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falcorosso
17-08-02, 11:54
Abito in liguria, precisamente nelle 5terre, sono felice di esservi nato e amo profondamente queste terre e le sue tradizioni, ho deciso intervenire su qiesto forum perchè ho letto solo messaggi di chi sfrutta un falso <ligurismo> per far passare messaggi che io considero reazionari e ostili agli interessi della liguria e dei suoi abitanti che stanno subendo attacchi devastanti al loro reddito da quando i liberatori del centro destra sono saliti al potere, senza contare gli appalti a ditte sempre più in odore di mafia , alla distruzione del patrimonio industriale della regione, cavalcando un falso ambientalismo, putrido oserei dire da parte di chi parteggia in modo osannante con i più grandi inquinatori del globo, e facendo solo gli interessi della pura speculazione finanziaria, cercherò di sputtanare il pià possibile le schifezze di questi nuovi pirati, razziatori dei poveri per donare ai ricchi.
un'ultimsa informazione sono <Genoano>.
ciao

Spirit
17-08-02, 12:50
Ciao FalcoRosso, ti do il mio benvenuto su questo forum. Anch'io sono genoano come te, quindi credo avremmo modo, seppur nella diversità di vedute, di conservare quel fondo di stima e rispetto che unisce nel bene e nel male (soprattutto) tutti i grifoni sparpagliati per la Liguria, per l'italia, per l'Europa. Probabilmente quando parli di falso ligurismo ti riferisci a me, e incasso le tue critiche pacatamente, convinto che se avremo modo di discutere, avrò modo di "difendermi" dalle accuse di reazionario. Tu dici che il ligurismo è ostile agli interessi dei liguri, io invece credo che riscoprire le proprie radici (i propri idiomi, la propria storia, le proprie tradizioni, le proprie bandiere, tutti "gioielli" bistrattati dall'intelligenza ufficiale e quindi dalla pubblica istruzione), far si che il potere sia radicato nel territorio (piuttosto che lontano e ALTRO,piuttosto che insensibile alle concrete forme di pressione democratica,piuttosto che ignorante dei problemi reali delle comunità), aver di mira una maggiore equità fiscale e una maggiore aderenza delle leggi alla realtà che pretendono di disegnare, aver la possibilità di portare il proprio valore aggiunto di cultura e critica in Europa siano obiettivi legittimi e che vanno nell'interesse della Liguria e dei liguri. Io credo a una rinascita della Liguria, e virtualmente cerco di contribuire a difendere quei valori e quelle idee sopraelencate, consapevole che sono perfettibili e che esistono altre soluzioni o altre visioni. Il forum è stato creato per questo: perchè esistono tante idee e tante prospettive da vagliare nell'interesse delle nostre città e comunità, e che già tanto significa aver voglia di spender qualche minuto per pensar con affetto e ingegno a questo lembo di terra che si va a gettare prepotentemente in mare.

cameratamarco
23-08-02, 14:43
FORZA DORIA:D

falcorosso
23-08-02, 15:11
Non mi soffermo sulla risposta del camerata, i doriani , e la risposta lo dimostra, sono rimasti alle ere dei dinosauri quindi non si può essere cattivi con loro, ma guardarli con pazienza.

olte delle cose che tu scrivi mi trovano pienamente in accordo, sono nato Riva Trigoso e la mi famiglia raccoglie i suoi confini tra la serra di lerici e genova, sono quindi di sangue ultraligure da molte generazioni, ma non amo quello che si nasconde dietro a questa riscoperta dei valori delle tradizioni, coloro che dicono di esserne i portavoci, poi sono i peggiori lacchè della globalizzazione, anche i leghisti fanno parte di questa accolita, guarda come si son venduti per un piatto di lenticchie, il loro regionalismo è tutto interno alle logiche del neoliberismo che con la sua ppredominanza globale ha meglio a che fare con limitate entità regiomnali che con stati più potenti, quindi una cosa è parlare della riscoperta dei valori, delle tradizioni, delle lingue, altra cos è dividere gli interessi di un popolo per fare gli interessi delle grandi multinazionali, nel neoliberismo i popoli sono affamati e le loro tradizioni vengono calpestate perchè tutto è in mano alle società transanazionali che posseggono tutto, anche le parti del nostro DNA,, le tradizione possono essere salvate solo da un potere libertario, in cui ognuno è libero di gestire le proprie possibilità, certo i regimi comunisti(?) che sono per fortuna crollati sono stati un esemopio tragico, ma la storia si costruisce anche attraverso dei terribili errori, il comunismo è altra cosa della russia di stalin o della cambogia di polpot, basterebbe non fermarsi agli stereotipi per capire come nessunaltra ideologia potrà dare all'uomo la vero consapevolezza delle sua libertà, è una utopia, ma le utopie non son illusioni, solo chi ci vuol far cadre nel materialismi del capitale, senza nemmeno più etica, povero Max Weber, quali sarebbero le sue parole di fronte al mondo che i suoi eroi hanno costruito, continuo a spargere la favola che le utopie sono sogni, esse sono desideri, ma i desideri al contrario dei sogni possono essere realizzati.
per tornare al nostro genoa, devo confessarti che continuo aleggere sui quotidiani gli articoli che lo riguardano, ma nutro poche speranze, la logica del profitto e ferrea, e chi pensava che qualche cosa che faceva parte dei nostri cuori ne fosse esente è stato cla morosamente smentito, il cameratoa dovrebbe essere contento ora c'è anche un fascista a dirigere il doria, come si dice in toscana <damontelupo si vede capraia dio li fa e poi li appaia>
ciao

Spirit
23-08-02, 18:13
Originally posted by falcorosso
Non mi soffermo sulla risposta del camerata, i doriani , e la risposta lo dimostra, sono rimasti alle ere dei dinosauri quindi non si può essere cattivi con loro, ma guardarli con pazienza.

olte delle cose che tu scrivi mi trovano pienamente in accordo, sono nato Riva Trigoso e la mi famiglia raccoglie i suoi confini tra la serra di lerici e genova, sono quindi di sangue ultraligure da molte generazioni, ma non amo quello che si nasconde dietro a questa riscoperta dei valori delle tradizioni, coloro che dicono di esserne i portavoci, poi sono i peggiori lacchè della globalizzazione, anche i leghisti fanno parte di questa accolita, guarda come si son venduti per un piatto di lenticchie, il loro regionalismo è tutto interno alle logiche del neoliberismo che con la sua ppredominanza globale ha meglio a che fare con limitate entità regiomnali che con stati più potenti, quindi una cosa è parlare della riscoperta dei valori, delle tradizioni, delle lingue, altra cos è dividere gli interessi di un popolo per fare gli interessi delle grandi multinazionali, nel neoliberismo i popoli sono affamati e le loro tradizioni vengono calpestate perchè tutto è in mano alle società transanazionali che posseggono tutto, anche le parti del nostro DNA,, le tradizione possono essere salvate solo da un potere libertario, in cui ognuno è libero di gestire le proprie possibilità, certo i regimi comunisti(?) che sono per fortuna crollati sono stati un esemopio tragico, ma la storia si costruisce anche attraverso dei terribili errori, il comunismo è altra cosa della russia di stalin o della cambogia di polpot, basterebbe non fermarsi agli stereotipi per capire come nessunaltra ideologia potrà dare all'uomo la vero consapevolezza delle sua libertà, è una utopia, ma le utopie non son illusioni, solo chi ci vuol far cadre nel materialismi del capitale, senza nemmeno più etica, povero Max Weber, quali sarebbero le sue parole di fronte al mondo che i suoi eroi hanno costruito, continuo a spargere la favola che le utopie sono sogni, esse sono desideri, ma i desideri al contrario dei sogni possono essere realizzati.
per tornare al nostro genoa, devo confessarti che continuo aleggere sui quotidiani gli articoli che lo riguardano, ma nutro poche speranze, la logica del profitto e ferrea, e chi pensava che qualche cosa che faceva parte dei nostri cuori ne fosse esente è stato cla morosamente smentito, il cameratoa dovrebbe essere contento ora c'è anche un fascista a dirigere il doria, come si dice in toscana <damontelupo si vede capraia dio li fa e poi li appaia>
ciao

Caro Falco, la vicenda del pesto genovese insegna che la sinistra non ha il monopolio dell' anti-globalizzazione. A meno che Biasotti non si sia convertito d'un tratto al verbo no-global. In questo frangente DS e Rifondazione, eccetto le cooperative, dimostrano, rimanendo nell'ombra a dichiararsi "non competenti", di strumentalizzare gli ideali e i valori no-global. Che esistono anche a destra, in una variante tradizionale ed etnonazionale, forse, ma che di certo non vanno nella direzione dei grandi capitali transnazionali. Tu fai anche un'ottima osservazione: piccole entità politiche potrebbero essere non molto efficaci nel far da contraltare ai grandi potentati economici. Io credo però che grandi entità uniformi e indistinte al loro interno,ossia grandi poteri distanti dalla quotidianità dei cittadini, radicati in palazzi lontani, possano essere le migliori sparring partner per le vecchie,nuove e future multinazionali. Secondo il mio punto di vista la verità dovrebbe situarsi nel mezzo:è necessario progettare una forte sussidiarietà, che dai diversi territori fluisca verso il vertice, seguendo rigorosamente criteri di rappresentatività oggi assenti. Quanto al comunismo, essendo anti-ideologico non posso essere in sintonia con quella che non reputo una soluzione a misura d'essere umano. Ovviamente credo che dimensione pubblica e democratica debba giocare un ruolo di primo piano nel definire i giochi del capitale, cosiccome credo che sia importante leggere Marx per superarlo....Ma non rinuncerei mai alla democrazia formale, a un liberalismo sinergico alle tradizioni, perfino a un certo mondo piccolo-borghese tanto mediocre quanto realistico e polarizzante...Non rinuncerei mai ai sogni mondani che rimangono sullo sfondo di tante esistenze ispirate a un onesto lavoro, non leverei mai gli accenti da un certo campanilismo che spero sempre contruibuisca a riportare la società sulla strada dell'esser comunità....E non sai quanto mi piacerebbe che la difesa delle identità locali diventasse un fronte trasversale ai partiti politici. Ma a sinistra tale visione è purtroppo avversata da un certo vizio ideologico secondo cui le culture regionali farebbero rima con una chiusura provinciale borghese e tendenzialmente xenofoba. Nulla di più falso. Si tratta di importanti valori aggiunti alle culture troppo ufficiali e troppo distanti dalle reali percezioni delle piccole comunità europee.Si tratta di identità da mettere reciprocamente in gioco, di volti coi quali affrontare le sfide globali (soprattutto sul piano culturale) di fronte a cui siamo, converrai, davvero poco attrezzati.
Bossi, deriso e insultato da tanti, ha posto a mio avviso una grande alternativa per il futuro: pensare localmente e agire globalmente, o pensare globalmente e agire localmente. Non credo, pur nella rigidità essenziale di questo schema, abbia detto una sciocchezza.
Capitolo genoa: paghiamo essenzialmente la nostra sfortuna tradizionale e il cattivo stato di salute del calcio, destinato ormai a far fuggire capitali veri e solidi. Il football, da noi regalato all'italia, è stato da altri ridotto a brandelli. Sicuramente è responsabile di ciò la visione economistica degli anni novanta, e soprattutto una cattiva lettura della cultura sportiva euromediterranea, che certo non è clone di quella oltreoceano. E forse è un bene. Per il calcio è,fortunatamente, il Kaly Yuga, l'epoca della fine.Ripartiamo da zero, dai nostri stadi, dalla passionalità dei tifosi,dal concetto di sport. Chissà che anche i potenti non siano costretti a far marcia indietro.

AIACE TELAMONIO
27-08-02, 16:21
Originally posted by cameratamarco
FORZA DORIA:D

FORZA SPEZIA ! :D

spacca
05-09-02, 16:55
Originally posted by AIACE TELAMONIO


FORZA SPEZIA ! :D

Se non è zuppa è pan bagnato:D

FORZA GENOA

spacca
05-09-02, 16:55
Originally posted by AIACE TELAMONIO


FORZA SPEZIA ! :D

Se non è zuppa è pan bagnato:D

FORZA GENOA

falcorosso
13-09-02, 12:44
Non è corretto quanto tu dici, o forse sei maLE INFORMATO, COME SI Sà LE INFORMAZIONI IN UN REGIME A MONOCULTURA E PENSIERO UNICO SONO GESTITE AS ENSO UNICO, QUINDI LE INFORMAZIONE SULLE POSIZIONI REALI DI UN PARTITO COME RIFONDAZIONE, PARTITO CHE VIENE GUARDATO COME IL FUMO NEGLI OCCHI SIA DAL CENTRO DESTRA CHE DAL CENTRO SINISTRA, SONO SCARSE E MOLTE VOLTE FALSE, LA NOSTRA POSIZIONE SULLA DIFESA DELLE CULTURE LOCALI è FORTE, ESSA è UNA PRIORITà DELLA NOSTRA LINEA POLITICA, MA NON PER CREARE ALTRI STAERELLI ASSERVITI MANI E PIEDI AL NEOLIBERISMO, MA PER FORMARE AUTONOMIE LOCALI CHE SALVAGUARDINOI LE CULTURE E LE TRADIZIONI DELLE POPOLAZIONI, AL FESTIVAL DELLA CULTURA QUI A LA SPEZIA ABBIAMO INVITATO DUE ESPONENTI DI BATASUNA, I BASCHI MESSI FUORI LEGGE PER IMPERIO, MA AABIAMO RAPPORTI ANCHE CON I CORSAI E CON I BRETONI, MA MIO DIO LA PADANIA NON E' NULLA DI TUTTO QUESTO, è UNA PURA INVENZIONE FURBESCA DI QUALCUNO CHE HA SGAMATO IL MNODO PER FAR SOLDI SFRUTTANDO LEGITTIME NECESSITA' POPOLARI, SUL PESTO E SU ALTRO, COME PER ESEMPIO LE OLIVE DELLA PUGLIA, LE NOSTRE POSIZIONI SONO CHIARE, ANCHE A LIVELLO PARLAMENTARE, MA NESSUNO NE PARLA, MEGLIO FAR CREDERE CHE I DIFENSORI DI TUTTO QUESTO SIANO DUE O TRE BUFFONI CHE SI METTONO GLI ELMI CURNUTI IN TESTA E SONO TALMEMNTI IGNORANTI CHE BNON CONOSCONONO NEMMENO LE TRADIZIONI CELTICHE, QUELLE VERE E NON LA BUFFONATA DELL'AMPOLLINA.
Se vogliamo essere seri facciamolo, io sono ligure da gebnerazioni, amo la liguria, quando dall'alto delle colline di Riomaggiore giardo il mare e la costa sento un nodo in gola e ringrazio dio di avermi fatto nascere in queste terre splendide, ma sono perfettamente cosapevole vche mai nulla ci potrà accumunare ai corsi o ai baschi, loro sono un popolo, con una lingua, una cultura, una letteratura, non hanno un dialetto e delle tradizioni, che vanno difese comunque a spada tratta, ma una letteratura, una lingua con tanto di grammatica, sono una nazione, con tutte le caratteristiche della nazione, noi siamo una regione con le nostre tradizioni, il nostro dialetto e le nostre genti ed anche la nostra storia, tutto ciò deve essere difeso, ma non saranno certo i paladini della globalizzazione neoliberista che tutto annulla nel nome del pensiero unico a salvare le tradizioni dei popèoli.
Per tornare a Genova, quel fascetto presuntuoso di Dalla Costa, ci sta rovinando, cosa aspettate voi che abitate a genova a fare una bella manifestazione di massa, tutti uniti, pacifica, proporrei silenziosa, come un funerale, con un unico cartello in testa, salviamo il genoa, salviamo il calcia,i buffoni se ne tornino a casa

falcorosso
13-09-02, 12:44
Non è corretto quanto tu dici, o forse sei maLE INFORMATO, COME SI Sà LE INFORMAZIONI IN UN REGIME A MONOCULTURA E PENSIERO UNICO SONO GESTITE AS ENSO UNICO, QUINDI LE INFORMAZIONE SULLE POSIZIONI REALI DI UN PARTITO COME RIFONDAZIONE, PARTITO CHE VIENE GUARDATO COME IL FUMO NEGLI OCCHI SIA DAL CENTRO DESTRA CHE DAL CENTRO SINISTRA, SONO SCARSE E MOLTE VOLTE FALSE, LA NOSTRA POSIZIONE SULLA DIFESA DELLE CULTURE LOCALI è FORTE, ESSA è UNA PRIORITà DELLA NOSTRA LINEA POLITICA, MA NON PER CREARE ALTRI STAERELLI ASSERVITI MANI E PIEDI AL NEOLIBERISMO, MA PER FORMARE AUTONOMIE LOCALI CHE SALVAGUARDINOI LE CULTURE E LE TRADIZIONI DELLE POPOLAZIONI, AL FESTIVAL DELLA CULTURA QUI A LA SPEZIA ABBIAMO INVITATO DUE ESPONENTI DI BATASUNA, I BASCHI MESSI FUORI LEGGE PER IMPERIO, MA AABIAMO RAPPORTI ANCHE CON I CORSAI E CON I BRETONI, MA MIO DIO LA PADANIA NON E' NULLA DI TUTTO QUESTO, è UNA PURA INVENZIONE FURBESCA DI QUALCUNO CHE HA SGAMATO IL MNODO PER FAR SOLDI SFRUTTANDO LEGITTIME NECESSITA' POPOLARI, SUL PESTO E SU ALTRO, COME PER ESEMPIO LE OLIVE DELLA PUGLIA, LE NOSTRE POSIZIONI SONO CHIARE, ANCHE A LIVELLO PARLAMENTARE, MA NESSUNO NE PARLA, MEGLIO FAR CREDERE CHE I DIFENSORI DI TUTTO QUESTO SIANO DUE O TRE BUFFONI CHE SI METTONO GLI ELMI CURNUTI IN TESTA E SONO TALMEMNTI IGNORANTI CHE BNON CONOSCONONO NEMMENO LE TRADIZIONI CELTICHE, QUELLE VERE E NON LA BUFFONATA DELL'AMPOLLINA.
Se vogliamo essere seri facciamolo, io sono ligure da gebnerazioni, amo la liguria, quando dall'alto delle colline di Riomaggiore giardo il mare e la costa sento un nodo in gola e ringrazio dio di avermi fatto nascere in queste terre splendide, ma sono perfettamente cosapevole vche mai nulla ci potrà accumunare ai corsi o ai baschi, loro sono un popolo, con una lingua, una cultura, una letteratura, non hanno un dialetto e delle tradizioni, che vanno difese comunque a spada tratta, ma una letteratura, una lingua con tanto di grammatica, sono una nazione, con tutte le caratteristiche della nazione, noi siamo una regione con le nostre tradizioni, il nostro dialetto e le nostre genti ed anche la nostra storia, tutto ciò deve essere difeso, ma non saranno certo i paladini della globalizzazione neoliberista che tutto annulla nel nome del pensiero unico a salvare le tradizioni dei popèoli.
Per tornare a Genova, quel fascetto presuntuoso di Dalla Costa, ci sta rovinando, cosa aspettate voi che abitate a genova a fare una bella manifestazione di massa, tutti uniti, pacifica, proporrei silenziosa, come un funerale, con un unico cartello in testa, salviamo il genoa, salviamo il calcia,i buffoni se ne tornino a casa

Spirit
13-09-02, 13:47
Originally posted by falcorosso
Non è corretto quanto tu dici, o forse sei maLE INFORMATO, COME SI Sà LE INFORMAZIONI IN UN REGIME A MONOCULTURA E PENSIERO UNICO SONO GESTITE AS ENSO UNICO, QUINDI LE INFORMAZIONE SULLE POSIZIONI REALI DI UN PARTITO COME RIFONDAZIONE, PARTITO CHE VIENE GUARDATO COME IL FUMO NEGLI OCCHI SIA DAL CENTRO DESTRA CHE DAL CENTRO SINISTRA, SONO SCARSE E MOLTE VOLTE FALSE, LA NOSTRA POSIZIONE SULLA DIFESA DELLE CULTURE LOCALI è FORTE, ESSA è UNA PRIORITà DELLA NOSTRA LINEA POLITICA, MA NON PER CREARE ALTRI STAERELLI ASSERVITI MANI E PIEDI AL NEOLIBERISMO, MA PER FORMARE AUTONOMIE LOCALI CHE SALVAGUARDINOI LE CULTURE E LE TRADIZIONI DELLE POPOLAZIONI, AL FESTIVAL DELLA CULTURA QUI A LA SPEZIA ABBIAMO INVITATO DUE ESPONENTI DI BATASUNA, I BASCHI MESSI FUORI LEGGE PER IMPERIO, MA AABIAMO RAPPORTI ANCHE CON I CORSAI E CON I BRETONI, MA MIO DIO LA PADANIA NON E' NULLA DI TUTTO QUESTO, è UNA PURA INVENZIONE FURBESCA DI QUALCUNO CHE HA SGAMATO IL MNODO PER FAR SOLDI SFRUTTANDO LEGITTIME NECESSITA' POPOLARI, SUL PESTO E SU ALTRO, COME PER ESEMPIO LE OLIVE DELLA PUGLIA, LE NOSTRE POSIZIONI SONO CHIARE, ANCHE A LIVELLO PARLAMENTARE, MA NESSUNO NE PARLA, MEGLIO FAR CREDERE CHE I DIFENSORI DI TUTTO QUESTO SIANO DUE O TRE BUFFONI CHE SI METTONO GLI ELMI CURNUTI IN TESTA E SONO TALMEMNTI IGNORANTI CHE BNON CONOSCONONO NEMMENO LE TRADIZIONI CELTICHE, QUELLE VERE E NON LA BUFFONATA DELL'AMPOLLINA.
Se vogliamo essere seri facciamolo, io sono ligure da gebnerazioni, amo la liguria, quando dall'alto delle colline di Riomaggiore giardo il mare e la costa sento un nodo in gola e ringrazio dio di avermi fatto nascere in queste terre splendide, ma sono perfettamente cosapevole vche mai nulla ci potrà accumunare ai corsi o ai baschi, loro sono un popolo, con una lingua, una cultura, una letteratura, non hanno un dialetto e delle tradizioni, che vanno difese comunque a spada tratta, ma una letteratura, una lingua con tanto di grammatica, sono una nazione, con tutte le caratteristiche della nazione, noi siamo una regione con le nostre tradizioni, il nostro dialetto e le nostre genti ed anche la nostra storia, tutto ciò deve essere difeso, ma non saranno certo i paladini della globalizzazione neoliberista che tutto annulla nel nome del pensiero unico a salvare le tradizioni dei popèoli.
Per tornare a Genova, quel fascetto presuntuoso di Dalla Costa, ci sta rovinando, cosa aspettate voi che abitate a genova a fare una bella manifestazione di massa, tutti uniti, pacifica, proporrei silenziosa, come un funerale, con un unico cartello in testa, salviamo il genoa, salviamo il calcia,i buffoni se ne tornino a casa

Attenzione a ritenere il genovese un semplice dialetto. A prescindere dai pensieri di Naom Chomsky, che non si preoccupava di distinguere fra gli uni e gli altri, ci sono pareri di diversi linguisti che tendono a definire il genovese come una lingua vera e propria. Io non sono un linguista, quindi non sono in grado d'andare a constatare scientificamente se tale posizione sia vera o meno, ma il punto della questione è un altro. Innanzitutto è nazione chi si sente tale attraverso qualsiasi forma di identità, non solo chi ha la certezza di rispondere ai criteri tradizionalmente posti per identificare un popolo: abbiamo sotto gli occhi esempi lampanti di popoli omogenei che han dato e danno vita, per diverse ragioni, a entità politiche diverse. Tu parli a ragione di autonomie locali:cosa intendi per autonomie locali? Per autonomia si intende sia un'entità capace di dar-SI delle norme, da sé stessa a sé stessa, sia un'entità che per sussistere e cioè assolvere i compiti assegnati non necessita, almeno in linea teorica, di interventi esterni. Io da sempre mi ricollego al modello confederale svizzero: il popolo svizzero è uno eppur molteplice, si divide in stati che al loro interno mantengono quote di sovranità in grado di garantire al territorio autosufficienza e interlcoutori politici radicati, a contatto diretto col cittadino. Sulla Liguria pesa poi una questione storica: noi siamo una regione che ha vissuto secoli di indipendenza o comunque di forte autonomia. L'una e l'altra ci sono stati sottratti con una congiura "Viennese". Perfino gli storici di professione riconoscono alla nostra terra una civiltà propria, originale e diversa dalle altre presenti sulla penisola. Io credo che la strada dell'autonomia, o di un federalismo ben improntato sia l'unica per perseguire alcuni obiettivi fondamentali:innanzitutto difendere la nostra cultura, attraverso una quota di autonomia scolastica. Firpo, Govi, De Andrè, la storia della Liguria,dei Doria,dei Fieschi, sono solo alcuni dei contenuti di cui è necessario far partecipi i liguri se si vuole non mutilare il sapere umanistico. Avrai poi letto la polemica fra la provincia di Genova e la pubblica istruzione: ne parlo nel thread "Normale amministrazione di uno stato giacobino". Se voi volete difendere i diritti di un territorio a non avere poli scolastici ispirati a puri criteri economici stabiliti a 600 km di distanza, a non disperdere sé stesso e le proprie radici, avrete l'approvazione di tutto il più sincero mondo autonomista. Ma tutto ciò non si difende votando contro, in sede provinciale, alla proposta di citare nel redigendo statuto regionale quei valori di progresso,di libertà e di tolleranza che furon propri della Repubblica di Genova di cui la Liguria è logica erede. E' per questo che la vostra solidarietà a Batasuna è, secondo il mio punto di vista, una sovrastruttura, per dirla con Marx.
Quanto al Genoa, ho paura che passeremo dalle torture al boia. Ma il Grifone che campeggia sotto la croce di San Giorgio nessuno potrà mai cancellarlo.

D.BOMBACCI
16-09-02, 23:17
..e lala fine si finisce sempre sull'argomento piu' frivolo che ci possa essere: IL CALCIO .

Un mondo schifoso, fatto di gente schifosa, droga dei poveri per fargli dimenticare le nefandezze del mondo.

Unitevi a me: AFFANC IL CALCIO, I CALCIATORI, LE TROIE DEI CALCIATORI evviva i dilettanti dei campetti di provincia che fanno il vero calcio..per passione e basta.

saluti

falcorosso
25-09-02, 11:54
Tu confondi le due realtà che io ho messo in campo, da un lato una specificità di territori e popoli che hanno sempre vissuto come popoli-nazione anche nella diaspora o nelle divisioni, ed un'altra che vede le entità tali solo per divisioni o giochi di potenze che tracciano confini arbitrari.
Estremizzando il tuo discorso ogni puiccolissima entità potrebbe essere popolo e nazione e questo avverrebbe anche tra i corsi o i baschi, poichè anche lì vi sono dialetti e tradizioni diverse, ma il loro essere nazione va oltre le tradizioni localistiche o i dialetti particolari essi hanno una cultura che li unifica, come da noi è emersa una cultura unificante che ha superato i confini imposti dalle potenze imperiali, e la lingua italiana era già patrimonio di stati e staterelli ancor prima della riunificazione.
Altro discorso è la salvaguardia della particolarità e delle tradizioni locali, ma essa non ha nulla a che vedere con entità statali, questa è per me l'autonia locale, le leggi base devono essere nazionali, ma ogni singola regione o gruppo di regioni deve avere la possibilità di integrarle correttamente nella particolarità del suo territorio, ma a questo punto si pone un problema :
chi decide queste particolarità?
Nel sistema tanto amato dai tuoi referenti sono sempre di meno quelli che decidono, certo sono molto convincenti e manipolatori, la loro forza più che nella giustezza di ciò che fanno sta nel continuo martellamento mediatico che rammollisce i cervelli ed indice la gente a non pensare ma semplicemente ad affidarsi, riduce a piccoli automi che sono spinti a credersi liberi ma sono sempre più prigionieri di un unico pensiero che gli viene ripetuto da quando si svegliano a quando vanno a dormire, nel mio sistema le decisioni vengono prese in modo collegiale, riabituandoi la gente a pensare ed a creder che loro stessi possono pensare edecidere su come dovrà essere, ad esempio, il loro quartiere dopo i lavori di rifacimento e ristrutturazione, un a utopia, forse, ma oramai non credo più alla balla dell'utopia come cosa impossibile, è anche questa una brutta storia che ci hanno infilato nella mente, l'utopia, il sogno, quando gurdano al meglio, non sono impossibili, sono solo terrorizzanti per chi si è adagiato sul suo potere e sui suoi privilegi, nel mondo esistono centinaia di municipalità e regioni amministrate in questo modo, nessuno ne parla perchè spavebtano non solo la destra, ma anche una grossa fetta della sinistra, perchè in essa vi è il declino politico professionista, che gode dei privilegi di chi ambiziosamente dice voi lavorate eproducete che io penso ad amministrarvi e per questo sono profumatamente pagato, questo sapventa tutti.
questo è il mio pensiero e ciò in cui credo.