PDA

Visualizza Versione Completa : Intervista di Vittorio Dotti al Corsera



psisicilia
30-07-02, 18:43
Dal "Corriere della Sera" - 30 Luglio 2002

Vai all'articolo (http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=DOTTIA)

MILANO - «Sta passando l’idea che avendo la maggioranza ...

MILANO - «Sta passando l’idea che avendo la maggioranza parlamentare si può fare qualsiasi cambiamento. C’è una disinvoltura eccessiva e la gente deve prendere coscienza dei rischi a cui la nostra Costituzione, nella sua prima parte la migliore del mondo, è esposta». Dalla Forza Italia del ’94 - «quando Berlusconi parlava di partito liberale di massa, e io ero d’accordo» - alla battaglia per difendere la Costituzione. Otto anni dopo l’avvocato Vittorio Dotti, già deputato «azzurro» e prima legale Fininvest, parla da neo vice segretario del movimento Repubblicani europei guidato da Luciana Sbarbati. Quei repubblicani nati poco più di un anno fa dopo il congresso di svolta di Bari, che hanno detto no al passaggio del Pri di Giorgio La Malfa nel centrodestra.
Avvocato, davvero la prima parte della nostra Carta, quella che delinea i principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica e regola i rapporti civili, etico-sociali, economici e politici, rischia di essere cambiata?
«Sono certo che non abbia gli anticorpi sufficienti a respingere le manipolazioni che possono trasformarla. Da quando c’è questa maggioranza si sente parlare spesso di revisione costituzionale mediante l’articolo 138. E a volte si fa cenno anche alla prima parte. Per evitare ogni rischio la nostra proposta è creare un’area di indisponibilità, che valga per questa e ogni futura maggioranza».
Come pensate di creare quest’«area di indisponibilità»?
«Con l’iniziativa legislativa popolare prevista dall’articolo 71. Con 50.000 firme possiamo anche noi proporre una legge di modifica costituzionale secondo il 138. L’obiettivo è modificare il 139 che dice che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. Vorremmo rendere "indisponibile" anche la prima parte della Costituzione. Oltre, naturalmente, all’articolo 139 così modificato».
A chi vi rivolgete con questa proposta?
«Chiediamo di condividere iniziativa e raccolta firme, che partirà a settembre, innanzitutto ai partiti dell’Ulivo e alla Cgil. Ma ci rivolgiamo pure al centrodestra: anche loro dicono di voler difendere la Costituzione».
Come giudicate il rientro dei Savoia?
«C’è un dibattito in corso. Alcuni pensano ad iniziative anche di tipo referendario contro, altri - e io tra questi - ritengono che sia l’occasione per riaffermare la salvaguardia degli ideali repubblicani. Tornino pure ma da privati cittadini. Il movimento è unito nel contestare l’aria limacciosa di revisionismo storico che ha accompagnato l’abolizione della norma che impediva il rientro».
Che ne pensa della scelta di Giorgio La Malfa?
«Credo che abbia dato sfogo al disagio a cui era sottoposto il Pri da parte dei grandi partiti dell’Ulivo. Però a tutto c’è un limite: andare nel centrodestra no. Non si possono barattare le grandi tradizioni politiche dei repubblicani con la visibilità, si smentisce la propria essenza. Penso alle battaglie del padre contro Sindona e all’assenso del figlio, da presidente della commissione Finanze, alla legge lassistica che depenalizza il falso in bilancio...».

Enrico Caiano

jeronimus2002 (POL)
30-07-02, 22:49
Cari Amici,
il dibattito sui savoia non si può ridurre al "ma si facciamoli rientrare" o "ci si guardi bene dal farli rientrare!", ma può essere un'occasione per discutere sul e pensare al periodo storico che diede origine alla Repubblica cosi come la conosciamo. C'è in giro una diffusa indifferenza ed ignoranza (come ognuno di noi può constatare) sui motivi e sulle ragioni che spinsero i nostri padri costituenti a varare la Carta Costituzionale che è alla base della nostra Repubblica.
Esistono e resistono ancora quei motivi e quelle ragioni? Dobbiamo o no spenderci per la difesa di quella Costituzione, specialmente nella prima parte, che molti vorrebbero emendare sino a snaturarla, a farne un'altra cosa?
La proposta, prima, e l'intervista, adesso, dell'amico Dotti è un primo tassello, importante, che può caratterizzare la nostra azione politica di repubblicani oggi e diventare un'occasione di dibattito culturale nel paese e della crescita del senso civico nel paese.
Perchè un paese che discute sulle ragioni dello stare insieme, sulle regole che stanno alla base della convivenza dei suoi cittadini, è un Paese maturo, è un Paese che è in grado di difendersi dagli attacchi di chi pensa di ridurre tutti a sudditi del potere, sia esso personale, sia esso economico, sia esso politico. Un paese che è padrone del suo destino! Un paese che non ha bisogno di uomini della provvidenza, o di uomini del destino! Un paese i cui cittadini siano soggetti alla sola legge e che non si dica che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge ma... qualcuno è più uguale degli altri (Falso in bilancio, rogatorie, immunità parlamentare,.. e -ultimo, ma non ultimo- legittimo sospetto...).
Fraternità e Repubblica

hussita
01-08-02, 13:51
questa la risposta del PRI (31/07/02) pubblicata sul Corriere della Sera

PRI Scelta trasparente
In merito all' intervista dell' avvocato Dotti sul Corriere del 30 luglio, desidero ricordare che il Congresso nazionale del Pri ha fatto una scelta politica trasparente: ha ritenuto che il centrosinistra non rispondesse più agli interessi del Paese e che fosse necessario un cambiamento di fondo di indirizzi e di orientamenti. Il marasma del centrosinistra conferma tutti i giorni le ragioni di quella scelta. Non vi è stato, come si è visto, alcun «baratto» e soprattutto non è l' avvocato Dotti a poter usare termini sprezzanti di questo genere. Altrimenti sarebbe troppo facile ironizzare su ciò che l'avvocato Dotti ha barattato e per che cosa.
Riccardo Bruno Direzione nazionale del Pri

questa la controrisposta di Vittorio Dotti (Corriere di oggi)

DOTTI
«Quelle allusioni»
A seguito della mia intervista apparsa sul Corriere del 30 luglio, il signor Riccardo Bruno della Direzione nazionale del Pri, persona che non ho il piacere di conoscere, ha chiesto di pubblicare sul numero del 31 luglio una lettera che, al di là di scontati riferimenti alle ultime scelte politiche di quel partito, contiene espressioni allusive e illazioni sul mio conto, tanto gratuite quanto denigratorie.
Rendo quindi noto di avere immediatamente disposto per la presentazione di querela nei confronti del suddetto signor Bruno.
Avv. Vittorio Dotti

Anita
01-08-02, 14:07
flop !

hussita
01-08-02, 14:18
Originally posted by Anita
Quando non si hanno argomenti,
si risponde con le querele.
Quando Dotti era legale della Fininveste erano
superiori quelle che faceva o quelle che riceveva?

quelle? ti riferisci alle querele?

:rolleyes:

che ne pensi dell'intervista di dotti e della proposta di blindatura della costituzione?

hussita
01-08-02, 14:55
alla proposta?
Macché

Dal PRI mi sarei aspettata una brillante dissertazione sul problema sollevato e sulla relativa proposta, ma il Partito ( a nome del quale Bruno ha scritto la lettera pubblicata sul Corriere di ieri) ha appuntato la sua attenzione sulle diatribe interne, insistendo sulla legittimità e trasparenza del Congresso di Bari (uhm ) e concludendo con una serie di insinuazioni nei confronti del vicesegretario MRE.

A proposito di trasparenza, il PRi non è stato in grado di depositare uno straccio di documento durante la scorsa udienza del processo che dovrà decidere gli esiti del congresso di Bari e questo la dice lunga...

Inoltre, con una tattica
evidentemente dilatoria, i legali che assistono il Partito hanno tutti
rinunciato al mandato. Parafrasando un noto detto è proprio il caso di dire che chi va con Previti impara a previtare.

Jan Hus
01-08-02, 19:22
Originally posted by hussita
sarebbe troppo facile ironizzare su ciò che l'avvocato Dotti ha barattato e per che cosa.
Riccardo Bruno Direzione nazionale del Pri


Già, sarebbe interessante saperlo.

A meno che Bruno ritenga che la vicepresidenza di un piccolo movimento politico dalle sorti incerte rappresenti un buon oggetto di baratto.

jeronimus2002 (POL)
01-08-02, 21:42
Cosa volete che mi importi di cosa pensa e dice bruno, nuvolarossa, anita... grande giuramenti di laicità, di tolleranza, di fraternità e comprensione verso "i compagni che sbagliano"... ma poi sotto sotto, e nemmeno troppo velatamente, ti invitano ad uscire dal forum quando le ragioni di chi argomenta diventano più ficcanti. Quando non si hanno più argomenti, diventa facile ironizzare su questo e su quello ed un luminoso esempio di alto dibattito politico sono gli ultimi divertenti messaggi che chiudono il post sul MRE del forum repubblicanesimo. Se vi sono sfuggiti, vi invito caldamente ad andarveli a leggere... si stenta a credere che siano dello stesso bruno che "da grande" voleva diventare parlamentare!
Ma lasciateli stare, ora che sono in difficoltà, con il congresso, alle porte, che sfilerà il partito a lamalfa e lo consegnerà al "nuovo" Nucara (davvero un partito che guarda al futuro... altro che Ugo LaMalfa) cosa faranno costoro?
Guardate amici, quando si rompono i ponti, è inutile attardarsi sulle ripicche e sui "se fosse stato". Chi rimane nel Pri lo fa per le sue convinzioni (e sono tanti) o per le sue convenienze; tertium non datur. ma ripeto non possiamo perdere tempo con chi ci polemizza contro (ed è un piccolo consiglio che do anche a mresicilia con riferimento ad un suo post), ma pensiamo ad andare avanti per la nostra strada, che ne abbiamo da fare! Per il resto, per dirla con Dante "non ti curar di loro, ma guarda e passa".
Ma sapete perchè ce l'hanno tanto con la Sbarbati? Perchè ha diviso il partito? mmhh! Perchè li ha trascinati in tribunale? Non se ne curano (grazie Hussita per l'informazione)! No! Ce l'hanno con la Sbarbati perchè non si è cercato un posto al sole cosi da poterla chiamare ex, no, ce l'hanno con la Sbarbati perchè ha raccolto quella bandiera, venduta all'avversario, nascosta (che tristezza un segretario politco che si presenta sotto altre bandiere come un mercenario qualsiasi...) nel cassetto, e l'ha fatto di nuovo sventolare con l'orgoglio che è proprio ed intorno a quella bandiera ha raccolto i resti di un partito ferito, di un'idea svenduta ai magazzini standa, per dirla con l'innefabile cossiga, ha raccolto quei quattro straccioni di Walmy, e con quei pochi (si Pochi, ma fieri) si appresta a difendere la fortezza di "Masada"... finiremo tutti suicidi prima di arrenderci? chissa! ma sicuramente avremo fatto una battaglia che valeva la pena di essere combattuta.
fraternità e repubblica

jeronimus2002 (POL)
02-08-02, 21:01
Cari Amici,
purtroppo, al momento, non ho la perizia tecnica necessaria ad interloquire
sui siti. Comunque ho visitato il forum di nuvolarotta. E' stato molto interessante. Alcune brevi
considerazioni: 1) dallo stile si comprende che si tratta di un forum alla
Pessoa, noto poeta portoghese che scriveva assumendo molteplici personalità
(senza fare paragoni sullo stile, ovviamente...e scusandomi con il poeta);
2) si insiste molto, e comprensibilmente, sul problema del padrone e su
quanti padroni è giusto avere, stigmatizzando che se ne possano avere più di
uno (sarebbe il caso del mre): è un tema cruciale nella "Casa" dove il
requisito di ammissione (in particolare per i nuovi inquilini) è
l'identificazione chiara ed univoca del padrone; 3) i toni un po' livorosi e
lo sforzo di utilizzare in modo apparentemente serio quel tipo di logica
sofista un pò caricaturale (che a scuola si usava per costruire qualche
battuta) per creare ragionamenti che sembrino coerenti, sono proporzionati
al penoso (e formidabile) sforzo di rimozione e di negazione che un
repubblicano deve compiere per berlusconizzarsi.
Un ultimo ragionamento, legato alla professione che svolgo (mi scuserete).
La salute non è legata solo ai comfort materiali, è piuttosto la risultante
di un equilibrio soggettivo dove l'identità personale gioca un ruolo
fondamentale. Una "buona" identità può tollerare compromessi, necessita di
capacità di adattamento, tollera contraddizioni, ma questo non deve
intaccare l'autostima, il senso della dignità personale, una cornice di
coerenza su obiettivi e valori di fondo. Se ci sono le prime senza le
seconde, l'identità deve nascondersi per lasciare il campo alle "abilità",
capaci di farci cogliere obiettivi strumentali, ma incapaci di dare senso
compiuto al nostro esserci. Insomma meglio sfigati (senza troppo provarci
gusto, e sperando ed operando per tempi migliori!) a testa alta che vincenti
con la vergogna che si annida nelle nostre cellule non potendo irrompere
nella coscienza (al momento sequestrata). Morale della storia: aderire al
MRE o comunque rimanere repubblicani non in vendita fa bene alla salute. Lo
stress quotidiano che proviamo a sopportare la strategia di
berlusconizzazione della realtà non ci fa pienamente apprezzare la virtù
salutare della buona coscienza, ma credetemi, se ci fermiamo un po', se ci
regaliamo qualche attimo di tranquillità (magari approfittando di una
giornata estiva), nel silenzio sentiremo una vocina che ci arriva da dentro,
dalle parti più profonde di noi: è la nostra Identità che ci ringrazia
perchè non deve nascondersi o vergognarsi.....
Buone vacanze!

David

jeronimus2002 (POL)
17-08-02, 17:03
proposta di legge di iniziativa popolare (prevista dell’art. 71 c. 2 Cost.) avente ad oggetto la modifica dell’art. 139 della Costituzione.
Attualmente l’art. 139 recita:
“La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.
Secondo la nostra possibile proposta di modifica il nuovo testo dell’articolo 139 sarebbe il seguente:
“La forma repubblicana, i principi fondamentali e la prima parte della Costituzione non possono essere oggetto di revisione costituzionale”.

I motivi di una simile iniziativa sono chiari: infatti, una visione d’insieme dell’operato del governo e della maggioranza nel primo anno di legislatura fanno chiaramente capire come il loro scopo e il loro vero programma consistano in un progressivo smantellamento di quei principi fondamentali, di quei diritti civili e politici, di quei tratti somatici di una democrazia che ai nostri occhi rappresentano i capisaldi del nostro Stato, il linguaggio e il codice morale della nostra convivenza.
Alle diverse leggi ordinarie contrastanti coi principi e le norme costituzionali (e quindi passibili di annullamento da parte della Corte Costituzionale) non mancheranno di fare seguito leggi di modifica costituzionale, tali da fornire copertura alle nefandezze già realizzate e soprattutto a quelle prossime venture.
Un progetto che potrà essere vanificato solo stabilendosi solennemente, con la modifica dell’art. 139, la giuridica intangibilità delle parti basilari e più sensibili della nostra Costituzione: appunto i principi fondamentali (artt. 1 12) e l’intera parte prima (artt. 13 54).

L’iniziativa Si rivolge a tutti gli italiani contrari a questo centrodestra e alla sua politica affaristica, padronale, antipopolare: e sono la maggioranza, anche se tendente al frazionamento suicida in occasione delle varie occasioni elettorali, ma non di fronte alle grandi prese di posizione etico politiche. Ma si rivolge anche a tutti gli uomini e donne di buona volontà che militano e/o votano centrodestra ma hanno cara questa Repubblica nata dopo i disastri di una guerra subita e non siano disponibili a lasciare mano libera per una trasformazione del nostro ordinamento in senso assolutistico e autoritario, ad una eliminazione degli equilibri democratici.
Se le firme sono sufficienti, Il Parlamento è obbligato a farsi carico della proposta di legge di iniziativa popolare e a porla in votazione. La legge di modifica costituzionale richiede due letture a distanza di tre mesi in ciascuna delle Camere: la sua approvazione avviene a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
In ogni caso un voto parlamentare, oltre a diventare un momento “alto” di discussione sui principi fondanti della nostra costituzione e delle regole dello stare insieme, costringerebbe il centro destra a gettare definitivamente la maschera, rendendo pubblici i reali disegni del suo gruppo dirigente, e gli addosserebbe le relative, conclamate responsabilità politiche prima delle prossime elezioni del 2006.

Invito i “navigatori”, forummisti e no, che leggono queste pagine a voler entrare nel merito della proposta ed a voler dire/fare le loro osservazioni.
Fraternità.

Roberto (POL)
17-08-02, 18:05
A mio avviso, gli intendimenti di questa proposta sono sicuramente condivisibili e l'iniziativa è fattibile.

Segnalo però che, sempre secondo il mio punto di vista, la "blindatura" della prima parte della Carta Costituzionale renderebbe intangibili anche alcuni articoli su cui io sinceramente ho profondi dubbi.

Intendo accennare all'art. 7 (che attribuisce alla chiesa cattolica l'ingiusto privilegio concordatario) ed altri che sembrano mostrare ormai i segni del tempo come l'art.29 che sembra discriminare le famiglie "di fatto" rispetto a quelle unite in matrimonio.

Tuttavia, in generale, sono personalmente d'accordo sull'allarme relativo a possibili "colpi di mano" miranti a scardinare le basi della nostra democrazia repubblicana;

ma questo è un discorso molto più lungo :D

Saluti

R.

Alberich
19-08-02, 12:08
Blindare in blocco la prima parte della costituzione mi sembra esagerato, soprattutto mi pare una proposta abbastanza stupida, se formulata da un partito che propone di abrogare l'articolo 7.
Ottima l'idea di blindare i principi fondamentali, tenendo presente, però, che la dottrina li considera già *implicitamente* blindati, in quanto una loro modifica sarebbe possibile solo da un potere costituente, non da un potere costituito.

Comunque è una proposta di altissimo livello: imparino gli amici dell'ulivo.
saluti

jeronimus2002 (POL)
22-08-02, 21:27
Berlusconi, «un giocatore che alza continuamente la posta, mentre il suo governo perde pezzi, i conti pubblici ballano, la sanità salta e lo sviluppo è il più basso del decennio, lui è costretto ad annunciare il futuribile». E «mentre il suo solo successo è la crescita del 685 per cento delle ore di sciopero», il presidente del Consiglio lancia il presidenzialismo, e questa «non è una proposta, è considerare la Costituzione un abito su misura di Berlusconi, un abito pasticciato perché si vorrebbe il plenipresidenzialismo alla francese col sistema proporzionale, e cioè la frantumazione del Parlamento in decine di partitini e uno strapotere personale. La democrazia, invece, è bilanciamento dei poteri.
M. D'alema

Jan Hus
22-08-02, 22:55
D'Alema ha perfettamente ragione.

Una volta tanto.

Alberich
23-08-02, 02:15
spesso D'Alema dice cose intelligenti. Il problema è che non FA cose intelligenti. Secondo me potrebbe benissimo fare il giornalista. Per carità, però, non fategli più fare il politico.

Jan Hus
24-08-02, 04:04
Originally posted by Alberich
spesso D'Alema dice cose intelligenti. Il problema è che non FA cose intelligenti.

Verissimo! :ah

Österreicher
29-08-02, 08:36
Storia quanto meno singolare quella di blindare la Costituzione. Credo proprio che certi personaggi hanno una eccessiva considerazione di se stessi visto che si permettono il lusso di fare affermazioni di rara presunzione. Sembra quasi che solo loro siano i depositari della verità e della giustizia e se non hanno il controllo di una cosa (come non poter cambiare la Costituzione) vorrebbero che anche gli altri non ci mettessero mano.

Jan Hus
29-08-02, 18:45
Si stava parlando di blindare la prima parte della Costituzione, non tutta la Costituzione.

hussita
30-08-02, 10:47
Originally posted by Alberich

Ottima l'idea di blindare i principi fondamentali, tenendo presente, però, che la dottrina li considera già *implicitamente* blindati, in quanto una loro modifica sarebbe possibile solo da un potere costituente, non da un potere costituito.

Credo si tratti proprio di questo.

Österreicher
30-08-02, 16:32
Originally posted by Jan Hus
Si stava parlando di blindare la prima parte della Costituzione, non tutta la Costituzione.

Ma la Costituzione non può essere eterna e immutabile. Al momento credo che quei valori siano blindati nelle coscienze degli italiani e fatico a comprendere gli strumenti che si vorrebbero utilizzare per la "blindatura".

Alberich
30-08-02, 18:38
Originally posted by Österreicher


Ma la Costituzione non può essere eterna e immutabile. Al momento credo che quei valori siano blindati nelle coscienze degli italiani e fatico a comprendere gli strumenti che si vorrebbero utilizzare per la "blindatura".

gli strumenti sono semplicissimi, visto che già sono stati usati per una parte della costituzione.
La Costituzione non può essere eterna e immutabile, ma non è pensabile che un potere costituito si arroghi il diritto di modificarne i principi base. Il potere costituito può solo modificare alcuni tratti -seppur importanti- della costituzione, non altri.

Österreicher
30-08-02, 20:29
Originally posted by Alberich


gli strumenti sono semplicissimi, visto che già sono stati usati per una parte della costituzione.
La Costituzione non può essere eterna e immutabile, ma non è pensabile che un potere costituito si arroghi il diritto di modificarne i principi base. Il potere costituito può solo modificare alcuni tratti -seppur importanti- della costituzione, non altri.

Principi base che potranno essere mutati da una Costituente, mi auguro.

Alberich
30-08-02, 20:38
Originally posted by Österreicher


Principi base che potranno essere mutati da una Costituente, mi auguro.

mi pare evidente, non è forse quello che ha fatto la costituente repubblicana nei confronti dello statuto albertino?

jeronimus2002 (POL)
31-08-02, 00:48
da un momento all'altro... basta avere i numeri! Solo che questa Repubblica non esisterà più e ce ne sarà un'altra. Ed è quello che successe in Francia (se sbaglio "corrigetemi"... come disse Woitila) con De Gaulle e da allora le repubbliche sono numerate...
No, a mio modesto avviso, la blindatura della prima parte della costituzione (sia pure con l'articolo 7 -Alberich mi tocca darti ragione) ha il significato di difendere quei principi ispiratori che ci hanno accompagnato per questi cinquanta e rotti anni. Certo se a nessun Italiano interessano più, questa costituzione può diventare benissimo un capitolo di storia patria e tanti saluti a tutti.
Ora, qui non si tratta, come dice Österreicher, di

"Storia quanto meno singolare quella di blindare la Costituzione. Credo proprio che certi personaggi hanno una eccessiva considerazione di se stessi visto che si permettono il lusso di fare affermazioni di rara presunzione. Sembra quasi che solo loro siano i depositari della verità e della giustizia e se non hanno il controllo di una cosa (come non poter cambiare la Costituzione) vorrebbero che anche gli altri non ci mettessero mano. "

no, il problema sta nel tentativo di cambiare quei principi un pezzo per volta, a colpi di mano, per adattarla ad altri interessi, siano puranco legittimi, ma che nulla hanno a che spartire con la Repubblica nata dopo 20 anni di fascismo, dopo una guerra, dopo un referendum, che spaccò la nazione ma, che vide l'esilio di una casa regnante imbelle, nata da una costituente che seppe fondere le varie anime che la vollero... dopodiche, i tempi sono cambiati e "sic transit gloria mundi" anche per le costituzioni, solo che, personalmente, non vorrei che il primo articolo della prossima costituzione si aprisse con un "L'Italia è una Repubblica fondata sulla televisone".... passatemi la battutaccia!
fraternità

Alberich
31-08-02, 00:54
concordo con te, jeronimus.

ma perchè ti tocca??? :(

Jan Hus
31-08-02, 01:24
Originally posted by Österreicher
Ma la Costituzione non può essere eterna e immutabile.

Chi ha detto che debba esserlo?

Come ti è stato giustamente spiegato, questa Costituzione non è mica il Decalogo di Mosè.

Tuttavia, se la si vuole snaturare, bisogna farne una nuova.


Originally posted by Österreicher
Al momento credo che quei valori siano blindati nelle coscienze degli italiani e fatico a comprendere gli strumenti che si vorrebbero utilizzare per la "blindatura".

Seguendo il tuo ragionamento, allora, per quale motivo prevedere che certi diritti siano costituzionalmente garantiti?

Tanto vale cancellare gli articoli che li garantiscono, dato che certi "principi" sono "blindati nelle coscienze degli italiani".

Österreicher
31-08-02, 01:50
Originally posted by Jan Hus





Seguendo il tuo ragionamento, allora, per quale motivo prevedere che certi diritti siano costituzionalmente garantiti?

Tanto vale cancellare gli articoli che li garantiscono, dato che certi "principi" sono "blindati nelle coscienze degli italiani".

Intendevo dire che non ci saranno certo "colpi di mano" per mutare quei principi che sono insiti nelle coscienze degli italiani.

hussita
31-08-02, 17:28
Originally posted by Österreicher


Intendevo dire che non ci saranno certo "colpi di mano" per mutare quei principi che sono insiti nelle coscienze degli italiani.

prevenire è meglio che curare...l'incurabile

tu ti fidi di S.B. , io meno

jeronimus2002 (POL)
31-08-02, 23:05
Ciampi: la Costituzione
(Del 31/8/2002 Sezione: Interni Pag. 8)
LA «LEZIONE» NEL PENITENZIARIO MINORILE DI NISIDA
Ciampi: la Costituzione
NAPOLI
Non è un testo da mandare in soffitta, sorpassato da cinquant'anni di storia repubblicana. Anzi. La Costituzione è uno strumento «straordinariamente moderno» valido ancora oggi perchè fondato sui diritti inviolabili dell'uomo. Il capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, sceglie i ragazzi del'istituto penitenziario minorile di Nisida per intervenire nel dibattito sull'attualità del dettato costituzionale, rivendicandone la modernità e il ruolo di legge fondante del Paese. A Napoli per una breve vacanza nella quiete di Villa Rosebery........., il Presidente ha portato con sè due doni simbolici: copie della Costituzione da consegnare agli ospiti del centro minorile e una bandiera italiana, quest'ultima chiesta al capo dello Stato dagli stessi ragazzi. ............. La «lezione» di Carlo Azeglio Ciampi è centrata sul testo costituzionale che ha donato ai ragazzi: «La Costituzione ha cinquant'anni, ma è uno strumento sraordinariamente moderno, vivo e valido a tutt'oggi - spiega - Afferma principi fondamentali dell'uomo». «Sono qui - aggiunge Ciampi - e vi ho portato la Costituzione compendiata anche da testimonianze dei padri fondatori della nostra Repubblica». La difesa dei principi su cui affonda le radici il Paese, passa attraverso un'esortazione a riprendere un cammino retto: «Voi vi trovate in questo istituto - spiega il Presidente ai ragazzi - perchè avete, in un modo o nell'altro violato le regole della convivenza civile. Proprio per questa ragione ho voluto regalarvi questo testo perchè l'Italia ha una costituzione che è basata, lo si dice chiaramente nel preambolo, su quelli che io chiamo diritti inviolabili della persona umana».

jeronimus2002 (POL)
04-10-02, 23:26
Afghanistan, Cossiga: Ciampi richiami il governo.
Francesco Cossiga, che ha votato no all’invio di alpini in Afghanistan, si appella al capo dello stato perché ritiene che con il voto di oggi il governo sia al limite della costituzione per l’uso delle forze armate in situazioni di guerra.

Secondo cossiga, Ciampi deve richiamare il governo “che è in una posizione al limite della Costituzione, dalla quale saremo completamente fuori se dovessimo aderire ad un’iniziativa unilaterale contro l’Iraq”. Cossiga pensa che il voto di oggi sia stato “una forma indiretta ed ipocrita di adesione ad un’iniziativa contro l’iraq”, perché gli alpini “ servono a sostituire mille marines inglesi” da addestrare prima dell’attacco contro il regime di Saddam Hussein.


“La costituzione –precisa Cossiga- lega la nostra partecipazione bellica soltanto al caso di un attacco al nostro territorio o a quello dei paesi alleati, oltre ad una decisione presa dall’Onu”