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Aug83
10-08-02, 22:10
SAN SEBASTIAN (Spagna), 10 agosto 2002 - Quando non lo vedremo più sui pedali sarà un giorno triste, anche se lui ha sempre sostenuto il contrario, considerandosi un privilegiato a poter decidere quando e come smettere. Ancora due mesi, il tempo di arrivare al Mondiale di Zolder - e magari vincerlo - poi Laurent Jalabert dirà addio al ciclismo, come ha promesso durante i giorni appassionanti del Tour. Cercava una vittoria, Jaja, per chiudere in bellezza: l'ennesima di oltre 160 collezionate in 14 stagioni. Ci ha provato alla Boucle, andando in fuga per tre volte senza fortuna. Ci riesce a San Sebastian, facendo il bis della passata edizione, beffando un corridore di casa, il basco Astarloa, e per il secondo anno gli italiani. Per le lacrime, c'è tempo. Sul terzo gradino del podio, nella settima prova di Coppa del Mondo, finisce il sorprendente Missaglia, secondo a Camaiore e tornato sui livelli di Amburgo 2000. Quinto Frigo, preceduto dal kazako Kivilev; sesto l'abruzzese Di Luca che soffia la posizione a Bettini.Il toscano della Mapei-Quick Step partiva nella "Clasica" con due obiettivi: avvicinare il leader Museeuw nella classifica della challenge e scalzare il tedesco Zabel in quella di rendimento dell'Uci. Ne viene fuori un risultato imperfetto, nel senso che avrebbe potuto rosicchiare molto più dei 28 punti strappati al belga della Domo-Farm Frites (ora a più 68) e che difficilmente balzerà al primo posto della graduatoria mondiale. Mentre a Di Luca, Basso, Casagrande e Rebellin resta il rammarico di non aver colto l'attimo, quando Kivilev si è scatenato sulle prime rampe dello Jaizkibel, stuzzicando la reazione di Sastre, Missaglia, Astarloa, Ferrara e Jalabert. Gli 8 km di salita al 6% di pendenza media mettono fine alla lunghissima fuga di Mancebo e Zaballa, rimasti al vento per quasi 170 dei 227 km totali. Negli ultimi mille metri crolla il giovane Ferrara e risale come una furia Frigo, uscito in contropiede dal gruppo inseguitore dopo un'accelerazione di Armstrong.Il milanese della Tacconi Sport-Tonello scollina a 5" dai primi, riaggancia i fuggitivi lungo la discesa, dove cade rovinosamente l'americano Hincapie (sospetta frattutra di una spalla). A 20 km dall'arrivo molla Sastre e restano in cinque a giocarsela fino sul Boulevard, dove Jaja aveva beffato l'anno scorso Casagrande, Rebellin e Belli. Il freddo autunnale non basta per i polmoni di Frigo a corto di ossigeno. Missaglia tenta la carta dell'anticipo, ma inutilmente. Così la vittima designata diventa Astarloa, privato del successo come sei giorni fa ad Amburgo. Allora Museeuw, oggi Jalabert: la sfortuna del basco è di trovare sulla sua strada campioni. Per quello francese è il secondo successo consecutivo nella corsa spagnola, impresa riuscita in precedenza solo a Casagrande ('98-'99) e Lejarreta ('81-'82). Uno degli ultimi lampi di un fuoriclasse che nella sua carriera è stato specialista delle volate, iridato della cronometro, maglia verde e a pois del Tour. Il 30 novembre festeggerà 34 anni. Senza bici, purtroppo.

da www.gazzetta.it