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Tomás de Torquemada
10-08-02, 23:19
Sodoma e Gomorra, la leggenda biblica diventa realtà
Secondo un geologo inglese sarebbero state distrutte da un terremoto e bruciate dal fuoco che si spirgionava dal metano sotto il Mar rosso. Ma nessuna prova dell'esistenza delle due città è mai stata trovata

di Franca Ferri

ROMA, 18 AGOSTO 2001 - «Quand'ecco che il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e Gomorra zolfo e fuoco» (Genesi, 19): una punizione esemplare, che da sempre rappresenta il castigo divino sulla depravazione umana. La storia biblica potrebbe avere un fondamento di verità: un geologo inglese, Graham Harris, sostiene di avere le prove che le due città siano esistite realmente, e che siano state distrutte da un terremoto. Con una differenza rispetto al racconto della Genesi: le fiamme non sarebbero arrivate dal cielo, ma si sarebbero sprigionate dalle viscere della terra.

Harris non è certo il primo a credere nell'esistenza realedi Sodoma e Gomorra: i primi scavi per individuare eventuali resti risalgono all'inizio del Novecento. Qualche archeologo ha identificato le tracce delle città a Bab edh-Dhra e Numeira, ma in realtà nessuna prova concreta è mai stata portata alla luce.


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Immagine tratta dal sito http://ccgv.org/

Secondo la BBC, che riporta la teoria del geologo inglese, gli ultimi studi avrebbero trovato conferma in diversi esperimenti all'Università di Cambridge. Harris riprende la teoria che accredita Sodoma e Gomorra fra le 'cinque città della pianura' (le altre tre sono Adma, Tseboim e Bela). Commerciavano in catrame, materia di cui il Mar Morto era ricco, utilizzandolo anche per rendere impermeabili le barche e per 'cementare' le costruzioni.

Proprio nelle caratteristiche geologiche della zona si troverebbero i «veri» motivi della fine di Sodoma e Gomorra. L'area, particolarmente soggetta a terremoti, è al confine fra due zolle tettoniche che si muovono l'una contro l'altra. Ci sono le prove, secondo Harris, di un enorme movimento sismico, avvenuto circa 4500 anni fa, data che coincide con i calcoli di datazione dell'episodio biblico. In occasione di questo terremoto, il metano racchiuso sotto il Mar Morto avrebbe preso fuoco, mentre il terreno sui cui erano costruite Sodoma e Gomorra si trasformava in una gigantesca sabbia mobile, facendole «scivolare» per sempre nel grande lago salato, avvolte dalle fiamme. Una fine davvero apocalittica.

Dal sito http://lanazione.quotidiano.net/

Silvia
11-08-02, 16:09
Originally posted by Tomás de Torquemada
[...] Proprio nelle caratteristiche geologiche della zona si troverebbero i «veri» motivi della fine di Sodoma e Gomorra. L'area, particolarmente soggetta a terremoti, è al confine fra due zolle tettoniche che si muovono l'una contro l'altra. Ci sono le prove, secondo Harris, di un enorme movimento sismico, avvenuto circa 4500 anni fa, data che coincide con i calcoli di datazione dell'episodio biblico. In occasione di questo terremoto, il metano racchiuso sotto il Mar Morto avrebbe preso fuoco, mentre il terreno sui cui erano costruite Sodoma e Gomorra si trasformava in una gigantesca sabbia mobile, facendole «scivolare» per sempre nel grande lago salato, avvolte dalle fiamme. Una fine davvero apocalittica

Si tratta di una zona geologica indubbiamente molto particolare e, se non ricordo male, la stessa depressione del Mar Morto é stata provocata dalle enormi forze che agiscono sulla faglia su cui essa si trova.

La spedizione americana diretta dal geologo W. F. Lynch nel 1848, aveva dato la prima notizia della notevolissima pendenza del Giordano nel suo breve corso attraverso la Palestina. Ulteriori indagini stabilirono che l'avvallamento del letto del fiume sotto il livello degli oceani rappresenta un fenomeno geologico eccezionale. "Sulla superficie di un altro pianeta potrà esistere qualcosa che somigli alla valle del Giordano, sul nostro no di certo... - scrisse il geologo Adam Smith nella sua opera La geografia storica della Terra Santa - Nessun'altra parte della nostra terra che non si trovi sott'acqua, è situata a più di 100 metri sotto il livello del mare."
La valle del Giordano è solo una piccola parte di un'immensa fenditura della crosta terrestre. Il corso di questa crepa è stato esplorato con grande precisione. Comincia a parecchie centinaia di chilometri dal confine della Palestina, molto al nord, ai piedi della catena del Tauro nell'Asia Minore. Al sud si estende dalla sponda meridionale del Mar Morto attraverso il deserto di Araba fino al golfo di Akaba e termina al di là del Mar Rosso in Africa. In molti punti di questa gigantesca "fossa tettonica" si possono individuare segni di attività vulcanica. Nelle montagne della Galilea, sull'altopiano della Giordania orientale, sulle rive dello Jabbok, affluente del Giordano, nel golfo di Akaba, s'incontrano basalto nero e lava. Quando si aprì questa crepa, che passa proprio di qui, c’è chi dice che s'inabissò in essa la valle di Siddim con Sodoma e Gomorra. La data di questa catastrofe, secondo gli esperti, si può stabilire geologicamente con sufficiente precisione: dev'essere stata poco dopo il 2000 a.C. (Dal sito: http://spazioinwind.libero.it/slvncc/)


Una mappa interessante. (http://spazioinwind.libero.it/slvncc/depressione.htm)

Tomás de Torquemada
22-01-03, 01:22
Sodoma e Gomorra

Ecco l'interessante resoconto di come si arrivò a capire come avvenne la distruzione di Sodoma e Gomorra e delle altre città della valle di Siddim (informazioni tratte dal libro "La Bibbia aveva ragione" di Werner Keller - pp. 68-75). Le "cinque città della pianura", citate nella Bibbia, fra cui Sodoma e Gomorra, erano iscritte su una tavoletta dell'archivio del palazzo di Ebla (nella Siria del Nord) addirittura nella stesso ordine di Genesi 14:2. Una conferma importante, perché si diceva che non erano mai esistite, perché non se ne trovavano i resti.

"E l'Eterno disse: Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, io scenderò e vedrò... Allora l'Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell'Eterno; ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro, e diventò una statua di sale. E Abrahamo si levò la mattina a buon'ora... guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si levava dalla terra, come il fumo d'una fornace. Così avvenne che, quando Iddio distrusse le città della pianura, Egli si ricordò d'Abrahamo, e fece partir Lot di mezzo al disastro, allorché sovvertì le città dove Lot avea dimorato." (Genesi 18:20/19:24-29 - L).

Durante l'assedio di Gerusalemme, nell'anno 70 d.C., il generale romano Tito - così narra la leggenda - condannò a morte alcuni schiavi. Dopo un processo sommario, li fece legare con catene e gettare nel mare presso i monti di Moab. Ma i condannati non annegarono. Ogni volta che venivano gettati in mare, essi erano spinti come sugheri verso terra. Il fatto inspiegabile impressionò Tito a tal punto che egli graziò i poveri peccatori. Giuseppe Flavio, lo storiografo dell'ebraismo che passò l'ultima parte della sua vita a Roma, menziona ripetutamente un "lago d'asfalto". I greci parlarono di gas venefici, che, secondo loro, si sprigionavano da quel mare. E gli arabi riferivano che in tempi lontani gli uccelli non potevano raggiungere la riva opposta perché, sorvolando la superficie dell'acqua, improvvisamente precipitavano nel mare. Queste ed altre simili storie di carattere leggendario erano bensì note, ma mancava una conoscenza più precisa del singolare e misterioso mare di Palestina. Nessuno scienziato l'aveva mai visto ed esplorato fino alla spedizione del geologo W.F. Lynch nel 1848. Dal rapporto della spedizione il mondo apprende per la prima volta due fatti stupefacenti:

1. Il Mar Morto ha 400 metri di profondità e il fondo marino giace a circa 800 metri sotto il livello del Mediterraneo.

2. L'acqua del Mar Morto contiene il 25% di componenti solidi, per la maggior parte cloruro di sodio, cioè sale comune. Gli oceani invece contengono dal 4 al 6% di sale. Il Giordano e molti fiumi minori sboccano nel lago, che è lungo 76 km. e largo 17 e che non presenta nessuno scarico. Sotto il sole ardente evaporano ogni giorno dalla sua superficie otto milioni di metri cubi d'acqua. Le sostanze chimiche che gli affluenti portano con sè si depositano sul fondo del lago che ha una superficie di 1292 km².


http://www.jesuswalk.com/abraham/images/martin_destruction_sodom640x422.jpg
Immagine tratta dal sito http://www.jesuswalk.com/

All'inizio del nostro secolo, in seguito agli scavi già effettuati in Palestina, l'interesse si rivolge anche a Sodoma e Gomorra. Esploratori si mettono alla ricerca delle città scomparse che nei tempi biblici dovevano trovarsi nella valle di Siddim. All'estrema punta sud-est del Mar Morto vengono scoperte le rovine di un vasto abitato. Gli arabi chiamano la località, anche oggi, col nome di Zoar. Gli esploratori esultano perché Zoar (Segor) era una delle cinque ricche città della valle di Siddim che avevano rifiutato il pagamento del tributo ai quattro re stranieri citati in Genesi cap. 14 (al cap. 19:17-23, si precisa che a Lot, nipote di Abramo, fu concesso di rifugiarsi nella piccola città di Tsoar, che fu risparmiata per amor suo, prima che sopraggiungesse il disastro).

Ma gli scavi di prova subito iniziati procurano solo delusioni. Oggi possiamo dire con certezza che qualsiasi ricerca si voglia fare in avvenire di Sodoma e Gomorra sarà completamente inutile, perché l'enigma della distruzione delle due città è stato risolto. La penisola el-Lisan, sulla sponda orientale del Mar Morto, forma una lingua di terra nelle sue acque.

Remando in una barca verso la punta meridionale del mare salato col sole in posizione favorevole, si può osservare qualcosa di sbalorditivo: a una certa distanza dalla sponda, sotto lo specchio dell'acqua, si stagliano chiari i contorni di boschi conservati dall'elevatissimo contenuto di sale delle acque. I tronchi e i resti degli alberi nelle profondità verdastre devono essere antichissimi. Quando fiorivano, quando il verde fogliame ornava i loro rami, le greggi di Lot avranno forse pascolato sotto di essi. Quella parte piana, così singolare del Mar Morto, dalla penisola di el-Lisan alla punta meridionale, era la valle di Siddim! La Bibbia stessa lo dice con molta chiarezza: "Tutti questi (re) convennero nella valle detta dei boschi (valle di Siddim), dove è ora il mare di sale" (Genesi 14:3 - L).

I geologi aggiunsero a queste scoperte e osservazioni prove conclusive che spiegano la causa e il fondamento del racconto biblico della distruzione di Sodoma e Gomorra.

"La distruzione catastrofica di Sodoma e Gomorra avvenne verosimilmente intorno al 1900 a.C. - scrive nel 1951 lo scienziato americano Jack Finegan - Un minuzioso esame dei documenti letterari, geologici ed archeologici porta alla conclusione che la scomparsa terra di quella regione (Genesi 19:29) era situata nel territorio attualmente sommerso sotto le acque che vanno lentamente crescendo nella parte meridionale del Mar Morto, e che la causa della distruzione fu un grande terremoto, probabilmente accompagnato da esplosioni e da fulmini, dallo sprigionamento di gas e da fenomeni ignei.". Intorno al 1900 a.C.: l'epoca di Abramo!

"La lista delle 'cinque città della pianura', Sodoma, Gomorra, Adma, Tseboim e Bela (vedi Genesi 14:2), è ripetuta in un testo di Ebla e i nomi appaiono nello stesso ordine." ("Scientific American" - sett. 1977).

Dal sito http://spazioinwind.libero.it/slvncc/

Lupo Mannaro
22-01-03, 01:41
Al di là della veridicità pragmatica dei fatti biblici, in riferimento a sodoma e gomorra, è interessante invece parlare di alcune interpretazioni gnostiche con forte tendenze all'antinomia, interpretazioni che rivalutano la figura dei sodomiti, quella di caino e perfino (anzi, in particolar modo) il peccato originale, come ribellioni al demiurgo che vuole imprigionare gli uomini-dei pneumatikos con le sue leggi, che valgono solo per gli psichici.

Credo che Ichthys potrà dare indicazioni più precise delle mie in tal senso.

Tomás de Torquemada
18-10-05, 02:23
Sodoma e Gomorra nel Mar Morto
di Enrico Baccarini

Uno dei motivi principali che portano i ricercatori accademici a rifiutare la nozione che la Bibbia sia in effetti da considerare una storia accurata dell'antico Israele è l'apparente impossibilità che la storia di Sodoma e Gomorra possa corrispondere alla realtà.

di M. Sanders e D. Laing (trad. di Enrico Baccarini)

Il Libro dei Libri ci chiede infatti di credere nella storia che vide Lot scegliere un'area in cui potersi stabilire, simile ad un Giardino dell'Eden, o a un'area fertile del Nilo. Studi successivi hanno comprovato che questa zona poteva essere ricondotta ad un'area vicina alle foci del Giordano, nel nord del Mar Morto. Qualsiasi persona sia stata in quella zona sa però che essa si trova in una delle regioni più inospitali della Terra.

La storia in questione, a cui fanno criticamente riferimento molti accademici, fu composta subito dopo l'esilio babilonese degli ebrei ed è stata considerata da molti semplicemente come una “favola”, in quanto si ritiene che se anche un tempo quella zona fosse stata rigogliosa, essa non lo è stata certamente negli ultimi 2 milioni e mezzo di anni. Dopo lunghe ricerche abbiamo avuto accesso ad alcune immagini satellitari che mostrano determinate anomalie a 1200 piedi al di sotto del Mar Morto.

Contro quei ricercatori che vorrebbero cavillare su queste scoperte e sulla loro antichità, si pone peraltro un'unica domanda: “Come fecero gli estensori della Genesi a conoscere correttamente certi dettagli della storia della creazione e della protostoria?” Viene poi in mente un'ulteriore interrogativo, ed è posto da quegli studenti o accademici che sottoscrivono la proposizione che la Genesi sarebbe stata composta, o sostanzialmente redatta, dopo l'esilio babilonese. In tal caso la storia riguardante la fertile pianura sarebbe stata anche allora apparentemente ridicola, proprio come appare oggi. Perché allora gli estensori non composero una storia tale da renderla più credibile?

Potremmo rispondere a queste domande scientifiche solo quando invieremo il sommergibile tascabile “Delta” ad esplorare le profondità del Mar Morto. Quello che tuttavia è stato chiaramente stabilito fino ad oggi è il fatto che la storia riferita nella Bibbia è sostanzialmente una descrizione accurata di fatti storici, e che uno dei posti più inospitali sulla Terra come la zona del Mar Morto ha certamente ha avuto, un tempo, delle condizioni simili a quelle del Nilo.

Ma come si è potuti risalire a tutto ciò?

Genesi, Capitolo 13:1-12

“Dall'Egitto Abramo ritornò nel Neghev con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui. Abramo era molto ricco in bestiame, argento ed oro. Poi di accampamento in accampamento egli dal Neghev e si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata già prima la sua tenda, tra Betel e Ai, località dove aveva costruito prima l'altare: lì Abramo invocò il nome del Signore. Ma anche Lot, che andava con Abramo, aveva greggi e armenti e tende; e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Lot. I Cananei e i Perezziti abitavano allora nel paese.


http://www.bibelarkeologi.no/images/sodgom/lokalisasjon.jpg
Immagine tratta dal sito http://www.bibelarkeologi.no

Abramo disse a Lot: 'Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te il tuo Paese? Separati allora da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra'. Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte (prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra) e che era come il Giardino del Signore e come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar. Lot scelse pertanto per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro; Abramo si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sodoma.”

Genesi, Capitolo 19:27

“Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato davanti al Signore; contemplò dall'alto Sodoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. In quest'ultimo periodo ci stiamo muovendo in maniera diversa da come abbiamo fatto fino ad oggi nella ricerca di queste due città scomparse. Uno dei nostri ricercatori migliori è il dottor D. Laing, geologo con backgroud in sismologia, gravitometria, geomorfismo, evaporazioni strutturali e studi sui sedimenti.

Laing ha ampliato la mia teoria sul sito “specchio” di cinque città della piana oggetto dei nostri studi e crede di poter utilizzare la sua esperienza nel geomorfismo ed in geologia strutturale per convalidare la nostra teoria. Ho incoraggiato questo studioso su questa strada e così abbiamo iniziato a discutere sull'utilizzo di immagini satellitari per le ricerche archeologiche. Ci ripromettemmo altresì di vedere se fosse stato possibile utilizzare tale tecnica anche nel nostro caso, e così pure in rapporto al sito che credevamo contenere il tesoro perduto del Tempio di Salomone (altra ricerca che Michael Sanders conduce insieme al suo team di ricercatori, n.d.t.). Dopo qualche tempo Laing riuscì ad ottenere una serie di immagini dell'area del Mar Morto da noi studiata. Ad un esame visivo più attento, trovammo almeno tre anomalie sottomarine, due delle quali sembravano molto interessanti e di probabile origine umana. Nello stesso tempo ci rivolgemmo a tutti i ricercatori del nostro team chiedendo loro di verificare i risultati delle nostre osservazioni attraverso le immagini satellitari.

Tutti poterono concordare su una possibile origine artificiale di tali strutture. È possibile che si possa trattare di strutture naturali oltre che di più recenti creazioni umane, ma dobbiamo ricordare che le testimonianze bibliche asseriscono che cinque città vennero distrutte nell'area dove sono state trovate queste anomalie. Ne “La Guerra Giudaica” di Giuseppe Flavio (4.8.4), si afferma che la zona di Sodoma e Gomorra "venne consumata da fulmini, e difatti le vestigia del fuoco divino e le vaghe tracce delle cinque città sono ancora visibili". La Bibbia ci racconta che le città di Sodoma e Gomorra sarebbero state dislocate in vicinanza di altre tre città nella valle di Siddom, o area del Mar Morto.”

In Genesi, Capitolo 14:1-3 leggiamo:

“Al tempo di Amrafel re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlaomer re dell'Elam e di Tideal re di Goim, costoro mossero guerra contro Bera re di Sodom, Birsa re di Gomorra, Sinab re di Adma, Semeber re di Zeboim, e contro il re di Bela, cioè Zoar. Tutti questi si concentrarono nella valle di Siddimi (o Siddom) , cioè il Mar Morto.” In un articolo del Settembre/Ottobre 1979 intitolato “Sono state ritrovate Sodoma e Gomorra?”, apparso nella nota rivista “Biblical Archaeology Rewiev”, l'autore descrive un sito archeologico localizzato su una sponda della penisola del Lisan, che si estende nel Mar Morto. Tale sito consiste in una torre ed un cimitero che contengono le spoglie di 500.000 persone, come stimato dall'archeologo P.W. Lapp, che compì degli scavi tra il 1965 ed il 1967. Nel periodo tra il 1973, fino al 1979, quattro siti ulteriori vennero ritrovati dagli archeologi Walter Rast e Thomas Schaub. I due credettero di trovarsi davanti ai resti delle quattro città citate in Genesi 14:2.

I cinque siti partono da Bab edh Dhra, a nord, e includono, nella zona sud, Numeira, Safi, Feifa, e Khanazir. Tutti e cinque i siti sono dislocati ai margini di un piccolo “wadi” (fiume) e sono stati datati all'età del bronzo. Uno di questi siti, Safi, è stato identificato nella mappa a mosaico di Madaba (una mappa a mosaico rinvenuta in una chiesa bizantina a circa 80 chilometri di distanza e datata al VI secolo a.C.), come anche la città di Zoar. Altri due cimiteri di uguale grandezza, uno a Bab edh Dhra, e altri due a Feifa e Safi, hanno permesso ai ricercatori di calcolare un totale di oltre un milione e mezzo di resti umani (“Biblical Archaeological Review”, Volume 6, n.5).

Il fattore inusuale per questi siti è che i loro cimiteri (risalenti al 3.200 a.C. circa) esistevano anche prima della fondazione delle stesse città. La zona è estremamente arida e ai giorni odierni, anche con l'impiego di avanzate tecnologie agricole, non è possibile che ad un esiguo numero di persone di vivere miseramente “in loco” dei prodotti della terra. La Bibbia ci dice che prima della distruzione di Sodoma e Gomorra il clima poteva essere radicalmente differente, a causa di una diversa configurazione del Mar Morto.

In Genesi 13:10 leggiamo:

“Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - ciò prima che il Signore distruggesse Sodoma e Gomorra; era come il Giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar.” Il sito identificato come Numeira venne distrutto dal fuoco verso la fine dell'Età del Bronzo. Studi successivi hanno assodato che le altre quattro città vennero distrutte in maniera simile, con conseguenti conflitti causati da invasori stranieri.

Questo potrebbe permettere di stabilire un periodo in cui le cinque città sarebbero state abitate, periodo che è fatto risalire approssimativamente tra il 3.200 a.C. e il 2.350 - 2.200 a.C. La maggior parte delle sepolture rinvenute è stata fatta risalire dai ricercatori a questo periodo e le morti non sembrano essere correlate ad altre distruzioni. Ma quale potrebbe essere la storia e l'origine di queste popolazioni? La teoria proposta da Sanders, ricercatore biblico e scrittore, potrebbe essere esaustiva per riuscire a spiegare questo mistero. Sanders ritiene che i cinque insediamenti possano rappresentare la nuova sede scelta da una popolazione superstite di cinque città precedentemente distrutte e posizionatesi nelle vicinanze del Mar Morto. Queste città sarebbero state distrutte da una catastrofe, basandosi anche sul fatto che i cimiteri rinvenuti sono precedenti alla costruzione dei siti. Sanders ha denominato questi siti “le città specchio della piana”.

Gli archeologi Rast e Schaub suggeriscono che queste cinque città potrebbero essere le mitiche città della pianura, ma questa teoria evocherebbe più domande che risposte. Deve essere notato, per esempio, che la maggior parte dei corpi rinvenuti sono stati datati a 1.800 anni prima che il sito fosse definitivamente distrutto, secondo la storia convenzionale. Di chi erano dunque tali corpi? Ci sono altri siti che potrebbero aiutare gli studiosi a capire cosa si celi dietro questo mistero?

Il periodo sarebbe quello dell'Esodo, verso la fine dell'Età del Bronzo, e la distruzione finale di questi siti archeologici coinciderebbe con una catastrofe occorsa nel periodo della migrazioni di massa. I vasti cimiteri rinvenuti sarebbero stati, quindi, creati 1.800 anni prima come probabile risultato del massacro che ebbe luogo al tempo della distruzione di Sodoma e Gomorra e come propostoci nella Bibbia. Questi nuovi scenari venuti alla luce coinvolgerebbero quindi i sopravvissuti di questo olocausto, che dopo aver seppellito i propri morti si sarebbero diretti verso zone in cui era presente acqua fresca. Coloro che morirono sarebbero stati sepolti in fosse comuni prima che fosse costruito un insediamento a Bab edh Dhra e a Safi.

Gradatamente passò poi anche il pericolo e ritornò la normalità. I sopravvissuti si riunirono in gruppi e cercarono di ricreare le città originali. Gli abitanti di Sodoma sopravvissuti si ricompattarono e, insieme, formarono una nuova popolazione, altrettanto fecero i sopravvissuti di Gomorra, Admah, Zeboim e Bela. Fortunatamente esisteva un complesso di “wadi” nelle vicinanze che permise ad ogni gruppo di essere rifornito di acqua fresca, a monte di ciascuno dei vari “wadi”. Questi siti archeologici rinvenuti dalla moderna archeologia sono, infatti, lo “specchio” delle città della piana. Mentre Mr. Sanders elabora una cronologia revisionista dei fatti, lui ha già di fatto stabilito una teoria credibile sulla costruzione di queste città, su quello che può essere successo, considerando il fatto che le città stesse erano costruite su un sistema di “rift” attivi e basandosi sulla descrizione biblica di territori differenti. (Genesi 13:10).


http://www.bibelarkeologi.no/images/sodgom/landskap1.jpg
Immagine tratta dal sito http://www.bibelarkeologi.no

Probabilmente tutte e cinque le città erano dislocate nella valle (Genesi 14:3). Una teoria, recentemente proposta, potrebbe dimostrarsi quanto mai possibile e probabile. Se i movimenti della crosta terrestre, causati da spostamenti ed elevazioni, avessero causato reazioni devastanti con espulsioni esplosive di pece, questi potrebbero aver originato la pioggia di fuoco rappresentata in Genesi 19: 24-25: “Ed ecco che il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Egli distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo”.

Mentre, da una parte, la descrizione assomiglia ai risultati di una eruzione vulcanica, in base a quanto abbiamo rinvenuto durante le nostre ricerche possiamo affermare che la constatazione che l'area da noi presa in oggetto si stata sottoposta a questo tipo scenario sembra essere altrettanto valida. Se Sanders ha ragione quando parla della sua teoria sulle “città specchio”, la distruzione delle città originali di Sodoma e Gomorra potrebbe essere avvenuta tra il 3.200 ed il 2.800 a.C. (secondo la cronologia convenzionale) e quanto emerso dipenderebbe dall'accuratezza delle ricerche e delle scoperte.

Un esame approfondito delle immagini radar, create attraverso un software speciale accoppiato con una emittente di microonde a bordo dello Space Shuttle, ha prodotto materiale molto interessante per i nostri studi. La caratteristica principale di questo tipo di immagini è quella di riuscire a penetrare attraverso il terreno e l'acqua per ottenere immagini dettagliate di eventuali artefatti presenti. Anche se le immagini coprono solo una porzione del Mar Morto, queste mostrano chiaramente sia dei canali sottomarini appartenenti al Giordano, nella sua parte più estrema, sia zone di “rift” lungo la linea costiera più ad est.

In aggiunta a questi dati sono state rilevate altre caratteristiche distintive nella fascia costiera ad est del Giordano. Attraverso delle semplici elaborazioni al computer, che non alterano l'integrità dell'immagine, abbiamo potuto ingrandire queste immagini e delineare con sorpresa strutture chiaramente simmetriche. Potrebbero essere queste le città sommerse ipotizzate da Sanders. Se fossimo in presenza di formazioni naturali sarebbe inusuale rinvenire, come è stato fatto, angoli retti e simmetrie rettangolari. Ruotando l'immagine originale del satellite e sovrapponendola alla mappa a mosaico di Madaba, sono fin troppo chiaramente evidenti le similitudini tra le due.

È altrettanto plausibile, in mancanza di evidenze del contrario e secondo altre foto satellitari, che il Mar Morto, prima del 3.200 a.C., si estendesse più a sud, e che il movimento lungo il “rift” nelle vicinanze del Mar Morto abbia portato ad un cataclisma devastante che avrebbe distrutto le città descritte da Sanders. I sopravvissuti potrebbero essersi spostati in posizioni diverse, nelle vicinanze di “wadi”, dove avrebbero ristabilito i loro commerci con Ebla, come registrato nelle tavolette di questa città datate al 2.500 a.C. Possibili prove a sostegno di questa teoria potrebbero essere rinvenute nelle zone che sono state acquisite da ditte petrolifere e minerarie nel nord del Mar Morto.

Le consuete variazioni stagionali e i depositi sedimentari, strettamente collegati ai normali processi di deposizione, potrebbero aver registrato questi significativi cambiamenti nei propri strati. Esami dettagliati di questi strati potrebbero allora rivelare i continui depositi annuali, da circa il 3.200 a.C., di sedimenti terrosi. Questi potrebbero così comprovare le teorie che vedono in queste zone, e nei manufatti di presunta origine artificiale rinvenuti sott'acqua, la prova della passata presenza delle città di Sodoma e Gomorra.

Enrico Baccarini
E-mail: e.baccarini@ecplanet.com

Dal sito http://www.ecplanet.com

sacher.tonino
26-10-05, 09:34
Non sarebbe male un Sodoma e Gomorra Tour :)

Tomás de Torquemada
02-11-07, 15:50
Lot e la storia di Sodoma e Gomorra
di Gian Franco Ravasi

Scene cupe di violenza sessuale, di incesto e di catastrofi naturali fanno da sfondo al personaggio che ora stiamo per introdurre. Più avanti spiegheremo perché lo proponiamo proprio nella domenica che è immersa nella luce della Trinità divina.

Il personaggio biblico è Lot, nipote del patriarca Abramo, figlio di suo fratello Aran. Egli aveva seguìto suo zio nella marcia fino alla terra promessa (Gn 11,27-31), ove si era separato scegliendo come suo territorio la valle del Giordano e la zona intorno al Mar Morto (Gn 13).

Qui sorgevano anche le città di Sodoma e Gomorra. Ora, un giorno Abramo ebbe una visita di tre uomini misteriosi, proprio nell’ora più calda del giorno. Questi tre personaggi — che poi si restringono a due e vengono definiti angeli — nel racconto dei capitoli 18-19 della Genesi si configurano anche come segno della presenza divina, tant’è vero che ad essi Abramo si rivolge al singolare. Fu così che i Padri della Chiesa, piuttosto liberamente, videro in loro l’annunzio del mistero della Trinità, tre persone nell’unità della natura divina.

Il messaggio che essi recavano era terribile: Sodoma sarebbe stata annientata perché troppo grande era la sua corruzione. Ma a Sodoma abitava Lot. Fu così che quei messaggeri divini si recarono a casa sua e là accadde quella scena che la Bibbia narra con raccapriccio, non solo per il tipo di violenza sessuale che i Sodomiti avrebbero voluto perpetrare, ma anche e soprattutto per la violazione di una delle leggi più sacre dell’Oriente, quella dell’ospitalità. Nella notte, infatti, «gli uomini della città si affollarono intorno alla casa di Lot dicendo: Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!» (19,4-5).


http://www.impressionism.ru/images/Corot/sodom.jpg
Immagine tratta dal sito http://www.impressionism.ru/

Anche se il loro progetto di violenza omosessuale viene frustrato da un intervento divino accecante, il giudizio di Dio irromperà con un cataclisma che si giustifica con la situazione del Mar Morto, zona coperta di sali, bitume, zolfo. Lot è invitato a fuggire e assiste da lontano alla pioggia di zolfo e fuoco che piomba su Sodoma e Gomorra, pioggia che colpisce la moglie di Lot, attardatasi e travolta da quella tempesta fino a diventare come una statua di sale. Alla fine un fungo di fumo sale dalle rovine di quelle città e Lot deve riparare sulle montagne circostanti.

Fu proprio in queste aspre solitudini che egli continuò i suoi giorni, vivendo in una caverna, accudito dalle due figlie. E fu proprio in questa situazione che la sessualità sconvolse ancora una volta la sua vita. Le due figlie ormai vedevano profilarsi all’orizzonte la fine della propria famiglia e, allora, per poter continuare la loro genealogia decisero di ricorrere all’incesto.

Ubriacarono il padre e lo spinsero a renderle incinte. Nacquero, così, due figli, Moab e Ammon (19,30-38). Ora questa pagina piuttosto rovente per noi, che la leggiamo con la nostra sensibilità morale, per l’antico autore biblico aveva un altro scopo rispetto a quello di condannare un atto immorale. Egli voleva mostrare l’origine impura di due popoli, i Moabiti e gli Ammoniti, tradizionali nemici di Israele. La figura di Lot, nipote di Abramo, rimane, comunque, alonata da un’atmosfera torbida e fosca, segnata dal duro giudizio divino.

http://www.novena.it/ravasi/2003/242003.htm

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