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Visualizza Versione Completa : Perché no?....ragionamenti in vista del 43° Congresso



Roberto (POL)
15-08-02, 23:04
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Sempre sull'argomento.....Congresso ---->

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=15032&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=23256&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=24340&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=14890&highlight=congresso
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Cari Amici,

perdonatemi se irrompo nell'accaldata serenità di mezz'estate con questo mio ragionamento tra pubblico e privato che forse sarà giudicato ingenuo da molti tra Voi ma che, Vi assicuro, realmente tiene occupati i miei pensieri.

Sono stato da sempre, rectius da quando mi posso ricordare, affine agli ideali repubblicani, ho partecipato alla vita politica del PRi fino a quando la mia attuale professione non ha costituito un'ostatività ex lege; anche in seguito ho continuato ovviamente a pensarla allo stesso modo impegnandomi recentemente fra i ranghi dell'A.M.I..

Sono rimasto silenzioso spettatore del terremoto che ha colpito il Partito all'inizio degli anni '90 e delle ultime vicende fino all'approdo nella Casa delle Libertà.

Sinceramente, non ho dubbi nell'esternare la mia avversione nei confronti della congrega di Berlusconi, Fini, Bossi ma uguali sentimenti nutro nei confronti dei commensali dei vari Bertinotti, Cossutta e Rutelli; certo nei due schieramenti vi sono alcune personalità che sicuramente emergono dallo squallore, la maggior parte è però senza speranza.

Le domande che mi faccio e Vi faccio, se avrete la cortesia di rispondermi, sono quindi le seguenti:

perché noi Repubblicani (ed includo in ciò sia PRI che MRE che DR come pure quelli che non hanno più alcuna tessera) dobbiamo essere ridotti a mendicare qualche seggiola da personaggi che non hanno nemmeno la statura morale necessaria per allacciare le scarpe ai discepoli di Giuseppe Mazzini, di Randolfo Pacciardi, di Oronzo Reale, di Ugo La Malfa, di Giovanni Spadolini, di Bruno Visentini?

perché noi Repubblicani, quattro gatti rissosi ed antipatici a tutti in quanto sempre dalla parte della ragione, non siamo riusciti a rimanere un punto di riferimento nel disastroso periodo susseguente alla stagione di Mani Pulite?

perché noi Repubblicani abbiamo dimenticato di parlare alla gente dei temi che da sempre hanno costituito il nostro bagaglio culturale?

perché noi Repubblicani abbiamo annullato, sia con il centrosinistra che con il centrodestra, le nostre peculiarità e le nostre differenze tanto da farci confondere con gli altri?

perché noi Repubblicani non possiamo ritrovare un guizzo d'orgoglio e ricominciare ad essere quello che siamo sempre stati, quella maledetta voce fuori dal coro che dice le cose giuste senza guardare in faccia nessuno, anche se questo significa trovare la nostra strada da soli, fuori dagli schieramenti?

Perché no?

Roberto.

nuvolarossa
16-08-02, 00:31
...eccoli qua
i....quattro
http://www.lilith.it/images/gatti.jpg

echiesa
16-08-02, 08:08
Fammi capire, ma te certe cose le pensi la notte???:D :D
Non ci vuole un forum, ci vogliono tre congressi .
Leggo solo ora il 3d, cavolo, bueno, ci avevo già provato anch'io, ma nessuno rispose.
benissimo hai fatto a riproporre la discussione con domande precise.
Vedrò di rispondere , e cercherò non di getto.
saluti
echiesa:fru


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su questi argomenti visita anche.........:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=14890&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=15032&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=13440&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=17632&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=18117&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=13061&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=1757&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=4981&highlight=congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=4832&highlight=congresso

kid
17-08-02, 12:46
e alle domande che pone debba rispondere direttamente chi ha l'onore e l'onere di rappresentare il Pri. Lo invito a trasmettere le sue domande al segretario del partito attraverso il logo internet dul sito del pri apposito e a tenerci informati degli sviluppi.

Roberto (POL)
17-08-02, 16:09
Originally posted by calvin
e alle domande che pone debba rispondere direttamente chi ha l'onore e l'onere di rappresentare il Pri. Lo invito a trasmettere le sue domande al segretario del partito attraverso il logo internet dul sito del pri apposito e a tenerci informati degli sviluppi.

Non mi interessa sapere cosa ne pensa la Segreteria! o meglio mi interessa di più sapere cosa ne pensano i Repubblicani :D

Saluti

R.

nuvolarossa
17-08-02, 23:28
http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/pri/images/edera.gif

echiesa
18-08-02, 09:19
Dell'agile vascello della Segreteria ad oggi non sappiamo manco con chi siamo alleati, se con tutto il POlo, con F.I, se con i loro cugini o lel loro nonne.
QUI si proverà a rispondere NOI, o qunto meno proverò a dire la mia.
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
18-08-02, 11:32
Porsi degli interrogativi fa proprio parte del “taglio culturale” cui siamo abituati noi Repubblicani.
“Sappiamo di non sapere” e quindi ci poniamo in continuazione in posizione critica su tutto quanto pensiamo e facciamo con l’unico scopo di migliorare i risultati del nostro pensiero e della nostra azione.
Spesso e volentieri pero’, cosi’ facendo, tocchiamo le alti vette pindariche del pensiero ma perdiamo piano piano il contatto con il pragmatismo del vivere quotidiano e con il dovere di una nostra azione di “socialita” da convivere con chi, in grande maggioranza, non la pensa come noi e, soprattutto, non usa la stessa metodologia di analisi approfondita che cerca di scavare in ogni anfratto le problematiche politiche e sociali.
Ad ogni domanda che ci poniamo spesso non ci accontentiamo di risposte semplicemente adeguate ma, democratici e laici all’ennesima potenza, ricerchiamo la pietra filosofale della soluzione specifica magari perdendo contatto con problemi connessi ed influenzati da quello che stiamo analizzando.
Insomma, nel ricercare la “perfezione” dello specifico……rischiamo di allontanarci da una equa e giustificata soluzione dell’ “insieme” dei problemi connessi e legati a quello specifico ponendoci in tal modo nella stessa condizione di chi analizza il “sesso degli angeli” non riuscendo a trovare una soluzione se non nella affermazione dogmatica che gli angeli non hanno sesso.
Allora con questo mio noioso e palloso intervento non voglio avere l’ardire di rispondere alle domande di Roberto perche so gia’, in partenza, che accontenterei qualcuno scontentandone altri e lascerei indifferenti i piu’.
Voglio invece anch’io scendere dalla mia metodologia di analisi pragmatica delle vicende politiche (con cui cerco di amalgamare il pensiero all’azione) e salire sul carro di chi previlegia interrogarsi continuamente alla ricerca della “perfezione” ideologica.
Ed allora, a mia volta, chiedo a me stesso ed a voi amici repubblicani……….:

*** Credete veramente che avremmo fatto una bella figura ad osteggiare il patto sociale (cui hanno aderito i nostri sindacalisti repubblicani della UIL) cosi’ come lo hanno osteggiato molte formazioni politiche del centro-sinistra ?

*** Credete che avremmo dovuto in quel caso entrare in polemica con questi amici sindacalisti repubblicani ?

*** Credete che sarebbe stato onorevole per il P.R.I. abbandonare la linea tradizionale tutta “lamalfiana” della “politica dei redditi” e della “concertazione” che e’ uscita vincente proprio con il “patto per l’Italia” ?

*** Credete che non saremmo stati in notevole difficolta’ in una allenza di girotondisti specie di fronte ai successi in politica estera di questo Governo?

*** Credete che essere alleati, nell’ambito delle forze di centro sinistra, con chi non nasconde le sue simpatie “filopalestinesi” e, conseguentemente, il suo odio razziale verso israele ed il suo regime democratico (l’unico in quell’area) , non sarebbe stato dirompente e dissacrante per l’anima repubblicana che rappresentiamo ?

*** Credete che non si sappia quale scadimento di personalita’ politiche ci sia stata nel passaggio dalla prima alla seconda repubblica e che in questo scadimento non ci siano responsabilita’ di “Mani Pulite”, del “Maggioritario” e del “Giustizialismo di Magistrati d’Assalto” ?

*** Credete veramente che il “maggioritario”, contrabbandato per una fantomatica “governabilita”, non sia altro che l’anticamera di una futura “dittatura” che si sta autoalimentando con la sparizione e la fagocitazione di tutte le piccole formazioni politiche come la nostra ?

*** Credete veramente che i satelliti repubblicani dell’MRE e DR contribuiscano a “rafforzare” la famiglia repubblicana invece di contribuire a disgregarla ?

*** Credete veramente che la scelta di Chianciano e Bari non abbia avuto come scopo principale quello di rimanere vivi e vegeti a rappresentare un “punto di riferimento” per la sinistra democratica nazionale, attorno a cui ricostruire ed accorpare le forze progressive e realmente riformatrici del Paese ?

*** Credete veramente che il nostro bagaglio culturale si stia esaurendo e non siano invece gli effetti dell’antidemocraticita’ del metodo rappresentativo maggioritario a minarne le potenzialita’ ?

*** Credete veramente che la cultura repubblicana si stia omologando alle culture cattoliche o socialiste? O non siano invece i poteri “masmediatici” di queste due culture ad impedirci di “emergere”, facendo una eclisse quotidiana della nostra presenza, in una strategia trasversale che va dal centro destra al centro sinistra ?

*** Credete veramente che la scelta di Chianciano e di Bari non rappresenti proprio quel “guizzo d’orgoglio” repubblicano capace di dire sempre cose giuste senza guardare in faccia a nessuno e senza essere irregimentato da quelle forze catto-comuniste che (come sanguisughe) volevano “succhiarci” l’anima ?

*** Credete veramente che, fuori da una scelta legata ai due poli creatisi per accorpamento antidemocratico maggioritario, non sarebbe velocizzata ed obnibulata la sparizione della nostra cultura repubblicana ?

*** Credete veramente che il “Repubblicanesimo” che affonda le sue radici in Platone, Cicerone, Machiavelli, Mazzini, Pacciardi, La Malfa possa farsi fagocitare facilmente da formazioni politiche sia di CDX che di CSX e non abbia invece nel suo DNA la capacita’ di mantenersi inalterato nei suoi valori all’interno di qualsiasi contenitore politico ?

*** Credete veramente che la nostra cultura democratica, che si rifa’ ad una filosofia di vita e politica originale, ben distinta dal socialisto, liberismo e cattolicesimo, non abbia “diritto” a salvaguardare se stessa provando ogni rimedio utile contro chi la vuole affossare e distruggere ?

*** Credete veramente che i Repubblicani tutti non siano coscenti della “pochezza politica” anche di questi nostri nuovi alleati di CDX che fanno scopa con quelli che avevamo prima nel CSX?

*** Credete veramente che la nostra famiglia democratica non sia l’unica che abbia la coerenza, in Italia come in Europa, di perseguire politiche che vadano nell’interesse del popolo e del suo divenire economico e sociale, in coerenza con la propria storia ed il proprio passato ?

Fraterni saluti a tutti.

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http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/index-12.html
NUVOLAROSSA website

la_pergola2000
18-08-02, 21:18
Caro Roberto
il tuo intervento tocca il cuore di tutti i repubblicani, anche se hai fatto una serie di domande retoriche, perchè nella pratica la ricerca dei repubblicani uniti risulterebbe ardua e difficile.
Come avrai visto e letto nei miei interventi cerco sempre di unire più che dividere, questa volta la divisione, dico dal congresso di Bari è stata giustificata da un precisa scelta politica dettata dalle tristi esperienze fatte con il cs, che tentava di annullare ogni parvenza di repubblicanesimo in italia, salvo stare zitti nei circoli dell'Ami buoni e zitti, anch'io sono iscritto all'ami, ma non stò assolutamente zitto, come avrai visto, l'attività del PRI di Pesaro e Fano è simile a quello che dicevi tu, noi abbiamo fatto discendere da quello che una volta si diceva al centro, oggi invece i repubblicani devono stare zitti altrimenti ci si gioca la fuoriuscita da ogni dibattito politico, beh! non ci stò!.
Come avrai visto la scelta di Bari è stata una scelta difficile da digerire, ma l'indigestione fatta con il centrosinistra era al culmine, non credere che la nostra scelta è stata dettata da opportunità amministrative, in quanto da noi non ci sono possibilità, ma noi continuiamo la battaglia, e non stiamo chiusi nelle sezioni a macerarci l'anima e a battagliare fra di noi, sarebbe una bella vittoria per i nostri nemici, ora stiamo vivendo un momento di entusiasmo rifondare nuove sezioni ci riporta al senso primitivo della politica.
A noi questo non importa speriamo sempre di poterci ancora una volta riunire, la speranza non muore mai, ma da quello che si vede in giro c'è sempre più lontananza con i scissionisti, addirittura non salutano neanche, pensa un pò Roberto, perche guastare delle amicizie quando in un momento della vita si hanno diverse interpretazioni politiche? MIca saremo diventati nemici, che cosa vuol dire ciò, secondo me alcuni nel PRI cominciando da Ermelli Cuppelli, ci dividevano, con me o contro di me, questo era il personaggio, così come la sua allieva, o con me o contro di me, non sto a dire le piccolezze politiche di certi personaggi di contorno, ricerca di posti, per se e per i propri famigliari, se questa non è una risposta ne posso dare anche altre più politiche, ma quasi sempre quando si vuol giustificare una scissione o un passaggio di partito si invocano principi politici, ma se andiamo a veder a fondo la realtà è ben altra, posti profusi dai ds, i quali in questo frangente giocano alla grande per dividerci ancora di più.
IO non so se da Trieste tu possa interpretare bene le mie parole, Trieste è una città e una provincia con una storia diversa dalla nostra, dove dal '44 comandava il PCI poi pds ora ds, con la riserva dei popolari, siamo stati sempre trattati male, non rispetto dei patti, non rispetto negli interventi, tentativi di interferire nei problemi interni del partito, preferendo alcuni personaggi ad altri.
I ds hanno una strategia ormai consolidata e visibile in tutta l'Italia, perchè da quando c'è il WEb per fortuna ci si può parlare e scambiarci delle opinioni.
Per esempio: dal '95 al 2000 avevamo la vicepresidenza della regione Marche con due consiglieri eletti, uno nel listino, ed uno nella lista, durante le discussioni,le cosiddette "tavole" per le elezioni del 2000 la signora maggioranza non ha invitato i repubblicani alle discussioni, dopo varie proteste dicono che non ci vogliono, il governo Amato nel frattempo chiese i voti dei repubblicani per il suo governo. la Sbarbati dovette presentarsi da sola per onorare perlomeno la lista, perdemmo naturalmente anche il consigliere.
Congresso di Bari, i repubblicani romagnoli, amanti del partito non stanno con Sbarbati e preferiscono rimanere nel partito a fare la minoranza, non finiremo mai di ringraziare i repubblicani romagnoli per questo, tu penserai che ora la Sbarbati ha le mani e i piedi liberi e può stare con il cs e liberamente scegliersi un collegio a lei omologo, eravamo anche contenti di ciò un deputato marchigiano repubblicano avrebbe fatto comodo anche al PRI, niente di tutto questo Rutelli interpellato dalla signora, lo ha detto in una intevista al Giornale, non ha neanche risposto, alle continue sollecitazioni rispose che il suo movimento doveva sciogliersi nella futura margherita, così come lo stesso aveva
detto a la Malfa in un incontro prima del congresso di Bari,
così la Sbarbati si presentò da sola nel collegio di Falconara Marittima contro un verde Lion, che fra l'altro è contro la raffineria di petrolio, fiore all'occhiello della deputata stessa.
Direte voi ha fatto una battaglia di bandiera, si per due volte, ma per due volte si è perduto, in politica quante volte si deve perdere? dopo che si è stati trattati in questo modo era logico continuare nell'errore? dopo le disfatte quanto tempo ci vuole per rinascere?
Non dico che la scelta di bari sia stata una scelta al 100%, i nostri alleati Ds ci hanno dato per acquisiti, dopo la scelta di Manzella, di Visentini e del figlio, di Lodici, di Bogi, ecc, che cosa volevamo da loro?
Caro Roberto lo sai che al Festival dell'Unità di BOlogna, in un convegno organizzato nell'ambito della festa su Ugo La Malfa, chi c'era a dibattere sul nostro politico più illustre? La Rosa Russo Jervolino, nessuno, dico nessuno ha fiatato, sia in Romagna che al centro, neanche la Babini che è in giunta in regione, quando invece attacca Parisi su una frase infelice, allora cosa siamo, cosa ci stiamo a fare in una alleanza che ci ha dato per acquisiti e per morti?
Meglio ritornare a fare politica, come noi la facciamo a Fano e a Pesaro, liberi finalmetne dalle pastoie del politichese e della cattiva amministrazione.
Credo che saremo più credibili e potremo ritornare alla politica con la P maiuscola.
Caro Roberto ho fatto anche interventi sul prossimo congresso, toccando vari punti oggi in discussione in Italia, spero che vorrai dibattere.
perchè non è solo il problema del PRI o dei re o dei dr, ma ci sono sempre più problemi oggi da discutere e vorremo discuterne, purtroppo quando invito a discutere sui problemi molti si defilano preferendo parlare a favore o contro qualcuno, io dico di parlare a favore sempre dei repubblicani tout court, e di dirigere le nostre enegie fuori del partito verso i possibili nostri sostenitori.
Scusami la lungaggine , ma alla domenica si ha del tempo a disposizione.
Ciao e fraterni saluti.

echiesa
19-08-02, 19:28
Rispondo a Roberto: siccome scriverò di getto non so se ora risponderò a tutte le domande.partiamo dalla prima:
perchè caro Roberto, è solo colpa nostra: non siamo riusciti a capire cosa stava succedendo, abbiamo cambiato ottanta posizioni politiche in 10 anni, da AD ad AN, perchè raccoglievano le firme per il maggioritario ed ora rivogliamo il proporzionale, perchè personaggi come quelli che hai citato non ci sono più, sostituiti da figure che ai loro tempi erano le 4 file del partito: e che volevi , crescere pure??? Si arriva a dire che Visentini voleva la morte del PRI, ed al Cogresso di maRINA DI CARRARA il buon lamalfa era venuto per scioglierlo e dare vita al persorso di AD, altro che storie e canti: le uniche bandiere con l'edera erano quelle di carrara,perchè in tutto il Congresso non vi era un'edera manco a pagarla.Scaduto tutto, compresi i personaggi, il destino è chiaro.
Non siamo riusciti ad essere punto di riferiemnto dopo Mani Pulite, anche perchè che peggio ci ervamo pure noi: attenzione, io non do contro a Lamalfa per questo, sarebbe vile, dato che i soldi erano per il partito e sarebbe vile: altri personaggi sono tornati alla carica recentemente dopo vari patteggiamenti e non so se i soldi servivano tutti per il PRI. Se poi sull'onda di mani Pulite abbiamo fatto l'ottima scelta di spaccare il PRI con la votazione del C.N. del gennaio 1994, se non abbiamo presentato dopo manco il simbolo, se alle elezioni passò solo la sig.ra mazzucca che ci mollò ben presto,e ricordiamoci che fra quelli che auspicavano l'avvento di amni pulite c'eravamo pure noi, tanto per chiarire e il nostro messaggio del 1992 era PRI= Partito degli Onesti.
Perchè eavamo occupati a farci la guerra dentro, perchè le cose non erano chiare, perchè che vuoi andare a dire alla gente, che siamo daccordo con Berlsuconi sul falso in bilancio e sui condoni??
oddio, uno l'abbiamo fatto: dei miliardi all'estero ne hanno sanato una buona parte, ma i soldi sono rimasti in Svizzera, Lussemburgo etc etc: una bella indulgenza, l'anima è salva ma si continua a peccare: ma i Republicani accettano questo???E che vuoi dire alla gente?? Dovresti dire il contrario, ma guai dire qualcosa contro io manovratore; ai tempi dell'Ulivo ci si faceva sentire, ora tutti regolarmente zitti. Una proprosta come quella di Dotti noi non la discutiamo nemmeno, ma siamo matti????Abbiamo chiesto un emendamento per la ricerca scientifica nella finanziaria e ci hanno riso dietroE che andiamo a dire??? NUvola, i sindacalisti repubblicani: ma se quando hanno preso certe posizioni antigoverno il Partito è uscito dicendo che il nostro punto di riferimento nel mondo sel lavoro non era più la UIL???Ma ce lo scordiamo???E che poteva diventare un sindacato autonomo del quale non mi ricordo manco il nome???? Ma se su le minaccie a Musi è uscita una presa di posizione prima su questo forum e poi da parte del Partito.E le nostre battaglie a ramengo: il Patto per l'italia politica della concertazione??? Ma se è stato dimostrato che lo hanno steso in Confindustria!!!!!
Ma se al Congresso di Bari ci è stato detto che su alcune posizioni potevamo essere liberi, ma siamo matti??? Un Partito politico può essere libero sui diritti civili e sulla scuola, gentile concessione: ma che vuoi che andiamo a dire?????
Vedi risposta uno e due: ma mentre ai tempi dell'Ulivo casino se ne cercava di fare, adesso tutto tace e si prevedono tempi bui.
Continua per l'ultima ....
saluti
echiesa
:fru

echiesa
19-08-02, 22:39
Esatto, va ritrovato il guizzo d'orgoglio, che è l'unica cosa che può salvarci.L'errore ( per me un errore) è stato fatto, ma cerchiamo di non fare i più realisti del re per fare piacere a qualcuno per essere ripagati con cosa???
Il PRI è nella casa della libertà?? E chi se ne è accorto?? Cavolo, Bossi, CCD etc etc che hanno avuto posti e prebende maggiori delle nostre si fano sentire e vedere, su posizioni a me lontane, ma almeno difendono le loro idee, noi zitti su tutto o si applaude.
Vi era una posizione sulla scuola votata da tutto il partito che è rimasta nel cassetto e nulla se ne sa, che andava non nel senso di quello che diceva F.I. Su latri casi sappiamo perchè si è saputo qui che il Presidente del Partito non ha partecipato alla votazione, ma prese di posizione niente.
Se dobbiamo ricrescere cercando di crearci una nuova visibilità, riavere parte di quel consenso di opinione che avevavmo una volta o si prendono pure posizioni scomode nei confronti dei patners o siamo belli che lavati e stirati.
Con questo non vuol dire che il paradiso in terra sia l'attuale centrosinistra, nessuno lo dice, manco io. Ma se stiamo zitti, se il PRI UFFICIALMENTE NON PRENDE POSIZIONI se non per dire tutto va bene, se non vi sono che dichiarazioni di Lamalfa descritto come parlamentare di F.I. poco lontano andiamo.
Ritornare fra la gente, certo, ma con idee, posizioni precise, LE IDEE CHIARE DELLA SINISTRA era un nostro slogan. Adesso????
saluti
echiesa:fru

Roberto (POL)
19-08-02, 23:43
Beh, Amici, mi sa che me la sono cercata :eek:

Risposte di questa portata richiedono almeno una notte di meditazione (echiesa hai ragione), poi proverò a replicare andando meno sul retorico sennò pergola2000 mi riprende.

A presto

R.

la_pergola2000
20-08-02, 15:18
Da come leggo ritengo che Roberto abbia preso le cose con ironia e con buon gusto, il che non guasta in un dibattito repubblicano
Lasciando da parte le insinuazioni care a certe persone ora usi a farle per ragioni di bandiera, veniamo al problema Di Echiesa.
Echiesa molto giustamente si richiama al congresso di Carrara e quello che ne è conseguito, è vero che c'era un progetto scaturito dalla politica referendaria, che c'era anche in progetto di lasciare l'edera a se stessa per poterne fare un partito "democratico" senza la DC, anch'io ero contrario a questo progetto anche se in piccolissima minoranza in quanto la stragrande maggioranza del partito, compresa la Sbarbati accettò questo progetto.Non lo dico per ragioni di bandiera o per attaccamento, ma per ragioni obbiettive e autonome.
La stagione della grande Dc e dei suoi partiti alleati era finita, la caduta del muto di Berlino, faceva diluire il cosiddetto fattore K per l'Italia, il PCi si era cambiato in PDS, mettendo in soffitta qualche cosa , ma non tutto, Martinazzoli distruggeva definitivamente la dc.
Cosa doveva fare il PRI che in quegli anni se ne stava lontano dal governo Andreotti, che gli sibilava contro, essendo stato stanato nel Caf, il PRI si era comportato benissimo stando lontano dal governo, mentre i "ministeriali" Mammì e Battaglia mordevano il freno.
Mammì che preparava la legge per Berlusconi giocando su più tavoli riusciva a stare sempre a galla con le sue battute e le sue spiritosaggini.
Le teste d'uovo del PRI però non erano in grado di elaborare una degno progettopolitico, quello che ne scaturì fu il quadrifoglio, che se portato bene poteva portare qualche cosa, ma gestito da personale politico non all'altezza, anche nelle Marche successe qualcosa di storto.
Perchè dico che il personale poltitico repubblicano non era all'altezza di elaborare quel progetto politico, perchè non appena si vide che andò in crisi ci fu un fuggi fuggi, accusando tutto e tutti specialmente a chi era rimasto il cerino in mano, cioè La Malfa.come se non bastasse Visentini ritenuto dai più un padre del PRi se ne andò assieme al figlio nei ds e così altri, confondevano il partito della democrazia con il nuovo partito socialista del PDS, secondo voi, confondevano? No erano in cerca di posti, addirittura, parole di DAlema, Visentini si incontrò con lui poco prima di incontrare una delegazione del PRI che andava a trattare l'alleanza di governo.
Visentini non voleva finire la carriera politica come presidente della bociofila di treviso, Battaglia pure,Mammì non voleva finire presidente dei pipai italiani, ognuno cerca un posto, l'ottennero Bogi, Ayala, e Passigli diventati socialdemocratici, oggi se gli vai a chiedere cosa ne pensano di Blair, diranno tutti in coro che a loro non interessa , interessa quello che dice Dalema, che se ne va negli Stati Unti senza andare nel Buckinghamshire.
A noi sicuramente non interessa la socialdemocrazia, ne le terze vie, a noi come diceva Spadolini interessa di più la terza forza, cuneo fra i due poli, che interpretano oggi quello che prima era la posizione della Dc e del PCI, a chi lo diciamo? ci sono repubblicani, che possano capire questa posizione politica, che significa dire essere di sinistra, che significa dire essere di destra, se a queste parole non si aggiunge il progetto politico.
Una piccola forza, anzi piccolissima, cosa deve fare per sopravvivere, incollarsi ad uno dei due poli e poi morire, io non intendo assolutamente morire, e intendo aderire a qualsiasi movimento che non sia liberaldemoc ratico.
E non mi adeguo alle ragioni della minoranza, falso in bilancio, legittimo sospetto, avete visto quante leggi di legittimo sospetto sono state approvate nel passato e dove erano i repubblicani, Visentini, Passigli, Bogi, La Malfa, Sbarbati, Castagnetti, del Pennino?
Ora improvvisamente tutti pieni di remore e ad orecchie aperte sui socialdemocratici che si fanno chiamare Ds, i quali da conservatori quali sono si guardano bene da dibattere qualsiasi riforma.
Secondo te cosa sono i girotondini repubblicani di Ravenna, o i repubblicani di Milano che si richiamano in un loro documento alla socialdemocrazia, qualcuno li può svegliare o no?
Non ci sto alle polemiche fra di noi, pri, re dr, ho cercato di discutere con qualcuno di loro, ma dopo di un pò si sono eclissati preferendo forse parlare contro La Malfa, contro Berlusconi, o contro Dalema. IL socialista Matasso preferisce fare un Forum re siciliani per aver probabilmente più visibilità politica alle prossime elezioni siciliane, ma i re lo potranno credere fino in fondo? O non è piuttosto una manovra per inglobalre ancora repubblicani nei
ds? Speriamo di no.
Ciao roberto e fraterni saluti anche dall'ami di Fano.

Trieste è sempre nei nostri cuori.
Trieste sarà sempre nostra, trist jenaz.

echiesa
20-08-02, 16:09
Tu citi i nostri del passato, ma le leggi che venivano fatte in quegli anni non erano come queste ultime "salvaqualcuno", anzi, qualcuno si prese delle responsabilità davanti al paese sui fondi ai partiti come mai si rivide nel paese.Era gente di altra pasta, figurati se Spadolini avrebbe approvato il falso in bilancio, ma via.O quantomeno avrebbero rotto tanto le scatole da riscire a emendarla pesantemente. Qui zitti ed applausi, in cambio di cosa non si sa e neppure perchè.O meglio si sa, ma qualcuno ora tace e fa il principe nel castello isolarto ed offeso, dopo aver compiuto un errore decisivo per la storia del PRI. E poi basta con sta storia di Visentini e company che mollano il partito per i posti: mi sta proprio stufando. Che Visentini lo facesse per il posto è solo tutto da ridere: se si fosse ad esempio offerto berlsusconi sarebbe stato il re d'Italia, altro che il commercialista Tremonti.Si era stufato probabilmente di come stavano andando le cose nel PRI: a vedere i risultati elettorali non era e non è il solo. Chi è rientrato guarda caso qualche posizioncina l'ha avuta, ma guarda te.Abbiamo pure Vito Taccone, bravo Vito.
Che vuoi dire agli Amici di Milano??? Sono quelli che affermano di avere per primi portato il PRI nel cds, fanno un documento come quello di Buccinasco, uno come quello in cui in pratica dicono che il Partito è solo da Messina al Garigliano ne fanno uno in cui dicono di guardare le forze socialdemocratiche e laiche e poi fanno gli Assessori nel Polo.Trovami un filo tu, e poi andiamo insieme per MIlano a spiegarlo alla gente.
La vita del PRI negli ultimi anni è stato secondo me un susseguirsi di errori tattici e strategici, ed i risultati elettorali ne sono la prova.
Al di fuori dei trinariciuti repubblicani, chi vedeva nel PRI una forza diversa è sparita. Sapessi quanti su POL mi scrivono " Una volta votavo repubblicano", non ne hai idea.E sono persone che la seguono la politica e la vita del paese, e che dicono che sono rimasti delusi dal PRI.Coma mai??? La colpa è sempre delgi altri che non capiscono o ci fregano?? O c'è dell'altro???
saluti
echiesa:fru

echiesa
20-08-02, 16:42
Scusate, vi volevo avvisare che da una settimana sono in possesso di ADSL con linea FLAT: siccome la cosa mi ha fatto parecchio patire appena potrò, se non altro per vendicarmi delle incazzature patite, mi attaccherò ad internet .
Vi volevo pertanto avvisare pure voi che dovrete pagare pegno sopportandomi.
saluti
echiesa:fru

kid
20-08-02, 16:46
non so se è apatia estiva, ma non vedo particolari novità in questo nostro dibattito che ripercorre in grande i temi sui quali ci confrontiamo da almeno un anno. Per questo avevo chiesto di indirizzare le domande alla segreteria nazionale perchè prendesse atto, anche in vista del congresso, dello stato di malessere del partito e pensasse ad elaborare una risposta organica allo stesso. Io, ovviamente, ho molto rispetto per quello che pensano i repubblicani del forum, ma a questo punto vorrei sapere cosa pensa la segreteria nazionale e come ritiene plausibile ovviare alle tante perplessità. Mentre quello che penso io, conta molta poco, vi assicuro e quindi a questo punto preferisco snocciolarlo ogni tanto risparmiando i massimi sistemi. Non credo comunque che noi abbiamo annullato un bel niente nel centrodestra ne tantomeno nel centrosinistra, ma che stiamo cercando una strada molto faticosa per la nostra autonomia in prospettiva. Faticosa per errori nostri, certo, non di quelli che ci hanno abbandonato, ma che si è svolta in un contesto politico, quello dell'ulitmo decennio, tale da spaccare le ossa anche per chi non ne avesse sbagliata mai una. Di tutto questo faccia il bilancio il congresso ed al segretario spetta indicare la piattaforma politica programmatica. Mi pare però che la scelta di stare fuori dagli schieramenti, alla quale ci si può arrivare, resti la più ardua, porprio per le povere forze di cui disponiamo. Insomma io non accuso della disgrazia del pri chi se ne è andato, ma ritendo che la sua decessione sia alla base della difficoltà del rilancio della causa repubblicana. Per questo sono ancora dell'idea che si debba provare l'alleanza in uno schieramento, con la debita pazienza, per vedere se se ne cava qualcosa alla nostra causa. Abbiamo esperito l'Ulivo e si è vista come è andata e adesso tentiamo il centrodestra, e si sta ahimè vedendo. Ma prima c'è ancora tempo e poi magari il nostro segretario ha un asso nella manica che sfodererà al congresso. Poi se comunque i repubblicani vogliono star soli io ne sono felice. Ma soli significa soli, cari amici, a Roma, come a Forlì, come a Ravenna e anche a Carrara.

echiesa
20-08-02, 16:51
Noi ci siamo stati, poi dato che vi era un ballottaggio abbiamo scelto per il bene del partito ed in nome di quanto stabilito dal Congresso Comunale. Ora la torta fa gola a qualcuno, commissario basettoni ............
saluti
echiesa:fru

lucifero
20-08-02, 17:30
Mi pare però che la scelta di stare fuori dagli schieramenti resti la più ardua, proprio per le povere forze di cui disponiamo.


Non mi sembra però che le forze siano aumentate (se non in calabria) dallo stare dentro al governo. Possono aumentare in seguito? Prima avevamo cose da dire e non avevamo i canali per dirle. Adesso taciamo su tutto ed i canali non li abbiamo nemmeno...


Ma soli significa soli, cari amici, a Roma, come a Forlì, come a Ravenna e anche a Carrara.

Di nuovo si dovrebbe trasporre la linea politica nazionale su tutto il territorio?
Primo: non vedo perché: adesso lo si richiede per "dimostrare affidabilità e coerenza" (più o meno, dai, io parlerei di fedeltà, quindi accettatemi la definizione). Dopo, non avendo più alleati, a chi bisognerebbe rispondere?
Secondo: dalla politica locale, dove possiamo avere più visibilità e peso, e dove possiamo ridiventare il partito dei contenuti, si potrebbe riottenere visibilità e peso nazionale.

Il tutto poi condito con elaborazione teorica oltre che politica e con uso "alla radicale" delle nuove tecnologie.

kid
20-08-02, 17:44
Lucifero ben tornato! Siamo già in polemica? Insomma se decidiamo che i repubblicani devono star soli per incongruità, mi pare difficile che poi si scelgano alleanze locali le più differenziate, perchè significherebbe di fatto lo scioglimento del partito, il quale non esisterebbe a livello nazionale, non sarebbe in grado di eleggere nessuno e a livello locale farebbe quello che gli pare. Io problema dell'omogeneità ha una ragione di essere, altrimenti tanto vale salutarci tutti. E' chiaro che a fronte di una scelta come quella di Bari occorre un processo per definire gli equilibri interni, un processo articolato e complesso che non si compie dall'oggi al domani e che soprattutto io non farei compiere con il coltello alla gola o con i commissari Bassettoni, per dirla con Echiesa. Però deve anche essere chiaroc he il rispetto della mia alleanza nazionale lo pretendo come maggioranza e lo voglio ottenere, con il consenso, con un impegno comune, ma lo voglio ottenere. Se non lo ottengo, la mia idea è che si passi la mano a chi è in grado di ottenerlo, anche su un'altra linea politica, quella dell'autonomia per esempio, visto che su quella del centrosinistra, il conflitto interno si riproddurrebbe subito. Abbiamo già dato. Comunque hai ragione sul silenzio nazionale del partito che anche a me preoccupa. Ci sono ragioni di prudenza, credo che comprendo, e spero anche di riflessione. Tutto lecito, purchè non si arrivi alla paralisi. In compenso La Malfa è scatenato dai lidi inglesi. Ha scritto sul sole 24 ore, sulla stampa e anche sul Foglio, quest'oggi. Purtroppo sono in giro e non posso postare gli articoli in questione fino a quando non ritorno in ufficio. Sempre che abbia ancora un ufficio.

lucifero
20-08-02, 18:15
grazie; però, dai, che polemica!
Non fare finta di credere che stia polemizzando, lo sai che non è così e che così mi censuro! :)

Cerco di spiegare meno sinteticamente quello che penso.

Secondo me, l'autonomia nazionale deriverebbe dalla non esistenza di condizioni di dignità, rappresentanza, di sufficiente convergenza sui vari temi, tale da bilanciare il sacrificio dell'identità.

Nulla vieta che a livello locale queste condizioni (magari non tutte dovunque) esistano. Ed allora ci si schiera.

Chiaro che ci si schiera su dei contenuti (motivandoli al centro) che debbono essere quelli (o compatibili con quelli) decisi a livello nazionale.

Per dire, se la posizione del partito nazionale è contro l'Art.18, non si può aderire al cs a Ravenna perché si è a favore dell'Art.18.
Ma questo non deve impedire al partito a Ravenna di far parte del cs, essendo l'Art.18 non di rilevanza locale.

echiesa
20-08-02, 18:59
Il consenso a livello locale alla linea nazionale non si è visto a carrara , luogo di trinariciuti che non hanno capito, secondo qualcuno , dopo anni di militanza, cos'è il Partito republicano e cosa vuol dire essere repubblicano.Lo si è visto a Piacenza e Buccinasco, dove, pur essendo in linea a livello nazionale, hanno preferito appoggiare il csn:e poi qualcuno fa l'assessore nel cds ( Comune di Meda).E giù con i commissari.
Se, continuo a ripetere, a livello locale si trovano soluzioni più confacenti, perchè non percorrerle??
Sto attendendo con interesse le tesi del prossimo congresso, con vivo interesse: voglio proprio leggerle. Tu calvin auspichi all'autonomia con posizioni polo, io auspico un recupero in autonomia con il csn,gli altri tutti dietro al capo. Ci sarà da ridere.
saluti
echiesa
:fru

kid
21-08-02, 13:10
per me il polo vale quanto l'Ulivo. Non credo che ci sia uno spazio politico a sinistra e ho fatto un esempio abbastanza esauriente commentando in un post apposito la posizione di Cofferati. Mi sembra che siamo in evidenti difficoltà con il centrodestra e non so se esistono margini di recupero. Dipenderà dalle capacità della segreteria nazionale di saper valutare questa situazione e di riuscire a raddrizzarla. La mia idea è che oggi non conta la collocazione politica, conta la difesa dei valori e dell'appartenenza al Pri. Al Pri e alla sua tradizione penso come a qualcosa di non contingente e che non si compromette per una scelta infelice o discutibile. La risposta che mi ha dato Lucifero merita un approfondimento a parte. La mia idea è che una linea nazionale non può essere riportata parimenti a livello locale senza un'adeguata considerazione delle rispettive realtà. La politica è fatta di idee, ma anche di uomini e di situazioni che non si possono facilmente riassumure sotto un solo concetto, "con il centrodestra", ad esempio, o "con il centrosinistra". Occorre però che prima di ogni cosa le consociazioni cerchino di rispettare la linea nazionale al loro livello e se possibile di realizzarla. Se poi non ci riescono occorre prenderne atto anche con gli alleati nazionali. Se si tratta di un caso, poi è un conto. Se i casi sono una moltitudine , mi pare che ciò comprovi una qualche impossibilità di rispettare l'alleanza sulla quale ci si interroga e si cercano delle soluzioni e non delle misure disciplinari.

la_pergola2000
21-08-02, 13:21
Purtroppo la realtà fu quella, con Visentini e altri.
Comunque avevo indirizzato il mio intervento, sul partito che è stato e quello che sarà, per cui un pò di memoria storica bisogna dirla.
Per Lucifero, ben vengano le tue considerazoni, anche pratiche e intelligenti, purchè non siano finalizzate ad un occupazione di posti.
Ciao.
dividere il partito in mille rivoli partigiani mi sembra eccessivo, anche perchè non abbiamo le forze per fare mille rivoli.

nuvolarossa
22-08-02, 00:15
http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/pri/images/edera.gif

nuvolarossa
22-08-02, 23:15
Spesso sulle varie linee di discussioni mi ripeto parlando di questa nostra attuale sinistra italiana demagogica e girotondista con la quale diventa sempre piu’ difficile dialogare ed allearsi da parte della famiglia repubblicana italiana.

Di converso mi sento spesso dire che cio’ non giustifica l’attuale allenza con le forze del centro e della destra democratica italiana.

Ora credo che per dare un giudizio obiettivo dei due poli, anche se obbligatoriamente per sommi capi, lasciando da parte i problemi specifici per i quali ognuno grida sempre di avere la panacea risolutrice e la formula capace di far quadrare il cerchio della socialita’ e del progresso civile ed economico del paese, non si possa prescindere dal metodo utilizzato dai due poli nella conduzione della battaglia poltica.

Vi sembra democratico ed in sintonia con la civilta’ del popolo italico l’aizzare continuamente le folle, in ogni occasione grande o piccola compreso anche le stupidate, al girotondismo piazzaiuolo, alle manifestazioni plateali che avrebbero la pretesa di sostituirsi alla volonta’ dei due rami del Parlamento democraticamente e liberamente eletti ?

Manifestare il proprio pensiero e’ giusto e sacrosanto ed e’ un delitto tenersi le proprie idee racchiuse dentro di noi….cosi’ come esprimere le proprie concezioni e’ contemporaneamente esercizio di liberta’ e di democrazia e testimonianza costante di rifiuto del monopolio della politica da parte di pochi personaggi e dei loro entourage politici…….ma e’ delittuoso che pochi personaggi politici, per un gioco di scavalcamento tra di loro di posizioni, per una tattica di rafforzamento di “gruppi di potere” interni a segreterie di partiti, optano per il quotidiano esercizio di plagio delle coscenze popolari aizzandole alla rissa piazzaiuola utilizzando vocaboli incitanti a “guerre di religione” contro altri politici che vengono rappresentati come “nemici” del popolo invece che semplici avversari politici quali in realta’ sono, radicalizzando la lotta politica a tifo da stadio e da curva sud.

E che tipo di civilta’ ha raggiunto questo tipo di popolo che si fa cosi’ facilmente irretire e plagiare nella coscienza da una decina di demagoghi supercazzolanti e poi, diserta sempre piu’ numeroso le urne al momento di dimostrare in modo concreto ed effettivo il proprio pensiero e la propria volonta’, oppure sempre meno partecipa alla vita politica dei partiti interessandosi direttamente dall’interno delle proprie vicende di cittadini ?

Che tipo di civilta’ ha raggiunto questo nostro italico popolo che comincia a “mugugnare” per il prossimo slittamento del campionato di calcio ma non fa una grinza di fronte all’enorme amoralita’ connessa al vortiginoso turbinio di migliaia di miliardi di vecchie lire che investe tale mondo e che e’ trasversale a tutte le forze politiche componenti dei due poli ?

La Famiglia Repubblicana, da sempre polo democratico della sinistra italiana, rappresenta con le sue difficolta’ quotidiane nelle alleanze politiche non tanto una contraddizione rispetto alla sua storia ed alle sue tradizioni democratiche bensi’ una cartina di tornasole di una realta’ sociale in disgregazione sul piano morale ed ideale…..assistendo impotente ad un degrado continuo ed incessante dei meccanismi della democrazia…….abbiamo provato con il centro-sinistra……stiamo provando con il centro-destra…..ma la ruota dentata del degrado politico ed il suo moto inerziale verso il fondo del barile e’ piu’ potente di quanto noi si possa pensare.

Credo che solo una appropriata applicazione dell’etica del “dovere” mazziniano potrebbe ridarci la speranza di risalire la china………ma non mi sembra di scorgere all’orizzonte personaggi capaci di infonderci questa speranza.

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http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/index-12.html
NUVOLAROSSA website

aledima
24-08-02, 17:47
vorrei rivolgere una domanda a tutti gli amici repubblicani che, come me, per poter parlare del nostro partito bisogna collegarsi a questo forum.
Premetto che ho condiviso fin da subito la scelta congressuale di Bari, anzi credo che tale decisione andava presa già all'indomani della caduta del governo Prodi, tuttavia ritengo, oggi come allora, che la nostra non doveva e non dovrà essere solo una scelta di campo. A chi interessa se 1 e dico UNO dei nostri rappresentati dia la fiducia a questo o a quel governo? Il problema, da molti già sollevato, è che se non si torna a fare politica moriremo dovunque andremo. E' molto difficile, lo so, ma dobbiamo trovare il coraggio di uscire da questa trappola che per noi potrebbe essere letale. Nel particolare posso solo raccontarvi brevemente quello che è successo nel mio comune: alleati con la CdL nelle amministrative del 2001, con una lista PRI, nonostante i nostri enormi sforzi non siamo andati oltre il 2,1%. Quorum non raggiunto, CdL vittoriosa con quasi il 70 % e noi ignorati dai nostri stessi alleati ( che non vi dico quante ne hanno fatte per scongiurare il pericolo che noi si corresse da soli). Ora mi chiedo e vi chiedo: chi dovrebbe tutelare il partito a livello locale. E' possibile che, nonostante molte sollecitazioni, la segreteria nazionale non intervenga? La base del partito non può essere sistematicamente ignorata! Vi lascio con una battuta fatta dal mio sindaco in una recente riunione: i repubblicani? che c'entrano, anche io una volta ero liberale!
Un caloroso e fraterno saluto a tutti.

la_pergola2000
25-08-02, 14:26
hai fatto molto bene ad evidenziare ciò, con i vari problemi che sorgono in ogni parte d'Italia, i partiti di maggioranza relativa sia Forza italia che i Ds si comportano allo stesso modo.
A Fano e nella provincia di pesaro sono successe le stesse cose con i Ds, sempre per la nostra lealtà con l'alleato abbiamo finito per perdere tutto.
Se vai a rileggere alcune discussione su Carrara, Echiesa faceva dell consideraioni su dei partiti politici che offendevano il PRi, ed io sono intervenuto dicendo che dovevamo andare tutti a Carrara per difendere i nostri amici, non andare a criticare la scelta politica degli amici di Carrara bada bene, guarda come mi ha risposto echiesa. Purtroppo gli amici devono capire che nessuno regala niente in politica anzi gli altri vogliono prendere quello che si ha già.
Cerca di spiegarmi se avete partecipato alle trattative, se non avete preso un consigliere, non vuol dire che non si debba partecipare "alla distribuziione" di incarichi.
Ti ringrazio del tuo intervento, pieno di umiltà, e di spirito veramente repubblicano.
Ciao.

echiesa
26-08-02, 12:09
Come ti ho risposto????Anzi, molto interessante ciò che dice Aledima circa il fatto che non volevano si corresse soli
saluti
echiesa:fru

valbonesi widme
27-08-02, 11:01
Caro Calvin,
nulla di nuovo sotto il sole!senza un disegno politico di prospettiva si sta sulla tattica e la tattica o si è socialdemocratici alla Preti e Tanassi o dorotei alla Piccoli e allora ci si adegua in fondo il problema è" oggi per sopravvivere cosa non devo dire". mA SE SI è REPUBBLICANI COME TUTTI QUELLI CHE SI MACERANO SU QUESTO SITO E IN TUTTE LE PARTI D'iTALIA allora è difficile sopravvivere con la propria coscienza di uomini liberi.
Noi abbiamo chiesto ragione al segretario del perchè un congresso nazionale, visto che si vivacchia in un governo che non ha fatto nulla di ciò che ha promesso agli italiani e che non si ha intenzione di dire nulla se non per attenuare il profilo critico ormai evidente in tutte le componenti del centro destra.
Noi esponenti del pensiero critico siamo i più fedeli pompieri dello sgoverno del paese.
L'elemento forte che sento riecheggiare è se fossimo stati nel centro sinistra ci saremmo trovati peggio, come se sia necessario appiattirsi sulle posizione di chi comanda e non sostenere le ragioni della nostra identità.
L'altro elemento sul quale abbiamo cercato di chiarire in mille occasioni ma sopratutto al nostro congresso regionale è che noi non pensiamo che la sinistra sia meglio, anzi la vediamo piegata su una prospettiva movimentista tesa a tonificare se stessa ma all'opposizione nel medio periodo, pronta ad inseguire i corporativismi e gli scontenti e i disagi sociali, tuttavia questo per noi non è un alibi per annullarci in un lealismo acritico nei confronti di questo governo, siamo per costruire la terza via e la terza forza per allearci poi con chi è omogeneo ai nostri contenuti programmatici.
La realtà è che i due poli rappresentano la conservazione del paese e solo ritrovando l'autonomia di un progetto politico repubblicano basato sul ritorno alla politica vera dei contenuti noi possiamo ridare speranze non solo ai repubblicani ma alle prospettive di civiltà del nostro paese oggi minato da culture nazionaliste da una parte e massimaliste dall'altra.
Tremonti è un fallimento sul piano economico ma è anche colui che pensa alla revisione del patto di stabilità in funzione nazionalista ed antieuropea, non è come La Malfa che critica e propone la revisione del patto di stabilità ma nell'ottica dell'europa politica.
Ho dato atto di ciò a La Malfa pubblicamente sulla stampa alcuni giorni fa a dimostrazione che non esiste un atteggiamento preconcetto quando rialziamo la testa dell'identità repubblicana . Quindi caro Calvin il segretario nazionale lo sostieni tu non noi chiedi tu conto di questo scadimento, e smettila di mettere in parallelo le scelte locali con quelle nazionali , lascialo fare a SANTORO CHE HA PROBLEMI DI RIVINCITE PERSONALI , da condurre tu sei di un'altra pasta e sopratutto non hai abbandonato la barca quando questa occorreva governarla, e allora cerca di comprendere la ragione della salvaguardia dell'identità che è legata alla capacità di fare politica e di difendere la propria identità questo sia se si è nel centro destra come nel centro sinistra o se si è da soli perchè anche da soli se non si fa iniziativa politica si muore.
Infine chi ci impedisce stando al governo di non sviluppare un progetto politico strategico , non possiamo annullare il partito nelle alleanze di governo, facciamo approfondimenti culturali , tematici, elaboriamo un manifesto di principi, discutiamo nel paese con gli intellettuali di area che ci sono e che aspettano un palcoscenico importante come quello repubblicano per discutere e portare un contributo libero come gli amici del mulino testimoniano. Nulla di tutto ciò e allora il congresso cosa ci darà due giorni di litigi? ina visibilità sulla spaccatura dell'atomo?bisognava preparare qualcosa di diverso e di unitario attraverso un progetto politico che la minoranza cmq non mancherà di proporre ai repubblicani , caro CALVIN SPERIAMO DI AVERTI COME PERSONA LIBERA FRA DI NOI.
WIDMER VALBONESI

nuvolarossa
27-08-02, 14:53
Non so se Calvin trovera' un pc in Costa d'Avorio per....collegarsi.....e rispondere a Widmer Valbonesi.........:

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&postid=204041#post204041

Comunque a me sembre che, nell'ultimo intervento, scritto da Calvin su questa stessa linea di discussione, abbia evidenziato elementi molti vicini (direi quasi uguali) a quelli espressi dall' amico Wid.....a meno che non sia incapace di cogliere "sfumature" varie......in qual caso chiedo anticipatamente venia e, ovviamente, spiegazioni.
Sostanzialmente mi sembra di "estrarre", dai due interventi, concetti analoghi pur se espressi con parole diverse.

Un fraterno abbraccio mazziniano

la_pergola2000
27-08-02, 15:20
J'espere recevoir des nouvelles de la Co^te d'Ivoire, mais cette impossible, cette Co^te a des habituè pas recommandable :
negrier, commerCant d'ivoire etc.

nuvolarossa
27-08-02, 15:30
http://www.globalgeografia.com/africa/costa_avorio.jpg

la_pergola2000
27-08-02, 15:40
L'autunno che stà per arrivare porta anche un congresso per il pri molto atteso e ci saranno finalmente dibattiti più politici che personali.
Ha fatto bene Widmer a richiamarci al partito socialdemocratico alla Tanassi e soci, anche se è stato sempre nostro alleato, sia al centro che in periferia, vorrei però che qualche repubblicano scagli una pietra se non ha pensato almeno una volta come un socialdemocratico.
Oggi i novelli socialdemocratici alla Tanassi sono nei Ds, quando sono al potere, e vi prego di vedere la nostra battaglia per un centro di ricerche nella provincia di Pesaro, e come i dirigenti provinciali e regionali dei ds si battono perchè tutto rimanga come prima (per poter comandare meglio).
Così come Forza Italia al governo centrale dove ci sono più conservatori che riformisti.
Tenere sotto osservazione Tremonti perchè discute del patto di stabilità, mentre da più parti oggi si accenna timidamente a qualche correttivo, con La Malfa che fuori del coro dice le stesse cose, ma con toni diversi, sono le due facce di una unica medaglia.

ANCHE LA MINORANZA PARLAMENTARE DOVREBBE DISCUTERE DEL PATTO DI STABILITà SENZA FARE L'OPPOSIZIONE, PERCHE' E' UN PROBLEMA CHE RIGUARDA L'INTERA NAZIONE E NON SOLO LA MAGGIORANZA E LA MINORANZA, SECONDO ME NON E' DA PATRIOTI TROVARE IL PELO NELL'UOVO SU UN BILANCIO A CUI HA CONCORSO ANCHE LA MINORANZA NELLE VARIE COMMISSIONI.

Adesso tutti parlano di economia, anche Fassino, che economista non è, parlano di filosofia con filosofi come Pera, anche se filosofi non sono, come Scalfari e così via.
Il fatto è che un governo di un paese non si amministra con una sola teoria politica, così come i relativi patti con l'Ue sono appunto relativi, non credo che siano rigidi e fissi come in una economia dirigista, ma se sono in una economia libera dovrebbero essere a fisarmonica e flessibili.
Siamo stati molto contenti, sia come repubblicani, che come europeisti del patto di stabilità, che lega i nostri bilanci con il bilancio europeo, quindi nessun preconcetto al patto di stabilità ma nessun irrigidimento, altrimenti la nostra e le altre economie stonerebbero ogni volta, come in una fisarmonica stonata.
L'intervento di La Malfa mi è sembrato opportuNo e tempestivo, ma quanti italiani e repubblicani si sono accorti di ciò, salvo Valbonesi, credo che pochi abbiano apprezzato l'intervento, che conteneva anche consigli al governo.
Questi giorni ho anche ascoltato un vecchio senatore repubblicano, che concionava su Keines, Ugo La Malfa, Giorgio La Malfa, Savona, monetarismo, qualcuno fermi queste prese di posizione fasulle e solo create per dividerci.
Al congresso ne vedremo delle belle, bisogna prepararci bene, perchè viene dopo le feste dei vari Partiti, pia illusione.
Arrivederci a tutti.

echiesa
27-08-02, 15:57
Ma il Patto di Stabilità non fu fatto sotto l'ulivo???E se mi pare di ricordare bene, MI PARE E POSSO SBAGLIARMI, i nostri cari alleati odierni non fecero fuoco e fiamme contro?????Ed oggi per fortuna lamalfino se ne ricorda e dice "orti un colpo".
saluti
echiesa:fru

la_pergola2000
27-08-02, 16:03
.............A PROPOSITO DI SOCIALDEMOCRATICI ALLA TANASSI, COME STA' IL COSIDDETTO REPUBBLICANO DI PIACENZA, CHE DOVEVA ESSERE NOMINATO ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI PIACENZA?
SI PUò SAPERE IL NOME DI CONTANTO REPUBBLICAN-SOCIAL-DEM0CRATICO ALLA TANASSI, SI PUO' SAPERE IL SUO INDIRIZZO E IL NUMERO DI TELEFONO?
SI PUO' SAPERE A QUANTO AMMONTANO I SUOI EMOLUMENTI?
SI PUO' SAPERE SE QUELLE VARIE CENTINAIA DI MILIONI ALL'ANNO QUALCUNO VERRA' AL PARTITO?
AD MAJORA REPUBBLICANO DI PIACENZA, PREPAREMO UNA BALLATA IN TUO ONORE
TU HAI CAPITO TUTTO.
VERRAI AL CONGRESSO?
- IL TITOLO SARA' -
ODE AL REPUBBLICANO DI PIACENZA CHE CON LO 0,9
DI PRESIDENZA AL COMMERCIO CI FA VEDER LE PROVE.
DI QUESTI,IN TUTTA L'ITALIA CE NE SONO PARECCHI, SI SONO NASCOSTI NELL'ASINELLO, POI NELLA MARGHERITA, PER FORTUNA NON HANNO USATO IL PRI.
CIAO A TUTTI.

la_pergola2000
27-08-02, 16:12
SI "SOTTO" L'ULIVO, QUANDO CREDEVAMO DI ESSERE "ALLEATI" DELL'ULIVO.
SOTTO L'ULIVO A CONCIMARE L'ULIVO.
QUANDO E' STATO IL FUOCO E QUANDO LE FIAMME, NONCHE' QUANTO E' STATO IL FUOCO E QUANTO LE FIAMME.
SE SI PENSA CHE UNA VOLTA CHE SI E' IN EUROPA CI PENSANO GLI ALTRI A FARCI I BILANCI E FARLI QUADRAREE SIAMO MOLTO LONTANI.
APPUNTO PERCHE' SI E' ENTRATI IN EUROPA CON IL PATTO DI STABILITA' LA MNORANZA DEVE FARE MENO OPPOSIZIONE E PIU' COLLABORAZIONE.
COLLABORARE AL BILANCIO IN COMMISSIONE VUOL DIRE RICHIEDERE MONTAGNE DI SPESE SU QUALSIASI VOCE DI BILANCIO, IL DIBATTITO ALLA CAMERA E' UNO SPECHIETTO PER LE ALLODOLE GIORNALISTE.
CHI ALLE COMMISSIONI NON SI E' COMPORTATO COME UN SOCIALDEMOCRATICO ALLA TANASSI SCAGLI LA PRIMA PIETRA.
CIAO ECHIESA BRUTTO REPUBBLICANO.

echiesa
27-08-02, 16:19
E chi te lo dice che non ci sono pure nel PRI?????E guarda caso il povero Amico Nostro era pure uno di quelli che avevano appoggiato la svolta a destra: ma volesse il cielo che gli dessero la Camera di Commercio, volesse il cielo!!! Pensa un pò che i fidi alleati ( POLO)non lo hanno manco fatto entrare alle riunioni dove si spartivano un futuro bottino al grido " a che vuoi che tanto sei già nostro????".
La risposta che mi hai dedicato proprio non la capisco. Anche qui volesse il cielo che il concime usato per l'Ulivo fosse l'idea repubblicana e laica, purtroppo no.
saluti
echiesa:fru , repubblicano ed affascinante

nuvolarossa
27-08-02, 17:37
dice Widmer Valbonesi.....:

....."non possiamo annullare il partito nelle alleanze di governo, facciamo approfondimenti culturali , tematici, elaboriamo un manifesto di principi, discutiamo nel paese con gli intellettuali di area che ci sono e che aspettano un palcoscenico importante come quello repubblicano per discutere e portare un contributo libero come gli amici del mulino testimoniano......

---------------------------------------------------------
in riferimento alla citazione di cui sopra vi allego alcuni link.......:

http://www.mulino.it/index.html
http://www.mulino.it/cattaneo/index.html
http://www.mulino.it/associazione/index.html

http://www.mulino.it/ilmulino/image/copertine/08521-1.gif

Roberto (POL)
28-08-02, 12:43
Ho letto e riletto le risposte che si sono susseguite all'interno di questa discussione e, Vi devo dire, sono ancora più convinto del fatto che sia giunto il momento di quel "guizzo d'orgoglio" di cui si parlava.

La situazione della politica repubblicana attualmente è, a mio avviso, giunta ad uno dei punti più bassi di sempre (e non dico che questo sia totalmente colpa dei Repubblicani); comprendo che la politica non vive ormai più solo di belle idee ma credo che ogni compromesso abbia i suoi limiti.

Questo sciagurato sistema elettorale "peggioritario" ha certamente avuto larghissima parte nel degrado della politica attuale, quello che più mi sorprende è che nessuno (neanche noi) abbia il coraggio di dirlo a chiare lettere. Il maggioritario ha trasformato le consultazioni elettorali in un gigantesco "mercato delle vacche" dove le segreterie dei partiti si contendono i collegi ritenuti sicuri. Il cittadino elettore, che in una democrazia seria dovrebbe essere il detentore della sovranità, è ormai costretto in molti casi a scegliere tra due candidati "paracadutati" nel proprio collegio a cura delle coalizioni maggiori alla faccia di ogni possibilità di scelta democratica dei propri rappresentanti.

Altro che il "turiamoci il naso" di Montanelli, con questo sistema sia il cdx che il csx hanno fatto eleggere a milioni di cittadini decine di candidati che in una vecchia lista proporzionale avrebbero ricevuto tre o quattro preferenze! "aridatece Cicciolina"

Ormai il Congresso di Bari ha sancito l'alleanza con il cdx (a proposito, siamo nel Polo delle Libertà o nella Casa delle Libertà o in qualche altro posto delle Libertà o semplici appoggi esterni?);
l'ormai prossimo congresso (perchè non a Trieste?) non credete debba dare chiari segnali ai Repubblicani di tutta Italia specialmente in merito alle proposte future? Il fondo lo abbiamo toccato (scomparsa dell'Edera dalle schede elettorali), ora sarebbe il caso di cominciare la risalita!

Vi propongo alcuni argomenti che, secondo me, potrebbero costituire ottimi spunti per una rinnovata politica repubblicana:

laicità dello Stato e diritti civili,

giustizia, sicurezza e certezza del diritto,

immigrazione e terzo mondo,

diritto al lavoro, nuovi lavori e cooperazione,

federalismo e presidenzialismo,

sviluppo eco-compatibile,

lotta agli spechi e privilegi,

Stati Uniti d'Europa.

Per non allungare eccessivamente il post, mi riprometto di intervenire separatamente per esplicare i punti sopra elencati.

Nel frattempo sarò come sempre felice di leggere le Vostre opinioni.

Saluti mazziniani,

R.

Garibaldi
28-08-02, 13:24
laicità dello Stato e diritti civili,

giustizia, sicurezza e certezza del diritto,

immigrazione e terzo mondo,

diritto al lavoro, nuovi lavori e cooperazione,

federalismo e presidenzialismo,

sviluppo eco-compatibile,

lotta agli spechi e privilegi,

Stati Uniti d'Europa.

Questo e' un bel pacchetto?!!!
Bravo Roberto!!!!!!!!!!!!!!!1

Minou
28-08-02, 14:58
Come nuova iscritta sono stata invitata a consultare il sito repubblicano. Siccome nella mia vita mi è anche successo di votare un repubblicano mi sono addentrata qui. Ma perché il titolo "Dio e popolo". Ma che c'entra Dio?

valbonesi widme
28-08-02, 15:00
caro la pergola sei una persona squallida, secondo me indegno di essere repubblicano, come fai a lanciare accuse gratuite ad un amico di piacenza di cui ignori la storia di grandi sacrifici personali e farlo passare come un profittatore. uno che non ha mai percepito nemmeno il gettone o l'indennità quando ha avuto incarichi tu lo fai passare come un uomo che avrebbe svenduto il partito ti devi solo vergognare.
widmer valbonesi

echiesa
28-08-02, 16:51
Buoniiiiii, state buoniiiiiiiii, anzi, stiamo buoniiiiiiiiii, che altrimenti di qui al congresso ci murano il forum: buoniiiiiiiiiiiii
saluti pacificatori
echiesa:fru

nuvolarossa
28-08-02, 17:39
Cara Minou,
benvenuta sulle pagine del Forum dei Repubblicani Italiani

nuvolarossa
28-08-02, 17:47
Caro La Pergola,
ti chiedo di chiarire con l'amico Widemer Valbonesi il contenuto del tuo ultimo messaggio.
O tu sei a conoscenza di cose a noi oscure...ma in quel caso sarebbe opportuno evidenziarle...oppure presumi degli scenari ipotetici ma, proprio per questo, scorretti nei confronti di qualsiasi amico che, fino a prova contraria, non abbia dato chiare dimostrazioni di amoralita' politica.
Sono certo che a monte di tutto ci sia una "incomprensione" che certamente avrai modo di giustificare.

Colgo l'occasione per ricordare agli amici un po' piu' intemperanti degli altri......mi viene in mente Garibaldi.....di stemperare il tono delle loro polemiche e di ricondurre i loro ragionamenti scritti ad un grado di maggior "digeribilita'" da parte di tutti noi.

Un fraterno abbraccio mazziniano.

nuvolarossa
28-08-02, 18:02
Originally posted by Minou
Come nuova iscritta sono stata invitata a consultare il sito repubblicano. Siccome nella mia vita mi è anche successo di votare un repubblicano mi sono addentrata qui. Ma perché il titolo "Dio e popolo". Ma che c'entra Dio?
-----------------------------------------------------------------------------------
Carissima Minou,
sarebbe molto lungo iniziare lo "spiegone" sul titolo del Forum....allora ho pensato di allegare alcuni link dove l'argomento e' stato ampiamente sviscerato e discusso da vari amici.....

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=20523&highlight=religiosita
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=2088&highlight=religiosita
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=2769&highlight=mazzini
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=1617&highlight=mazzini
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=5382&highlight=mazzini

se avrai la pazienza di visitare queste linee di discussione certamente troverai elementi validi per le risposte cercate.

Un fraterno abbraccio mazziniano

Minou
28-08-02, 18:09
Si, avrò la pazienza! Grazie per le indicazioni :)

Minou
28-08-02, 18:40
Ho letto l'estratto da I Doveri dell’Uomo di Giuseppe MAZZINI del primo sito consigliato. Mi sembra "dépassé". Preferirei conoscere le idee attuali in proposito. Non ho niente contro la cultura cristiana, anzi ne siamo permeati... personalmente sono agnostica e vedere accostare il nome di Dio alla politica mi sa di islam...! Sono alla ricerca di un partito di destra laico. Chiedo troppo?

echiesa
28-08-02, 18:47
Originally posted by Minou
Sono alla ricerca di un partito di destra laico. Chiedo troppo? [/B]

Per il partito laico ci siamo, è per la destra che ci sentiamo poco.
saluti
echiesa:fru

aledima
28-08-02, 18:51
Un partito di destra e laico lo devono ancora inventare!

nuvolarossa
28-08-02, 18:52
Originally posted by Minou
Ho letto l'estratto da I Doveri dell’Uomo di Giuseppe MAZZINI del primo sito consigliato. Mi sembra "dépassé". Preferirei conoscere le idee attuali in proposito. Non ho niente contro la cultura cristiana, anzi ne siamo permeati... personalmente sono agnostica e vedere accostare il nome di Dio alla politica mi sa di islam...! Sono alla ricerca di un partito di destra laico. Chiedo troppo?
------------------------------------------------------------------------------------
Un partito di destra laico.......beh, non saprei cosa consigliarti......!
Noi Repubblicani....siamo semplicementi "repubblicani".....non ti possiamo offrire di piu'.
Le tre grandi famiglie politiche europee conosciute dai piu' e cioe' quella socialista, quella cattolica e quella liberaldemocratica vedono la famiglia repubblicana dentro quest'ultima.

Ti auguro di riuscire in questa tua "ricerca preconfezionata"....ma non sarebbe forse meglio non cucirsi da subito un vestito addosso con il rischio di trovarcelo poi stretto in caso di aumento di peso ?

Un fraterno saluto mazziniano

la_pergola2000
29-08-02, 14:55
Nel rispondere all'amico Valbonesi, anche se non sollecita una risposta, ma è il moderatore che mi invita a rispondere, richiesta che evado volentieri, premetto che non mi ritengo offeso minimamente dalle parole del segretario regionale del'Emilia romagna, anzi cercherò di spiegare qual'è il mio pensiero riguardo a quello che è successo a Piacenza, come in altre parti d'Italia.
Quello di tenere una posizione autonoma durante le elezioni fa si che si ha tutta la visibilità possibile, anche nei riguardi della televisione, della stampa e dell'elettorato, perchè questo sistema elettorale, che ci sta uccidendo, non rende visibili le piccole forze politiche, sta succedendo anche nelle elezioni politiche dove un piccolo partito come il PRI si è dovuto inserire nella lista di un partito più grande come Forza Italia (vedi La Malfa in Emilia Romagna) per essere eletti, al contrario la Sbarbati nelle Marche, si è dovuta presentare da sola, perchè l'Ulivo non la neanche presa in considerazione, e non è stata eletta, mi raccomando a chi legge questo è solo un esempio per dimostrare come sia difficile anzi impossibile una elezioni con il sistema maggioritario, erano anni che seguivamo le elezioni in Gran Bretagna e ci siamo caduti come degli allocchi.
Nel maggioritario alle amministrative doppio turno si può apparentarsi con uno o con l'altro dei partecipanti al ballottaggio, ma quando questi hanno una piccolissima differanza (80 voti) si può fare effettivamente la differenza anche con lo .9 %, ma proprio questa piccolissima differenza fa scegliere la parte politica più affine, è un rischio calcolato, perciò più politico e fa leggere agli osservatori politici che quel partito propende per il centrosinistra e non è autonomo al 100%.
Ora la capacità politica di quel partito sarà espressa maggiormente se al di là di un incarico amministrativo di secondo livello, ottenga un incarico di assessorato dove la capacità e l'autonomia politica possa venire più espressa, non è un problema di soldi, ma la presidenza della camera di commercio, con implicazioni privatistiche e con un consiglio composto dalle varie espressioni commerciali e industriali della provincia fa si che il politico ivi nominato perde tutta la sua capacità politica attiva, perdendosi nei mille rivoli della amministrazione dove non si fanno scelte politiche.
Il repubblicano nominato che cosa farà? Mi sono domandato senza conoscerlo e quindi senza avere le notizie che ha il segretario regionale, ma mi sono anche domandato che fine farà la politica del PRI in Italia , quando tutti cercheranno di fare mille iniziative, e dove ci si metteranno anche dei piccoli avventurieri che cercheranno posti di quel tipo.
Non si avrà una politica univoca, non si avrà più una credibilità, ci scambieranno per i socialdemcoratici alla Tanassi, la volta dopo che fine faranno quelle persone che sono diventate ricche di famiglia, ecc. ecc.
Fra i discorsi della autonomia e la pratica c'è di mezzo il mare i ds e adesso anche Forza Italia sono più svelti e più capaci di noi per cui soccomberemo.
Per questo e per altro mi sento repubblicano e non mi vergogno, ma i socialdemcoratici alla Tanassi hanno cominciato in questo modo prima di scomparire.
Ciao a tutti.

Garibaldi
29-08-02, 15:31
tutto giusto quello che dici pero' cosa centra tutto quel livore contro un amico repubblicano di piacenza senza che nemmeno lo conosci??!!!
Dobbiamo evitare di fare polemiche fra di noi soprattuttoi quando sono campate in aria?!!aria fritta?!!?!tutta da dimostrare<??!?!?
Sui socialdemocratic alla Tanassi sono d'accordo ma sono anche d'accordo con widme che hai ecceduto in attacchi gratuiti.
Mi sembra di capire che tutto si base su valutazioni politiche ipotetiche anche perche' nelle marche siete stati molto colpiti da avventurieri vari e da camaleonti cari?!!!!
pero' non tutto il mondo e' paese?!!!
Spero che anche widme, a sua volta, soffi sul fuoco del litigio, per spengerlo.
saluti a entrambi, fratelli mazziniani

valbonesi widme
29-08-02, 15:48
cosa c'entra la nomina alla presidenza della Camera di Commercio di Piacenza o di qualsiasi altra parte d'Italia con le alleanze politico amministrative visto che tu stesso riconosci che sono nomine di derivazione sociale-imprenditoriale mentre le altre sono di tipo politico.
E poi quando non si conoscono i problemi o meglio si "orecchiano" si rischia di confondere Piacenza con altre città e però si offende un amico di Piacenza senza avere nemmeno il coraggio di chiedere scusa. Gettare del fango addosso alle persone è il sintomo di un mutamento genetico che purtroppo anche nel pri ha attecchito mentre noi dovremmo rispettare l'uomo e condannare in presenza di elementi inoppugnabili non di "orecchiamenti" sentiti nei corridoi o sognati quando si è pieni di livore e ci si investe di un ruolo moralizzatore.La morale non è il moralismo e la morale un repubblicano dovrebbe averla il moralismo sarebbe bene che lo lasciasse agli altri e lo combattesse.
In tutti i casi se a Piacenza lo 0,9 era determinante non vedo perchè dovevano accettare gli amici di Piacenza di farsi sbeffeggiare dalla Casa delle Libertà che voleva un atto di remissiva sottomissione e non concedere nessun riconoscimento di visibilità politica ad un partito che tra l'altro era sulla linea politica nazionale.
widmer valbonesi

la_pergola2000
30-08-02, 14:58
Mi sembra che tutto il discorrere sull'amico di Piacenza confonda la visione politica del fatto in se, io non capirò niente di politica, mi muovo con gli orecchiamenti, e con le voci di corridoio ( del Web), dovrò andare a lezione di politica amministrativa, dovrò ricredermi su quello che scrivo, e non continuo perchè le mie deficienze sono tante che il continuare mi porterebbe ad una frustrazione eterna.
Evidentemente il segretario regionale dell'Emilia romagna conosce perfettamente la situazione di Piacenza, perchè non è stata evidenziata in pieno nelle nostre discussioni? Eppure se n'è parlato parecchio, prima della mia uscita in questa discussione.
Risulta vero che la cdl non riconosceva il ruolo del PRI nel ballottaggio?
E' vero che il candidato a sindaco non ne voleva sapere niente?
Chi conduceva le trattative al ballottaggio?
La risposta alle mie domande non si può avere?
Anche se le domande sono in stampatello ( o capital ), perchè dopo essersi sfogati non si risponde? Nel secondo mio intervento avevo fatto delle considerazioni politiche su tale scelta, perchè mi si risponde che non afferro la differenza fra una nomina di secondo livello e un incarico di assessorato? Si è forse supini?
Chiedere scusa ad uno che non conosco non significa niente, le mie domande erano semplicemente di incazzamento politico e non personale.Siccome conosco che cosa comporta la presidenza di una camera di commercio, specialmente in quel di Piacenza, desideravo conoscere le posizioni della persona, da me sconosciuta, che era stata nominata o da nominare, dalla risposta si evince solamente che è stata nominata e che widmer me ne fa automaticamente un nemico, speriamo non in servizio.
Comunque ben vengano questi dibattiti perchè è da questi dibattiti franchi e schietti che si evidenziano le posizioni, sono ben contento che vengano fuori quelle che sono i pensieri di ognuno, muoversi nell'ombra è sempre una cosa da vigliacchi.
Fra l'altro continuo ad avvertire gli amici che nella confusione molti ex repubblicani si vendono al migliore offerente, bisogna subito isolare dette persone, che usano il PRI come cosa personale.
Non stò a spiegare i nostri sacrifici perchè non voglio avere medaglie e continuerò a sacrificarmi, anche pagando bollette
salate per discutere con voi.
Ciao.

valbonesi widme
04-09-02, 16:31
esimio signor La pergola
insisti nel diffamare le persone,ebbene ti comunico che ho inviato al partito di PC copie dei tuoi vaniloqui e credo che una querela sia il minimo che ti possa capitare.
Ti ripeto che al partito di PC non è mai stata offerta la presidenza della Camera Di Commercio, che nessun amico di conseguenza può occupare quel posto ne può aver svenduto nulla.
le uniche responsabilità che amici del pri di pc hanno da molto tempo è la presidenza di una società telematica che sotto la presidenza repubblicana si è sviluppata.
Ti ripeto che l'amico che ha questa responsabilità ha rinunciato in passato a qualsiasi indennità in quanto la società nasceva dal nulla e solo adesso che si è consolidata e guadagna ha accettato un rimborso spese con tenuto in una ventina di milioni lordi.
Quindi insistere nel tuo atteggiamento è veramente deplorevole sopratutto nei confronti di un amico che non conosci e che da solo ha tenuto aperto il partito in una città come pc che non ha certo la tradizione della Romagna o delle Marche.
In tutti i casi è veramente inconcepibile la tua concezione della virtù repubblicana secondo la quale si è virtuosi solo se non si hanno responsabilità di governo amministrativo ed è peccaminoso invece averne.
Un partito quando stringe accordi politici con alleati che lo vogliono, non con alleati che mirano ad assorbirti, ed in questo non esiste distinzione fra destra e sinistra ,ha diritto a gestire responsabilità e la virtù consiste nel governare secondo l'interesse generale e rigore, non nel non gestire nulla.
E poi, non esiste una responsabilità infamante se arriva da un accordo con la sinistra e una responsabilità accettabile se deriva da un accordo con la destra, come tutto sommato lasci trasparire perchè è evidente che tu consideravi lecito al ballottaggio l'accordo con la destra ed illecito l'accordo con la sinistra mentre la realtà è evidente che se noi eravamo andati da soli era perchè pur avendo il pri di PC condiviso la svolta di Bari, non era stato considerato come un interlocutore dalla casa della libertà come del resto avviene in quasi tutta Italia.
Quando si è arrivati al ballottaggio il PRI in libertà ha valutato che non esisteva ancora considerazione del ruolo del pri da parte del candidato sindaco della cdl ed ha appogggiato il candidato di centro- sinistra dopo di che si è scatenato il finimondo, il commissariamento etc.
Adesso anche la diffamazione ma spero che chi diffama sia costretto a pagare perchè dissentire politicamente è lecito ed accettabile ma perseverare a diffamare veramente è incomprensibile e poco repubblicano.
widmer valbonesi

valbonesi widme
04-09-02, 16:31
esimio signor La pergola
insisti nel diffamare le persone,ebbene ti comunico che ho inviato al partito di PC copie dei tuoi vaniloqui e credo che una querela sia il minimo che ti possa capitare.
Ti ripeto che al partito di PC non è mai stata offerta la presidenza della Camera Di Commercio, che nessun amico di conseguenza può occupare quel posto ne può aver svenduto nulla.
le uniche responsabilità che amici del pri di pc hanno da molto tempo è la presidenza di una società telematica che sotto la presidenza repubblicana si è sviluppata.
Ti ripeto che l'amico che ha questa responsabilità ha rinunciato in passato a qualsiasi indennità in quanto la società nasceva dal nulla e solo adesso che si è consolidata e guadagna ha accettato un rimborso spese con tenuto in una ventina di milioni lordi.
Quindi insistere nel tuo atteggiamento è veramente deplorevole sopratutto nei confronti di un amico che non conosci e che da solo ha tenuto aperto il partito in una città come pc che non ha certo la tradizione della Romagna o delle Marche.
In tutti i casi è veramente inconcepibile la tua concezione della virtù repubblicana secondo la quale si è virtuosi solo se non si hanno responsabilità di governo amministrativo ed è peccaminoso invece averne.
Un partito quando stringe accordi politici con alleati che lo vogliono, non con alleati che mirano ad assorbirti, ed in questo non esiste distinzione fra destra e sinistra ,ha diritto a gestire responsabilità e la virtù consiste nel governare secondo l'interesse generale e rigore, non nel non gestire nulla.
E poi, non esiste una responsabilità infamante se arriva da un accordo con la sinistra e una responsabilità accettabile se deriva da un accordo con la destra, come tutto sommato lasci trasparire perchè è evidente che tu consideravi lecito al ballottaggio l'accordo con la destra ed illecito l'accordo con la sinistra mentre la realtà è evidente che se noi eravamo andati da soli era perchè pur avendo il pri di PC condiviso la svolta di Bari, non era stato considerato come un interlocutore dalla casa della libertà come del resto avviene in quasi tutta Italia.
Quando si è arrivati al ballottaggio il PRI in libertà ha valutato che non esisteva ancora considerazione del ruolo del pri da parte del candidato sindaco della cdl ed ha appogggiato il candidato di centro- sinistra dopo di che si è scatenato il finimondo, il commissariamento etc.
Adesso anche la diffamazione ma spero che chi diffama sia costretto a pagare perchè dissentire politicamente è lecito ed accettabile ma perseverare a diffamare veramente è incomprensibile e poco repubblicano.
widmer valbonesi

la_pergola2000
05-09-02, 13:20
..................
Se qualcuno mi vuol querelare mi quereli pure, non è questo il problema, anzi le minacce mi incitano ancora di più.
Se il problema non era la camera di commercio perchè ci si scalda tanto?
Se le notizie del web non erano precise perchè non lo si è detto subito?
Cosa centra la società di telematica, per dimostrare che il rappresentante repubblicano è un uomo virtuoso, non lo mettevo neanche in dubbio.
Ma le notizie che arrivavano da Piacenza, comparse sul Web, dimostravano che il PRI si era spaccato, che il candidato a sindaco e alcuni candidati non condividevano la scelta del PRI, tutto questo era apparso sui giornali, cioè il PRI ci faceva una figuraccia.
Io ritengo al contrario di molti che nelle trattative politiche, proprio perchè si deve avere una pari dignità, si debba avere una pari visibilità politica e la visibilità politica per me sono gli assessorati, poi vengono gli incarichi di secondo livello, avvertivo gli amici, siccome si evinceva che non c'era stata unanimità nel PRI, qualcuno volesse ciurlare nel manico e lo sbandieramento da parte dei Ds della Camera di Commercio, era si un riconoscimento dell'alleanza, ma non di pari visibilità e dignità, ora si viene a sapere che non c'è neanche la camera di commercio.
Quindi un giudizio completamente politico, non offese, anzi avvertimenti per gli amici di tutta l'Italia, perchè non possano cadere in trappole di questo tipo, non centra niente il repubblicano di Piacenza, anzi forse centra quando dici che Piacenza ha accettato la risoluzione del congresso di Bari.
Ciao un novello segretario non si deve arrabbiare più di tanto.

la_pergola2000
05-09-02, 13:20
..................
Se qualcuno mi vuol querelare mi quereli pure, non è questo il problema, anzi le minacce mi incitano ancora di più.
Se il problema non era la camera di commercio perchè ci si scalda tanto?
Se le notizie del web non erano precise perchè non lo si è detto subito?
Cosa centra la società di telematica, per dimostrare che il rappresentante repubblicano è un uomo virtuoso, non lo mettevo neanche in dubbio.
Ma le notizie che arrivavano da Piacenza, comparse sul Web, dimostravano che il PRI si era spaccato, che il candidato a sindaco e alcuni candidati non condividevano la scelta del PRI, tutto questo era apparso sui giornali, cioè il PRI ci faceva una figuraccia.
Io ritengo al contrario di molti che nelle trattative politiche, proprio perchè si deve avere una pari dignità, si debba avere una pari visibilità politica e la visibilità politica per me sono gli assessorati, poi vengono gli incarichi di secondo livello, avvertivo gli amici, siccome si evinceva che non c'era stata unanimità nel PRI, qualcuno volesse ciurlare nel manico e lo sbandieramento da parte dei Ds della Camera di Commercio, era si un riconoscimento dell'alleanza, ma non di pari visibilità e dignità, ora si viene a sapere che non c'è neanche la camera di commercio.
Quindi un giudizio completamente politico, non offese, anzi avvertimenti per gli amici di tutta l'Italia, perchè non possano cadere in trappole di questo tipo, non centra niente il repubblicano di Piacenza, anzi forse centra quando dici che Piacenza ha accettato la risoluzione del congresso di Bari.
Ciao un novello segretario non si deve arrabbiare più di tanto.

Garibaldi
05-09-02, 14:37
Credo che sia sufficiente che gli amici repubblicani piacentini inseriscano due righe di spiegazione,?!!?!??che credo anche necessarie perche' non tutti quelli che hanno letto questi episodi ci hanno capito tutto quelo che c'era da capire?!?!!?!
Poi le querele?!?!!?
Ma non sono stati fatti nemmeno nomi e cognomi quindi che c'azecca??''?!!?!?
Per0' spiegazioni dal pri di piacenza ci vuole, eccome, anche se magari diranno che ha gia' detto tutto l'amico walbonesi!!!

Garibaldi
05-09-02, 14:37
Credo che sia sufficiente che gli amici repubblicani piacentini inseriscano due righe di spiegazione,?!!?!??che credo anche necessarie perche' non tutti quelli che hanno letto questi episodi ci hanno capito tutto quelo che c'era da capire?!?!!?!
Poi le querele?!?!!?
Ma non sono stati fatti nemmeno nomi e cognomi quindi che c'azecca??''?!!?!?
Per0' spiegazioni dal pri di piacenza ci vuole, eccome, anche se magari diranno che ha gia' detto tutto l'amico walbonesi!!!

nuvolarossa
06-09-02, 18:49
IL VALORE DEL PENSIERO MAZZINIANO

di Pio Viazzi

Quando ebbi le prime notizie dirette sull'opere di pensiero di Giuseppe Mazzini, mi trovavo ancora sotto la sensazione vivissirna come di un gran bagno di luce, di una fiducia illimitata nei risultati delle scienze positive.
La nostra generazione attraversò nella sua prima gioventù, un periodo di entusiasmo scientifico così pieno, così ampio così lieto per gli individui e così solenne perla collettività, che forse dalla seconda metà del cinquecento e dalla prima del seicento in avanti, non se n' erano veduti altri.
Carlo Darwin, con la sua magica persuasività fatta di diligenza, di precisione, di cautela e di riposta poesia; Ernesto Heckel, con lo slancio audace delle sue negazioni superbe e delle sue ipotesi ardite e sicure; Roberto Spencer con la ordinata sistemazione di migliaia e migliaia di elementi sparsi, appuntati tutti verso l'unità di una formula tanto più appagante quanto meglio rifletteva una tradizione antica nella storia del pensiero umano; Carlo Marx con l'incantesimo della politica fatta sapere positivo, degli sdegni, delle ribellioni, delle sante impazienze condotte a riposare nella certezza oggettiva del dato sperimentale -e le falangi dei commentatori, dei discepoli intorno ai maestri -e l'eco delle recenti conquiste del Cuvier nella paleontologia, del Lyell nella geologia, dell'Helmotz, del
Thompos nella fisica -e la risonanza attuale delle ricerche del Wundt, del James, del Bain nella psicologia -ed altri, ed altri innumerevoli coefficienti di fede; ai dogmatismi precedenti si era
sostituito il dogmatismo scientifico.
Dogmatici eravamo, nel più rigido senso di questa parola; e lanciavamo intorno, in buona fede, le nostre proteste contro la metafisica, celebrando il nostro positivismo, il nostro speri- mentalismo.
Subentrarono presto le critiche e le corrosioni ai sistemi. E per chi aveva confuso, per chi aveva lasciato confondere il dato concreto, individuale e frammentario e relativo, della scienza positiva, con la morale «scientifica», con la politica «scientifica» -per i dogmatici, insomma, la critica si risolse nella proclamazione della bancarotta della scienza.
Allora mi incontrai con gli scritti di Giuseppe Mazzini.
Ed intravidi in essi la grande, la superiore verità; quella che ora il pragmatismo nord-americano, già con buon successo trapiantato in Inghilterra ed in Francia, va proclamando come cosa nuova -e cioè la priorità delle esigenze della condotta esteriore su le ordinazioni formalistiche dei concetti disposti dalla attività razionale avuta da tutti gli altri elementi della vita.
Ma il pragmatismp non si teorizza. Si pratica. Questo dimenticano i professanti la nuova dottrina.
Ora, Mazzini è perfetto pragmatico.
Egli non fa costruzioni scientifiche, ma non rigetta i dati del sapere, che è esso pure uno degli elementi della vita.
Solo gli accade che il pensiero non si definisca mai troppo, restringendo il campo al sentimento, all'istinto, all'intuito, alla
passione, all'aspirazione.
Tutto appartiene alla realtà.
E se, di fronte a un giudizio pratico, il sapere ha occasione di consentimento, tanto meglio: il senso di armonia che ne deriva non può non fortificare la condotta.
Ove questo consentimento manchi, niuno può dire se l'ipotesi valga meno della teoria, se l'utopia abbia minor significato di realtà intima e sostanziale che la formula accettata e consacrata dai sistemi; niuno può dire se ad uno stimolo improvviso meglio o peggio risponda una reazione automatica che una ponderata deliberazione razionale; niuno può seriamente affermare che sempre, di fronte a un atto d'amore, di fronte a un palpito o ad una lacrima, si presenti con più alto valore il dissenso di una deduzione matematicamente serrata o di una induzione scrupolosamente positiva.
Ed ecco la grande forza di Giuseppe Mazzini; l' aver conservato integro il senso della vita di fronte alle esigenze della condotta.
Ed ecco il grande valore dell'opera di pensiero di Giuseppe Mazzini: l'aver riconosciuto costantemente la funzione del sapere, ma non averla mai elevata alle equivoche dignità dogmatiche onde specialmente i non ricercatori si pavoneggiano guardando inerti dall'alto chi soffre per un'idea, per un'immagine di bellezza, per una raffigurazione interiore di bontà.
E la parola di Mazzini disse Repubblica, perche «il dovere» del cittadino, sentito come «responsabilità» chiede autonomia assoluta e non deleghe o trasferimenti in poteri che sfuggono alle forme comuni del rendiconto.
E la riflessione di Mazzini, sui fatti sociali disse «associazione». Questo è il fatto primordiale e continuo. L'associazione diventerà cooperazione, sarà lotta; si estenderà a tutta una grande classe, o si frazionerà per classi più distinte e numerose.
Che importa? Questa è la realtà che noi viviamo, l'aggregarsi degli elementi affini per l'esistenza comune.
E Mazzini disse Dio!
Ebbene io contesto al primo che capita di negar Dio sulla fede altrui, per gli stessi motivi che m'induco a contestar ad altri il professar credenze che gli furono meccanicamente insegnate.
Non è con le astratte negazioni od affermazioni che si può
equamente giudicare Mazzini su questo punto. Egli cercava una parola che suonasse come l'espressione sintetica di tutte le esigenze della condotta morale le quali sfuggono al dominio della razionalità. Questa parola egli la colse e la sollevò dall'uso e dall'abuso tradizionale che i secoli ne avevano fatto.
il Dio di Giuseppe Mazzini è l' espressione dei complessi bisogni sociali, di tutte le rivendicazioni popolari che la coscienza sana e libera avverte in se per una percezione immediata di fuori e di sopra dai rispetti raziocini della mentalità.
Certo: Mazzini è incorso in particolari e riconosciuti errori di pensiero.
Ma l'espressione della sua forza è nella continuità sostanziale dell'energia intima che lo sorregge; e la continuità, cioè la permanenza, è nel valore concreto dei «motivi di vero» , motivi intellettuali o motivi pratici, che ne sorreggono l'unità fondamentale.
Così viva ci appare più che mai, nell'efficacia storica del passato sul presente, nella continuità e nella permanenza dei «motivi di vero» intorno a cui è andata plasmandosi, l'opera di Giuseppe Mazzini.

(1906)

nuvolarossa
06-09-02, 18:49
IL VALORE DEL PENSIERO MAZZINIANO

di Pio Viazzi

Quando ebbi le prime notizie dirette sull'opere di pensiero di Giuseppe Mazzini, mi trovavo ancora sotto la sensazione vivissirna come di un gran bagno di luce, di una fiducia illimitata nei risultati delle scienze positive.
La nostra generazione attraversò nella sua prima gioventù, un periodo di entusiasmo scientifico così pieno, così ampio così lieto per gli individui e così solenne perla collettività, che forse dalla seconda metà del cinquecento e dalla prima del seicento in avanti, non se n' erano veduti altri.
Carlo Darwin, con la sua magica persuasività fatta di diligenza, di precisione, di cautela e di riposta poesia; Ernesto Heckel, con lo slancio audace delle sue negazioni superbe e delle sue ipotesi ardite e sicure; Roberto Spencer con la ordinata sistemazione di migliaia e migliaia di elementi sparsi, appuntati tutti verso l'unità di una formula tanto più appagante quanto meglio rifletteva una tradizione antica nella storia del pensiero umano; Carlo Marx con l'incantesimo della politica fatta sapere positivo, degli sdegni, delle ribellioni, delle sante impazienze condotte a riposare nella certezza oggettiva del dato sperimentale -e le falangi dei commentatori, dei discepoli intorno ai maestri -e l'eco delle recenti conquiste del Cuvier nella paleontologia, del Lyell nella geologia, dell'Helmotz, del
Thompos nella fisica -e la risonanza attuale delle ricerche del Wundt, del James, del Bain nella psicologia -ed altri, ed altri innumerevoli coefficienti di fede; ai dogmatismi precedenti si era
sostituito il dogmatismo scientifico.
Dogmatici eravamo, nel più rigido senso di questa parola; e lanciavamo intorno, in buona fede, le nostre proteste contro la metafisica, celebrando il nostro positivismo, il nostro speri- mentalismo.
Subentrarono presto le critiche e le corrosioni ai sistemi. E per chi aveva confuso, per chi aveva lasciato confondere il dato concreto, individuale e frammentario e relativo, della scienza positiva, con la morale «scientifica», con la politica «scientifica» -per i dogmatici, insomma, la critica si risolse nella proclamazione della bancarotta della scienza.
Allora mi incontrai con gli scritti di Giuseppe Mazzini.
Ed intravidi in essi la grande, la superiore verità; quella che ora il pragmatismo nord-americano, già con buon successo trapiantato in Inghilterra ed in Francia, va proclamando come cosa nuova -e cioè la priorità delle esigenze della condotta esteriore su le ordinazioni formalistiche dei concetti disposti dalla attività razionale avuta da tutti gli altri elementi della vita.
Ma il pragmatismp non si teorizza. Si pratica. Questo dimenticano i professanti la nuova dottrina.
Ora, Mazzini è perfetto pragmatico.
Egli non fa costruzioni scientifiche, ma non rigetta i dati del sapere, che è esso pure uno degli elementi della vita.
Solo gli accade che il pensiero non si definisca mai troppo, restringendo il campo al sentimento, all'istinto, all'intuito, alla
passione, all'aspirazione.
Tutto appartiene alla realtà.
E se, di fronte a un giudizio pratico, il sapere ha occasione di consentimento, tanto meglio: il senso di armonia che ne deriva non può non fortificare la condotta.
Ove questo consentimento manchi, niuno può dire se l'ipotesi valga meno della teoria, se l'utopia abbia minor significato di realtà intima e sostanziale che la formula accettata e consacrata dai sistemi; niuno può dire se ad uno stimolo improvviso meglio o peggio risponda una reazione automatica che una ponderata deliberazione razionale; niuno può seriamente affermare che sempre, di fronte a un atto d'amore, di fronte a un palpito o ad una lacrima, si presenti con più alto valore il dissenso di una deduzione matematicamente serrata o di una induzione scrupolosamente positiva.
Ed ecco la grande forza di Giuseppe Mazzini; l' aver conservato integro il senso della vita di fronte alle esigenze della condotta.
Ed ecco il grande valore dell'opera di pensiero di Giuseppe Mazzini: l'aver riconosciuto costantemente la funzione del sapere, ma non averla mai elevata alle equivoche dignità dogmatiche onde specialmente i non ricercatori si pavoneggiano guardando inerti dall'alto chi soffre per un'idea, per un'immagine di bellezza, per una raffigurazione interiore di bontà.
E la parola di Mazzini disse Repubblica, perche «il dovere» del cittadino, sentito come «responsabilità» chiede autonomia assoluta e non deleghe o trasferimenti in poteri che sfuggono alle forme comuni del rendiconto.
E la riflessione di Mazzini, sui fatti sociali disse «associazione». Questo è il fatto primordiale e continuo. L'associazione diventerà cooperazione, sarà lotta; si estenderà a tutta una grande classe, o si frazionerà per classi più distinte e numerose.
Che importa? Questa è la realtà che noi viviamo, l'aggregarsi degli elementi affini per l'esistenza comune.
E Mazzini disse Dio!
Ebbene io contesto al primo che capita di negar Dio sulla fede altrui, per gli stessi motivi che m'induco a contestar ad altri il professar credenze che gli furono meccanicamente insegnate.
Non è con le astratte negazioni od affermazioni che si può
equamente giudicare Mazzini su questo punto. Egli cercava una parola che suonasse come l'espressione sintetica di tutte le esigenze della condotta morale le quali sfuggono al dominio della razionalità. Questa parola egli la colse e la sollevò dall'uso e dall'abuso tradizionale che i secoli ne avevano fatto.
il Dio di Giuseppe Mazzini è l' espressione dei complessi bisogni sociali, di tutte le rivendicazioni popolari che la coscienza sana e libera avverte in se per una percezione immediata di fuori e di sopra dai rispetti raziocini della mentalità.
Certo: Mazzini è incorso in particolari e riconosciuti errori di pensiero.
Ma l'espressione della sua forza è nella continuità sostanziale dell'energia intima che lo sorregge; e la continuità, cioè la permanenza, è nel valore concreto dei «motivi di vero» , motivi intellettuali o motivi pratici, che ne sorreggono l'unità fondamentale.
Così viva ci appare più che mai, nell'efficacia storica del passato sul presente, nella continuità e nella permanenza dei «motivi di vero» intorno a cui è andata plasmandosi, l'opera di Giuseppe Mazzini.

(1906)

kid
09-09-02, 13:33
io invece consiglierei un po' di freddo per ragionare, con calma, come si faceva negli anni, non lontanissimi, in cui entrai nel pri. Ci si sedeva ad un tavolo, ci si studiava e si misuravano le parole prima di arrivare a concetti che magari potevano creare delle divisioni immediate nel corpo del partito. Le buone maniere, la discrezione e soprattutto la volontà di capire l'idea dell'interlocutore costituivono la trama della discussione politica di quel tempo. Poi c'era il sangue romagnolo, per carità, che è bello burrascoso, ma è anche quello più generoso e con più slanci ideali che sia corso nel nostro partito. Io vorrei ritrovare questo partito di elaborazione che mi manca. Vittorio Olcese, Giovanni Ferrara, Giorgio La Malfa e non stare appresso alle polemiche sulle camere di commercio, scusate. Io conosco gli amici di Piacenza come persone perbene e conosco La Pergola come un repubblicano appassionato e perbene e Widmer per me poi è come un fratello maggiore. Per cui che sta' succedendo? Troppo caldo. Veniamo rapidamente alla politica, venerdì c'è direzione, sono tornato in tempo, perchè sono ancora membro di direzione. E quindi parlerò di politica da venerdì sera, rispettando la segreteria nazionale che come Widmer ha ricordato, io sostengo. Però Wid stai tranquillo io sono un uomo libero, liberissimo. E questa libertà la vedo solo possibile nell'identità repubblicana.

kid
09-09-02, 13:33
io invece consiglierei un po' di freddo per ragionare, con calma, come si faceva negli anni, non lontanissimi, in cui entrai nel pri. Ci si sedeva ad un tavolo, ci si studiava e si misuravano le parole prima di arrivare a concetti che magari potevano creare delle divisioni immediate nel corpo del partito. Le buone maniere, la discrezione e soprattutto la volontà di capire l'idea dell'interlocutore costituivono la trama della discussione politica di quel tempo. Poi c'era il sangue romagnolo, per carità, che è bello burrascoso, ma è anche quello più generoso e con più slanci ideali che sia corso nel nostro partito. Io vorrei ritrovare questo partito di elaborazione che mi manca. Vittorio Olcese, Giovanni Ferrara, Giorgio La Malfa e non stare appresso alle polemiche sulle camere di commercio, scusate. Io conosco gli amici di Piacenza come persone perbene e conosco La Pergola come un repubblicano appassionato e perbene e Widmer per me poi è come un fratello maggiore. Per cui che sta' succedendo? Troppo caldo. Veniamo rapidamente alla politica, venerdì c'è direzione, sono tornato in tempo, perchè sono ancora membro di direzione. E quindi parlerò di politica da venerdì sera, rispettando la segreteria nazionale che come Widmer ha ricordato, io sostengo. Però Wid stai tranquillo io sono un uomo libero, liberissimo. E questa libertà la vedo solo possibile nell'identità repubblicana.

valbonesi widme
10-09-02, 14:02
lo sapevo che le ferie ti facevano bene, stai diventando saggio.
ma questa idea del partito che ha testa pensante ristretta e cuore romagnolo e un po'bizzarra io vorrei che vi accorgeste chetutti i repubblicani sono teste pensanti e che i pensieri lunghi non sono esclusiva di qualcuno e poi vorrei che un po' di quel cuore del partito tradizionale , quello che sacrifica le ferie per fare le feste di partito, entrasse anche in chi si ritiene elìte forse il " progetto" repubblicano nasce da qui.
widmer valbonesi

valbonesi widme
10-09-02, 14:02
lo sapevo che le ferie ti facevano bene, stai diventando saggio.
ma questa idea del partito che ha testa pensante ristretta e cuore romagnolo e un po'bizzarra io vorrei che vi accorgeste chetutti i repubblicani sono teste pensanti e che i pensieri lunghi non sono esclusiva di qualcuno e poi vorrei che un po' di quel cuore del partito tradizionale , quello che sacrifica le ferie per fare le feste di partito, entrasse anche in chi si ritiene elìte forse il " progetto" repubblicano nasce da qui.
widmer valbonesi

kid
10-09-02, 14:05
tutti siamo teste pensanti a nostro modo, ma non tutti abbiamo il cuore romagnolo e detto fra di noi, il caratteraccio.

kid
10-09-02, 14:05
tutti siamo teste pensanti a nostro modo, ma non tutti abbiamo il cuore romagnolo e detto fra di noi, il caratteraccio.

valbonesi widme
11-09-02, 14:53
perchè vedere il caratteraccio dovuto allo spirito ribelle maturato contro il dominio papalino e non la generositàverso il partito in tutti i sensi o è tale solo se siamo sulla lunghezza d'onda delle teste "pensanti".
ciao comunque meglio essere diretti che piantare coltelli , se ne vedranno delle belle!

widmer valbonesi

ps.sentirsi fiumi perchè si è un rigagnolo dentro ad una corrente in piena è peggio che essere rigagnoli tranquilli e liberi che scorrono verso il proprio mare.
dedicato ad hussita e la pergola

valbonesi widme
11-09-02, 14:53
perchè vedere il caratteraccio dovuto allo spirito ribelle maturato contro il dominio papalino e non la generositàverso il partito in tutti i sensi o è tale solo se siamo sulla lunghezza d'onda delle teste "pensanti".
ciao comunque meglio essere diretti che piantare coltelli , se ne vedranno delle belle!

widmer valbonesi

ps.sentirsi fiumi perchè si è un rigagnolo dentro ad una corrente in piena è peggio che essere rigagnoli tranquilli e liberi che scorrono verso il proprio mare.
dedicato ad hussita e la pergola

Anita
12-09-02, 14:13
calvin/valbonesi:
vogliamo piu' donne in Direzione Nazionale !

Anita
12-09-02, 14:13
calvin/valbonesi:
vogliamo piu' donne in Direzione Nazionale !

la_pergola2000
13-09-02, 21:07
Non ho capito bene il significato e la dedica.Chiedo una spiegazione meno allusiva.
Ciao.

Garibaldi
16-09-02, 10:40
AUTONOMIA in periferia ma con REGOLE CHIARE e scritte per tutti senno' succede come a CARRARA dove ognuno fa i cavolacci suoi e TUTTI hanno ragione ?!?!?!?!
Questa deve essere il primo impegno del CONGRESSO?!?!!?!

la_pergola2000
16-09-02, 11:56
Calvin, in arte cacciatore di leopardi, vuol portare la pelle di leopardo come bandiera del PRI?
Speriamo di no.
Quando c'è l'autonomia non c'è più politica, per fare una politica seria occorre una unità di intenti. altrimenti la macchia di leopardo rischia di fare mille repubblichette perdendo una visione ideale.
Quando in tre città diverse di una regione si fanno tre giunte ocn colori diversi ecco che si perde la credibilità con le stesse persone con cui si deve dialogare in regione.
Daltra parte se si ha questo atteggiamento si perde in potenza contrattuale, un partito piccolo, anzi piccolissimo deve fare salti mortali per avere più potenza contrattuale, nel cs l'entrata di repubblicani nei ds aveva indebolito la potenza contrattuale della segreteria nazionale, perdendo quella, dopo una tornata amministrativa si perde anche la potenza contrattuale della periferia.
Dove stà l'autonomia, autonomia si , ma da repubblicani, forza moderata di centro..............
Fraterni saluti.

kid
16-09-02, 12:34
Caro La pergola, per me la bandiera del pri è una sola e non ha macchie. Il problema è l'unità di intenti. Qual'è questa unità d'intenti che caratterizza i repubblicani? Come vogliamo risolvere il fatto che gli intenti sono discordanti e lo sono non solo fra coloro che vogliono stare nel centrodestra e fra coloro che preferiscono i centrosinistra o l'autonomia, ma anche fra coloro che scelgono il centrodestra a livello nazionale e poi a livello locale sostengono il centrosinistra. Come risolviamo questa, chiamiamola, per semplificare schizofrenia? Abbiamo due modi. Il più semplice è quello disciplinare. Trasformiamo la direzione del partito in un tribunale speciale, fissiamo l'intento unico del partito e chi vi devia lo espelliamo, più o meno elegantemente. E questa è una strada, percorribile, a mio avviso se fossimo al sei per cento come quota di consenso nazionale e avessimo un ruolo riconosciuto e visibile nell'alleanza di governo. L'altra strada che resta è quella politica, per la quale l'unità di intenti, non esclude una diversità di comportamenti dettati dalle diverse circostanze ambientali. Non escludere, non significa che tutto deve essere accettato, ma che tutto deve essere valutato e che non c'è un manuale del buon repubblicano a cui rifarsi per tutti. Questa strada ovviamente è molto difficile e rischia di arenarsi e di incepparsi, ma è l'unica che può tenere unito il partito in una articolazione democratica che può e deve essere governata, se vi si aderisce con il giusto senso di solidarietà e di responsabilità. Infine io non sono dispiaciuto del fatto che nel pri vi sia una forte minoranza politica. Essa testimonia la resistenza all'identificazione del nostro partito con uno schieramento, quale che sia, oltre che un'ambizione di indipendenza. In una fase complessa e delicata come l'attuale, mi pare un importante riferimento per un confronto dialettico, ed il mio problema è di conviverci, nel modo migliore possibile, siamo fratelli repubblicani, e non far si che se ne vada. Perchè certo le scissioni, sono legittime in natura come in politica, ma esse sono dannose quando il corpo che le patisce è debole, piccolo e malfermo.

lucifero
16-09-02, 13:44
Bene, mi piacciono queste parole, Calvin, anche se magari sarebbe stato meglio partire da queste posizioni e non arrivarci dopo i commissariamenti, che erano prevedibili, dati i presupposti.
Ma la politica è l'arte della cosa giusta al momento giusto ed io non so cosa facesse sì, prima, che il momento non fosse giusto.


e non far si che se ne vada il che è diverso dal e far si che non se ne vada, il che potrebbe essere anche un altro approccio.

echiesa
16-09-02, 15:13
Originally posted by calvin
Caro La pergola, per me la bandiera del pri è una sola e non ha macchie. Il problema è l'unità di intenti. Qual'è questa unità d'intenti che caratterizza i repubblicani? Come vogliamo risolvere il fatto che gli intenti sono discordanti e lo sono non solo fra coloro che vogliono stare nel centrodestra e fra coloro che preferiscono i centrosinistra o l'autonomia, ma anche fra coloro che scelgono il centrodestra a livello nazionale e poi a livello locale sostengono il centrosinistra. Come risolviamo questa, chiamiamola, per semplificare schizofrenia? Abbiamo due modi. Il più semplice è quello disciplinare. Trasformiamo la direzione del partito in un tribunale speciale, fissiamo l'intento unico del partito e chi vi devia lo espelliamo, più o meno elegantemente. E questa è una strada, percorribile, a mio avviso se fossimo al sei per cento come quota di consenso nazionale e avessimo un ruolo riconosciuto e visibile nell'alleanza di governo. L'altra strada che resta è quella politica, per la quale l'unità di intenti, non esclude una diversità di comportamenti dettati dalle diverse circostanze ambientali. Non escludere, non significa che tutto deve essere accettato, ma che tutto deve essere valutato e che non c'è un manuale del buon repubblicano a cui rifarsi per tutti. Questa strada ovviamente è molto difficile e rischia di arenarsi e di incepparsi, ma è l'unica che può tenere unito il partito in una articolazione democratica che può e deve essere governata, se vi si aderisce con il giusto senso di solidarietà e di responsabilità. Infine io non sono dispiaciuto del fatto che nel pri vi sia una forte minoranza politica. Essa testimonia la resistenza all'identificazione del nostro partito con uno schieramento, quale che sia, oltre che un'ambizione di indipendenza. In una fase complessa e delicata come l'attuale, mi pare un importante riferimento per un confronto dialettico, ed il mio problema è di conviverci, nel modo migliore possibile, siamo fratelli repubblicani, e di non far si che non se ne vada. Perchè certo le scissioni, sono legittime in natura come in politica, ma esse sono dannose quando il corpo che le patisce è debole, piccolo e malfermo.

Il tribunale disciplinare è già aperto, i commissariamenti ci sono ed il ridicolo trionfa: trionfasse almeno il tragico, con sangue e segrete , sarebbe sicuramente più serio. Qui non facendo politica trionfa ovviamente la parte meno seria della vicenda. Ed il sei per cento per renderla seria si allontana sempre di più. E se non si volgiono le scissioni bisogna agire in tal senso: faccio una domandina: al congresso dei potenti della CDL ricvhiesto da Bossi verremo chiamati???? O leggeremo i riusultati sul giornale o li sapremo origliando alle porte???Eppure per la maggior parte dei repubblicani in questo forum e fuori il nostro non plus ultra è stare con la CDL, e figurati se vogliono sentire parlare di autonomia , ma nemmeno per sogno. Le truppe cammelate sono al lavoro a Roma come in Provincia, ed il bello è che come al solito ce lo dicono quelli di F.I. : sanno tutto prima di noi, od almeno di una parte. Sapevano anche l'ora dell'arrivo del fax del commissariamento: svelo un segreto: a quell'ora alla federazione con alcuni amici abbiamo attaccato internet, bloccando di fatto la linea del telefono.Non appena staccata, dieci minuti dopo, è arrivata la telefonata da Roma che chiedeva un numero di fax alternartivo: ho offeso il povero telefonista, che ha richiamato dandomi del maleducato ( un pò mi dispiace, ma capita....). Il fax è arrivato dieci minuti dopo l'ora dichiarata da F.I. che era l'ora nella quale si stava riunendo il comitato elettorale. Quste sono le verità, altro che storie!!!!
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
16-09-02, 17:08
in pvt alcuni amci mi hanno posto una domanda che giro a echiesa che sembra essere molto piu' informato di me......:

chi sono questi amici repubblicani (facenti parte della minoranza nazionale) che sono in cosi' stretto contatto con dirigenti di F.I. da avere informazioni cosi' di prima mano....c'e qualche "cavallo di troia" in entrambi gli schieramenti locali di Carrara?

Se la risposta non e' possibile averla in chiaro.....usare il pvt.....ed a mia volta la girero' a questi amici.

echiesa
16-09-02, 18:47
NO, a parte che gli eventuali nomi non li so e conoscendo gli amici della minoranza non credo abbiano avuto parte in prima persona, la voce poi confermata io l'ho sentita in comune non da un repubblicano,ma piano piano si era sparsa: anche altri nel pomeriggio sapevano come me, tutto lì.
saluti
echiesa:fru

Texwiller (POL)
16-09-02, 20:00
Per echiesa.
Il Re è nudo.
Prendiamo un po' di coraggio e presentiamoci al congresso senza porci il problema se ci inviteranno o no al convegno della maggioranza di centro destra alla quale diamo un appoggio momentaneo (parole di glm confermate da fn).
Pensiamo a contenuti repubblicani e prepariamoci a controbattere eventualmente con le nostre proposte le idee che ci vorranno far digerire nei dibattiti a latere del congresso e che non condividiamo.
Quello che possiamo fare, visto che non viene fatto ad altri livelli per ovvi impedimenti legati a nomine e non ad elezioni col simbolo repubblicano, è fare emergere in positivo un nostro pensiero.
Texwiller

echiesa
16-09-02, 21:14
Certo Tex, apprezzo quanto tu dici, e l'importante sarebbe fare emergere il nostro pensiero tutti insieme, è quello che auspico. attendo le tesi del Congresso e la posizione politica della segreteria infatti per capire dove si vuole andare, e continuo a ripetere come mai fare un Congresso ora invece di una bella assemblea( non mi viene altro termine ora, non è quello giusto ma è per rendere l'idea) e capire insieme qual è la nosta via, la nostra vita: io rimango sempre stupito da quanti su POL dichiarano di essere stati repubbilcani, non te lo immagini nemmeno!E come mai adesso non ci pensano nemmeno a rientrare con noi, o per la posizione politica che non apprezzano o per la mancanza di proprosta politica. E non è giusto dire" come si fa se una parte non capisce, non è daccordo, non vuole stare con ilPolo": da parte della maggiornza di questo partito purtroppo si è notata una mancanza di iniziative politiche: se il fatto di andare con il Polo era per poter ritornare visibili, ad essere una forza politica viva, mi pare che per il momento non ci siamo, e non può essere colpa di quei tarlocchi di carrara o Picenza o Roccacannuccia. I DS ci volevano morti, ok, ci può stare. Questi no. Ok, ma semplicemente non sanno nemmeno che ci siamo: e questo in politica conta molto, moltissimo, più di altre cose. Di Pietro non ha manco un rappresentante in parlamento, ma è tutti i giorni sul giornale, si sente che c'è. mastella sarà quel personaggio che sarà, ma la sua la dice. Noi per il momento non pervenuti. Continuo a ripetere: qui in Italia si parla di condoni fiscali, La malfa è presidente della Commissione Finanze, cavolo, che è servito, solo a far passare la legge sulle cooperative??? E il buon La Malfa, che consiglia di non fare condoni, mi pare che non sia molto ascoltato. Ma pensate che chi segue la politica certe cose non le noti??Con tutto quello che c'è in Italia, con addirittura Confindustria che critica l'azione del Governo e con un ritorno dell'inflazione, vi pare che la Camera debba passare la notte sul decreto Cirami?? Che un avvocato di F.I. dica : se non passa si va tutti a casa???E che è, il Padrone?? Il Parlamento che non si può esprimere??Si va tutti a casa??? Bravo, un ottimo politico, vorrei vedere alle elezioni eventualmente convocate.
saluti
echiesa :fru

valbonesi widme
17-09-02, 20:36
vedi caro calvin,
il problema del commissariamento di zone così dette "dissidenti" non è un problema disciplinare è una diversa concezione della democrazia e delle regole della dialettica democratica
.siamo alla mutazione genetica del PRI, nel documento di fondazione che sta affisso in direzione c'è scritto che uno dei capisaldi del partito che sarebbe stato fondato nel 1895 è l'autonomia dei gruppi locali.
Questa è la storia, la pratica di chi ha fatto grande il PRI.pensare di rendere omogenee tutte le posizioni è uno stravolgimento dellasovranità locale oggi riconosciuta persino dalla Costituzione
e richiamarsi alla tradizione repubblicana ignorando ciò significa mutare geneticamente il PRI o illudersi che i repubblicani che non hanno abbandonato questa visione possano piegare il capo.
caro La Pergola non lo abbiamo fatto quando il Papa impiccava i nostri patrioti o i fascisti bruciavano le nostre case non lo faremo nenmmeno con te e con quei quattro torquemada da strapazzo che avete un ruolo solo nel richiedere durezza all'ombra del capo sperando che ogni tanto vi noti per la vostra piaggeria.
La provocazione è grande, mai il pri aveva toccato livelli di questo tipo, mai ! e gli strumenti di garanzia non esistono più
nessuno sa , quanti iscritti ci sono , il presidente della commissione tesseramento non riesce a saperlo
se uno di noi vuole conoscere gli iscritti al pri cioè di un associazione libera e volontaria non può saperlo al massimo della sua sezione. i poteri attribuiti col nuovo statuto sono assoluti
qui non è questione di destra o di sinistra qui è la concezione della democrazia e della tolleranza che non ci sono più
gente che non presenta più il simbolo in alleanza con qualcuno da 8 anni si permette di chiedere la cacciata di amici che all'unanimità hanno condotto una battaglia per l'edera.
Costoro trattano due tre nomi sotto le bandiere altrui e sono in regola gli altri processati. vergogna !e le coscienze ormai sono assopite?
grazie calvin, so che non la pensi come noi politicamente , come Aparo, come Del giudice ma non vi siete prestati al gioco del massacro e allora al di là della collocazione c'è un modo di intendere il partito e la democrazia che va difeso e ristabilito.
Sarete voi , per questo gesto nobile, che vi fa onore forse i primi a pagare per disobbedienza civile ma almeno avrete salvato la coerenza repubblicana.

la_pergola2000
17-09-02, 21:10
...........beh! mi sembra un pò troppo.
Io faccio commenti avendo informazioni solo da quello che si legge sui giornali e non perchè gioisco quando qualcuno mi guarda.
Non ho mai avuto potere (poltrone) e non l'ho mai cercato, ho dato la vita al partito rimettendoci in soldi , in carriera, pur essendo iscritto al sindacato da trentanni non ho mai sfruttato al sindacato neanche un centesimo.
Qualcuno mi deve spiegare dove stà la piaggeria, forse si intende che ho un forte carattere, ma come disse qualcuno vuol dire che si ha carattere.
Mi si risponde con gli insulti sul mio dialogare sull'autonomia e sul "come la penso " si debba agire come partito, sono opinioni politiche e di organizzazione, non piaggeria o arruffianamenti nei riguardi di qualcuno.
Non ho cariche all'interno del partito, ma modestamente mi ritengo un organizzatore e fondatore.
Forse esprimo troppo moralismo, non dò molto giro al discorso perchè si rischia di esprimere sempre gli stessi concetti.
E' curioso che quando si esprimono idee e concetti, per esempio sull'autonomia, salta fuori un "Tic" e si passa subito all'offesa, come quando si vuole spiegare ai bambini che cosa sia la coda di paglia.
Finora il dibattito è stato aperto e franco, laicamente, non vedo perchè si debba passare alle offese, capisco, tu dalla tua carica di responsabile regionale e dal tuo impegno di autonomia cerchi di difendere le tue posizioni seduto nelle bellissime sedi che il pRi ha in Emilia e Romagna, mentre io scrivo da casa mia, pagando la bolletta del telefono, mentre la nostra piccola sede, dove paghiamo l'affitto con le nostre forze, dove non possiamo neanche pagarci il telefono, la usiamo solo per le riunioni.
Quindi dalla nostra piccola sede, da dove facciamo anche un lavoro regionale cerchiamo di dibattere tentando di avere in mente le sorti nazionali del partito senza piaggerie, e senza cercare di sfruttare una idea autonoma per poter dialogare con la maggioranza diessina, la quale proprio in questi frangenti di crisi del PRI cerca in tutti i modi di dividerci distribuendo posti a destra e a manca con contatti personali senza l'intermediazione dl partito
Fraterni saluti.

la_pergola2000
17-09-02, 21:22
............non siamo al deserto dei tartari,ma quasi.
Gli amici del forum devono comprendere che noi nelle Marche c si siamo trovati come soli in un deserto, da dove il ciclone personale della Sbarbati aveva spazzato via ogni cosa.
Cerchiamo di sollevarci con le nostre piccole forze, che significa l'autonomia dalle nostre parti?
Ci sono maggioranze ds dappertutto, sarebbe troppo facile per noi sostenere una posizione di autonomia, per poi allearci con chi ci pare.
Ma avendo più di ogni altro le sorti del partito nazionale cerchiamo di tener duro, perchè senza il partito nazionale non saremmo nessuno, anche come autonomia.
Non è un problema di commissari o di segreteria, chi voleva fare la segretaria se ne andata, e abbiamo visto come è stata trattata, rimpicciolendosi, ha diminuito la propria influenza, non a caso la perdita del consigliere repubblicano e la non conquista da parte dei re di un consigliere alla provincia di Ancona, di fatto è sparita la rappresentanza repubblicana in provincia.
.......e potremo continuare............
Saluti mazziniani.

nuvolarossa
17-09-02, 21:41
Credo che gli amici marchigiani, ben rappresentati su questo Forum da La Pergola abbiano bisogno di una pacca amichevole sulle spalle a conforto della loro strenua azione di "contenimento" del dissanguamento patito in questo ultimo anno di vita del partito in quelle zone.
Realta' locali piu' prospere sul piano numerico e contrattuale hanno maggiore facilita' decisionale perche' legate piu' a necessita' gestionali sia amministrative che politiche e minori problemi di rapporti conflittuali interni nelle realta' da loro rappresentate.
Nel rapportarsi sui vari ragionamenti dovremmo sempre avere presente questa forbice tra le varie zone repubblicane, onde favorire una maggiore tolleranza nell'interpretare messaggi ed intenti che a volte hanno letture diverse a secondo dalla realta' da cui provengono.
In fondo questo suggerimento entra nel metodo piu' che nel merito di quanto gli amici espongono e, in definitiva, scaturisce dalla stessa esigenza, da molti espressa, di una maggiore autonomia decisionale dell'organizzazione repubblicana nelle varie realta' locali.

Un fraterno saluto mazziniano

la_pergola2000
18-09-02, 14:30
ti ringrazio nuvola rossa delle parole che mi hai indirizzato, ma da come mi hai conosciuto sul Web fin dall'anno scorso non è che gradisco delle pacche sulle spalle, anche se so che lo fai senza nessun paternalismo.
come avvrai ben capito non mi sono offeso per niente dalle parole dell'amico Widmer, anzi le ho prese come uno stimolo per discutere.
Non avendo mire di nessun genere niente mi offende, spero che la mia risposta sia stata chiara per gli amici del web, anzi se al congresso devo votare per alcuni amici romagnoli di autonomia, lo posso anche fare senza timore di essere tacciato di tradimento, non sono mai stato con il cappello in mano. quindi niente mi tocca.
Riaccendo il dibattito perchè chi legge possa capire che nel forum dei repubblicani si dibatte e non ci si offende, perchè siamo laici e democratici.
Non siamo monaci che dobbiamo difendere il "Credo" perchè Mazzini ci ha insegnato che la democrazia va oltre le rivoluzioni e le barricate, per una segreteria di partito non ci si deve incazzare più di tanto.
Quella di dividerci è stata una jattura che ricadrà su chi ha fatto le divisioni.
Come avrete visto dall'anno scorso abbiamo rifondato, dico rifondato alcune sezioni nelle Marche, dove era stata fatta piazza pulita, ci siamo rimboccati le maniche, e siamo ripartiti.
Con questo non voglio che mi diciate quanto siete stati bravi, perchè non ci fermeremo e continueremo anche se ci tacceranno di squallidi interventi, di piaggeria, non ci fermeremo.
perchè ho assistito a troppe defezioni con delle ragioni implausibili, mentre erano per fatto personale.
Troppe fortune personali si sono fatte con i tradimenti che oramai sono vaccinato.
Un esempio: Un geometra candidato a sindaco repubblicano con lista autonoma a Senigallia, prende pochissimi voti, 600, strettamente Sbarbatiano, dopo alcuni mesi esce dal partito perchè i Ds gli hanno dato un posto nel consiglio nazionale dei geometri a Roma, per 3.500.00o di lire, ed entra nei Ds.
Squalificatosi politicamente, si dimostra che quell'uomo aveva un prezzo e che non era quello che dimostrava di essere, per fortuna non ha fatto danni al partito di Senigallia di come ne ha fatto la Sbarbati, compresa la sede miliardaria.
Di questi esempi ce ne sono a decine nelle Marche e non solo nei riguardi del PRI, alle ultime elezioni politiche i Ds hanno cominciato
con il PPI, lo hanno quasi distrutto, addirittura ci sono tre deputati in quota Rutelli e non Margherita, un pò come hanno fatto con i fuoriusciti del PRI di Bogi, sono stati paracadutati in collegi a forte presenza repubblicana, alla faccia dell'alleato.
Ciao a tutti.

kid
18-09-02, 16:19
Caro Wid, non sono mai stato obbediente e Giorgio La Malfa, che ho avuto l'onore ed il privilegio di servire nell'ambito delle funzioni assegnatemi dalla segreteria del partito, non ha mai preteso obbedienza. Chi è autorevole si serve dei disobbedienti, non degli yesman. E quello della disobbedienza è sempre stato l'unico lusso che mi concedo e che intendo continuare a concedermi.

echiesa
18-09-02, 18:32
Originally posted by calvin
Caro Wid, non sono mai stato obbediente e Giorgio La Malfa, che ho avuto l'onore ed il privilegio di servire nell'ambito delle funzioni assegnatemi dalla segreteria del partito, non ha mai preteso obbedienza. Chi è autorevole si serve dei disobbedienti, non degli yesman. E quello della disobbedienza è sempre stato l'unico lusso che mi concedo e che intendo continuare a concedermi.

Disobbedienza civile: bella espressione.
Brutte le considerazioni che vedo fare sempre più spesso su questo forum.
saluti
echiesa:fru

la_pergola2000
19-09-02, 14:43
Caro echiesa
disobbedienza è una cosa disobbedienza civile è un'altra.
Spiegami dove nei miei interventi hai visto delle brutte considerazioni.
Ciao.
per me se al congresso vincesse autonomia, resterei sempre nel partito e non creerei neanche una corrente, e non andrei via dal partito, e non farei della fronda, semplicemente interverrei come faccio ora, e non avrei paura di un Valbonesi o di un Gallina qualsiasi.
Anche se Giorgio La Malfa non sarebbe più nel partito, non andrei via dal partito,mi sembra che tutte le sparate di valbonesi sulle persone non contemplino le cose che si dicono attualmente sul partito.
I suoi nemici secondo me sono al'interno del partito romagnolo e la richiesta di autonomia che i romagnoli sostengono la fanno fare a Widmer, per poi, se sconfitto, buttarlo a mare, spero che questo non avvenga, ognuno nel proprio entourage fa quello che vuole, anzi auguro a widmer una buona segreteria, e non mi tremano le gambe quando mi riferisco a lui.
Si parli un pò più di problemi e non di autonomia, cd, cs, Violante rutelli ecc, Berlusconoi ecc.
Ciao a tutti.

echiesa
19-09-02, 15:56
Non ti montare la testa lapergola:D :D , non mi riferivo a te: vedo che le nuvole si stanno addensando sempre di più sul partito, ed un congresso ora sarà solo la resa dei conti interna con sfide al'ok Korral, come dice Strabone.
un saluto
echiesa:fru

valbonesi widme
20-09-02, 11:52
credo che il povero LaPergola veda congiure e complotti nelle Marche e in Romagna che gli tolgono il sonno solo perchè anzichè tirare fuori un 'idea costruttiva lui si è sempre dedicato a fare il megafono del pettegolezzo e si trova bene in questo ruolo da torquemada assieme ai perdenti delle zone in cui i repubblicani rivendicano con orgoglio l'autonomia decisionale delle organizzazioni periferiche che non necessariamente deve significare contrapposizione al partito nazionale.
E'la difesa di un principio fondante del pri, altrimenti tutta l'articolazione periferica si riduce a mera esecuzione, quando mi riferisco al potente di turno non do giudizi sul passato: ad esempio così rispondo anche a Calvin non mi sono mai sognato di pensare che La Malfa avesse bisogno dei provvedimenti disciplinare per distruggere la dialettica interna anzi ho sempre pensato che l'autorevolezza di La Malfaera comunque una garanzia per tutti. Cioè si avvertiva che dietro c'era una convinzione politica ma anche una conoscenza ed un amore per il partito indiscutibili. Credo anche che le vicende interne che ci hanno visto contrapposti alla presidenza del partito se lette nel modo giusto dovrebbero essere capite ed intese non come uno sgarbo al personaggio più rappresentativo, ma come un tentativo di tutti di tenere insieme tutto ciò che insieme dopo il 1993 era rimasto nel pri.
Puerile è quindi il tentativo di leggere in altro modo quella vicenda del resto ricordo in quell'occasione che eravamo pronti a ritirare la candidatura se si riconduceva il rapporto maggioranza ,minoranza ad un problema dialettico e quindi si correggevano gli inviti fatti in direzione e al consiglio nazionale ai romagnoli e alla minoranza di andarsene per lasciare lavorare il partito.
Noi non abbiamo fatti personali da far vivere abbiamo però questo sì un grande amore per il partito e per i repubblicani e ci piange il cuore quando vediamo che le energie prevalenti alcuni le sprecano per insultare o diffamare gli amici repubblicani.
E io credo che tutelare invece i repubblicani sopratutto quelli che hanno incarichi, perchè hanno il consenso della loro base associativa, sia un dovere di un gruppo dirigente non una questione da tifo.
C'è bisogno di un terreno unitario su cui fare incontrare i repubblicani ;il terreno alla vigilia di un congresso non possono essere le denunce ai probiviri o le sospensioni con commissari che regolano conti personali politici, e si annullano decine di anni di storia politica fatta al servizio del partito.
Io non invidio coloro che azzerano la loro memoria storica, avranno sempre problemi di invidia e di bile e con la loro coscienza, può darsi che la contingenza li porti sull'onda che conta ma saranno sempre yes men, non mazziniani.
calvin io so bene che tu non sei così e di cosa significava essere vicini a La Malfa o può essere , lo stare lontani da Nucara ma ci sono cose che uno deve fare perchè rispondono all'esigenza della propria coscienza e non sempre è possibile abbozzare col silenzio.
Se mi è consentita poi, una battuta finale, con i crocefissi per decreto abbiamo veramente passato il limite della decenza .
E NESSUNA RAGIONE DI SCHIERAMENTO PUò PORTARE UN REPUBBLICANO AD INCHINARSI DI FRONTE AL SIMBOLO DI UNA RELIGIONE ANZICHè A QUELLO DEL pRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
Se fosse in alternativa avremmo la Repubblica del vaticano e non la repubblica italiana, se fossero insieme avremmo la repubblica confessionale e non certo la Repubblica laica . Forse sarebbe il caso di prendere un'iniziativa politica e non solo un comunicato ansa.
Ma in clima di restaurazione interna , forse si teme, di rompere la quiete della restaurazione clerico-monarco-fascista che avviene nel Paese con le immagini del crocefisso, la rimpatriata dei Savoia e la revisione storica fascista e la rivendicazione dei beni del Duce.
Coscienze libere è ora di avere un piccolo sussulto, non per andare a sinistra, tranquilli!ma per non uscire dalla civiltà democratica, quando coscienze solitamente laiche come quelle della Moratti arrivano a ritenere che il crocefisso non sia un simbolo religioso ma un simbolo storico, si capisce a quale degrado sia arrivata la cosienza civile del Paese perchè anche se accettassimo la tesi storica, non possiamo accettare che la storia di questo paese sia solo quella di origine cristiana , la storia di questo paese è fatta di lotte di forze di minoranze laiche molte volte perseguitate dalla religione che esponeva il simbolo di cristo , e che si adeguava coi regnanti o gli usurpatori di turno, nulla contro la religione cristiana e sopratutto coi credenti che in coerenza con essa la pratichino, ma che si debba accettare l'annullamento della vera storia quella costruita col sangue dei martiri di POrta PIa che oggi ricordiamo è veramente troppo!
Widmer Valbonesi

la_pergola2000
20-09-02, 15:36
Non hai spiegato perchè hai usato disobbedienza civile.
Non credere che mi monti la testa perchè credevo che ti riferivi a me, semplicemente chiedevo delle precisazioni, tutto qui.

Non credo che le continue e reiterate accuse, di torquemada da parte del Widmer mi tocchino più di tanto.
Esponevo semplicemente e a parole mie, cioe ad "orecchio",come dice il politologo widmer, le ragioni del pericolo che si corre quando in un bipolarismo, si continuano a tener posizioni di autonomia, finendo per indebolire poi il partito nazionale, nessuna posizione da inquisizione quindi, ma interpretazioni politiche, se poi il partito nazionale, CHIUNQUE SIA ALLA DIRIGENZA, per me ci potrebbe stare anche Widmer, non ha il polso unitario nazionale, andrebbe a farsi benedire e da lì in pochi anni il partito si sfalderebbe in tanti piccoli e piccolissimi tronconi per poi sparire definitivamente.
Chiunque proponga autonomia locale dovrebbe anche proporre anche una soluzione per tenere unito il partito in sede nazionale, dov'è questa proposta?, salvo i soliti richiami mazziniani e "il principio fondante del PRI",mi sembra poca cosa.
L'esperienza fatta in questi ultimi anni di bipolarismo ha portato e porta a dei cambiamenti della politica attiva che non sono più come ai tempi del pluralismo, in cui la geometria delle alleanze era a più sfaccettature, il bipolarismo a livello centrale è molto più rigido del pluralismo, non è un bipartitismo, ma ne ha i tempi e i modi.
Vogliamo cominciare a parlare di ciò?, se un partito o dei politologi o un semplice "orecchiante" come posso essere io, non iniziano a parlare dei cambiamenti che avvengono sul tessuto politico ed elettorale italiano, non ci sarà futuro per quella formazione politica.
Mi conforterebbe di più parlare per sentito dire, ma le esperienze che abbiamo avuto nelle Marche, non sono cosa da poco, stiamo cercando di rofndare un partito che era stato scosso dai personalismi, cominciati dai tempi di Ermelli , per poi finire nella scissione della Sbarbati quindi un partito che era vulnerabile e rimasto piagato nelle sue carni che si vuole scuotere di dosso le scorie delle polemiche e delle insinuazioni, che si è liberato di personalismi e vuole continuare a fare politica senza padrini.
Un esempio, nell'attuale sistema elettorale, un discorso di autonomia direbbe che siano i locali, nelle elezioni politiche, a scegliere nel collegio il loro rappresentante, ma chi sceglierà a livello nazionale che in quel collegio ci sia un rappresentante del nostro partito?
Ai repubblicani politologi la risposta.

nuvolarossa
20-09-02, 15:59
Da quest'ultimo intervento......che me ne offre lo spunto, traggo l'occasione per proporre, agli amici del sito, la "scrittura" di una formula che sappia contenere le esigenze di autonomia amministrativa locale con quelle della coesione della politica nazionale.
Non e' impresa da poco......:
La proposta potrebbe essere contenuta in poche righe riassunte in 3 o 4 norme.......lasciando da parte premesse, scopi ed obiettivi.
Tutte le proposte verranno inviate alla Direzione Nazionale con la preghiera di sottoporle al giudizio ed alla discussione dei congressisti del prossimo 43° Congresso.
Coraggio.....al cimento.
----------------------------------------------------------------------------
Sempre sull'argomento.....Congresso ---->

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=15032&highlight=congresso
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strabone
23-09-02, 19:14
Da geografo ed esploratore.

1) Realizzazione di un coordinamento nazionale degli amministratori Repubblicani che si incontri almeno una volta all'anno per dibattere e confrontare comuni strategie politiche locali atte ad identificare una proposta politica unitaria e distintiva del PRI;

2) Affermazione del repubblicanesimo privilegiando il diretto rapporto tra cittadino e Stato che trova la sua massima sintesi ed espressione nell'ente locale, in particolare il Comune. Creare una "autonomia" locale basata sulla "delocalizzazione" delle stategie politiche. L'ente locale deve diventare, nella prospettiva di affermazione del repubblicanesimo, il primo livello di confronto e di applicabilità della teoria politica.
Progettualità politica diffusa e vicina al cittadino significa educazione ai valori morali e civili, significa confrontarsi con la società, significa mettere in pratica i fondamenti che legano i Repubblicani (a cominciare per esempio da finanza, ordine pubblico, laicità dello Stato).
Lo Stato è laico se i cittadini , tutti, sono liberi di pensare e agire; uno Stato laico per legge sarebbe una forzatura contraria al principio stesso.

3) Riorganizzazione e razionalizzazione del numero e delle funzioni degli enti locali preposti al governo, controllo e pianificazione del territorio. Al momento per certi ambiti territoriali questi enti arrivano ad essere fino ad 11 con tutti i problemi che lascio immaginare. Ridurre il numero significa abolire tutto ciò che è inutile, superfluo, doppio o triplo, snellendo spesa pubblica e burocrazia principali freni ad una riforma vera dello Stato che parta dal basso;
Verifica e controllo di tutte le parcelle e gli incarichi professionali in giro per l'Italia legati agli enti inutili o superflui di cui sopra.

4) Pensare ai giovani!
E sul quarto punto non mi voglio neppure dilungare!
Bastano solo il monito e il punto esclamativo che ne segue.

la_pergola2000
23-09-02, 19:35
Bravo Strabone
finalmente si comincia a ragionare su cose vere. La proposta di una camera repubblicana degli enti locali, sarebbe già meglio di un solo responsabile degli enti locali.
Speriamo che nel prossimo congresso vengano fuori delle commissioni, e finalmente ci si potrà rilanciare a rifondare il partito, chiamando tutti i repubblicani spersi.
Bisogna anche ragionare sul fatto che un partito piccolo deve stare più unito per soppravvivere.
Ciao Strabone ad majora.

Anita
24-09-02, 09:01
echiesa e valbonesi hanno il "dovere" inserire un contributo, visto che sono fra i maggiori assertori del movimento autonomistico!
Poi daro' anch'io il mio "scarno" scritto.

kid
24-09-02, 12:15
E chi è?

kid
24-09-02, 15:21
me ne ero proprio dimenticato! Chiedo davvero scusa.

echiesa
24-09-02, 16:02
Originally posted by Anita
echiesa e valbonesi hanno il "dovere" inserire un contributo, visto che sono fra i maggiori assertori del movimento autonomistico!
Poi daro' anch'io il mio "scarno" scritto.


Cara Anituccia, vedrò di scrivere qualcosa pure io, ma penso che già più o meno si sia potuto capire dove voglio andare a parare.
Attendo invece con interesse le proposte politiche della Segreteria Nazionale, perchè calibrerò l'intervento su quanto affermato.
Perchè al momento l'unica cosa che posso ripetere è : che cavolo ci stiamo a fare con sti quà???", quindi leggersi tutti i miei interventi su POL da 2 anni a questa parte: una cosa da suicidio, ed io non voglio male a nessuno ( oddio,a nessuno.... vabbè, dai, male proprio male no.....).
saluti
echiesa :fru

Anita
25-09-02, 13:15
Ci sto provando.
Scrivendo e riscrivendo ma inutilmente.
Tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare.
Lancio la spugna a chi e' piu' brava di me.

echiesa
25-09-02, 15:38
E no, altrimenti devo lanciare la spugna pure io: scrivi di getto , metti quello che pensi e via...dammi retta.
saluti
echiesa:fru

echiesa
27-09-02, 16:17
Questo 3 d in questo momento dovrebbe essere in rilievo. Prego Nuvolarossa di porvi rimedio.
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
27-09-02, 17:05
eccoti accontentato

http://www.prilombardia.it/imgs/pri.gif (http://www.pri.it)http://www.prilombardia.it/imgs/pri.gif (http://www.pri.it)http://www.prilombardia.it/imgs/pri.gif (http://www.pri.it)

echiesa
29-09-02, 10:16
Di la verità, sembrava lo sentissi che sarebbe uscita la relazione nazionale......la prossima settimana, oltre ai soliti, darò pure i numeri al lotto.
saluti
echiesa:fru

kid
30-09-02, 14:46
La relazione del segretario politico, quale la leggiamo sul sito del partito, è una relazione molto valida politicamente, collocata nella giusta prospettiva internazionale e animata da spirito repubblicano profondo. Del resto conosco Francesco Nucara da anni e non ho certo dei dubbi a proposito delle sue qualità, e apprezzo sinceramente il testo redatto.
Forse la necessità di renderlo pubblico agli amici ha però anticipato alcune questioni che ancora non si erano svolte nella loro interezza ed hanno assunto una certa importanza, in questi ultimi giorni, e credo che ancora di più ne assumeranno nei prossimi. Il giudizio sulle stesse va in qualche modo messo a punto.
Ad esempio, Schroeder ha vinto e non perso le elezioni tedesche, e questo nonostante fosse appannata la sua leadership. Il fatto ha una qualche rilevanza, non solo perché segna un’inversione di tendenza europea, anche in prospettiva dei nuovi scenari di guerra ma soprattutto per i commenti che ne sono scaturiti all’interno della nostra maggioranza. Quale che sia il nostro giudizio sull’internazionale socialista, dobbiamo tenere conto che un’esponente di spicco della casa delle libertà, l’onorevole Casini, ha detto che nonostante fosse dispiaciuto per la sconfitta di Stoiber, si rallegrava del successo di Schroeder, perché in questo modo il partito socialista avrebbe avuto un ruolo dal governo nell’ambito della futura costruzione europea. Casini mostra molto tatto, ma certo non liquida l’esperienza della sinistra europea come morta e sepolta, tentazione nella quale il nostro segretario sembra cadere. In realtà il successo di Schroeder, avvenuto dopo la sconfitta francese riapre prospettive politiche importanti per la sinistra e diventa un punto di riferimento internazionale con il quale continueremo a fare i conti. E’ vero che i verdi tedeschi, ed in particolare Fischer esercitano un autentico ruolo di modernizzazione per la coalizione e ne sono usciti premiati, un ruolo che i loro omologhi italiani nemmeno sanno che esista, ma non bisogna dare per scontato che la sinistra si rassegni al ruolo di mera conservazione dell’esistente, anche in Italia. In fondo l’uomo politico europeo a cui la relazione del nostro segretario guarda con maggiore interesse e giustamente, il britannico Blair, è l’esempio positivo di una sinistra progressista che ancora esiste e può rifiorire. Piuttosto è vero che l’asse Cofferati Moretti, mortifica ed impoverisce le prospettive della sinistra italiana.
Il giudizio sul governo che fornisce la nostra segreteria, poi, contiene dei riferimenti critici importanti che da un po’ di tempo a questa parte non sentivo. La mia impressione è che per noi non si tratta oggi semplicemente di ribadire un tradizionale ruolo di coscienza critica della maggioranza, ma di valutare se la nostra capacità critica, che caratterizza il pri da sempre, si confaccia all’attuale alleanza e in termini positivi. Questo è un problema che a Bari non abbiamo visto e forse non potevamo vederlo, ma che oggi ci incalza con una certa irruenza e che, a mio avviso, pretende risposte immediate. Il partito repubblicano, l’ho sempre scritto in questo forum, non ha un vincolo ideologico che lo obbliga verso una parte piuttosto che verso un’altra nel campo della battaglia politica. Possiamo allearci con i cattolici democratici, come con i socialisti democratici. Cioè possiamo allearci con tutte le forze ed i movimenti che hanno una radice democratica ed in situazioni eccezionali, ci siamo anche alleati con partiti che ne erano privi. Quello che non possiamo accettare è un ruolo subordinato in un’alleanza e non lo possiamo accettare se questo ruolo è subordinato ad un capo di un’altra forza politica che viene considerato in qualche modo infallibile. Berlusconi è dotato di una certa abilità politica e anche di una visione dei problemi non comune, ma può sbagliare e sbaglia come tutti. Da parte nostra non si tratta solo di dire ha sbagliato, ma di valutare se il suo errore si può correggere, o se invece la sua forza politica, rispetto alla nostra in particolare, diventa una ragione di infallibilità. In verità io questo non l’ho ancora capito. Alla luce delle dichiarazioni dell’onorevole Previti fornite in tribunale sabato scorso, mi chiedo come la nostra visione della cosa pubblica richieda una risposta. Ossia se la Repubblica severa che noi pretendiamo possa accettare che un parlamentare ostenti tanta indifferenza verso le leggi dello Stato, senza mettere a rischio la credibilità stessa dell’azione della coalizione. Dobbiamo o non dobbiamo pretendere una presa di posizione ai nostri alleati sul caso Previti? E se non la prendono cosa facciamo? L’impraticabilità della sinistra giustifica una alleanza dei repubblicani con chi potrebbe dimostrare una scarsa sensibilità a questo proposito? Questo problema sinceramente è per me una ragione di tormento autentico.
Fino a che non l’ho risolto non sono in grado di discutere i temi che il segretario propone al partito per ciò che concerne i suoi equilibri interni e soprattutto di affrontare il tema della nostra autonomia. Chiedo un po’ di tempo per elaborare meglio queste mie prime impressioni per affrontare in seguito gli altri aspetti della relazione.

echiesa
30-09-02, 15:33
Alla luce delle dichiarazioni dell’onorevole Previti fornite in tribunale sabato scorso, mi chiedo come la nostra visione della cosa pubblica richieda una risposta. Ossia se la Repubblica severa che noi pretendiamo possa accettare che un parlamentare ostenti tanta indifferenza verso le leggi dello Stato, senza mettere a rischio la credibilità stessa dell’azione della coalizione. Dobbiamo o non dobbiamo pretendere una presa di posizione ai nostri alleati sul caso Previti? E se non la prendono cosa facciamo? L’impraticabilità della sinistra giustifica una alleanza dei repubblicani con chi potrebbe dimostrare una scarsa sensibilità a questo proposito? Questo problema sinceramente è per me una ragione di tormento autentico.

Io di Previti non volevo dire nulla, dato che gli Amici Repubblicani sono divenuti più realisti del re.Per fortuna lo hai tirato fuori tu: a proposito, visto il meno tasse per tutti????? Allegria, ci siamo in mezzo anche noi:D :D :D Andiamolo a dire bene in giro, mi raccomando. Se penso che eravamo il partito di Visentini e del rigore economico!!!!!!! Non volgio manco leggere le dichiarazioni di giubilo della segreteria nazionale .Noi sentitissimi scommetto, a tutte le ore ed a tutti i minuti siamo stati contattati mi immagino bene.
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
30-09-02, 20:16
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI15.jpg

nuvolarossa
01-10-02, 18:01
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI16.jpg

la_pergola2000
02-10-02, 14:28
.........e mi sembra una eternità dalle dichiarazioni di Previti.
Visto il fondo sul Corriere in merito al processo imi ..e la risposta di Previti, sono d'accordo con le dichiarazioni di Calvin, ma quanti mascalzoni in Italia sono passati sotto le maglie della giustizia e l'hanno fatta franca, quanta gente ha irriso lo stato italiano perchè era di sinistra e l'ha fatta franca, quanti compagni "hanno sbagliato" con le brigate rosse ed ora costituiscono i quadri dirigenti dei ds.
La giustizia italiana è forse strabica? qualcuno non osi dire che difendo Previti mi raccomando, ma questa giustizia mi sembra che abbia un telecomando e che lo usi per spegnere o cambiare canale ogni volta che compare sulla scena un compagno che ha "sbagliato" come è il caso dell'ultimo brigatista estradato dalla Francia.
Vorremo noi una giustizia siffatta? Vogliono i repubblicani una giustizia orba che da una parte trascina il processo imi per anni per darlo in pasto alla stampa ogni anno?
Mentre tralascia altri processi.
Se giustizia deve essere, e non può non esserlo, bisogna che porti alla sbarra non solo Previti, ma anche tutta l'altra gente, compresi i falsi in bilancio, non solo delle aziende, ma anche quelli delle cooperative, e di tutti quelli che incappano in ogni maluso del denaro.
Ciao.

nuvolarossa
02-10-02, 18:14
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI17.JPG

strabone
03-10-02, 19:57
Caro Nuvolarossa

Da dove proviene cotanta immagine con cotanto slogan ad effetto?
E' "roba nostra"?

ciao
Strabone

nuvolarossa
03-10-02, 23:24
Caro Strabone....fa parte delle mie divagazioni grafiche.

la_pergola2000
04-10-02, 14:01
Cento anni di storia del PRI hanno portato nuvola rossa, passando per Arp, Kandinsky, a disegnare una quadro moderno che rappresenta le diverse anime colorate dei repubblicani sparsi nei vari partiti.
La geometria euclidea, pur rappresentando un tentativo di razionalizzazione dell'Idea, vuol significare che nonostante tutto i repubblicani ragionano.
Solo l'Irato Bogi non è stato ascoltato sulla votazione per gli alpini in Afghanistan, mentre Passigli non si è fatto trovare in parlamento.
Speriamo che il congresso porti un vento di unificazione nonostante che qualcuno voglia dare battaglia sul nulla.
Complimenti a NUvola Rossa per l'ispirazione.
cordiali saluti.

valbonesi widme
04-10-02, 15:32
nulla è più nullo di chi si crede di essere il giusto, il meglio, il sapere!
widmer valbonesi
p.s.
e per essere tutto ciò dimentica ciò che si è stati , il proprio pensiero critico e sopratutto la propria coscienza libera!

nuvolarossa
04-10-02, 16:01
Widmer,
questa tua condivisibile massima...messa cosi'....non si capisce se si riferisce a qualcuno nominato negli interventi che precedono questi ultimi nostri.
In quel caso a chi si adatta ?

Perche' a seconda delle opinioni ognuno puo' attribuirgli una "destinazione" diversa......viziata dalla angolazione con cui osserva le cose di casa nostra.

Io, ad esempio, l'ho interpretata come rivolta all'intervento di Bogi sulla missione dei nostri Alpini in Afghanistan.

Un fraterno abbraccio.

Alberich
04-10-02, 16:10
Caro Nuvolarossa, in questo caso credo che l'attacco a Bogi -sport molto praticato, un po' troppo, forse- sia fuori luogo, visto che il nostro si è espresso a favore dell'intervento.
saluti

nuvolarossa
04-10-02, 16:12
Non sapevo che avesse votato a favore....ma allora cosa ci sta a fare nei DS?
La comparsa?
Ho letto da qualche parte che l'intervento di Bogi e' stato critico verso il Governo e quindi ne ho tratto la convinzione che avesse votato contro......evidentemente con l'eta' comincio ad avere problemi di comprensione.
Ma a questo punto mi chiedo, Widmer....a chi si riferiva ?

Un fraterno saluto.

nuvolarossa
04-10-02, 16:39
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI18.JPG

Alberich
04-10-02, 18:34
VEDI QUI (http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=27139)
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Grazie, ho visto e copiato/incollato sotto

nuvolarossa

nuvolarossa
04-10-02, 20:54
Intervento in Aula dell’on. Giorgio Bogi del giorno 03/10/02.

Signor Presidente, vorrei innanzitutto ringraziare il gruppo al quale appartengo perché mi consente, nell'ambito del tempo assegnatogli, un intervento con alcune valutazioni personali non coincidenti con l'opinione della maggioranza di esso. Confermo, come è ovvio e naturale, la mia estrema correttezza verso il gruppo nel comportamento ulteriore.
Voglio affrontare nel breve tempo che ho a disposizione un solo argomento. Credo sia indispensabile che l'approccio a problemi particolari non ferisca i principi di fondo della politica estera. Da questo punto di vista è sorprendente che non sia qui il Presidente del Consiglio. Non trattiamo semplicemente dell'invio di un contingente italiano in Afghanistan; ripeto, è in gioco il fatto importante che la soluzione di problemi particolari non ferisca i principi fondamentali della politica estera. Quali sono? Gli obiettivi fondamentali consistono nel tentativo di governare alcuni fenomeni mondiali, il mancato controllo dei quali è distruttivo per lo sviluppo economico, ma è pericolosissimo anche per l'equilibrio delle democrazie nazionali.
È chiaro che mi riferisco ai problemi della globalizzazione economica, al terrorismo globale ed è chiaro che, nel momento in cui il mancato controllo di questi fenomeni ferisse lo sviluppo economico, qualsiasi tentativo di risolvere il problema dello squilibrio economico e della povertà nel mondo fallirebbe.
Quindi credo che siano questi i tratti fondamentali che dobbiamo avere presenti prendendo in considerazione aspetti particolari della situazione in Afghanistan. La traduzione di queste intenzioni la si fa, in maniera più che evidente, integrando presenze multiple in iniziative politiche internazionali. Le sedi di queste integrazioni non vi è dubbio che siano gli organismi internazionali e l'Unione europea, per quanto ci riguarda più direttamente, ma è altrettanto evidente che l'integrazione in iniziative politiche che faccia riferimento solo ai poteri effettivi dell'ONU è insufficiente in questo momento per governare questi grandi fenomeni mondiali.
Quindi, dobbiamo tener conto di un altro fattore, non istituzionalizzato ma politicamente di grande rilievo: le alleanze politiche internazionali avendo presenti i principi che le sostengono, le strutturano e per i quali noi aderiamo ad esse. Rispetto all'esigenza di integrazione nelle iniziative internazionali si configura l'errore di Bush, quando immagina di potere operare quasi unilateralmente, come si dice, ferendo la logica fondamentale e la possibilità di governare i grandi fenomeni internazionali, e stupisce che il Governo non percepisca con pienezza questo elemento.
L'intervento ultimo del Presidente del Consiglio in aula ci ha fatto capire, invece, un'acquiescenza alla posizione di Bush. Come si può cercare di condizionare il comportamento unilaterale degli Stati Uniti? Sfilandoci dalle alleanze? diminuendo il nostro impegno? O, invece, essendo correttamente generosi verso l'alleanza e pretendendo da tutti gli alleati un comportamento conforme? Il pacifismo isola le classi dirigenti ed è contro l'ONU perché riduce i poteri oggettivi, politici dell'ONU! Questo è un dato sui cui ragionare. Il pacifismo ha valore perché preme perché la guerra non sia l'elemento prioritario ma l'ultima delle soluzioni quando le condizioni che abbiamo di fronte smentiscono i principi fondamentali della nostra iniziativa politica, che sono valori, però, non interessi. Non può essere il petrolio....
PRESIDENTE.
Onorevole Bogi, la invito a concludere.
GIORGIO BOGI. Concludo, signor Presidente, grazie.
Questa è la logica che deve muoverci. Non possiamo indebolire le alleanze, perché non possiamo soggiacere a tentativi che le squilibrino e le indeboliscano anche se vengono da un alleato forte e potente come gli Stati Uniti. In tutto quanto riguarda le alleanze politiche internazionali dobbiamo essere coerenti e il Governo ci deve l'espressione della sua volontà in questo senso. In assenza di questo, rientreremmo nella logica non dei valori ma degli interessi
(Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).

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tratto dal sito:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=27139

nuvolarossa
04-10-02, 21:01
Caro Alberich,
riporto la parte iniziale

.........Signor Presidente, vorrei innanzitutto ringraziare il gruppo al quale appartengo perché mi consente, nell'ambito del tempo assegnatogli, un intervento con alcune valutazioni personali non coincidenti con l'opinione della maggioranza di esso. Confermo, come è ovvio e naturale, la mia estrema correttezza verso il gruppo nel comportamento ulteriore........

anche perche' sul resto dell'intervento non nascondo di fare abbastanza fatica a capirlo....mi sembra molto ermetico e di diversa interpretazione.....eppoi, secondo me. non si capisce assolutamente se il voto va a favore o va contro.

Nella prima parte che ho riportato sembrerebbe che voglia dire che....dissente, con alcune proprie valutazioni personali, dal gruppo diessino ma poi.......dice....che conferma la sua correttezza verso il gruppo diessino nel comportamento ulteriore che, secondo me, e' il momento del voto.
Quindi dissente dal gruppo DS ma vota NO assieme al gruppo DS.
Questa e' la mia lettura.....suffragata anche dagli applausi del gruppo dei DS che ha finalizzato il suo intervento.

Prego Alberich, se ha fonti giornalistiche piu' sicure o di Agenzia al riguardo, di notiziarci.
Non e' che non ci dorma stanotte....e' solo per una correttezza di informazione....perche' ho il timore che la stampa si sia buttata sulla notizia, come spesso accade, distorcendone il significato.

Un grazie ed un fraterno abbraccio

nuvolarossa
04-10-02, 21:55
Lo scontro in Parlamento. La Margherita, lo Sdi e l’Udeur votano con la maggioranza
Gli alpini partiranno, Ulivo diviso
Via libera alla missione in Afghanistan. Il centro-sinistra presenta 5 risoluzioni

ROMA
Partiranno i mille alpini chiesti da Bush per dare la caccia a Osama Bin Laden sulle montagne dell’Afghanistan. Il Parlamento ha approvato a grande maggioranza il loro invio, grazie ai voti favorevoli e alle astensioni incrociate della Casa delle libertà e di Margherita, Sdi e Udeur, e dopo un dibattito che ha frantumato l’Ulivo in almeno tre tronconi.
Un passaggio destinato a ridisegnare la geografia del centrosinistra, che per ora lascia all’archivio l’immagine di Rutelli che interviene solo a nome della Margherita e non viene applaudito da nessun deputato della sinistra. La divisione dell’opposizione ha reso necessarie ben dieci votazioni, ma il dibattito a Montecitorio si è chiuso con l’augurio del presidente Casini e un applauso di tutti i deputati indirizzato ai nostri soldati in partenza. Oltre al grosso costituito dagli alpini della Brigata Taurinense, probabilmente anche paracadutisti del Col Moschin, carabinieri del Tuscania e gli incursori del Comsubin.
Le risoluzioni votate sono state 6 (alcune anche per parti separate), una della maggioranza e 5 delle opposizioni (una Ds, una di Margherita e Sdi, una di Pdci e Verdi, una dell’Udeur, una di Rifondazione). Approvate alla fine quella della Maggioranza con 266 «sì», 151 «no» e 66 astensioni della Margherita, e il grosso di quella della Margherita. Ma paradossalmente la mozione più votata è stata quella dell’Udeur di Clemente Mastella, primo firmatario Pino Pisicchio, che ha fatto il pieno raccogliendo ben 429 «sì» su una parte e 321 sul resto.
«Sono contento - ha commentato Silvio Berlusconi - credo che questo fosse un voto necessario per completare l’operazione di pacificazione dell’Afghanistan». E ha ironizzato: «Dell’opposizione non parlo per amor di patria».
Soddisfatto anche il ministro della Difesa Antonio Martino che, sia al Senato che alla Camera, ha insistito nel tentativo di separare l’invio degli alpini in Afghanistan da una eventuale intervento militare in Iraq. I Ds accusano però Martino di aver sostanzialmente cambiato versione. Gavino Angius al Senato ricorda che proprio il ministro della Difesa ha più volte dichiarato che i nostri soldati non sarebbero andati in Afghanistan per rimpiazzare i militari inglesi e americani dirottati in Iraq.
Rifondazione, Verdi e Pdci, dicono un «no» netto alla guerra. Luciano Violante sottolinea poi alla Camera che la Quercia è d’accordo nel sostenere e rafforzare l’operazione «Isaf», la missione multinazionale per garantire la pace in Afghanistan, come del resto chiesto dal presidente afgano Karzai. Ma «Enduring freedom», sottolinea, è tutt’altra cosa. E soprattutto è radicalmente cambiata la strategia di Bush e lo scenario internazionale rispetto al dopo 11 settembre. La scelta americana della «guerra preventiva», anche unilaterale, non può essere condivisa, ma vanno rafforzate Onu e Unione europea. Insomma non è l’Italia a non garantire più il suo impegno, ma sono i termini della missione che nel frattempo sono mutati.
«E’ stato sconfitto il terrorismo? No», chiede e si risponde invece Rutelli. E quindi: «Possiamo interrompere il nostro impegno? No». E’ la prima volta che prendo la parola senza parlare a nome di tutto l’Ulivo, sottolinea. Ma il «sì» all’invio «è un impegno difficile ma doveroso, e mentre sono impegnati in questa operazione rischiosa i nostri uomini devono sapere che non c’è una sola metà del Paese al loro fianco». «Sono molto amareggiato da questa vicenda», confessa alla fine Giuliano Amato. E Fini: «L’Ulivo non ha credibilità come coalizione di governo».

Andrea Palombi

nuvolarossa
04-10-02, 22:03
L’ira di Bogi, Turci e Debenedetti. Ranieri: serve una dirigenza più forte

Strappo nei Ds, Petruccioli guida il fronte del sì

ROMA

Facce scure, deputati e senatori diessini che evitano perfino di guardarsi. Il dramma dei Ds spaccati dalla missione degli alpini in Afghanistan è tutto nei volti e nei gesti dei protagonisti. Le mille mediazioni per un documento che alla fine - per dirla con l’ex repubblicano Giorgio Bogi - «non era nemmeno una mozione e ci portava indietro di dieci anni» non sono bastate ad evitare i dissociati. A Palazzo Madama, Claudio Petruccioli prende la parola subito dopo il suo capogruppo: «Come senatore dell’Ulivo - dice - mi trovo di fronte a quattro mozioni diverse». Petruccioli non vota la mozione dei Ds ma quella dello Sdi e della Margherita, perché «più vicina» alle sue posizioni riformiste. E’ un dissenso totale dalla linea del partito, come il «no» di Lanfranco Turci e di Franco Debenedetti che spiega: «Se non votiamo in modo netto e chiaro perdiamo autorevolezza e peso nel voler cambiare le scelte politiche del Paese». Il documento diessino non viene votato nemmeno da Chiara Acciarini, Paolo Brutti, Piero Di Siena, Giuseppe Mascioni. Stefano Passigli , assente dall’aula perché al Quirinale, boccia il voto diessino al Senato che «apre un grave problema per la sinistra riformista» .
Alla Camera, oltre a Bogi, si contano 10 dissociati ds che votano la risoluzione della Margherita : Salvatore Buglio , Alessandro Maran , Alberto Nigra , Luigi Olivieri , Angelo Quartiani . Tra i dissidenti c’è il liberal Carlo Rognoni , ma ci sono anche i dalemiani Nicola Rossi , Giuseppe Caldarola , Franca Chiaromont e. L’ex sottosegretario agli Esteri Umberto Ranieri è impietoso: «Non siamo in grado di discutere liberamente e lucidamente dei problemi di fondo. Siamo prigionieri d’un forte condizionamento esterno. Ci vorrebbe un gruppo dirigente più forte».

F. Sa.

nuvolarossa
04-10-02, 22:07
Riepilogando......vedere articoli sopra riportati:
Bogi ha votato la mozione della Margherita (non ha votato quella dei DS) ed ovviamente NON ha votato neppure quella del Governo.......

Chiedo ad Alberich conforto di questa ricostruzione.

nuvolarossa
04-10-02, 23:14
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI19.JPG

Alberich
05-10-02, 01:36
sinceramente non ne so molto sulla mozione del governo, anch'io avevo letto l'articolo del corriere che risulta molto confuso. però, a mio avviso, emerge un dato: ha votato no a quella dei DS e sì a quella della margherita, favorevole all'intervento; ergo ha mantenuto una posizione del tutto coerente con la sua storia, mi pare.
riguardo al discorso: certo è molto ermetico, ma ci sono alcuni spunti estremamente interessanti, mi pare.
saluti

Anita
06-10-02, 21:33
Bogi ha votato no alla mozione dei suoi compagni diessini; ha votato no alla mozione del governo (come fa poverino a dare ragione a GLM) ed ha votato si ad una fetta della mozione della margherita che, per l'occasione, si e' fatta in due.
Tanto di petali ne ha tanti !
Insomma, il Bogi e' nel marasma piu' completo; stara' senz'altro maledicendo il giorno in cui e' uscito dal Pri.

Sorrisi

valbonesi widme
07-10-02, 09:56
no io mi riferifo ad una frase di la pergola nella quale dice: che al congresso qualcuno darà battaglia sul nulla non mi riferivo certo a Bogi che sapevo aver tenuto posizione seria
widmer valbonesi

kid
07-10-02, 10:40
E' serio sostenere una tesi e poi votare il contrario? E serio digrignare i denti come un randagio messo in un canile e tranquillizzarsi quando si vede la pappa? Dopo anni dentro i ds mi aspettavo che questi avessero appreso tutta la tradizione atlantista del Pri che Bogi ed i suoi avrebbero dovuto trasfondergli. Certo qunado vedo Previti sono sgomento, ma per lo meno non sono alleato di chi sostiene Saddam.

Alberich
07-10-02, 11:18
Originally posted by calvin
ma per lo meno non sono alleato di chi sostiene Saddam.

ahi, che caduta di stile....
saluti
m.

kid
07-10-02, 11:59
Caro ALberich, non è una caduta di stile. Saddam si fa forte delle divisioni interne al mondo democratico. Nessuno di noi vuole la guerra all'Iraq e nemmeno gli ambienti conservatori Usa, che so Kissinger. Ma la guerra va minacciata immediatamente, se siamo di fronte ad una violazione della sicurezza internazionale quale quella che Saddam rappresenta. E' possibile che i ds non se ne accorgano? Cioè un voto del parlamento uanime per la guerra preventiva, può essere la condizione per laquale la guerra si evita. Se gli iracheni si accorgono che non ci sono esitazioni da parte delle democrazie occidentali a bombardarli, è plausibile che accettino le ispezioni dell'onu e la piantino di produrre armi chimiche o nucleari. Visto che io non credo che i ds siano scemi, credo che loro preferiscono le dittature alle democrazie. Altrimenti non si metterebbero di traverso alla linea che in europa sostiene Blair, che non è Berlusconi e non terrebbero bogi ad abbiare alla catena.

strabone
07-10-02, 16:02
Un amico, peregrinando sospinto da venti a volte avversi a volte favorevoli nel mare sconosciuto di internet, capitò qualche giorno fa nel forum dei Repubblicani e tornato alla natia isola mi disse: "ma i Repubblicani sono tutti lì? Perchè in giro ce ne sono pochi, non ne vedo più, sono diventati dei cyberpolitici che propugnano le loro teorie nel breve spazio di un inciso anonimo o meno in qualche discussione telematica."

A me pare, e già lo dissi in altro titolo di discussione, che la nostra è diventata una atavica attesa, con una reazione alla società e ai suoi cambiamenti (per continuare la metafora) con tempi che neppure ad Ulisse furono concessi nella trascrizione omerica della storia mitologica.
L'importante è creare momenti (e non mi rivolgo al forum) in cui si possa parlare, parlare, parlare.
Congressi di parole tenuti da parolieri, un insieme di tanti Mogol riuniti in congrega tipo SIAE, un partito diventato un sindacato per giovani e vecchi nostalgici di quando le parole anticipavano di poco i fatti.
Al congresso, in sostanza, si parlerà? Si e quanto? Tanto!
Ci sarà qualcuno che grida, come al solito da qualche tempo, parole al vento, al vento avverso, ci sarà anche chi parla sottovoce perchè le sue parole si perderanno a favor di vento, c'è chi parlerà e basta perchè sa fare solo quello.
E se qualcuno ad un certo punto dicesse: ci siamo rotti i coglioni!!
Per un secondo ci sarebbe dello stupore, qualcuno direbbe "ammazza che volgare", e poi tutto come prima, via nel turbinio delle parole, nelle vorticosa danza del "calcinculo" repubblicano "giro gratis a chi afferra per primo la coda di volpe".....e giù il gettone!!

Il problema che attesa per attesa si dilatano i tempi di permanenza nei posti guadagnati, si prolunga la discussione sul nulla per conservare la propria sicurezza personale; del partito a chi sta dove vuole stare, e ci sta bene, non penso importi più di tanto. E non dite che non è vero.

Parlare, parlare, parlare, tanto basta la parola (come diceva una vecchia pubblicità.

kid
07-10-02, 16:20
I posti servono a far politica, se no si sta per strada o su internet ed i risultati sono quelli che sono. Abbiamo fatto una crisi di governo sui posti, e vorrei vedere! C'era una prospettiva strategica, che è poi fallita, ma c'era anche l'esigenza di non essere presi a calci in faccia dal nuovo governo Andreotti. La crisi del partito è iniziata lì, perchè fuori dal governo, anche un governo miserabile come l'ultimo di Andreotti a messo a rischio non so quanti repubblicani che si sono stretti sotto e si sono buttati sulla prima sponda utile, quella del Pds e dei progressisti. Bella miseria e bell'onta sul nostro partito. Ma insomma la supereremo. Come supereremo questa fase. Anche perchè i posti sono pochi e maledetti e chi li occupa se ne frega. Allora siamo scontenti del governo Berlusconi e della sua maggioranza, caro Strabone? Beh mica sei l'unico nel partito ti assicuro, a Carrara, come a Roma. Il problema è: gli amici capiscono che l'Ulivo non era praticabile? Capiscono che la politica internazionale è la priorità basilare delle nostre alleanze? E capiscono che nella questione specifica c'è un'indignità morale dei ds che dovrebbe far rabbrividire davvero, altro che i falsi in bilancio e le evasioni fiscali dei dipendenti del nostro amato premier!
Io non credo quindi che al Pri nel suo complesso piaccia e soddisfi questa attuale alleanza. E' un'alleanza alla quale siamo stati costretti e abbiamo sofferto subito con i mancati deputati e il mancato ruolo nel governo. Siamo stati tollerati e magari anche conrollati a vista. Il problema è se si può emancipare qualcosa di questa alleanza, se vi sono altri ambienti oltre al nostro, magari limitrofi, pronti a lanciare un guanto di sfida, soprattutto a fronte degli errori compiuti dal governo. Ma il solco tracciato è questo, nel senso con non c'è un'altra sponda a cui approdare. O si costruisce da questa parte del fiume, e si puù discutere su come costruire e o si annega nel fiume. Io ho apprezzato, ad esempio, la posizione della margherita sulle questioni internazionali. Se saranno coerenti rompereanno con i ds.

Alberich
07-10-02, 16:20
Il tuo discorso è molto sensato, ma non mi convince poi molto.
Il fatto che nessuno voglia la guerra è tutto da dimostrare, anzi, mi pare smentito dai fatti. Vogliono fare la guerra, eccome se vogliono, e i motivi sono ben chiari, quasi palesi. Il presidente Giorg Busc sta affrontando dei problemi enormi di politica interna. Primo: la crisi economica avanza galoppando come nessuno si aspettava un anno fa, e i timidi tentativi di porre rimedio si sono rivelati insufficienti, il rimborso fiscale non ha sortito gli effetti sperati, l’abbassamento dei tassi di interesse pure. Secondo: la credibilità del Nostro è vicina allo zero, dopo l’11 settembre il paese si è stretto attorno alle istituzioni, al presidente in particolare, e le ha sostenute con forza. Ma se l’istituzione ha ricevuto questo appoggio unanime, non così è stato per la persona. Busc appare sempre più chiaramente come un presidente a scadenza. Terzo: il rinnovo di parte del parlamento rischia, per i motivi succitati, di rivelarsi una sconfitta per Giorg Dàbliu Busc; e immagino tu sappia come funziona il sistema istituzionale americano, e come siano già normalmente difficili i rapporti Congresso-Presidente...
Pertanto io credo –senza averne la certezza, beninteso- che sia una tipica guerra finalizzata alla politica interna. Sia chiaro che mi permetto di esprimere questi giudizi senza imbarazzi, essendo da sempre un atlantista, e non avendo una storia da occultare, come i miei amici diessini; quindi prego di evitare commenti tipo: "amico dei terroristi", "sporko komunista". Non possiamo confondere l’alleanza atlantica con una sudditanza, soprattutto da quando l’URSS è diventato CSI e da quando l’Europa si avvia ad essere una potenza.
Quello che ti ho scritto prima erano dati di fatto, l’affanno del presidente USA mi pare incontestabile; ma ovviamente non sono sufficienti a giustificare una tesi tanto forte. A questi dati evidenti, però, si aggiungono degli indizi, e sono questi che mi fanno sospettare, e non poco. Primo, e principale, indizio è la tempistica. Come mai proprio adesso, proprio in coincidenza coi tre punti che ho elencato prima, esce questa storia? Perchè non prima? E se ho torto, qual’è il casus belli vero capitato in queste ultime settimane? E perchè così in fretta? Perchè Giorg Dàbliu ha fatto di tutto per evitare le ispezioni ONU? Una tempistica veramente insolita. Secondo: le "prove inconfutabili" della colpevolezza di Saddam, chissà perchè, sono state tenute segrete e non hanno convinto nessuno, se non chi era convinto già prima della necessità dell’attacco. E anche qui la tempistica fa pensare: sono uscite in ritardo di qualche settimana, quando il Nostro si è accorto che non c’era assolutamente il consenso sperato attorno all’avventura Irachena. Mi fanno davvero molto pensare questi due indizi, davvero molto.
Aggiungo qualche considerazione personale, liberi di rifiutarle. La pericolosità di Saddam è tutta –ma proprio tutta- da dimostrare. Il sig.Hussein, anzi, a quanto ne so io, è uno dei pochi capi di stato nell’area ad aver sperimentato delle forme di tolleranza religiosa, non dimentichiamo che il suo preziosissimo collaboratore Tareq Aziz è un cristiano. Dipingere Saddam come un Bin Laden iracheno è oltremodo fuorviante.
La guerra preventiva non esiste, e basta. Proprio non esiste. In special modo non può esistere guerra preventiva in assenza di prove ultra-certe e di fatti incontestabili.
La guerra all’Iraq avrebbe, comunque, un esito straordinario. Riuscirebbe, cosa sulla quale nessuno avrebbe mai scommesso nulla, a formare un fronte unico islamico, sarebbe un vero e proprio richiamo alle armi per tutti i musulmani del mondo.
Che poi Saddam sia un figlio di buona donna e che faccia di tutto per farci perdere la pazienza son d’accordo, ma non facciamo il suo gioco, lo abbiamogià fatto per troppi anni, guerra e sanzioni comprese, come si è visto.
saluti
m.

kid
07-10-02, 16:42
premesso che la risposta che stavo scrivendo a Strabone è stata postata pirma che la concludessi, si è introdotto un post d'Alberich molto serio e ragionato e dò a lui la priorità di risposta a lui. Strabone mi perdoni, ma prima i giovanissimi.
Alberich con nessuno vuole la guerra mi riferivo essenzialmente a noi repubblicani, noi Pri e citavo anche le perplessità di parte del mondo repubblicano statunintense non immediatamente vicino alla presidenza. La tua critica a Bush è dunque pertinentissima e i tuoi dubbi a proposito sono anche i nostri del Pri. In quanto ci rendiamo conto che ci sono interessi geopolitici nell'area e che comunque l'amministrazione Usa legge la politica estera in chiave interna, come non potrebbe essere altrimenti. Ora il punto è un altro però. Nel senso che la minaccia Saddam è reale e non è mai stata sottovalutata. L'attuale amministrazione usa sostiene di avere delle prove della produzione mai interrotta di armi chimiche e di sostegno iracheno a Al quaia. Questa tesi è stata avanzata già all'indomani dell'11 settembre e possiamo credere che da allora ad oggi siano state rintracciate le prove di quanto sostenuto allora in termini ipotetici. Di queste prove sono stati informati i capi di governo occidentali e nessuno mi pare le confuti. Ci si divide sul rischio dell'azione militare e le conseguenze della stessa. Il problema però è di principio. Ossia a fronte di una minaccia rivolta verso un paese alleato o forse il nostro stesso paese, come ci si comporta? E' legittimo richiedere le ispezioni per rassicurare l'opinione pubblica statunitense, visto che la nostra non si capisce come al solito cosa pensa, grazie ai partiti socialdemocratici europei che avevano Saddam nell'internazionale socialista fino a non so che anno fa - hai ragione su Saddam laico, lui viene dal partito Baath, affiliato all'internazionale socialista fino al '70 almeno, lo stesso di Assad, ma mi pare che le cose siano un po' cambiate da allora ad oggi -. E poichè le ispezioni sono rifutate à giusto o non è giusto minacciare un'azione armata per riprenderle visto che la minaccia è reale, mi pare, e non supposta. Per questo ritengo che la strada per evitare la guerra sia innanzitutto di minacciarla esattamente come viene minacciato il terrorismo. E su questo im paesi occidentali non dovrebbero avere un dubbio in proposito ed essere compatti in attesa degli eventi, soprattutto quelli che già sostengono l'alleanza. Alleanza che ha chiesto all'Italia di onoreare i suoi impegni e quando si sta in un'alleanza non è che ci si scegli il ruolo che ci piace di più, ma si assolve quello che l'alleanza ci assegna. Vengo alla guerra preventiva. La guerra fredda è stata una guerra preventiva. Grazie alla minaccia atomica ababiamo tenuto i sovietici all'interno dei loro confini. Se avessimo usato una guerra preventiva con Hitler forse avremmo risparmiato al mondo gli orrori della seconda guerra mondiale. Noi abbiamoa che fare, insomma con una dittatura di cui non sappiamo quanto e come ci possiamo fidare. Dobbiamo evitare di subire un secondo colpo dopo l'11 settembre e se per evitarlo serve un'azione preventiva io sono ed il mio partito è favorevole a svolgerla. Ma alla Camera giovedì scorso non si discuteva di questo. Si discuteva del ruolo della nostra alleanza e con la scusa della guerra preventiva i ds si sono smarcati su questo ruolo che loro stessi, dal governo avevano pure stabilito. Hanno fatto un favore a Saddam, lo stesso che del resto gli resero nel '91. E credo che altri gliene renderanno. Grzie a dio c'è Rutelli! E con questo mi taglio le dita.

kid
07-10-02, 18:01
la margherita potrebbe essere una sponda politica per il pri, in base alla posizione politica internazionale appena assunta e anche perchè la nostra insoddisfazione verso l'attuale alleanza ci può spingere a muoverci in una qualche diversa direzione. Peccato che la Margherita non ci riconosca come soggetto politico. Per cui dovremmo scioglierci ed aderire al partito di Rutelli e dei nipotini di dossetti! Per cui, insomma, la prudenza ha ancora una qualche ragione di esistere.

strabone
07-10-02, 20:34
La prudenza è fondamentale per chi come il PRI sta ballando da solo (dal film di Bertolucci) e guarda gli altri più grandi che possono pure scegliersi la dama o il "cavaliere" con cui giostrar le danze.
La margherita su molte cose è molto vicina, in particolare devo dire sulla critica nei confronti dei DS e sulla loro cronica malattia detta "fagocitosi" che li porta a mangiare tutto ciò che per loro è appetibile. Nessun salasso guarirà il loro morbo e questo la margherita lo sa e a livello locale sono tante le iniziative di autonomia e rivendicazione di identità. Ma attenti tutti; democristiani nacquero e democristiani creberro, quindi democristiani morranno.
Sulla politica internazionale al di là dei contenuti mi è sembrato un tentativo di dare un pò di smalto al Rutelli, un pò troppo impallidito dopo la sua vacanza estiva su qualche lido.
E' un mettere in bocca di un vero e proprio piacione una autorevolezza, una dignità e un senso di responsabilità che Rutelli aveva dimenticato sui tavolini radicali dello "spinello libero" di fine anni settanta.
Su Berlusconi si potrà dire anche, caro Calvin, che è repubblicano; si lui, operaio, muratore (qualifica da tessera P2), imprenditore, politico, amico di Craxi (e chi più calunnie e leziosità ha aggiunga), ma ora dobbiamo dire, urlare, che lui ha devoluto una parte della sua provvidenza a noi poveri repubblicani sperduti salvandoci dalle grinfie comuniste del centrosinistra. Questo è quello che sostengono molti dei repubblicani di destra.
Facciamocelo dire ancora al congresso.
In un tripudio generale di ovazioni al grido di: W la Finanziaria! Evviva il presidente della commissione!
(mi sembra di vedere una scena di un film di Villaggio).

la_pergola2000
07-10-02, 23:42
...........m'ama, non m'ama..........vedete mi sto' rilassando.
Un conto e' la fondazione della margherita, un conto e ' una alleanza con la margherita, cosi' semplicemente un ema da sviluppare.
Al mio ritorno ne potremo anche discutere.
Ciao.

kid
08-10-02, 10:53
In quanto l'unico leader che il pri in un congresso omaggiò a gran voce ed appluasi si chiama Massimo D'Alema a Roma nel '95 mi pare. Io mi vergognai del mio partito in quell'occasione. Perchè la cortesia è un conto, la simpatia anche, ma sprofondare nell'adulazione è un brutto segno. Soprattutto per come D'Alema si comportò con il Pri. Non penso che ci siano rischi di questo genere verso Berlusconi. Come non credo che il congresso del Pri potrà applaudire la sua finanziaria ed in generale il suo governo, fatta salva la politica estera. Poi la salvezza del pri dipende da noi e da nessun altro, meno che mai da Berlusconi. E chi dice il contrario si sbaglia di grosso. L'analisi sulla Margherita di Strabone la sottoscrivo. Piuttosto so che Rutelli non avrebbe voluto ditinguersi dai ds sul voto e vi è stato costretto.

echiesa
08-10-02, 14:15
Originally posted by calvin
In quanto l'unico leader che il pri in un congresso omaggiò a gran voce ed appluasi si chiama Massimo D'Alema a Roma nel '95 mi pare. Io mi vergognai del mio partito in quell'occasione. Perchè la cortesia è un conto, la simpatia anche, ma sprofondare nell'adulazione è un brutto segno. Soprattutto per come D'Alema si comportò con il Pri. Non penso che ci siano rischi di questo genere verso Berlusconi. Come non credo che il congresso del Pri potrà applaudire la sua finanziaria ed in generale il suo governo, fatta salva la politica estera. Poi la salvezza del pri dipende da noi e da nessun altro, meno che mai da Berlusconi. E chi dice il contrario si sbaglia di grosso. L'analisi sulla Margherita di Strabone la sottoscrivo. Piuttosto so che Rutelli non avrebbe voluto ditinguersi dai ds sul voto e vi è stato costretto.

Non credi che applaudiranno per la finanziaria e company???Ho i miei dubbi.Lo dici anche tu che ormai dicono che la nostra salvezza dipende dal cavaliere.
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
08-10-02, 14:53
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI20.JPG

kid
08-10-02, 15:10
nel nostro avvenire non ci vedo Berlusconi. Un contro slogan per il congresso?

nuvolarossa
08-10-02, 16:41
Riepiloghiamo i threads dove si parla del Congresso----->
--------------------------------------------------------------------
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=23256&highlight=Congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=15032&highlight=Congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=14890&highlight=Congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=24340&highlight=Congresso
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=20982&highlight=Congresso

echiesa
08-10-02, 18:22
Originally posted by calvin
nel nostro avvenire non ci vedo Berlusconi. Un contro slogan per il congresso?


Sono un pò stanco: penserò ad un sondaggio.
saluti
echiesa:fru

nuvolarossa
15-10-02, 18:01
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI25.JPG

nuvolarossa
16-10-02, 23:21
Intervento di Antonio Zoli

Il Paese attraversa un momento difficile, sia per problemi di carattere internazionale sia per problemi interni, sopratutto nel campo dell'economia e del sociale. E' importante quindi un serio impegno comune per contribuire a risolvere le questioni che per i cittadini, in molti casi, sono drammatiche.

Intendo quindi il Congresso Nazionale convocato in via straordinaria, non come momento di scontro fra la scelta della coalizione: o con il centro-destra o con il centro-sinistra; ma come momento per la elaborazione di un "progetto" che contribuisca alla soluzione dei gravi problemi che l'Italia deve affrontare. Dobbiamo quindi discutere:

sulla identità e salvaguardia di un movimento politico che si identifichi nella tradizione di quella parte del partito D'Azione che, con Ugo LaMalfa confluisce nel Pri e che ha espresso, nell'Italia del dopoguerra, uno Stato Sociale, ma ha anche saputo farsi carico delle compatibilità di una società Occidentale;

su come operare per il superamento dell'attuale configurazione dei Poli che si contrappongono in Parlamento e che si rispecchiano nel Paese, nell'uno e nell'altro non essendoci più ideali, principi, senso del dovere, ma solo tattica, puro calcolo di convenienza, subalternità alla cultura del momento;

su come rafforzare le Istituzioni affinchè non diventino preda di una nuova èlite governante che non tollera la loro autonomia ed i loro poteri, ridimensionando abitudini all'indipendenza di pensiero e di giudizio. E' in gioco il valore politico della legge uguale per tutti, l'interesse collettivo di una comunità ad avere la fiducia che la legalità valga anche per chi, con il potere, pretende l'immunità.

Il mantenimento della nostra amicizia e solidarietà con gli Usa non è in discussione. Dobbiamo invece riflettere sul significato della nuova strategia americana di "guerra preventiva". Una volta stabilito il principio che una Nazione ha il diritto all'attacco preventivo non c'è modo di negare lo stesso diritto ad un altro Paese, accettando così un principio dalle conseguenze imprevedibili. Diventa quindi sempre più importante e necessario il rafforzamento della UE e dei suoi organismi deliberanti, che ci permettano di parlare in modo univoco. Dobbiamo riflettere sul fatto che la riorganizzazione, in Europa, di un ceto politico conservatore, non possa essere l'anticamera di una strategia che ha come obiettivo l'accantonamento dello Stato Sociale. La Comunità Europea deve diventare un soggetto attivo ed autorevole in campo internazionale.

Stiamo vivendo un cambiamento strutturale della società industriale classica verso una società dei servizi, basata su tecnologia e sapere, che modifica il mercato del lavoro e del posto fisso. E' importante approfondire le ragioni di una critica, specialmente del mondo giovanile, nei confronti dell'attuale fase di sviluppo, meglio identificata come globalizzazione. Dobbiamo saper contrapporre a questa critica un alinea politica ed economica, socialmente orientata. L'Italia presenta squilibri sia dal lato della finanza pubblica sia da quello della competitività del sistema produttivo e delle infrastrutture. Le risorse finanziarie per gli investimenti pubblici sono quasi nulle, quindi è necessario agire sulla spesa corrente e sull'aumento del tasso di sviluppo, cioè: settore pubblico più efficiente, mercato del lavoro più flessibile, imprese tecnologicamente più capaci. Se perdiamo l'industria dell'auto, dopo aver perso quella della chimica e dell'informatica, perdiamo l'ultimo sistema industriale del Paese. Il tema del mercato del lavoro, della riforma del sistema pensionistico e della sanità comprendono importanti trasformazioni del tessuto socio-economico italiano. Vengono messi in discussione gli interessi, la dignità personale e l'avvenire dei cittadini, specialmente quelli più giovani e quelli che non hanno un posto fisso. Non si deve quindi procedere in una sola direzione, ma tutti insieme dire, ad esempio che: a) il risparmio che si attua con la riforma delle pensioni deve essere impiegato in parte per rimodernare il tessuto infrastrutturale del Paese, e in parte per ampliare il grado di copertura delle assicurazioni contro la disoccupazione e per predisporre una riforma degli ammortizzatori sociali; b) il sindacato deve affrontare la grande sfida di come organizzare la transizione della "società dei diritti" imperniata sulle garanzie utili a compensare iniquità sociali, alla "società degli interessi" fondata sui valori delle scelte individuali e della flessibilità.

Come dicevo all'inizio, questo è il compito del Congresso.

Maggioranza e minoranza debbono quindi contribuire, ciascuna dalla propria posizione, alla salvaguardia e rilancio del partito, cercando di farne, come ha detto il segretario "la riserva e la risorsa democratica del Paese".

Antonio Zoli-Consigliere nazionale di minoranza

.................................................. .................................................. .....
tratto dal sito web del
http://www.prilombardia.it/imgs/pri.gif (http://www.pri.it)

nuvolarossa
21-10-02, 22:37
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI32.JPG

nuvolarossa
23-10-02, 18:16
VERSO IL CONGRESSO DI FIUGGI
L'assemblea del Pri in linea con Nucara
REGGIO CALABRIA

Si terrà a Fiuggi in questo fine settimana il congresso nazionale del Partito repubblicano italiano. In questi giorni si sono tenute a Reggio e provincia le assemblee di sezione. In quella «R. Sardiello», presieduta dal segretario provinciale Pino Nicolò, è intervenuto anche il segretario nazionale, l'on. Francesco Nucara, sottosegretario all'Ambiente. L'assemblea, che ha indicato i delegati al congresso, ha approvato all'unanimità la relazione dell'on. Nucara. Il Pri della sezione «Sardiello» nella mozione conclusiva «apprezza lo spessore politico e l'ampiezza dei temi trattati dalla relazione di Nucara. Una relazione che – come si legge in un comunicato – si distingue, coglie pienamente lo spirito ispiratore del congresso di Fiuggi che tende a rilanciare una nuova politica per il Mezzogiorno e a consolidare la posizione del Pri nella coalizione di centrodestra dopo la scelta fatta al congresso di Bari». «Alla luce dei risultati elettorali nelle recenti consultazioni amministrative – prosegue il comunicato –, tale scelta si è rivelata premiante tale da consentire notevoli successi al partito su tutto il territorio calabrese. In particolare aver ottenuto il 4.5 per cento alla Provincia di Reggio e il 3.5 al Comune consente al Pri maggiore incisività nell'azione politica, essendo anche ben rappresentato a Palazzo San Giorgio da Gianni Rizzica, primo vice sindaco repubblicano nel comune di Reggio». Il documento si conclude, ribadendo la linea del partito: «La proposta politica Pri si caratterizza per un senso di autonomia rispetto alle altre forze politiche della coalizione».

nuvolarossa
24-10-02, 17:49
Intervento di Italico Santoro

Leggendo l'intervento che Gianni Ravaglia ha predisposto per il dibattito precongressuale mi è sembrato di riascoltare, anche nel linguaggio, - "l'anima dei partiti, la loro tradizione, la loro cultura, il loro progetto politico" - l'eco di una lontana stagione della Federazione Giovanile Repubblicana, di un impegno che allora ci accomunò e ci coinvolse fino in fondo, con Gianni e con altri amici, qualcuno dei quali (ricordo per tutti Gaetano Zorzetto e, su un fronte allora diverso, Giampiero Batoni) purtroppo oggi non è più tra di noi.

Anche allora il tema in discussione era il rilancio del PRI: di un partito che sembrava si stesse spegnendo e al quale la recente segreteria di Ugo La Malfa cercava di imprimere nuovo impulso. Ci riuscì. E con lui ci riuscimmo tutti.

E così anche ora mi ritrovo in accordo con molte delle cose che Gianni ha scritto e con molte di quelle che lascia intendere. C'è un solo vero punto di dissenso. E trovo una dimenticanza.

Il punto di dissenso riguarda il sistema elettorale oggi in vigore. Che non condivido, così come non lo condivide Ravaglia. Ma che, purtroppo, esiste e condiziona - con il maggioritario di collegio - l'intera vita politica italiana. Obbligando i partiti a schierarsi, da una parte o dall'altra; ad allearsi, pena la loro scomparsa dal Parlamento, che in un paese come l'Italia significherebbe l'anticamera dell'estinzione.

Se questo è il punto, ci sono tre buone ragioni per scegliere, malgrado tutte le sue insufficienze e le sue contraddizioni, l'alleanza con il centrodestra. La prima è rappresentata proprio da quella che ho definito "la dimenticanza" nell'intervento di Gianni: la politica estera e la collocazione internazionale dell'Italia. La politica estera, come era solito ricordare Ugo La Malfa, è l'involucro che tutte le altre politiche contiene e condiziona. Sulle scelte internazionali il centrosinistra non è in grado di esprimere una maggioranza autonoma ed organica coerente con la tradizione occidentale dell'Italia e - in particolare - del PRI.

Non lo fu quando Presidente del Consiglio era Romano Prodi: servirono i voti dell'opposizione per salvare il governo. D'Alema poté decidere l'impegno nel Kossovo grazie alla provvisoria transumanza, organizzata con sagacia dall'ex-presidente della Repubblica Francesco Cossiga, di un folto gruppo di parlamentari da uno schieramento all'altro sotto le bandiere dell'UDR.

Dopo "l'attacco all'America" la situazione si è fatta più grave. La politica estera è ancora più condizionante, la lotta al terrorismo durerà a lungo e obbligherà tutti a scelte drammatiche, il tema della guerra e della pace (che è dicotomia ben diversa da quella tra guerrafondai e pacifisti) caratterizzerà l'orizzonte politico per un lungo arco di storia. E di fronte a questo scenario la sinistra italiana appare, anche nelle sue componenti migliori, del tutto impreparata, oltre che terribilmente divisa. Come direbbe Angelo Panebianco, manca completamente del "principio di realtà" che, se è indispensabile in politica, domina in assoluto nei rapporti internazionali. O maschera dietro un pacifismo di facciata quel sostanziale antiamericanismo che non è nuovo e che ci trovammo a contrastare - come Gianni ricorderà - anche negli anni giovanili e nella stessa FGR.

La seconda ragione è rappresentata dal blocco di forze sociali di cui il centrosinistra e il centrodestra sono espressione, a prescindere dalle posizioni intellettuali di singoli esponenti o anche dei vertici dei due schieramenti. Il centrosinistra coagula forze che per motivi storici - qualche volta anche nobili - si oppongono alle riforme di cui il paese ha bisogno. Nel centrodestra sono invece le forze che tali riforme sollecitano, in modo magari confuso e contraddittorio.

La riprova l'ha offerta, involontariamente, Tony Blair. Il documento sulle politiche economiche e sociali da lui sottoscritto con D'Alema, allora Presidente del Consiglio, venne immediatamente sconfessato da quest'ultimo in seguito all'ultimatum che gli venne imposto da Sergio Cofferati e dalla CGIL. Analogo documento che Blair ha sottoscritto con Berlusconi si è trasformato nella piattaforma politica di un vertice europeo, quello di Barcellona.

La terza ragione, infine, discende dalla seconda. Tra quelle forze che vogliono le riforme e che votano per il centrodestra si ritrovano anche per buona parte gli elettori repubblicani, quelli che negli anni settanta e ottanta contribuirono, magari senza iscriversi al PRI, ai nostri successi elettorali. Per recuperarli, e ritornare ad essere partito di effettiva consistenza, è necessario essere antagonisti alla sinistra. E aspettare che si esaurisca questa lunga fase di transizione, che sta bruciando schieramenti, partiti e uomini politici creati o gonfiati dalla ventata di follia che ha attraversato il paese all'inizio degli anni novanta e che assunse le forme del giustizialismo e del maggioritario.

L'alleanza con il centrodestra non significa naturalmente, e non deve significare, rinuncia all'autonomia critica, sia pure esercitata nei modi e nei limiti che sono consentiti dal sistema maggioritario e dalla nostra ridotta forza elettorale. Soprattutto, non significa e non deve significare rinuncia alla nostra capacità progettuale.

Perché è di un progetto politico che il paese ha oggi bisogno. Il paese, non il partito. Un progetto che parta da una forte convinzione occidentale in politica estera per definire il ruolo dell'Italia nell'era della globalizzazione. Come è scritto in una nota politica, il "patto" è un sistema di alleanze per ripartire le risorse esistenti. Il "progetto" è un'ipotesi di sviluppo, di crescita, di espansione perseguita attraverso un vigoroso processo riformatore.

Ne abbiamo indicato anche le priorità. Tre punti: Mezzogiorno; impresa; ricerca e innovazione. Tre punti fra loro interconnessi, tre occasioni da cogliere e non tre dazi da pagare. Tre frontiere attraverso le quali far passare il rilancio dell'economia e della società italiana.

Intorno a questo progetto, che è al centro del nostro Congresso, esortiamo tutti i repubblicani a lavorare, maggioranza e minoranza; con il prezioso contributo degli esponenti della società civile cooptati in Consiglio Nazionale.

Tutti. Perchè, parafrasando Gianni Ravaglia, comune è la nostra anima e cioé la nostra tradizione, la nostra cultura; e quindi comune può essere il nostro progetto politico.

Italico Santoro
Capo della Segreteria Politica del PRI

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tratto da:
http://www.pri.it

nuvolarossa
26-10-02, 12:20
«Con la Cdl, ma autonomi nella critica»

Seicento delegati, inno di Mameli, messaggi di saluto da Ciampi e Berlusconi.
Si è aperto ieri a Fiuggi il 43° congresso nazionale del Partito repubblicano italiano. «Alleati leali della Casa delle libertà, ma autonomi nella critica», è il messaggio scelto dal segretario del Pri Francesco Nucara per inaugurare i lavori: «Abbiamo scelto di schierarci con la Cdl perché è lì che si ritrova chi spinge per le riforme necessarie al Paese e che, negli anni del proporzionale, votava per il Partito Repubblicano Italiano». Critiche da Nucara al centrosinistra «affossato dai girotondi», alla «devolution selvaggia di Bossi» e al premier: «Presidente, si occupi di più delle questioni italiane che hanno bisogno di lei e di una guida autorevole».

nuvolarossa
27-10-02, 14:46
La Malfa avverte: le divisioni nella Cdl frutto degli insuccessi

FIUGGI — Giorgio La Malfa accoglie «favorevolmente» gli inviti di Silvio Berlusconi alla coesione della coalizione, ma ammonisce: «Il presidente del Consiglio è il primo a doversi preoccupare delle divisioni nella maggioranza». Parlando a margine del 43° congresso del Pri in corso a Fiuggi, il presidente dell’Edera spiega: «Le divisioni all'interno del governo sono frutto degli insuccessi e non dei successi di esso. Berlusconi non attribuisca le difficoltà del governo alle divisioni, ma si renda conto che la realtà è il contrario: le divisioni sono frutto delle difficoltà che il governo incontra».
Dello scontro tra Nord e Sud ha parlato Anita Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei Due Mondi: «Rifare l'Italia partendo dal Sud nel nome e sull'esempio di Giuseppe Garibaldi contro i movimenti del Nord che puntano a dividere in due il Paese», ha detto al congresso repubblicano. «Lo scontro tra Nord e Sud — ha aggiungo la Garibaldi, presidente dell'associazione "Mille donne per l'Italia" — si sta sviluppando trasversalmente in modo drammatico in tutti i partiti della maggioranza e dell'opposizione. In questo momento il Pri dovrebbe cogliere la palla al balzo e, forte della sua maggiore presenza nelle regioni meridionali, innalzare l'immagine del mio bisnonno Giuseppe Garibaldi e nel suo nome "rifare l'Italia" a partire dal Sud, esattamente come lui fece nel 1860».
Anita Garibaldi ha quindi rilevato che «dopo il Risorgimento l'Italia venne distrutta dai funzionarietti e dai burocrati piemontesi che calarono da Torino; oggi il pericolo certe politiche localistiche cavalcate da movimenti che nel nord sono abbastanza popolari».
A conclusione della prima giornata del congresso La Malfa ha attaccato il ministro Frattini. «Chiederemo un'inchiesta sugli altissimi stipendi dei vertici della pubblica amministrazione determinati dalla legge sullo "spoil system"» ha detto La Malfa. Faremo una battaglia- aggiunge - è una vergogna nominare dirigenti dello Stato sulla base di scelte politiche». La Malfa ha rilevato che la norma «è figlia di quella riforma Bassanini varata dal centrosinistra. Il ministro Frattini - ha aggiunto - ha allargato la situazione peggiorandola, ma il principio lo aveva stabilito la sinistra».

Garibaldi
28-10-02, 13:18
se c'e' da ripartire da quarto per marsala??!?!!?!?
e risalire tutta l'Italia!?!?!??!
Obbedisco!!!!!

nuvolarossa
28-10-02, 19:39
Edera, per il simbolo alle elezioni
servirà il via libera di Nucara

Non ci sono state delle sostanziali novità nel congresso nazionale del Pri a Fiuggi. Le due mozioni presentate (quella che conferma l'alleanza con il centrodestra votata dalla maggioranza e quella che vorrebbe l'autonomia dai due schieramenti votata dalla minoranza) hanno evidenziato i rapporti di forza già emersi a Bari.
Il presidente La Malfa e il segretario Nucara hanno raccolto all'incirca il 70 per cento dei voti mentre il restante 30 per cento dei consensi è andato alla minoranza di cui fanno parte anche le federazioni romagnole.
Di diverso, rispetto a Bari, c'è stato un abbassamento di toni nel confronto interno al partito. Ad aiutare il disgelo è stata l'approvazione del nuovo statuto interno del Pri, approvato sia dalla maggioranza che dall'opposizione.
Le posizioni in campo restano comunque quelle di prima. Da Roma confermano che il Pri è alleato con il centrodestra e che le federazioni locali non potranno decidere autonomamente di correre con il centrosinistra a livello locale. Nucara si è però impegnato ad esaminare con le federazioni locali dei casi particolari in cui potrebbero essere concesse delle eccezioni. Ma, al momento, nulla fa pensare che Cesena possa rientrare fra le possibili deroghe al vincolo di alleanza con il centrodestra. Intanto il segretario della sezione Pri di Villa Chiavicche, in risposta ad un intervista del presidente di sezione Strada, dichiara: «Le due deleghe della sezione per partecipare al congresso erano a disposizione di tutti colorro che erano interssati a partecipare ai lavori».

nuvolarossa
30-10-02, 17:41
P.R.I. - Risultati del Congresso di Fiuggi

Congresso Pri: Confermata la linea di Nucara. Lealtà critica con Berlusconi. Il 43. congresso del Partito repubblicano italiano, conclusosi a Fiuggi, ha confermato la linea del segretario Francesco Nucara. Lo spoglio dei voti ha attribuito il 67 per cento dei delegati alla mozione presentata dalla segreteria ed il restante 33% a quella della minoranza, confermando sostanzialmente gli equilibri interni usciti dal congresso di Bari. Rinnovato anche il Consiglio nazionale del Pri. I componenti risultati eletti dal congresso si riuniranno entro il prossimo mese per confermare la segreteria e la presidenza del partito. Una nota del Pri sottolinea che i lavori del congresso "hanno confermato la scelta dell'alleanza con la Casa delle libertà" e la linea "sostenuta dal segretario nazionale, Francesco Nucara, e dal presidente, Giorgio La Malfa, di leale appoggio, all'occorrenza critico, al governo Berlusconi". La lista di maggioranza ha ottenuto 15.722 voti, mentre a quella di minoranza ne sono andati 8.014. Il Pri ricorda poi che "è stato inoltre approvato, unitariamente alla minoranza interna, il nuovo statuto del partito che chiude la lunga diaspora repubblicana e garantisce nel sistema elettorale maggioritario vigente, rapidità di scelte e garanzie democratiche per tutte le organizzazioni del partito".

nuvolarossa
31-10-02, 18:58
Il saluto del Presidente del Consiglio Berlusconi a La Malfa e Nucara per il 43° Congresso

Caro Giorgio e caro Francesco,

purtroppo sono impossibilitato a prendere parte, come avrei vivamente desiderato, al 43° Congresso del Partito Repubblicano Italiano, a causa di concomitanti impegni di carattere internazionale.

Ne sono sinceramente dispiaciuto, anche perché lo considero un appuntamento importante per la nostra democrazia, per i rapporti tra le forze politiche che aderiscono alla Casa delle Libertà e per l'azione complessiva del Governo.

Il Governo che ho l'onore e l'onere di rappresentare è impegnato a realizzare il patto sottoscritto con gli elettori, cioè l'insieme delle riforme da cui dipende la modernizzazione dello Stato e lo sviluppo dell'economia del nostro Paese, nelle nuove condizioni internazionali succedute all'evento dell'11 settembre del 2001 che ha cambiato il corso della storia.

Il successo di questo progetto di cambiamento dipende non solo dalla capacità dei singoli ministri e del Governo nel suo insieme, ma anche dal grado di coesione delle forze politiche che lo sostengono.

La diversità di tradizioni politiche e di opinioni che coesistono all'interno della nostra maggioranza non devono essere scambiate per un problema perché rappresentano viceversa una vera e propria ricchezza che deve poter consentire di individuare le soluzioni migliori ad ogni problema, in uno spirito unitario di confronto, di collaborazione e di rispetto reciproco.

In questo ambito, anche la tradizione laica e democratica dei repubblicani costituisce una risorsa per l'intera coalizione, un patrimonio di valori e di proposte che devono poter essere valorizzate a beneficio della migliore attività del Governo.

Sia per quanto riguarda l'economia, in particolare la ricerca e l'individuazione delle soluzioni più efficaci alle attuali difficoltà della congiuntura internazionale, sia per quanto riguarda le nuove responsabilità che il nostro Paese ha assunto nella politica estera, dagli amici repubblicani mi attendo un rilevante, libero e autonomo contributo di idee e proposte.

Riguardo in particolare alla politica estera, sono certo che, in questo difficile frangente, la tradizione repubblicana e atlantica di cui il Pri è stato, in questi ultimi cinquant'anni, testimone coerente e intransigente, saprà ancora una volta contribuire a indicare all'Italia un ruolo consono alle proprie responsabilità.

Vi auguro buon lavoro e vi saluto con affetto

Silvio Berlusconi

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tratto dal sito web del
http://www.prilombardia.it/imgs/pri.gif (http://www.pri.it)

nuvolarossa
03-11-02, 16:21
Il recente congresso del Pri di Fiuggi

FORLI' - Il recente congresso del Pri di Fiuggi ha riconfermato a larga maggioranza la svolta del partito verso la collaborazione col centrodestra decisa oltre un anno fa dal segretario nazionale Francesco Nucara, sottosegretario nel governo Berlusconi. Allo stesso tempo la minoranza interna ha raccolto oltre il 30% dei consensi, riconfermando la sua critica all'alleanza col Polo e l'obiettivo di una collocazione autonoma come terza forza liberaldemocratica. Le due «anime» del Pri restano insomma sulle proprie posizioni, anche se è stata scongiurata per l'ennesima volta una rottura traumatica. La divergenza di giudizio sull'esperienza della collocazione del Pri nel centrodestra è molto aspra. Ma ormai la posizione dell'Edera nazionale è chiara: con Berlusconi.

kid
04-11-02, 12:44
A quando il sondaggio i repubblicani sono grati al presidente Berlusconi di esistere?