veri e propri bersagli». Il portavoce azzurro parla con accanto Letizia Moratti venuta, tra un tripudio di applausi, a illustrare i sui programmi per l’istruzione e promette che Forza Italia le «farà da scudo contro gli attacchi dell’opposizione».

AHAHAHAHAH, questa perla mi era sfuggita.

Nella tua risposta, quoti un mio intervento, che al completo era :

E' vero, Brunik, faccio ammenda, sono stato precipitoso a dire che il tempo lavora contro il cinese, intendendo che alla lunga l'elettorato non lo avrebbe considerato come carta vincente....

Si, infatti il cinese si è già sgonfiato adesso, come risulta da questa indagine

Complimenti al compagno Sergio, in poche settimane è passato dal 50% al 31% di popolarità , pure Fini gli è davanti

Ma evidentemente, per Brunik, sono più importanti gli umori all'interno dei DS anzichè quelli dell'elettorato globale ....


Ecco il sondaggio ISPO-CORRIRE DELLA SERA che conferma il distacco tra i due schieramenti a favore del centrodestra:

Popolarità dei leaders:
Silvio Berlusconi 35%
Sergio Cofferati 31%

Elezioni sistema maggioritario:
Centrodestra 50%
centrosinistra (ulivo+prc+dipietro) 45%
Altre liste 5%


Elezioni sistema maggioritario (se il leader della sinistra fosse cofferati):
Centrodestra 50%
centrosinistra (ulivo+prc+dipietro) 43%
Altre liste 7%

da notare che cofferati fa perdere voti alla sinistra


Nel tuo QUOTE, riporti solo :

E' vero, Brunik, faccio ammenda, sono stato precipitoso a dire che il tempo lavora contro il cinese, intendendo che alla lunga l'elettorato non lo avrebbe considerato come carta vincente....

Si, infatti il cinese si è già sgonfiato adesso, come risulta da questa indagine


Don Brunik, ti sei perso per strada i numeretti del sondaggio ?
Ti sei perso il mio invito a commentare questi numeri ?

Ti sei ridotto a occultare la verità dei numeri ?

Lo sai che queste sono tecniche di propaganda da strapazzo ?

Ma non ti preoccupare, ci sono qua io a ricordarti i numeri....

:D :D

Diabolik
08-09-02, 11:14
Originally posted by brunik


Certo, come no, Cofferati è inoffensivo...

Infatti Forza Italia si sta cagando sotto ed hanno ripreso a dargli del terrorista.

A quando nuove interessanti inchieste del Giornale?


Il Messaggero, 1.9.2002
FORZA ITALIA E IL ”PERICOLO CINESE”

Bondi: «Per la destra il più temibile è lui»
E Mauro riapre la ferita del caso Biagi: «Il capo Cgil ha l’abitudine di indicare bersagli»
dal nostro inviato

MARIO STANGANELLI

GUBBIO - «Questa sinistra è una sciagura per il nostro Paese. Il prezzo di avercela lo pagheremo non solo noi tutti ma anche la stessa sinistra e il sindacato». Sandro Bondi, nell’ultima giornata del "corso di formazione" di FI a Gubbio, mostra di aver ben assimilato la lezione del Cavaliere sulla sinistra «distruttiva e catastrofista». Il portavoce degli azzurri attacca soprattutto Cofferati, al quale però concede un certo bernoccolo per la comunicazione: «Il leader della Cgil sta copiando la discesa in campo di Berlusconi. Il ritorno in Pirelli non è un fatto di coerenza, è un evento mediatico che avrà grande risonanza. Quasi un modo di prendere le distanze, personali e morali, da D’Alema che si dà alle barche e alle regate. Cofferati, invece torna accanto agli operai e non c’è dubbio su chi, tra i due, otterà maggiori consensi».
Concesso il concedibile all’avversario, Bondi passa alle contestazioni: «Con Cofferati la Cgil compie una cesura con la sua stessa storia. Di Vittorio e Lama non avrebbero mai trasformato il sindacato in un soggetto politico. Oggi siamo di fronte a un blocco sindacale e politico alla rincorsa di ogni forma di protesta sociale, capace solo di estremizzare ogni rivendicazione». L’intemerata dell’organizzatore della "scuola di Gubbio" va oltre la persona di Cofferati, al quale tuttavia attribuisce la stoffa del «vero leader, un avversario da non sottovalutare. Al contrario di Rutelli, degnissimo portavoce dell’Ulivo in campagna elettorale, ma non certo un leader». Un po’ in contrasto col suo parlar sommesso e un aplomb da monsignore, Bondi non si risparmia in durezza con l’intero centrosinistra: «Abbiamo a che fare con un opposizione non normale, che eleva la menzogna e la falsificazione dei fatti a regola sistematica. La denigrazione e l’attacco personale sono la regola e, talvolta, arriva, come in passato, a indicare veri e propri bersagli». Il portavoce azzurro parla con accanto Letizia Moratti venuta, tra un tripudio di applausi, a illustrare i sui programmi per l’istruzione e promette che Forza Italia le «farà da scudo contro gli attacchi dell’opposizione».

AHAHAHAHAH, questa perla mi era sfuggita.

Nella tua risposta, quoti un mio intervento, che al completo era :

E' vero, Brunik, faccio ammenda, sono stato precipitoso a dire che il tempo lavora contro il cinese, intendendo che alla lunga l'elettorato non lo avrebbe considerato come carta vincente....

Si, infatti il cinese si è già sgonfiato adesso, come risulta da questa indagine

Complimenti al compagno Sergio, in poche settimane è passato dal 50% al 31% di popolarità , pure Fini gli è davanti

Ma evidentemente, per Brunik, sono più importanti gli umori all'interno dei DS anzichè quelli dell'elettorato globale ....


Ecco il sondaggio ISPO-CORRIRE DELLA SERA che conferma il distacco tra i due schieramenti a favore del centrodestra:

Popolarità dei leaders:
Silvio Berlusconi 35%
Sergio Cofferati 31%

Elezioni sistema maggioritario:
Centrodestra 50%
centrosinistra (ulivo+prc+dipietro) 45%
Altre liste 5%


Elezioni sistema maggioritario (se il leader della sinistra fosse cofferati):
Centrodestra 50%
centrosinistra (ulivo+prc+dipietro) 43%
Altre liste 7%

da notare che cofferati fa perdere voti alla sinistra


Nel tuo QUOTE, riporti solo :

E' vero, Brunik, faccio ammenda, sono stato precipitoso a dire che il tempo lavora contro il cinese, intendendo che alla lunga l'elettorato non lo avrebbe considerato come carta vincente....

Si, infatti il cinese si è già sgonfiato adesso, come risulta da questa indagine


Don Brunik, ti sei perso per strada i numeretti del sondaggio ?
Ti sei perso il mio invito a commentare questi numeri ?

Ti sei ridotto a occultare la verità dei numeri ?

Lo sai che queste sono tecniche di propaganda da strapazzo ?

Ma non ti preoccupare, ci sono qua io a ricordarti i numeri....

:D :D

brunik
14-09-02, 01:51
Ormai lo scrivono anche i galoppini di Berlusconi, cge Prodi sta per rientrare. Secondo loro il no a Ligresti nel Corriere sarebbe stato voluto dai suoi amici.

A parte le elucubrazioni panoramiste, la cosa più interessante è che Prodi lo avrebbe detto esplicitamente a Blair, che vuole rientrare per le prossime elezioni.

Panorama, 13.7.02

ATTUALITA' - MANOVRE IN VIA SOLFERINO PERCHÉ IL FINANZIERE SICILIANO È STATO RESPINTO

Il ritorno di Prodi val bene il Corriere


Dietro il no all'ingresso di Ligresti nel patto di sindacato della Hdp c'è il progetto dell'ex premier di candidarsi nel 2006. Come ha rivelato lui stesso a Blair. E come sperano i maggiori azionisti della holding. Tutti amici del Professore.


di
PAOLO MADRON 13/9/2002

Di per sé non si trattava di gran cosa: il 3 per cento con cui Salvatore Ligresti ambiva a far parte del sindacato della Hdp non era rilevante in un patto che raggruppa quasi il 45 per cento del capitale. E ai cui soci, bene o male, fanno capo anche la stragrande maggioranza delle azioni libere da vincoli. A far premio, nel merito della vicenda che lunedì 9 settembre ha portato al gran rifiuto, è stato dunque il contesto. In questo senso la holding che controlla il Corriere della sera ha costituito il primo banco di prova di un sommovimento dell'establishment finanziario milanese che, in prospettiva, si sta orientando verso nuovi equilibri.
Ma di che cosa si tratta? Semplicemente, al di là dei dinieghi e delle ritrosie, del ritorno di Romano Prodi sulla scena della politica italiana. Il presidente della Commissione europea (ovviamente lui sarà pronto a negare) lo ha ammesso in una recente conversazione privata con Tony Blair. L'obiettivo, ha confessato al premier inglese, sono le elezioni del 2006. Che cosa c'entra, si obietterà, la lunga e a volte livorosa polemica sui destini del quotidiano di via Solferino con la preventivata rentrée del fondatore dell'Ulivo? C'entra, perché è la dimostrazione che parte dei poteri forti della finanza cominciano a credere non solo al fatto di riavere Prodi alla testa della coalizione di centrosinistra, ma soprattutto alla possibilità che ce la possa fare nella prossima sfida elettorale. Una convinzione certo da dimostrare, ma tutt'altro che peregrina, visto che il professore bolognese resta l'unico leader dell'attuale opposizione ad aver battuto Silvio Berlusconi sul campo.

marcejap
14-09-02, 03:01
Originally posted by Diabolik


carissimo, di elezioni se ne riparlerà nel 2006...

una bella riforma fiscale nel 2004-2005 e i sinistri si fanno altri 5 anni di opposizione...


Ah, ci siamo già spostati al 2004-2005? Ma non doveva essere fatta quest'anno, poi spostata al 2003? Di questo passo silvio prometterà di farla nel prossimo decennio. Se gli italiani nel 2006 gli credono ancora giuro che cambio paese.

marce

Diabolik
14-09-02, 12:14
Originally posted by marcejap



Ah, ci siamo già spostati al 2004-2005? Ma non doveva essere fatta quest'anno, poi spostata al 2003? Di questo passo silvio prometterà di farla nel prossimo decennio. Se gli italiani nel 2006 gli credono ancora giuro che cambio paese.

marce

L'importante è farla a ridosso delle elezioni...

manfredi
14-09-02, 21:07
Originally posted by Diabolik


L'importante è farla a ridosso delle elezioni...

Si, è vero, ma solo se si parte dal presupposto che gli Italiani siano degli imbecilli a cui basta rifilare uno sconticino sulle tasse per farsi rieleggere. Ci credo poco.

agaragar
15-09-02, 02:04
Originally posted by manfredi

Si, è vero, ma solo se si parte dal presupposto che gli Italiani siano degli imbecilli a cui basta rifilare uno sconticino sulle tasse per farsi rieleggere. Ci credo poco.
è certo inutile ribassare le tasse all'ultimo minuto,

gli itagliani ti rieleggono anche se le aumenti, se tieni bassi i salari, se metti le bombe ecc....

leo (POL)
25-11-02, 21:05
Qui non si fa altro che parlare di elezioni e candidati (le crisi RAI poi anticipano spesso quelle politiche). Siamo quasi in un clima pre-elettorale. E Prodi si avvicina.




http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,161036,00.html

Eco benedice il ticket Prodi-Cofferati

"Sono due persone stimabilissime. Lo vedrei con favore. Rappresentano le due anime del vecchio Ulivo in forma nuova", dice il semiologo.

ROMA - Il ticket Prodi-Cofferati alla guida dell'Ulivo? ''Non mi dispiacerebbe'', risponde il semiologo Umberto Eco, oggi a Milano per il premio Cenacolo.

''Rispondo a titolo puramente personale - precisa Eco - perché altri componenti di Libertà e giustizia potrebbero avere idee diverse. Però, riuscirebbe a salvare due anime del vecchio Ulivo in forma nuova. Non so quanto sia possibile, ma sono due persone stimabilissime. Lo vedrei con favore''.

(25 NOVEMBRE 2002, ORE 16:30)

brunik
29-11-02, 00:44
Ormai è Prodi-mania. Ma lui fa il prezioso, non si esprime. Come le belle donne si fa desiderare.

Corriere, 28.11.02

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE
Italiani in «chat» con Prodi: torna, aiutaci tu. Ma lui non risponde


DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES - Valentina è la prima "chattista" a rompere gli indugi: «Presidente, quando torna in Italia?». Prodi non risponde. La conferenza «virtuale» è iniziata da mezz’ora e il presidente della Commissione Ue ancora non dà segni di vita. «Dov’è Romano nostro», grida online "Sadde". Tutti lo vogliono, qualcuno si spazientisce, pochi fanno domande in linea con il tema, che è l’Europa e allargamento. Enrico incalza: «Torni in Italia!!! Dopo aver finito a Bruxelles, si intende». Prodi inizia a rispondere, sull’Unione, sulla Turchia, persino sulla devolution («Ogni Stato membro può organizzare la pubblica amministrazione», replica a Riccardo). Ma è di altro che il popolo di Internet, collegato nella sezione italiana della chat, vuole parlare.
"Cesenate" scrive: «L’aspettiamo con speranza». Matteo: «Aiutaci tu. Torna...». Si inserisce "Lobo": «...e manda via Rutelli». Mario cita Moretti: «Berlusconi è estraneo alla democrazia». Prodi tace, ma ecco Luca: «Non mi pare che a sinistra stiamo molto meglio». Aldo, che interviene sul Social Forum di Firenze, è tra i pochi fortunati ad avere una risposta: «Guardo questo movimento giovanile con enorme interesse», dice il presidente della Commissione Ue. E Aldo: «Mitico!». Valentina torna alla carica: «Se il Professore decide di candidarsi a sindaco di Bologna mi tocca trasferire la residenza...». «Resta solo un minuto», segnala inflessibile il moderatore della chat. "Federale": «Siamo tutti con lei». «Grazie a tutti», si congeda Prodi. Franco riesce ancora a digitare: «Torni in Italia, prima che sia troppo tardi».

Riccardo Bruno

leo (POL)
29-11-02, 19:41
Bè, quando ci si mette di mezzo Ruini, le cose si fanno molto serie (e c'è anche Casini... ripeto, le crisi RAI non avvengono mai per caso...)

da Dagospia http://212.239.51.72/public_html/articolo_index_5448.html


4 – Non solo la finanza meneghina (Bazoli in primis) e quella romana (starring Antonio Fazio) si stanno attrezzando per il ritorno del prode Prodi; non basta che tutti gli ex diccì si ritroveranno a Corfù; non finisce di sollevare applausi il ritorno alla politica di Martinazzoli; anche il cardinale Camillo Ruini si è mosso facendo incontrare il duo-Bologna Casini e Prodi. Il Grande Centro cristiano è pronto per il decollo e per afferrare il collo del Cavaliere usurpatore. La Chiesa lo vuole.

leo (POL)
10-12-02, 03:55
Bene, Prodi si appresta a rientrare in tempo per le elezioni anticipate. Nel 2003.






AVANTI MIEI PRODI, LE URNE SONO VICINE – BIG ROMANO PUO’ TORNARE IN CAMPO GIA’ NEL 2003…
Fosca Bincher (alias Franco Bechis, direttore de “Il Tempo”) per “Il Tempo”

Romano Prodi rischia di sconvolgere molto prima del tempo gli equilibri politici fra maggioranza e opposizione in Italia. Tornando alla politica attiva con largo anticipo rispetto alle previsioni: già nella seconda parte del 2003. La clamorosa novità arriva, secondo quanto risulta al Tempo, dalle bozze dei trattati di adesione con i dieci paesi candidati all’allargamento della Unione Europea già messe a punto nelle ultime settimane a Bruxelles. Oltre alle condizioni per l’allargamento dei paesi candidati infatti nei trattati è stata inserita a sorpresa la clausola di dissoluzione della stessa commissione europea. Un particolare decisivo, perché se conservato nei documenti finali, significherebbe che l’attuale governo europeo guidato da Prodi verrebbe a scadenza entro il 2003 e che dal 2004 la comunità allargata dovrebbe avere una nuova guida che ne rispetti la composizione.

Il testo dei trattati che riguardano l’ingresso di Cipro, Malta, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Lituania, Estonia e Lettonia, sarà rivelato ufficialmente a gennaio e probabilmente firmato qualche settimana dopo durante un vertice ad Atene. Il tema di una fine anticipata dei lavori della commissione Prodi era stato lanciato in verità dal suo stesso presidente a fine agosto, proponendo di fissarne la scadenza nella seconda metà del 2004 invece che con il termine naturale del 19 gennaio 2005, il capolinea istituzionale oggi previsto.

Prodi aveva sostenuto l’ipotesi con una motivazione tecnica: "per armonizzare i tempi della commissione", aveva detto, "con quelli dell’Europarlamento in cui saranno presenti anche i nuovi Stati membri, la nuova assemblea dell’Europa allargata potrebbe votare una commissione nuova che entrerebbe subito in carica". La bozza dei nuovi trattati di adesione invece attraverso la clausola di dissoluzione della commissione attuale ne anticiperebbe ulteriormente la scadenza di almeno sei mesi. Consentendo così fin dal primo momento dell’allargamento la composizione di una nuova commissione dove siamo egualmente rappresentati tutti e 25 gli stati membri.

Ogni paese attualmente aderente alla Ue avrebbe così la possibilità di scegliersi un solo commissario, stravolgendo gli attuali rapporti di forza sia politici che numerici interni al governo comunitario. Per Prodi si porrebbe a questo punto una difficile alternativa: anticipare il ritorno in patria preparandosi a una campagna elettorale lunga due anni, o trattare una riconferma alla guida della commissione togliendosi dalla competizione politica interna.

Dagospia.com 8 Dicembre 2002

brunik
16-12-02, 12:27
Originally posted by brunik
15.07.2002

Speriamo che POL duri parecchio che tra qualche tempo lo ritiriamo fuori questo thread con le tue sghignazzate :D :D

Direi che, come promesso, possiamo tirare fuori le sghignazzate di Diabolik di 5 mesi fa quando si parlava di ticket Prodi-Cofferati.

Allora, pare che il progetto sia il seguente:
- 2003-2004 lasciamo ancora Berlusca sulla graticola a dimostrare a tutti quanto è u parolaio incapace
- ottobre 2004 Prodi scade
- primavera 2005: primarie Ulivo con Cofferati che appoggia Prodi
- primavera 2006 ramazzata finale a berlusca.


Corriere, 16.12.2002
Ulivo, le primarie piacciono anche a Prodi

Parisi: la proposta di Cofferati è un sostegno al Professore che le ritiene un «passaggio doveroso»


ROMA - Raccontano i suoi amici che se Romano Prodi avesse letto, ieri, le parole di Sergio Cofferati le avrebbe apprezzate. Ma, dicono, il suo telefono a Bruxelles era incandescente. E il Professore si emozionava per le centinaia di telefonate, da tutto il mondo, di congratulazioni per l'allargamento dell'Europa deciso a Copenaghen. «E' stato il momento più significativo della mia vita politica» ripeteva Prodi, che nella capitale danese ha colto il suo «storico» obiettivo. «Un'unione di debolezze che nasce dai popoli, non da atti di guerra come in passato», come ha ripetuto in questi anni. Ma se tutti, o quasi, vogliono il ritorno di Prodi alla guida dell'Ulivo, non è offensivo pensare di sottoporlo a elezioni primarie proposte da Cofferati? Non sarebbe lesa maestà dirgli: torna, guidaci, ma prima senti cosa pensano di te gli elettori? Non è già sottoposto a primarie Prodi ogni volta che incontra masse imploranti (come recentemente a Marzabotto) che gli chiedono di tornare in Italia per salvare il centrosinistra? «In effetti - afferma Augusto Barbera, il costituzionalista che con Stefano Ceccanti ha elaborato uno studio sulle primarie che sarà presentato mercoledì a Roma -, Prodi stravincerebbe le primarie e avrebbe una legittimazione enorme dall'elettorato, non più dai singoli partiti che con questo tipo di indicazione dovrebbero cedere quote di sovranità a favore della coalizione».
Questo è quanto da anni sostiene lo stesso Prodi. «Le primarie sono un passaggio doveroso, anche se dividono. Ma vanno fatte con un certo anticipo perché il tempo poi ammortizzi le divisioni», spiegava il Professore quando con Arturo Parisi invitava a guardare all'esempio americano. E dicono gli amici che, se ieri avesse avuto il tempo di leggere le parole di Cofferati, il Presidente avrebbe apprezzato anche la scelta dei tempi che l'ex leader della Cgil ha indicato nel 2005. «Una data che conferma il suo appoggio alla candidatura Prodi», avrebbe infatti confidato Parisi. Perché il mandato europeo di Prodi scade nell'ottobre 2004, e le primarie nel 2005 gli consentirebbero di parteciparvi. Sempre che il Professore non aspiri a un secondo mandato a Bruxelles dove, continua a ripetere, «mi trovo benissimo», e sempre che ci sia una coalizione da guidare.
Intanto, qualcosa nel centrosinistra si muove. Infatti, se Augusto Barbera nota con piacere che «la volontà di andare alle primarie espressa da D'Alema ne denota di fatto la piena conversione ulivista», Arturo Parisi usa le stesse parole con quella dose di ironia (ultimamente molto ridotta) che riserva al leader ds ma accoglie «la nuova battaglia» dalemiana con grande soddisfazione. Ma, se i partiti più grossi della coalizione (Ds e Margherita) si possono finalmente trovare d'accordo almeno su un punto, non è detto che la pensino così i «minori». Subito ieri, infatti, Clemente Mastella per l'Udeur e Ugo Intini per lo Sdi si sono detti contrari alle primarie. Perché, spiega Barbera, «se la scelta del leader è più facile anche se tecnicamente più difficile, perché dovrebbe muovere milioni di persone, nei collegi invece è un bel problemino, proprio per quella quota di sovranità che gli verrebbe a mancare».
Obiettivo, come si diceva, da sempre dichiarato dei prodiani: «Così si rafforzerebbe il processo di costruzione dell'Ulivo, perché i partiti verrebbero ridefiniti come rappresentanze di orientamenti politici e come strutture organizzative valide solo per la quota proporzionale», ha sempre affermato Parisi. E, forse soprattutto, si svincolerebbe il candidato premier dai giochini partitici come quelli che portarono alla fine del governo Prodi nel '98. «Si eviterebbe anche - auspica Barbera - quello che successe con la scelta tra Amato e Rutelli, scelta delegata a pochissime persone».
Tutti ragionamenti lineari, però conditi da molti «se», fondamentali. Se l'Ulivo esisterà, se le primarie saranno accettate, se Prodi vorrà candidarsi. Soprattutto, come confidava ieri Parisi agli amici, «se Berlusconi non deciderà di cambiarci il calendario».

Sergio Stimolo

brunik
17-12-02, 02:36
Ormai è è Prodimania. Tutti lo vogliono.

L'idea del ticket Prodi-Cofferati sta convincendo tutti, persino Mastella.

Lunedì 16 Dicembre 2002, 19:20


Violante lancia Prodi alla guida dell'Ulivo
Di Mario Lavia


ROMA - Alle prese con gli eterni problemi delle regole e della leadership, l'Ulivo accelera sull'una e sull'altra questione. E' stato Luciano Violante a dare voce al sentimento diffuso che invoca Romano Prodi candidato a palazzo Chigi: "Puo' essere lui il nostro numero uno", ha detto oggi il capogruppo diessino a Radio Radicale.

A conferma che i diessini (Fassino è scontato, ma adesso anche D'Alema) sponsorizzano il professore bolognese visto come l'unico in grado di battere Berlusconi, è toccato al presidente dei deputati della Quercia essere estremamente chiaro: "Mi pare che nessuno contesti la legittimazione di Prodi a guidare la coalizione, ha governato bene la Commissione Europea e penso che possa essere il numero uno".

"Certo - ha aggiunto - si può benissimo pensare a una coppia, nella quale il numero due potrebbe avere le sembianze di Sergio Cofferati. Ma per questo c'è tempo". La notizia, se tale è davvero, è che il nome del presidente della commissione Ue è da oggi ufficialmente in campo. Soprattutto è un nome che mette d'accordo tutti. Del sì dei ds si è detto. La "sinistra" dell'Ulivo non ha obiezioni, soprattutto se dietro Romano ci fosse il Cinese. La Margherita è composta per metà da prodiani e l'altra metà potrebbe avere ben poche rimostranze da fare, Rutelli compreso.

Persino Mastella, che per queste cose ha naso, è d'accordo. C'è un unico intoppo: Prodi medesimo. Tornerà? Non tornerà? Inutile fare previsioni. C'è chi giura che se il suo Paese chiamasse non si tirerebbe certo indietro ma è pure accreditata la tesi di chi lo dipinge come ansioso di conquistare un secondo mandato a Bruxelles, un mandato davvero "storico", quello dell'allargamento dell'Europa.

Poi c'è Sergio Cofferati, l'altra ruota dell'ipotizzato "ticket" che fa sognare il centrosinistra. Peccato che lui stesso, quando ancora era segretario della Cgil, disse una volta che il leader deve essere uno solo. E' pur vero che le idee cambiano, tanto più se il popolo ulivista chiamasse... Ed è in fondo la sua idea, neanche tanto riservata. Come leggere altrimenti la sua apertura alle primarie che devono essere aperte - ha detto - "a tutti gli elettori, non solo ai grandi elettori"?

Insomma, la parola al popolo, non alle segreterie dei partiti. E' definibile "berlusconismo di sinistra"? Per Cesare Salvi sì, ma è una voce fuori dal coro. Ormai all'estremo orlo dell'Ulivo, più vicino a Bertinotti. D'accordo invece con la strada suggerita da Cofferati un po' tutti (tranne Mastella): da Franceschini e Parisi per la Margherita al socialista Villetti, a Fassino ("Le primarie le ho proposte io"), e D'Alema, la cui conversione ulivista segna così il suo coronamento.

La rivista della sua Fodazione ha in fondo anticipato tutti, con la proposta messa a punto dai costituzionalisti (ulvisti della prima ora) Augusto Barbera e Stefano Ceccanti, proposta concreta sulle primarie che verrà presentata in pompa magna (ci saranno D'Alema, Rutelli, Fassino e Amato) mercoledì pomeriggio.

Qualche ora più tardi si riunirà l'assemblea dei parlamentari che dovrà decidere sulle famose regole. C'è un accordo di massima sul voto a maggioranza. Più intricata la vicenda degli speaker unici, di cui presumibilmente si prevederà l'istituzione "facoltativa" e non "obbligatoria" come vorrebbero quelli del gruppo trasversale "Artemide".

Violante ha rilanciato i nomi di D'Alema per la Camera e di Mancino per il Senato. Ma ci sono troppi no sul primo, per ora è meglio soprassedere. Se le difficoltà persistessero, sono pronti da tempo Pierluigi Bersani e Tiziano Treu. Quando sarà. Se sarà.

brunik
19-12-02, 01:29
Quel gran genio di un mio amico, con la mani sporche d'olio, Diabolik, forse aveva ragione ad esibirsi nella famosa sghignazzata pollista.

Probabilmente aveva come al solito ragione lui: Prodi non guiderà l'Ulivo. Ha detto che non lo sa, e quindi non ha detto di sì, anche se tutti lo vogliono.

Si fa desiderare.

Ti è andata bene un'altra volta, geniale Diabolik.

:D :D :D

Mercoledì 18 Dicembre 2002, 19:25


Ulivo: Prodi, Candidato Premier? Non So, Mi Adatto a Molti Climi
Di (Pol-Cor/Pn/Adnkronos)

NON HO ANCORA RIFLETTUTO, ORA IPOTESI NON POSSIBILE Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - ''Non ho ancora riflettuto sul mio futuro'', ma comunque ''sono un animale che si adatta a molti climi''. Romano Prodi, intervistato dal Tg1, non chiude la porta all'ipotesi di tornare a guidare l'Ulivo. Anche se ''mancano ancora due anni'' il destino e' nelle mani di Dio''.

Diabolik
19-12-02, 02:51
Originally posted by brunik


Direi che, come promesso, possiamo tirare fuori le sghignazzate di Diabolik di 5 mesi fa quando si parlava di ticket Prodi-Cofferati.

Allora, pare che il progetto sia il seguente:
- 2003-2004 lasciamo ancora Berlusca sulla graticola a dimostrare a tutti quanto è u parolaio incapace
- ottobre 2004 Prodi scade
- primavera 2005: primarie Ulivo con Cofferati che appoggia Prodi
- primavera 2006 ramazzata finale a berlusca.




:lol :lol :lol

Ma la vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere ?

Dall'intervista di Gigi Marzullo a Brunik :D :D

P.S: : non ci posso credere che per due anni starai a farti seghe mentali con gli articoli di giornale :D

brunik
20-12-02, 01:26
Sono tutti prodiani. Specie Marini e D'Alema, da quando hanno saputo da Bruxelles che Prodi rientra.

Se seguissero di più questo forum, lo avrebbero capito già da parecchi mesi.



La Stampa, (Del 19/12/2002 Sezione: Interni Pag. 5)


LA SVOLTA ALCUNI GIORNI FA, QUANDO SI È CAPITO CHE IL RIENTRO IN ITALIA È ORMAI IMMINENTE
I più prodiani di tutti? I «congiurati» del `98
Alla ricerca di una pacificazione con i dalemiani, Marini si «chiarisce» con Parisi

ROMA UNO, sardo di Sassari. L´altro, abruzzese del Gran Sasso. Arturo Parisi e Franco Marini - due tra le teste più dure della politica italiana - per la prima volta nella loro vita si erano capiti. Di quel miracoloso vis-à-vis, lunedì scorso, sapevano in pochi. Fra questi Francesco Rutelli che, un po´ impaziente, si fece cercare per telefono il "lupo marsicano": «Allora Franco? Che aria tira?». E Marini: «Tutto bene...». Già, ma tutto bene per chi? Con il vecchio Franco sempre meglio diffidare. E infatti qualche ora più tardi anche Rutelli avrebbe capito: durante la riunione della Direzione della Margherita Parisi e Marini sembravano due ex compagni del liceo, si scambiavano sguardi complici, si chiamavano per nome e persino sul terreno più sdrucciolevole - il tesseramento - gli eterni duellanti non faticarono ad intendersi. Una tregua davvero inattesa tra due mondi - prodiani e post-democristiani - che erano in guerra permanente dal 9 ottobre 1998, giorno della caduta del governo Prodi. Se dura, è una svolta vera. Ma Rutelli, tra sé e sé, rimuginava sulla piccola rivoluzione che si preannuncia anche dentro la Margherita: quel patto a due fa saltare lo schema a maggioranze variabili sul quale Rutelli ha governato per un anno il suo partito. Una volta alleato a Marini, una volta vicino a Parisi. Ma le sorprese, qualche volta, arrivano in coppia: ieri pomeriggio anche un altro dei "congiurati" del 1998, Massimo D´Alema, ha pubblicamente offerto il calumet della pace a Romano Prodi. Parlando in Campidoglio a un convegno sulle primarie, D´Alema ha pronunciato il discorso più ulivista della sua vita, facendo capire a Prodi di essere pronto a preparargli il campo, come fece già nel 1995. E alla fine Arturo Parisi, seduto tra il pubblico, ha applaudito. Una mano tesa verso Prodi che negli ultimi dieci giorni D´Alema ha proteso con sempre più evidenza. Il 6 dicembre al "Riformista" il presidente dei Ds ha detto per la prima volta che «Prodi è l´unico in grado di battere Berlusconi» e tre giorni dopo è uscito il numero di "ItalianiEuropei", con la prima sezione dedicata al tema delle primarie. Che D´Alema, sostanzialmente, intende come un plebiscito a favore di Prodi: «Le primarie non sono necessariamente una competizione, ma sono una forma di investitura del candidato». Anni di tatticismo esasperato hanno rinsecchito l´Ulivo e nulla può escludere che anche stavolta la tattica prevalga sulla strategia. Nulla può escludere che l´autunno 1998 più avvelenato della storia dell´Ulivo continui a emanare scorie dannose. Una cosa è certa: D´Alema e Marini non sono personaggi inclini al sentimentalismo e se ora lanciano messaggi di pace è per diversi motivi. Ma c´è anche una ragione strategica: da qualche giorno, i notabili dell´Ulivo hanno capito, hanno saputo da Bruxelles che il ritorno in Italia di Romano Prodi è diventato molto più probabile. «Tra le legittime aspirazioni di Prodi - racconta uno dei pochi politici italiani che parla direttamente con il Professore - c´era quella di restare a Bruxelles con un mandato a termine, per gestire la transizione legata all´allargamento ai 10 nuovi Paesi. Ma quella ipotesi, a Bruxelles non decolla, il ritorno di Prodi è sempre più probabile e qui da noi lo hanno capito per primi D´Alema e Marini». Già, ma Prodi si fida? La memoria lunga e la diffidenza del Professore sono proverbiali. E Giulio Santagata, amico vero di Prodi, la vede così: «Che alla fine bisognasse trovare un´intesa con D´Alema, personalmente lo pensavo da tempo. Certo, colpisce la facilità con la quale certi processi avvengono: senza mettersi in discussione, ora si dicono tutti prodiani». Tanto è vero che ieri, ai margini del convegno in Campidoglio, i cronisti incalzavano D´Alema, Fassino e Rutelli soltanto su un tema: Prodi. E i tre, anziché glissare, rincaravano le dosi, quasi si fosse aperto un nuovo concorso: per il migliore king-maker di Prodi. Anche se il più corrucciato dei tre è apparso proprio colui che con Prodi ha il rapporto migliore: Francesco Rutelli. Masticando una gomma, abbandonando improvvisamente la presidenza per andare a prendere un ombrello dalla moglie seduta nelle ultime file, il coordinatore dell´Ulivo ha fatto di tutto per lasciar intendere di essere un ospite. Curioso: proprio nel giorno in cui Massimo D´Alema ha vibrato di ulivismo, dicendo che «le primarie hanno un senso soltanto se prima si forma una comunità», con un «Ulivo che deve sforzarsi di lavorare come un soggetto politico».

brunik
24-12-02, 03:37
I lavori intanto proseguono.

Prodi sta piazzando i suoi uomini per preparargli il terreno.



Una voce rimbalza da Bologna: il nipote di Arrigo Levi (gran consigliore del Quirinale), Riccardo (già portavoce di Romano Prodi) sta forse per tornare a Roma con un prestigioso incarico sempre in ambito comunitario? Potrebbe infatti essere lui a preparare il terreno quando Prodi lascerà Bruxelles per rientrare in Italia.

Dagospia.com 20 Dicembre 2002

mustang
24-12-02, 11:59
...di gentiluomini, il capo dello Stato che copre i nemici del capo del Governo, per far rientrare in pompa magna l'ex presidente dell'Iri, liquidatore a prezzi "amichevoli" della Cirio a favore dei soliti "amici", per fare le scarpe a quelli che quattro anni fa lo scherzetto lo fecero a lui.

Gentiluomini ma stolti: fanno i conti senza l'oste, che sarebbe poi il solito popolo "per loro" bue.

ridicoli

ma...buon Natale lo stesso.

brunik
24-12-02, 12:22
Originally posted by mustang
...di gentiluomini, il capo dello Stato che copre i nemici del capo del Governo, per far rientrare in pompa magna l'ex presidente dell'Iri, liquidatore a prezzi "amichevoli" della Cirio a favore dei soliti "amici", per fare le scarpe a quelli che quattro anni fa lo scherzetto lo fecero a lui.

Gentiluomini ma stolti: fanno i conti senza l'oste, che sarebbe poi il solito popolo "per loro" bue.

ridicoli

ma...buon Natale lo stesso.

:D :D Hey, Prodi non è un "nemico del capo del governo", non è "coperto dal capo dello stato" (che, per inciso, fu nominato ministro da Prodi nel suo governo con ottimi risultati, Prodi i suoi uomini li sceglie validi, mica come il Berlusca che li sceglie proni) , le scarpe mi sembra voglia farle non a D'Alema ma al Berlusca come nel 96 grazie al popolo bue.

Secondo te la vita è tutta un grande complotto di nemici di Berlusconi.

mustang
24-12-02, 15:22
...alla romanesca, ti ha scelto Prodi o è lui scelto da te?

brunik
24-12-02, 15:54
Originally posted by mustang
...alla romanesca, ti ha scelto Prodi o è lui scelto da te?

Maledetto, mi hai scoperto, faccio parte anche io del complotto dei nemici di Berlusconi che non vogliono lasciargli godere in santa pace la meritata presidenza.

Bravo, come hai fatto?

mustang
24-12-02, 19:33
...bassa voce, per non farti incavolare alla vigilia di Natale.

Quando chiedi tu pretendi risposte: ovunque passi, lasci il tuo "odore".

brunik
03-01-03, 09:48
Originally posted by brunik


Speriamo che POL duri parecchio che tra qualche tempo lo ritiriamo fuori questo thread con le tue sghignazzate :D :D

:D :D Corriere della sera, 3.1.2003

comunisti italiani


Cossutta lancia Cofferati «Guiderà lui la sinistra»


L’ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, «è già in campo», sarà il leader di una «sinistra confederata» all'interno di un Ulivo unito il cui leader «naturale» è Romano Prodi. Lo sostiene il presidente del Pdci Armando Cossutta, intervistato
dal «Riformista ». «Sergio - afferma Cossutta - sta lavorando, e bene,
per organizzare la sinistra in una confederazione che comprenda partiti, o quelle parti di essi che vorranno aderire, e i grandi movimenti
della società civile. In questa forma
ci presenteremo alle prossime competizioni elettorali».

brunik
11-01-03, 02:23
Originally posted by Diabolik


P.S. : come ho scritto in altro thread, il tempo lavora contro il cinese, tra 4 anni sarà caduto nell'oblio, ricordati il consenso di cui godeva Di Pietro ai tempi di mani pulite, e guarda com'è ridotto adesso quel poveraccio ....

Il timing in politica è essenziale, se non sfrutti il momento nel quale sei sulla cresta dell'onda ... ( altro esempio Segni dopo i suoi referendum... )

:D :D Doveva essere un timing a scoppio ritardato, se, incredibilmente (per te) Cofferati è stato incoronato dai movimenti capo della sinistra.

Se leggi il discorso che ha fatto riuscirai forse anche tu a intuire che ha intenzione di andare d'accordo sia con Prodi che con Di Pietro che con Bertinotti, che, casualmente, è quello che vogliamo noi tutti elettori di centrosinistra.

E' FINITA PER BERLUSCONI. NOI SIAMO MOLTI DI PIU' DI LORO.

Venerdì 10 Gennaio 2003, 22:22


Cofferati: "Voglio unità, non delegittimo nessuno"

FIRENZE - Leader. Non solo della sinistra radicale, ma di tutta la sinistra. I movimenti incoronano l'ex leader della Cgil, Sergio Cofferati, nel giorno in cui anche D'Alema scende in campo a sostiene a spada tratta il segretario dei Ds Fassino e il suo sfogo di ieri in direzione contro il cofferatismo. Ma qui, nel palasport affollato da 12 mila persone di cui molte costrette a restare all'esterno, non c'è spazio per partiti, tatticismi, polemichette e personalismi.

Qui c' solo da incoronare un leader, leader di tutti. E l'attore-regista Nanni Moretti lo dice senza mezzi termini aprendo la manifestazione che segna l'avvio della rete che Cofferati ha intenzione di realizzare e che accompagnerà il suo ingresso nella politica. Moretti lo esorta addirittura ed esorta contemporaneamente i movimenti che gli riservano un'accoglienza a dir poco trionfale: "Non si faccia costringere da noi al ruolo riduttivo di leader soltanto della nostra galassia, di associazioni e movimenti, della sinistra radicale. Sergio deve poter parlare anche agli altri''.

E' lui il leader. E Moretti gli indica la linea, il credo dei movimenti, e soprattutto l'obiettivo. "E' stato un anno esaltante perché ricorre l' anniversario della nascita dei movimento e noi qui siamo a ricordare soprattutto che il nostro nemico è il centro destra''. E scatta la prima ovazione da parte del pubblico.

E il leader risponde. Indica le quattro parole d'ordine della nuova sinistra, di quella che lo ha scelto e che ora lo ascolta alternando applausi, grida ed eloquenti silenzi: unità, regole, impegno civile, partecipazione. Ma è proprio sull'unità della sinistra che Cofferati ha qualche sassolino da togliersi dalla scarpa. Fassino dice che lui delegittima il vertice dei Ds, il suo partito? L'ex segretario della Cgil non gliela manda a dire: ''Non voglio delegittimare nessuno. So quanto è faticosa la vita di chi si occupa di politica, hanno bisogno della mia e della vostra disponibilità, insieme possiamo fare cose molto importanti come dimostrate voi qui stasera''. Insieme, insomma, a patto che lo si voglia coinvolgere. ''Non ho nessuna intenzione di essere immaginato e descritto come una persona che vuole rappresentare una parte''.

Massimalista? Addirittura "peggiorista", come lo definisce sprezzantemente il "Riformista"? No, lui era ed è ancora un riformista. "Non ho mai creduto alla contrapposizione tra antagonismo e riformismo. Credo di essere sempre stato un riformista, e da questa posizione di saper apprezzare anche gli antagonisti, e sono così pazzo da pensare che vi possano essere dei punti in comune".

Quello trascorso, dice, è stato un anno di ''cose straordinarie'', in cui milioni di persone si sono mosse per i propri ideali, ''con pacatezza e determinazione nonostante gli attacchi violenti e arroganti, portati anche preventivamente''. La grande manifestazione del 23 marzo scorso, per esempio, ''una grandissima giornata di emozioni violente'', ma anche l'appuntamento dell'autunno in piazza San Giovanni, e poi la manifestazione di Genova che ''si è poi ripetuta anche a Firenze con lo spirito giusto''.

La folla continua negli applausi a scena aperta mentre Cofferati sottolinea la sua visione della politica, ''l'intenzione comune" con i movimenti "di rivitalizzarla e di dare sostanza alla democrazia''. Quindi il tema della guerra: ''Sono molto preoccupato - dice - per la guerra che può arrivare ma anche per come molti si pongono di fronte a questo pericolo''.

Ritrovare il filo di una politica fatta di passione, di impegno. Quello "spirito del '96" che portò Prodi alla vittoria. Ricreiamolo quello spirito, dice Cofferati, costruendo ''un progetto comune fatto di contenuti'' per ridare forza al centro sinistra. Cofferati, in realtà, distingue tra centro sinistra e Ulivo e spiega di voler ''ricreare le condizioni del '96'' che consentirono la nascita del governo Prodi. Lui, da sindacalista, era ''molto contento'' che Prodi fosse a Palazzo Chigi e aggiunge:''Salivo e scendevo gli scaloni di Palazzo Chigi con il cuore più leggero. Avevo conosciuto il volto pessimo della destra nel '94''.

Nella sala si respira il clima dell'evento: lo testimoniano gli striscioni ("Il popolo di sinistra ha un sogno: quello di liberarsi da un incubo. Sergio, guidaci e facci sperare"), gli applausi e l'insolita presenza dei "professori fiorentini" - Pancho Pardi e Paul Ginsbourg in testa - che vanno ad attaccare coccarde e a raccogliere fondi per autofinanziare la serata e per sottoscrivere a favore di Emergency.

E lo testimoniano anche tanti dettagli, come la traduzione simultanea degli interventi nel linguaggio dei sordomuti o dai saluti portati da Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, e Claudio Martini, presidente della Toscana; Antonio di Pietro ha inviato una lettera di adesione. In sala vi sono numerosi esponenti del centrosinistra, e non solo del "correntone" Ds (Mussi, Folena, Buffo, Melandri) ma anche Lidia Ravera, Alfonso Pecoraro Scanio, Ermete Realacci. Tutti con una partecipazione entusiasta, che tocca il culmine quando prende la parola Cofferati, più volte interrotto da un tifo da stadio.

Oasis
11-01-03, 15:40
Cofferati sarà presto dimenticato????????:lol :lol :lol

Diabolik
11-01-03, 15:57
Originally posted by brunik



Se leggi il discorso che ha fatto riuscirai forse anche tu a intuire che ha intenzione di andare d'accordo sia con Prodi che con Di Pietro che con Bertinotti, che, casualmente, è quello che vogliamo noi tutti elettori di centrosinistra.



Brunik, ti do una brutta notizia : peccato che vi stiate perdendo per strada Fassino e D'Alema, ossia quelli che ci mettono i voti.. :lol :lol

salutami il mortadellone, che bella squadra con Bertinotti e Di Pietro .. :lol :lol

D'Alema: Cofferati vieni a tirare la carretta!
(Del 11/1/2003 Sezione: Interni Pag. 2)


«CONTRO IL SEGRETARIO SOLO ACCUSE INGIUSTE, HA FATTO L´IMPOSSIBILE PER L´UNITÀ A SINISTRA»
D´Alema all´ex leader della Cgil


inviato a IVREA (Torino)

«Vorrei capire che cosa deve ancora fare Fassino. Ha incontrato anche Moretti e Flores, personalmente io non l´averi mai fatto, non è nel mio carattere. Ha sempre cercato di portare avanti una linea unitaria e, in cambio, riceve ogni giorno calcagnate e intimazioni che non hanno fondamento. Dicono che l´Ulivo non deve trattare? La settimana prossima il Parlamento è convocato per discutere e decidere sulle riforme. Cosa facciamo? Non andiamo? I parlamentari dell´Ulivo non vanno? Ma dove siamo? Queste sono posizioni infantili». Massimo D´Alema, presidente dei Democratici di Sinistra, dal palco del centro congressi Le Serre di Ivrea, difende così la linea del dialogo sulle riforme istituzionali portata avanti dal segretario del partito. Poi invita di nuovo Sergio Cofferati ad «assumersi le sue responsabilità». Spiega: «Non si può dire: "io non faccio politica perché sono un rappresentante della società civile" e poi fare conferenze stampe e comizi ogni giorno. A Cofferati, a tutti quelli che hanno delle proposte dico di venire tirare la carretta perché più siamo e meglio è visto che la strada è in salita. Ad oggi non vedo rilevanti questioni che ci dividono ed è per questo che rinnovo il mio appello per lavorare insieme». L´appello all´unità del presidente diessino è l´ultimo atto di una puntigliosa difesa delle posizioni attuali, ma anche delle scelte passate, che arriva in risposta alle domande del direttore de La Stampa, Marcello Sorgi. E la prima questione, naturalmente, non può che partire dal tema delle riforme istituzionali e dalla proposta di dialogo arrivata dal centrodestra. «Sono scettico sulla possibilità di fare le riforme. Berlusconi si muove per interessi a breve termine, tattici. In questi anni non si è mai impegnato per risolvere i problemi dell´Italia. Ma dal punto di vista delle opposizioni dobbiamo porci la domanda: la riforma delle istituzioni è necessaria? La mia risposta è sì. Abbiamo il dovere di avanzare la nostra proposta. Dire no al dialogo è sempre un errore ed è ancor più grave quando investe i temi di fondo del paese».


Lei si dice scettico sulla possibilità di fare le riforme ma se la Casa delle Libertà di fronte alle divisioni della sinistra decidesse di approvare da sola la sua riforma costituzionale?

«In queste settimane la destra ha proposto di tutto, dal modello di presidenzialismo americano al premierato forte. Berlusconi ha proposto una cosa, il presidente del Senato, Marcello Pera ha avanzato un progetto più o meno simile a quello del centrosinistra. Un progetto di tutto l´Ulivo, approvato all´unanimità da tutti i segretari e che sarà portata all´approvazione dell´assemblea di tutti i parlamentari del centrosinistra che hanno il potere di decidere».

Ieri sera a Firenze il no al dialogo con Berlusconi è stato ribadito da Cofferati e MOretti e dagli altri leader dei movimenti che dicono di rappresentare la società civile: i 3 milioni in piazza a marzo contro l´articolo 18 e i 250 mila dei girotondi in difesa della giustizia. I ds possono mettersi contro questa gente?

«E´ una domanda semplicistica. Nessuno può appropriarsi delle persone che scendono in piazza. A marzo c´ero anche io. C´era anche mia figlia. In Parlamento ci si confronta su proposte concrete, ci si scontra o si possono trovare convergenze ma non è il luogo dove si fanno trattative oscure. Questo pensiero appartiene alla peggior tradizione del qualunquismo, quella che ha permesso a Berlusconi di vincere. Chi cavalca da sinistra questa tentazione fa un gioco tremendo perché fa il gioco della destra. La polemica basata sul sospetto avvelena la vita di un grande organismo democratico. Non si può dire siamo contro Fassino e D´Alema perché sospettiamo che vogliano l´accordo con Berlusconi e non si batteranno contro la guerra in Iraq. Tra l´altro sulla guerra la nostra posizione è chiarissima. Io rispetto il pacifismo ma non sono pacifista ad oltranza. In Kosovo ho sostenuto la legittimità dell´intervento e dopo aver visto il genocidio avrei anche detto sì all´attacco di terra. La guerra contro l´Iraq non è legittima. Non lo dico solo io ma gli ispettori dell´Onu. Invadere adesso l´Iraq vuol dire fornire ai terroristi cento anni di motivazioni per venire a mettere le bombe a casa nostra».

Ma ci sono anche cose concrete che vi dividono. Ad esempio la riforma delle pensioni la cui necessità è stata riproposta da Piero Fassino...

«Esiste la necessità di verificare i risultati della riforma Dini e di completarla. Personalmente sono per estendere il sistema contributivo. Una posizione che la Cgil di Cofferati appoggiava all´epoca del governo Prodi e che fu poi accantonata per l´opposizione della Cisl, della Uil e di Bertinotti. Il centro sinistra deve funzionare come una squadra dove non tutti possono giocare centravanti ma dove ognuno, con ruoli diversi, cerca di fare goal agli altri e non alla propria squadra».

Eppure c´è chi dice che qualcuno punti alle elezioni europee del 2004, dove si vota con il proporzionale, per presentare una lista magari con i simboli delle barbe di Cofferati e Moretti. Chi pensa alla scissione dei Ds o comunque del loro elettorato?

«Cofferati ha detto anche recentemente che esclude la possibilità di organizzare scissioni. Sono convinto che non presterà la sua barba per una simile operazione. Può darsi che ci sia un disegno. Non voglio escluderlo. Sarebbe sbagliato e dannoso una frammentazione della sinistra. Poi ci rivolgiamo allo stessa gente che alla fine può anche perdere la pazienza».
Maurizio Tropeano



Fassino furente: "Basta con i girotondi".
Il segretario della Quercia, durante il direttivo a porte chiuse, sfoga tutta la sua amarezza sulla situazione del centrosinistra: "Ne ho piene le tasche di chi vuole delegittimarci".
"Ho le tasche piene".

Fassino "apre" sulle pensioni: insorgono i sindacati.
Fassino si dice pronto a discutere di riforma previdenziale e si apre un'altra polemica.



D'Alema difende Fassino: "Dialoga e riceve calcagnate"


Il segretario della Quercia precisa: "Io miro all'unità". E il presidente del partito scende al suo fianco: "Parla con tutti, ma viene maltrattato". Su Cofferati: "Venga a tirare la carretta oppure faccia l'impiegato"


di Antonello Salerno

ROMA - Piero Fassino tenta di ridimensionare il problema del rapporto con i movimenti e con il "cofferatismo", e precisa le dichiarazioni di ieri durante la direzione Ds, in cui avrebbe detto di "averne le tasche piene di chi cerca di delegittimare il gruppo dirigente". E intanto il presidente del partito, Massimo D'Alema, scende al suo fianco per difenderlo dagli attacchi che vengono dagli altri settori dell'opposizione, dalla minoranza nella Quercia e dai movimenti.

"Il centrosinistra deve essere una squadra - afferma l'ex premier da Ivrea, intervistato dal direttore della Stampa Marcello Sorgi - tutti si devono passare la palla con l'obiettivo di fare gol agli altri e non di segnare nella propria porta. Il segretario ha tutte le ragioni, gli esprimo grande solidarietà umana prima che politica. Ha lavorato con grande serietà e spirito unitario, tenendo conto di tutti, ha parlato anche con Moretti e Flores, cose che io non avrei fatto. E in cambio di questa sua apertura riceve ogni giorno calcagnate, aggressioni, intimidazioni che non hanno fondamento".

Ma qualche frase D'Alema la riserva anche a Cofferati: "Ho detto mille e mille volte a Cofferati di venire con noi alla guida del partito, non ci chiudiamo certo - afferma - più vengono a tirare la carretta, meglio è, specie adesso che la strada è in salita. Riconosco a Cofferati una virtù: dice quello che pensa e fa quello che dice. E non ho il minimo dubbio: non userà la sua barba per la scissione del nostro partito''.

Il segretario Ds, intanto, in mattinata, aveva collocato il problema del rapporto con i cittadini autorganizzati non semplicemente in via Nazionale, ma allargandolo a tutta la coalizione, puntualizzando che non si è trattato di uno sfogo, ma di un reale problema politico. Dalla Margherita, però, risponde Pierluigi Castagnetti, smentendo indirettamente, e con poche parole, la tesi del leader della Quercia: "Non entro nei problemi interni di un altro partito, i Ds. La gente che si organizza e va in piazza è una ricchezza, una risorsa".

Da sole, queste due opinioni, bastano a delineare un clima non del tutto chiaro dentro l'opposizione. Se da una parte è comprensibile che Fassino non voglia aprire un nuovo caso politico, e abbia piuttosto intenzione di collocare il problema tra i punti da gestire insieme con il resto dell'opposizione, è altrettanto chiaro che dall'altra molti alleati non ne vedano la necessità. Per questo è illuminante il fatto che non abbiano parlato della questione i dirigenti dei Verdi o dei Comunisti italiani, ma uno dei leader della Margherita, il partito cioé che negli ultimi tempi ha registrato più attriti con il mondo dei movimenti.

La linea di Piero Fassino, comunque, è a questo punto netta: nessun coinvolgimento personale, nessuno sfogo, nessuna guerra intestina ai Ds: "Io ho a cuore l'unità del centrosinistra - afferma - la questione di ieri non era uno sfogo, e riguarda tutta la coalizione, era un allarme in nome dell'unità. Nel 2002 - prosegue il leader della Quercia - mentre tutti si chiedevano dove fosse l'opposizione, noi le abbiamo ridato vita, anche grazie al rapporto con i movimenti, mantenendo esigenze e modalità diverse. Oggi che l'opposizione è tornata a farsi sentire, dobbiamo trovare un nuovo terreno di convergenza, per diventare alternativa di governo. Non ci devono essere competizione o conflitto".

E se la nuova versione del pensiero di Fassino, o meglio la versione ufficiale, visto che le parole di ieri sono trapelate da una direzione di partito a porte chiuse, non fa una piega, a far tornare l'ombra del dubbio ci pensa Pierluigi Castagnetti: "Io non ho le tasche piene di nessuno - commenta uscendo dalla sala Capranichetta, di fronte a Montecitorio - l'Ulivo non ha le tasche piene dei movimenti, i cittadini che si mobilitano sono una ricchezza. Altri vorrebbero i cittadini spettatori - afferma - noi no. A me Cofferati non dà fastidio nemmeno quando non siamo d'accordo, e ultimamente è successo più di una volta. Per il resto, non voglio entrare nei problemi in casa di un altro partito di questa coalizione".



Fassino: basta con i girotondi
Accesa riunione del Direttivo Ds
Evidentemente le difficoltà incontrate nel summit dei leader del centrosinistra per trovare un punto d'accordo sulle proposte per le riforme istituzionali sono state l'occasione per un vero e proprio sfogo di Piero Fassino, che ha detto senza mezzi termini di "avere le tasche piene di chi vuole delegittimare gli attuali dirigenti dell'Ulivo". L'occasione è giunta durante la direzione dei Democratici di sinistra, che si è svolta a porte chiuse.
Uno "sfogo" contro il cofferatismo nel partito e un appello all'unità per contrastare tentativi di delegittimare il gruppo dirigente: sarebbe stato questo dunque uno dei passaggi più importanti della relazione svolta Fassino al Direttivo della Quercia. Il segretario dei Ds avrebbe detto di "aver piene le tasche" di un modo di far politica portato avanti soprattutto dai movimenti e dai girotondi che tentano di delegittimare il gruppo dirigente dell'Ulivo e dei Ds.

Il discorso di Fassino pero' era rivolto soprattutto alla minoranza Ds. In uno dei passaggi del suo intervento, infatti, il segretario avrebbe aggiunto, in merito alle critiche che vengono dai movimenti: "Se questo lo dice Flores D'Arcais gli rispondo pubblicamente. Se lo dice qualcuno all'interno del mio partito non replico per spirito di unita', ma bisogna stare attenti perche' cosi' non si va da nessuna parte".

Fassino avrebbe citato il nome di Cofferati una sola volta, riferendosi all'intervista dell'ex segretario della Cgil al "Corriere della sera": "Vorrei dire amichevolmente a Cofferati - avrebbe sottolineato Fassino - che e' senz'altro vero che il Pci parlava alla societa', ma e' esattamente quello che cerchiamo di fare anche noi".

Fassino secondo quanto si e' appreso si sarebbe soffermato nella parte finale della sua relazione sul rapporto tra partito e movimenti esprimendo giudizi duri su chi tenta di delegittimare il gruppo dirigente della Quercia. Il segretario avrebbe ribadito l'importanza di un rapporto con i movimenti definendolo vitale ma si sarebbe anche lamentato del modo di far politica da parte dei girotondi. Fassino avrebbe ricordato come un anno fa i girotondi
accusavano il gruppo dirigente dell'Ulivo e in particolare i Ds di non occuparsi dei temi del lavoro e della giustizia sostenendo che non facevano opposizione e arrivando anche a insinuare che il partito ha al suo interno dei guerrafondai fino ad evocare il pericolo di un inciucio con Berlusconi sulle riforme.

E a questo punto che Fassino ha detto: "Questo e' un modo di far politica di cui ho piene le tasche perche' nel momento in cui c'e' una forte pressione esterna per tentare di destabilizzare i Ds, mandare a casa l'attuale gruppo dirigente vuol dire sfasciare tutto".

Alcune componenti dell'alleanza, soprattutto Verdi e Comunisti italiani, ma anche una fetta degli stessi Ds, sono allineate, infatti, alla posizione di Sergio Cofferati, quindi nettamente contrarie ad aprire un dialogo con la maggioranza sul nuovo assetto istituzionale dello Stato. Tanto che già durante il vertice Fassino aveva dovuto richiamare all'ordine i più restii, sostenendo che non ci si poteva presentare in Parlamento senza un proposta organica. Ma il dialogo sembra comunque a un punto di stallo.

brunik
12-01-03, 13:17
:D :D

E chissenefrega se D'Alema e Fassino ci rimangono male, noi le vogliamo vincere le elezioni, mica perderle.

E con Prodi + Cofferati le vinciamo al 100%, con D'Alema e Fassino non sono così sicuro. Poi gli troviamo un posto di ministri, vah, che sono contenti lo stesso.

Manfr
12-01-03, 16:43
Originally posted by brunik
:D :D

E chissenefrega se D'Alema e Fassino ci rimangono male, noi le vogliamo vincere le elezioni, mica perderle.

E con Prodi + Cofferati le vinciamo al 100%, con D'Alema e Fassino non sono così sicuro. Poi gli troviamo un posto di ministri, vah, che sono contenti lo stesso.
Ma proprio Cofferati come vice?...:( non c'è qualche cosa di meglio? secondo me se ci impegniamo la troviamo un alternativa

brunik
12-01-03, 22:22
Originally posted by Manfr

Ma proprio Cofferati come vice?...:( non c'è qualche cosa di meglio? secondo me se ci impegniamo la troviamo un alternativa

Ti faccio rispondere da Cacciari:

Sabato 11 Gennaio 2003, 12:55

''CON QUEL TICKET A BERLUSCONI NON RESTEREBBERO NEMMENO OCCHI PER PIANGERE''

Roma, 11 gen. - (Adnkronos) - ''Cofferati? Sono stato il primo a indicare in lui una risorsa indispensabile per il successo del centrosinistra''. Massimo Cacciari conferma la necessita' di coinvolgere direttamente l'ex segretario generale della Cgil nella costruzione del nuovo centrosinistra. ''Ma da risorsa a leader -spiega all'Adnkronos- il passo non e' breve, ne' tanto meno automatico. Nanni Moretti e' un uomo di spettacolo e fa bene a fare cose 'spettacolari', come l'investitura di Cofferati ieri a Firenze, che fanno parlare i giornali. Ma Cofferati stesso sa benissimo che non potra' essere lui il leader dell'Ulivo''.

Manfr
12-01-03, 22:46
Originally posted by brunik


"non potra' essere lui il leader dell'Ulivo''.
Meno male...;) Speriamo che il Professore torni presto:)

brunik
12-01-03, 22:50
Originally posted by Diabolik


Quali elettori ?

io sono elettore e non mi sento rappresentato dal cinese.... :D :D

Il vostro entusiasmo vi fa sfuggire una cosa : in questo momento, l'eventuale consenso di cui gode Cofferati è relativo alla questione dell'art. 18, in realtà una coalizione che ambisce a governare deve proporre una politica che abbraccia molti aspetti ( politica fiscale, politica estera, ordine pubblico e lotta all'immigrazione, ecc. ) , non c'è alcuna evidenza di quale consenso possa godere Cofferati, riguardo a tutti gli aspetti che compongono una politica governativa.

P.S. : come ho scritto in altro thread, il tempo lavora contro il cinese, tra 4 anni sarà caduto nell'oblio, ricordati il consenso di cui godeva Di Pietro ai tempi di mani pulite, e guarda com'è ridotto adesso quel poveraccio ....

Il timing in politica è essenziale, se non sfrutti il momento nel quale sei sulla cresta dell'onda ... ( altro esempio Segni dopo i suoi referendum... )

:D :D

Alla luce degli ultimi avvenimenti, mi pare evidente una sola cosa: il tempo gioca contro Berlusconi, non contro Cofferati.

Cofferati ha battuto Berlusconi sull'art. 18, si appresta a riunire la sinistra, ad allearla col centro e a dare una stangata memorabile a Berlusca.

Bisogna solo avere pazienza.

Questi sono i commenti di oggi all'ìinvestitura di Cofferati a capo della sinistra: mi pare che gli unici preoccupati siano D'Alema, Fassino e Bertinotti, che hanno paura di essere messi in disparte.

Ma intanto alla fine dovranno chiedere conto ai loro elettori, di cosa ne pensano del ticket.

Intanto ora Cofferati mi entra nel gruppo di lavoro dell'Ulivo che deve preparare il programma per mettere d'accordo Prodi, Di Pietro, Bertinotti e i DS e stravincere le prossime elezioni.

Sabato 11 Gennaio 2003, 13:09


Cofferati: Castagnetti, Sua Esperienza Importante Per Ulivo
(ASCA) - Vallombrosa (Fi), 11 gen - ''Io ho conosciuto Sergio Cofferati anche negli anni difficili della trasformazione degli anni '90 ed era un Cofferati che seppe condurre il sindacato su posizioni riformiste utili per il Paese. Quindi le sue professionalita' sono sicuramente importanti per l'Ulivo''. Cosi' il capogruppo della Margherita alla Camera, Pierluigi Castagnetti, risponde ai giornalisti che gli chiedono un commento sull''incoronazione' di Sergio Cofferati come leader di sinistra ieri sera a Firenze. ''E' importante che si ponga l'obiettivo di parlare a tutti'', ha proseguito Castagnetti. Una posizione che fa di Cofferati ''uno dei leader di un Ulivo pluralista''. Ma deve essere un Cofferati diverso, secondo Castgnetti, da quelle che sono state le sue ''posizioni piu' recenti di intransigenza e di rifiuto, ad esempio a provare a dialogare sui temi instituzionali''. Quelle posizioni, per Castagnetti, infatti, ''non ne fanno il rappresentante di tutto l'Ulivo: credo - ha consluso - che se ne renda conto anche lui''.

Sabato 11 Gennaio 2003, 13:09


Cofferati: Parisi, e' Gia' Uno Dei Leader Del Centrosinistra
(ASCA) - Vallombrosa (Fi), 11 gen - ''Cofferati? E' gia' uno dei leader del centrosinistra''. Cosi' Artuto Parisi, vice presidente della Margherita, risponde ai giornalisti che gli chiedono un commento sulla manifestazione di ieri sera a Firenze. Un'iniziativa che secondo Parisi, conferma la ''passione civile, un avvenimento a cui noi non possiamo non guardare con simpatia e allo stesso tempo - ha aggiunto - il nostro atteggiamento e' quello di chi vuole essere tra la gente''. E allora, ''agli amici che si sono incontrati ieri a Firenze, per indirizzare questa passione verso un progetto positivamente orientato al futuro'', Parisi manda a dire che questo puo' far superare ''i rischi di chi si trova all'opposizione di rimanere prigionieri dei ruoli assegnati dalla condizione di sconfitti''. Parisi, a margine della due giorni di Vallombrosa organizzata per mettere a fuoco le basi politiche per i prossimi mesi, indica quindi la necessita' di pensare al futuro, sapendo che ''la gente ci chiede quale progetto ci guidera' quando torneremo al Governo''.

Sabato 11 Gennaio 2003, 13:25


Cofferati: Bindi, Una Risorsa Ma Per Leader Ulivo Aspettiamo
(ASCA) - Vallombrosa, 11 gen - Cofferati e' ''una risorsa per tutto il centro sinistra''. Ne e' convinta Rosy Bindi che ieri sera ha partecipato alla manifestazione fiorentina, riscuotendo tra l'altro calorosissimi applausi, ''ma il leader dell'Ulivo - aggiunge - lo sceglieremo con i metodi che ci siamo dati, ossia con le primarie''. ''Certo che sono stata contenta dell'accoglienza - ha detto a margine della due giorni organizzata dalla Margherita a Vallombrosa - soprattutto perche' credo che il rapporto con i movimenti non possa essere una prerogativa esclusiva della sinistra e dei Ds, o peggio ancora - aggiunge - che possa provocare dei problemi seri ai partiti della coalizione''. Insomma per Rosy Bindi ''tutta la politica italiana deve confrontarsi con questa 'primavera' che e' iniziata lo scorso anno e dalla quale e' venuta una spinta molto importante alla politica italiana''.

Sabato 11 Gennaio 2003, 16:04


Cofferati: Bordon, Entusiamo Aiuta e Non Divide
(ASCA) - Vallombrosa (Fi), 11 gen - ''Tutto quello che da' segnale di entusiamo, di ripresa in questo momento e' un elemento che aiuta e non certo che divide''. Cosi' Willer Bordon, capogruppo della Margherita al Senato, commenta la manifestazione di ieri sera a Firenze con Sergio Cofferati e Nanni Moretti. ''Mi rendo conto che ieri ci siano stati a Firenze anche alcuni elementi naturalmente polemici, e quindi che possano indurre una parte di noi, in particolare i Ds - ha aggiunto Bordon - a viverla come una divisione. Ma la stragrande maggioranza delle persone che erano presenti ieri sera a Firenze non credo che avessero questa intenzione''. Quindi, per Bordon, cio' che e' emerso al Palasport di Firenze porta ''ricchezza e pluralita'''.

Sabato 11 Gennaio 2003, 13:25


Cofferati: Letta, Per Vincere Bisogna Guardare a 2006
(ASCA) - Vallombrosa, 11 gen - Non vuole dare giudizi specifici su Cofferati, che comunque ''e' una risorsa''. Ma per Enrico Letta, responsabile Economia della Margherita, il centro sinistra ''riuscira' a battere il governo Berlusconi solo se guardiamo alla scadenza del 2006 altrimenti rischiamo di arrivare con il fiato corto''. Dal responsabile per l'economia della Margherita, insomma, arriva un invito preciso, quello di ''non fare le cose giorno per giorno, perche' se facciamo cosi' - conclude Letta - seguiamo il governo e perdiamo. Dobbiamo guardare lontano''

Sabato 11 Gennaio 2003, 17:10


Fassino a Cofferati: Tutti Insieme Per Un'Alternativa a Cdl
(AGI) - Firenze, 10 gen. - Il segretario dei Ds Piero Fassino si e' detto pronto lavorare insieme a Sergio Cofferati "per creare un'alternativa forte a Berlusconi". Fassino ha risposto oggi all'appello di Nanni Moretti che, ieri a Firenze, aveva invitato l'ex leader della Cgil a rappresentare tutta la sinistra, praticamente a diventarne il leader. Fassino ha risposto anche allo stesso Cofferati, il quale, sempre ieri, aveva precisato di non essere animato da nessuna volonta' contro chicchessia e di non voler delegittimare nessuno. "Nei giorni - ha detto Fassino - scorsi avevo chiesto che si superassero divisioni e contrapposizioni. Da Firenze viene una risposta che dice che non si cercano lacerazioni; ne sono contento perche' era il mio obiettivo e il mio intento. Adesso alle parole devono seguire i fatti. I Ds sono pronti a fare la loro parte per un centro sinistra unito che sia la casa di tutti". Anche gli altri leader della coalizione hanno accolto Cofferati in nome di un Ulivo pluralista. Il presidente dei deputati Ds Violante lo invita a venire "a parlarci anche per confrontarci su cosa va corretto da parte nostra". Il leader dello Sdi Giulio Boselli crede una leadership del 'cinese' sarebbe difficile ma che l'Ulivo', senza Cofferati, avrebbe poche possibilita' di vincere". Commenti anche dalla Cdl: Per il Ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi "quella di Cofferati "e' una posizione primitiva che non tiene conto degli interessi del paese". "A Firenze - ha detto il segretario dell'Udc Follini e' nata una nuova sinistra, molto lontana dal crinale decisivo dell'Italia moderata". Per Maurizio Ronconi (Udc) Cofferati e Moretti rappresentano "un pericoloso arretramento" per l'Italia del bipolarismo e la "drammatica crisi dei DS" rischia di compromettere un confronto serio e produttivo sulle riforme".

Sabato 11 Gennaio 2003, 16: 56


Margherita: a Vallombrosa Per Riflettere e Ritrovare l'Unita'
(ASCA) - Vallombrosa (Fi), 11 gen - La Margherita, quasi al completo, risponde all'appello dei 'quarantenni', Franceschini, Letta, Pistelli. Lo fa tornando in uno dei luoghi storici di quel passato al quale, almeno gli ex democristiani, non hanno nessuna intenzione di rinunciare. Vallombrosa diventa quindi il luogo della meditazione alla quale, quasi nessuno degli esponenti di spicco della Margherita, si e' sottratto. Da Rutelli a Castagnetti, da Bordon a Rosy Bindi, tutti pronti a parlare di grandi temi, ''di riformismo e di globalizzazione'' analizzati da un punto di vista economico e sociologico. Certo non sono mancati anche i segnali ''trasversali'', come quello di Arturo Parisi e Franco Marini, giunti insieme a Vallombrosa come per dire agli ex giovani, che forse proprio per questo scalpitano un po' piu' di qualche anno fa, che anche loro, i ''vecchi'', ancora ci sono. Non un congresso, ne' un convegno, ma piuttosto il tentativo, fino a domani, e' quello di discutere, di capire quale futuro puo' avere la Magherita in una coalizione che per vincere avra' probabilmente bisogno anche dei movimenti che ieri sera hanno incoronato Sergio Cofferati come loro leader, ma non solo di lui. A Vallombrosa e' sembrato infatti riaffacciarsi ''l'orgoglio'' di chi punta ad essere un punto di riferimento per tutto il centro, anche per quegli elettori che hanno votato a destra e ora si sono ''pentiti'' . Un'operazione che una certezza comunque sembra averla ritrovata: ''Se vogliamo battere il centro destra - hanno ribadito tutti dal palco a cominciare da Enrico Letta - non possiamo che essere uniti''. Uniti nella Margherita e uniti nell'Ulivo.

Sabato 11 Gennaio 2003, 18:28


Cofferati: Rutelli, entri in Ulivo

(ANSA) - ROMA, 11 GEN - Rutelli ha proposto a Cofferati di entrare a far parte dell'ufficio per il programma che l'Ulivo sta istituendo. L'ex leader della Cgil ha dato una disponibilita' a Rutelli, a patto che si tratti di mettere in piedi un gruppo di lavoro largo e con il coinvolgimento dei movimenti.

Domenica 12 Gennaio 2003, 9:45

Cofferati: Bertinotti, Sergio Neo Liberista Come Gli Altri
Di (Aka/Gs/Adnkronos)

Roma, 12 gen. (Adnkronos) - ''Trovo positivo il nuovo protagonismo legato al conflitto sociale. Come anche la politica zdi opposizione, senza condizioni, alla guerra. Ma c'e' un errore di fondo commesso da Cofferati''. Lo ha dichiarato in un'intervista a ''Il Corriere della Sera'', il leader di Rifondazione, Fausto Bertinotti. Secondo Bertinotti, l'errore commesso da Cofferati e' quello relativo alla ''scelta di restare imprigionato nel centrosinistra''.

Domenica 12 Gennaio 2003, 10:28

Ulivo: Moretti, Cofferati e Prodi Insieme a Guida Sinistra
Di (Tes/Gs/Adnkronos)

BINDI UNA VERA FORZA, PARDI LA VUOLE A PRESIDENZA REPUBBLICA Roma, 12 gen. (Adnkronos) - ''Non e' un mistero quello che penso: vedo bene Prodi e Cofferati insieme, vedranno loro in che forma, alla guida di tutta la coalizione di centro sinistra''. E' Nanni Moretti, anima e regista dei girotondi, ad incoronare cosi', in un'intervista al Giornale, al termine della gremitissima 'convention' al Palasport di Firenze, l'ex segretario generale della Cgil alla guida del nuovo Ulivo.


Domenica 12 Gennaio 2003, 16: 56

Cofferati: Monaco, Rispettiamone l'Autonomia
Di (Aka/Gs/Adnkronos)

Roma, 12 gen. (Adnkronos) - ''Chi ha sempre inteso l'Ulivo come soggetto politico non riducibile a una somma di partiti non puo' che apprezzare per davvero, senza retropensieri, il prezioso contributo di Cofferati e dei movimenti di opposizione civile, rispettandone l'autonomia''. Lo ha dichiarato Franco Monaco, vice presidente dei deputati della Margherita. ''Sbagliano percio' sia coloro che mirano a neutralizzarli sia, sul fronte opposto, quanti si propongono di cavalcarli. Cioe' -spiega Monaco- sia chi pretende di costringere tutti questi fermenti dentro le logiche e le caselle di partito, sia quei politici che stanno nei partiti e nelle istituzioni, e che goffamente rincorrono i movimenti, si mettono in prima fila e magari fanno conto di servirsene nelle contese interne di partito''. Secondo Monaco, devono abdicare ''alla fatica della proposta e della cultura di governo che Cofferati stesso mostra di apprezzare''.


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brunik
19-01-03, 10:34
Prodi rientra in Sardegna ed inizia il suo lavoro: risucchiare i voti pollisti e portarli all'Ulivo.

Se ne è accorto Cossiga.

Corriere, 19.1.2003

L’EX PRESIDENTE


Visita di Prodi in Sardegna Cossiga: prologo del ritorno


La visita di Prodi in Sardegna la prossima settimana è il prologo del suo ritorno sulla scena politica nazionale. Ne è convinto Francesco Cossiga, che esprime anche stupore per l'annunciata partecipazione a un convegno a Sassari di due esponenti del centrodestra, il ministro Pisanu e il presidente della Regione sarda Mauro Pili. «È un comportamento tra il grottesco e l' estroso - ha detto l’ex Presidente -. Si intruppano con Segni e Parisi nel corteggiare Prodi che, sotto le spoglie di presidente della Commissione Ue, inizia da Sassari il suo rientro politico in Italia. E dà il via al riemergere dell' aggregazione prodiana e forse all' elezione di Fantola (dei Riformatori sardi, vicino a Segni, ndr ) a presidente della Regione».

Oasis
19-01-03, 15:23
Pare che Pili ne stia combinando di tutti i colori:D

Montebardosu
15-02-03, 00:41
Originally posted by Oasis
Pare che Pili ne stia combinando di tutti i colori:D


Ma quali colori! il giovanotto ha segatura a posto del cervello, non distingue il rosso dal nero, cosa volete che combini... Fa il presidente fantoccio, l'eletto del padrone, che nel nostro caso, in cui anche il padrone è un disonesto col cervello mangiato dai vermi, significa fare lo schiavetto che ride sempre e non sa fare un c....o!

brunik
04-03-03, 13:47
Originally posted by brunik
Ah, ho, capito adesso. I fans di Formigoni erano già dell'Ulivo.

Vedi, sagace Diabolik, i voti bisogna conquistarli. Ma bisogna anche difendere quelli che si hanno già. All'ACLI mi ha neutralizzato il Maroni, qua invece mi ha surclassato il Berlusca.

Se tiu non fossi un ottuso pollista forse riusciresti a capire che sta lavorando per riunire il mondo cattolico e portarlo all'Ulivo. Elementare, Diabolik.

P.S. Vedi Diabolik, quando discuto con te mi diverto molto.Mi sembra di essere Sherlock Holmes quando spiega come stanno le cose a un incredulo Watson. Rileggiti il thread dall'inizio. Io quello che stava succedendo lo avevo capito mesi fa, quando Prodi è arrivato in bicicletta a un convegno.

Tu non lo hai capito neanche adesso.


:D :D sei mesi dopo... ecco gli effetti del lavoro di Prodi.


CATTOLICI IN SUBBUGLIO


Cl stanca del centrodestra


Panorama, 7/2/2003

Al Meeting di Rimini: ciellini in ascolto del padre spirituale Don Giussani in video conferenza
In politica anche quelli che appaiono come punti fermi possono rapidamente trasformarsi in punti interrogativi. E’ quello che sta succedendo, dentro la maggioranza, al rapporto tra Cl e centrodestra; e dentro l’opposizione alla leadership di Sergio Cofferati.





Che sta succedendo tra Comunione e liberazione e il centrodestra? Negli ultimi tempi la potente organizzazione cattolica appare sempre meno in sintonia con la linea del governo. Prima l’avversione alla riforma Tremonti delle fondazioni bancarie, dove Cl vuole mantenere l’assetto attuale che premia la componente cattolica contro l’avanzata degli enti locali favorita dalla nuova disciplina del Tesoro. Poi le vicende interne della giunta lombarda, dove Cl ha parteggiato per il governatore Roberto Formigoni contro la Lega e la componente più «ortodossa» di FI legata al coordinatore Paolo Romani. E infine il no alla guerra all’Iraq, dove pesa non solo la vocazione del pacifismo cattolico ma anche un filo diretto mantenuto da anni con Baghdad in dissenso con l’embargo occidentale.
Tenendo conto del peso elettorale ed economico di cui dispone, soprattutto in Lombardia e nel Lazio, l’organizzazione di don Giussani, non è un contrasto che la maggioranza possa prendere sotto gamba. Anche perché nella situazione sono già pronti a infilarsi i cattolici del centrosinistra, le cui posizioni sull’Iraq e sulle fondazioni bancarie coincidono con quelle di Cl. E che già cominciano a dire: «Cari ciellini, arruolatevi nelle truppe prodiane, questo centrodestra non fa per voi».

brunik
07-03-03, 00:28
Ok, i lavori proseguono.

Indiscrezioni Dagospia:

1. Prodi sta piazzando i suoi uomini nei centri di potere in vista del rientro
2. Berlusconi vuole cacciare Tremonti
3. Cossiga vuole togliere la gestione del Tesoro a Tremonti.

Staremo a vedere.

VINTI E VINCITORI ALLA GUERRA DELLE GENERALI
TREMONTI SI DEFILA, ROBERTO POLI NUOVO PRES. DI MEDIOBANCA
IL CAVALIERE ENTRA NEL SALOTTO BUONO MA PRODI E’ ALLE PORTE

http://213.215.144.81/public_html/images/v/vincitori_sconfitti_exc.jpg


Cesare Geronzi ha vinto la sua lunga battaglia, essendo riuscito a stipulare una alleanza con il ragazzo-prodigio, amministratore delegato di Unicredito, Alessandro Profumo. Ha vinto con l’approvazione o la complicità o la connivenza o il favore del governatore della Banca d’Italia, che negli ultimi tempi non pensava al altro che a “salvare” Capitalia e il suo presidente e “compagno di pellegrinaggi”, dottor Cesare Geronzi. Sventolando il tricolore, Profumo sta per riuscire nella sua operazione di scalata alle Assicurazioni Generali che ha messo automaticamente in crisi Mediobanca.

Nelle ultime ore, mentre l’Istituto Imi-San Paolo di Torino si è rifiutato di schierarsi, di salire sul carro del vincitore, anche un antico alleato di Maranghi, il dottor Pesenti, si è schierato con il duo Profumo-Geronzi. Il nuovo presidente di Mediobanca sarà il dottor Roberto Poli, attuale presidente dell’Eni.

A Maranghi è stato intimato o di accettare una drastica riduzione delle sue competenze o di sgombrare il campo. Pare che quest’ultima soluzione, dato la dignità pari alla testardaggine del Maranghi, sarà la soluzione più probabile.

A catena dovrebbe seguire presto o tardi la defenestrazione di Bernheim dalla presidenza delle Generali, dato che è fallita l’operazione per assicurare a Bernheim stesso – con l’appoggio dei gruppi francesi Betancourt e Bolleré - una solida presenza in Mediobanca.

Sembra che il prezzo pagato per l’operazione sia l’accoglimento di Fininvest nel salotto buono della finanza italiana che verrebbe consacrato coll’ingresso di Mediolanum - che appartiene al 50 per cento a Ennio Doris e per l’altra metà al Cavaliere Berlusconi (omonimo del presidente del Consiglio…) – nelle Assicurazioni Generali. L’operazione è andata in porto quando improvvisamente e inaspettatamente è venuta meno la resistenza del ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, che era fortemente critico alla scalata di Generali e da lungo tempo fortemente critico di Antonio Fazio.

Negli ultimi tempi, la posizione di Tremonti si è fortemente indebolita, ed è sotto osservazione critica da parte del premier Berlusconi che avrebbe addirittura chiesto ai suoi intimi collaboratori di Fininvest - che costituisce il presidio segreto di Forza Italia - indicazioni su un possibile nuovo ministro dell’Economia e Finanze nel rimpasto totale di Governo che si appresterebbe a fare con un fulminante blitz. Sempre che non si risolva invece - anche in conseguenza di un eventuale esito sfavorevole dei processi - a cercare di provocare elezioni anticipate per “sfuggire” alla prova elettorale delle elezioni regionali e amministrative parziali (giugno) ed elezioni europee (prossimo anno). Per la legge del pendolo e per la mancata anche parziale realizzazione del programma della Casa delle Libertà, tali prove elettorali segnerebbero certo una grave penalizzazione del presidente Berlusconi (anche se forse non del suo omonimo Cavaliere…).

Decisiva sembra essere stata la mediazione dell’Eminenza Azzurrina Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio (e alla presidenza della Repubblica). Che avrebbe ricomposto il quadrilatero Geronzi-Berlusconi-Fazio e lo stesso Gianni Letta.

Sconfitti nella loro solitaria battaglia, volta a salvare le prerogative del governo e a contenere l’esuberanza mistico-finanziaria del pio Fazio, sono Francesco Cossiga e il suoi alleati Giorgio La Malfa e Bruno Tabacci. Che probabilmente al rinnovo delle commissioni saranno penalizzati con la perdita delle rispettive presidenze. Col nuovo assetto delle Generali tramonta per Cossiga qualsiasi possibilità di evitare lo sfratto.

Siamo peraltro informati che nei prossimi giorni il senatore Cossiga presenterà un disegno di legge in cui, data l’evidente inutilità o impotenza (politica beninteso…) del ministro Tremonti, si proporrà il trasferimento delle competenze dello stesso e del suo ministero in materia di gestione del Tesoro al governatore della Banca d’Italia e agli organi burocratici della Bankitalia stessa, così che anche la materia del Tesoro, dopo quella delle telecomunicazioni, verrebbe attribuita ad una autorità “indipendente“ sottratta al controllo del Parlamento.

Naturalmente al massimo tra un anno assisteremo allo scontro epocale tra il ragazzo prodigio Profumo e Cesare Geronzi (da qualche tempo soprannominato da Cossiga: Il Pescecane).

La cosa più strana è perché il presidente Silvio Berlusconi (evidentemente non adeguatamente informato dal suo omonimo Cavaliere Silvio Berlusconi) non abbia compreso che tutta l’operazione Generali è stata ispirata da Romano Prodi - per fare occupare ai suoi amici, in preparazione del suo ritorno alla politica e quale supporto politico e finanziario alla sua leadership del centro-sinistra contro Berlusconi e Forza Italia, lo spazio di potere lasciato vuoto dalla famiglia ducale di Torino con la morte di Giovanni Agnelli. Non a caso l’operazione Profumo-Geronzi-Fazio ha trovato l’approvazione dei Ds e Popolari e, attraverso Bersani e il giovane Enrico Letta (nipote del più famoso Gianni), dell’Ulivo-Quercia-Margherita.


Copyright Dagospia.com 5 Marzo 2003

brunik
03-04-03, 18:51
Il Financial Times lo rivorrebbe, ma noi non glielo ridiamo. Se lo sono goduti fin troppo all'UE, ora ritocca a noi.


Giovedì 3 Aprile 2003, 14:51


Commissione Ue: Pronto a Secondo Mandato? Prodi Smentisce
(AGI) - Bruxelles, 3 mar - "Non rigetto l'idea. Il fatto e' che non la considero neppure". Cosi' il presidente della Commissione Ue, Romano Prodi replica alle indiscrezioni rilanciate dal Financial Times che gli attribuiscono la volonta' di ricandidarsi per un secondo mandato. Prodi ha anche ironizzato sul fatto che in passato il quotidiano britannico gli avesse attribuito l'intenzione di tornare alla politica italiana, mentre ora quella di restare a Bruxelles. "Io non ho cambiato idea - spiega Prodi - loro si'. Il mio obiettivo e' solo fare bene il mio lavoro e alla fine mostrare quello che ho fatto". Il che vuol dire, secondo l'interpretazione di un portavoce, che "non ha senso parlarne ora finche' la Convenzione sul futuro dell'Europa non avra' definito i poteri del Presidente della Commissione Europea". E, intanto, un altro portavoce della commissione, Reijo Kemppinen, smentisce con decisione le indiscrezioni: "E' una speculazione inconsistente. Quello che ha pubblicato oggi il Financial Times e' una favola".

umberto (POL)
03-04-03, 19:44
Originally posted by brunik

http://213.215.144.81/public_html/images/v/vincitori_sconfitti_exc.jpg



Com'è che Berlusconi è sempre con i vincitori?

brunik
11-11-03, 11:03
Il Messaggero, Martedì 11 Novembre 2003


NON CI SARÀ L’ULIVO MA SARÀ LISTA PER PRODI

di NINO BERTOLONI MELI

AL MANIFESTO di Romano Prodi seguirà la lista ”Per Prodi”. Si chiamerà così, a meno di ripensamenti sempre possibili, la lista unitaria per le elezioni europee che vedrà schierati insieme sicuramente il trio Ds-Margherita-Sdi più, forse, qualcun altro convintosi per strada. Con il suo documento, Prodi è sceso direttamente in campo. La sua proposta non è più solo un’intervista estiva a un quotidiano e neppure una serie di incontri con alcuni selezionati leader. No, le 55 cartelle diffuse ieri sono la base ideal-programmatica del numero uno della Ue ai suoi partiti e movimenti di riferimento in Italia. Non scioglie (per quanto ancora?) il nodo della sua eventuale candidatura, il presidente della Ue, ma il suo nome c’è, eccome, è lì, in campo, la lista si fa secondo la sua regia, lui l’ha proposta e lui le dà la base programmatica. E in suo nome la lista si farà. La parola ”Ulivo” non si può usare, la denominazione d’origine è controllata da sette partiti. Nel simbolo ci sarà molto probabilmente qualche ramoscello d’Ulivo, un richiamo non guasta, e ci sarà sicuramente il nome di Prodi. Lista ”Per Prodi”. Alcuni nodi restano da sciogliere, e non secondari. Il gruppo a Strasburgo, intanto: l’ex premier dell’Ulivo usa una formulazione generica («Operare in modo unitario nel Parlamento europeo»), fa capire che sarebbe meglio farlo, questo gruppo unico, ma non lo pone come condizione. C’è poi il nodo strategico del dopo, sul quale l’indicazione rimane altrettanto generica e vaga (si parla di un progetto che serve per le Europee «e anche oltre»), né viene mai usato il termine ”riformista” e men che meno ”partito riformista”, si preferisce il termine ”riformatore”. Sul dopo, su un progetto che non debba servire solo a evitare una conta interna al centrosinistra alle Europee, ha puntato e punta molto lo stato maggiore della Quercia. Lo scoglio, ragionano a via Nazionale, verrà superato proprio con le Europee: se la lista unitaria andrà bene, è chiaro che costituirà un potente volano per andare avanti sulla strada del progetto riformista. Come procederanno, adesso, i partiti futuri soci fondatori della lista unitaria in gergo già battezzata del triciclo Ds-Margherita-Sdi?
Il documento diffuso da Prodi già viene chiamato scherzosamente la ”legge quadro”, o la ”legge delega” o la ”legge ponte”. Il presidente Ue ha parlato, anzi ha scritto, e il suo programma-manifesto è subito diventato il sacro testo delle forze uliviste. Un documento accolto da tutti positivamente, anche da chi già fa sapere che alle elezioni europee si presenterà comunque da solo. Un testo che vuole essere inclusivo, che non chiude la porta a nessuno. Piero Fassino ha colto la palla al balzo, si è consultato con Francesco Rutelli ed Enrico Boselli e i tre leader hanno deciso di convocare a tamburo battente un vertice di tutte le forze dell’Ulivo. Lo scopo è chiaro: sulla base del sacro testo prodiano, vedere verificare sancire chi ci sta e chi non ci sta. E qui aleggia già la prima grana: Antonio Di Pietro è tra quelli che vorrebbero esserci, ma il suo ”vengo anch’io” cozza con il ”no, tu no” dei socialisti dello Sdi. «Che c’azzecca Di Pietro con il riformismo?», dicono i seguaci di Boselli. Un veto che mette in difficoltà settori della Quercia, che ha fette di elettorato che non considera certo l’ex pm alla stregua di un reprobo.
Il vertice dei leader precederà di un giorno le tre assemblee in contemporanea di Ds-Margherita-Sdi. Lì verrà presa la decisione di procedere sulla lista, dopo di che il treno assai difficilmente potrà più essere fermato. Lo slogan comune sarà ”Uniti per unire”, mentre i documenti che verranno votati conterranno tutti e tre dei dispositivi comuni che prefigurano la lista unitaria. Per chi non vorrà starci c’è pronto il ”lodo D’Alema”: alle Europee anche chi correrà da solo potrà però sottoscrivere un preambolo, un manifesto comune. Spiega Paolo Gentiloni, consigliere principe di Rutelli: «Non è che tutti, entro novembre, devono decidere se stare dentro o fuori. La porta resterà aperta per settimane se non mesi, l’intento di Prodi è di riaprire il processo, non di chiuderlo». Fabio Mussi non è convinto, il leader dell’ex correntone annuncia battaglia: «Questa non è una partenza, è un approdo. E’ inutile girarci attorno, dopo le tre assemblee il messaggio sarà che quei tre partiti e solo quei tre si mettono insieme per la lista. Chiedo: e se a gennaio la situazione precipita e si va alle elezioni anticipate, che succede, ci facciamo cogliere mentre dividiamo l’Ulivo? Lo schema dei riformisti da un lato contrapposti ai radicali dall’altro è esiziale, mette a rischio la tenuta della coalizione». Anche questo nodo riecheggerà nelle tre assemblee. Pedalare sul triciclo non sarà agevole.


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