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Visualizza Versione Completa : Repubblicani in BASILICATA



nuvolarossa
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I Repubblicani della Lombardia, prima e dopo il 43° congresso
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Lettera aperta.........più che aperta al segretario politico della Lombardia
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Repubblicani in GARFAGNANA e LUCCHESIA
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Azione politica dei Repubblicani in Lombardia
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Assemblea a S. Benedetto del Tronto ... Repubblicani nelle Marche
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.... e in Lombardia son scintille!
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Repubblicani in IRLANDA
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Repubblicani in LIGURIA
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nuvolarossa
17-12-02, 17:18
Tanto Sud nel ricco Nord

Non riesco a capire come mai, nel nostro Paese, si parla tanto di devolution, di «federalismo», di «decentramento», cioè il dover dare la possibilità ad ogni singola regione di poter amministrare, autonomamente, la scuola, la polizia, la sanità. Ma utilizzando quali risorse? E le regioni più svantaggiate come si potranno muovere? Si affosseranno e poi si venderanno a quelle più ricche? Magari con l'intermediazione di faccendieri o prestanome di qualche potente di turno?
Ci siamo dimenticati forse, che l'Italia, così come la vediamo oggi, nel suo assetto funzionale, è stata costruita pietra dopo pietra con le risorse di tutta la nazione, non certo con i risparmi della nonna? Parliamo, naturalmente di ferrovie, strade, autostrade, porti, aeroporti, fabbriche, strutture sia pubbliche che private, ospedali, scuole, servizi vari e così dicendo. Tutte belle cose iniziate a partire dall'Unità, fatta da tutti gli italiani, quindi anche dai meridionali, anche dal punto di vista del carico economico, continuate dopo la 1ª guerra mondiale che, non dimentichiamolo, è servita a liberare il Nord dai secolari nemici, grazie al pesante tributo di sangue versato da milioni di giovani meridionali; proseguite dopo la 2ª guerra mondiale, laddove si sono ripetuti gli stessi identici e ciclici errori, vale a dire: stop alla ripresa economica del Sud, favorire la ricostruzione del Nord.
L'aspetto più sconvolgente della vicenda è che, a questa gara distruttiva, partecipano tutti: da destra a sinistra, tanto l'obiettivo è lo stesso. Chiedo: ma certi politicucci, hanno mai studiato, e dove? Ma quando diventeremo davvero un Paese serio, unitario e solidale? Da buon «italiano», libero, democratico e repubblicano, mi fermo qui.

Michele Giuseppe Scaccuto

la_pergola2000
26-12-02, 22:51
lettera aperta al repubblicano del sud:

Caro Michele
nel farti gli auguri rileggo le tue note e vi scorgo una amarezza quasi secolare.
le vicende del sud sono legate a tanti fattori per cui è difficile risponderti così sui due piedi sui mali che affliggono il sud.
I dati dell'istat mi sembrano confortanti, ma è ancora presto per dire che c'è un segnale di tendenza.
Mitighiamo il solito pessimismo sul sud con un pacato ottimismo, le contradditorietà devono essere eliminate, la politica del voto di scambio bisogna combatterla con più accanimento, le battaglie sulla scuola e sugli sprechi devono essere chiare, il sud è una terra benedetta dagli dei sia dal punto di vista agricolo, che per l'insolazione.
Qualcosa deve cambiare e speriamo che il nuovo secolo porti quel cambiamento che tutti auspichiamo.
Bisognerebbe però cercare di sapere qual'è il prodotto lordo del sud e il suo cambiamento nel tempo per poter avere dati confrontabili.
Ciao e auguri di nuovo.

nuvolarossa
31-01-03, 18:54
http://www.gdmland.it/QUOTIDIANO/images/testata.gif
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Emanuele Calia esorta i partiti a fare di più
«Una politica al collasso
col caso dell'ospedale»

MATERA – Le ultime «disavventure» del nuovo ospedale usate come paradigma per spiegare la crisi politica cittadina.
Lo spunto è dell'ex segretario repubblicano Emanuele Calia, ricordando che fu proprio il gruppo del Partito Repubblicano Italiano a mobilitarsi e a raccogliere 8.500 firme tra la cittadinanza a favore della costruzione del nuovo ospedale. Le premesse - precisa - erano quelle di costruire un polo sanitario tra i più avanzati tecnologicamente e a livello strutturale e professionale, con personale medico, paramedico e di servizio all'altezza della nuova costruzione. Altra condizione era che nell'ambito manageriale «la scelta fosse orientata non politicamente» ma si basasse su criteri professionali. «Invece tutto quanto sta accadendo in questi giorni a livello sanitario e strutturale - commenta Calia - dimostra che le premesse non sono state rispettate». A suo giudizio, questi come altri problemi abbassano il livello della qualità della vita nella città, «solo perché la politica comunale, provinciale e regionale non è attenta alla vita quotidiana dei cittadini di questa regione», e ad affermarsi è la «politica del niente». Denunciando i rischi di una politica che è «al collasso totale», interessata «solo alle spartizioni di potere più che alle responsabilità ricevute dagli elettori», invita quindi i politici a «rimboccarsi le maniche e lavorare per far ripartire al più presto la macchina comunale».

nuvolarossa
23-02-03, 12:47
http://www.gdmland.it/QUOTIDIANO/images/testata.gif
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RIONERO IN VULTURE - (Potenza)

(oggi, ore 17, presso il centro sociale)
Convegno sulle
opportunità per l' imprenditoria femminile
previste nella legge 215/92
promosso dalla sezione di Rionero in Vulture del Partito repubblicano italiano.

nuvolarossa
26-03-03, 20:00
http://www.gdmland.it/immahome/testataconbann.gif
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Manifestazione a favore dei prodotti tipici della Basilicata

Presente l'assessore del Pri Luigi Pietragalla

RIONERO IN VULTURE (Potenza) - L'austero Palazzo "Giustino Fortunato" di Rionero in Vulture ha ospitato la seduta straordinaria del Consiglio Direttivo dell'Associazione Nazionale "Città del Vino".

Alcuni rappresentanti dei 480 Comuni che aderiscono all'importante associazione si sono ritrovati nella Sala Convegni dell'antico palazzo rionerese per fare il punto sulle iniziative da intraprendere nell'anno in corso.

"Città del Vino" si pone gli obiettivi di: proteggere i prodotti artigianali autoctoni, favorire le produzioni di qualità, promuovere il vino italiano nel mondo. "Portare il Consiglio direttivo nel Comune vulturino- ha spiegato l'assessore Luigi Pietragalla del Partito Repubblicano - significa mettere in moto una incisiva azione di marketing di tutta l'area del Vulture, con importanti ricadute non solo a livello enogastronomico, ma anche e soprattutto turistico".

nuvolarossa
26-03-03, 20:06
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Appello in vista delle prossime elezioni a chi non condivide più "l'egemonia della sinistra"

Porte aperte nel "Polo": presente il responsabile regionale del Pri

POTENZA - "Oggi più che mai la Casa delle Libertà di Basilicata è coesa e condivide, integralmente, il progetto politico di riunificare l'area moderata (cattolica, liberale, laica e riformista) della nostra regione per farla ridivenire centrale nella gestione della cosa pubblica di Basilicata".

E' un segnale forte, come. si vede, quello che arriva dai vertici lucani del centrodestra. E' un appello chiaro quello lanciato ieri dai segretari regionali di Forza Italia, Vincenzo Taddei, dell'Udc, l'onorevole Giuseppe Brienza di An, Egidio Digilio, del nuovo Psi, Franco Adamo del Partito Repubblicano Italiano, Renato Cittadini al termine di un incontro tenutosi ieri, presso la sede di Forza Italia di Basilicata.

I leader lucani della Casa delle Libertà hanno inoltre dichiarato che per rendere concreto tale progetto è necessario "andare oltre il polo" aggregando quanti, persone singole o aree politiche organizzate, che non condividono più l'egemonia della "sinistra" nella nostra regione, chiamandoli a condividere alla, "pari" e non da comprimari sia il programma che la individuazione delle classi dirigenti che dovranno governare le istituzioni locali.

Tutto ciò si legge, in una nota - viene messo in campo per costruire una nuova stagione di sviluppo socio-economico nel quale vengano garantite la libertà, la democra- zia; nel quale vengano valorizzate tutte le aree, tenendo conto, delle loro locazioni naturali; nel quale l'importante patrimonio rappresentato dai tanti giovani diplomati e laureati, non debba più riprendere la strada della emigrazione; nel quale gli ammalati possano trovare una adeguata assistenza sanitaria e non emigrare in altre regioni- nel quale i nostri piccoli. comuni abbiano la possibilità. di essere rivitalizzati; nel quale le risorse pubbliche, ad iniziare da quelle provenienti dall'Unione Europea, vengano utilizzate in modo produttivo e non "clientelare", dando spazio, innanzitutto, all'imprenditoria lucana; nel quale vengono valorizzate" le- risorse naturali come il petrolio. l'acqua, l'ambiente di cui la nostra regione è ampiamente dotata. Questo - hanno concluso i coordinatori regionali della Casa delle Libertà - "è il progetto politico-prograrnrnatico che intendiamo portare avanti in previsione dei prossimi appuntamenti elettorali del 2004/2005".

nuvolarossa
17-04-03, 13:23
http://www.gdmland.it/QUOTIDIANO/images/testata.gif
MONTEMURRO (Potenza) - Adeguamento urbanistico e ripristino architettonico per una delle vie più importanti nella storia di Montemurro. Si tratta di Via del Comitato, una traversa di corso Vittorio Emanuele, strada principale del paese. I lavori, appaltati dal Comune alla ditta Cudemo di Sant'Arcangelo, e diretti e progettati dal geometra Venece, ammontano ad un totale di poco meno di 10 mila euro e prevedono il rifacimento della pavimentazione con blocchetti di porfido e di una ringhiera di protezione al posto di un vecchio cordolo basso e pericoloso.
Iniziata da qualche settimana, l'opera ha quasi raggiunto la fine e potrebbe essere completamente completata per le festività pasquali.
In questa strada, si trova Palazzo Marra, sede del primo comitato repubblicano fondato da Giacinto Albini negli anni in cui il politico montemurrese si ritagliava il ruolo di protagonista nel Risorgimento lucano distinguendosi per la capacità di infondere idee repubblicane e raccogliere consenso, al punto che lo stesso Mazzini, dall'esilio francese, lo definì come «Fratello in patria» e molti lo riconoscevano come «il Mazzini lucano». Grazie alla sua attività, dopo la liberazione di Potenza, Albini divenne il Governatore della Provincia. Nel 1850 Albini sentì la necessità di fondare proprio a Montemurro questo primo comitato repubblicano, con lo scopo di organizzare la diffusione delle idee e di preparare quella che poi sarà l'azione definitiva di supporto al passaggio dei mille di Garibaldi. Dopo il devastante terremoto del 1957, altre sedi furono poi utilizzate anche fuori paese, ma Via del Comitato e Palazzo Marra hanno conservato il fascino di un luogo che rappresenta ancora un intero capitolo di storia. g.lac.

nuvolarossa
24-06-03, 21:11
BARILE (Potenza) - sabato 28 giugno h. 18.00
Centro Sociale "Don D. Telesca"

"Un forum per la costituente civica"

Partecipano
Giuseppe Mecca - Sindaco di Barile
Luigi Pietragalla - Assessore Comune di Rionero
Antonio Palese - Seg. Sez. Partito Repubblicano Italiano di Barile

Conclusioni
Renato Cittadini - Segretario regionale del P.R.I. della Basilicata

tratto dal sito web del
http://www.pri.it/immagini/titsx.gif (http://www.pri.it)

nuvolarossa
24-09-03, 01:39
Riunione dei quadri repubblicani della Puglia e della Basilicata con Nucara

BARI - Convocato dal coordinatore regionale Gerolamo Pugliese si svolgerà giovedì 25 settembre alle ore 18 nella sede del Pri di via Agiro 51 l'incontro dei quadri comunali, provinciali e regionali repubblicani della Puglia e della Basilicata con il segretario nazionale Francesco Nucara.

Tema dell'incontro, che apre una serie di riunioni promosse dalla segretaria nazionale per l'esame delle prospettive del partito, in vista delle elezioni amministrative della primavera 2004 e del rinnovo del Parlamento europeo, sarà l'esame in "loco" della situazione organizzativa del Pri in Puglia e in Basilicata. Dall'incontro di giovedì potranno scaturire, vista la presenza di tutti i dirigenti, ulteriori conferme sulla ripresa organizzativa del partito che già, nel turno elettorale amministrativo di maggio, ha dato consistenti segnali di rilancio.
(http://nuvolarossa.ilcannocchiale.it/)

http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA//PRI164.JPG (http://www.pri.it)

nuvolarossa
30-09-03, 19:47
Nucara incontra i repubblicani della Puglia e della Basilicata/Esame delle prospettive elettorali in vista delle elezioni europee del 2004

"L'Edera ha ripreso il suo cammino"

Presso la sede regionale del Pri di Bari si sono riuniti gli amici della Puglia e della Basilicata con il segretario nazionale.

Ha introdotto i lavori il segretario regionale della Puglia Gerolamo Pugliese che ha compiuto una disamina delle condizioni del PRI di quella regione, sostenendo che rispetto a qualche anno fa le condizioni sono molto migliorate.

Egli ha affermato che il Pri sarà certamente presente alle elezioni provinciali e comunali di Bari e alle elezioni provinciali di Brindisi, oltre che in tutti i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.

Per quanto riguarda Lecce e Taranto si sta lavorando alacremente e ci sono buone speranze per presentare le liste dell'Edera anche in queste province.

Pugliese ha sostenuto che naturalmente saremo presenti con il nostro simbolo anche alle consultazioni per l'Europa ed a maggior ragione bisogna battersi per presentare il maggior numero possibile di liste con l'Edera nelle elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali e comunali.

Da oggi fino a tutta la campagna elettorale nella sede del PRI si svolgeranno incontri per mettere a punto le liste e trovare occasioni di dibattito politico e di organizzazione del consenso elettorale.

Corrado Saponaro, consigliere nazionale del partito nel suo intervento ha detto che votare per il Pri non è difficile perché da sempre nella sua attività di politico e di militante non ha mai sentito alcuno di essersi pentito di aver votato Pri. Anch'egli ha confermato l'impegno per Brindisi oltre che per Lecce.

Renato Cittadini, responsabile regionale della Basilicata, ha sostenuto che pur provenendo da un'esperienza, con ruoli significativi, di sinistra ha trovato nel Pri un partito, forse l'unico, in cui i dirigenti nazionali parlano direttamente con gli iscritti.

Egli si è dilungato nell'illustrazione della riorganizzazione del Pri in Basilicata che ha portato all'apertura di 15 sezioni nella sola provincia di Potenza più altre 4 che sono in corso di approvazione.

Cittadini si è soffermato anche sul diverso approccio che si ha nella ricerca del consenso a Matera e a Potenza. In quest'ultima città il PRI era quasi sconosciuto.

E' intervenuto poi l'amico Semeraro che recentemente ha aderito al Pri.

La sua adesione è dovuta alla lettura della Voce Repubblicana.

Sempre attraverso la Voce ha convinto altri amici di Martina Franca (TA) ad abbonarsi al nostro giornale e ad aderire al Pri.

Altri interventi sono stati quelli di Parisi (Trani) che si è dichiarato felice di aver riscoperto l'orgoglio repubblicano dopo anni di stasi.

L'ultimo intervento quello dell'amico Leporale (Cassano delle Murge), più volte sindaco, che si è a lungo soffermato sul sistema elettorale auspicando un ritorno al proporzionale.

Ha chiuso i lavori Francesco Nucara che si è dichiarato soddisfatto per la sentita partecipazione di numerosi amici vecchi e nuovi e della presenza di giovani ricercatori dell'Università di Lecce.

Sul solco di quanto aveva espresso nel recente Consiglio Nazionale Nucara ha ribadito la convinzione che a legislazione vigente il PRI sarà in Europa con un proprio rappresentante e ha invitato tutti gli amici a produrre il massimo sforzo possibile.

Nucara ha ricordato come dal Congresso di Bari era partita la svolta che ha consentito la sopravvivenza del Pri e da Bari si riparte per irrobustire la fragile struttura del partito.

Nucara ha sottolineato come, pur con tutti i distinguo - specie a livello locale -, nel centrodestra il Pri trova l'ascolto che non aveva mai trovato nel centrosinistra sottolineando il ruolo avuto da Antonio Del Pennino nella correzione di alcune manchevolezze riscontrate nel progetto di riforma costituzionale preparato dai cosiddetti "saggi".

Nucara ha concluso, tra gli applausi, affermando che nel firmamento della politica italiana è riapparsa una stella: la stella polare del pensiero laico colorata di verde e dalle sembianze di un'Edera.

Erano presenti all'incontro, oltre gli amici intervenuti, anche Nicola Colangelo per Bisceglie, Mauro Spaccavento per Molfetta, Nicola Marcovecchio per Canosa, Guglielmo Leporale per Cassano delle Murge, Longo, Palumbo e Parisi per Trani, Cataldo Bevilacqua per Corato, Paolo Ciliberti per Castellana, Francesco Castro per Bitonto, Giuseppe Calabrese per Carbonara, Michele Vatinno per Modugno, Lorusso per Bari-Japigia, Vittorio Capriati Bari -Borgo antico, Antonio Piccolo per Bari -Enziteto, Guido Sanna per Noicattaro, Francesco Albergo per Bari - Ceglie del Campo, Semeraro per Martina Franca.

v. r.
(http://nuvolarossa.ilcannocchiale.it/)
tratto dal sito web del
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nuvolarossa
07-10-03, 22:05
I repubblicani della Val Sarmento per il rilancio del partito in Basilicata

Il segretario regionale della Basilicata prof. Renato Cittadini, ha incontrato a Senise numerosi esponenti della società civile che hanno espresso la volontà di partecipare con le liste del Pri alle prossime elezioni amministrative del 2004 e a quelle per il rinnovo del Parlamento europeo.

In occasione di questo incontro Cittadini, che è anche esperto di tematiche ambientali, ha avuto un confronto con un rappresentante di una associazione Onlus locale su temi riguardanti il recupero e la valorizzazione di centri storici. Questa iniziativa, segue il recente Convegno " Un forum per la costituente civica nel supremo interesse della comunità" svoltosi a Barile per l'inaugurazione della locale sezione dell'Edera. In occasione dell'incontro, avuto alla fine di settembre, a Senise Cittadini ha proposto la costituzione di un canale di comunicazione in grado di far giungere a tutte le aree periferiche della Regione notizie e informazioni sull'attività degli Enti locali e delle piccole e medie imprese e sulle offerte dell'Unione europea. L'iniziativa è anche finalizzata ad una maggiore utilizzazione dei fondi strutturali comunitari che la Basilicata, che è tra le Regioni "Obiettivo 1", ha scarsamente utilizzato. (http://nuvolarossa.ilcannocchiale.it/)

nuvolarossa
24-11-03, 23:47
Le reazioni dei lucani contro il deposito "unico" delle scorie radioattive/L'analisi degli aspetti tecnici e la proposta del segretario regionale del Pri Renato Cittadini

Da Scanzano una spinta per il "Progetto Basilicata"

La forza della lotta dei lucani, contro l'individuazione dell'unico sito nazionale per lo stoccaggio delle scorie radioattive delle centrali nucleari dismesse, può rappresentare un'occasione di risveglio e di apertura alla partecipazione democratica delle popolazioni coinvolte.

In riferimento al "Caso Scanzano", è opportuno rilevare come si stia cadendo nel paradosso, facendo leva sulla sola questione sentimentale - psicologica, ed omettendo di entrare nel merito della questione per osservare le varie sfaccettature che la stessa presenta.

Vanno dissolti i dubbi e le perplessità attraverso un attento esame del caso, simulando un processo di approfondimento che faccia emergere tutti i retroscena della questione.

A partire da un'analisi del profilo politico-programmatorio nazionale, si deve procedere con l'esame del profilo tecnico - scientifico che inerisce il progetto "Deposito delle scorie", e infine, ma non ultimo approfondimento come importanza, affrontare anche la questione sotto il profilo socio-psicologico (quindi interesse delle popolazioni direttamente coinvolte).

Fatta questa breve premessa, è essenziale precisare che:

1) Non si può pensare che le scelte di un governo nazionale non tengano conto del generale interesse di una nazione. Di conseguenza, deve ritenersi sempre alta l'attenzione che il governo può riservare ad una popolazione, e quindi al particolare evento, allorché siano poste in gioco specifiche esigenze di un territorio, la qual cosa vale ad oggi per Scanzano.

Ma, noi lucani, abbiamo contestualmente la forza di essere osservatori critici, se il caso lo richiede (ed il caso lo richiede), in ordine agli indirizzi ed alle azioni di sviluppo socio - economico che per tale area della costa ionica il governo regionale ha proposto ? Forse sono essi i porti? Forse sono essi i grandi complessi o villaggi turistici? Forse è l'agricoltura intensiva tipica dell'area, di pregio un tempo, e che oggi per esigenze di mercato ricorre ai pesticidi e ad altre sostanze nocive, benché non visibili? Ovvero, è la cementificazione sfrenata che nel breve, sulla scorta delle emergenze evidenziate con studi di elevato livello scientifico, porteranno alla totale desertificazione dell'area (nei prossimi 50-70 anni si potrebbe perdere il 50 - 60 % dell'attuale superficie destinata all'agricoltura intensiva in quell'area, fenomeno di desertificazione dovuto ad una serie di eventi naturali - tra cui l'arretramento della costa - ma dove la mano dell'uomo fornisce un ulteriore e negativo contributo; ed è da considerare che al momento non vi sono progetti pronti o possibilità di interventi garanti almeno di un rallentamento del processo, o fenomeno evidenziato).

E' tutto questo ciò che vogliamo sottoporre all'attenzione del governo nazionale in contrapposizione alla realizzazione del sito nucleare? Un programma regionale che ben rappresenta un processo di involuzione piuttosto che di sviluppo, non fornendo affatto garanzia sul futuro dell'area e della sua popolazione. Siamo allora nelle condizioni reali di elaborare una proposta alternativa al Governo che parta dall'assunzione di una coscienza per uno sviluppo eco-compatibile?

2) Si ritiene, nello specifico, che dal punto di vista tecnico non vi siano dubbi sulle garanzie di sicurezza del progetto sia in merito all'ubicazione che ai rischi sulla popolazione. D'altronde, la presenza di centrali nucleari a ridosso della nostra penisola ci induce a riflettere sul grado di pericolosità delle scorie che nel caso di Scanzano si riduce notevolmente, trattandosi di scorie di centrali italiane dimesse.

3) L'impatto che tali scelte comporta sulle popolazioni maggiormente toccate è logico e giustificato, considerando che nessuno vorrebbe avere sul proprio uscio i rifiuti delle altre case.

Ma quale è stato l'impegno e l'attenzione posta dal governo regionale della Basilicata nella gestione del territorio sino alla vigilia del "caso Scanzano"?

Si ritiene di dover evidenziare la massima disattenzione nell'esaminare il programma SATA - Fiat allorché si propose l'inceneritore "la Fenice" di Melfi; nonché l'elettrodotto Santa Sofia - Matera che tocca sempre la stessa area; non ultima la disattenzione, anzi la delega all'allora governo di centro - sinistra, in ordine al rilascio delle autorizzazioni all'ENI - AGIP per le ricerche e le perforazioni petrolifere in Val d'Agri e nella Val Camastra.

O ancora, non possiamo dimenticare la TRISAIA di Rotondella, dove c'è presenza di nucleare in superficie.

Questo complesso di cose di per sé ha già disegnato "Il quadro" di uno scenario drammatico e dannoso sotto tutti i profili per la Basilicata e per la sua popolazione, senza comunque suscitare nelle stesse la benché minima suggestione (effetto psicologico di massa).

Il torpore sociale e civile, di estrema convenienza nella logica politica della maggioranza governativa lucana, ha regnato indisturbato sino all'evento Scanzano.

Il positivo risvolto di questa vicenda consiste nel rilevare che una massa di cittadini lucani si sensibilizza rispetto a scelte ritenute inopportune, se rapportate alla logica di sviluppo e di conservazione concepita dagli stessi, ma comunque concetti sempre paurosamente assenti nei contenuti della programmazione regionale.

A ciò si contrappone la cinica logica dei governanti locali. Essi si stanno distinguendo per una "gestione populistica" del caso Scanzano, puntando con ciò a due obiettivi:

- evitare che le popolazioni crescano e divengano una "cittadinanza attiva";

- organizzare il tutto nella direzione "elettoralistica", o di parte, contro un governo nazionale, a copertura delle proprie logiche politiche- affaristiche.

La rappresentanza del PRI della Basilicata sostiene che il governo nazionale debba tener presente, in questa fase, i bisogni e le esigenze dei cittadini lucani in rivolta, sempre che la logica dello sviluppo dell'intera area del metapontino rientri nei canoni propri dello sviluppo sostenibile e compatibile, quella politica, cioè, che tenga in considerazione le vocazioni delle diverse realtà territoriali, ossia la storia, la cultura, l'economia di ciascuna comunità e legarle insieme attraverso una programmazione concertata e finalizzata al raggiungimento di tali obiettivi.

Il Partito Repubblicano regionale propone di condurre questo movimento spontaneo di protesta popolare direttamente presso il Governo alla cui attenzione porre un vero e proprio progetto che vuole denominare "Progetto Basilicata" in cui far leva sui concetti di sviluppo sostenibile e durevole, isolando quelle forze politiche che da sempre hanno strumentalizzato le popolazioni del Sud e la sua esasperazione.

Renato Cittadini
Segretario regionale Pri
della Basilicata

nuvolarossa
26-11-03, 03:11
Grande clamore sta suscitando la protesta di una intera regione, la Basilicata, contro la decisione assunta dal Governo di insediare a Scanzano Jonico il sito di stoccaggio e messa in sicurezza delle scorie nucleari.

La creazione del deposito nazionale di scorie nucleari trova la sua ragione d’essere nella necessità di razionalizzarne lo stoccaggio e, soprattutto, di eliminare i rischi derivanti dal pericolo attentati. I nuovi scenari internazionali, infatti, hanno trasformato i depositi di scorie nucleari in luoghi ad alta pericolosità e sul territorio nazionale ne sono distribuiti un cospicuo numero. Ovvio il tentativo di concentrarli e controllarli. Non affrontare il problema costituirebbe una sottovalutazione grave e l’assunzione di una grossa responsabilità. Nel nostro Paese siamo molto bravi a piangere e recriminare quando gli eventi nefasti si manifestano - la frase “una tragedia che poteva essere evitata” è ormai nel nostro dna - ma sistematicamente si ostacola chi cerca di prevenire pericoli e rischi.

Del resto è esattamente quel che sta accadendo in questi giorni al Governo, con una serie di personaggi politici e movimenti ambientalisti che si sono inseriti prepotentemente nel dibattito con la consueta demagogia che li contraddistingue facendo solo confusione e disinformazione.

Si badi bene, la protesta degli abitanti di Scanzano e dintorni è comprensibile e per certi aspetti condivisibile, ma le loro ragioni vanno soppesate in un contesto nazionale analizzando le problematiche dello smaltimento dei rifiuti e l’impatto che avrà sul territorio il collocamento delle scorie in un sito di grosse proporzioni creato ad hoc. Non hanno, invece, alcun senso e fondamento le parole di quanti, vittime del solito delirio ecologista come Alfonso Pecoraro Scanio, ne hanno approfittato per lanciare i propri anatemi contro l’energia nucleare appellandosi alla necessità di sfruttare fonti energetiche alternative come l’energia eolica e l’idrogeno. A parte il fatto che queste affermazioni sono altamente discutibili nel merito, si può notare che questi personaggi non perdono l’occasione per cavalcare l’onda della protesta con divagazioni sul tema che sono volte a incrementare solo la propria sovraesposizione mediatica.

I rifiuti, per quanto ci possa o meno piacere, esistono e i pericoli ad essi connessi anche. Il fisico Tullio Regge, premio Einstein per la Fisica e docente al Politecnico di Torino, sostiene che «attualmente i residui atomici presenti in Italia sono nella situazione di maggiore insicurezza. Ciò nonostante finché non si verificato il problema del deposito nessuno prima se ne è preoccupato. E questo catastrofismo è lo stesso che da anni pervade le coscienze politiche provocando solo enormi danni». Per lo stesso professor Regge Scanzano Jonico rappresenta uno dei migliori luoghi dove costruire il nostro “cimitero nucleare” perché lì c’è una doppia protezione: la prima è di salgemma, il che significa che l’acqua non è mai arrivata, e la seconda è l’argilla. Ed a 700 metri di profondità quelle sostanze sarebbero difficilmente attaccabili».

Tuttavia non possiamo ignorare l’altra faccia della medaglia che vede un governo che per l’ennesima volta si fa trovare impreparato sul piano della comunicazione e della modalità con la quale si è pervenuti alla selezione. Una scelta d’imperio che ha scatenato i catastrofisti pronti ad amplificare il disagio di una popolazione che oggettivamente non può non provare sentimenti di profonda preoccupazione per la prospettiva che gli si pone dinanzi. Un governo che evidenzia una certa superficialità sia nella realizzazione della scelta sia nella retromarcia che ha azionato. E non ci fa una gran figura perché le possibilità sono due: la riconsiderazione della scelta di Scanzano è dovuta alla protesta popolare e questo ci mostrerebbe un esecutivo incapace di assumere decisioni difficili ma inevitabili; il ripensamento è dettato dalle caratteristiche geologiche del territorio, evidenziando, peggio ancora, l’approssimazione con la quale si è arrivati all’investitura. Scanzano, tra l’altro, si trova in una zona a rischio sismico e questo non aiuta noi cittadini ignoranti a fidarci di una scelta che necessiterebbe di una maggiore professionalità e ponderazione.

Paolo Carotenuto

nuvolarossa
27-11-03, 01:37
Scanzano/La psicosi italiana nei confronti del nucleare

di Giovanni Postorino

Abbiamo pubblicato nei giorni scorsi la proposta del segretario del Pri della Basilicata, Renato Cittadini, che esaminava le reazioni alla decisione di identificare un sito "unico" per le scorie nucleari a Scanzano Jonico e avanzava una proposta. La vicenda è diventata ormai un fatto nazionale e il Governo sta discutendo, nel Consiglio dei Ministri di oggi, sulle possibili soluzioni, tra cui l'identificazione di nuovi siti diffusi su tutto il territorio nazionale.
Pubblichiamo l'intervento di un esponente della Fgr Giovanni Postorino che, proiettando la vicenda in un'ottica più ampia, contribuisce a chiarirne molti aspetti.

Ammettiamo per un momento di poter tornare indietro di alcuni giorni, quando ancora la polemica non era scoppiata nelle forme e nei modi ai quali stiamo assistendo da ormai due settimane.

In Italia c'erano (e ci sono ancora) numerose decine di depositi di materiale radioattivo le cui condizioni di sicurezza non erano (e non sono) adeguate. La comunità scientifica ed Enti come l'APAT o l'ENEA concordavano (e concordano ancora oggi) nel ritenere urgente l'entrata in vigore di norme che risolvessero l'improcrastinabile problema delle scorie.

Il Governo ha emanato, quindi, un decreto legge recante "Disposizioni per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi".

Ammettiamo a questo punto che l'individuazione del luogo (compiuta "in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del terreno", così recita l'articolo 1) contenuta nel decreto governativo non fosse avvenuta per il comune di Scanzano Jonico, bensì per uno qualsiasi degli altri comuni italiani. La reazione attraverso manifestazioni, cortei, dichiarazioni, veementi proteste, scioperi, serrate, blocchi stradali, ecc., ad opera di uomini politici, ambientalisti, sindacalisti, imprenditori, scolaresche e di tutta la cittadinanza, sarebbe stata differente da quella che in questi giorni si sta allargando anche alla Campania, alla Puglia e alla Calabria? Credo proprio di no. Il copione sarebbe stato identico a Chivasso come a Bagheria, a Belluno come a Latina. E questo a causa delle emozioni che si scatenano quando si parla di nucleare.

La verità è che in Italia termini come energia nucleare, centrali, radioattività, scorie, sono tabù perché richiamano alla memoria popolare esclusivamente Chernobyl o Hiroshima. Le posizioni prese in questi giorni dalla cittadinanza lucana sono, nella maggior parte dei casi, frutto di un mix di pregiudizio, paura, falsa informazione, ignoranza scientifica e demagogia. L'angoscia per il nucleare sta portando la gente ad affermare con convinzione l'inadeguatezza del proprio territorio e a chiedere il ritiro del decreto, adducendo però argomentazioni che per nulla scaturiscono da analisi scientifiche approfondite.

Il Governo, da parte sua, ritiene quello della località lucana, il sito nazionale ideale per la raccolta dei rifiuti nucleari. Ma, d'altro canto, tenta un'impacciata retromarcia prospettando emendamenti volti ad individuare altre località, insinuando però in questo modo il tremendo dubbio che forse non sono state compiute tutte le rilevazioni tecniche del caso. Che senso avrebbe, ci si può legittimamente chiedere, prospettare modifiche al decreto se quel sito è l'ideale? Motivi, per caso, di consenso elettorale? Speriamo di no. Certo, bisogna avere coraggio nel sostenere scelte impopolari ma necessarie. Ecco perché le norme in questa circostanza non devono avere il sapore della politica, bensì ispirarsi soltanto ai risultati delle rilevazioni tecnico-scientifiche. In questo modo il politico avrà dimostrato forte determinazione nel perseguimento dell'interesse comune, e sarà al riparo dal malcontento popolare.

Forse allora conviene a tutti riaprire la discussione con argomentazioni più opportune, sensibilizzando e informando correttamente l'opinione pubblica su quella che è effettivamente l'attuale situazione (il Centro Enea di Trisaia, per esempio, dovrebbe destare molte più allarme rispetto al deposito che si vuole installare).

L'interramento delle scorie radioattive in un unico sito, ben sorvegliato e monitorato di continuo, potrà soddisfare in modo più adeguato le esigenze di tutela dell'ambiente e di protezione della vita dell'uomo, nonché por fine alla precaria e pericolosa situazione che viviamo oggi.

Valgano per tutte alcune considerazioni.

Il fatto che un gran numero di materiale radioattivo sia sparpagliato su tutto il nostro territorio senza la vigilanza opportuna non è solo causa di rischi per l'ambiente. Infatti, se dovesse impossessarsene qualche gruppo terroristico altissima è la probabilità che se ne possano servire per confezionare "bombe sporche" (come denunciano gli esperti in studi militari e strategici tra cui Carlo Jean). Chi si schianta deliberatamente con un aereo contro un grattacielo, chi irrompe con dei camion dentro una caserma di soldati facendosi esplodere, chi imbottito di tritolo sale su un autobus in pieno giorno, potrebbe mai avere la minima riluttanza nell'abbinare un chilo di esplosivo ad un quantitativo, anche minimo, di materiale radioattivo?

Vi è poi il problema dei rifiuti di origine medica che vengono prodotti quotidianamente raggiungendo un ammontare di diverse tonnellate l'anno. Questi rifiuti radioattivi medicali sono affidati in custodia ad ospedali e cliniche private, mentre forse sarebbe più opportuno che venissero inviati ad un unico centro di raccolta e stoccaggio in modo da poter essere sorvegliati in condizioni di massima sicurezza possibile.

Non si può dire, al momento, se il sito si farà, né tanto meno dove sarà ubicato. Sta di fatto che permane nella popolazione italiana un problema psicologico molto radicato nei confronti del nucleare. Alla classe politica e agli esponenti del mondo scientifico spetta il compito di estirpare questa psicosi attraverso argomentazioni comprensibili supportate da dati tecnici. Il nucleare non vuol dire leucemia, cancro, mutazione genetica, armi, morte, bensì benessere: bisogna solo saperlo gestire.

Che il sito per il materiale radioattivo debba farsi a Scanzano ovvero nel territorio di un altro comune non può essere decisione politica. L'indicazione deve scaturire da intensi test condotti per accertare l'idoneità del sottosuolo che deve accogliere le scorie. Solo così si risponderà a numerosi interrogativi, dissolvendo dubbi e vincendo paure. A questo punto risulteranno ingiustificate ulteriori forme di pretesta, condotte dagli abitanti della Basilicata o da quelli di qualsiasi altra regione.

Se non si vuole rinunciare ad esami medici come la risonanza magnetica nucleare e se si vuole essere coerenti con certe (sciagurate) scelte compiute in un non lontano passato e se, correttamente, riteniamo del tutto immorale dare ad altri i rifiuti che noi produciamo, le scorie sono il prezzo da pagare: un prezzo che possiamo tranquillamente affrontare solo se ci faremo guidare dalla razionalità e dal buonsenso.

Insomma, se c'è il rischio che qualcosa di terribile accada cerchiamo almeno di ridurlo al minimo.

nuvolarossa
01-12-03, 15:20
RADIOTRESCIENZA

SCORIE NUCLEARI

su RADIO 3 alle ore 11,00 domani 2 dicembre 2003

Scanzano, una paesino del meridione in riva al mare. Seimila abitanti che vivono di agricoltura e turismo. Per alcuni il luogo ideale per seppellire scorie nucleari, senza consultare la cittadinanza. Quali dilemmi etici comportano tali situazioni? Come è possibile gestire democraticamente situazioni di rischio? Ne parlano con il conduttore Pietro Greco: Maurizio Viroli, docente di Teoria politica all'università di Princeton e Gianfranco Bologna, segretario generale del Wwf Italia e docente in Gestione delle risorse naturali all'università di Camerino.

nuvolarossa
11-12-03, 00:11
Scorie: aspettando le proteste che verranno

di Giovanni Postorino

Non poteva avere una conclusione diversa la vicenda del decreto legge sulle scorie radioattive. Il Consiglio dei Ministri di giovedì scorso ha approvato un emendamento con il quale si elimina il riferimento a Scanzano Jonico e si prevede la costituzione di una Commissione di esperti che entro un anno dovrà individuare il sito adatto allo stoccaggio delle scorie.

Questa soluzione potrebbe apparire assolutamente ragionevole: un commissario coadiuvato da 14 esperti, attraverso esami e test approfonditi, hanno il compito di individuare la zona dove raccogliere ed interrare tutto il materiale radioattivo che produciamo in Italia.

Ai nostri occhi, però, il problema resta in tutta la sua drammaticità: questa vicenda è nata male ed è stata gestita peggio. Alla fine i rifiuti radioattivi rimangono, nei circa 150 depositi, in condizioni di sicurezza non adeguate.

Nel precedente intervento chiedevo che a guidarci fossero la razionalità e il buonsenso, mentre oggi constato che entrambe queste doti, che, insieme al coraggio politico, a quanto pare, non possiamo pretenderle da nessuno, sono le principali sconfitte della vicenda. In verità, ci sono più vinti che vincitori.

Ne esce sconfitto il Governo, suo malgrado, per diversi motivi. Per prima cosa non è riuscito a far comprendere alla popolazione, né della Basilicata né del resto d'Italia, l'importanza della costruzione di un unico sito sotterraneo per lo stoccaggio delle scorie radioattive: un difetto di comunicazione gravissimo che paga a caro prezzo. Straordinario poi che non sia riuscito a farlo capire neanche ad illustri esponenti della stessa maggioranza. Che i membri dell'opposizione contestino il provvedimento non sorprende: è un coacervo di gnostici poco propensi al dialogo in particolare su queste materie.

All'indomani della modifica al decreto possiamo solo porci degli interrogativi che, senza alcuno spirito polemico, vogliono essere semplicemente di critica costruttiva. Che senso ha indicare prima un luogo, ritenendolo addirittura "ideale", se poi ne spuntano degli altri? Se poi forse non è così "ideale", tanto da dover nominare una Commissione ad hoc per l'individuazione? Perché non ci si è affidati da subito ad una Commissione di scienziati e di tecnici? Ma soprattutto: perché non si è condotta per tempo una campagna di informazione e sensibilizzazione degli abitanti delle aree sottoposte ad indagine? Come si è potuta far nascere l'idea sbagliata (mi auguro) che sia stata scelta la Basilicata in quanto terra del Sud, povera e sacrificabile? Da un punto di vista costituzionale, poi, perché emanare un decreto legge, che secondo la lettera dell'articolo 77 della Costituzione deve essere adottato in casi straordinari di necessità ed urgenza, se poi la produzione degli effetti dello stesso è rinviata alla decisione di una Commissione di esperti, che avverrà tra un anno, con buona pace per il requisito dell'urgenza? Non si è pensato che anche fra un anno avremo le stesse forme di protesta, e chissà dove? E poi, se non sarà Scanzano, la credibilità dei tecnici che hanno contribuito alla prima indicazione crollerà proprio in virtù di quella scelta iniziale. La gente penserà che anche quella seconda scelta sarà sbagliata. Non ci si rende conto che in questo modo si è creato un pericoloso precedente? Si penserà che con alcune settimane di protesta, interrompendo servizi pubblici, la viabilità in particolare, esponendo bandiere e cartelloni, facendo esibire la banda del Paese, portando in processione i Santi patroni, con il beneplacito di amministratori locali e sacerdoti, circondati a loro volta da una variegata folla di scolaresche e pensionati, si riuscirà a piegare una sacrosanta scelta del Governo nazionale, che riflette una necessità comune non più procrastinabile.

Il Governo e, soprattutto, la Commissione hanno un anno per correggere il tiro e non far nascere altri interrogativi come questi. Ma perché succeda ciò, si dovrà lavorare senza tralasciare alcun dettaglio ed agire nella più assoluta trasparenza, per evitare qualsiasi sospetto. Se una zona sarà individuata, lo dovrà essere esclusivamente in base alle caratteristiche geologiche del terreno: la politica non deve intervenire in alcun modo e nessun politico, locale o nazionale, potrà condurre una credibile azione di protesta.

Ma non illudiamoci: fra dodici mesi avremo un'altra sollevazione popolare in un'altra città del nostro Paese, o ancora una volta a Scanzano? Sicuramente sì. Si farà mai il sito unico per le scorie radioattive? Probabilmente no, mai.

Comunque, a mio avviso, neanche voi, cari amici lucani, potete ritenervi vittoriosi. È una classica vittoria di Pirro, quella che festeggiate oggi, che può nascondere una sconfitta definitiva qualora anche la Commissione indicasse ancora una volta Scanzano. E tutto questo perché le argomentazioni che avete addotto per evitare che nel vostro sottosuolo vengano depositate, in assoluta sicurezza, le scorie radioattive (che anche voi producete ogni giorno) non sono argomentazioni credibili. Voi avete agito mossi da stati d'animo, dalla paura e, scusatemi, dall'ignoranza. Siete stati strumentalizzati dagli amanti del pericoloso status quo, che ora chiedono, addirittura, il ritiro definitivo del decreto. Nessuno vi ha spiegato ciò che in una situazione di calma avreste sicuramente compreso, ma che, visto come si sono svolti i fatti, non potevate di certo accettare.

Cari ambientalisti, anche voi non potete ritenervi soddisfatti. Ma quali battaglie conducete in Italia se poi si scopre, grazie a queste settimane di polemica, il modo con cui vengono conservate le scorie radioattive nel nostro Paese? Certa gente, invece di tuonare su quanto sono pericolosi i rifiuti nucleari per l'ambiente e per l'uomo, cosa che sappiamo perfettamente, dovrebbe interrogarsi sul modo migliore per ridurre al minimo il rischio di qualsiasi tipo di contaminazione. Le scorie ci sono. Bisogna provvedere al problema della loro raccolta e del loro stoccaggio in condizioni di massima sicurezza. L'interramento a novecento metri di profondità in una miniera di salgemma può essere una soluzione? Forse è meglio darle ad altri Stati, magari poveri? O le lasciamo così, sparpagliate e senza controllo? Ma non è nell'interesse anche degli ecologisti più integralisti la realizzazione di un sito unico nazionale? Mi sfuggono, oggettivamente, i motivi di contrasto verso questa soluzione, che oltretutto sta per essere adottata anche da altri Paesi (tra cui gli Usa, che hanno di certo molto più materiale da smaltire rispetto a noi).

Credo di poter dire che, se la Commissione di esperti dovesse indicare il sottosuolo del mio paese come idoneo ad accogliere le scorie, ebbene io non parteciperò ad alcuna forma di protesta (che già, non mi illudo, vedo alimentarsi). E non lo farò proprio perché sono un ignorante in materia e non mi resta che fidarmi dei dati tecnici e scientifici forniti dagli esperti, per il benessere di tutti.

Questo invito provocatorio a seguire le sole indicazioni scientifiche deve valere sia per i politici che per tutti i cittadini, perché gli interessi nazionali di tutela ambientale e di sicurezza per la vita dell'uomo sono prevalenti su qualsiasi fobia o integralismo.
(http://utenti.lycos.it/nuvolarossa44/)

nuvolarossa
17-12-03, 21:08
I repubblicani lucani a Congresso

Sabato 20 dicembre alle ore 15 a Potenza, presso l'Istituto Principe di Piemonte si celebra il Congresso Regionale del Partito Repubblicano Italiano. Forza politica ricostituitasi in Basilicata già da due anni per dare voce e rappresentanza ai tanti cittadini che si ispirano ai valori laici e liberali e che credono che la politica possa trovare la sua più alta espressione nel metodo riformista.

A darne l'annuncio il segretario regionale, Renato Cittadini. Il PRI – spiega – ha deciso di convocare il congresso per adeguare il partito, la sua azione politica e programmatica, l'organizzazione e la qualità dei gruppi dirigenti, alla fase attuale della politica regionale anche in vista della competizione elettorale della prossima primavera.

Il Partito Repubblicano si riorganizza sul territorio per contribuire accanto agli alleati della Casa delle Libertà alla costruzione di un "Progetto Basilicata" alternativo al modello proposto dal centrosinistra, sul quale far convergere le forze moderate e di rinnovamento. Un progetto - sottolinea Cittadini- che mira all'unificazione sociale ed economica della Regione a differenza di quanto fin qui prodotto dall'attuale governo regionale.

Il ruolo giocato dal Partito Repubblicano Italiano all'interno della coalizione di centro destra è quello di aggregare le forze laiche presenti in Basilicata attirando i tanti liberaldemocratici che hanno votato centrosinistra per una esigenza riformista, ed ora sono in forte disagio per le scelte politiche operate che non hanno portato nessuno sviluppo e nessuna innovazione, bensì un consociativismo mai visto nella nostra Regione.

Per sostenere l'azione dei repubblicani lucani, prenderà parte ai lavori il Segretario Nazionale del Partito dell'Edera nonché Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Ambiente On. Francesco Nucara che si farà portavoce delle istanze del PRI di Basilicata presso il Governo Nazionale.
(http://utenti.lycos.it/nuvolarossa44/modules/news/)

nuvolarossa
20-12-03, 00:39
Potenza sabato 20 dicembre h. 15.00
presso l'Istituto Principe di Piemonte

Congresso Regionale del Pri della Basilicata

Parteciperà ai lavori il Segretario Nazionale
on. Francesco Nucara
(http://utenti.lycos.it/nuvolarossa44/)

nuvolarossa
18-03-05, 23:23
Basilicata/Elezioni Regionali 3-4 Aprile

Lista "Federazione di Centro" collegata al candidato presidente Cosimo Latronico (CdL)

Potenza

Cittadini Renato (Pri)
De Vita Giuseppe
Rosa Salsano Gerardo
Brancaccio Michele (Pri)
Calitri Vincenzo
D'andrea Antonio
Di Muro Michele
Lapolla Rocco
Lucente Gerardo Donato
Mancone Francesco
Mancusi Domenico (Pri)
Pascale Giuseppe
Pisano Nicola
Rosa Annamaria
Rosa Donato
Trotta Vincenzo

nuvolarossa
21-03-05, 20:42
Basilicata lunedì 21 marzo h. 18.00
Sala Vorrasi di Rionero in Vulture

Incontro elettorale di Giorgio La Malfa

Presenti Renato Cittadini e Nicola Manfredinelli

nuvolarossa
08-06-05, 20:24
Pugliese presidente Parco Alta Murgia

Il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli ha firmato il decreto di nomina del dott. Girolamo Pugliese a Presidente dell'Ente Parco dell'Alta Murgia.
http://utenti.lycos.it/NUVOLA_ROSSA/STASERAMIBUTTO.mid

nuvolarossa
08-03-06, 20:31
Elezione del Senato 9/10 aprile 2006

Basilicata/Candidati Lista Pri

CITTADINI Renato
LA CAVA Antonio
DE VITA Giuseppe
ASQUINO Giuseppe
GUGLIELMI Carmine
RIBUTTI Silvio
SANTARCANGELO Gaetano P.

nuvolarossa
26-04-07, 17:11
COMUNALI:MATERA; LA MALFA (PRI),CONTRIBUTO PER SVOLTA CITTA'

Matera, ANSA, 25/4/2007 - Il Pri annuncera' la presentazione della lista e una possibile alleanza per il candidato a sindaco di Matera probabilmente nella giornata di domani. E' quanto e' emerso stamani durante un incontro al quale ha partecipato il leader del partito Giorgio La Malfa. Ed e' stato proprio La Malfa a sottolineare l'importanza della presenza del Pri alle amministrative materane, una presenza, ha detto, 'per contribuire al portare una svolta nel governo della citta'

tratto da http://www.giorgiolamalfa.it/

nuvolarossa
26-04-07, 17:13
PD: LA MALFA (PRI), PROSPETTIVE INTERESSANTI PER MODERATI

Matera, Ansa, 25/4/2007 - ANSA) - MATERA, 25 APR - 'Per il Pri e per i moderati si aprono spazi interessanti' dopo le dichiarazioni del senatore Franco Marini a conclusione del congresso della Margherita. Lo ha detto l'on. Giorgio La Malfa intervenuto oggi a Matera ad una iniziativa del Partito Repubblicano Italiano in vista delle elezioni comunali 2007. 'Il discorso di Marini - ha detto La Malfa - apre nuove prospettive nel panorama italiano, che richiedono una maggiore omogeneita' del quadro politico rispetto a quanto espresso finora da centrodestra e centrosinistra e questo nell' interesse del Paese'. (ANSA).

tratto da http://www.giorgiolamalfa.it/

nuvolarossa
26-04-07, 17:15
L. ELETTORALE: LA MALFA,SERVE SOLUZIONE POLITICA EQUILIBRATA

Matera ANSA, 25/4/2007 - 'Occorre una soluzione politica piu' equilibrata': lo ha detto l'on. Giorgio La Malfa (Pri), oggi a Matera rispondendo ad una domanda sul dibattito in corso sulla riforma della legge elettorale ed il referendum. Secondo La Malfa, 'occorre lavorare a una soluzione politica piu' equilibrata. Il referendum - ha aggiunto - intende introdurre elementi che giudico peggiorativi, come l' attribuzione del premio di maggioranza al partito piu' suffragato, anziche' alla coalizione. E questa e' una questione di democrazia. La legge 'truffa' - ha concluso - che di fatto non lo era, dava il premio di maggioranza a chi raggiungeva il 50 per cento'.

trato da http://www.giorgiolamalfa.it/

nuvolarossa
09-05-07, 17:47
Matera/Elezioni Comunali 27/28 maggio 2007
Lista Pri collegata al candidato sindaco Saverio Acito

MOLITERNI Bellisario
CHIECO Antonio
EPIFANIA Immacolata
DI GINOSA Nunzia
CHITA Giacinto
QUINTANO Leonardo Pietro
MORELLI Nunzio
CARBONE Giuseppe
SANNICOLA Nicola
BASILE Nunzio
LIMONGI Nicolino
SANTACARCANGELO Gaetano P.
VENEZIA Cristina
BASILE Ada
MONTEMURRO Giuseppe
SEGRETO Nicola
MOLITERNI Giuseppina
LATORRE Caterina
FESTA Cosimo Damiano
MANICONE Giuseppe
PLASMATI Vito
VENEZIA Salvatore
DE GIACOMO Felice
PARADISO Valerio Nicola A.
GAUDIANO Emanuele
STAFFIERI Francesco Paolo
DI MITA Giovanni
CALDEROLA Loris
SANROCCO Francesco
RONDINONE Cosimo
VENEZIA Paola
TADDEO Francesca
LOSIGNORE Giuseppe
FESTA Giuseppina
LOCAPO Mario

tratto da http://www.pri.it

nuvolarossa
29-05-07, 19:27
Matera/Elezioni Comunali 27/28 maggio 2007
Lista Pri collegata al candidato sindaco Saverio Acito

http://amministrative.interno.it/amminis/amm070527/simboli/2-20070527000000-8-140047.gif

395 voti pari all' 1,04%

nuvolarossa
10-03-08, 12:30
Da "Radio Scarpa" apprendiamo che ... nelle liste del PdL ... in Basilicata, come capolista alla Camera, c'e Giorgio La Malfa e, come capolista in Calabria c'e Nucara ...Ovviamente "capolista" dopo i numeri 1 e 2 del PdL ... cioe' subito dopo Berlusconi e Fini ... che sono in alto, per ovvi motivi di visibilita', in tutte le regioni ...

nuvolarossa
10-03-08, 20:48
Il mio post precedente e' errato ... La Malfa e' candidato nelle Marche e non in Basilicata ...

pilino
15-03-08, 16:22
http://www.nuvolarossa.org/modules/xgallery/cache/albums/01-Album-di-Enzo/LOGOFORUM03BIG.sized.gif
http://www.casentinomusica.net/Spartiti/Midi/S/Sinatra,Frank%20The%20lady%20is%20a%20tramp.mid

Il Partito Democratico ha candidato in Basilicata Elisabetta Zamparutti, moglie di Sergio D’Elia ex terrorista di Prima Linea
Grande Veltroni ! Ha “barattato” D’Elia con la sua Moglie ! E.... tutto in grande silenzio !
Molti si chiederanno cosa "centra la moglie di D’Elia" oppure che “le colpe dei padri non devono ricadere sui figli”.
Tutto questo è giusto ma quello che conta sono le dichiarazioni della Sig.ra D’Elia “Io oggi amo un uomo, Sergio d’Elia che è l’emblema della vittoria della democrazia e dello stato di diritto sulla violenza, ex esponente di Prima Linea (nelle cui fila ha trascorso due anni della sua vita), artefice di quel processo di dissociazione a cui si deve la sconfitta del terrorismo in Italia, e da 25 anni militante nonviolento del Partito Radicale. È in fondo lo stesso amore che nutro per il rispetto della legalità, del rispetto della parola data come fondamento di ogni convivenza, dimensione privata o pubblica che sia.
È la ragione che mi porta oggi, come ieri sulla moratoria, a stare dalla parte di Marco Pannella e al suo dar corpo, con lo sciopero della sete, alla radicalità di una lotta per il rispetto del “diritto alla vita” attraverso la “vita del diritto” per essere speranza di un vero Partito Democratico.”

E Gli Italiani ?
Ora dovranno pagare 2 assegni vitalizi: a D’Elia e Moglie.


Lorenzo Conti
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Cell 333 1485713
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lorenzo.conti@bancatoscana.it

nuvolarossa
25-03-08, 22:34
Le sedi del PRI in Basilicata

Barile PZ

http://www.pri.it/new/html/sedi/regioni/basilicata_it.gif