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Der Wehrwolf
15-07-02, 17:37
Già nel lontano 1995 l’arcivescovo di Lecce chiese il loro intervento
di Simone Girardin

Qui di seguito riproponiamo alcuni stralci di un articolo apparso il 27.04.96 sul Corriere della Sera nel quale l’arcivescovo di Lecce chiede al capo dello Stato di fare intervenire l’esercito per presidiare le coste pugliesi in funzione anti-immigrati
Già nel lontano 1995 l’arcivescovo metropolita di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi, stanco di vedere la costa pugliese martoriata da continui sbarchi di clandestini, chiese l’intervento del capo dello Stato. Scalfaro lo accontentò subito e nonostante fosse il giorno di venerdì santo decise l’“Operazione Salento” inviando l’esercito a presidiare le coste pugliesi in funzione anti immigrati. E l’anno successivo, I’attivissimo prelato puntò dritto al capo del futuro governo, Romano Prodi, ricordandogli l’urgenza del problema immigrazione e invitandolo senza giri di parole a darsi da fare: «Metta subito in cantiere qualcosa di serio, di rapido e di concreto», Insomma un bel esempio di impegno e autorevolezza della chiesa nelle cose della vita quotidiana. «A Prodi - affermava allora Ruppi - scrivo perchè finora non è stata attuata una seria politica sull’immigrazione». Per Ruppi era necessario affrontare subito il problema. Ma soprattutto l’arcivescovo voleva la marina Militare a controllare le coste salentine, perché è oramai diventato troppo facile solcare i 72 chilometri di mare che separano Valona da “Le Cesine” di Lecce, la spiaggia dove le navi dei clandestini erano solite “attraccare”. «L’esercito può perfettamente funzionare da deterrente, rendendo più tranquilla la vita di cittadini e dei numerosi turisti, checchè ne dicessero alcuni sindaci un pò troppo frettolosi nel dare giudizi», affermava Ruppi. «L’immigrazione è uno dei problemi più assillanti del Sud, che è pieno di disoccupati». Parole Sante.
E oggi l’arcivescovo sarà contento della nuova legge sull’immigrazione targata Lega.