Tormento (POL)
22-08-02, 08:03
Vi riporto una fatto fino a ora a me sconosciuto:
"25 LUGLIO - La notizia delle dimissioni di Mussolini, raggiunse Berlino e pervenne a Hitler.
Mackensen leggendogli il fono giunto da Roma, che il Re aveva dato l'incarico a Badoglio di formare il nuovo governo, avendo il Duce "abbandonato" il suo posto, Hitler guardandolo frastornato fece una pausa "cosa significa "abbandonato"?... Sono convinto che quello straccione di Re lo ha fregato. A questo punto, mando Rommel, la divisione paracadutisti di Student e do' ordine di occupare Roma e di arrestare tutta la baracca:... il Re, il governo e tutto quel marciume.... E prima di tutti il principe ereditario.... Voglio il bambino.... sė il bambino prima di tutti" , e Keitel confermo' "Sė, il bambino é piu' importante del vecchio!".
Hitler temeva questa mossa pių di ogni altra. Gridava come un ossesso "Voglio il bambino!!! La prima cosa da fare, é catturare il bambino il piccolo Vittorio Emanuele!!!. Mettete subito le mani sul bambino!!!"
Mai pių immaginava che ce l'aveva a portata di mano. Bastava mandarci un piccolo drappello e il "bambino" era suo. Era a pochi chilometri dal confine (ma lo leggeremo pių avanti).
Hitler si era dimostrato pių lucido di tutta Casa Savoia - Cosa temeva Hitler? Che il Re potesse abdicare a favore del bambino con sua madre Maria Josč reggente. E che gli italiani, sentimentali e mammisti come sono, si sarebbero stretti attorno al piccolo e alla madre (di sconfinata bellezza, intelligenza ed acume politico come pochi dentro casa Savoia, ma anche nel resto d'Italia) e gli italiani fascisti o antifascisti avrebbero ricompattato non solo l'esercito ma ricreata l'unitā nazionale.
Il "bambino" per Hitler, psicologicamente - come ostaggio- valeva e gli era pių utile di cinque divisioni che stava giā ammassando sui confini, ma se poi quel bambino riceveva la corona dal nonno, con reggente la madre MARIA JOSE' ( notoriamente antitedesca, addirittura nemmeno monarchica, ma repubblicana come intelligenza e formazione e democratica di fatto) in Italia il bambino e la madre per "sconfiggerli" a Hitler non gli sarebbero bastate nemmeno trenta divisioni! Avrebbe dovuto fare fagotto. Gli italiani non si sarebbero arresi tanto facilmente; ma non per la nuova regina che era pur sempre diventata una Savoia (e si prese nel maggio del '45 tante ingiurie destinate a loro, senza riguardo, marito compreso) ma per quella donna dalla faccia cosė pulita, non compromessa nč con Mussolini, nč con Hitler, e nemmeno con gli stessi Savoia, di cui non aveva minimamente nessun timore reverenziale.
Di inesauribile energia e forza di volontā era lei "l'uomo in famiglia" scrisse Elio Vittorini. Lei era una democratica non solo di formazione ma lo era di natura, quindi di fatto. La giustizia, la democrazia, l'uguaglianza, la spontanea solidarietā gli era innata. Basti ricordare che aiutō perfino la resistenza (comunisti, repubblicani, socialisti, liberali) esponendosi di persona, portando ai ribelli (vestendosi da contadina, viaggiando sui treni fra Chiasso e Milano) perfino armi e soldi, fino al punto che i partigiani di ogni formazione ideologica la volevano avere tra le loro file a combattere, farne la loro eroina. Proviamo a pensare cosa sarebbe accaduto in quel 8 settembre prima, ma anche il 9 maggio del 1946, se il suocero si fosse deciso ad abdicare a favore non del figlio ma del nipote con reggente proprio Maria Josč.
Non esagerava allora Hitler! Nč esagera chi sta qui scrivendo a descriverla come la definė Croce "La ideale reggente". Con molte, ma molte pių chances del marito. Ho davanti a me le riviste dell'epoca. Appare ovunque, ma non nelle feste mondane, ma nei salotti letterari, artistici, di geologia, archeologia, paleontologia e in quelli musicali (a 14 anni diede il suo primo concerto di violino poi con il pianoforte accompagnō il provetto violinista Albert Einstein). Poche donne in Italia potevano lontanamente stargli alla pari. In pių aveva una grazia stupenda, una eleganza raffinata, una incantevole bellezza.
La madre di chi scrive qui (piemontese) che la incontrō pių volte, la descriveva come una fata."
E' solo fantasia dell'autore o č veritā? Mi potreste dare qualche ragguaglio in pių?
P.S. A chi interessa questo č il link:
http://www.cronologia.it/storia/a1943aa.htm
"25 LUGLIO - La notizia delle dimissioni di Mussolini, raggiunse Berlino e pervenne a Hitler.
Mackensen leggendogli il fono giunto da Roma, che il Re aveva dato l'incarico a Badoglio di formare il nuovo governo, avendo il Duce "abbandonato" il suo posto, Hitler guardandolo frastornato fece una pausa "cosa significa "abbandonato"?... Sono convinto che quello straccione di Re lo ha fregato. A questo punto, mando Rommel, la divisione paracadutisti di Student e do' ordine di occupare Roma e di arrestare tutta la baracca:... il Re, il governo e tutto quel marciume.... E prima di tutti il principe ereditario.... Voglio il bambino.... sė il bambino prima di tutti" , e Keitel confermo' "Sė, il bambino é piu' importante del vecchio!".
Hitler temeva questa mossa pių di ogni altra. Gridava come un ossesso "Voglio il bambino!!! La prima cosa da fare, é catturare il bambino il piccolo Vittorio Emanuele!!!. Mettete subito le mani sul bambino!!!"
Mai pių immaginava che ce l'aveva a portata di mano. Bastava mandarci un piccolo drappello e il "bambino" era suo. Era a pochi chilometri dal confine (ma lo leggeremo pių avanti).
Hitler si era dimostrato pių lucido di tutta Casa Savoia - Cosa temeva Hitler? Che il Re potesse abdicare a favore del bambino con sua madre Maria Josč reggente. E che gli italiani, sentimentali e mammisti come sono, si sarebbero stretti attorno al piccolo e alla madre (di sconfinata bellezza, intelligenza ed acume politico come pochi dentro casa Savoia, ma anche nel resto d'Italia) e gli italiani fascisti o antifascisti avrebbero ricompattato non solo l'esercito ma ricreata l'unitā nazionale.
Il "bambino" per Hitler, psicologicamente - come ostaggio- valeva e gli era pių utile di cinque divisioni che stava giā ammassando sui confini, ma se poi quel bambino riceveva la corona dal nonno, con reggente la madre MARIA JOSE' ( notoriamente antitedesca, addirittura nemmeno monarchica, ma repubblicana come intelligenza e formazione e democratica di fatto) in Italia il bambino e la madre per "sconfiggerli" a Hitler non gli sarebbero bastate nemmeno trenta divisioni! Avrebbe dovuto fare fagotto. Gli italiani non si sarebbero arresi tanto facilmente; ma non per la nuova regina che era pur sempre diventata una Savoia (e si prese nel maggio del '45 tante ingiurie destinate a loro, senza riguardo, marito compreso) ma per quella donna dalla faccia cosė pulita, non compromessa nč con Mussolini, nč con Hitler, e nemmeno con gli stessi Savoia, di cui non aveva minimamente nessun timore reverenziale.
Di inesauribile energia e forza di volontā era lei "l'uomo in famiglia" scrisse Elio Vittorini. Lei era una democratica non solo di formazione ma lo era di natura, quindi di fatto. La giustizia, la democrazia, l'uguaglianza, la spontanea solidarietā gli era innata. Basti ricordare che aiutō perfino la resistenza (comunisti, repubblicani, socialisti, liberali) esponendosi di persona, portando ai ribelli (vestendosi da contadina, viaggiando sui treni fra Chiasso e Milano) perfino armi e soldi, fino al punto che i partigiani di ogni formazione ideologica la volevano avere tra le loro file a combattere, farne la loro eroina. Proviamo a pensare cosa sarebbe accaduto in quel 8 settembre prima, ma anche il 9 maggio del 1946, se il suocero si fosse deciso ad abdicare a favore non del figlio ma del nipote con reggente proprio Maria Josč.
Non esagerava allora Hitler! Nč esagera chi sta qui scrivendo a descriverla come la definė Croce "La ideale reggente". Con molte, ma molte pių chances del marito. Ho davanti a me le riviste dell'epoca. Appare ovunque, ma non nelle feste mondane, ma nei salotti letterari, artistici, di geologia, archeologia, paleontologia e in quelli musicali (a 14 anni diede il suo primo concerto di violino poi con il pianoforte accompagnō il provetto violinista Albert Einstein). Poche donne in Italia potevano lontanamente stargli alla pari. In pių aveva una grazia stupenda, una eleganza raffinata, una incantevole bellezza.
La madre di chi scrive qui (piemontese) che la incontrō pių volte, la descriveva come una fata."
E' solo fantasia dell'autore o č veritā? Mi potreste dare qualche ragguaglio in pių?
P.S. A chi interessa questo č il link:
http://www.cronologia.it/storia/a1943aa.htm