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psisicilia
25-07-02, 18:00
Dalla "Gazzetta del Sud" - 19 Aprile 2001 - Edizione di Reggio Calabria

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Luciana Sbarbati a Reggio Calabria

L'on. Sbarbati sui motivi dello strappo che ha dato vita ai Repubblicani europei
Non si può cancellare una storia ultracentenaria

Pino Toscano

«Una scelta difficile, dolorosa, ma assolutamente necessaria». L'on. Luciana Sbarbati definisce con queste parole lo strappo che si è consumato nel Pri dopo il congresso di Bari e che ha dato vita ai Repubblicani europei. E ora, dice, «siamo pronti ad una battaglia politica di dignità e di coerenza». Brucia ancora la decisione di La Malfa di schierarsi con la Casa delle libertà. Una decisione giudicata politicamente contro natura. Inevitabili perciò le conseguenze in quella parte del Pri che considera un valore storico la collocazione dei repubblicani nell'area di centrosinistra. Di quella componente, la Sbarbati è stata la sostenitrice più accesa, fino al punto di rottura: «Non potevano chiederci di rimanere assenti o strabici. E soprattutto non ci si poteva chiedere di cancellare la nostra storia». La “pasionaria” dell'edera, anzi delle cinque piccole edere che compongono il simbolo del nuovo soggetto politico, attacca duramente il segretario del Pri: «Ha svenduto il partito per assicurarsi la rielezione rifugiandosi sotto le insegne di Forza Italia e dietro le spalle di Tremonti». Applausi. La sala dell'Excelsior, affollata di candidati, amici e simpatizzanti, è calda. Al tavolo della presidenza, con Cangiamila, Cerra, Gatto, Laganà, Gangemi e Laratta, c'è anche Mimì Chirico, un pezzo di vita repubblicana della nostra città. Ci aveva pensato lui, con la sua passione di vecchio dirigente avvinto alle radici, a riscaldare la platea, non solo risvegliando i ricordi del passato ma puntando soprattutto sull'orgoglio del presente. E il presente, come scandisce Roberto Cangiamila, che proprio ieri ha rassegnato le sue dimissioni da assessore provinciale, è rappresentato dalla linea verde: «Nella nostra lista c'è il candidato più giovane in assoluto: diciott'anni da pochi mesi». Chirico si rammarica della scissione: «Quando si vive nella stessa casa per oltre mezzo secolo, la separazione è sempre un fatto triste». Ma non c'era altro da fare: «Il Pri doveva restare nel centrosinistra. Invece ha scelto di diventare satellite di Berlusconi e alleato di Rauti». Poi assicura pieno appoggio a Italo Falcomatà: «Il sindaco merita la riconferma. Ha amministrato la città con rigore morale, mettendo al bando le consorterie e i comitati di affari». Marco Minniti apprezza «il coraggio della scelta» di Luciana Sbarbati e considera la posizione di La Malfa frutto di un calcolo elettorale. Che non necessariamente deve rivelarsi indovinato. Il sottosegretario alla Difesa, infatti, ritiene che l'urna potrebbe riservare un'amara sorpresa a chi pensa di avere già vinto. Piuttosto, il centrosinistra «deve rivendicare con più orgoglio i risultati di governo». Un punto, dice Minniti, che stranamente finora non è stato utilizzato con la necessaria convinzione: «Ha ragione Luciana. Dobbiamo essere capaci di spiegare meglio ai cittadini cosa abbiamo fatto per il Paese in questa legislatura». Ai Repubblicani europei promette un impegno leale per l'oggi e dà un appuntamento per il futuro nella casa comune dei riformisti, «un grande progetto che ha radici in Italia e orizzonti europei». Italo Falcomatà confessa di essere stato scettico all'apparire sulla scena politica della nuova “edera”, ma di avere ben presto superato le sue riserve rendendosi conto dello spessore dell'iniziativa sotto il profilo della continuità con la tradizione repubblicana. E, al riguardo, il sindaco ricorda con una punta di civetteria di essere stato il biografo di Gaetano Sardiello, fondatore del Pri a Reggio nel 1907. Il pensiero va poi alla svolta amministrativa del 1993, che diede luogo alla cosiddetta “Giunta del sindaco”, per sottolineare che l'inizio di quella esperienza fu possibile anche grazie al contributo di due repubblicani come Pino Simonetta e Franco Azzarà. «Appena un anno prima avevamo avuto una gestione commissariale che era stata una tragedia. Volevamo allontanare la ulteriore umiliazione del commissario». Così fu. Il resto è storia di questi anni.

psisicilia
25-07-02, 18:03
Dalla "Gazzetta del Sud" - 20 Aprile 2001 - Edizione di Reggio Calabria

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Consiglio provinciale / La seduta di ieri è andata deserta, ma l'ordine del giorno era stato quasi esaurito mercoledì
Molto rumore, ma non per nulla
Approvati importanti provvedimenti rivolti allo sviluppo del territorio

Paola Suraci - La campanella ha suonato ripetutamente per chiamare in Aula i consiglieri provinciali, ma nella sala delle adunanze di Palazzo Foti sono arrivati solo in pochi. La seduta così non si è potuta svolgere per mancanza di numero legale. Dopo la lunga e movimentata assemblea del giorno procedente, infatti, restavano da discutere soltanto pochi argomenti e perciò si è rinviato tutto... a data da destinarsi. Vertenza Isotta Fraschini; chiusura della Centrale del latte; sistema dei trasporti provinciali ed elezione del Collegio dei revisori dei conti, ecco i quattro punti che non sono stati discussi dall'assemblea e che slitteranno alla prossima riunione. Se c'è chi pensa che la seduta dell'altro giorno passerà alla storia per “i salti della quaglia” di quattro consiglieri (Giorgio Dal Torrione, Gianni Bentivoglio, Paolo Laganà e Mario Mazza) che hanno ufficializzato la scelta di lasciare i gruppi di appartenenza per aderire ad altri partiti, insieme alle dimissioni dell'assessore Roberto Cangiamila uscito dal Pri per aderire alla nuova formazione dei Repubblicani europei, c'è chi ritiene, invece, che è stata una riunione importante e decisiva per lo sviluppo della provincia reggina. Sono state assunte infatti decisioni e scelte che vanno nell'interesse dei più deboli e delle minoranze, caratterizzando così quella “fracassona” seduta del Consiglio in una assemblea attenta alle esigenze dei cittadini, cercando di fare una politica per abbattere l'esclusione sociale, partendo anche dal piano delle Opere pubbliche. I consiglieri provinciali infatti non solo hanno approvato il bilancio di previsione 2001 e quello pluriennale 2001-2003 con 20 voti a favore, 2 contrari e 3 astenuti, (tra cui quello di Luigi Parisi, Cdu, secondo cui il documento contabile è solo propagandistico poiché alcune opere sono elencate nel piano 2001, con una voce totale, mentre poi sono riprese nel piano pluriennale); il piano delle opere pubbliche è passato con 23 voti favorevoli, uno contrario e uno astenuto. «Per il Piano delle opere pubbliche, – dice il consigliere Gianni Bentivoglio – abbiamo lavorato di concerto con il collega Pasquale Inzitari, capogruppo Ccd, per quanto concerne le necessità del comprensorio della Piana di Gioia Tauro. Abbiamo segnalato opere che ricadono in località sprovviste della presenza di consiglieri provinciali e la nostra approvazione sta ad evidenziare il fatto di avere avuto accolte da parte del presidente della Giunta tutte le nostre richieste». Ma si è finalmente arrivati alla nomina del Difensore civico, il trentaseienne Ernesto Siclari, avvocato, su cui maggioranza e opposizione hanno trovato convergenza. Sarà sicuramente un passo avanti per avvicinare i cittadini alla politica. Ma non finisce qui. Ancora è stato nominato Concetto Iannello (Ppi) a rappresentante presso la Consulta regionale dell'emigrazione e dell'immigrazione. È stata istituita la Commissione Pari Opportunità i cui membri saranno nominati a breve e attraverso questo strumento si potrà davvero cercare di cambiare questa terra dove molti uomini e molte donne sono costretti a fare i conti con la mancanza di opportunità e con un territorio strutturalmente complesso che per mancanza di infrastrutture adeguate tende a creare condizioni di opportunità differenti. Ecco allora che la politica del fare sarà utile soprattutto ai cittadini e anche l'adesione dell'Amministrazione alla costituenda spa “Patto territoriale della Piana e del versante tirrenico della provincia reggina” va in questo senso. Ancora, si è pensato alle minoranze linguistiche e alla loro tutela secondo la Legge 482 del 15/12/1999 e per i grecanici sarà sicuramente una svolta decisiva cercando l'integrazione nel segno della differenza. Se l'Amministrazione provinciale guarda avanti e allo sviluppo di questa terra ecco allora che la programmazione dei fondi strutturali 2000/2006 è diventata l'elemento fondamentale dell'attività dell'assessorato Energia, ambiente, sviluppo, retto da Silvio Gangemi. «Nell'ottica dell'utilizzazione rapida e produttiva dei fondi disponibili nei vari settori dell'economia e delle opere pubbliche, la Provincia – dice l'assessore Gangemi –, ha attivato tutti gli organismi, interni ed esterni all'Amministrazione, che hanno competenza nella individuazione delle linee di sviluppo da perseguire nel territorio. In particolare è stato attivato l'Ambito territoriale ottimale, previsto dalla Legge 36/94 (Legge Galli) e dalla L.R. 10/97, con il compito di approvare il primo “Piano stralcio” di intervento sulle reti idriche di tutta la provincia di Reggio Calabria. I novantasette sindaci dei Comuni reggini hanno approvato il Piano predisposto dalla segreteria tecnico operativa dell'Ambito con il supporto di un gruppo di esperti individuati dall'assessorato». «Si tratta di un piano organico di interventi, – prosegue Gangemi – sulle reti idriche dei comuni della provincia, tendente a porre le condizioni per un riequilibrio delle caratteristiche di qualità e quantità del servizio fornito ai cittadini. L'obiettivo di questo primo piano è quello di aumentare la dotazione idrica dei cittadini che attualmente soffrono i limiti del servizio, soprattutto nelle aree a più forte carenza idrica e nei periodi estivi».

psisicilia
25-07-02, 18:06
Dalla "Gazzetta del Sud" - 9 Maggio 2001 - Edizione di Reggio Calabria

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Calabrò garante di Cangiamila

In riferimento alle dimissioni da assessore di Roberto Cangiamila, che in questi giorni di campagna elettorale hanno dato la stura a varie interpretazioni, interviene il presidente della Provincia, Cosimo Antonio Calabrò, per ribadire quanto già affermato in sede di consiglio provinciale, e cioè che «le dimissioni, peraltro annunciate da tempo, sono avvenute autonomamente in coincidenza con la candidatura come capolista dei Repubblicani europei al consiglio comunale. Lo stesso Cangiamila – precisa Calabrò – le ha motivate con la necessità di non esporre le proprie scelte alla possibile strumentalizzazione che una sua permanenza nell'esecutivo provinciale avrebbe generato». Con l'occasione, Calabrò sottolinea «la correttezza e la lealtà dimostrate da Cangiamila nei tre anni di lavoro comune».

psisicilia
25-07-02, 22:17
Dalla "Gazzetta del Sud" - 16 Maggio 2001 - Edizione di Reggio Calabria

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Le elezioni amministrative hanno provocato qualche novità all'interno dei due Poli. DE con Lucio Dattola in Consiglio
Ds primo partito, Fi sorpassa An
La maggioranza può contare su 24 seggi, 15 la minoranza della Cdl. Oggi il Tar su «Uniti per la città»

Pino Toscano
I Democratici di sinistra, con 14.250 voti, pari al 14,7 per cento, e 7-8 seggi. sono il primo partito di Reggio. Un dato inedito, trascinato anche dall'effetto-Falcomatà, vero dominatore dell'urna. Al secondo posto si piazza il Partito Popolare, con 13.579 voti (14,1) e sette seggi. Al terzo Forza Italia, con 12.680 voti (13,1) e sei seggi. Poi viene Alleanza Nazionale con 11.543 (11.9) e cinque seggi. Quindi: Biancofiore 8.079 (8,4), tre seggi; Uniti per la Città 5.317 (5,50), tre seggi; Cpc-Rinnovamento Italiano-I Democratici 4.771 (4,9), due seggi; Democrazia Europea 4.082 (4.2), un seggio; Nuovo Psi 3.949 (4,1), un seggio; Sdi 3.743 (3,9), due seggi; Udeur 3.600 (3,7), 1-2 seggi; Prc 3.396 (3,5), un seggio; Comunisti Italiani 2.004 (2,1), un seggio. Seguono, senza aver conquistato alcun seggio, Forza Reggio 1.637 (1,7), Pri 1.516 (1,6), Repubblicani Europei 850 (0,9), Fiamma tricolore 684 (0,7), Reggio Libera 600 (0,6), Lista di Pietro-Italia dei valori 399 (0,4). Giuseppe Meduri, della segreteria regionale dei Ds, interpreta il voto come frutto della spinta al cambiamento impressa dal partito in questi anni: «Questo riconoscimento ci stimola a proseguire con sempre maggiore impegno sulla strada intrapresa». La soddisfazione dei Popolari, che a Reggio si confermano in buona salute grazie alla qualità della giovane classe dirigente del partito, è espressa dal vicesindaco Demetrio Naccari (primo eletto della lista con ampio margine e con diffusi consensi d'opinione sul territorio), che molto probabilmente sarà ancora il primo collaboratore di Italo Falcomatà nella prossima giunta municipale. Dice Naccari: «I reggini hanno evidentemente apprezzato il lavoro che, come Popolari, abbiamo svolto in questi anni al servizio della città e ci hanno confermato il loro sostegno. Voglio assicurare che, ancora una volta, faremo di tutto per non deluderli, mettendo in campo nella nuova esperienza amministrative tutte le nostre energie». Alessandro Nicolò, coordinatore provinciale degli azzurri, rileva il balzo in avanti di Forza Italia, che diventa il primo partito della Casa delle libertà spodestando Alleanza Nazionale: «Siamo cresciuti dal 9 al 13%. Ci siamo impegnati per questo risultato svolgendo un lavoro oculato e paziente di ricucitura e abbiamo ricevuto il giusto dall'elettorato». Soddisfatto anche Lillo Manti, coordinatore regionale del Centro popolare calabrese (Cpc): «La coalizione puntava ad un successo di rilievo. Abbiamo raggiunto un risultato straordinario. Da questo dato possiamo partire per realizzare il nostro progetto politico e una strategia di ampio respiro per la città». Oggi, intanto, le elezioni avranno una coda al tribunale amministrativo. Il Tar, infatti, dopo avere concesso alla formazione “Uniti per la Città” la sospensiva che, superando l'esclusione decretata dalla Commissione circondariale, le ha permesso di partecipare alla competizione (sia pure partendo con notevole ritardo) e di ottenere un lusinghiero successo, ora è chiamato a decidere nel merito del ricorso. Inutile dire che la pronuncia dei giudici amministrativi è attesa con molto interesse, e non solo dalla lista interessata. Un altro ricorso è annunciato da Forza Reggio. Giuseppe Nucera lamenta la mancata inclusione di un suo candidato della “civica” nel manifesto elettorale. Staremo a vedere.

psisicilia
25-07-02, 22:21
Le preferenze raccolte dai candidati della lista "Repubblicani Europei" alle Elezioni Comunali di Reggio Calabria del 13 Maggio 2001

Cangiamila Roberto 189
Gangemi Giuseppe 159
Aricò Grazia 7
Assumma Grazia 33
Bruno Erminio 14
Caracciolo Antonino 12
Caridi Umberto 8
Cogliandro Davide 28
Cortese Giuseppe 9
Crea Giuseppe 0
Dama Massimo 0
De Stefano Domenico 5
Delfino Luigi 4
Giustra Paolo 30
Lucisano Vincenzo 5
Mangano Mario 41
Molinari Vincenzo 4
Monea Gregorio 1
Nevoso Demetrio 0
Nicolò Giuseppe 0
Oliveti Daniela 0
Paturzo Giulia 1
Puliatti Giuseppe 0
Rossi Marcello 53
Ruffo Margherita 6
Sapone Domenico 0
Schembari Franco 29
Spanò Aldo 35
Vitersi Maria 0

psisicilia
25-07-02, 22:24
Dalla "Gazzetta del Sud" - 19 Agosto 2001 - Edizione di Reggio Calabria

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I Repubblicani europei non accettano di non essere considerati parte integrante dello schieramento
«L'Ulivo deve cambiare strategia»

Acque agitate in seno all'Ulivo. Almeno a livello provinciale. A fare onde, questa volta (quelle di Rifondazione comunista hanno riguardato tutto il centro sinistra) sono i Repubblicani Europei e il loro coordinatore provinciale Roberto Cangiamila. Cangiamila ha scritto una lettera aperta al Comitato provinciale dell'Ulivo: «Prendiamo atto che non avete ravvisato l'esigenza di considerare i Repubblicani Europei quale soggetto politico facente parte integrante dell'Ulivo. Ci indigna che per motivare il vostro incontro si è parlato di “rilancio dell'azione politica dell'Amministrazione provinciale”, termine largamente usato, anche nel recente passato, per adeguare le giunte alle nuove esigenze dei partiti. Eppure avevano ritenuto che il comitato provinciale dell'Ulivo fosse nato con spirito e obiettivi politici diversi da quello che, purtroppo, sembrano emergere. Ritenevamo che fosse stato costituito per intraprendere, concertare e organizzare l'azione politica in vista dei futuri appuntamenti elettorali, nonché promuovere le azioni necessarie a rendere edotta l'opinione pubblica della positività del lavoro fin qui svolto dalle Amministrazioni di centro sinistra relativamente a tutti i consessi elettivi e non comprendiamo, invece, perché non ci sia stata, ad oggi, un'attenta disamina del risultato politico-elettorale dello scorso 13 maggio». Poi Cangiamila plaude a Rifondazione comunista: «Prc, a giusta ragione, afferma che in una coalizione di partiti non possono esistere momenti separati di discussione politica per non vanificare lo spirito unitario che è stato il collante della vittoria del '98. Non vorremmo pensare che l'esigenza dell'Ulivo sia quella di trovare prima un equilibrio al suo interno per poi rappresentarlo alla coalizione. Non vogliamo credere che al duopolio Ds-Ppi si fosse sostituito quello Margherita-Ds; se così fosse, avremmo motivo di credere che essi stiano lavorando seriamente per non ottenere la riconferma del centro sinistra alla guida della Provincia». «Se l'on. Meduri – continua Cangiamila – pensa che, incassato il sostegno del Cpc di Manti, il centro sinistra possa ripetere il successo elettorale del '98 senza il necessario apporto di forze politiche portatrici di altre culture, dovrebbe trarre insegnamento dalle recenti esperienze politiche del centro sinistra in cui la somma dei precedenti risultati si è rivelata ben lontana dal traguardo sperato. Il segreto, invece, è rappresentato dal valore aggiunto che una coalizione di partiti riesce a intercettare. Il valore aggiunto è rappresentato dalla capacità di interagire con larghe fasce della società che non sempre, per causa nostra, si riconoscono nei partiti. Oggi avvertiamo la necessità di ricondurre la politica nell'alveo di un vero e serio progetto, anche operando rinunce se queste sono necessarie ad accrescerne la credibilità della stesso. Questa è una condizione che l'elettorato esige per fare scelte importanti – conclude Cangiamila –, per dare ancora fiducia a un'azione amministrativa, per continuare a credere nella laboriosità degli uomini impegnati n politica. Ridurre tutto ciò alla semplice occupazione di posti e all'ottenimento di incarichi svilisce il nostro mandato di attenti osservatori delle esigenze dei cittadini».

psisicilia
25-07-02, 22:25
Dalla "Gazzetta del Sud" - 6 Novembre 2001 - Edizione di Reggio Calabria

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Repubblicani Europei, a Reggio la convention

REGGIO CALABRIA – Entro la fine di questo mese si terrà la prima convention regionale del movimento dei Repubblicani europei. Ad annunciarlo è stato il coordinatore regionale Roberto Cangiamila appena nominato nella direzione nazionale del movimento insieme ad altri due esponenti calabresi, Aldo Gatto coordinatore provinciale di Catanzaro, e Rita Laratta responsabile per Vibo Valentia. «L'elezione dei tre esponenti del movimento calabrese nell'organismo nazionale», ha sottolineato Cangiamila, «è la testimonianza di una particolare attenzione verso la Calabria per il ruolo ed il contributo che ha saputo dare nella costruzione del nuovo soggetto politico». L'elezione è avvenuta recentemente a Roma nell'ambito dell'assemblea costituente del partito conclusa con l'elezione del segretario nazionale Luciana Sbarbati. A distanza di qualche giorno si è riunito il coordinamento regionale in cui sono stati focalizzati i rapporti con le altre forze politiche del centrosinistra a livello locale. È emerso l'unanime convincimento, si legge in una nota dei Repubblicani europei, che «il ruolo del movimento, così come per le altre forze politiche dell'Ulivo, potrà certamente essere valutato per il contributo che sapranno esprimere in occasione dei futuri appuntamenti elettorali. I Repubblicani europei sono comunque convinti che non si possa prescindere dal riconoscimento della pari dignità che dovrà concretamente manifestarsi fin dalla stesura del progetto politico e dovrà riguardare anche la definizione di tutti gli aspetti politico amministrativi finora non riconosciuti».

psisicilia
25-07-02, 22:28
Dalla "Gazzetta del Sud" - 2 Febbraio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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Repubblicani europei, Cangiamila “vice” nazionale


Al termine della direzione dei Repubblicani europei svoltasi a Roma e presieduta dall'on. Luciana Barbati, il reggino Roberto Cangiamila è stato eletto, assieme all''avv. Vittorio Dotti, vicesegretario nazionale del partito. Cangiamila ha militato fin dall'inizio del suo impegno politico nelle file del Pri calabrese, ricoprendo, tra l'altro, la carica di consigliere nazionale e coordinatore regionale. Assessore provinciale nella giunta guidata da Cosimo Antonio Calabrò, si dimise dalla carica all'indomani della scissione provocata dalla scelta di Giorgio La Malfa di aderire alla Casa delle libertà e fu protagonista in Calabria della costituzione del movimento dei Repubblicani europei.

psisicilia
25-07-02, 22:30
Dalla "Gazzetta del Sud" - 5 Febbraio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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Parla il vicesegretario nazionale dei Repubblicani europei
Cangiamila: mai più asilo a industriali mordi e fuggi

Roberto Cangiamila, reggino, è stato eletto nei giorni scorsi a Roma, assieme a Vittorio Dotti, vicesegretario nazionale dei Repubblicani europei.
– Se l'aspettava? «Un po' sì. Ma non nego che l'aver trovato conferma ai miei... sospetti mi abbia fatto molto piacere. A parte la soddisfazione personale, però, ritengo che questa carica rappresenti la volontà del partito di radicarsi sempre più sul territorio e guardare al Mezzogiorno con la giusta attenzione».
– Ma per lei, forse, questo riconoscimento ha anche il sapore della rivincita... «Acqua passata. Voglio solo ricordare che ero consigliere nazionale del Pri in quota alla minoranza e che ho lasciato la carica di assessore provinciale all'indomani del passaggio a destra di Giorgio La Malfa. L'ho fatto per coerenza e dignità politica, malgrado l'ammissione unanime di un lavoro svolto con molto scrupolo nel settore della Pubblica istruzione e soprattutto dell'edilizia scolastica».
– Come vi state preparando all'appuntamento elettorale? «Saremo presenti alle elezioni di maggio con una nostra lista al Comune e alla Provincia, e quello che ci fa piacere constatare è che è vivo in questa città un repubblicanesimo “di sinistra”, fatto di persone dal significativo passato politico, pronte a sposare una causa e a dare il loro contributo per riaffermare la continuità del pensiero mazziniano, ricco di valori e di attenzioni verso il mondo riformista e di sinistra in generale».
– Che condizioni avete posto agli alleati? «Nessuna. Anzi, una solo ma strategica e di principio: le elezioni si debbono affrontare con gli uomini migliori per centrare l'obiettivo della continuità amministrativa, una continuità capace di sanare vecchi guasti e di imprimere un'accelerazione diversa per raggiungere quegli obiettivi che legittimamente i cittadini di Reggio e della provincia rincorrono da tempo. E per queste ragioni riteniamo di secondaria importanza l'appartenenza ad una stessa area dei candidati. L'obiettivo primario è quello di vincere, soprattutto per evitare che altri si approprino di quanto di positivo è stato fino ad oggi fatto e realizzato sia alla Provincia che al Comune».
– Quali sono le priorità da inserire nel programma? «Abbiamo l'obbligo di pensare a come realizzare nuova occupazione, iniziando a consolidare quella esistente attraverso tutti gli strumenti oggi a disposizione e attraverso un'analisi per certi versi spietata di ciò che di negativo è stato fatto. Il riferimento è, per esempio, al polo tessile, dove a nostro giudizio non sono state bene amministrate le risorse finanziarie a disposizione. Quindi contrasteremo la presenza di industriali “mordi e fuggi”, costruendo i presupposti per la presenza di industrie “vere”, consolidate da tempo, e che con il loro insediamento consentano anche la creazione di un indotto capace di andare al di là dei 250 posti dell'area di San Gregorio. La stessa attenzione va portata nel comparto dei trasporti e dell'industria metalmeccanica, senza tralasciare forse la risorsa più importante, quella turistica, che tuttavia non può essere affrontata con la dismissione di questa o di quella scuola sul Lungomare ma attraverso un serio progetto di rilancio del settore, allungando lo sguardo alle zone della provincia».
– Che impegno si sente di assumere con i reggini da vicesegretario nazionale? «Mi propongo di portare nelle sedi nazionali i problemi più assillanti del nostro territorio e di contribuire alla loro soluzione».
– E sul piano politico? «Lavoremo per creare nel Mezzogiorno, e nella nostra provincia in particolare, le migliori condizioni per ripartire con un rinnovato Ulivo che sappia guardare oltre i suoi stessi confini, anche attraverso l'arricchimento della cultura propria di quelle forze politiche che oggi non sono all'interno del centrosinistra». (pitos)

psisicilia
25-07-02, 22:32
Dalla "Gazzetta del Sud" - 29 Marzo 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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L'Italia dei Valori è alleata con i Repubblicani europei

Accordo anche tra Repubblicani europei e Italia dei Valori. L'intesa è stata siglata nel corso di un incontro al quale hanno preso parte, per i repubblicani, il vicesegretario nazionale Roberto Cangiamila e il coordinatore provinciale Mimmo Pitarresi, e per la Lista Di Pietro il coordinatore provinciale Michelangelo Azzarà e i componenti del direttivo provinciale Gianni Surace e Claudio Caminiti. La convergenza, spiega una nota, «trae origine dal comune sentire nel centrosinistra , anche a riguardo del sistema elettorale che, dopo la grande illusione del maggioritario, vede i due movimenti interessati ad una correzione proporzionale per dare voce alle diversità culturali e politiche in un Ulivo sempre più Ds e Margherita». La collaborazione è rafforzata inoltre dalla vicinanza dei leader nazionali Luciana Sbarbati e Antonio Di Pietro, entrambi appartenenti al gruppo Liberal repubblicano (Eldr) del parlamento europeo. «Una comunione d'intenti e una visione della politica», dicono Azzarà e Cangiamila, «caratterizzata da alcuni presupposti imprescindibili quali il rispetto della legalità e dell'ordine giudiziario, il rilancio del Mezzogiorno, la difesa della scuola pubblica, l'ottimizzazione del sistema sanitario nazionale, la salvaguardia dei diritti acquisiti dai lavoratori, la tutela delle fasce deboli, l'attenzione verso un'economia che sappia essere anche sociale e verso il sistema del volontariato, unica vera risorsa di solidarietà del Paese, oltre alla comune idea di un federalismo solidale a tutela delle regioni più deboli, e tutto ciò nella consapevolezza di una inadeguata azione del Governo di centrodestra nazionale e regionale». I dirigenti dei movimenti, convinti che solo un percorso comune potrà consentire di raggiungere gli obiettivi preposti, hanno deciso di attuare il progetto politico con la presentazione di una lista, sia a Palazzo San Giorgio che alla Provincia, aperta a quanti si riconoscono nelle ragioni stesse del loro stare insieme per rappresentare le reali esigenze di cambiamento politico-amministrativo che provengono dalla società. (pitos)

psisicilia
25-07-02, 22:35
Dalla "Gazzetta del Sud" - 23 Aprile 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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IL PUNTO
Alleanze e liste da definire ancora si “naviga” a vista

Tonio Licordari
È la settimana del “rien ne va plus” per le candidature. Sabato alle ore 12 scade il termine per la presentazione delle liste. Ma ancora nei due schieramenti si naviga a vista. Non ci sono certezze, si “limano” gli ultimi accordi. Sia nel centrodestra sia nel centrosinistra le segreterie sono affannosamente impegnate a definire le liste e a dare l'imprimatur alle alleanze. Ma la campagna elettorale è già in atto, anche se i quattro candidati di punta (i due della provincia e i due del comune) hanno scelto strade diverse. L'importante è aprirsi agli elettori. In fondo tutte le strade portano all'urna del 26 e 27 maggio. Provincia. Il duello è tra l'uscente Cosimo Antonio Calabrò e Pietro Fuda capogruppo al Consiglio regionale di Forza Italia. Il primo si è tuffato nella strada dei convegni e delle conferenze stampa. Il secondo, lo sfidante, promuove incontri in città e provincia con tutte le forze produttive. Al comune di Reggio è in corso la sfida giovane tra Demetrio Naccari per il centrosinistra e Giuseppe Scopelliti per la Casa delle libertà. Il sindaco facente funzioni annuncia di volersi confrontare direttamente con la gente. Verranno sì leader politici nazionali (sono annunciati tra gli altri Rutelli e Fassino), ma Naccari vuole avere un rapporto diretto con l'elettorato. L'assessore regionale Scopelliti, invece, è partito da lontano, facendo un tour nelle periferia per poi concludere il percorso nel centro della città. Il contatto con la gente gli è servito per completare il programma elettorale. Adesso sta facendo il giro degli uffici, ieri si è incontrato al Cedir con il personale dell'anagrafe. La macchina elettorale si è messa in moto anche se ancora bisogna definire le alleanze. Nel centrodestra si sta varando uno schieramento che va oltre la Casa delle libertà. Sta per nascere, se non interverranno difficoltà dell'ultima ora, una coalizione simile a quella che consentì alle regionali il successo a Chiaravalloti. Oltre ai partiti canonici della Cdl (Forza Italia, An, Udc, Nuovo Psi) ci saranno il Patto Segni, Liberal Sgarbi, il Partito repubblicano, il Psdi. Ma la sorpresa potrebbe essere l'adesione dell'Udeur-Upc.
L'incontro decisivo è previsto per domani. Questo partito di centro guidato dall'on. Lillo Manti e dal consigliere regionale Pasquale Tripodi ha due opzioni: o correre da solo in prima battuta per poi sostenere il centrodestra nel ballottaggio. Oppure (è questa l'ipotesi più probabile) l'Udeur-Cpc si imbarcherà subito con la Cdl. Si apprende inoltre che l'Udc dovrebbe presentare due liste: una ufficiale con il simbolo Udc e un'altra civica per dare più forza alla coalizione di centrodestra. Indiscrezioni anche sul fronte del centrosinistra. Un solo nodo da sciogliere all'interno della Margherita: la richiesta di Rinnovamento Italiano, attraverso l'ex assessore regionale Antonella Freno, che chiede la ripresa del dialogo sia all'interno del Margherita sia della coalizione. Si parla di dialoghi interrotti che vanno ripresi per la definizione delle candidature di vertice che comunque sono ormai scontate. Si parla anche di tre liste possibili della Margherita, di cui una sarà guidata da Nuccio Fava. Con il centrosinistra oltre alla Margherita correranno i Ds, il Pdci, Insieme per la città e Verdi, Rifondazione comunista, Italia dei Valori e Repubblicani europei. Tantissime le liste. Per adesso su tutti i fronti la caccia è più ai candidati che ai voti. Si stanno definendo in questi ultimi giorni anche i capolista. Ci sono già alcuni nomi di spicco. Per esempio Nuccio Fava per la Margherita. An rilancia a tutti gli effetti l'on. Natino Aloi. Non scenderà invece in lizza Valeria Falcomatà che in un'intervista spiega le ragioni della sua scelta. La lista dei Ds sarà guidata dall'attuale assessore all'Immagine Gimo Polimeni. Si prevede un esercito di circa tremila candidati perché a Reggio si vota anche nelle quindici circoscrizioni. E con tanta gente schierata quasi tutte le famiglie della città e della periferia sono coinvolte direttamente o indirettamente. In queste ultime ore insomma una candidatura non si nega a nessuno.

psisicilia
25-07-02, 22:38
Dalla "Gazzetta del Sud" - 26 Aprile 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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LE ULTIME SULLE LISTE
Micari e Otello Profazio candidati alla Provincia

Da oggi alle 12 si possono cominciare a presentare le liste. La scadenza è fissata per domani alla stessa ora. Tutte le segreterie dei partiti sono impegnate a completare gli organici. Comune, Provincia, circoscrizioni. Si vota in oltre in altre 22 comuni della provincia per il rinnovo dei consigli (Melito e Cittanova i centri più grossi). Per le comunali (Reggio compresa) sono chiamati alle urne 211 mila circa elettori, per le provinciali quasi mezzo milione. Trenta sono i collegi provinciali. Sul fronte delle intese ormai sono delineati gli schieramenti. Il centrodestra al comune propone un alleanza che va oltre la Casa delle libertà. Faranno parte della coalizione: Forza Italia, An, Uds, Pri, Nuovo Psi, Liberal Sgarbi, Patto Segni, Psdi, Udeur-Cpc, Fiamma Tricolore. Il dott. Giuseppe Nucera annuncia che il movimento il movimento Forza Reggio corre con il centrodestra. Il centrosinistra, a sua volta, presenta una coalizione che va al di là dell'Ulivo: Ds, Margherita (con tre liste, di cui una guidata da Nuccio Fava), Insieme per la città-Verdi, Innamorarsi di Reggio, Rifondazione comunista, Sdi, Repubblicani europei. Certa la presenza di un terzo schieramento al centro, Rinascita della nuova Democrazia Cristiana. Sul fronte della candidature è probabile alla Provincia quella del cantante folk Otello Profazio con la lista del Nuovo Psi (centrodestra) nel collegio 15 (Pellaro-Motta). Ha invece sciolto già riserva la Nino Micari, sindaco di San Roberto. Sarà in lizza alle provinciali nel collegio 30 (Villa San Giovanni) con la lista Cristiano democratici europei del centrodestra.

psisicilia
25-07-02, 22:41
Dalla "Gazzetta del Sud" - 3 Maggio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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Oggi presentazione di liste (Udeur, Ds, Rc, Di Pietro-Repubblicani europei). Raso lascia la Giunta
Confronti diretti, è polemica
Naccari: «Scopelliti vuole sfuggire». Replica: «Facciamo una selezione»

Tonio Licordari
Sale la febbre della campagna elettorale. Ormai si procede a macchina avanti tutta tra presentazione di liste, convegni, polemiche incrociate. La nave ha già lasciato il porto a bordo succede di tutto. Intanto una notizia: Michele Raso si dimette da assessore comunale. Con una breve comunicazione, Raso informa Naccari che, essendosi candidato al Comune con la lista dell'Udeur che fa parte della coalizione di centrodestra, trova corretto presentare le dimissioni. Ormai non fa più parte della maggioranza di centrosinistra e, quindi, la sua nuova posizione politica gli impone di presentare «le dimissioni immediate e irrevocabili». L'Udeur oggi pomeriggio alle 17 nella sede del Consiglio regionale presenterà la lista nel corso di un convegno sul tema «Quale sviluppo per Reggio e la sua provincia». Il programma prevede i saluti del presidente del Consiglio regionale Luigi Fedele, del candidato alla presidenza della Provincia, Pietro Fuda, del candidato sindaco Giuseppe Scopelliti, gli interventi dell'on. Lillo Manti e del capogruppo Udeur alla Regione, Giuseppe Torchia, e le conclusioni del segretario provinciale dell'Udeur, Pasquale Tripodi. Oggi sarà anche il giorno dei Ds, che alle ore 18, sempre nella sede del Consiglio regionale, presenteranno la loro liste alla Provincia e al Comune alla presenza dell'on. Giovanni Berlinguer della direzione nazionale del partito. Oltre a Demetrio Naccari Carlizzi e a Cosimo Antonio Calabrò interverrà il segretario provinciale dei Democratici di sinistra Pino Caminiti. E sempre alle 18 presenteranno la lista il partito della Rifondazione comunista all'Excelsior e il Movimento Italia dei Valori (Di Pietro) e Repubblicani europei. Quest'ultimo appuntamento è fissato nella sala Centauro del Club Eurostar della stazione centrale. Polemiche a distanza. Non si è spenta ancora l'eco di quella accesa dalla richiesta di alcuni consiglieri regionali del centrosinistra (Fava in testa) che chiedevano a Chiaravalloti di sospendere da assessore o comunque di far rinunciare agli appannaggi a Giuseppe Scopelliti, che già se ne profila un'altra sui confronti diretti. Naccari in una nota critica Scopelliti di voler sfuggire ai dibattiti, uno dei quali organizzato dalla Confcommercio il 6 maggio. «Vorrei esprimere la mia preoccupazione – scrive Naccari – e il mio disagio di fronte a questa situazione. Scopelliti, infatti, dovrebbe spiegare, non tanto a me, quanto ai cittadini di Reggio, con quali elementi e secondo quali programmi i reggini ci dovrebbero giudicare». Naccari aggiunge: «Penso che sia doveroso fare conoscere ai reggini il futuro che noi candidati prospettiamo per la città perché questo è il punto di partenza per rendere i cittadini partecipi del loro futuro». Il sindaco facente funzioni chiede all'avversario diretto «come farà a farsi conoscere alla città». Naccari è convinto che «il governo di una città sia condiviso da tutti i cittadini. È questo quello che ho tentato di realizzare in questa amministrazione ed è questo uno dei punti fermi del mio programma». Naccari, quindi, fa una proposta a Scopelliti: «Se il candidato del centrodestra sente che nei suoi confronti ci sia una sorta di imparzialità lo invito ad organizzare lui il tipo di confronto che ritiene più opportuno, soprattutto sarei favorevole ad un dibattito in tv, che darebbe la possibilità di raggiungere un numero di cittadini di gran lunga superiore». Scopelliti, da parte sua, fa sapere che non è sua intenzione di sottrarsi ai confronti. Piuttosto c'è una richiesta enorme, per cui Scopelliti ritiene indispensabile selezionare i confronti. Per quanto riguarda quello del 6 alla Confcommercio dichiara che aveva già inviato il 25 aprile un fax con il quale informava di dover declinare l'invito «per concomitanti impegni assunti». Intanto ieri mattina Scopelliti si è incontrato con gli operatori commerciali dei mercati generali che aspettano da tempo di potersi trasferire a Mortara. A sua volta Naccari ha incontrato ieri pomeriggio i sindacati e i lavoratori postali interessati alla vertenza che da diversi mesi coinvolge le poste della regione. In separata sede ha poi avuto un colloquio con i sindacati coinvolti nella vertenza: Franco Sergio della segreteria regionale della Slp-Cisl, Mimmo Foti della segreteria provinciale Slp-Cisl, Giuseppe Catalano della Slc-Cgil, i rappresentanti della Uil-P e dell'Ugl Comunicazioni e un gruppo di lavoratori ai quali Demetrio Naccari ha voluto esprimere la solidarietà dell'amministrazione comunale. A proposito di polemiche: Gabriella Andriani, responsabile della lista Liberal Sgarbi, interviene sulla richiesta di Fava e gli altri consiglieri regionali del centrosinistra su Scopelliti assessore e candidato sindaco. Sostiene tra l'altro: «Tanto per cominciare nessuna legge delinea questo tipo di incompatibilità, ma l'aspetto più grave della vicenda è il fatto che proprio chi colpevolizza Scopelliti, espleta alcune incombenze della campagna elettorale utilizzando i mezzi della Regione». La Andriani definisce comunque «strumentali» queste censure. E aggiunge: «Noi non intendiamo piegarci ulteriormente dato che in linea con la politica del nostro candidato a sindaco intendiamo mantenere alto il livello del confronto politico, e quindi discutere esclusivamente di programmi». E speriamo che sia così da parte di tutti gli schieramenti, nell'interesse della città.

psisicilia
25-07-02, 22:43
Dalla "Gazzetta del Sud" - 4 Maggio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

Vai all'articolo (http://www.gazzettadelsud.it/newgaz1.asp?cartella=risultatiricerca&percorso=/archivi/reggio/04052002/rcc005.htm)

LISTA DI PIETRO E REPUBBLICANI EUROPEI
«Lavorare insieme per ripartire dai cittadini»

Al club Eurostar della stazione centrale, il movimento dipietrista ed i Repubblicani Europei hanno presentato i propri candidati. «Con oggi termina una fatica e ne comincia un'altra», così ha esordito Michelangelo Azzarà, responsabile provinciale di Italia dei Valori, per sintetizzare l'attuale tappa che porta i due soggetti politici a concorrere alle prossime elezioni. Dopo una prima fase di dialogo che ha consentito alle due formazioni di capire le reciproche differenze ma anche i comuni punti di convergenza all'interno dell'Ulivo, ci si prepara ad affrontare il giudizio degli elettori. A fianco di Azzarà erano presenti Beniamino Donnici, coordinatore regionale del movimento, Roberto Cangiamila e Mimmo Pitarresi, rispettivamente vicesegretario nazionale e responsabile provinciale dei Repubblicani Europei. Come ha spiegato Pitarresi, i candidati «rappresentano tutto il comparto della società civile», con una forte presenza di liberi professionisti e commercianti. L'intervento di Pitarresi è stato interrotto dall'arrivo del Presidente della Provincia Cosimoi Antonio Calabrò. Sono bastati pochi minuti per parlare dei dati consolidati dell'attuale amministrazione provinciale: 60 cantieri aperti in tutta la provincia, meccanismi di spesa per 500 miliardi in infrastrutture. «È necessario – spiega Calabrò – avere, quindi, grande entusiasmo per affrontare questa battaglia e dare continuità al programma avviato nella corrente legislatura e accrescere la competitività della nostra Provincia». Dopo l'intervento di Calabrò ha ripreso Pitarresi a spiegare le peculiarità della lista. Attenzione al mondo della scuola e dello sport. Attenzione e rappresentanza di tutte le principali categorie della società, casalinghe e disoccupati compresi. Un'altra peculiarità è stata evidenziata da Cangiamila: non sono stati ripresentati consiglieri uscenti. Sono state illustrate iniziative concrete che la lista vorrebbe promuovere: da una rivisitazione del piano parcheggi con ticket politici per chi, come gli operatori commerciali, ha l'esigenza di sostare quotidianamente con l'auto entro le strisce blu e iniziative per le realtà sportive che hanno un ruolo essenziale nella corretta crescita dei giovani. Beniamino Donnici ha posto l'accento sull'attuale trasformazione da associazione a soggetto politico del movimento di Antonio Di Pietro e sul ruolo fondamentale che la nostra città ha nel contesto regionale: «La Calabria sarà ciò che Reggio sarà – ha detto – e se riusciremo a superare il torpore che ci blocca, cambieremo sensibilmente la società». Sono seguite poi le domande dei giornalisti. Vista la presenza di tanti operatori commerciali e imprenditori quale sarà l'impegno delle due formazioni nella lotta al racket delle estorsioni, al lavoro nero, alla 'ndrangheta? Ferma assicurazione di impegno della dirigenza in tal senso.

psisicilia
25-07-02, 22:44
Dalla "Gazzetta del Sud" - 12 Maggio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

Vai all'articolo (http://www.gazzettadelsud.it/newgaz1.asp?cartella=risultatiricerca&percorso=/archivi/reggio/12052002/rcc014.htm)

DOMANI DI PIETRO E SBARBATI
Il giorno dello Sdi

Questa mattina alle ore 10,30 nel salone di Assindustria si terrà la manifestazione di presentazione dei candidati dello Sdi alla Provincia, Comune e Circoscrizioni. Sarà presente anche il segretario nazionale Enrico Boselli. Domani alle 10,30 al Miramare incontreranno i giornalisti il sen. Antonio Di Pietro e la segretaria nazionale dei Repubblicani europei Luciana Sbarbati. Alle 18.30 sempre al Miramare la Sbarbati incontrerà la cittadinanza.

psisicilia
25-07-02, 22:47
Dalla "Gazzetta del Sud" - 14 Maggio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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Repubblicani europei e Italia dei Valori sperimentano il laboratorio politico
Di Pietro e Sbarbati uniti nella lotta


Antonio Di Pietro doveva sbarcare al “Tito Minniti” alle 10, ma è arrivato alle 13,55. Un fastidioso contrattempo. Scende la scaletta a passo svelto, il viso tirato. Sullo stesso aereo hanno viaggiato anche Marco Follini e Marco Minniti. «Siamo rimasti quattro ore all'aeroporto di Roma ad aspettare». Cose che succedono. Ci dirigiamo nella saletta per una improvvisata conferenza stampa.
– Senatore Di Pietro, i motivi di dissenso con la Casa delle libertà sono chiari. Quella che non appare altrettanto chiara è la proposta politica del centrosinistra... «Noi siamo perfettamente consapevoli della necessità di elaborare una proposta di governo per i prossimi anni. Spero che lo siano tutti all'interno dell'Ulivo».
– Ha dubbi? «Guardi, noi stiamo nel centrosinistra perchè non c'era altra scelta, ma la nostra è una presenza critica e, per certi aspetti, anche scomoda. Per esempio non condividiamo che questa fase debba essere gestita dalla stessa leadership che ha perso le elezioni. Dalle mie partiti si dice che quando si perde bisogna cambiare cavallo. Invece il cavallo è sempre lo stesso».
– I fatti di Napoli arroventano il confronto politico. In molti paventano, ancora una volta, rischi per l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Altri sostengono però che taluni magistrati dovrebbero essere indipendenti soprattutto da se stessi. In questo conflitto si inserisce l'iniziativa dell'“Ulivo togato”. Lei come la giudica? – Non so se le cose stiano esattamente così. Se è così, non ho alcuna difficoltà a dirle che si tratta di una grossa sciocchezza». Sul piano politico, il programma dell'Italia dei Valori, che per queste elezioni incrocia quello dei Repubblicani europei in una sperimentazione di laboratorio destinata probabilmente a trasformarsi in un rapporto duraturo, rilancia il tema della questione morale. «Siamo stati isolati fino al maggio 2001 per questa nostra convinzione», osserva Di Pietro, «ma adesso pare che la nostra idea sia stata riscoperta con i girotondi». E aggiunge: «Con tutti i suoi limiti e le sue contraddizioni, il centrosinistra è l'unica forza politica con cui si può aprire un dialogo per fondare una nuova casa, diversa, con una diversa classe dirigente». Torna a coppe: «Sia chiaro: noi non possiamo accettare che cavallo che perde comandi». Rutelli è avvisato. In mattinata, al “Miramare“, i Repubblicani europei avevano tenuto la conferenza stampa che era stata programmata insieme a Di Pietro. La “chiamata alle armi” viene dal generale Michelangelo Azzarà, responsabile provinciale dell'Italia dei Valori: «La battaglia è dura, ma noi siamo usi al combattimento e la vittoria la sentiamo nostra». Roberto Cangiamila, vicesegretario nazionale dei Repubblicani europei, rivendica l'azione svolta da assessore provinciale all'Edilizia scolastica e accusa la Regione di non avere dato una mano per realizzare di più. Beniamino Donnici, coordinatore regionale della Lista Di Pietro, evidenzia il «grande significato politico» del laboratorio aperto con i nuovi compagni di strada. Luciana Sbarbati, segretaria nazionale dei Repubblucani europei, attacca a tutto spiano la politica del governo, chiedendosi: «Come può il popolo del Sud votare per un governo che ospita nel suo seno un ministro che si chiama Bossi ed è contro il Meridione?». Lo spirito è saldo: «Abbiamo fame di ideali. Ideali di libertà e di giustizia sociale. Credo che ci sia un grande spazio per noi». (pitos)

psisicilia
25-07-02, 22:48
Dalla "Gazzetta del Sud" - 22 Maggio 2002 - Edizione di Reggio Calabria

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Intervista al coordinatore provinciale Michelangelo Azzarà
Una forza politica alleata

Nell'attuale tornata elettorale l'Italia dei Valori e i Repubblicani Europei corrono insieme. Con i simboli dei due partiti è stato costituito il gruppo Eldr. Hanno presentato liste al Comune capoluogo e alla Provincia, sostenendo Naccari e Calabrò. Italia dei Valori è, anche, presente con i suoi iscritti in molte liste civiche negli altri centri della provincia in cui si rinnovano i consigli comunali. Responsabile provinciale del movimento Italia dei Valori - Lista Di Pietro è il generale Michelangelo Azzarà.
- Come nasce la scelta di fare politica dopo una prestigiosa carriera militare? «Io credo alla politica nella radice greca del termine, polis, città, e credo, come tutti coloro che operano nel movimento dipietrista reggino, nei valori della legalità, della giustizia, della trasparenza, della moralità, della responsabilità, della certezza del diritto».
- Ci parli dell'esperienza del suo movimento nella nostra realtà. «Appena nato come partito sta raccogliendo notevoli consensi, a Reggio in particolare, dimostrando l'esistenza di una forte spinta al cambiamento, alla normalizzazione, al decollo definitivo verso una qualità della vita migliore, verso un futuro dei nostri ragazzi, delle nostre famiglie. Io credo ed avverto questo fermento, e tutti i candidati in questo turno elettorale sono qui a testimoniare che esiste una chance e questa terra se la merita. Noi possiamo essere la chance se questi uomini e queste donne l'elettorato voterà».
- Nonostante tutto lei guarda al futuro in positivo. «Resto convinto che il riscatto civile e morale di un territorio e di un popolo deve partire dalle sue energie migliori. I nostri candidati sono in grado di rappresentare e garantire le esigenze di rinnovamento della politica a partire dal necessario recupero della legalità, senza la quale non vi può essere né democrazia, né sviluppo. È necessario che Reggio, sconfiggendo i vecchi e nuovi comitati politico-affaristici, si dia al più presto, negli schieramenti in maniera trasversale, dall'estrema destra all'estrema sinistra, una classe dirigente pulita e libera, senza la quale parlare di lotta alla mafia ed al malaffare diventa esercizio di pura retorica».
- Di cosa si occupa personalmente nel movimento? «Seguo gli aspetti organizzativi e quelli politici, a cominciare dalla discussione con gruppi ed associazioni, con i quali recentemente abbiamo registrato convergenze programmatiche. Con i repubblicani europei è stato un passaggio naturale. Di Pietro, peraltro, questa scelta l'aveva fatta quando in occasione delle europee del 1999, non condividendo l'anacronistica visione di un'Europa filtrata dalle ideologie, scelse di sedersi tra i banchi del gruppo dei liberal-democratici e riformatori al Parlamento di Strasburgo».
- Quali sono i vostri obiettivi? «Al di la del consenso elettorale che potremo ottenere in tutto il paese è certo che vi sono le condizioni politiche e di sistema, affinché l'Italia dei Valori si ponga come punto di incontro e riferimento per lo sviluppo ed il rilancio delle culture liberali, repubblicane e democratiche che attraversano l'Europa. Noi lanciamo un appello a coloro che si rifanno ai principi ed alle ideologie repubblicane, repubblicane e democratiche affinché si uniscano a noi - ovviamente nel rispetto delle singole e rispettive specificità, identità e culture - per formare una “forza politica alleata”, catalizzatrice per cittadini ed elettori che non vogliono riconoscersi, o non vogliono riconoscersi più, nelle attuali ideologie».
- Tutti sono d'accordo nel ritenere cruciale l'attuale momento. «È questo un momento importante di confronto e di ricognizione delle migliori risorse professionali e organizzative da impiegare per continuare e rinnovare il nostro impegno politico. Il nostro movimento si sta dando una organizzazione che sia intermedia tra cittadini ed istituzioni, molto vicina alla gente, in grado di trasformare i valori in progetti operativi».
- A chi guarda con particolare interesse il suo movimento? «Soprattutto ai giovani che, numerosi, si sono affacciati, hanno voglia non solo di guardare o di coadiuvare il movimento nelle attività elettorali e di routine ma anche di poter essere parte attiva della nostra crescita e del nostro impegno politico e sociale. I giovani vogliono essere protagonisti del loro futuro, anche perché la maggior parte ha timore dei giochi di potere nascosti dietro gli slogan elettorali e, spesso, si ritrovano disillusi nel riscontrare che le loro aspettative vengono tradite e strumentalizzate per interessi particolari. La strumentalizzazione del loro impegno li porta a non avere fiducia verso i politici e la politica».
- Avete un progetto per trasformare la società? «Dobbiamo costruire una Calabria cambiata a partire da un'altra classe dirigente libera e giusta. Come la costruiamo la nuova Calabria? O si recupera un clima di legalità senza cui non ci può essere democrazia e sviluppo, oppure la faranno da padroni i potenti».
- Come vi state muovendo? «Abbiamo avviato una fase di trasformazione dall'associazionismo a partito. Una partita nella partita. Stiamo costruendo un soggetto politico accreditato da tutti i sondaggi, anche da quelli berlusconiani. Siamo il sesto soggetto politico nazionale in termini di consensi. Ciascuno di noi sta costruendo un piccolo pezzo di storia nella politica italiana. E dalla Calabria, da Reggio può partire la nuova realtà politica nazionale. Condivido l'analisi dal responsabile nazionale degli enti locali e coordinatore regionale Beniamino Donnici che ha detto che la Calabria sarà ciò che Reggio sarà. Se questa città riesce a superare la pigrizia, l'appiattimento, la rassegnazione, se riesce a liberarsi di lacci e lacciuoli, se riesce a percepire la risorsa dentro la quale cammina, questo teatro meraviglioso e fragile allo stesso tempo, questa grande opportunità che si ritrova, allora costruiremo un piccolo pezzo di civiltà cambiata. Questa è la politica: costruire un pezzo di società cambiata con le opere e con gli esempi. Allora la Calabria sarà ciò che Reggio sarà, allora la Calabria avrà una classe dirigente». (p.t.)