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Visualizza Versione Completa : COFFERATI ( e il nuovo dossettismo) ....nomina erede EPIFANI



kid
12-08-02, 12:51
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Chi ha ascoltato l'intervista di sabato scorso alla sette del dottor Cofferati ha compreso le ragioni della necessità di lasciare per tempo quella coalizione se non quelle di aderire alla Casa delle libertà. Cofferati ha detto a chiare lettere che la prospettiva laburista e liberale della sinistra e che l'Ulivo sarà il punto di incontro fra la tradizione socialista e quella cattolica, che come sappiamo hanno tante cose e da tanto tempo, in comune. A parte il fato che i toni di Cofferati sono alquanto supponenti rispetto allo stato del centrosinistra, ma evidentemente, se l'uomo si sente di poter parlare così, è anche certo di poter rivendicare con forza la sua futura leadership. I fatti gli danno ragione a proposito. D'Alema ha perso la sua scommessa riformatrice e del resto preferisce competere in regate di vela. Veltroni ha fiutato l'aria e si è eclissato, che, chi lo conosce, sa bene che non è fatto per la lotta. Rutelli ha perso contro Berlusconi ed è in rotta di collisione con i ds. Fassino non conta niente. Per cui tirate le somme, un po' rozzamente magari, ecco Cofferati puntare napoleonicamente alla corona, altro che seggio senatoriale! Ora sotto il profilo della chiarezza può essere anche meglio che la coalizione dell'ulivo lasci le sue ambiguità e si definisca su un asse che vede insieme a chiare lettere ed apertamente gli eredi di Dossetti e quelli di Togliatti e si spiega bene perchè noi non contavamo nel centrosinistra, visto che questa era la prospettiva a cui anche i riformisti si sono piegati. Dall'altra parte fatti due conti questo nuovo asse di Cofferati non ha un programma di governo e non l'avrà mai, perchè con Agnoletto e Casarini non si governa, è ovvio, ma non si ha la maggioranza con queste due anime evocate dai loro sacrari dal leader della Cgil. Per cui la sinistra si prepara ad una resa dei conti interna in questo quadro e ad una lunga e sbandierata opposizione l'unica che la galvanizzi la riorganizzi e magari con il tempo le dia pure una seconda occasione.
E' chiaro che in base a questa definizione di Cofferati gli amici che si sentono intimamente repubblicani nei Ds o come loro alleati faranno la loro valorosa battaglia a difesa di una tradizione che Cofferati nemmeno considera. E' anche chiaro che questa battaglia la perderanno e a quel punto o piegheranno la schiena o se la troveranno spezzata. Per cui la rottura con il cosiddetto centrosinistra, che questi chiari di luna li aveva presentati abbondantemente da più di un anno, era scritta. Per me era scritta financo nel nome di Prodi di cui conosco la storia e la cultura. Ma c'era anche Ciampi e Amato, che non si era ancora rivelato capace di corteggiare Berlinguer, quando D'Alema scopriva Craxi. Ora tutto questo da solo non giustifica un'alleanza con la casa delle libertà, ma in un sistema maggioritario mi pare quasi inevitabile, per non dire necessario, un contraccolpo così violento come quello procurato dalla sconfitta dell'ipotesi riformatrice all'interno di una coalizione nella quale eravamo profondamente impegnati. Poi io credo che fatto questo balzo si debba vedere quali passi debbano seguire, una volta ritrovato l'equilibrio, se lo si ritrova.

la_pergola2000
12-08-02, 14:55
Cosa centra l'art. !8 direte voi con l'entrata di Cofferati in politica?
Erano mesi che sostenevamo ciò e ancora qualcuno si attardava sulla discussione dell'art. !8, facendo finta di non capire, ad essere buoni, la vera mira di Cofferati era la leadershipo dell'ulivo o di quello che ne sarebbe restato.
In questo frangente il riformismo e i repubblicani devono stare più che mai uniti e lasciar perdere le piccole diatribe personali e fondare un nuovo repubblicanesimo che tenga conto degli sviluppi della democrazia.
Anche oggi Alberoni riprendendo un discorso di La Malfa sul capitalismo da frenare sostiene quanto diceva Giorgio appena un mese fa.
Speriamo che il nuovo congresso abbia dei principi fondanti su tali tesi e avvii il partito repubblicano verso un secolo più parco di capitalismo, ma meno avaro di progressismo.
Per informazione Dossetti e quello che poi fu chiamato dossettismo era lontano migliaia di miglia dal marxismo e dai marxiani, il parere di Cofferati sul dossettismo dimostra già la piccola levatura politica del personaggio, il dossettismo era stato creato apposta per stare dalla parte dei lavoratori, ma in contrapposizione allo strapotere della Cgil sui lavoratori.
Purtroppo scusatemi se mi ripeto, ma se Cofferati vincerà la battaglia all'interno dell'ulivo, ci saranno ancora 20 anni di governo per la Casa della Libertà e non sarà un bello spettacolo, ci sarà indubbiamente una involuzione della politica, le forze della sinistra che sono ancora attardate sul processo evolutivo della politica saranno la palla al piede per il nuovo ulivo.
Anche le manie da napoleoncino di Berlusconi, in questo caso, potrebbero fermare il progresso politico in Italia, vista la debolezza della minoranza, in questo caso il PRI potrebbe svolgere un ruolo non indifferente se innesca un dibattito politico sul versante della moderazione, del riformismo e della governabilità alternativa, perchè come l'effetto K ha prodotto guai a non finire per l'Italia, anche questo scenario proposto da Cofferati non ci porterebbe molto lontano.
Con buona pace dei Moretti, Agnoletto, Bertinotti, per non parlare del politolgo Casarini. ecc. oh! dimenticavo "Pancho" Pardi da Fiesole, il Macchiavelli della valle dell'Arno.

Ciao a tutti e buon ferragosto.

echiesa
13-08-02, 21:03
E vedi dov'è l'errore fatto a bari?? Proprio qui.
Perchè se si fosse rimasti di la, anche da sconfitti, con i nostri due rappresentanti ( quanti ne abbiamo ora??? Il PRI si è fatto per caso sentire nella diatriba TREMONTI sul bilancio?????Zitti e mosca.E sul condono che diciamo?? Che siamo daccordo???Staltra volta il Ministro delle Finanze lo faccio io) e si fosse cercato di riunire le forze laiche e di sinistra non marxiste, ora potremmo contare qualcosa, o quanto meno provare.Invece siamo in un polo dove se ne fottono di noi, dei laici non sanno che farsene tranne ogni tanto citare qualcuno ( si veda poi l'esperienza di Pololaico nella casa della libertà: nessuno ricandidato e tutti a casa). Grande guadagno ad andare con il Polo, grandissimo: partito spaccato, commissariamenti, visibilità meno di prima,tentativi autoritari, non si è ancora capito dopo un anno e mezzo se siamo con la cdl, con F.I., con chi cavolo siamo!!!!!!?????
Si può sapere una buona volta?????? Con Berlusconi sic et simpliciter?? Abbiamo fatto una allenza con un uomo????Maciste e Toto nella valle dei leoni???E con quali prospettive, di grazia, se ancora oggi come dicevo sopra non sappiamo ancora con chi abbiamo fatto gli accordi????Se a quanto leggo qui non partecipiamo neppure alle riunioni di magioranza perchè uno del CCD potrebbe dirci " e voi che volete"?????Ma il problema non esiste, tanto non ci calano.
Se Cofferati dice quello soprariportato sono idee sue:sarà lui il leader del CSN?? NOn credo, almeno ad oggi.
Quello che però io vedo è la nostra situazione nel Polo.E non ritiro fuori la storia di carrara, chi l'ha capita l'ha capita.
E poi al congreso come ci presentiamo?? A dire che il governo attuale sta salvando l'Italia dalla distruzione provocata dal CSN???Quando all'estero parlano di finanza creativa????ma ridateci Cirino Pomicino!!!!!!!!!!
Di la qualche punto di riferimento con i vari Amato, Ciampi,lo stesso Rutelli potevamo avercela: con quelli di ora con chi ce la intendiamo?? Con Bossi??? Con Fini ( comunque forse il più serio), con Buttiglione che difende a spada tratta la confessionalità della scuola?????Con chi creeremo il polo della laicità???Con Casini???
Vedo che sta nascendo un nuovo movimento che si richiamerà a Libertà e Giustizia, con nomi che qualche volta ho letto pure nelle nostre liste elettorali ( Franzo Grande Stevens ad esempio). Questo movimento, a quanto si è letto, vuole dare voce alla parte della sinistra che noi rappresentiamo.E non potevamo avere noi la forza di farlo?? NOOOOO, siamo andati alleati con chi???E chi lo sa ad oggi????Non si sa.Ma però siamo fedeli: A chi????? Un anno di segreteria politica e non si sa con chi siamo alleati, ottimo.
saluti
echiesa

la_pergola2000
14-08-02, 15:54
Volevo proporre una presa di posizione su alcuni punti che stanno sul tappeto oggi in cui il PRi potrebbe aver un ruolo, non dibattere punto per punto quello che è il diario giornaliero del governo.
Il problema economico è molto pù ampio di come doveva essere affrontato nel passato, c'è in Europa il patto di stabilità, per cui fior di economisti, Giavazzi, oggi sul Corriere , ed altri si cimentano su come gestirlo.
Per il condono è apparso sui giornali un lungo elenco di condoni fatti dai governi del passato in cui c'era anche il PRi e nessuno nel PRI aveva fatto una mossa.
Nel lungo elenco di cose che citi, quella su Amato non mi sembra vera, Amato ci ha chiesto voti e poi non ci ha neanche convocato, Rutelli dopo l'uscita del PRI dal centrosinistra, contattato dalla Sbarbati non ha neanche risposto lasciando la Sbarbati costretta a presentarsi da sola, quindi contro il centrosinistra, un verde che molto intelligentemente combatte la raffineria di Falconara obbrobrio dell'Italia centrale.
Dini con il suo ex rinnovamento italiano, poi ppe, poi margherita secondo me non era piacevole fare alleanze con questo tipo di laico, Rutelli che prima del congresso dice a Lla Mmalfa che il PRI doveva fondersi nella futura margherita.
Dov'erano e dove sono i laici nel centrosinsitra non marxista?
Ciampi è prsidente della Repubblica e non vedo come possa difendere un partito.
In tutta Italia si stanno costituendo tavoli con la casa delle libertà, non possiamo sempre dissanguarci per poter coprire la crisi dei ds, ora sono in piena crisi ha fatto bene Nuvola Rossa a frci leggere la tracontanza del potere dei ds Carrara che volevano imporre candidati a loro afifni nei partiti alleati, da noi hanno cominciato in questo modo e piano piano ci hanno distrutto e diviso.
La margherita con la perdita della leadership Rutelliana e con tutti i dirigenti popolari non è certo un raggruppamento che avrà un futuro roseo.
Il simbolo stesso, la margherita della Madonna è un simbolo debole, accanto alla fiamma, alla quercia, alla rosa rossa, all'edera, al tricolore e all'azzurro, dimostra una caduta di simbolo fra tutti i partiti.
Vogliamo parlare del condono, siamo d'accordo che è immorale, ma mi si dica quali governi non l'hanno addottato.
Fissarci continuamente su divergenze giornalistiche nel governo, per ogni sospiro di un ministro mi sembra eccessivo, il giornalismo italiano cerca di aumentare la tiratura, le polemiche fanno vendere i giornali, anche oggi alcuni saggi commentatori politici consigliano di moderare i toni delle polemiche, in cui anni fà non ci si soffermava neanche forse il bipolarismo evocato da tutti come formula di governablità non piace più a nessuno e tutti cercano di far cader governi, oggi i governi non devono cadere ad ogni piè sospinto come succedeva prima.
Certo assicurare la governablità non vuol dire accettare supinamente ogni cosa del governo in carica, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Ritrovarsi un domani vicino agli Agnoletto, ai Cofferati, ai Bertinotti, non è una gran cosa per il PRI che è inserito a pieno titolo nella liberaldemocrazia.
E' cominciato da poco ,anzi da pochissimo, un ripensamento sul capitalismo sfrenato, e non sono i veteromarxisti e i socialdemocratici dei ds ad elaborare strategie per il superamento di questa momentanea crisi.

echiesa
15-08-02, 08:27
Condono: se non sei arrivato nel PRI ierilatro invece di ieri sai benissimo che il PRI è stato sempre contro a questo sistema, l'ultimo dei quali guarda caso fu fatto dal Governo berlusconi nel 1994: quindi io non pago più quello che potrò pagare, solo che è troppo poco. Noi che peggio eravamo quelli che le tasse le volevamo fare pagare a tutti, anche contro gli interessi dello stesso Partito ma per il Paese. La Malfa Giorgio tuonava: ora mi risulta che addiritttura avrebbe dovuto essere il PRI a proporlo in un documento per far felice il padrone.
Laici nel csn: ce ne sono, e tanti: pensa appunto a tutti quelli che una volta guardavano a noi e che adesso non vogliono nemmeno sapere se ci siamo, dopo la scelta del Polo. La Sigra Levi Montalcini diede il sostegno al PRI in occasione dell'elezioni , quella ad esempio. Un Modigliani, tanto per fare qualche nome, ma si sa, quando ha detto che non era daccordo con La Malfa su questo forum e da esponenti del PRI si è preso del rimbambito. L'uomo di destra Montanelli ce lo eravamo pure giocato.
E parlo di un paio di Nobel.Se poi andiamo nella bassa cucina della politica di pesone con le quali lavorare nel csn ce n'è quante ne vogliamo: pensa un pò che si fanno pure il loro movimento, e leggi i nomi please: L'avvocato dell'Avvocato non ti dice nulla, vero???Come vedi un tentativo nel csn lo stanno facendo, e guarda un pò quella è la nostra posizione naturale, la sinistra che ragiona, LE IDEE CHIARE DELLA SINISTRA.
Altro atteggiamento che mi fa riflettere è capire come mai in certi repubblicani c'è una difesa di questo governo che mai ho visto nella storia del PRI. ED il divertente è che sto governo sta facendo il contrario di quello che per 100 anni abbiamo detto. Ora, o si sono sbagliati tutti per 100 anni ed il genio è il Cav. oppure qualcosa non torna.In un anno, tanto per dire: mandato a casa Ruggiero, mandato a casa Scajola, mandato a casa Taormina, mandato a casa Sgarbi, Miccichè con casi di neve ma non quella del Monte Bianco su questo sento poco clamore in verità, mentre è uno scandalo ed un uso del potere da schifo" Io non c'entro ed i carabinieri sono deviati" bello, una dichiarazione proprio da uno che ama lo stato e si mette al suo servizio.Ma per noi bene anche quello.Ma dove campate, si può sapere?????
Ma davvero nel pri covava tutta questa voglia di destra poco seria???Perchè di una destra composta da gente seria posso anche crederlo, ma di questa....se il nostro sogno politico era questo mamma mia. E secondo le nostre menti questo poi dovrebbe salvare il partito, in nome di cosa non si capisce, mha??????Ma nel PRI c'era davvero tutta questa vogila di Berlusconismo da perdere ogni voglia critica, ogni capacità di esame,ogni capacità di critica??????Si sa vedere solo Agnoletto e Bertinotti, agitati davanti agli occhi?????E tutti quelli che erano dei nostri che sono a creare un nuovo spazio politico, che stanno quantomeno provando, quelli no. Ma andiamo, svegliamoci un pò, che qui si va al massacro definitivo.
saluti
echiesa :fru

la_pergola2000
15-08-02, 15:28
Va beh! echiesa
sono d'accordo, ma non è questione di ieri o ierl'altro, eravamo contrari al condono, ma nessuno del PRI salvo qualche eccezzione ebbe mai ridire sui governi che facevano il condono.
Mi fa male vedere la levi montalcini e modigliani asserire quello che asseriscono, e ne sono molto dispiaciuto, non ho mai detto che Modigliani è vecchio, in quanto condivido tutto quello che dice in economia sia assieme a La Malfa, sia da solo, anche ultimamente nel suo intervento sosteneva alcune cose sul patto di stabilità condivisibili, con questo la sua ultima intervista sulla stampa non è del tutto sfavorevole al governo.
Montanelli è un caso a se, metterlo in mezzo a questa disputa non mi sembra il caso, in quanto il più noto giornalista italiano e ra tutto e il contrario di tutto.Anche nel passato non mettevo in conto la critica di Montanelli a Berlusconi in quanto, i due,essendo stati soci, non volevo entrare in una disputa fra ex soci, dove di solito non centra mai la politica, sono stati abili gli intervistatori prima delle elezioni dell'anno scorso a provocarlo sul suo ex socio, questo non lo metto in dubbio, ha dato un giudizio proprio da ex socio, hai mai sentito parlare due ex soci sulle loro esperienze d'affari?
Quello che ti ha colpito tanto sul movimento Giustizia e libertà , che fra l'altro è un bel simbolo, ed ha un bel motto del vecchio partito di azione, i sei citati non so quanti saranno fra un anno, Grande Stevens è uno dei più rappresentativi, anche se era vicino al PRI che cosa aveva fatto per il PRI? Salvo essere nominato in qualche connsiglio di amministrazione, dove faceva le veci dell'Avvocato, al posto di sostenere le tesi del PRI.
Bisogna conoscere le persone e che cosa fanno nel loro vivere quotidiano per poter poi darne un giudizio a tutto tondo.
Taormina, Sgarbi, sono stati due ex sottosegretari di punta e per quello sono stati fatti fuori. secondo me ha fatto bene il governo a volerli fuori.
Ruggero ha avuto il benservito come rappresentante della Fiat e dell'Avvocato, sarebbe meglio che si interessasse più della Fiat, non dovranno essere ancora gli italiani a pagare la crisi della Fiat? Da quando non c'èè Rugero come la politica estera dell'Italia?
Dobbiamo domandarci invece, il PRI è ancora disposto a sostenere la crisi Fiat dentro al governo come nel passato? La signora Agnelli in Rattazzi è disposta a rientrare nel PRI e a dare un pò, dico un pò di soldi al PRI visto che nel passato non ha dato niente al partito, mentre dal partito ha avuto tanto, sia lei che la Fiat?
Una volta Ugo La Malfa disse che l'Avvocato voleva impadronirsi del PRI, parole di Matteucci del Cattaneo di Bologna, è ancora vivo e vegeto e potrebbe testimoniare.
Scajola ha avuto quello che si meritava, si è comportato in modo indegno per un rappresentante della republica, e ha fatto bene a dimettersi con l'avvallo del governo.
Vorrei però sapere se nel passato qualche ministro, anche repubblicano si sia dimesso, salvo il presidente Spadolini, sbagliando, e aprendo di fatto la strada a Craxi.
Non giudico negativa l'esperienza di Giustizia e Libertà, anzi se nel PRI qualcuno fosse intelligente potrebbe cominciare a ragionarci su e potrebbe essere un viatico per un ritorno al csn nuovo depurato dei tanti sinistrismi, e dai tanti galli che cantano dissonandosi dalla nota principale.
Oppure potremo anche chiederci che cosa c'è dietro a questa mossa politica, se c'è Grande Stevens un qualche progetto ce l'avrà o no? Come si vorrà muovere? chi saranno i referenti? chi guarderà nel centrosinistra, chi saranno i referenti nel centrodestra, perchè l'avvocato dell'avvocato si vuol muovere in politica, la Trilateral, dopo Ruggero non più spendibile, si vuol muovere in un altro modo? Molte sono le domande e i dubbi che vengono quando si vuol fondare un movimento che per ora ha solo uno scopo culturale, un domani chissà. Dobbiamo anche chiederci fra l'altro questi personaggi da quando erano dissenzienti dal partito? da ieri o dall'altro ieri?
Come avrai letto ieri ho citato Giavazzi che è stato consulente del governo D'Alema, quindi non ho pregiudizi in merito visto che è un democratico e che proponeva alcune soluzioni per il patto di stabilità abbastanza ragionieristiche, ma consapevoli del momento che attraversiamo.
Quindi la nostra mente è come te dell'altro ieri, ma si vuole timidamente insinuare anche nel futuro prossimo venturo.
Ciao Echiesa
P. S. Sono reduce da un pranzo con un'oca e una montagna di patate arrosto, ad majora.

echiesa
16-08-02, 07:58
Cavolo, non sarà stama mica mia parente???.
Comunque, quando cito Stevens cito una persona delle molte che se gli andiamo oggi a parlare di PRI ci butta dalle scale.
Qui il problema è di non essersi resi conto di qunato sia stata lacerante per il PRI la scelta di Bari, di dove ci siamo andati a ficcare. Continuo a ripetere che solo attraverso Calvin siamo riusciti a vedere quello che avevamo firmato, se ben mi ricordo, e che ad oggi non si sa con chi siamo alleati. Questi non ci filano come non ci filavano di la, solo che di la abbiamo fatto anche del casino e qualcosa avevamo ottenuto, di qui va bene anche il condono ( repubblicani mai daccordo) ed il giusto processo: con tutti i casini che ha l'Italia adesso il problema da tenere aperte le camere era il giusto processo quando è in dirittura d'arrivo quello a Previti, ma ve ne accorgete???Negli Stati Uniti fra un pò mettono l'ergastolo per i bilanci non veritieri e noi li depenalizziamo, ma ce ne rendiamo conto????
Gli stessi Lombardi, che pure nella loro lettera dicono di essere fra i fautori del cds, ammettono che il Partito è bloccato , cosa che non capisco proprio, non vanno a discutere in CN, e noi ci preoccupiamo di quel che dice Cofferati. Vediamo invece le iniziative che come giustamente dici tu, possono interessarci, e vedere se da quello ci sia una possibilità di aggancio. Qui a chi ci agganciamo per giustificare la nostra presenza?? Alla finanza creativa??Fatemelo capire. E' il nostro posto questo cds???Dobbiamo un'obbedienza tale per cui fra un pò votiamo a favore dei Savoia????Per cui abbiamo votato il falso in bilancio, la legittima suspicione,le rogatorie etc etc.???????
Che la Sig.ra Agnelli ci ricali un pò è pia illusione e basta, ma a chi volete che interessiamo. Solo a noi e basta, ed attenzione, chiarisco meglio, solo a NOI, perchè certe crescite e certi boom mha........Che poi crescite, mha...........
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
26-09-02, 18:05
Cofferati ha portato il popolo della CGIL sulle piazze d'Italia a lottare....contro i licenziamenti facili.....
Ma predicare bene e razzolare male e' diventato uno sport nazionale ?
L'art.18 tanto sbandierato e' stato riposto in cantina ?
E' moralmente giusto plagiare ed infuocare l'animo di milioni di lavoratori con argomenti che vengono poi disattesi dagli stessi dirigenti che hanno guidato le lotte di questi ultimi mesi e si apprestano ad organizzare il grande sciopero generale di ottobre ?
E' questa la vera faccia della sinistra girotondista ?
NUVOLAROSSA
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Sorpresa: anche la Cgil licenzia
Grosseto, polemiche per il «preavviso» ad un dipendente

emilio guariglia

GROSSETO. I riflettori ora sono tutti per lui. Ma è certo che Giorgio Nucci, segretario provinciale della Cgil di Grosseto, di tanta pubblicità farebbe volentieri a meno. Anche se, e lo ammette lui stesso, quando ha deciso di inviare il preavviso di licenziamento al compagno Erio Giovannelli - dipendente «in esubero» - sapeva perfettamente che la bomba sarebbe esplosa. Del resto non occorreva essere un profeta, per prevedere la guerra: mentre la Cgil a livello nazionale alza barricate contro il tiro incrociato dei nemici dell'articolo 18, la mossa d'un segretario di periferia che manda a casa un suo lavoratore ha il sapore del suicidio politico.
L'osso lanciato da Grosseto è ghiotto, e i nemici della Cgil ci hanno subito affondato i denti. «Ma io dovevo muovere le acque - spiega Nucci - perché altrimenti la Camera del lavoro di Grosseto avrebbe accumulato altri anni di debiti». Il problema insomma sarebbe tutto di soldi: nonostante i 30mila iscritti, la Cgil maremmana - che campa solo dei tesseramenti - non riesce a mantenere gli stipendi dei suoi 20 dipendenti, tra servizi e funzionari, che assorbono l'84% del budget. «Uno sproposito - commenta Nucci - ereditato dalla precedente segreteria. Abbiamo almeno due esuberi». E così, la commissione per il risanamento economico istituita all'inizio del 2002, ha deciso che lo stipendio di Giovannelli - da due anni fuori dalla segreteria confederale, e ormai dedito a tempo pieno all'attività della sua categoria, la Filcams - doveva essere tagliato. «Come Camera del lavoro paghiamo tre quarti dello stipendio di una persona che di fatto non lavora più per noi. Dunque abbiamo chiesto alla Filcams di nominare Giovannelli segretario di categoria, ruolo vacante, e di accollarsi per intero la spesa. Ma il direttivo Filcams non sembra d'accordo. Allora abbiamo proposto a Giovannelli un importante incarico operativo, alla guida dell'ufficio vertenze. Ma lui ha rifiutato. L'unica strada perciò era quella del preavviso di licenziamento». Ora ci sono 90 giorni di tempo per trovare un accordo. Nucci assicura di aver avuto l'appoggio della Cgil regionale, e di essere comunque pronto al dialogo. Gli avversari interni, invece, lo accusano di aver impallinato - con la scusa del risanamento - un nemico politico, uno di quelli che, due anni fa, si opposero alla sua nomina a segretario provinciale. «Gli scontri con il compagno Erio ci sono stati - ammette Nucci - ma questo è solo un problema economico». Ma un accordo arriverà? «Non so se sarà possibile gestire la cosa in via bonaria - conclude il segretario - ma so che passerò un periodo difficile, dentro e fuori dal sindacato. Vogliamo risolvere tutto tenendo con noi Giovannelli. Ma certe scelte, per il futuro della nostra Camera del lavoro, non potevano più essere procrastinate».

nuvolarossa
10-10-02, 23:14
http://www.frangipane.it/archivio/luglio2002/20020705.jpg

tratto da
http://www.frangipane.it/archiviox.gif (http://www.frangipane.it/archivio.htm)

nuvolarossa
20-10-02, 10:31
Sciopero contro il "Sindacato-Padrone" (che licenzia)

messaggio di Pauler tratto da:
Legno storto
del 19 ottobre 2002 (http://www.legnostorto.com/node.php?id=927)

Si è svolta in gran silenzio, tra le mura della mensa ferroviaria di Roma, l'agitazione dei dipendenti della Ristofer decisi a salvaguardare i propri diritti contro la tirannia dei datori di lavoro. Ma in questo caso i datori di lavoro criticati sono gli stessi che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori stessi. E' questa la contraddizione dovuta al fatto che vi sono enti non profit come i sindacati che esercitano anche attività imprenditoriali, come nel caso del Dopolavoro Ferroviario di Roma gestito da Cgil, Cisl e Uil.

La Ristofer che gestisce il servizio mensa è andata in rosso alla fine del 2001 con una voragine pari ad oltre 150mila Euro. Visto il risultato insoddisfacente i dirigenti alla fine del 2001 hanno deciso di subappaltare il servizio mense alla Ristochef dando una notizia generale e sommaria ai propri dipendenti. Per queste ragione questi ultimi hanno intrapreso uno stato di agitazione aggravato dalle incomprensioni delle settimane scorse e che ha portato ad uno scollamento sensibile dei rapporti con i dipendenti.

Singolare comportamento per sindacati che sono così pronti a criticare e desiderosi di fare gli interessi dei lavoratori. Ancor più singolare e sorprendente laddove si appende che nel febbraio scorso è stata allontanata anche un dirigente della Ristofer con un licenziamento secco per la donna che a quanto risulta non aveva un contratto in regola. Un sindacato che trova sempre più gusto a fare l'imprenditore e lo fa nel peggior modo possibile licenziando i propri dipendenti, conferma quante menzogne e ipocrisie ci vengono sistematicamente offerte e disattese dai suoi stessi ideatori.
Volete conoscere la motivazione dell'allontanamento del dirigente della Ristofer? Risoluzione per giustificato motivo in seguito alla ristrutturazione complessiva della società. Incredibile, ormai non c'è più religione. Quella sindacale, ovviamente.

la_pergola2000
20-10-02, 20:35
Giuro e spergiuro che quello che ho scritto il 15 di agosto, in questa discussione, sulla Fiat, sugli Agnelli, sull'avvocato dell'avvocato, l'ho fatto per stare con il cappello in mano davanti alla sede del partito in modo che qualcuno dei potenti repubblicani mi gettasse uno sguardo.
Cosa penserà adesso l'avvocato dell'avvocato con la crisi della Fiat, il 15 di agosto, c'era o non c'era già la crisi?
La mossa di un movimento culturale "giustizia e libertà" che mossa può essere stata?
Era forse un tentativo di avvicinamento al centrosinistra dell'Avvocato, che fa il paio con la donazioe alla città di torino delle opere di casa Agnelli al Lingotto? ma il Lingotto di chi è?
Non era forse un tentativo di agevolare la presentazione dei bilanci, della Fiat?
Cosa dice il neonato circolo di Grande Stevens sulla crisi della Fiat?
Vogliamo leggere un comunicato, lo pretendiamo, perchè qualche vecchio innamorato dell'Avvocato potrebbe perdersi.
Cosa ne pensiamo dell'attuale crisi della Fiat.
Ciao.

nuvolarossa
11-01-03, 02:04
Dalle 20 e 30 sino all'una di notte ... mi sono sciroppato tutta la Kermesse organizzata questa sera a Firenze, al palazzetto dello sport, da Nanni Moretti a beneficio di Sergio Cofferati (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=363991#post363991), nuovo astro nascente del panorama politico ed ennesimo aspirante alla leaderschip della sinistra nostrana.
A parte tutta una serie di interventi ( Niki Vendola, Rosy Bindi, Fabio Mussi etc.) di contorno, svolti per alzare il calore dei circa 10.000 intervenuti (circa altri 2000 all'esterno erano imboniti dalla Melandri ed altri), quando si e' arrivati al clou dell'intervento tanto atteso ... ho attizzato le orecchie per sentire ... qualcosa di sinistra come direbbe "Moretti".
La mia delusione e' stata palpabile e cocente.
A parte qualche battuta sulle "riforme istituzionali" farcite da dubbi sul premierato o sul presidenzialismo .... senza per'altro far capire a quale tipo di riforma istituzionale tenderebbe l'ex segretario della Cgil, si e' attardato ad esporre parabole mutuate dalla "lirica" spandendo tra i convenuti il dubbio che l'Ulivo faccia una fine analoga alla Gilda del Rigoletto che venne uccisa da Sparafucile ... il tutto condito con un paragone tra il Duca di Mantova ed il Presidente del Consiglio.
Il suo intervento mi sembrava piu' una "richiesta salariale" al Governo di Berlusconi che un contenitore di proposte concrete.
Mi e' tornato a mente il furore di queste ultime ore di Fassino ... e non potevo dargli torto ... deleggittimazione a sfare di quanto costruito da altri ... senza, nel contempo, costruire nulla di nuovo.
Sulla costruzione di questo fantomatico "Progetto Politico" e' stato talmente evanescente da far rimpiangere l'altrettanta vacquita' di idee di chi e' passato impunemente dalla cosa/1, alla cosa/2 e alla cosa/3 ... senza sapere ancora oggi a che cosa deve aggrapparsi.
Mi e' sembrato di capire pero' che questo progetto indefinito non puo' prescindere dai cattolici e dai moderati ... deve avere carattere di sobrieta' ... deve permettere capacita' di ascolto ... deve ... deve alimentare reciproco rispetto tra i partiti e i movimenti ... senza diritti di prelazione da parte di chi ha piu' storia sulle sue spalle .... e contribuire alla costruzione di una trama ancora piu' fitta ... insomma, il "vero progetto politico" e' quello di stare insieme ad ascoltarci.
Si proprio cosi' ha terminato Cofferati.
Ha scoperto le sue carte: il Progetto Politico a cui aspira e', molto banalmente come ha tenuto a sottolineare .... quello di:
"stare insieme ad ascoltarci"
... Per il momento Fassino e' salvo !

Un fraterno saluto a tutti gli amici Repubblicani

mcandry
11-01-03, 02:50
Ma sarà veramente come dice il buon Nuvolarossa? Secondo me no. A mio modo di vedere Cofferati cerca l'investitura a prossimo ministro del lavoro dell'ipotetico governo prodi della prossima legislatura.

nuvolarossa
11-01-03, 11:07
Caro mcandry,
ho scritto questo breve riassunto della serata al palazzetto dello sport verso l'una e trenta ... appena conclusa la kermesse ... ora a te l'abilita' di cercare tra i commenti di stamani e quelli che, molto piu' ampiamente verranno domani, .... traccia di questo fantomatico "progetto politico" .... l'unica cosa che verra' messa in evidenza, stanne certo, sara' la pomposa segnalazione della nascita di un nuovo leader all'interno della sinistra ... uno che si aggiunge ai tanti che gia' ci sono a sgomitare tra di loro.
Del progetto di Cofferati non se ne parlera', vedrai, perche' ... non esiste: siamo di fronte all'ennesimo "bluff" dei politicanti demagoghi e populisti che sanno solo "criticare" e nulla "costruire".
Sulle sue aspettative future di governo non so dirti ... e sul piano della fantasia politica tutto e' possibile ... chissa', potrebbe anche andare in convento ed aspirare a diventare papa ... la barba non gli manca ... come neppure la loquela buonista.

Un caro saluto
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umberto (POL)
13-01-03, 01:00
Sorpresa: anche la Cgil licenzia
Grosseto, polemiche per il «preavviso» ad un dipendente
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I riflettori ora sono tutti per lui. Ma è certo che Giorgio Nucci, segretario provinciale della Cgil di Grosseto, di tanta pubblicità farebbe volentieri a meno. Anche se, e lo ammette lui stesso, quando ha deciso di inviare il preavviso di licenziamento al compagno Erio Giovannelli - dipendente «in esubero» - sapeva perfettamente che la bomba sarebbe esplosa. Del resto non occorreva essere un profeta, per prevedere la guerra: mentre la Cgil a livello nazionale alza barricate contro il tiro incrociato dei nemici dell'articolo 18, la mossa d'un segretario di periferia che manda a casa un suo lavoratore ha il sapore del suicidio politico.
L'osso lanciato da Grosseto è ghiotto, e i nemici della Cgil ci hanno subito affondato i denti. «Ma io dovevo muovere le acque - spiega Nucci - perché altrimenti la Camera del lavoro di Grosseto avrebbe accumulato altri anni di debiti». Il problema insomma sarebbe tutto di soldi: nonostante i 30mila iscritti, la Cgil maremmana - che campa solo dei tesseramenti - non riesce a mantenere gli stipendi dei suoi 20 dipendenti, tra servizi e funzionari, che assorbono l'84% del budget. «Uno sproposito - commenta Nucci - ereditato dalla precedente segreteria. Abbiamo almeno due esuberi». E così, la commissione per il risanamento economico istituita all'inizio del 2002, ha deciso che lo stipendio di Giovannelli - da due anni fuori dalla segreteria confederale, e ormai dedito a tempo pieno all'attività della sua categoria, la Filcams - doveva essere tagliato. «Come Camera del lavoro paghiamo tre quarti dello stipendio di una persona che di fatto non lavora più per noi. Dunque abbiamo chiesto alla Filcams di nominare Giovannelli segretario di categoria, ruolo vacante, e di accollarsi per intero la spesa. Ma il direttivo Filcams non sembra d'accordo. Allora abbiamo proposto a Giovannelli un importante incarico operativo, alla guida dell'ufficio vertenze. Ma lui ha rifiutato. L'unica strada perciò era quella del preavviso di licenziamento». Ora ci sono 90 giorni di tempo per trovare un accordo. Nucci assicura di aver avuto l'appoggio della Cgil regionale, e di essere comunque pronto al dialogo. Gli avversari interni, invece, lo accusano di aver impallinato - con la scusa del risanamento - un nemico politico, uno di quelli che, due anni fa, si opposero alla sua nomina a segretario provinciale. «Gli scontri con il compagno Erio ci sono stati - ammette Nucci - ma questo è solo un problema economico». Ma un accordo arriverà? «Non so se sarà possibile gestire la cosa in via bonaria - conclude il segretario - ma so che passerò un periodo difficile, dentro e fuori dal sindacato. Vogliamo risolvere tutto tenendo con noi Giovannelli. Ma certe scelte, per il futuro della nostra Camera del lavoro, non potevano più essere procrastinate».[/color] [/B]


che c'è di scandaloso in questo?

nuvolarossa
13-01-03, 01:42
... mentre la Cgil a livello nazionale alza barricate contro il tiro incrociato dei nemici dell'articolo 18, la mossa d'un segretario Cgil di periferia che manda a casa un suo lavoratore ha il sapore del suicidio politico ...

Tutto qua' .... per spiegarci meglio con una perifrasi ... diciamo che predicare bene e razzolare male e' uno sport nazionale.
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mcandry
13-01-03, 13:54
nuvola conosci qualcuno che non pratichi questo sport?

umberto (POL)
13-01-03, 18:42
Vedrai che un posto al compagno Giovannelli lo trovano!

kid
14-01-03, 13:17
per nuvola rossa che si è sorbito lo sciroppone di Firenze e lo ha pure reso in cronaca per noi. Anch'io ho avuto la malavoglia di torturarmi con quella roba e so cosa significa sorbirsela! Ma arrivare a scriverci sopra! Comunque caro nuvola rossa mi pare che hai visto bene per ciò che riguarda i contenuti, credo che il progetto di potere di Cofferati sia qualcosa di più della carica di ministro del lavoro per Prodi. Ma insomma, piuttosto ho visto i suoi eredi che scioperano il 21 febbraio "contro il declino industriale del nostro Paese". Bravi, per fermare il declino industriale del nostro Paese bisognerebbe sciogliere la Cgil e mandare nella steppa Mongola gente come Cofferati.

Adorno
14-01-03, 13:19
L'IDEALE POLITICO DI COFFERATI

Egregi,

io vorrei fare alcune domande Cofferati e sono queste:

" Caro Cofferati, accetti il sistema liberaldemocratico si o no? Ti ricordo che accettare questo sistema significa lasciar liberi gli imprenditori di investire, di innovare per essere competitivi nei mercati internazionali, di trovare iniziative per aumentare i propri commerci,sempre però in ossequio alle leggi dello stato democratico. Lo Stato in tale sistema non può intervenire e lo farà solo in caso di crisi, per rimettere in moto l'economia con incentivi e qualche investimento, il tutto poi è lasciato alle iniziative private.
Vi è anche il problema di rendere l'Italia competitiva su scala internazionale e per questo occorrerà metter mano alla riforma delle pensioni, rivedere anche la legislazione sul lavoro, tendente a favorire chi il lavoro ce l'ha già e non a provvedere garanzie ai precari a agevolare l'impiego dei disoccupati.
Se sei convinto che l?italia debba essere nel novero delle nazioni democratiche occidentali, non puoi ignorare quasti problemi.
Altrimenti sei al di fuori, vuoi un sistema statalista, molto simile ai regimi comunisti caduti, ma sei sicuro che un'economia statalista funzioni? abbiamo capito che vuoi dare uno spallata al governo Berlusconi ma sei coi no-global o no?"

saluti
CATONE

Garibaldi
14-01-03, 13:26
E' ammalato di sindacalismo e un sindacalista non potra' mai diventare un vero politico !!!!!
Non che abbia qualcosa contro il sindacalismo, anzi !!
sono sindacalista anch'io !!!
Pero' la capacita' di mediare nell'interesse di tutti e' difficile acquisirlo, si pensa solo alle proprie tasche di classe.

la_pergola2000
14-01-03, 15:49
Credete che Cofferati voglia fare il pensionato e ritirarsi in costa azzurra?
Vi preoccupate che cosa farà Cofferati dopo il pensionamento, eccovi accontati, non costa Azzurra, non sigari all'Avana, non cura cinese ginseng, farà il politico.
Ma qualcuni di voi si chiede: sarà girotondista?
Niente di tutto questo il signor cofferati non se la intende con loro, solo perchè il suo ex collega Bertinotti organizza i no-global allora pensate che vuol fare solo la politica?
Il suo regista personale Moretti lo ha scritturato per la serata in quel di Firenze con il personaggio naturale che più si avvicina ad un genere che in biologia viene definito femminile e cioè la Bindi!
Comprimari Pancho "jago" Pardi e l'ebreo venuto dal Nord professore di non so che cosa. (Ginsburg o Ginsborg)
Il cast era completo, biglietti esauriti. gente che premeva alle porte, televisioni "amiche" collegate, mentre le nemiche che pur avrebbero avuto una audience altissima hanno preferito evitare il collegamento, o forse hanno capito in anticipo l'esito della serata.
Comunque ho visto di sfuggita il programma e mi è sembrata una boiata pazzesca.
A parte il feeling dei partecipanti verso il palco è stata una noia permanente, niente di politico, niente di organizzativo, la Bindi è stata praticamente annullata, il Moretti alle prese con il Moretti pensiero cincischiava parole vuote e per niente entusiasmanti, insomma una fiction belle e buona.
La sceneggiatura quando non è stata scritta e puntualizzata, da un segno di poca pregnanza politica, insomma per Moretti meglio la regia o l'impegno politico?
Cofferati e la Bindi sarà un duo che potrà diventare una bella compagnia di giro.
Il successo non si sa se l'avranno, ma una particina in qualche sceneggiato l'avranno di sicuro.
Perciò il dopo Rutelli è duro per la sinistra e per l'ulivo, essi avevano sperato che da un nulla si poteva benissimo risalire la china, ma qui si profila lo zero assoluto.
La lettera di Catone spiega benissimo a che cosa potrebbe andare incontro un ex comunista che non ha più il verbo marxista e i piani quinquennali della russia sovietica, nello spettacolo è stato parlato di ciò, si è discusso con la Bindi ?
A parte la religiosità codina e l'ateismo di Cofferati si pensa veramente di andare avanti con questa gente?
Ai posteri tutto ciò.
Fraterni saluti.

Garibaldi
16-01-03, 09:25
Gia' e' difficile e complicato tenere assieme i vari capataz che ci sono nel CSX !!!
E c'e' chi vuole aggiungerci anche i vari movimenti di samba, bolero e chacha-cha' !!!!!!!!11
Un insieme eterogeneo di danze latino-americane-afro-cubane-siculo-sinistrorse !?!!!?
Ma vatti a fare un VALZER !!!

Adorno
16-01-03, 11:46
Egregi,

ma quando mai in Italia, avremo un Laburismo di tipo inglese connaturato col sistema liberaldemocratico?
E' mai possibile che la Sinistra italiana sia ancora imbavagliata in suggestioni utopistiche della deriva comunista?
In un paese democratico è necessario che abbia vita e spazio una Sinistra popolare e forte, ma libera da tanti condizionamenti del passato, dall'idea mai sopita di rivoltare il mondo; il mondo è fatto così, non è possibile cambiarlo da capo a piedi, si può migliorarlo; tutti hanno il diritto-dovere di difendere i propri interessie quelli della loro classe in un gioco di forze, che nelle epoche diverse deve trovare il suo equilibrio, senza privare l'uomo della libertà e senza dimenticare il vincolo della solidarietà.

Saluti
Catone

umberto (POL)
16-01-03, 18:13
Rivendico il mio dirtto ad avere "IL Coraggio di Cambiare il Mondo" (slogan Ds del passato congresso)

Non ideologicamente, ovvio, ma cambiarlo urgentemente.

C'è una Grande canzone di Guccini al rigurado Don Chisciotte!

Don Chisciotte
Francesco Guccini
Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l' ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...

Sancho Panza


Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore...
E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini...
E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza...

Don Chisciotte


Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fa d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...

Sancho Panza


A proposito di questo farsi d'ombra delle cose,
l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame!
Don Chisciotte


Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

Sancho Panza


Mio Signore, io purtroppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

Don Chisciotte


Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perché il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

Insieme


Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani (solo qui non condivido, si parte dalla democrazia per cambiare)
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !




POI non tutto si può cambiare in meglio subito, non è semplice.... ma bisogna incominciare pure!
:) :) ;)

Adorno
17-01-03, 11:08
Egregio Umberto,

sì, è molto simpatica la storiella di Guccini e ci fa capire in fondo che anche le utopie servono; guai se ci rassegnassimo a sopportare tutto così com'è.
Io credo non in un cambiamento radicale del mondo, ma tuttavia si può far molto per miglioralo...anzi se non ci fossero i missionari ad esempio e tanti filantropi il mondo sarebbe assai peggiore.

Però, ne convieni, quando si fanno discorsi di politica e di conseguenza anche di economia, bisogna ragionare su grandi sistemi e soprattutto sulla media delle persone, che sono in realtà egoiste e limitate.

I don Chisciotte sono pochi ed i Sancho Panza moltissimi e i governanti democratici tengono sempre della maggioranza, fatta di sancho Panza.

Anzi vi è da dire anche qualche cosina in più; molti Don Chisciotte sono pericolosi, perchè, una volta impossessatisi del potere, possono diventare dittatori, inculcando le sue convinzioni al popolo.
La storia è piena di dittatori che facevano i don Chisciotte, vedi lenin, Stalin, Castro e perchè no? anche Hitler...

Al di là di tutto ben vengano gli stimoli a operare per il bene comune ai governanti, da una base, che porti avanti delle richieste di giustizia sociale.

Tutti hanno un'utilità, basta però che ognuno stia al suo posto e siano adottati sempre i metodi democratici.

SALUTi
CATONE

nuvolarossa
19-06-03, 11:31
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI292.jpg

tratto da
http://www.frangipane.it/frangibanner234.gif (http://www.frangipane.it/index.html)

la_pergola2000
19-06-03, 14:26
E' il risultato della scientificità dei Ds a guidare la politica, in altra discussione abbiamo già parlato di Prodi e di Veltroni, candidati, ai posteri l'ardua sentenza.
Ciao a tutti.

nuvolarossa
01-12-03, 22:22
LA NOTA POLITICA

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Cassese e i sindacati

L'unica preoccupazione è ormai il mantenimento del consenso acquisito

I sindacati - ha scritto Sabino Cassese sul "Corriere della Sera" del 27 novembre - si trovano in un vicolo cieco. L'opinione pubblica li percepisce "come una forza frenante, arroccata a difesa di chi è già protetto dalla legge, contraria ad ogni riforma, favorevole allo status quo". Il governo, a sua volta, "sembra voler fare a meno del loro consenso".

L'editorialista del "Corriere" prosegue mettendo in luce tutte le contraddizioni dei tre maggiori sindacati. Hanno undici milioni di iscritti, ma più della metà sono pensionati. La loro azione contribuisce ad irrigidire un mercato del lavoro che avrebbe bisogno di maggiore flessibilità. Di fatto sono organizzazioni pubbliche, finanziate indirettamente dallo Stato, ma sfuggono ad ogni controllo. Si sottraggono ad ogni verifica democratica perché rifiutano "la misurazione della rappresentatività, prevista nel 1993". Si dichiarano apolitici, "ma collaborano al sistema politico", al punto che "erano considerati il quinto partito della maggioranza di centrosinistra". Condizionano l'attività delle imprese chiedendo "di essere consultati sulle decisioni più minute", per poi utilizzare "la consultazione come concertazione". Per non parlare, infine, del pubblico impiego, che "hanno portato formalmente .... nell'ambito della contrattazione", ma per conservarne, "anche grazie all'accondiscendenza dell'agenzia negoziale della pubblica amministrazione", "separatezza, differenze e privilegi".

Raramente si era letta, negli ultimi tempi, un'analisi così lucida, così impietosa e - diciamolo pure - così giusta del ruolo che il sindacalismo (e segnatamente i tre sindacati maggiori) ha assunto e svolge nel nostro Paese. Un'analisi compiuta da un uomo di sinistra, che è difficile tacciare di simpatie per l'attuale governo, per il suo premier, per il centrodestra in generale.

Una analisi che ci ricorda, per certi versi, la polemica aperta da Ugo La Malfa durante gli anni sessanta. Quando il sindacato rifiutava la politica dei redditi e La Malfa accusava i sindacalisti di tutelare gli occupati, quelli che avevano già un lavoro, a danno di chi invece un lavoro non aveva. Danneggiando in questo modo i giovani e il Mezzogiorno. Chi non ricorda La Malfa che diceva a Luciano Lama, allora segretario generale della Cgil, "se io fossi sindacalista vorrei essere segretario del sindacato dei disoccupati"?

Fu celebre, e non solo tra i repubblicani, la parabola che in quegli anni era solito ripetere. Se un padre ha tre figli, uno che lavora, uno con un'attività saltuaria, uno disoccupato, il suo dovere è quello di preoccuparsi prima del terzo figlio, poi del secondo e infine - solo quando tutti e tre lavorano stabilmente - l'obiettivo può essere quello di migliorare le loro condizioni. E invece il sindacato - era questa la conclusione - con le sue politiche abbandona al loro destino proprio i disoccupati. Che è poi, attualizzato ai nostri giorni, quello che sostiene Cassese quando scrive che "i sindacati finiscono per rappresentare gli interessi dei più anziani e dimenticano quelli di disoccupati, inoccupati, precari, giovani".

Ci fu allora, nel sindacato che rappresentava anche iscritti vicini al Pri, chi comprese le argomentazioni di Ugo La Malfa e le rilanciò, a costo di sfidare l'impopolarità. Lo stesso segretario generale della Uil, Raffaele Vanni, non si sottrasse ad un confronto serio con il partito dal quale proveniva; ed offrì una sponda dialettica, di spessore, al dibattito con il leader repubblicano.

Era, quello, un sindacato migliore. Del quale si potevano discutere le politiche, ma non c'erano comportamenti che il sindacalismo dei nostri giorni ha reso usuali. Stando, almeno, a quello che Sabino Cassese ha scritto sul "Corriere".

C'è ancora, nel movimento sindacale e più specificamente nella Uil, chi è disposto ad avviare una seria discussione sulle riforme di cui il Paese ha realmente bisogno? O sulle proposte che possono evitare quel declino cui il sindacato sembra avviato? C'è insomma qualcuno in grado di fare i conti con "la dura azione della storia", piuttosto che frequentare inutili convegni sul riformismo, una politica che oltre tutto - è appena il caso di ricordarlo - da tempo non abita più a sinistra?

Roma, 1 dicembre 2003

nuvolarossa
19-01-05, 14:20
Incontro ieri al ministero del Welfare: le risorse per la previdenza integrativa presenti in uno dei prossimi decreti

Tfr, monito di sindacati e imprese

Parti sociali d’accordo sul documento da dare al governo per modificare la bozza

ROMA - Sindacati e imprese lavoreranno già dalla prossima settimana per presentare al governo un documento comune sulla previdenza integrativa e il Tfr. Nell’incontro di ieri al ministero del Welfare sono emerse posizioni comuni tra i rappresentanti dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e dei datori di lavoro (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato e Confapi) che oltre a ribadire al Governo le loro critiche sulla bozza presentata sulla previdenza integrativa hanno annunciato la volontà di mettere a punto un «avviso comune» da sottoporre al ministero del Welfare entro la metà di febbraio. Entro la fine del mese prossimo infatti il governo dovrebbe riconvocare le parti sociali per presentare una nuova bozza di decreto attuativo sulla previdenza integrativa.
Per il ministero del Welfare all’incontro ha partecipato il sottosegretario Alberto Brambilla (il ministro Maroni era in partenza per una missione in Russia) che ha ribadito l’intenzione del governo di stanziare le risorse per la compensazione delle imprese che dovranno smobilizzare il Tfr già nel 2005 (20 milioni di euro mentre 200 e 500 saranno stanziati rispettivamente nel 2006 e 2007). Le risorse, non previste in Finanziaria, dovrebbero essere stanziate o con il decreto sulla competitività o in un altro provvedimento. Il governo comunque dovrebbe mettere a punto un testo di decreto attuativo sulla previdenza integrativa entro fine febbraio, o al massimo entro l’inizio marzo, tenendo conto - ha assicurato Brambilla a sindacati e imprese - delle osservazioni delle parti sociali.
«È stata una riunione proficua - ha detto Brambilla al termine dell’incontro durato circa quattro ore - è emersa la posizione delle parti sociali. Sarà di aiuto per la redazione di un testo a fine febbraio-inizio marzo». Brambilla ha ricordato che il governo deve tenere conto delle norme Ue in particolare sulla portabilità dei fondi ma ha sottolineato che una modifica alla bozza del ministero è possibile sul fronte della decisione del datore di lavoro sul fondo complementare al quale destinare il Tfr in caso di silenzio da parte del lavoratore (nel senso di un accordo con i rappresentanti del lavoratore).
«Il tentativo - ha spiegato il segretario generale aggiunto della Uil Adriano Musi - sarà di fare una sorta di avviso comune da sottoporre al governo. Dovremmo metterlo a punto entro la metà di febbraio - ha aggiunto - per dare la possibilità al Governo di tenerne conto nel nuovo testo».
Il segretario confederale della Cgil Morena Piccinini ha detto che se il Governo «recepirà le osservazioni» delle parti sociali farà una cosa giusta mentre se insisterà sulla strada attuale «troverà l’opposizione del sindacato ma anche dei datori di lavoro».
«Sarà difficile - ha spiegato il segretario confederale della Cisl Pierpaolo Baretta - che il governo possa non tenere conto delle decisioni dei sindacati. Attendiamo di sapere cosa vuol fare il governo. Noi pensiamo che perdere il 2005 per la previdenza integrativa sarebbe un errore grave».
Secondo il vicesegretario generale dell’ Ugl, Renata Polverini, governo e sindacati sulla previdenza integrativa sono ancora «lontani».
«Abbiamo interesse - spiega per la Confindustria il direttore dell’Area Relazioni Industriali, Giorgio Usai - che nel 2006 la previdenza integrativa sia a regime. Occorre che tutte le norme siano messe a punto entro la prima metà di quest’anno».
Una preoccupazione sul cammino della parte della riforma previdenziale sui fondi complementari arriva dal commissario della Covip, Fabio Ortolani. «Preoccupa - ha spiegato - il tentativo di non fare gerarchie tra i fondi negoziali e gli altri fondi. Tutto ciò insieme al progetto di riforma del risparmio che omologa il risparmio previdenziale a quello finanziario rischia di penalizzare gli utenti, per la maggioranza poco esperti di problemi finanziari».
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/TAPPARTENGOMAPPARTIENI.mid"

Texwiller (POL)
19-01-05, 15:22
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gif
http://www.costozero.com/midi_files/midi/rock/beatles/A Taste Of Honey.mid

Grande interesse comune nel gestire il TFR dei lavoratori che non sanno gestire i propri soldi e non se ne intendono di finanze.
Ignorando che, in questo modo, chi ha iniziato per tempo a sottoscrivere autonomamente dei fondi integrativi pensionistici non contrattuali, viene a perdere ogni beneficio fiscale.
Grazie.
Tex Willer

nuvolarossa
25-10-05, 21:22
Stella di latta

Marshall Cofferati riporterà l'ordine e la legge in città.

Roma, 25 ottobre 2005

http://www.ilriformista.it/imagesfe/cofferati.-c1663_img.jpg

..............................................
tratto da "I Corsivi del Diavoletto"
http://www.nuvolarossa.org/modules/newbb_plus/viewtopic.php?topic_id=147&forum=6

nuvolarossa
28-10-05, 14:44
http://www.opinione.it/vignette/2005_244_B.jpg

nuvolarossa
28-10-05, 20:12
http://www.ilriformista.it/imagesfe/cofferzemolo-c1668_img.jpg

nuvolarossa
28-10-05, 20:14
Alla fine si è deciso

Prodi sta con Cofferati. Mo' lo spieghi a Bertinotti.

Roma, 28 ottobre 2005

.................................................. .....
tratto da "I Corsivi del Diavoletto"
http://www.nuvolarossa.org/modules/newbb_plus/viewtopic.php?topic_id=147&forum=6

nuvolarossa
11-11-05, 22:53
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Cirno/2323_G.jpg

nuvolarossa
18-03-06, 11:34
Marco Biagi

Un senso di nausea sale su, a vedere come si è potuta trattare la memoria di Marco Biagi. Le ricorrenze (domani saranno quattro anni da quando le Brigate Rosse lo uccisero, sotto casa) hanno valore solo simbolico, ma la miseria morale è salita ogni giorno, senza neanche guardare il calendario. Marco Biagi ha dato il suo nome ad una legge. Quella legge è una buona legge. Ha diminuito e non aumentato il precariato, ha aumentato e non diminuito i posti di lavoro, è una delle poche cose che ha posto l'Italia in cima e non in fondo alla classifica europea. Naturalmente, si può pensarla in modo diverso, sebbene si dovrebbe avere la cortesia di non sparare cretinate sui dati e di chiarire cosa altro si sarebbe dovuto fare.

http://img119.imageshack.us/img119/4992/marcobiagi2hv.jpg

Le diverse opinioni sono benvenute, anche perché neanche la legge Biagi è perfetta, e tutto si può migliorare. Ma quel che dà il voltastomaco è che il ricordo di un uomo, morto per le proprie idee, segua lo spartito delle appartenenze e delle faziosità, anziché quello della riconoscenza e dell'ammirazione, anche nel dissenso.
Biagi, del resto, era egli stesso sfuggente alle appartenenze: fu candidato, alle amministrative bolognesi, per la sinistra; prestò la sua opera intellettuale, servendo lo Stato, quando al governo si è trovato il centro destra. Non ebbe privilegi, per questa sua collaborazione, anzi, non ebbe, colpevolmente, neanche la scorta. Inseguiva solo un obiettivo: rendere più elastiche ed effettive le regole nel mercato del lavoro, lasciar cadere le tutele formali, che generano violazioni ed evasioni sostanziali, puntando a paletti che potessero aiutare la crescita del numero di lavoratori. Ha avuto ragione, e l'ultimo onore è quello di chiamare con il suo nome il frutto del suo lavoro. Ci pensino, i tanti cinici propagandisti che quel nome neanche vogliono pronunciare.
E adesso corre questo quarto anniversario, che non deve affatto comportare la rinuncia alle distinzioni, che non chiede a nessuno di dire che è bello quello che si crede sia brutto, ma che vorrebbe tutti e ciascuno pronti a riconoscere che il non voluto e non cercato sacrificio della vita è giunto a conclusione di un lavoro fatto nell'interesse della collettività, dei giovani, degli italiani. Mancare a questo dovere è come spiegare quanto si è miserabili.
Michele Tiraboschi, amico ed allievo dei Marco Biagi, ha, con altri, organizzato un convegno internazionale, a Modena, per parlare delle idee del maestro e del futuro delle relazioni industriali. Ma anche, come scrive, “per lasciarci alle spalle le polemiche, misere e provinciali, di una campagna elettorale davvero povera di contenuti e di idee”. Ha ragione, per quanto sia doloroso ammetterlo.

Davide Giacalone
www.davidegiacalone.it

18 marzo 2006
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tratto da "Il Portale di Nuvola Rossa"
http://www.nuvolarossa.org/modules/news/article.php?storyid=2219

nuvolarossa
02-05-06, 09:38
Un clima da cambiare

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Secondo Ferrante, ex prefetto ed ora candidato a sindaco di Milano, il fatto che Letizia Moratti si trovi in uno schieramento cui vanno anche i voti dei fascisti (pochi, sia i voti che i fascisti, fortunatamente) giustifica che la si sia cacciata via dal corteo del primo maggio. Fra quanti manifestavano, fra quanti non sono stati allontanati, invece, ci sono gli autonomi che gridavano “10, 100, 1000 Nassiriya”, nel mentre i cadaveri di tre carabinieri attendevano il loro funerale. Io mi domando come un tale signore abbia mai potuto divenire prefetto, mi domando come diavolo vengono selezionati, cosa debbano conoscere, quali qualità devono dimostrare di avere. Mi domando anhe se dell'intera categoria non si potrebbe fare a meno, diminuendo significativamente il numero dei mantenuti dalla spesa pubblica. Ma, queste, sono considerazioni fuori tema.

http://www.corriere.it/Media/Foto/2006/05_Maggio/01/LETIZIAb.jpg

Quel che conta, oggi, è il clima che vive il Paese. Un clima poco rassicurante. Moratti è un ministro, autrice di una riforma della scuola e dell'università che possono ben essere contestate. Oggi è candidata a sindaco, e nella competizione elettorale ci sta anche che si debbano subire contestazioni, contraddittori, anche assalti verbali. Immagino valga anche per lo sfidante, o no? Ecco, tempo che per lo sfidante si tenda a leggere le cose in modo diverso.
Mettiamo che un gruppo d'incivili facinorosi lo avesse obbligato ad abbandonare le due manifestazioni, le due feste civili, i due momenti unificanti del 25 aprile e del 1° maggio. Sapete cosa tutti avrebbero scritto? Occorre isolare e condannare la teppaglia fascista, occorre che questa gente sia sbattuta in galera, occorre che siano ristabilite le condizioni della convivenza e della libertà, in queste condizioni le elezioni non si possono tenere, e sarebbero comunque irregolari. Ecco cosa avremmo letto. Invece leggiamo camomillucce della serie “so' ragazzi”, che sbagliano, commettono errori, ma, che volete, è pur vero che la Moratti ha sfasciato la scuola.
Questa doppia morale, diffusa sulla pelle di gran parte del Paese, sembra fatta apposta per approfondire le ferite, per segnare di sangue le rotture, per far rivivere un orrendo clima da guerra civile. La gran parte degli italiani, la larghissima maggioranza, non ha nulla a che spartire con questo costume. Ha passione politica, ha convinzioni ed antipatie, certo, ma anche alle ultime elezioni i voti sono andati prima di tutto alle formazioni moderate, civili, democratiche. Ma tale saggezza trova scarsi proseliti sia fra gli organizzatori di pagliacciate di piazza che fra i vertici politici. Il Paese chiede compostezza, ma la politica produce sguaiatezza. Le radici del male, certo, sono ramificate, hanno origini storiche, e non mi stancherò mai di ripetere che fondare una politica sulla bugia, raccontare il falso circa l'atto fondativo di questo sistema politico, occultare quel che avvenne nel fatale biennio 1992-1994, porta male. Ma, ripetuto questo, bisogna anche che il mondo politico senta il peso del proprio ruolo, dia un esempio di minore rissosità, non rinunci a nessuna delle differenze, ma non trasformi il pareggio elettorale in un'ininterrotta campagna elettorale. Occorre che lo si comprenda da una parte e dall'altra, e che la si finisca con il credere che cacciare le persone sia un'affermazione di libertà.

Davide Giacalone
www.davidegiacalone.it

2 maggio 2006

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tratto da "Il Portale di Nuvola Rossa"
http://www.nuvolarossa.org/modules/news/article.php?storyid=2400

nuvolarossa
01-09-06, 19:36
Epifani va alla guerra
La Cgil chiede di rispettare gli impegni presi

"Non c'è niente di peggio che annunciare una linea, quale che sia, e poi cambiarla in corsa dando la sensazione di calarsi le brache, perché si brucia la credibilità, l'unica risorsa insostituibile in economia". Lo scrive Enrico Cisnetto in un editoriale sul "Messaggero", in un tentativo di appassionata difesa del ministro dell'economia, Tommaso Padoa - Schioppa.

"Ieri Tommaso Padoa - Schioppa * scrive sempre Cisnetto - ha dovuto fronteggiare per l'ennesima volta la componente massimalista del centrosinistra per difendere una Finanziaria che ancora non c'è, figuriamoci quando si tratterà di entrare nel merito dei singoli provvedimenti della manovra economica". Bene, è Cisnetto stesso che riconosce che finora la linea rigorosa del ministro dell'Economia "ha dovuto pagar dazio ben tre volte: con la derubricazione da ‘manovra aggiuntiva' a ‘manovrina correttiva' del primo intervento di aggiustamento dei conti, appena formato il governo; con la formulazione del Dpef in cui, al rigore dell'impostazione di fondo, la scelta di intervenire con riforme strutturali sui quattro principali capitoli di spesa del bilancio dello Stato, ha fatto da contrappunto la totale mancanza di indicazioni specifiche per evitare rotture politiche; e ora con l'abbuono di 5 miliardi, che ha fatto scendere da 35 a 30 miliardi l'entità complessiva della Finanziaria 2007". Finisce qui? Non sembra proprio: anzi, semmai siamo solo all'inizio.

http://media3.washingtonpost.com/wp-dyn/content/photo/2006/03/20/PH2006032001807.jpg

Esortato da quell'Europa che pur ha detto di amare tanto e che veniva contrapposta come esempio virtuoso al dissoluto governo Berlusconi, il governo Prodi ha dovuto accantonare la "pur brillante idea", di spalmare la finanziaria. Magari l'esortazione la si è ingoiata a fatica, ma intanto, nel tentativo di ridurre le spese, ecco l'ipotesi di innalzare l'età pensionabile a sessantadue anni. Per Padoa - Schioppa un provvedimento inevitabile. Apriti cielo. Si parla di pensioni ed è il sindacato a scendere subito in trincea. In questo caso, vista la gravità della situazione, lo fa con il leader della sua confederazione più imponente, il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Per lui "è talmente incauto" l'aver posto questo problema, che "di nuovo assistiamo ad una fuga in massa dal lavoro". Poi il mirino finisce per puntare fisso il ministro dell'Economia: "Padoa - Schioppa * dice sempre Epifani * replica giustamente alle critiche di Giavazzi, e poi fa esattamente quello che dice Giavazzi". Il bello è che Giavazzi non è comunque contento, e Epifani lo è ancora meno.

Un film già visto. Nel '99 fu D'Alema a lanciare l'ipotesi di una rivoluzione liberale del governo, cominciando proprio dall'esigenza di una riforma dell'età pensionabile. Cofferati disse la semplice parola "no" e D'Alema vacillò immediatamente fino a piombare in un'apatia che lo costrinse alle dimissioni anticipate. Epifani, in teoria, avrebbe anche maggiori ragioni dalla sua. Non era stato proprio Prodi a presentarsi in campagna elettorale al congresso della Cgil per assicurare che il loro programma era lo stesso della sua maggioranza?

Dunque, la Cgil, di innalzamento dell'età pensionabile, non vuole nemmeno sentire parlare.

Ed è già iniziata la conseguente retromarcia. Ha voglia l'onorevole Fassino a spiegare che "l'Italia può tornare a crescere e ad offrire opportunità e certezze ai propri figli, alle famiglie e alle imprese soltanto se si imbocca con determinazione la strada dell'innovazione, delle riforme e della modernizzazione". La Cgil fa sapere che allora era meglio Maroni, e non esclude nemmeno di scendere in piazza. Prodi ha una parola magica: "consultazione", "concertazione". Ma, quando si tratterà di arrivare alla scelta, la Cgil e Padoa - Schioppa, o Padoa - Schioppa e Damiano non stanno insieme. Una parte sarà sacrificata. Il governo vorrebbe difendere, almeno formalmente, l'annunciato rigore. Ma in queste condizioni, se rinuncia agli aborriti tagli, potrà solo aumentare le tasse, facendo piangere gli italiani e, peggio, soffocando ogni autentica prospettiva di crescita. C'è da credere a quel punto che scenderanno in campo anche i difensori del ministro dell'Economia, ma la partita appare aperta e dall'esito incerto. Non aiutano nemmeno le liberalizzazioni se affiancate, come è stato proposto, dalla nascita di nuovi ordini professionali.

Finendo per liberalizzare solo la vendita dei prodotti farmaceutici - con i tassisti è già arrivata la disfatta - davvero non si va da nessuna parte.

Roma, 1 settembre 2006

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tratto dal sito del Partito Repubblicano
http://www.pri.it

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nuvolarossa
07-06-07, 09:08
Legge Biagi, quel muro ideologico che deve cadere

In Italia ci si preoccupa tanto dei bassi consumi e si fa risalire la causa alla bassa produttivita, ma si trascura tra le possibili determinanti l'assetto più rigido che va assumendo -e si intende ancora più far assumere- al mercato del lavoro. Non basta dichiarare vergognose le scritte incivili sotto casa Biagi, occorre far seguire a queste manifestazioni di sconcerto una seria autocritica sulla lotta al precariato intrapresa all'epoca sotto la spinta di considerazioni solo ideologiche.

clicca qui per leggere tutto l'articolo ... (http://www.fulm.org/public/Allegati/Il%20Messaggero%20P%20%20Savona%2005-06-07.pdf)

tratto da http://www.fulm.org/

nuvolarossa
22-10-07, 19:11
La lotta continua
Una sinistra incapace di rompere con il suo passato di illusioni

"La lotta continua". Ha fatto un certo effetto rétro vedere il vecchio Pietro Ingrao troneggiare alla manifestazione contro il precariato di sabato scorso a Roma e usare questa formula sessantottina per sintetizzare il messaggio politico che si voleva mandare.

http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/politica/200710images/manifestazione01g.jpg

Con Pietro Ingrao ed il suo rispolverato slogan da battaglia, la sinistra radicale ha dato appieno il senso del suo profondo legame con un passato che non intende far passare. Il fiume di persone che si sono snodate per le vie di Roma dànno soprattutto il segno di una resistenza contro il tempo che ha visto erodere via via tutte le loro più forti convinzioni. Si aggrappano agli ultimi brandelli delle loro ideologie con le unghie e con i denti, senza nemmeno riflettere su quanto siano sbagliate. Non comprendere che il mito del posto fisso è caduto - come il muro di Berlino - e che la precarietà è una condizione con cui misurarsi, anche da contrastare, da regolare se ci si riesce, ma che non si può cancellare d'emblée senza precipitare nella disoccupazione, significa muoversi nella ottusità politica più totale. E non a caso il simbolo è Pietro Ingrao, un comunista che ogni dieci anni ammette dieci errori commessi in precedenza, e poi li fa di nuovo. Beata sconsideratezza! E' vero invece che il milione delle persone in piazza, come hanno detto alcuni esponenti del governo, dovrebbero contare più del voto di un singolo senatore. Cioè dovrebbero convincere il governo a calibrare le sue scelte sulla base delle richieste di una tale folla. Perché è anche vero che questa imponente manifestazione non era contro il governo: era infatti contro il Pd. La prima mobilitazione di massa della sinistra conservatrice e delle sue icone contro chi si è piegato al verbo del riformismo. Una mobilitazione di massa per far sapere che una eventuale operazione moderata riformatrice rivolta a condizionare il governo ha il fiato corto. Ingrao l'ha subito notato: "Noi non siamo moderati, vogliamo un cambiamento profondo", e detto da uno che voleva fare "come in Russia" nel 1917, c'è da credergli.

Ora il governo può decidere di tenere conto della manifestazione, e dovrà tenerne conto. Lo stesso leader del Pd, Veltroni, che pure era il principale bersaglio del comitato organizzatore, ha detto che occorre prestare attenzione alle ragioni della piazza di S. Giovanni.

Ma allora ecco nuovamente cadere l'intesa siglata sul protocollo del welfare con il sindacato, ecco liberare le energie centriste della maggioranza che difendono l'accordo con i denti, ecco insomma la crisi del governo.

Altrimenti Prodi e Veltroni possono decidere di procedere dritto per la loro strada, blandire la folla di sinistra ma non toccare niente degli accordi siglati, presentarsi in Parlamento ed aspettare lo stillicidio di emendamenti che la stessa maggioranza ha presentato alla Finanziaria. Il Parlamento è sovrano, ma quando corregge 1000 volte il governo e su temi di questa importanza, è il governo ad aver concluso il suo itinerario. E non perché qualche senatore è stato corrotto, come pure ha detto pietosamente Prodi; ma perché sono venute meno le ragioni politiche di coesione fra le forze che lo compongono e che si sono scontrate fra loro dal primo giorno e continueranno a scontrarsi fino all'ultimo.

Speriamo, nell'interesse del Paese, di essere giunti allo showdown.

Roma, 22 ottobre 2007

tratto da http://www.nuvolarossa.org/modules/news/article.php?storyid=4396