Nebbia
20-08-02, 13:23
Stavano facendo un sopralluogo con una videocamera all’interno della basilica di San Petronio a Bologna.
Probabilmente lo scopo era quello di preparare un attentato dimostrativo. Con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art.270 bis) un italiano e quattro marocchini sono stati fermati dai carabinieri a Bologna.
Le prove del sopralluogo sarebbero nei filmati e nell'audio che ha registrato la voce dei cinque, filmato subito 'ascoltato' dai carabinieri che li hanno bloccati.
Ad accusare i cinque, che parlavano in lingua berbera, sarebbero le loro voci registrate dalla videocamera: in particolare - ha spiegato ancora il magistrato - facevano commenti allarmanti, parlando delle minacce rese pubbliche dalla stampa, sull'affresco che raffigura Maometto all'inferno.
L’affresco è una rappresentazione che l'unione musulmani d'Italia ha giudicato "blasfema e oscena" e della quale più volte aveva chiesto la rimozione.
Nel video qualcuno direbbe "se non lo tolgono verrà tutto giù”, riferendosi all'affresco; ma nella registrazione ci sarebbero anche riferimenti "alle ragioni sostenute da Bin Laden".
Il probabile obiettivo potrebbe essere stato anche il grande crocefisso medievale che nella basilica è collocato sotto il baldacchino marmoreo dell'altare maggiore.
Secondo i carabinieri "la pericolosità del disegno è risultata dal sonoro della registrazione, da cui risulta che la futura azione si sarebbe consumata di mattina presto, alle 7.30, accettando il fatto che potessero essere presenti dei fedeli, oltre che sacerdoti e sagrestani”
Probabilmente lo scopo era quello di preparare un attentato dimostrativo. Con l’accusa di associazione sovversiva con finalità di terrorismo (art.270 bis) un italiano e quattro marocchini sono stati fermati dai carabinieri a Bologna.
Le prove del sopralluogo sarebbero nei filmati e nell'audio che ha registrato la voce dei cinque, filmato subito 'ascoltato' dai carabinieri che li hanno bloccati.
Ad accusare i cinque, che parlavano in lingua berbera, sarebbero le loro voci registrate dalla videocamera: in particolare - ha spiegato ancora il magistrato - facevano commenti allarmanti, parlando delle minacce rese pubbliche dalla stampa, sull'affresco che raffigura Maometto all'inferno.
L’affresco è una rappresentazione che l'unione musulmani d'Italia ha giudicato "blasfema e oscena" e della quale più volte aveva chiesto la rimozione.
Nel video qualcuno direbbe "se non lo tolgono verrà tutto giù”, riferendosi all'affresco; ma nella registrazione ci sarebbero anche riferimenti "alle ragioni sostenute da Bin Laden".
Il probabile obiettivo potrebbe essere stato anche il grande crocefisso medievale che nella basilica è collocato sotto il baldacchino marmoreo dell'altare maggiore.
Secondo i carabinieri "la pericolosità del disegno è risultata dal sonoro della registrazione, da cui risulta che la futura azione si sarebbe consumata di mattina presto, alle 7.30, accettando il fatto che potessero essere presenti dei fedeli, oltre che sacerdoti e sagrestani”