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Visualizza Versione Completa : L'Unita' del PARTITO innanzi tutto !



nuvolarossa
22-07-02, 18:22
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tratto da IL RESTO DEL CARLINO del 22 luglio 2002
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«E' astioso». «No, ha ragione»

CESENA

Come hanno digerito, i repubblicani del Cesenate, l'apostrofe del presidente del partito Giorgio La Malfa? In una lettera inviata al segretario di consociazione di Cesena Renato Lelli — spiegando le ragioni che lo avevano indotto a declinare l'invito a partecipare alla festa dell'Edera a Sant'Andrea in Bagnolo — La Malfa ha detto che non poteva tornare in Romagna, a casa di chi lo aveva politicamente tradito, avendo i repubblicani romagnoli scelto e attuato una linea politica alternativa a quella decisa a livello nazionale. Le parole di La Malfa hanno rimesso il dito nella piaga della divisione del partito, fonte di tormento per molti repubblicani cesenati. Nonostante la domenica estiva, nei circoli Endas la discussione ha fatto capolino. A Cesena, come a Forlì e Ravenna, la maggioranza del partito è schierata contro La Malfa alleato di Berlusconi ed è favorevole all'autonomia, con la possibilità di alleanze con il centrosinistra. «Noi romagnoli traditori? — riflette Pio Severi, 74 anni dal circolo Endas di Ronta —. Traditore sarà Giorgio, nei confronti della politica di suo padre Ugo, che si rivolterà nella tomba vedendo il figlio con Berlusconi. Ma i repubblicani non debbono mettersi neanche assieme ai comunisti e ai loro eredi, lontani anni luce da noi». Germano Gabanini, attivista dell'Edera e organizzatore della festa della voce a Martorano che inizierà il 25 luglio: «Lasciamo stare l'aspetto caratteriale della lettera di La Malfa. Andiamo al nodo politico: con questo centrosinistra il Pri non può stare e il congresso ha fatto bene a deciderlo. Ma il Pri non doveva neanche andare subito col Polo. L'unità del partito è comunque più importante di tutto». «Dobbiamo rimanere uniti — concorda Giovanni Lucchi, dell'Unione comunale del Pri di Cesenatico, isola romagnola fedele alla linea di La Malfa — : io sono un repubblicano ortodosso, ma andrei volentieri a un altro congresso, se servisse a comporre il dissidio interno». «La Malfa ha fatto bene a non andare a Sant'Andrea in Bagnolo — dice Primo Sasselli, candidato a sindaco per il Pri nelle scorse elezioni contro Damiano Zoffoli —: avrebbe preso in giro se stesso, sedendosi a tavola con chi gli lavora contro e con la scusa dell'autonomia del Pri attua una linea alternativa. E' venuto in Romagna solo per salutare Oddo Biasini: ben fatto». «Il partito ha scelto una linea e i repubblicani debbono seguirla — gli fa eco Giancarlo Andrini, segretario del Pri di Cesenatico —: Giorgio La Malfa ha tradito il padre Ugo? Mah, La Malfa senior è stato scoperto soprattutto dopo morto; da vivo lo si accusava di calare dall'alto la linea politica...». Silvio Severini, repubblicano cesenate da 40 anni. «L'80% dei cesenati è contro la linea La Malfa: con Berlusconi non ci vogliamo stare, non è il nostro posto». La lettera di La Malfa ha smosso anche l'establishment del partito. Il presidente regionale Widmer Valbonesi: «Avevamo invitato La Malfa al compleanno di Oddo Biasini, ma lui ha utilizzato la circostanza per fare polemica. Il grande Oddo, vero presidente del partito, nel suo intervento a Sant'Andrea in Bagnolo ha richiamato tutti all'unità del partito come valore supremo, per la quale Giorgio La Malfa non sta lavorando». Sulla stessa linea Piero Gallina, presidente della Provincia. «Una lettera che si spiega con lo stato d'animo astioso ed esacerbato del suo estensore. Noi romagnoli nelle maggioranze di centrosinistra teniamo alti i valori repubblicani; non altrimenti si può dire dei repubblicani alleati di Berlusconi».
a. a.

nuvolarossa
22-07-02, 18:39
Credo che Giorgio, come Presidente del P.R.I. e quindi Presidente di tutti noi, maggioranza o minoranza, abbia il dovere di presenziare anche nelle localita' dove sa di non essere bene accolto e magari dove vola anche qualche fischio.......gli onori si accompagnano anche agli oneri e tra gli oneri c'e anche quello di essere presente tra tutti gli amici repubblicani e......discutere con tutti.
Era un'occasione per ribadire "dal vivo" le posizioni nazionali del Partito.......l'essersi eclissato non mi sembra che sia stata una buona mossa strategica...oltre che di cortesia.

Garibaldi
23-07-02, 12:40
Si vede che La Malfa era incavolato nero!?!?!!
comunque sono d'accordo che deve lavorare per cucire e ricucire?!!!non per dividere ulteriormente gli animi?!?!?!?
Su, caro GLM, so che hai a cuore il pri come lo abbiamo a cuore tutti noi e quindi ti chiediamo uno sforzo ulteriore di impegno per contribuire a rafforzare il pri.
Io sono fra quelli che credo che a Bari tu hai contribuito a salvare il pri?!!?!?
Ora devi dare una mano a rafforzarlo e riorganizzarlo dal sud al nord del'ITALIA!!!!!!!!!!!!1

kid
23-07-02, 15:17
La Malfa ha fatto un intervento in consiglio nazionale, spero che presto sia disponibile sul sito del Pri, per rilanciare la prospettiva politica dell'autonomia del partito, ricordando che se in questa l'anima repubblicana si riconosce non c'è la divisione del partito, ma si trova la ragione dell'unità politica. Prima che La Malfa riprenda i normali rapporti con il pri della Romagna, credo che egli si aspetti dagli amici un chiarimento a riguardo. Io ho sentito spesso gli interventi dei dirigenti repubblicani romagnoli e anche ho letto i loro fogli di informazione. Vi devo dire francamente che il dubbio sulle loro intenzioni recondite l'ho maturato. Nel senso che la critica alla scelta di Bari, troppo spesso, passava il segno della normale dialettica politica e la mancanza di riconoscimento alle ragioni della maggioranza, che è legittimo non condividere, ma che vanno rispettate, mi ha fatto temere un percorso erosivo che avrebbe portato alla scissione. Un conto è dire che non siamo d'accordo con le scelte del governo. Un altro ritenere le scelte del governo e dei repubblicani che lo sostengono, lesive degli ordinamenti democratici e della pubblica morale. Con la stessa onestà devo dire che nell'ultimo consiglio nazionale ho avuto un'impressione diversa e positiva, sulla base della quale credo sia anche nato l'invito a La Malfa. Non ritengo quindi che il presidente del Partito abbia voluto inasprire gli animi, per lo meno da quello che ho letto della missiva a Lelli riportata sui giornali. La Malfa vuole solo esser certo che la situazione si sani e fino a quel momento non vede il motivo per un atto di presenza. Si riporti insomma la critica all'interno di una comune volontà di convivenza, ho saputo che ancora al congresso regionali del Pri della Romagna Nucara è stato tacciato di fascismo da alcune voci della platea, e questo comportamento, ovviamente è una vergogna per tutti noi repubblicani e non è tollerabile. Quindi La Malfa non ha paura dei fischi. Non intende però onorare chi sembra essere stato a volte sul punto di lasciare il partito, chi tollera la doppia tessera, chi ha mutuato nell'analisi politica gli stessi argomenti dei ds. Quindi non facciamo casi personali, che non esistono. C'è un problema politico alla base dell'unità del partito che il presidente, primo fra tutti, intende salvaguardare, ma nelle giuste e rispettose condizioni e secondo i criteri che egli ritiene maggiormante opportuni.

nuvolarossa
23-07-02, 22:23
La risposta di La Malfa all'invito della Consociazione di Cesena

Caro Lelli,

ti ringrazio per l'invito a prendere parte alla riunione con la quale la Consociazione intende festeggiare l'amico Oddo Biasini in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno ed apprezzo il desiderio di riaprire, come tu mi hai cortesemente detto, il dialogo fra il partito della Romagna e me. Mi sono recato oggi pomeriggio presso l'abitazione dell'amico Oddo a Cesena per abbracciarlo ed esprimergli il grande affetto mio personale e quello di tutti i repubblicani per la linearità delle sue idee e dei suoi comportamenti, per l'esempio di sobrietà di vita e di costumi di cui ha dato sempre prova, per la testimonianza morale di repubblicanesimo che egli ha dato e tuttora dà, insomma per aver saputo incarnare i costumi repubblicani dei nostri grandi predecessori.

Quanto alla mia presenza alla vostra riunione, debbo dirti che non vi sono le condizioni per una mia partecipazione in alcuna forma alle attività del partito in Romagna. Tornerò, infatti, nelle sedi repubblicane della Romagna solo quando la maggioranza del partito, correggendo giudizi e valutazioni politicamente miopi, avrà riconosciuto la validità delle motivazioni che mi hanno indotto a proporre la svolta di Chianciano e Bari e soprattutto quando essa si sarà persuasa e riconoscerà che la possibilità di salvare il nostro partito come forza politica autonoma passava e tuttora passa per la strada scelta.

Non ho fretta che questo avvenga. Sono sicuro che il processo di maturazione ha già luogo in molti amici ed amiche repubblicane. Mi preoccupa invece il fatto che neppure davanti ad avvenimenti come la firma del patto sociale fra UIL, CISL e governo, il Pri romagnolo, che pure ha ancora una forte presenza in seno al sindacato, abbia sentito la necessità di avviare una riflessione sulle proprie posizioni. Se fossimo restati nel centro-sinistra, che faremmo? Criticheremmo i nostri sindacalisti per essersi allontanati da Cofferati? Oppure, sul terreno della politica estera, sceglieremmo di schierarci contro Israele, come fa in sostanza il centro-sinistra?

Quando gli amici della Romagna riconosceranno che la possibilità di salvare il partito passa per le scelte, difficili, che abbiamo fatto e per le responsabilità che ci siamo assunti, allora vi sarà la base per una ripresa del dialogo fra noi. La Romagna deve sapere che essendo io stato sostenuto nello sforzo enorme di tenere in vita il partito in questi anni difficili dal 1994 in avanti proprio dal vecchio partito di Cesena, di Forlì e di Ravenna, quando questo sostegno è venuto meno, ho preferito ritirarmi dalla segreteria. Ma questa lacerazione ha incrinato un rapporto che ritenevo fondamentale per il nostro partito ed è stata aggravata dal fatto che, al momento delle votazioni per l'elezione del Presidente del Partito, la minoranza, che comprende larga parte della Romagna, ha proposto un proprio candidato, cosa che, a mia memoria, non era mai successa nel nostro partito. In queste condizioni non è certo una lettera cortese a potere risarcire queste lacerazioni. Dovrà esservi una vera ed approfondita svolta politica negli orientamenti del partito romagnolo.

Ti sarò grato se vorrai leggere questa mia agli amici.

Fraterni saluti

Giorgio La Malfa
Roma 18 luglio 2002
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tratto dal sito
http://www.pri.it

nuvolarossa
23-07-02, 22:26
Gli auguri di La Malfa e Nucara a Biasini per il suo compleanno

Caro Oddo,

desideriamo esprimerTi, in occasione del festeggiamento del Tuo ottantacinquesimo compleanno, il nostro grande affetto personale e quello di tutti i repubblicani, affetto che hai saputo conquistare con la linearità delle Tue idee e dei Tuoi comportamenti, oltre che con l'esempio di sobrietà di vita e di costumi di cui hai dato sempre prova, rappresentando una testimonianza morale di repubblicanesimo purissima che ha tutta la nostra ammirazione .

Nella Tua vita hai saputo incarnare i costumi repubblicani dei nostri grandi predecessori e di questo Ti siamo molto grati, così come Ti siamo grati per non aver fatto mai mancare il Tuo sostegno politico e personale alla vita del partito, sostegno costante che è stato prezioso soprattutto nei momenti più delicati e difficili che abbiamo affrontato.

Un abbraccio fraterno

Il Presidente
Giorgio La Malfa

Il segretario nazionale
Francesco Nucara

Roma 18 luglio 2002

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tratto da
http://www.pri.it

Giuseppe Gizzi
08-12-02, 10:55
Non ho avevo letto questo treahd riguardante La Malfa. Francamente rimango sconcertato. La pretesa che i romagnoli, - ma dentro ci metterei anche noi campani e gli amici di Carrara - gli siano grati per avere salvato il partito a Chinciano e a Bari, mi pare un delirio di onnipotenza. E poi mi pare che il tanto vituperato Ulivo ci offriva anh'esso due collegi sicuri, di cui peraltro uno sicuro in Romagna per La Malfa. L'alleanza con Berlusconi (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=22923&highlight=berlusconi) che fu veicolata come il paese di Bengodi ma ci ha dato la stessa forza minima che avevamo dall'altra parte, in uno schieramento dove la storia repubblicana (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=4830&highlight=storia) era pur sempre più di casa rispetto alle praterie celtiche di Bossi (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=324653#post324653) o al vetero populismo sudamericano di Berlusconi. Ma tant'è, qualche amico della maggioranza ci diceva che l' Ulivo (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=1757&highlight=ulivo) voleva imporci la Sbarbati come parlamentare. Berlusconi ci ha dato il paccotto del suo compagno d'università Del Pennino (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=15943&highlight=pennino), e non mi pare ci sia una grossa differenza.

Giuseppe Gizzi

mcandry
08-12-02, 13:40
caro Giuseppe posso farti una domanda? come mai in congresso a fiuggi i voti congressuali della minoranza campana del Pri erano in mano a Italico Santoro? ero convinto che Ossorio sarebbe venuto personalmente oppure avrebbe votato CONTRO Santoro. mi puoi spiegare questa cosa che non sono riuscito a capire. grazie

Giuseppe Gizzi
08-12-02, 22:22
La federazione regionale della Campania, con Ossorio in testa, ha deciso di non intervenire al Congresso di Fiuggi, come forma di protesta verso una dirigenza, incapace di rispettare qualsiasi regola di convivenza interna e di decoro. Forse non lo sai, e lo ribadisco. Alle scorse elezioni amministrative, Nucara et company decisero di scalvacare gli organismi democraticamente eletti e segnatamente la consociazione di Napoli guidata dal carissimo amico Rosario Altieri e quella di Salerno guidata da Nicola Scarsi. Infatti, furono affidate le deleghe per la presentazione delle liste, a Napoli a Roberto Minicucci ( a proposito che fine ha fatto) e a Salerno all'ineffabile Santoro, con il risultato di lacerare il partito e dicreditare Ossorio, reo di non avere sostenuto la svolta a destra. Per non parlare del Congresso di Bari, quando improvvisamente scoprimmo che vi era a Napoli Centro, all'insaputa dei segretari comunali, provincali e regionali una sezione con 99 iscritti e circa 400 voti congressuali guidata da Ruspantini ( a proposito che fine ha fatto), che votò "regolarmante per la maggioranza Nucara- La Malfa. Eccoti,caro Mcandry le spiegazione di come agisce il "partito della democrazia", con chi in questi anni ha salvato il partito in Campania (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=3776&highlight=campania) conducendelo a eleggere rappresentanti in tutti i consessi istituzionali. Un abbraccio. Giuseppe Gizzi.

mcandry
09-12-02, 00:32
ma allora perchè non prendete contatti con la minoranza? sinceramente non intervenendo al congresso avete favorito la malfe e company perchè gli avete abbassato il quorum. spero comunque di poterti incontrare al più presto per discuterne.

kid
09-12-02, 12:35
nelle vicende interne e affrontare il dilemma se il partito si è salvato o no, la principale differenza che corre fra Del Pennino e la Sbarbati è che il primo ragiona con la sua testa e non con quella dell'onorevole Mussi. Basta leggersi l'intervento al senato sulla devolution di Del Pennino e lo si capisce.

Giuseppe Gizzi
10-12-02, 09:41
Forse quello sulla devolution è il primo caso, perchè a me pare che gli interventi di Del Pennino fino ad ora saino l'apologia del berlusconismo. E poi ti chiedo, dove è stato Del Pennino dal 1993 al 2000? Quando noi altri difendevamo le ragioni della nostra presenza in Italia. A me pare che sia rientrato solo quando ha sentito profumo di candidatura. O non ti pare?

kid
10-12-02, 11:26
Antonio Del Pennino poteve andarsene in Forza Italia meglio di tanti altri nostri amici milanesi e farsi eleggere già dal '94. Ci sono esponenti repubblicani di primo piano come Del Pennino che per le responsabilità politiche ricoperte nel partito hanno avuto guai con la magistratura e si sospesero dal partito nell'attesa di chiarire la loro posizione. E' vero che Del Pennino non condivideva la scelta dell'ulivo e non ha avuto fretta di rientare nel partito, ma davvero se avete dei dubbi sulla autenticità repubblicana di Del Pennino conoscete molto poco questo partito la sua storia ed i suoi uomini.

Garibaldi
10-12-02, 11:45
Caro Giuseppe, e' un rischio giudicare in modo affrettato gli altri sulla base solo del proprio metro di giudizio !!!!
Bisognerebbe ogni volta cercare di calarsi nei panni altrui, non credi ????

Giuseppe Gizzi
10-12-02, 11:51
Io non dubito caro Calvin dei sentimenti repubblicani di Del Pennino, ma ero e sono convinto, visto che egli ha ricoperto incarichi politici per tanti anni, e vista la sua amicizia con Berlusconi, che il Partito avrebbe potuto designare come suo rappresentante al Senato, qualche altra figura della maggioranza, che so un Riccardo Gallo o un Giorgio Medri, che non hanno mai ritenuto di lasciare il partito nei momenti difficilissimi del post Tangentopoli.

echiesa
10-12-02, 11:52
Originally posted by calvin
Antonio Del Pennino poteve andarsene in Forza Italia meglio di tanti altri nostri amici milanesi e farsi eleggere già dal '94. Ci sono esponenti repubblicani di primo piano come Del Pennino che per le responsabilità politiche ricoperte nel partito hanno avuto guai con la magistratura e si sospesero dal partito nell'attesa di chiarire la loro posizione. E' vero che Del Pennino non condivideva la scelta dell'ulivo e non ha avuto fretta di rientare nel partito, ma davvero se avete dei dubbi sulla autenticità repubblicana di Del Pennino conoscete molto poco questo partito la sua storia ed i suoi uomini.

Che comunque DelPennino sia rientrato nel Partito in tempo per farsi eleggere è però innegabile: e che nel 90 lui ed altri firmarono l'appello come " repubblicani influenti" contro la scelta di Martinazzoli ed in favore del polo è vero pure questo.
E che qualcuno si rifiutò di firmare le listeballe amminisative di Albertini non me lo sono mica inventato.nE che sul suo sito dica che è stato l quello che ha portatol PRI nel Polo lo si può pure leggere.
saluti
echiesa
:fru

Garibaldi
10-12-02, 11:54
Cosiche' lo avessimo ascoltato allora !!!!!
Invece di stare a perdere tempo con i girotondisti massimalisti populisti casinisti della sinistra italiota !!!!!!!!!!!!!!

echiesa
10-12-02, 12:31
Si, forse era meglio, almeno non c'ervamo già più e festa finita.
saluti
echiesa:fru

Garibaldi
10-12-02, 12:56
Secondo me c'eravamo sempre e molto piu' forti di ora !!!
Perche' le chiacchiere inutili tipo questa la avevamo superate da un pezzo, se fossimo partiti anni prima !!!!
Ora non saremmo qui' a farci le masturbazioni mentali !!!!!!!!

Alberich
10-12-02, 13:06
Una non vede, una non sente, una non parla.

kid
10-12-02, 13:15
Perchè sbaglia e visto che non siamo comunisti, nessuno pensa che sia anche infallibile. Dirò di più gli errori in politica sono all'ordine del giorno. Un gruppo dirigente combatte contro gli errori che commette e noi nella fase che si è aperta dal '92 ad oggi ne possiamo commettere all'infinito. Ma è inutile discutere se si poteva fare meglio in un modo o meglio in un altro. Io credo che saremmo dovuti andare subito in qualche forma con Berlusconi nel '94 e cercare di influenzarlo allora. Forse era più possibile che influenzare la sinistra. Ma credo che il ribrezzo verso Berlusconi del '94 fosse impossibile da superare. O forse era meglio addirittura accattare l'alleanza democratica e candidarsi con i progressisti in quell'anno, piuttosto che subire la rottura traumatica al nostro interno che è avvenuta. La Malfa ad esempio si è sempre disperato per aver vinto quel famoso consiglio nazionale. Poi ci saremmo però confrontati con chi riteneva il Pri un ente superfluo. Allora, per ragioni culturali e di valori civili, il Pri è il nostro unico punto di riferimento. Niente ci è organico e le alleanze quando non ci vanno bene si cambiano.

Giuseppe Gizzi
10-12-02, 13:50
Ma per favore Calvin e Garibaldi, nel 94' c'era ancora l'Msi, nella quale il signor Maurizio Gasparri dichiarava che dovevano mettere le manette a Giorgio La Malfa. Ma lo ricordate o volete ricordare solo ciò che vi fa piacere. Io invece credo che La Malfa non commise errori nella scelte del C.N. del gennaio '94. Perchè al centro, disitinti da quella destra e da quella sinistra era il posto del Pri. E credo lo sia anche oggi, con il compito più gravoso di organizzarlo un rassemblement di quelle forze che non vogliono nè il populismo berlusconiano nè le analisi post-sessantotine di un Sergio Cofferati o di un Pancho Pardi.

kid
10-12-02, 14:06
e credo che questo da lui indicato sia sempre stato il nostro obiettivo, indipendentemente dai drammatici passi elettorali compiuti, che ancora perseguiamo.

echiesa
10-12-02, 16:58
Giovane ed ingenuo, nel 1994 feci un casino dell'80 per la scelta di quel C.N. disgraziato, e sono convinto che sia stato un errore. vedevo il pericolo Berlusconi + Lega+MSI ( MSI, non pizza e fichi per chi non se lo ricordasse), mentre i cantamessa DS non mi facevano paura come non me ne fanno ora.La battaglia era ed è eliminare quel fattore che blocca l'evolversi della politica italiana che corrisponde al nome di Silvio Berlusconi ed a tutta l'accozzaglia che si tira dietro, e comincio a chiamarla accozaglia oltremodo pericolosa, perchè se non si hanno occhi per vedere ciò che sta accadendo è meglio che ci diamo su con la politica ed andiamo a giocare a bocce.
saluti
echiesa:fru

kid
10-12-02, 17:40
ma resto dell'idea che sia meno pericoloso per la democrazia il più becero e retrogrado dei capitalisti che il più avanzato dei terzomondisti. Credo che anche il capitalista più rozzo, e Berlusconi lo è, altrimenti non si sarebbe permesso di fare quella battuta sul secondo lavoro, sia più dinamico e capace di chi guarda ancora al mercato con diffidenza e preoccupazione. Lo dimostra proprio la vicenda Fiat. Se capisco bene quello che è successo il premier si è preoccupato che la Famiglia scendesse in campo direttamente togliendo dalle scatole Fresco e il suo contratto capestro con la GM. Infatti l'accusa al management, resta inopportuna per un presidente del Consiglio, ma è stata sicuramente efficace soprattutto perchè accompagnata dalla minaccia della rinuncia al marchio. Una sfida bella e buona, che ha avuto un notevole effetto psicologico. Berlusconi dice che se la prenderebbe lui la nostra casa? gli facciamo vedere - Ecco qui Umberto che si ricorda di essere un Agnelli, un nome che vuol dire automobili e torna in campo. Cosa sarebbe successo con Prodi, lo sbriciolamento della proprietà fra i suoi azionisti? L'irizzazione della Fiat? Ho i brividi a pensarci.

mcandry
11-12-02, 02:01
caro giuseppe sono pienamente daccordo con la tua ultima analisi, anche se poi visto bipolarmismo odierno credo che si debba scegliere alla luce dei risultati dei governi del centrosinistra e del governo berlusconi, di rischiare in prima persona e tentare la carta del terzo polo liberaldemocratico coinvolgendo il più possibile personalità esterne laiche repubblicane e liberali, puntando tutto, come fanno i liberali inglesi, di conquistare almeno un seggio, magari cercando un accordo di desistenza con una delle due parti, allo scopo di poter fare politica in parlamento.

ps. caro giuseppe, mi rispondi poi sulla questione della minoranza?

lucifero
11-12-02, 09:56
Originally posted by Giuseppe Gizzi
E credo lo sia anche oggi, con il compito più gravoso di organizzarlo un rassemblement di quelle forze che non vogliono nè il populismo berlusconiano nè le analisi post-sessantotine di un Sergio Cofferati o di un Pancho Pardi.
Sono d'accordo anch'io su questo obiettivo.
E penso che sia d'accordo la grande maggioranza del PRI. Il problema penso sia: quando, come e con chi.

Tengo però a fare un distinguo: che mentre Berlusconi è il fulcro, l'essenza del centro-destra, non è così per il ticket Cofferati-Pardi, che non è l'essenza dell'Ulivo.

Perlomeno ad oggi; se poi si vuole ragionare nei tempi della fine naturale del berlusconismo... Ma ci saremo?

kid
11-12-02, 11:57
non mi pare che Berlusconi sia l'essenza del centrodestra.

lucifero
11-12-02, 13:25
Originally posted by calvin
non mi pare che Berlusconi sia l'essenza del centrodestra.

E' certo che c'è gente che la pensa diversamente, in un modo o in un altro, e che certi sono degni di particolare attenzione da parte del PRI.
Ma questo governo, e addirittura questa alleanza non esisterebbero senza Berlusconi ed il berlusconismo.
L'Ulivo, come l'abbiamo conosciuto, nel bene e nel male, può prescindere da Cofferati e Pardi. Che poi ci riesca, che vinca, che ben governi, sono altre paia di maniche.

kid
11-12-02, 13:45
L'Ulivo non c'entra niente con Cofferati e Pardi, il problema è che il centrosinistra slitta verso Cofferati e Pardi. Così come il governo Prodi venne liquidato da un governo D'Alema che nato con le migliori intenzioni degenerò in una specie di soviet di ritorno in cui se una cosa non piaceva a Di Liberto non si faceva, se un'altra non piaceva a Pecoraro Scanio non si faceva, se una terza non piaceva as Salvi, non si faceva. Alla fine il centrosinistra dopo Prodi ha fatto quattro cose, la guerra alla Serbia, giustissima, ma l'hanno imposta gli americani, poi in cambio il rimpatrio della Baraldini e l'ospitalità ad Ocalan. La quarta è la riforma federalista a colpi di maggioranza. Potrei anche aggiungere lo spoyl sistem, ma lo risparmio. Insomma la sinistra che aveva vinto le elezioni con i moderati è degenerata o ggi Cofferati è il suo leader futuro sulla prospettiva di un accordo con il dossettismo, una misera riedizione del compromesso storico per governare il Paese. Per fare cosa, mi chiedo? Nel centrodestra invece c'è un movimento opposto che si preoccupa dell'estremismo e ne rifugge. L'Udc sicuramente e anche una parte cospiscua di Forza Italia. Berlusconi è l'anima della coalizione, vero ma deve stare attento a non fare la fine di D'Alema. Nel senso che come D'Alema cercò una soluzione liberale e venne travolto, se Berlusconi non trova un equilibrio moderato verrà travolto a sua volta. Perchè il successo elettorale è dato da questa promessa non da altro. Prodi la seppe rappresentare a suo tempo e vinse mentre la sua coalizione dopo la sua caduta ha dissipato questa credibilità. Berlusconi ha avuto nuovamente credito dal Paese per il fallimento dell'Ulivo, ma se ora Berlusconi spreca questo credito va a casa e questa area politica molto più variegata di quella stretta fra i ds e la margherita, si riorganizza. L'asse di una riorganizzazzione di questa coalizione non è poi detto che si trovi, soprattutto se si torna al sistema proporzionale. Sarebbe allora probabile vedere delle alleanze nuove. L'Ulivo è finito, non esiste più, mi stupisco che lo si evochi su questo forum, che dovrebbe salutare il suo fallimento come una fortuna politica volendo essere l'Ulivo la contaminazione in unico soggetto di tradizioni diverse della nostra vita democratica. La sinistra alla fine si è opposta a questo progetto si è messa nelle mani di Cofferati, di Pardi e di Moretti, da cui non prescinderà certo, fino ad una nuova sconfitta nelle prossime elezioni. A quel punto comparirà Veltroni e perderà di nuovo.

Anita
11-12-02, 14:38
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gifhttp://www.casentinomusica.net/Spartiti/Midi/B/Beatles%20Oh%20darling.mid

Devo riconoscere che parli come un libro aperto e riesci a farmi capire la politica piu' di tanti testi universitari.
:-00G :-00C

echiesa
11-12-02, 16:44
Mmmmmm, pensi che Veltroni se si presenta perde???? Comincio ad avere i miei dubbi, molto forti, sulla eventuale sconfitta di Veltroni, con tutto quello che si possa dire del personaggio, che non è simpatico manco a me e rivorrei malgrado tutto anzi Prodi ( non rifatemi la tiritera, ma avete visto chi avete per Presidente del Consiglio oggi?? ecco, quindi silenzio...).
A noi converrebbe una bella Rinascita dell'Ulivo in maniera seria, che possa essere il nuovo rassemblement di tutte le forze "non di destra"e attraverso questo moderare certe spinte sulla sinistra. Cavolo, ma se tutto il paese è in piazza ( fiat, pubblico impiego che non vede rispettati i contratti, siamo con i Rettori delle Università in Piazza, scuola in generale) , per forza poi vengono fuori i Cofferati ed i Pardi,chi volete che venga fuori???
saluti
echiesa :fru

kid
11-12-02, 16:58
il problema è che l'opposizione in parlamento preferisce fare piazzate e assumere toni e comportamenti buoni appunto per la piazza. Con tutti i difetti di questa maggioranza io resto dell'idea che la democrazia si esercita nel parlamento e non che è ogni volta che non si è daccordo con qualcosa si minaccia lo sciopero generale o si fa quello particolare.

echiesa
11-12-02, 17:06
Anche per me la piazza dovrebbe essere l'extrema ratio, ma se fossi in uno della Fiat ora come ora sarei per la via anch'io, altro che balle. E venerdi skioppero anch'io, che dopo un anno non ho avuto una lira che una dopo che fu sbandierato il contratto come una vittoria. Poi starebbe pure ai miei governanti non farmelo fare, se fanno quello che mi hanno detto non lo faccio, altrimenti gli sturo un pò le recchie, tutto qui.
In Parlamento poi si deve discutere ed operare, giustissimo. Ma se danno i soldi alla scuola privata e li levano all'edilizia scolastica posso pure capire che qualcuno al di fuori si incavoli pure, come ci eravamo incavolati pure noi al tempo dell'Ulivo manifestando in Piazza con Bertinotti.
saluti
echiesa:fru

kid
11-12-02, 17:49
Infatti ai tempi del governo dell'Ulivo in piazza ci andavamo noi e Bertinotti, una tantum. Tutti facevano il loro dovere, allora. Ma insomma è chiaro che gli operai fiat vadano in piazza e ci credo!Meno ragione hanno i dipendenti Rai con Moretti, ti assicuro. Comunque per la Fiat, diciamo che la rottamazione voluta da Prodi, ha rivelato in breve la sua, efficacia.

echiesa
11-12-02, 18:05
Della RAI non ti so dire.
La rottamazione non fu tutto sommato un danno, o meglio, non sarebbe stata se con i soldi qualcuno avesse cominciato a produrre macchine diverse: qui si riproponeva la 600 e la 500 multipla, per forza poi mi sono comprato la Matiz.
Tutti facevano il loro dovere.....è chiaro che con i DS al potere certe conflitualità venivano moderate in altre sedi, ma in piazza ci scendevano i commercianti e le partite IVA e Amato rappresentato come un succhiatore di sangue.
saluti
echiesa:fru

kid
11-12-02, 18:23
avere i commercianti che vanno in piazza rispetto alla Cgil e affini. Ma non ho detto che ricorrere alla piazza sia incostituzionale, ho semplicemente detto che pensare di sostituire il Parlamento con la piazza non è un buon esercizio di democrazia. E ancora meno pensare di mobilitare le piazze contro le leggi del parlamento. Amato e D'Alema, poi, sul fronte economico furono comunque i principali bersagli di Cofferati e le loro idee che noi sostenevamo furono ritirate a fronte dei niet del loro leader della Cgil.
DIMENTICAVO: il papero è d'accordo con Berlusca che il management fiat andava sostituito! E vai!

echiesa
11-12-02, 19:01
Non mi intendo nè di alta ( ne di bassa) finanza nè di auto, lo confesso. Ma che la novità della Fiat siano state la 500 e la 600 + la versine multipla mi ha fatto ridere e propendere per i coreani.
Che il management della Fiat fosse da sostituire non so, l'unica cosa che so è che averlo detto in questo momento è stata una castroneria bella e buona. Come ho già detto la caccia al Corriere è aperta da un pezzo, e mi sa che fra un pò sarà anche chiusa.
saluti
echiesa:fru
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Sull'argomento FIAT vedi anche ---->
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=27824&highlight=fiat
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=28690&highlight=fiat
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=34768&highlight=fiat

kid
11-12-02, 19:33
perchè è scorretto istituzionalmente che nel corso di una trattativa fra le parti ed il governo, il presidente del Consiglio delegittimi uno dei soggetti in causa. Ma non è affatto una sciocchezza se poi la proprietà rivela di pensarla come il presidente del Consiglio e non solo la proprietà, anche Echiesa! Berlusconi aveva ragione nello specifico e i fatti lo hanno dimostrato. Certo non è stato elegante, ha anche ridicolizzato il suo ministro Marzano, ma ha messo come si dice, il cappello su un'operazione vincente, e permettetemi conoscendo le cose, anche più che opportuna. Su Fresco una sola cosa: può fare il presidente della Fiat uno che non si sente in dovere di vivere a Torino? Su Galateri poi meglio risparmiarsele. Ma insomma il punto è che la proprietà ha capito che doveva riprendere in mano l'automobile e liberarsi di quelli che volevano liquidarla malamente. Questa situazione di sfascio era già evidente ai tempi del governo Prodi, il quale la incoraggiò, con la rottamazione, non solo per quieto vivere ma perchè tutto sommato Prodi era felice se la famiglia si levava di torno. L'irizzazione della fiat a cui ho accenato non era mica tanto una battuta, visto il personaggio. Berlusconi invece si è messo di traverso. Berlusca è comunque un impenditore ed ha il senso di queste vicende. A contrario di altre sensibilità che gli sono affatto ignote, tipo la frase sul secondo lavoro (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=34768), che ho già commentato.

echiesa
11-12-02, 20:52
Ok, la penso come berlusconi, la proprietà e penso la maggioranza degli italiani su questo fatto, non ci vuole molto. Ma prima la dura reazione FIAT (http://ifil.it/) e poi il fatto che abbiano cercato di fare fuori Fresco che si è rifiutato di dare le dimissioni, ingresso in scena di Mediobanca e tutte le trappole che si leggono ( Mediobanca-Nuovo Accordo con Umberto, Mediobanca (http://www.mediobanca.it/) che entra nella Toro (http://www.toroassicurazioni.it/) che a sua volta fa parte della ex banca di Roma, Il Gruppo Ligresti notoriamente legato al premier e che è socio di Mediobanca, la visita preelettorale di Agnelli a Berlsuconi e la dichiarazione di voto, la visita di Umberto, l'accordo Governo-Fiat senza sentire i sindacati) insomma, ce n'è un pò da discutere.E continuo a ripetere che l'appetito viene dal Corriere della Sera (http://www.rcs.it/), la grande stampa che manca a Berlusconi. Le banche che si ribellano, temono che non si segua il piano fatto da loro, ed intanto mentre quelli magnano.......tanto quelli ci guadagnano, stanne certo. Ed io fra 20 anni mi ricomprerò un'auto coreana. Spero di non dover smettere di leggere il Corriere.
saluti
echiesa:fru

lucifero
12-12-02, 01:32
Originally posted by calvin
Berlusconi aveva ragione nello specifico e i fatti lo hanno dimostrato. [..] ha messo come si dice, il cappello su un'operazione vincente
Forse considero troppo poco il Nostro, ma secondo me quella uscita sul management e quella sul marchio ferrari le ha dette perché da qualcuno aveva orecchiato qualcosa, non per il suo fiuto di politica industriale. Ma quando mai è stato un industriale! Un imprenditore, sì, ma credo sia cosa diversa!

E la prova, secondo me, è proprio in quella cosa della Ferrari Young, Ferrari Woman. Talmente assurda da dovere avere un senso! Che l'aveva, ed è il polo del lusso (Maserati, Ferrari, Alfa) ma che il Berlusca aveva capito male, credendolo il restyling della Punto. Che peraltro io a maggio ho comprato, caro Ferrari indegno di tanto nome! E la prossima volta che vengo sù in alta toscana, ci sfideremo su per i tornanti di Stazzema! (solo dopo ne onoreremo le vittime)

kid
12-12-02, 11:35
quando ho sentito che ieri sera il nostro premier ha detto di non aver mai attaccato il managemant fiat e anche accusare gli operai che scioperano di danneggiare il paese. Mamma santissima. Per una buona che fa cento disastrose ne aggiunge!

echiesa
12-12-02, 16:52
Vedi che tu ora sei passato con me???!!!Hai visto??
SALUTI
Echiesa:fru

kid
12-12-02, 17:35
e non mi formalizzo per le sciocchezze che fa o dice Berlusconi. Aspetto di vedere i risultati e di fare un bilancio. Così come ho fatto con la sinistra. Tu hai già istruito il processo e stilato persino la condanna. Io sento le alleanze come delle costrizioni raccapriccianti ed inevitabili, tu ne teorizzi una persino in positivo e arrivi a votare liberamente quello che io nella politica detesto di più, Prodi. Per me Berlusconi non è un politico, è un guitto. Come posso aver paura di un guitto? Ogni tanto l'applaudo, ogni tanto gli dico, ma va a...
La più divertente è che egli voglia il Corriere della sera, che bada bene è vera. Ma che se ne fa? Chi ci mette a dirigerlo, Raimondo Vianello? Magari con dentro i cinquanta giornalisti prelevati dall'Unità ed ambienti politici affini. Guardate cosa hanno fatto a Rai uno. Hanno soppresso il fatto di Biagi e hanno messo due scemi in prma serata. E Porta a Porta? Adesso vedo che invitano pure le danzatrici del ventre. Ma è chiaro che questa maggioranza non ha futuro politico, perchè non sa nemmeno come trattarla la politica.

echiesa
12-12-02, 17:47
Se prevedessi i numeri del lotto come le disgrazie al posto di Berlusconi ci sarei io, e prima cosa vi metterei tutti fuorilegge, così imparate!!!E che abbiamo dato, il Paese in mano ad un guitto a cuor leggero???Così, tanto per ridere?? Rispondimi un pò al nuovo 3d che ho postato.
Questione Corriere:la rai appunto l'ha sistemata con le ballerine ed excalibur, ho provato a vederlo ma è invedibile ( come daltronde alcune puntate di Sciuscià,mentre apprezzo molto 8.30, bravissimo Ferrara e molto bravo pure Sofri, ottimo modo di fare TV).Mediaset vince anche nelle ore degli inferieri di notte e dei casellanti. Cosa gli manca?? La Grande Testata, la Testata che fa davvero opinione: il Giornale è letto, ma ormai è quasi un giornale di Partito e così viene identificato. Il Corriere NO. Ed è quello che gli manca nel controllo dei Media. Poi dopo ci può mettere a dirigerlo pure Topolino se è per quello, ma o non fa più danni o parla a favore.
saluti
echiesa :fru

kid
12-12-02, 18:27
avrebbe fatto quello che non riuscirono a fare nè Craxi, nè Andreotti. Il corriere resta il corriere stai tranquillo. Berlusconi sta in politica da nemmeno dieci anni, se gli va bene ne fa ancora cinque, figurati se il corriere si scompagina per Berlusca. Poi guarda che mica l'abbiamo fatto vincere noi Berlusconi, ha vinto di suo, grazie a chi ha fatto fuori Prodi, giubilato Ciampi, mandato all'aria Cossiga e disprezzato il nostro partito, più un'altra ventina di cretinate varie su ogni fronte ed argomento. Ad esempio, mi ero dimenticato delle piazze la prima volta che ho visto gli scienziati in piazza è stato con un governo dic entrosinistra.

echiesa
12-12-02, 23:05
Che baffino abbia scavato la fossa all'Ulivo o csn rimarrà stampato nei libri a lettere di fuoco, con la grandissima cazzata della bicamerale poi........Mo bisogna ricostruire, è ora, leggo il Corriere e non vorrei dover ritornare a Repubblica, che ho mollato anni et annorum.
saluti
echiesa:fru

lucifero
13-12-02, 00:18
Io la Stampa. Non fa gola a nessuno?

Anita
13-12-02, 09:31
Chi si vuol comprare la gazzetta del sud ?
:-00C :-00C :-00C

G. Oberdan
13-12-02, 11:23
Io leggo "La Stampa"

nuvolarossa
04-10-03, 00:31
"Non vogliamo ammainare lo storico simbolo dell'Edera"

Eletto nelle liste di Forza Italia e membro del gruppo misto (che vede riuniti liberaldemocratici, repubblicani e socialisti del nuovo Psi), il deputato Giorgio La Malfa accoglie di buon grado l'invito a discutere dell'appello che il nostro giornale ha deciso di lanciare in vista delle prossime elezioni europee. Per iniziativa de L'opinione, infatti, diversi e autorevoli esponenti dell'area laica dibatteranno il prossimo 8 ottobre (presso l'Hotel Quirinale in via Nazionale a Roma) sulla possibilità di presentarsi uniti all'appuntamento con gli elettori, rinunciando per una volta ad uno sterile campanilismo di partito.
L'esponente repubblicano non rifiuta il dialogo ma dalle sue parole si comprende bene come il Pri sia già fortemente orientato nella direzione opposta a quella da noi auspicata. "Le prossime elezioni europee saranno fondamentali per rilanciare con forza la nostra identità politica. Per questo restiamo molto cauti sulla prospettiva di una lista unica, sia essa del Polo oppure con diverse altre forze laiche, a meno che una nuova legge elettorale non la renda proprio indispensabile. Deve infatti essere chiaro a tutti che i repubblicani non intendono ammainare l'edera, l'unico simbolo laico sopravissuto nel panorama politico italiano. Certo, ci sono anche i Radicali italiani, ma loro sono laici sui temi sociali e per il rispetto dei diritti civili mentre noi ci distinguiamo per le nostre proposte in politica estera ed economica".

Ritiene adeguata la vostra collocazione politica nell'attuale coalizione di governo?

Siamo alleati nella Casa della Libertà ma non siamo confluiti in alcuno dei partiti che la compongono. Su alcuni temi - ad esempio sulla difesa della scuola pubblica e sul diritto alla fecondazione assistita - esercitiamo una riconosciuta e concordata libertà di giudizio che non incrina in alcun modo l'accordo a suo tempo stipulato con Silvio Berlusconi. Del resto condividiamo appieno la politica economica ed estera del governo e della maggioranza. Non nego però che la laicità resti comunque un valore minacciato, anche perché la fine della Democrazia Cristiana ha paradossalmente allargato l'influenza della chiesa e dei cattolici nella politica italiana. Resta pertanto intatta l'esigenza di una ricomposizione della famiglia laica, ma questa non può prescindere dall'individuazione di un programma comune che possa riunire in un unico simbolo quanti oggi militano alla sinistra, al centro e alla destra dello schieramento politico.

Il Parlamento dovrà comunque rimettere mano all'attuale legge elettorale. La diminuzione dei parlamentari italiani nell'assemblea di Strasburgo (a seguito dell'ingresso di nuovi paesi nell'Unione Europea) obbliga infatti a una ridefinizione del numero degli eletti in ciascuna circoscrizione. Per i repubblicani quali altre modifiche si rendono necessarie?

Siamo senz'altro favorevoli all'incompatibilità della carica di parlamentare europeo con quella di parlamentare nazionale, di consigliere regionale e di sindaco di una grande città. Quanto al resto preferiamo invece che rimanga l'attuale sistema proporzionale a liste concorrenti e con la multipreferenza. Vede, gli elettori italiani hanno una gran voglia di proporzionale. Hanno ormai compreso che il nuovo sistema maggioritario garantisce l'alternanza ma non la governabilità (comportando l'alleanza con Umberto Bossi o con Fausto Bertinotti un costo troppo elevato per le singole coalizioni). In questi anni è progressivamente scomparso il ruolo dei partiti tradizionali e senza di essi la vita democratica del paese rischia di piombare nel caos. Ben venga dunque il ritorno delle antiche bandiere, con le loro storiche connotazioni ideali.

Vittorio Pizzuto
(http://nuvolarossa.ilcannocchiale.it/)

nuvolarossa
15-07-04, 20:53
... con le elezioni europee si e' visto chi lavora per il Partito e chi per il Re di Spagna !

nuvolarossa
03-10-04, 13:11
Stelio De Carolis ritorna al “suo” Pri

FORLI’ - Stelio De Carolis, due settimane fa, ha abbandonato i Ds, ai quali aveva aderito nel 1998 e ha chiesto l’adesione al suo partito di origine: il Pri. Lo ha annunciato nella seduta della Direzione nazionale di ieri il segretario nazionale PriFrancesco Nucara. Voto favorevole al suo ingresso di tutti i membri della Dn e voto contrario, sul metodo, di Vidmer Valbonesi.De Carolis, 66 anni, deputato Pri per due legislature e senatore Ulivo dal 1996 al 2001, è originario di Fumone e residente a Meldola. Le ragioni politiche della scelta, al di là delle indiscrezioni, nei prossimi giorni.

FRANCO (POL)
03-10-04, 13:33
Stelio De Carolis ritorna al “suo” Pri

FORLI’ - Stelio De Carolis, due settimane fa, ha abbandonato i Ds, ai quali aveva aderito nel 1998 e ha chiesto l’adesione al suo partito di origine: il Pri. Lo ha annunciato nella seduta della Direzione nazionale di ieri il segretario nazionale PriFrancesco Nucara. Voto favorevole al suo ingresso di tutti i membri della Dn e voto contrario, sul metodo, di Vidmer Valbonesi.De Carolis, 66 anni, deputato Pri per due legislature e senatore Ulivo dal 1996 al 2001, è originario di Fumone e residente a Meldola. Le ragioni politiche della scelta, al di là delle indiscrezioni, nei prossimi giorni.

kid
04-10-04, 10:19
ma uno tiene aperto un partito anche perchè gli amici vi possano tornare. Altrimenti dovremmo fare la notte dei lunghi coltelli.

mcandry
04-10-04, 13:04
Originally posted by calvin
Altrimenti dovremmo fare la notte dei lunghi coltelli.

è vero, voi non la fate a chi rientra, ma solamente a chi c'è da sempre...

kid
04-10-04, 15:05
che sei in buona salute.

mcandry
04-10-04, 15:26
Originally posted by calvin
che sei in buona salute.

e spero di esserlo ancora di più per il prossimo consiglio nazionale

kid
04-10-04, 15:32
ci renderebbe un grande piacere.

mcandry
04-10-04, 17:16
Originally posted by calvin
ci renderebbe un grande piacere.

credo che mi abbia fatto proprio bene l'aria di san pietro in vincoli

kid
04-10-04, 17:24
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gif

A me è divenuta irrespirabile.

mcandry
04-10-04, 17:26
sai noi cattivi studenti, oramai siamo abituati all'aria irrespirabile

kid
04-10-04, 17:29
questo magari mi preoccupa.

mcandry
04-10-04, 19:14
Originally posted by calvin
questo magari mi preoccupa.

ma lascia stare... chi te lo fa fare.

FRANCO (POL)
04-10-04, 19:45
De Carolis nel giro di una notte impartirà lezioni di repubblicanesimo a tutti noi poveri peones?

E' rimasto male il poveretto per la mancata trasformazione dei Ds, fermo restando che non era difficile prevederlo, non capisco come il mancato raggiungimento di tale agognata meta sia in linea con un ritorno nel PRI?

Nessuna notte dei lunghi coltelli ed invece seguaci della parabola del figiol prodigo ma non per questo fessi....

mcandry
04-10-04, 21:39
Originally posted by FRANCO
Nessuna notte dei lunghi coltelli ed invece seguaci della parabola del figiol prodigo ma non per questo fessi....

secondo me ci si pensa così...

Texwiller (POL)
05-10-04, 14:45
Qualcuno ha pensato di invitare De Carolis a Modena per sabato prossimo?

Tex Willer

mcandry
05-10-04, 17:43
che de carolis, entri per fare minoranza, questo proprio non ci credo

nuvolarossa
08-01-05, 13:42
Il PRI movimento della democrazia e della tolleranza

Ritengo che il Pri sia il partito della tolleranza per antonomasia.
Lo dimostra il fatto che, in seno al PRI, ci siano in maggioranza
repubblicani che si schierano a favore della CDL, ma anche
repubblicani che si collocano in modo dialettico ed alternativo
rispetto ai due poli ed altri ancora che vorrebbero ritornare nel
centro - sinistra. Reputo fermamente che la diversità di posizioni
non si debba interpretare come incertezza sulla linea politica o,
peggio,come opportunismo politico, bensì, hegelianamente, come
una "Aufhebung", un innalzamento di alto respiro, che porterà a
fondere i momenti dialettici della moné, del prodos e della
epistrophé, in una sintesi superiore, alla alètheia, che
inevitabilmente sgorgherà dal dibattito repubblicano.
La questione non concerne strettamente la posizione politica del PRI,
bensì la fedele custodia dei valori del repubblicanesimo mazziniano,
del riformismo illuminista, laico, razionale, logico, consequenziale,
tollerante, kantianamente aperto al dialogo, moderato nei toni e
nell'atteggiamento, progressista nel senso del sociale, ma pragmatico
e realista sulla scia del neolaburismo inglese di Tony Blair.

Massimo Bandini

.............................
tratto dal Gruppo "I Repubblicani"
http://it.groups.yahoo.com/group/Repubblicani/
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/NUNEPECCATO.mid

nuvolarossa
22-07-05, 09:18
http://www.ilcannocchiale.it/blogs/bloggerarchimg/Repubblicani/PRIanni50.JPG

nuvolarossa
22-09-05, 19:38
Denis Ugolini ritorna nel Pri

CESENA -Pace è fatta. Denis Ugolini e il suo gruppo rientrano nel Pri. Una separazione durata circa dieci anni. Mario Guidazzi, segretario dell’Edera, non ha ucciso il vitello più grasso, ma quasi. Il figliol prodigo non si è presentato da solo, ma ha portato con se altre 17 persone, primo fra tutto quel Luigi Di Placido che è sempre stato il suo braccio destro. L’operazione non ha entusiasmato la minoranza del partito. Per alcuni il ritorno di Ugolini è come il fumo negli occhi, per altri c’è solo una incompatibilità di fondo. Guidazzi però non si preoccupa e ammette candidamente che nel Pri “non c’è mai stato un pensiero unico. Le posizioni diverse ci sono sempre state e ben vengano. L’importante è rispettare le regole”.Il primo effetto della ritrovata unione sarà la creazione di un gruppo unico consiliare (servono i tempi tecnici). Quindi “Cesena cambia” morirà e verrà messa una pietra sopra al passato e alle “incomprensioni” che avevano portato Ugolini lontano da corso Mazzini e a fare scelte politiche che in qualche caso hanno stupito.L’avvicinamento era cominciato prima dell’estate quando era iniziata una stretta collaborazione fra i due gruppi consiliari. Passare dalla convivenza al matrimonio è stato facile soprattutto quando c’è uno stimolo comune: la critica all’amministrazione comunale. E’ chiaro che l’Edera vuole proporsi come principale alternativa all’amministrazione comunale e, magari, arrivare nel 2009 ad essere il volano di quel listone che può diventare l’alternativa al centro sinistra.Una cosa è sicura: Mario Guidazzi e Denis Ugolini parlano la stessa lingua quando si parla della collocazione del partito. Oltre la destra e oltre la sinistra continua ad essere il refrain più suonato e la sinfonia verrà ripetuta dopo le prossime politiche del 2006. Entrambi ritengono che sarà percorribile la strada del polo Liberaldemocratrico. Messaggi vengono lanciati a diversi interlocutori: radicali e socialisti in particolare.Intanto però ci sono due importanti scadenze in arrivo. Nel 2006 si voterà per le politiche e a Cesenatico per le amministrative. Cosa farà il Pri, soprattutto in riva all’Adriatico dove potrebbe essere fondamentale?Guidazzi non è parso appassionarsi particolarmente ai problemi. L’impressione è che abbia cercato di fare l’equilibrista sapendo che si tratta di temi molto sentiti all’interno del partito. Per quanto riguarda il comportamento da tenere in vista delle politiche (al momento il Pri è organicamente all’interno del centro destra) si è limitato ad un laconico: “C’è una confusione tale che non si capisce niente, quindi non ci può esprimere”.Su Cesenatico è stato più loquace. Ha ribadito con forza l’idea autonomista, ma anche aggiunto che è disposto a dialogare con chiunque: “L’importante è che si parli concretamente di come affrontare i problemi”. Ha anche aggiunto che non si scandalizzerebbe se a livello nazionale andasse con uno schieramento e a livello locale si alleasse con un altro. Lui non si scandalizzerebbe, ma altri (il nazionale) la penserebbero allo stesso modo?

db

nuvolarossa
31-07-07, 18:08
Modulo per la domanda di iscrizione al Partito Repubblicano Italiano

... clicca qui ... (http://www.pri.it/ModuloIscrizionePri.htm)

nuvolarossa
03-08-07, 19:44
Un sogno repubblicano

Ideali e idee per realizzarli. Ho fatto un sogno, un sogno lungo, lunghissimo che ha impegnato la mia esistenza. Ho sognato talvolta dormendo, tal'altra ad occhi aperti e tal'altra ancora pensando a progetti che mi aiutassero nel lavoro quotidiano professionale e politico. Non ho mai avuto incubi nella mia ultra - quarantennale attività politica.

http://www.comune.bologna.it/museorisorgimento/mostre/tricolore/img/45ico.jpg

Ho trovato conforto nella condivisione di questi sogni da parte di tanti repubblicani e mi è, altresì, capitato di dover affrontare talvolta le loro legittime contestazioni. Ho sempre tenuto in grande considerazione l'opposizione all'interno del piccolo Partito Repubblicano, ma con tanti amici ho vissuto battaglie politiche accomunati dal nostro essere repubblicani.

Apparteniamo ad una classe politica che ha abiurato alle ideologie fin dalla sua nascita, avendo come denominatore comune gli ideali e come pratica quotidiana le idee per realizzare un progetto che ci ha sempre visti uniti: avere un'Italia più civile, una giustizia sociale adeguata, realizzare l'applicazione di un sistema meritocratico che affermi e premi il lavoro come elemento di distinzione dall'apatia e dalla massificazione dell'individuo; un'Italia che deve finalmente pensare a produrre ricchezza per distribuirla equamente in alternativa a un'Italia che distribuisce povertà.

Io non so distinguere i repubblicani di sinistra da quelli di destra, probabilmente perché sono convinto che il termine "repubblicani" contenga in sé un'unica, completa e imprescindibile aggettivazione.

Certo poi le qualità e i difetti umani, che tutti ci portiamo dietro, a seconda della nostra storia personale, possono distinguere, com'è giusto che sia, un repubblicano dall'altro: e tuttavia questo ha poco peso o nessun peso nell'attività politica.

L'unico nostro obiettivo deve essere solo ed unicamente la crescita del partito. Le ambizioni personali, anche quando trovano sbocchi positivi, sono effimere e durano lo spazio d'un mattino.

Tutti noi sappiamo che senza la base non esistono la piramide e il suo vertice.

E ai tanti repubblicani sparsi per l'Italia mi rivolgo con un accorato appello: il PRI ha le condizioni per un rilancio, senza illusioni ma con moderato ottimismo. I catastrofismi intermittenti sono deleteri come lo sarebbe un ottimismo irrazionale.

Ci aspetta un autunno molto impegnativo, ma sono certo che sapremo adempiere tutti insieme ai nostri doveri di repubblicani e, se fra i tanti, qualcuno farà la fronda, pazienza, prima o poi si renderà conto di aver sbagliato.

Buone vacanze a tutti, proprio a tutti.

di Francesco Nucara
Roma, 3 agosto 2007

tratto da http://www.nuvolarossa.org/modules/news/article.php?storyid=4202

nuvolarossa
17-11-07, 12:41
...