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Visualizza Versione Completa : Vabbè che fu definito un vecchio rincoglionito...



jeronimus2002 (POL)
11-08-02, 20:26
quando espresse la sua contrarietà al passaggio del Pri sotto le bandiere di F.I., MA.....

(da “LaStampa” Del 11/8/2002 Sezione: Economia Pag. 3)

Professor Modigliani, secondo l´Istat la crescita nel secondo semestre è stata dello 0,2 per cento e questo potrebbe essere anche il dato di fine anno, anche alla luce di una produzione industriale in discesa del 5,4 per cento. Questo significa che l´economia italiana è ferma?
«Sì, l´Italia è ferma. Tutta l´Europa non va bene ma voi andate peggio degli altri Paesi, non c´è dubbio. Il governo in carica in Italia ha delle responsabilità gravi perché non ha capito cosa stava avvenendo ed ha passato il tempo a fare altro, leggi pro domo sua».

Quali conseguenze sono prevedibili sui conti pubblici?
«Saranno conseguenze serie. Abbiamo già una voragine che si ingrandirà. Ma ancora più grave è che non cresce il reddito, la gente non ha soldi».

Il governo punta sulle opere pubbliche per incentivare gli investimenti pubblici, ad esempio su autostrade e sul ponte sullo Stretto. E´ la direzione giusta?
«Sì, certamente ma bisogna fare di più. Penso ad esempio alle telecomunicazioni, soprattutto nel Sud. Gli esperti dicono che sono molto arretrate. Investire sulle comunicazioni può avvenire in tempi più rapidi che la realizzazione del Ponte sullo Stretto».
……………..
Fra un´economia che va a rilento e le annunciate proteste sindacali contro l´accordo sulla flessibilità del lavoro che autunno ci aspetta?
«Ci aspetta l´autunno del Cavaliere. Il governo Berlusconi con le sue azioni non dà fiducia né agli imprenditori né ai consumatori. Questo è un elemento che pesa. Se siamo infondo alla classifica in Europa è perché abbiamo il governo peggiore in economia».

Neanche l´accordo sulla flessibilità del lavoro la convince?
«L´articolo 18 mi ha visto sempre contrario. E sono contrario ad ogni sciopero fatto o che si farà contro la flessibilità del lavoro ma il punto è che questa questione ha poco a che fare con la congiuntura. E´ un problema di lungo periodo. In Italia c´è una disoccupazione enorme. La più alta d´Europa. E´ questo il problema che si combatte con la flessibilità del lavoro. L´abolizione dell´articolo 18 è una misura sana che va presa in un interesse di lungo periodo e se i sindacati avessero un minimo di attenzione all´economia non la ostacolerebbero ma la sosterrebbero».

In questo quadro rientra anche il problema delle pensioni...
«Le pensioni non sono un tema che riguarda l´economia immediata, il Pil. Il problema delle pensioni viene dal fatto che portano via il 40 per cento del salario. Questo è un assurdo italiano, causato in buona parte dall´obbrobrio delle pensioni di anzianità. Per correggerlo serve tempo. E' qualcosa che ha a che fare con il benessere del Paese, non con la situazione ciclica immediata».

C´è chi in Italia ipotizza un nuovo condono. Lei cosa ne pensa?
«I condoni fiscali sono una vergogna italiana. E´ un concetto marcio. Abbassare le tasse può essere una politica appropriata, ad esempio per incoraggiare gli investimenti. Ma se si abbassano le tasse si abbassano per tutti, non solo i frodatori».
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naturalmente dice anche altre cose, chi volesse leggere l'intervista completa, può farlo su
http://www.lastampa.it/EDICOLA/sitoweb/economia/art2.htm

fraternità e repubblica