PDA

Visualizza Versione Completa : Gente occitana



LN
03-08-02, 11:44
Da Guglielmo di Poitiers - primo trovatore - a Frederì Mistral, premio Nobel per la letteratura nel 1904, ed oltre, l'Occitania ha prodotto eminenti personalità letterarie, tutte animate da un profondo amore per la loro terra. Gli Occitani identificano il concetto di "lingua" con quello di "patria": non è un caso, quindi, che la produzione artistica e l'impegno sociale, presso gli Occitani, vadano di pari passo.

Nel ventesimo secolo, François Fontan, guascone morto a Cuneo il 19.12.1979, fu tra i primi, nel dopoguerra, a sollevare la questione culturale e nazionale occitana e, specialmente negli anni sessanta, attraverso il Partit Nacionalista Occitan, propose, senza mezzi termini, l'istituzione di uno stato occitanico separato. Partito da una teoria etnistica globale, negli anni settanta Fontan spostò la teoria politica del suo movimento decisamente a sinistra, proponendo una lotta di liberazione nazionale che fosse nel contempo lotta di classe, allo scopo di condurre alla creazione di una Repubblica Socialista Federale Occitanica. Alle elezioni amministrative del 1970 in Italia, il Movimento Autonomista Occitanico, fortemente ispirato da Fontan, che aveva scelto di trasferirsi in Val Varaita, conquistò due comuni.

Dopo un decennio di stasi, a partire dagli anni novanta, è di nuovo diffusamente aumentato l'interesse per le tradizioni occitane, grazie a persone come Joan Bernard, linguista e romanziere, Jean Michel Effantin, linguista, storico, letterato, Jean-Louis Veyrac, Toni Baudrié, poeta, Dario Anghilante di Ousitanio Vivo, Sergio, Davi e Clareto Arneodo del Coumboscuro Centre Provençal e de Li Troubaires, Sergio Berardo e Fabrizio Simondi dei Lou Dalfin, Ines Cavalcanti, Claudio Salvagno, e molte altre, impegnate sui vari fronti del recupero della storia, della lingua, della letteratura e della musica di questa regione dimenticata dalla cultura "ufficiale".

A Venasca, in Valle Varaita, un gruppo di coraggiosi ed instancabili amanti della tradizione occitana cura da anni, attraverso le "Edizioni Ousitanio Vivo", la pubblicazione di un "jornal occitan" giunto attualmente al 24° anno di vita ed al n. 229, oltre alla circolazione di libri, documenti, cassette musicali e Cd. Ma in tutte le valli occitane italiane, specialmente in Val Pellice, dove opera l'associazione "Mouzico e Dansa d'Oc", molte persone organizzano stages di lingua e di danze occitane, rassegne, convegni, attività di promozione.



Oltralpe, Enric Espieut, Joan Sibille, Joan-Pau Becvort sono tra gli ispiratori della valorizzazione della lingua e della cultura occitane, attraverso l'importante Istituto parigino di Studi Occitani (I.E.O.) e varie associazioni non profit. Franc Bardòu è uno degli animatori del movimento letterario Descorbetisme Occitan. Robert Lafont, poeta, narratore, drammaturgo, saggista, filologo, storiografo, professore universitario ed organizzatore politico, è il massimo esponente dell'occitanismo militante.

La cultura occitana ci insegna che la letteratura serve all'uomo non per misurarsi con il suo prossimo a colpi di penna, nè per arricchirsi attraverso i contratti con le case editrici, ma per crescere in coscienza; il sogno occitano, con i suoi valori di umiltà, onore, generosità, tolleranza, misura, alimenta la speranza che nell'Europa del terzo millennio, costruita con il contributo di tutte le sue culture, siano le lingue e le letterature a formare le patrie.