Spirit
30-08-02, 14:06
Che a Roma manchi una cultura del federalismo è cosa risaputa, e ieri se ne è avuto un nuovo esempio.Scavalcando le competenze attribuite costituzionalmente a regioni e provincie, il ministero della Pubblica istruzione ha preparato l'elenco di tutti gli istituti liguri che dovranno essere accorpati. Il ministro Moratti ha stabilito autonomamente il tetto del rapporto fra personale e alunni, il tutto in spregio alle esigenze dell'entroterra o alla specificità di certi istituti dove necessità maggiore flessibilità d'intervento. Si tratta di un nuovo caso IN CUI DA ROMA HANNO DECISO DI INTERVENIRE SENZA AVERNE DIRITTO PER DELIBERARE (MALAMENTE) SULLA VITA QUOTIDIANA DI TERRITORI CHE NEMMENO CONOSCONO, CREANDO DISAGI A GENITORI E ALUNNI E METTENDO A REPENTAGLIO POSTI DI LAVORO ESSENZIALI AL CORRETTO DISPIEGARSI DEI PUBBLICI SERVIZI; POSTI DI LAVORO CHE GLI ENTI LOCALI INTENDONO DIFENDERE E GARANTIRE NELL'INTERESSE DELLA COLLETTIVITA' E CHE SAREBBE TRANQUILLAMENTE POSSIBILE MEDIANTE UN VERO FEDERALISMO FISCALE.
Questo è uno degli esempi migliori che si possono trarre dal repertorio delle malefatte di uno Stato centralista e giacobino che agisce nella completa incongruenza rispetto alla concretezza dei territori e alle esigenze dei cittadini. Nei post in cui io difendo il federalismo sottolineo sempre che solo attraverso un forte decentramento si possono varare disposizione oggettivamente aderenti alle esigenze delle provincie (vedi tetti sul rapporto alunni-docenti) e si può radicare l'esercizio del potere in loco (vedi la possibilità da parte della provincia di agire nell'interesse della collettività, e la possibilità che avrebbero avuto le associazioni genitori-insegnanti nel dissentire e criticare,quindi incidere,sulle eventuali scelte degli enti locali).
Questo è uno degli esempi migliori che si possono trarre dal repertorio delle malefatte di uno Stato centralista e giacobino che agisce nella completa incongruenza rispetto alla concretezza dei territori e alle esigenze dei cittadini. Nei post in cui io difendo il federalismo sottolineo sempre che solo attraverso un forte decentramento si possono varare disposizione oggettivamente aderenti alle esigenze delle provincie (vedi tetti sul rapporto alunni-docenti) e si può radicare l'esercizio del potere in loco (vedi la possibilità da parte della provincia di agire nell'interesse della collettività, e la possibilità che avrebbero avuto le associazioni genitori-insegnanti nel dissentire e criticare,quindi incidere,sulle eventuali scelte degli enti locali).