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Visualizza Versione Completa : Valmarecchia: ricorso della REgione Marche.



el cuntadin
09-09-09, 15:15
Il Governatore Spacca ricorre contro la secessione della Valmarecchia. Potevano accorgersi prima ma, come da proverbio, meglio tardi che mai!

Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/)
“Le motivazioni del ricorso hanno colpito nel segno”


Ancona La Provincia di Rimini può attendere. Anzi, la nuova Provincia, come recita il sito istituzionale su Internet, dove già campeggia una bella cartina con la Valmarecchia, l’orecchio mozzato alle Marche. Il ricorso che la giunta regionale ha presentato, davanti alla Corte costituzionale, costringerà a una attenta valutazione di tutti gli atti che hanno portato all’approvazione, a larga maggioranza, del primo cambio di confini dell’Italia repubblicana. La notizia del ricorso ha avuto ampia eco non soltanto tra le parti in causa ma anche in tutte quelle realtà in cui zone di confine sono in fibrillazione. Un esempio per tutti, Cortina, desiderosa di abbandonare il Veneto per andare in Trentino dove c’è una regione a statuto straordinario. Non è un mistero che proprio dal Nord siano venute le preoccupazioni maggiori per la decisione del Parlamento di non considerare in alcun modo il parere del Consiglio regionale sul cambio di confini. Molte le reazioni contrarie, a cui il presidente Gian Mario Spacca, ha inteso con decisione dare un taglio. “Se il ricorso è così strampalato - ha scritto in una nota diffusa ieri pomeriggio - perché ci si agita tanto? Il fatto che ci si agiti è forse l’indicazione che le motivazioni hanno colpito nel segno”.

“Perché sorprendersi - si chiede Spacca - visto che il coordinatore provinciale del Pdl della provincia di Pesaro e Urbino, territorio maggiormente interessato, è pubblicamente uscito con la richiesta di ricorrere alla Corte Costituzionale? Se i “buoi sono scappati dalla stalla” è perché qualcuno ha aperto loro la porta con una legge votata pressoché all’unanimità. E’ grave - sottolinea il Governatore - che il legislatore non abbia adeguatamente valutato e tenuto in considerazione il voto contrario in precedenza espresso dal Consiglio regionale delle Marche e abbia consentito l’approvazione di una normativa caotica e contraddittoria, che sta determinando una gestione molto difficile della transizione. Si parla tanto di federalismo e di leale collaborazione tra poteri della Repubblica - è la conclusione -: dove sono in questa vicenda?” .

el cuntadin
09-09-09, 20:24
e gli emiliani si arrabbiano. che Spacca abbia colto nel segno?


Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=655E6FE8D2B0A0EF94968B5113E73 5D9)
A Bologna l’ira del senatore Berselli


Ancona Alle campane di doglianze riminesi del presidente fatte squillare dal presidente Vitali rispondono i colpi di cannone di Settimio Bernardi, portavoce del Comitato di cittadini per il passaggio della Valmarecchia all’Emilia Romagna.

Secondo Bernardi, la decisione della Regione, è “istigata anche dai suggerimenti della politica pesarese di ogni parte politica”. Il dato politico, definito, “gravissimo” è che la Regione “voglia soffocare e umiliare la volontà popolare”. “Un ricorso inutile”, secondo Bernardi “poiché il dettato dell’ art 132, 2° comma prevede un ricorso al parere delle Regioni, obbligatorio ma non vincolante”. C’è poi il capitolo dedicato alla spesa. Il ricorso è “un inutile sperpero di denaro pubblico”. Nessuna parola, tuttavia, sul costo del passaggio, per il quale pure lo stesso presidente Vitali ha chiesto un fondo straordinario al Governo. Infine, il senatore bolognese Filippo Berselli, in una nota, ha dichiarato che la Valmarecchia “è già in Emilia Romagna e ci resterà”. Il ricorso, secondo Berselli, è “davvero sorprendente”, e mira a ritardare il fatto che i residenti dei comuni interessati votino per il rinnovo del consiglio regionale dell’Emilia Romagna piuttosto che per quello marchigiano in vista delle elezioni fissate per il prossimo anno.

el cuntadin
10-09-09, 14:27
"giù le mani da quel pezzo di Marche"!!!


Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6806CAB84A65817355D6478B005BE 4A5)

“Valmarecchia, il ricorso tutela l’interesse comune”


Ancona Giù le mani da quel pezzo di Marche. Il ricorso, voluto dal governatore Spacca, per non perdere la Valmarecchia, è voce di popolo. “Con il ricorso alla Corte costituzionale sul distacco dei Comuni della Valmarecchia, la Giunta regionale si è voluta fare interprete di un sentimento e degli interessi di tutta la comunità regionale, due fattori che in tutto il dibattito su questa vicenda non sono stati tenuti abbastanza in considerazione”. E’ il commento di Stefania Benatti, assessore regionale agli Enti locali delle Marche, sul ricorso della Regione alla massima Corte contro il passaggio dei sette Comuni della Valmarecchia, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria, Talamello, dalla Provincia di Pesaro e Urbino a quella di Rimini.

“Abbiamo il massimo rispetto dei desideri e delle aspettative di questo territorio e dei suoi cittadini - aggiunge la Benatti - ma non possiamo dimenticare che ci sono gli interessi di 1,4 milione di persone che vivono nel resto della regione e, soprattutto, che ci sono degli elementi che travalicano il tempo e la storia. Noi siamo amministratori pro tempore ma non possiamo scordarci di chi ha fatto la storia anche di questo territorio e non possiamo dimenticare che dovremo lasciare questa zona a chi verrà dopo di noi. Per questo, è una battaglia che la Regione Marche deve portare avanti”.

Dalla voce di popolo alla voce contro, quella del popolo dei secessionisti. Per tutti parla Settimio Bernardi, portavoce del Comitato per la Valmarecchia, che ha promosso il referendum per il passaggio di sette Comuni all’Emilia Romagna. “Le istituzioni dello Stato - spiega - come Prefettura e Agenzia delle Entrate, hanno immediatamente recepito la notifica del passaggio. Da parte della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche, vediamo invece solo ostruzionismo. La situazione, per parte loro, è completamente sospesa e questo significa che sono stati bloccati anche i finanziamenti che spettano di diritto a questo territorio”.

stefanopelloni
10-09-09, 18:23
in Val Marecchia parlano romagnolo come noi, sono romagnoli come noi ed hanno promosso un referendum che al 90% ha espresso la volontà di far parte dell'Emilia Romagna. del resto basta visitare Talamello, San Leo o Novafeltria, per accorgersi che questa gente qua non ha niente a che spartire con le Marche. non capisco quindi perchè voi marchigiani vi rifiutate di riconoscere la volontà popolare. piuttosto, a quando lo stesso referendum a Badia Tedalda, Marradi, Palazzuolo e Firenzuola?

el cuntadin
24-09-09, 22:35
I cittadini della Valmarecchia sono stati trattati dalla Regione Marche con i guanti bianchi. ora iniziano ad accorgrsi di cosa significa il cambiamento.


Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=41F7048CB0CAFCFCA33F44215BEAE 062)
Costi troppo alti
La Romagna non vuole i transfughi


Ancona La luna di miele è già finita. E come in ogni nuovo matrimonio che si rispetti la facciata si mantiene rispettabile ma dietro volano gli stracci. Il matrimonio è quello dei sette comuni della Valmarecchia con l’Emilia Romagna. Se si aspettavano tappeti rossi, i sette transfughi hanno già avuto modo di ricredersi. Per carità, la facciata è quella dei sorrisi. Le riunioni si susseguono, tanto in Regione Emilia quanto a Pesaro; il commissario Rosaria Cicala è al lavoro ma... Ma non c’è un euro.

“Risorse non ce ne sono” ha detto l’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli il quale tuttavia ha assicurato che “il passaggio non si fermerà”. Altre perplessità le ha adombrate Coldiretti che ha scoperto che gli agriturismi della Valmarecchia, cambiando legislazione, sono a rischio chiusura. Sempre in tema di agricoltura c’è tutta la partita del piano di sviluppo rurale che secondo l’ineffabile Muzzarelli la Regione Marche continuerà a pagare. Su che base legislativa non è dato sapere, anche per evitare di interessare la Corte dei conti. Una rapida scorsa della legislazione fa emergere altre differenze: commercio, Irpef e tassa auto. La parola d’ordine a Bologna è armonizzare: sì ma quando e soprattutto con i soldi di chi? La stessa domanda che si sono posti i sindaci della Provincia di Rimini che, nel dubbio, hanno dato una risposta univoca: non con le nostre risorse. Giuseppe Sanchini, sindaco di Saludecio, con franchezza romagnola ha tuonato: “Non ci servono altri Comuni nè una Provincia che guardi alla Valmarecchia con troppo favore. Speriamo che le Marche vincano il ricorso”. Speriamo.

E.DA.,

gnocco
08-10-09, 19:54
in Val Marecchia parlano romagnolo come noi, sono romagnoli come noi ed hanno promosso un referendum che al 90% ha espresso la volontà di far parte dell'Emilia Romagna. del resto basta visitare Talamello, San Leo o Novafeltria, per accorgersi che questa gente qua non ha niente a che spartire con le Marche. non capisco quindi perchè voi marchigiani vi rifiutate di riconoscere la volontà popolare. piuttosto, a quando lo stesso referendum a Badia Tedalda, Marradi, Palazzuolo e Firenzuola?
Da quando? Sono sempre stati pesaresi. Da ben più delle canoniche sette generazioni. E la memoria non mi ricorda qualcuno, di quei paesi, che lo abbia messo in discussione... almeno sino a che questa repubblica non è riuscita a confondere e impantanare nel senso peggiore, di sporco, la coscienza e l'identità degli Italiani tutti. Quindi anche di Quelli in Val Marecchia. :incav:

WalterA
08-05-10, 01:25
La Romagna dovrebbe restituire alla Toscana:
Predappio
Forlimpopoli
Città del Sole
Castrocaro Terme
Premilcuore
Civitella di Romagna
Santa Sofila

insomma la cosiddetta "romagna toscana"

Romagna Toscana - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Romagna_toscana)

portsmouth
10-05-10, 20:18
La Romagna dovrebbe restituire alla Toscana:
Predappio
Forlimpopoli
Città del Sole
Castrocaro Terme
Premilcuore
Civitella di Romagna
Santa Sofila

insomma la cosiddetta "romagna toscana"

Romagna Toscana - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Romagna_toscana)


Terra del Sole e Castrocaro Terme (i più vicini a Forlì) sono i territori della "Romagna Toscana" che conosco meglio.
Anni fa in una locanda di Castrocaro, nei pressi del "grandhotel Terme" vi erano dei manifesti di rivendicazione storica della zona.
Fierezza della gente, paesaggistica e storia.
Potrei viverci. (Anche se a Senigallia sto benissimo).

WalterA
14-05-10, 21:17
Terra del Sole e Castrocaro Terme (i più vicini a Forlì) sono i territori della "Romagna Toscana" che conosco meglio.
Anni fa in una locanda di Castrocaro, nei pressi del "grandhotel Terme" vi erano dei manifesti di rivendicazione storica della zona.
Fierezza della gente, paesaggistica e storia.
Potrei viverci. (Anche se a Senigallia sto benissimo).

Ci sono passato tempo fa da quelle zone, sono molto belle e come hai scritto te, trasudano di storia e di fierezza.
Sono stato molto bene anche in tutta la parte del montefeltro ma in generale in tutte le Marche si vive bene e si mangia benissmo ;)

el cuntadin
07-04-11, 23:32
Dopo oltre un anno dalla secessione, in Valmarecchia sono tutti soddisfatti.

Il Corriere Adriatico - Home Page (http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1141208)

“La secessione ci ha solo premiato”

Sette i Comuni passati all’Emilia Romagna nel 2009. Il sindaco di Novafeltria: mi sono dovuto ricredere


Pesaro Ancona tiranna, Pesaro lontana. La grande fuga verso Rimini dei sette Comuni che nel dicembre del 2006 con l’ 83% di consensi decretarono con un referendum il passaggio alle amate sponde dell’Emilia Romagna, è ormai una realtà da oltre un anno e mezzo. Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello, 18 mila abitanti in tutto, dissero addio alle Marche matrigne il 15 agosto del 2009, sull’abbrivio della legge 117 del 3 agosto 2009. Inutile il ricorso alla Corte Costituzionale della Regione Marche che aveva mosso due rilievi alla procedura seguita dal Parlamento in occasione dell’approvazione della legge: per quanto riguardava l'autodeterminazione della Autonomie (in particolare l’articolo 132 della Costituzione) e la leale collaborazione tra gli enti. La Suprema Corte non aveva sentito ragioni e aveva respinto il ricorso giudicandolo “infondato”.

“Ma non chiamatela secessione, semmai aggregazione”, puntualizza Settimio Bernardi, portavoce del comitato per il referendum del 2006. Perché secessione è quando ognuno va per la sua strada, aggregazione è quando - in nome di tradizioni, lingua e cultura comuni - ci si ritrova finalmente insieme. Una storia, insomma, finita bene per Bernardi “visto che anche Montecopiolo e Sassofeltrio (Comuni dell’Alta Valmarecchia che martedì hanno per questo manifestato davanti a Palazzo Raffaello, ndr) vogliono passare alla Provincia di Rimini come noi”. E mai decisione fu più azzeccata. “La Regione Emilia Romagna ha fatto un lavoro enorme - racconta Bernardi -. Se ci sono stati problemi è perché la Regione Marche e la Provincia di Pesaro Urbino hanno messo i bastoni fra le ruote: sette mesi per consegnare i beni non disponibili senza contare le polemiche”. Ma ora c’è di che gioire. Il 20 verrà completato il trasferimento del comando dei Vigili del Fuoco e a ruota seguirà quello del catasto e delle competenze del tribunale. “Qualche difficoltà i cittadini l’avranno pure incontrata ma il bilancio, dalla sanità al turismo, in termini di organizzazione sul territorio è di grandissimo vantaggio”. Insomma, è come aver trovato finalmente la via di casa. “Prima - dice Barnardi - eravamo un corpo estraneo ed eravamo sempre gli ultimi. Oggi siamo nel “nostro” territorio”.

Si è dovuto ricredere perfino il primo cittadino di Novafeltria e presidente della Comunità Montana dell’Alta Valmarecchia Vincenzo Sebastiani, unico sindaco contrario al referendum, che ha visto arrivare 11 milioni per la messa in sicurezza delle strade, 10 per le strutture sanitarie e per accreditare il vecchio ospedale agli standard romagnoli. “Non Pesaro ma Ancona è stata poco attenta ai nostri problemi, me ne accorgo solo ora - dice Sebastiani -. Sul fronte sanità, per esempio. Ora siamo in rete con Rimini e Sant’Arcangelo, questione su cui da tempo ci battevamo inutilmente. E così per la Pedemontana. Non l’hanno mai fatta. In poche parole, il processo di integrazione sta andando bene e il nostro futuro ha qualche certezza rispetto alle poche che avevamo prima. Qui sono più presenti sui problemi, cosa che mancava nelle Marche. Anche per le zone montane, il problema è legato piuttosto ai tagli e alla scarsità di risorse di questo governo, con il patto di stabilità che ha effetti devastanti. Ma l’Emilia Romagna ha ottenuto fondi per 700 mila euro così da permettere ai Comuni virtuosi come il nostro di far fronte”.

Non è pentito della scelta fatta anche il sindaco di Maiolo Marcello Fattori. “Complicato lo è stato, forse più di quello che si pensava - ammette. Stiamo cercando di partire con la pianificazione della nuova realtà con lo stesso numero di uomini e di energie a fronte di un territorio ben più vasto. Ma la Provincia di Rimini ci ha seguito. Non che Pesaro ci trattasse male, solo che il nostro sbocco naturale è su Rimini e le nostre relazioni socio economiche sono lì. Questa mattina (ieri, ndr) - racconta - sono andato e tornato dalla Provincia e sono già al lavoro. A Pesaro ci voleva una giornata intera. Certo - spiega - con il passaggio all’Emilia Romagna nessuno è diventato più ricco, è solo una questione di comodità. Sì, sono soddisfatto anche se ho sempre le Marche nel cuore”.
Pia Bacchielli,

el cuntadin
07-04-11, 23:42
Ma a Pesaro la pensano in maniera diversa.

Il Corriere Adriatico - Home Page (http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1141210)

“Di sicuro non ci hanno guadagnato”

Ancona “Di sicuro non ci hanno guadagnato”. Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro Urbino, traccia così il bilancio del passaggio dei sette Comuni alla Romagna. E mette subito paletti insormontabili per il richiesto ulteriore passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio. “Sono pronto a mettermi di traverso”, dice al termine della conferenza stampa sulle autostrade. “Ho parlato - prosegue - con il presidente e il vicepresidente dell’Emilia Romagna e mi hanno detto che non c’è alcuna intenzione di acquisire ulteriori Comuni. La Regione Marche, inoltre, non darà mai il consenso”. Per quanto riguarda il bilancio, Ricci pesa diversi fattori. “Intanto - enumera - si sono trovati in una Provincia, come quella di Rimini, che non aveva una grande preparazione per i Comuni montani”. Questo ha comportato una serie di disservizi che stanno rientrando. C’è stato poi il problema dell’inasprimento fiscale ma, secondo Ricci, l’attenzione che la Valmarecchia aveva nelle Marche non è la stessa che riserva l’Emilia Romagna. Quanto al presunto traino turistico, il presidente della Provincia di Pesaro Urbino taglia corto. “Chi andava a Rimini - conclude - andava comunque a San Leo. Poi, adesso le Marche tirano più della Romagna”.