PDA

Visualizza Versione Completa : ERO UN BALILLA - come si stava allora ?



Ambrogio
03-09-02, 18:32
Su invito di angeloBNA scrivero' in questo 3d i miei ricordi su come si stava quando io ero prima Figlio della Lupa e poi Balilla.

Cercherò di scrivere sforzandomi di dirVi quello che io ricordo realmente, e ricorrerò solo dove indispensabile a quanto saputo in seguito su quel periodo che va dal 1931 (mia nascita) al 1945 (fine della guerra).

Comunque, se volete un "assaggio", potete leggere nel forum ESEGESI un mio scritto sulla giornata del 29 Aprile 1945 a Milano (piazzale Loreto), che Alessandra ha avuto l'amabilita' di trasferire sul quel forum.

Spero di interessarVi ma anche di divertirvi. Ce la metterò tutta.

Intanto Vi dico che sono nato nel 1931, a Milano porta Vittoria, da genitori milanesi di modesta origine e che in casa parlavano solo ed unicamente il dialetto milanese.

Un saluto a tutti e mi raccomando alla Vostra comprensione e tolleranza.





:qi

Alfredo72
04-09-02, 01:00
Mi sono spesso domandato quale fosse l'organizzazione e le attività dei Balilla.Leggerò i tuoi racconti molto volentieri.

Alfredo72
04-09-02, 01:00
Mi sono spesso domandato quale fosse l'organizzazione e le attività dei Balilla.Leggerò i tuoi racconti molto volentieri.

Ambrogio
04-09-02, 09:08
Originally posted by Alfredo72
Mi sono spesso domandato quale fosse l'organizzazione e le attività dei Balilla.Leggerò i tuoi racconti molto volentieri.

Sarà fatto, ma tieni presente che prima dovrò descrivere il mio mondo (famiglia,città, quartiere) e che, prima dei Balilla, dovrò parlare dei Figli della Lupa. Calma e gesso.


Un saluto.

Ambrogio
04-09-02, 09:08
Originally posted by Alfredo72
Mi sono spesso domandato quale fosse l'organizzazione e le attività dei Balilla.Leggerò i tuoi racconti molto volentieri.

Sarà fatto, ma tieni presente che prima dovrò descrivere il mio mondo (famiglia,città, quartiere) e che, prima dei Balilla, dovrò parlare dei Figli della Lupa. Calma e gesso.


Un saluto.

natoW
04-09-02, 09:29
A ballilla decidete!!
Ce la racconti o le chiacchiere durano per molto.

natoW
04-09-02, 09:29
A ballilla decidete!!
Ce la racconti o le chiacchiere durano per molto.

Ambrogio
04-09-02, 09:45
Originally posted by natoW
A ballilla decidete!!
Ce la racconti o le chiacchiere durano per molto.

Hai un poco ragione anche tu, ma quando si deve scrivere una storia complessa ci si deve "organizzare" e vangare nella memoria bene prima di scrivere. Ragazzi, si tratta di cose avvenute 60-70 anni fa mica settimana scorsa!

Questa sera comincio. Intanto leggi su Esegesi "Piazzale Loreto" se non lo hai ancora fatto!



:qi

Ambrogio
04-09-02, 09:45
Originally posted by natoW
A ballilla decidete!!
Ce la racconti o le chiacchiere durano per molto.

Hai un poco ragione anche tu, ma quando si deve scrivere una storia complessa ci si deve "organizzare" e vangare nella memoria bene prima di scrivere. Ragazzi, si tratta di cose avvenute 60-70 anni fa mica settimana scorsa!

Questa sera comincio. Intanto leggi su Esegesi "Piazzale Loreto" se non lo hai ancora fatto!



:qi

Ambrogio
04-09-02, 10:58
Tutto considerato, ero capitato abbastanza bene. Famiglia discretamente benestante. Capo famiglia e padre-padrone mio nonno Ambrogio, classe 1880. Era Lui che faceva le parti del bollito a tavola! Da operaio salariato ad artigiano nel 1925. Si era costruito una villetta in periferia a Milano, dove stavamo tutti, inclusa una zia ed una grossa femmina di bulldog di nome Ariel. Era cominciata la grande depressione del 1929, ma i miei avevano avuto la fortuna di avere assunto delle commesse in Vaticano al seguito di un loro importante cliente costruttore milanese diventato Ministro dei Lavori pubblici in Vaticano: erano cominciati grandi lavori con i soldi che lo Stato italiano aveva dato alla Chiesa per il Concordato, e così la mia famiglia non conobbe le difficoltà economiche che molti soffrirono in quel periodo.

Una parola sulla mia città, Milano.
Milano oggi non è che la pallida copia di quello che era Milano allora. Milano era una città in fortissima espansione con una coscienza di se stessa da vera protagonista della vita nazionale derivata dall'essere stata una artefice sia nel Risorgimento che in tutti gli eventi storici e sociali seguenti; in particolare, era stata la capitale dell'interventismo nella prima guerra mondiale e la città dove era nato il fascismo. Futurismo, movimento artistico NOVECENTO di Margherita Sarfatti, problematiche sociali con i moti del 1898, creazione di grandi industrie si fondevano in una coscienza di forza che dava a Milano il primato in Italia. Grandi Sindaci le avevano dato una grande efficienza amministrativa e organizzativa. I Milanesi come noi andavano orgogliosi di essere partecipi alla vita di una città come quella. Lo spirito milanese di quell'epoca e' ben rappresentato dal quadro di Boccioni "Una città cresce".

Per essere chiari: non era la Milano da bere di ieri mattina e dominava la vita nazionale sociale, politica, culturale, industriale.
Oggi è l'ombra di quello che fu allora.


Fine primo messaggio

Milano piu' che una città era una fede nell'avvenire.

Il nostro quartiere era un quartiere di operai e di piccola borghesia, Vicinissimo ai grandi insediamenti delle Case Popolari di Milano di piazzale Insubria e piazzale Martini. Più che un quartiere sembrava un paese disposto intorno alla Parrocchia
e all'asilo infantile.Oggi come oggi, almeno come vista è cambiato pochissimo. Era un quartiere i cui abitanti facilmente socializzavano tra loro.

Ambrogio
04-09-02, 10:58
Tutto considerato, ero capitato abbastanza bene. Famiglia discretamente benestante. Capo famiglia e padre-padrone mio nonno Ambrogio, classe 1880. Era Lui che faceva le parti del bollito a tavola! Da operaio salariato ad artigiano nel 1925. Si era costruito una villetta in periferia a Milano, dove stavamo tutti, inclusa una zia ed una grossa femmina di bulldog di nome Ariel. Era cominciata la grande depressione del 1929, ma i miei avevano avuto la fortuna di avere assunto delle commesse in Vaticano al seguito di un loro importante cliente costruttore milanese diventato Ministro dei Lavori pubblici in Vaticano: erano cominciati grandi lavori con i soldi che lo Stato italiano aveva dato alla Chiesa per il Concordato, e così la mia famiglia non conobbe le difficoltà economiche che molti soffrirono in quel periodo.

Una parola sulla mia città, Milano.
Milano oggi non è che la pallida copia di quello che era Milano allora. Milano era una città in fortissima espansione con una coscienza di se stessa da vera protagonista della vita nazionale derivata dall'essere stata una artefice sia nel Risorgimento che in tutti gli eventi storici e sociali seguenti; in particolare, era stata la capitale dell'interventismo nella prima guerra mondiale e la città dove era nato il fascismo. Futurismo, movimento artistico NOVECENTO di Margherita Sarfatti, problematiche sociali con i moti del 1898, creazione di grandi industrie si fondevano in una coscienza di forza che dava a Milano il primato in Italia. Grandi Sindaci le avevano dato una grande efficienza amministrativa e organizzativa. I Milanesi come noi andavano orgogliosi di essere partecipi alla vita di una città come quella. Lo spirito milanese di quell'epoca e' ben rappresentato dal quadro di Boccioni "Una città cresce".

Per essere chiari: non era la Milano da bere di ieri mattina e dominava la vita nazionale sociale, politica, culturale, industriale.
Oggi è l'ombra di quello che fu allora.


Fine primo messaggio

Milano piu' che una città era una fede nell'avvenire.

Il nostro quartiere era un quartiere di operai e di piccola borghesia, Vicinissimo ai grandi insediamenti delle Case Popolari di Milano di piazzale Insubria e piazzale Martini. Più che un quartiere sembrava un paese disposto intorno alla Parrocchia
e all'asilo infantile.Oggi come oggi, almeno come vista è cambiato pochissimo. Era un quartiere i cui abitanti facilmente socializzavano tra loro.

Fernando
04-09-02, 11:41
Originally posted by Ferruccio


Hai un poco ragione anche te ma quando si deve scrivere una storia complessa ci si deve " organizzare " e vangare nella memoria bene prima di scrivere.Ragazzi si tratta di cose avvenute 60-70 anni fa mica settimana scorsa !

Questa sera comincio.Intanto leggi su Esegesi " Piazzale Loreto " se non lo hai ancora fatto !



:qi


ah regazzì, ma quanti anni tieni? Tanto per inquadrare meglio il soggetto-autore delle storie che leggerò.
Prosit
:K

Fernando
04-09-02, 11:41
Originally posted by Ferruccio


Hai un poco ragione anche te ma quando si deve scrivere una storia complessa ci si deve " organizzare " e vangare nella memoria bene prima di scrivere.Ragazzi si tratta di cose avvenute 60-70 anni fa mica settimana scorsa !

Questa sera comincio.Intanto leggi su Esegesi " Piazzale Loreto " se non lo hai ancora fatto !



:qi


ah regazzì, ma quanti anni tieni? Tanto per inquadrare meglio il soggetto-autore delle storie che leggerò.
Prosit
:K

carmen (POL)
04-09-02, 13:39
bello propriuo veramente queste son le storie che mi piacciono proprio tanto

carmen (POL)
04-09-02, 13:39
bello propriuo veramente queste son le storie che mi piacciono proprio tanto

Ambrogio
04-09-02, 15:27
Originally posted by Fernando



ah regazzì, ma quanti anni tieni? Tanto per inquadrare meglio il soggetto-autore delle storie che leggerò.
Prosit
:K

Quasi settantadue Fernando !

Purtroppo .......:qi

Ambrogio
04-09-02, 15:27
Originally posted by Fernando



ah regazzì, ma quanti anni tieni? Tanto per inquadrare meglio il soggetto-autore delle storie che leggerò.
Prosit
:K

Quasi settantadue Fernando !

Purtroppo .......:qi

Ambrogio
04-09-02, 15:30
Originally posted by carmen
bello propriuo veramente queste son le storie che mi piacciono proprio tanto

Carmen ,

la storia siamo noi ed i ricordi personali contano moltissimo.
Spero di divertirti.Piu' o meno scrivero' una puntata al giorno.


Un saluto

Ambrogio
04-09-02, 15:30
Originally posted by carmen
bello propriuo veramente queste son le storie che mi piacciono proprio tanto

Carmen ,

la storia siamo noi ed i ricordi personali contano moltissimo.
Spero di divertirti.Piu' o meno scrivero' una puntata al giorno.


Un saluto

Ambrogio
05-09-02, 16:53
Naturalmente i ricordi dei primi anni dell'infanzia sono molto evanescenti.Ho nel mio " file " l'immagine delle testa del mio cane
bull-dog Ariel che mi guarda da una angolazione che mi fa pensare che io lo vedessi stando all'interno di quelle ceste di vimini che una volta le donne usavano per deporre i loro bambini di pochi mesi mentre accudivano alle faccende domestiche.Tra un figlio ed un'altro quelle ceste servivano per mettere la biancheria
lavata ed asciugata da stirare.Diceva mia mamma che Ariel non mi abbadonava mai e permetteva solo a Lei ed a mio padre di avvicinarmi.

Di quel periodo fino ai 5-6 anni a parte mia mamma come naturale
il perosnaggio per me piu' importante era certamente mio nonno Ambrogio il quale era molto fiero del suo primo nipote .

Mi teneva molto con se e mi portava anche in giro nei posti adatti per un bambino.Quello che pero' e' piu' importante al fine del mio racconto e' che la sera mi teneva compagnia quando gia' ero nel mio lettino e cosi' una seconda immagine che ho in mente e' mio nonno vicino a me la sera che mi racconta qualcosa.

L'unica cosa che ricordo ben e' che il suo pezzo forte erano i
sommovimenti sociali a Milano nel 1998 con le cannonate
sugli scioperanti , le cariche della cavalleria, il generale Bava Beccaris ( il cui nome mi suonava paryicolarmente sinistro ).

Mio nonno ( questo lo seppi dopo ) era una socialista turatiano e cioe' un socialista riformista seguace appunto di Turati e Treves
che per lui erano un mito.Forse per questo il suo pezzo forte
era appunto la descrizione del 1998 a Milano che aveva lasciato tracce fortissime nella storia sociale di Milano e dell'Italia con
lo strasc io del regicidio di Monza pochi anni dopo.

Mio nonno mi cantava anche delea canzoncine del suo tempo
quale CIRIBIRIN CHE BEL FACCIN CHE SGUARDO DOLcE ED ASSASSIN .... :LA BELA GIGUGIN , LA SPAGNOLA SA' AMAR COSI'.
VA PENSIERO.

Stranamente non mi parlava mai della prima guerra mndiale cui aveva partecipato nel genio come elettricista.Ci teneva pero' a farmi saoere che il nome Ferruccio lo aveva impossto lui in ricordo
di Francesco Ferrucci l'eroe di Gavinana che aveva
assunto un grande valore simbolico nella lotta contro gli austriac
nel Risorgimento e poi nella Guerra Mondiale contro i tedeschi pure.Vile tu uccidi un uomo morto ! ( che poi Ferrucci non disse ma solo Vile tu dai a un morto ! Brutta figura era quel Maramaldo che comandava i tedeschi o meglio i lanzichenecchi.

Mio nonno aveva anche un ampio repertorio di frasi storiche tipo:
Se voi suonerete le Vostre trombe noi suoneremo le nostre campane ! - Bevi Rosmunda nel cranio mdi tuo padre ! -
Obbedisco ! - cioe' in tutte quelle esclamazion che in sostanza
sostengono il quadro piuttosto sdruscito della storia patria.

Mio nonno tra l'altro mi colleziono' piu' tardi le dispense illustrate
della Storia d'Italia con figure piuttosto approssimative
e ad effetto.Ricordo Attilio Rregolo con la botte e Muzio Scevola
che si brucia la mano sul famoso bracere.Era una pubblicazione storica di olivello molto popolare ma a mio nonno piaceva un pozzo.Ce l'ho ancora.

Evento importante per me allora fu una piccolissima fuga da casa
a tre anni:ero uscito dalla piccola via privata dove stava casa mia ef ero arrivato da solo al primo crocevia dove potevo vedere i palazzi vicini. ed il itram in movimento .Avevo
esclamato tra di me. IL MONDO ! Poi non ero andato piu' in la'
perche' avevo pensato di avere osato fin troppo quel giorno ed era meglio tornare a casa in modo che non si accorgessero della mia mancanza.

In quel tempo erano successo parecchio e tra le cose piu'
importanti vi era la guerra d'Abissinia.Io pero' non ho ricordi
esatti ma so per certo che avevo presente una situazionegenerale che prassappoco stava cosi'

L'Italia, la mia nazione, aveva vinto la piu' grande guerra mai verificatasi conto gli austriaci i vecchi dominatori di Milano.Il 4 Novembre era una grandissima feste e Milano sembrava sollevarsi per aria dalle bandire che sventolavano ai balconi e alle finestre.

L'Italia si era resa indipendenjte con le guerre Risorgimentali contro i predetti Austriaci e l'episodio piu' importante erano state le Cinque Giornate di Milano.C'erano stati altri epidsodi ma non cosi' importanti.Questo mi rendeva particolarmente orgoglioso
abitando noi in zona Vittoria e cioe' vicino a piazza Cinque
giornate diove c'era il famoso monumento ai moti del 48.

La ricrorenzxa a Milano do quei mopti veniva celebrata con sfilate.
Una volta vidi sfilare financo un uomo vecchissimo.Un ghariobaldino mi disse mio nonno Era imcamicia rossama mio papa' aveva drtto che forse non era un garibaldino dei mille ma solo di quelli definiti " della Argonne.

Passare con i miei da quella piazza era un piccolo rito e ci soffermavamo sempre a guardre il " NOSTRO " monumento

I nemici nostri acerrimi erano i tedeschi che avevano fatto morire
tante persone con l'affondamento del piroscafo Lusitania ( mio padre ) e che avevano tagliato le mani a tutti o quasi i bambini belgi ( mia madre ).

Dopo la prima guerra mondiale c'erano stati gravi disordini
ma Benito Mussolini aveva salvato l'Italia dalla rovina.

Era in corso la conquista in Abissinia dove gli italiani cercavano terra per lavorare in quanto erano troppi qui in Italia e poiche' gli alleati della guerra 15-18 non avevano mantenute le promesse e si erano prese le colonie che invece spettavano a noi che tanto loro ne avevano da vendere.La guerra era finita con la nostra vittoria contro tante nazioni che ci volevano male e ci avevano fatto le sanzioni poer farci perdere la guerra.

Questo era il mio panorama che dovevo avere assorbito come
per osmosi dal circostante.

A quel tempo non facevo ancora parte delle organizzazioni giovanili del fascismo per il fatto che non andavo ancora a scuola
ma come si usava allora a cinque anni ero andato all'asilo dalle suore dove di balilla e filie della Luipa non mi ricordo ser ne parlasse.

Con tutto questo ho una foto vestito con una divisa da balilla ( che non mi sarebbe spettata ).Io sto su una sedia vicino a mia mamma ed ho anche un fucilino a tracolla.Appena posso vedo di mandarvela.Siamo pertanto aiu'o meno all'estate del 1937 anno nel quale , a Ottobre, iniziai le elementari e in quella occasione
passai per cosi' dire d'ufficoio nelle fiae dei Figli fdella Lupa.

Ambrogio
05-09-02, 16:53
Naturalmente i ricordi dei primi anni dell'infanzia sono molto evanescenti.Ho nel mio " file " l'immagine delle testa del mio cane
bull-dog Ariel che mi guarda da una angolazione che mi fa pensare che io lo vedessi stando all'interno di quelle ceste di vimini che una volta le donne usavano per deporre i loro bambini di pochi mesi mentre accudivano alle faccende domestiche.Tra un figlio ed un'altro quelle ceste servivano per mettere la biancheria
lavata ed asciugata da stirare.Diceva mia mamma che Ariel non mi abbadonava mai e permetteva solo a Lei ed a mio padre di avvicinarmi.

Di quel periodo fino ai 5-6 anni a parte mia mamma come naturale
il perosnaggio per me piu' importante era certamente mio nonno Ambrogio il quale era molto fiero del suo primo nipote .

Mi teneva molto con se e mi portava anche in giro nei posti adatti per un bambino.Quello che pero' e' piu' importante al fine del mio racconto e' che la sera mi teneva compagnia quando gia' ero nel mio lettino e cosi' una seconda immagine che ho in mente e' mio nonno vicino a me la sera che mi racconta qualcosa.

L'unica cosa che ricordo ben e' che il suo pezzo forte erano i
sommovimenti sociali a Milano nel 1998 con le cannonate
sugli scioperanti , le cariche della cavalleria, il generale Bava Beccaris ( il cui nome mi suonava paryicolarmente sinistro ).

Mio nonno ( questo lo seppi dopo ) era una socialista turatiano e cioe' un socialista riformista seguace appunto di Turati e Treves
che per lui erano un mito.Forse per questo il suo pezzo forte
era appunto la descrizione del 1998 a Milano che aveva lasciato tracce fortissime nella storia sociale di Milano e dell'Italia con
lo strasc io del regicidio di Monza pochi anni dopo.

Mio nonno mi cantava anche delea canzoncine del suo tempo
quale CIRIBIRIN CHE BEL FACCIN CHE SGUARDO DOLcE ED ASSASSIN .... :LA BELA GIGUGIN , LA SPAGNOLA SA' AMAR COSI'.
VA PENSIERO.

Stranamente non mi parlava mai della prima guerra mndiale cui aveva partecipato nel genio come elettricista.Ci teneva pero' a farmi saoere che il nome Ferruccio lo aveva impossto lui in ricordo
di Francesco Ferrucci l'eroe di Gavinana che aveva
assunto un grande valore simbolico nella lotta contro gli austriac
nel Risorgimento e poi nella Guerra Mondiale contro i tedeschi pure.Vile tu uccidi un uomo morto ! ( che poi Ferrucci non disse ma solo Vile tu dai a un morto ! Brutta figura era quel Maramaldo che comandava i tedeschi o meglio i lanzichenecchi.

Mio nonno aveva anche un ampio repertorio di frasi storiche tipo:
Se voi suonerete le Vostre trombe noi suoneremo le nostre campane ! - Bevi Rosmunda nel cranio mdi tuo padre ! -
Obbedisco ! - cioe' in tutte quelle esclamazion che in sostanza
sostengono il quadro piuttosto sdruscito della storia patria.

Mio nonno tra l'altro mi colleziono' piu' tardi le dispense illustrate
della Storia d'Italia con figure piuttosto approssimative
e ad effetto.Ricordo Attilio Rregolo con la botte e Muzio Scevola
che si brucia la mano sul famoso bracere.Era una pubblicazione storica di olivello molto popolare ma a mio nonno piaceva un pozzo.Ce l'ho ancora.

Evento importante per me allora fu una piccolissima fuga da casa
a tre anni:ero uscito dalla piccola via privata dove stava casa mia ef ero arrivato da solo al primo crocevia dove potevo vedere i palazzi vicini. ed il itram in movimento .Avevo
esclamato tra di me. IL MONDO ! Poi non ero andato piu' in la'
perche' avevo pensato di avere osato fin troppo quel giorno ed era meglio tornare a casa in modo che non si accorgessero della mia mancanza.

In quel tempo erano successo parecchio e tra le cose piu'
importanti vi era la guerra d'Abissinia.Io pero' non ho ricordi
esatti ma so per certo che avevo presente una situazionegenerale che prassappoco stava cosi'

L'Italia, la mia nazione, aveva vinto la piu' grande guerra mai verificatasi conto gli austriaci i vecchi dominatori di Milano.Il 4 Novembre era una grandissima feste e Milano sembrava sollevarsi per aria dalle bandire che sventolavano ai balconi e alle finestre.

L'Italia si era resa indipendenjte con le guerre Risorgimentali contro i predetti Austriaci e l'episodio piu' importante erano state le Cinque Giornate di Milano.C'erano stati altri epidsodi ma non cosi' importanti.Questo mi rendeva particolarmente orgoglioso
abitando noi in zona Vittoria e cioe' vicino a piazza Cinque
giornate diove c'era il famoso monumento ai moti del 48.

La ricrorenzxa a Milano do quei mopti veniva celebrata con sfilate.
Una volta vidi sfilare financo un uomo vecchissimo.Un ghariobaldino mi disse mio nonno Era imcamicia rossama mio papa' aveva drtto che forse non era un garibaldino dei mille ma solo di quelli definiti " della Argonne.

Passare con i miei da quella piazza era un piccolo rito e ci soffermavamo sempre a guardre il " NOSTRO " monumento

I nemici nostri acerrimi erano i tedeschi che avevano fatto morire
tante persone con l'affondamento del piroscafo Lusitania ( mio padre ) e che avevano tagliato le mani a tutti o quasi i bambini belgi ( mia madre ).

Dopo la prima guerra mondiale c'erano stati gravi disordini
ma Benito Mussolini aveva salvato l'Italia dalla rovina.

Era in corso la conquista in Abissinia dove gli italiani cercavano terra per lavorare in quanto erano troppi qui in Italia e poiche' gli alleati della guerra 15-18 non avevano mantenute le promesse e si erano prese le colonie che invece spettavano a noi che tanto loro ne avevano da vendere.La guerra era finita con la nostra vittoria contro tante nazioni che ci volevano male e ci avevano fatto le sanzioni poer farci perdere la guerra.

Questo era il mio panorama che dovevo avere assorbito come
per osmosi dal circostante.

A quel tempo non facevo ancora parte delle organizzazioni giovanili del fascismo per il fatto che non andavo ancora a scuola
ma come si usava allora a cinque anni ero andato all'asilo dalle suore dove di balilla e filie della Luipa non mi ricordo ser ne parlasse.

Con tutto questo ho una foto vestito con una divisa da balilla ( che non mi sarebbe spettata ).Io sto su una sedia vicino a mia mamma ed ho anche un fucilino a tracolla.Appena posso vedo di mandarvela.Siamo pertanto aiu'o meno all'estate del 1937 anno nel quale , a Ottobre, iniziai le elementari e in quella occasione
passai per cosi' dire d'ufficoio nelle fiae dei Figli fdella Lupa.

D.BOMBACCI
06-09-02, 00:35
I nemici nostri acerrimi erano i tedeschi che avevano fatto morire tante persone con l'affondamento del piroscafo Lusitania ( mio padre ) e che avevano tagliato le mani a tutti o quasi i bambini belgi ( mia madre ).

come vedete e grazie a ferruccio..i crucchi so' barbari di natura..altro che alleati !!!!

trovo interessante la testimonianza di ferruccio, visto che certi periodi li ha vissuti.

saluti

D.BOMBACCI
06-09-02, 00:35
I nemici nostri acerrimi erano i tedeschi che avevano fatto morire tante persone con l'affondamento del piroscafo Lusitania ( mio padre ) e che avevano tagliato le mani a tutti o quasi i bambini belgi ( mia madre ).

come vedete e grazie a ferruccio..i crucchi so' barbari di natura..altro che alleati !!!!

trovo interessante la testimonianza di ferruccio, visto che certi periodi li ha vissuti.

saluti

Ambrogio
06-09-02, 09:52
Originally posted by D.BOMBACCI


come vedete e grazie a ferruccio..i crucchi so' barbari di natura..altro che alleati !!!!

trovo interessante la testimonianza di ferruccio, visto che certi periodi li ha vissuti.

saluti

Quello era cio' che mia papa' e mia mamma avevano appreso dalla propaganda di guerra tra il 14 ed il 18.

Tanti anni dopo verra' pubblicato il libro di Colins Simson che dimostrera' senza possibilita' di dubbio come il Lusitania
fosse stato una trappolòa tesa ai tedeschi per provocare il cambio di orientamento dell'opinione pubblica americana che era contaria ad ogni tervento degli Stati Uniti in guerra.

Non ho tempo ora di descrtivere tutto in dettaglio ma ti basti d sapere che il Lusitania,tra l'altro carico di esplosivi di tutti i tipi
e citati nella polizza di carico come " formaggi " o " carbone " venne fatto andare avanti e indietro nel canale d'Irlanda finche' incoccio' in un sommergibile tedesco che lo affondo'.IlLusitania
scambiandolo per il gemello Mauritania partito da Liverpool con truppe destinate al fronte.Il Lusistania esplose letteralmente e
morirono circa 1,500 passeggerfi tra i quali molti amerticani.I tefdecshi avevano diffidato con annunzi sui giornali americani di NON VIAGGIARE con il Lusitania considerato un mercantiloearmato.Fu una trappola perfetta !


Nel 1960 mi trovavo a Bruxelles dove avevo offerto unma cena a diversi clienti belgi.Il discorso cadde sulla prima guerra mondiale ed io citai l'affare delle mani tagliate ai bambini belgi.La gente
sghignazzva.Io chiesi al mio agente se avavo detto qualche cosa che non andava.Mi disse che quella delle mani tagliate era una favola messa in giro dagli inglesi e che all'estero aveva attecchito perfettamente ma in Belgio si sapeva che questo non era successo.

Comunque in Italia in quegli anni trenta il sentimento antitedecso era fortissimo specie nel Nord e a Milano soprattutto
e cio' ebbe conseguenze piu' tardi quando fu presa molto male l'alleanza con la Germania cominciando dalla visita di Von Ribbentropo a Milano e questo malgrado in quel tempo non fossero neppure popolari le nazione " sanzioniste ".Ma ripeto il sentimentoe antitedesco era dominante e la Germaoia era vista come il fumo negli occhi e qeusto fu il motivo princiaple per il quale la guerra del 40 non fu popolare.

Saltiamo ora al 56:la televisione trasmette gli avvenimenti a Budapest e sul canale di Suez.In tutti e due i posti gli erupei
la prendono in saccoccia dagli americani e dai russi.

Commento di mio padre tra lo stupore generale. "Gh'eum capi'
propri nagott " ( avevamo capito proprio niente ) e questo nello stupore di noi presenti ricordando cosa diceva e pensava nel 40-45


Un saluto

Ambrogio
06-09-02, 09:52
Originally posted by D.BOMBACCI


come vedete e grazie a ferruccio..i crucchi so' barbari di natura..altro che alleati !!!!

trovo interessante la testimonianza di ferruccio, visto che certi periodi li ha vissuti.

saluti

Quello era cio' che mia papa' e mia mamma avevano appreso dalla propaganda di guerra tra il 14 ed il 18.

Tanti anni dopo verra' pubblicato il libro di Colins Simson che dimostrera' senza possibilita' di dubbio come il Lusitania
fosse stato una trappolòa tesa ai tedeschi per provocare il cambio di orientamento dell'opinione pubblica americana che era contaria ad ogni tervento degli Stati Uniti in guerra.

Non ho tempo ora di descrtivere tutto in dettaglio ma ti basti d sapere che il Lusitania,tra l'altro carico di esplosivi di tutti i tipi
e citati nella polizza di carico come " formaggi " o " carbone " venne fatto andare avanti e indietro nel canale d'Irlanda finche' incoccio' in un sommergibile tedesco che lo affondo'.IlLusitania
scambiandolo per il gemello Mauritania partito da Liverpool con truppe destinate al fronte.Il Lusistania esplose letteralmente e
morirono circa 1,500 passeggerfi tra i quali molti amerticani.I tefdecshi avevano diffidato con annunzi sui giornali americani di NON VIAGGIARE con il Lusitania considerato un mercantiloearmato.Fu una trappola perfetta !


Nel 1960 mi trovavo a Bruxelles dove avevo offerto unma cena a diversi clienti belgi.Il discorso cadde sulla prima guerra mondiale ed io citai l'affare delle mani tagliate ai bambini belgi.La gente
sghignazzva.Io chiesi al mio agente se avavo detto qualche cosa che non andava.Mi disse che quella delle mani tagliate era una favola messa in giro dagli inglesi e che all'estero aveva attecchito perfettamente ma in Belgio si sapeva che questo non era successo.

Comunque in Italia in quegli anni trenta il sentimento antitedecso era fortissimo specie nel Nord e a Milano soprattutto
e cio' ebbe conseguenze piu' tardi quando fu presa molto male l'alleanza con la Germania cominciando dalla visita di Von Ribbentropo a Milano e questo malgrado in quel tempo non fossero neppure popolari le nazione " sanzioniste ".Ma ripeto il sentimentoe antitedesco era dominante e la Germaoia era vista come il fumo negli occhi e qeusto fu il motivo princiaple per il quale la guerra del 40 non fu popolare.

Saltiamo ora al 56:la televisione trasmette gli avvenimenti a Budapest e sul canale di Suez.In tutti e due i posti gli erupei
la prendono in saccoccia dagli americani e dai russi.

Commento di mio padre tra lo stupore generale. "Gh'eum capi'
propri nagott " ( avevamo capito proprio niente ) e questo nello stupore di noi presenti ricordando cosa diceva e pensava nel 40-45


Un saluto

Ambrogio
06-09-02, 10:31
Preciso meglio. I sentimenti antitedeschi degli italiani in genere e dei milanesi in particolare non dipendevano tanto dal fatto che la Germania era nazista. No. Si trattava di un sentimento antitedesco direi "viscerale", derivato sia dalla prima guerra mondiale sia dal Risorgimento. Alla fine gli austriaci parlavano tedesco e dunque anche i tedeschi erano nostri nemici.

Il fatto che l'esito finale del nostro Risorgimento fosse stato positivo e che la Germania vi avesse avuto molta parte sia con la vittoria di Sadowa nel 1866 (se fosse stato per noi, dopo le batoste di Custoza e di Lissa gli austriaci avrebbero potuto toglierci parecchio di quello che avevamo avuto nel '59 e nel '60, oltre naturalmente a non darci Venezia ed il Veneto) ma soprattutto con la vittoria di Sedan, che se colà avessero vinto i francesi erano già pronti i piani per una calata in forza degli stessi francesi in Italia, il che avrebbe significato restituzione alla Chiesa dei territori delle Legazioni (Bologna ecc.) ma soprattutto l'Italia tagliata in due, il che voleva dire in pratica perdere di nuovo il Sud già in preda al brigantaggio e a rivolte popolari che i più ignoravano ma che avevano talmente impegnato l'esercito italiano che, nel '66, era tanto debilitato da anni di guerriglia al Sud, malaria ecc. che le prese su tutta la linea dagli imperiali.

Comunque è un fatto che non approvavamo l'alleanza con la Germania e ciò rese piuttosto impopolare la guerra del '40.

Aggiungiamo che per tutti, Mussolini compreso, l'esercito francese era considerato il primo del mondo e contro di esso i tedeschi, tutti pensavano (Mussolini per primo!), si sarebbero rotti la testa.

Il soldato francese, il "poilus", era imbattibile! Invece non lo era affatto e il crollo francese, con la certezza di trovarci gli odiati tedeschi sulle Alpi, è il vero motivo della nostra entrata in guerra. I tedeschi erano già al Brennero e la nostra "non belligeranza" del '39 li aveva già fatti incazzare parecchio, mentre non era svanito certamente il ricordo del "giro di valzer" del 1915!

Un saluto

Ambrogio
06-09-02, 10:31
Preciso meglio. I sentimenti antitedeschi degli italiani in genere e dei milanesi in particolare non dipendevano tanto dal fatto che la Germania era nazista. No. Si trattava di un sentimento antitedesco direi "viscerale", derivato sia dalla prima guerra mondiale sia dal Risorgimento. Alla fine gli austriaci parlavano tedesco e dunque anche i tedeschi erano nostri nemici.

Il fatto che l'esito finale del nostro Risorgimento fosse stato positivo e che la Germania vi avesse avuto molta parte sia con la vittoria di Sadowa nel 1866 (se fosse stato per noi, dopo le batoste di Custoza e di Lissa gli austriaci avrebbero potuto toglierci parecchio di quello che avevamo avuto nel '59 e nel '60, oltre naturalmente a non darci Venezia ed il Veneto) ma soprattutto con la vittoria di Sedan, che se colà avessero vinto i francesi erano già pronti i piani per una calata in forza degli stessi francesi in Italia, il che avrebbe significato restituzione alla Chiesa dei territori delle Legazioni (Bologna ecc.) ma soprattutto l'Italia tagliata in due, il che voleva dire in pratica perdere di nuovo il Sud già in preda al brigantaggio e a rivolte popolari che i più ignoravano ma che avevano talmente impegnato l'esercito italiano che, nel '66, era tanto debilitato da anni di guerriglia al Sud, malaria ecc. che le prese su tutta la linea dagli imperiali.

Comunque è un fatto che non approvavamo l'alleanza con la Germania e ciò rese piuttosto impopolare la guerra del '40.

Aggiungiamo che per tutti, Mussolini compreso, l'esercito francese era considerato il primo del mondo e contro di esso i tedeschi, tutti pensavano (Mussolini per primo!), si sarebbero rotti la testa.

Il soldato francese, il "poilus", era imbattibile! Invece non lo era affatto e il crollo francese, con la certezza di trovarci gli odiati tedeschi sulle Alpi, è il vero motivo della nostra entrata in guerra. I tedeschi erano già al Brennero e la nostra "non belligeranza" del '39 li aveva già fatti incazzare parecchio, mentre non era svanito certamente il ricordo del "giro di valzer" del 1915!

Un saluto

Ambrogio
06-09-02, 12:09
A proposito di quanto accade in Europa all'inizio di settembre del '30, tenere sempre presente che la Francia si unisce alla Gran Bretagna nel dichiarare guerra alla Germania ESSENDO SICURA CHE TANTO L'ITALIA NON AVREBBE RISPETTATO I PATTI CON LA GERMANIA E CHE NON AVREBBE APPOGGIATO LA GERMANIA ATTACCANDO LA STESSA FRANCIA SULLE ALPI.

QUESTO POICHE' CIANO LO SPIFFERA ALL'AMBASCIATORE FRANCESE A ROMA. SE LA FRANCIA NON FOSSE STATA SICURA DI CIO' forse la cose prendevano un'altra piega.

La Germania si trova così in guerra con Gran Bretagna e Francia mentre era sicura che avrebbe avuto mani libere in Polonia.

So anch'io che nel '44 i tedeschi premono per la condanna di Ciano. Li aveva presi in giro e sabotati. Alla fine il suo era un tradimento dell'alleato!

Un saluto

Ambrogio
06-09-02, 12:09
A proposito di quanto accade in Europa all'inizio di settembre del '30, tenere sempre presente che la Francia si unisce alla Gran Bretagna nel dichiarare guerra alla Germania ESSENDO SICURA CHE TANTO L'ITALIA NON AVREBBE RISPETTATO I PATTI CON LA GERMANIA E CHE NON AVREBBE APPOGGIATO LA GERMANIA ATTACCANDO LA STESSA FRANCIA SULLE ALPI.

QUESTO POICHE' CIANO LO SPIFFERA ALL'AMBASCIATORE FRANCESE A ROMA. SE LA FRANCIA NON FOSSE STATA SICURA DI CIO' forse la cose prendevano un'altra piega.

La Germania si trova così in guerra con Gran Bretagna e Francia mentre era sicura che avrebbe avuto mani libere in Polonia.

So anch'io che nel '44 i tedeschi premono per la condanna di Ciano. Li aveva presi in giro e sabotati. Alla fine il suo era un tradimento dell'alleato!

Un saluto

angeloBNA
06-09-02, 14:13
Grazie mille Ferruccio per quello che stai scrivendo su questo thread e per le lezioni di storia che ci stai dando!! Io sono fiero di leggere il mio nome all'inizio della tua testimonianza come promotore di questa cosa ma devo dire che tu descrivi quegli anni come se fossero successi ieri!! Veramente complimenti!!
Saluti romani

angeloBNA
06-09-02, 14:13
Grazie mille Ferruccio per quello che stai scrivendo su questo thread e per le lezioni di storia che ci stai dando!! Io sono fiero di leggere il mio nome all'inizio della tua testimonianza come promotore di questa cosa ma devo dire che tu descrivi quegli anni come se fossero successi ieri!! Veramente complimenti!!
Saluti romani

Ambrogio
06-09-02, 17:34
Originally posted by angeloBNA
Grazie mille Ferruccio per quello che stai scrivendo su questo thread e per le lezioni di storia che ci stai dando!! Io sono fiero di leggere il mio nome all'inizio della tua testimonianza come promotore di questa cosa ma devo dire che tu descrivi quegli anni come se fossero successi ieri!! Veramente complimenti!!
Saluti romani

Grazie, angeloBNA. Ora mi prendo un paio di giorni di riposo e quindi entrerò nel vivo. 1937: figlio della Lupa! Comincio ad andare a scuola ed entro nella organizzazione giovanile fascista.

BENITO MUSSOLINI AMA TANTO I BAMBINI!! era una delle prime frasi che imparavamo a scrivere.

Abbiamo vinto la guerra d'Abissinia e l'Italia ha il suo impero. Ero orgoglioso di essere italiano e la mia Patria (non il Paese, come si dice oggi) era forte e potente.

Qui si fa l'Italia o si muore! Era uno dei detti che mio nonno preferiva citare dal suo repertorio di frasi storiche, ma l'Italia era fatta e cresciuta anche se non era tutto oro quello che luccicava.

Ma noi eravamo contenti. Il lavoro andava bene e nel 1935 i miei avevano fatto un sopralzo della casa e così mio papà, mia mamma ed io avevamo un appartamento tutto per noi e avevamo pure una Fiat 526, acquistata usata, cui era seguita una Balilla a 3 marce, pure presa usata. Io avevo un'automobilina a pedali.

:qi

Ambrogio
06-09-02, 17:34
Originally posted by angeloBNA
Grazie mille Ferruccio per quello che stai scrivendo su questo thread e per le lezioni di storia che ci stai dando!! Io sono fiero di leggere il mio nome all'inizio della tua testimonianza come promotore di questa cosa ma devo dire che tu descrivi quegli anni come se fossero successi ieri!! Veramente complimenti!!
Saluti romani

Grazie, angeloBNA. Ora mi prendo un paio di giorni di riposo e quindi entrerò nel vivo. 1937: figlio della Lupa! Comincio ad andare a scuola ed entro nella organizzazione giovanile fascista.

BENITO MUSSOLINI AMA TANTO I BAMBINI!! era una delle prime frasi che imparavamo a scrivere.

Abbiamo vinto la guerra d'Abissinia e l'Italia ha il suo impero. Ero orgoglioso di essere italiano e la mia Patria (non il Paese, come si dice oggi) era forte e potente.

Qui si fa l'Italia o si muore! Era uno dei detti che mio nonno preferiva citare dal suo repertorio di frasi storiche, ma l'Italia era fatta e cresciuta anche se non era tutto oro quello che luccicava.

Ma noi eravamo contenti. Il lavoro andava bene e nel 1935 i miei avevano fatto un sopralzo della casa e così mio papà, mia mamma ed io avevamo un appartamento tutto per noi e avevamo pure una Fiat 526, acquistata usata, cui era seguita una Balilla a 3 marce, pure presa usata. Io avevo un'automobilina a pedali.

:qi

Ambrogio
07-09-02, 09:43
Caro Ferruccio abiti ancora a Milano? In caso affermativo e sempre se lo volessi potremo incontrarci, gradirei molto ascoltarti mentre racconti quanto stai riportanto nel forum.



Grazie e vedrò di incontrarti. Non abito più a Milano ma ci vengo ogni tanto un poco per lavoro un poco per... nostalgia.

Pensa che da decenni il giorno di Ferragosto lo passo a Milano girando in macchina: più o meno la stesa cosa di Nanni Moretti in "Caro diario". Poi al pomeriggio vado a trovare due mie ziette, una di novantaquattro e l'altra di ottantanove anni.

MILAN ET PEU PU! Milano e niente più d'altro.

A presto. :qi :qi

Ambrogio
07-09-02, 09:43
Caro Ferruccio abiti ancora a Milano? In caso affermativo e sempre se lo volessi potremo incontrarci, gradirei molto ascoltarti mentre racconti quanto stai riportanto nel forum.



Grazie e vedrò di incontrarti. Non abito più a Milano ma ci vengo ogni tanto un poco per lavoro un poco per... nostalgia.

Pensa che da decenni il giorno di Ferragosto lo passo a Milano girando in macchina: più o meno la stesa cosa di Nanni Moretti in "Caro diario". Poi al pomeriggio vado a trovare due mie ziette, una di novantaquattro e l'altra di ottantanove anni.

MILAN ET PEU PU! Milano e niente più d'altro.

A presto. :qi :qi

Ambrogio
10-09-02, 16:06
E finalmente arrivò il 15 di ottobre. Allora le scuole inziavano in quella data. Grandi preparativi per il primo giorno di scuola. Grembiulino, colletto bianco e galla azzurra al collo. Quaderno di modesta fattura, cartella di cartone, cestino della merenda a base di "cremoinese" o "veneziane". Tutti uguali. I tempi dei quaderni e degli zainetti firmati erano di là da venire. Vigeva il criterio di non sollecitare l'emulazione sociale già nell'infanzia. Saggio criterio!

La scuola elementare era quella di via Monte Velino, una scuola nuovissima inaugurata l'anno prima da Re Vittorio Emanuele III e che è in funzione ancora oggi. Un'aria solida e con facciata di mattoni a vista.

La direttrice aveva il mio stesso cognome e mi accolse con particolare calore. Ho l'impressione che, per almeno due mesi, non facessimo altro che aste ed esercizi di preparazione alla scrittura.

Ma l'inizio della scuola aveva segnato anche il nostro ingresso nelle organizzazioni giovanili del Partito e, nella fattispecie, nell'Opera Nazionale Balilla, un ente che si occupava dei bambini e dei fanciulli non solo sotto il punto di vista scolastico ma anche sotto quello assistenziale gestendo colonie estive, cure mediche come quelle di malattie giovanili, ecc.

Subito avevamo dovuto completare la mia divisa da Figlio della Lupa (la sezione della Opera Nazionale Balilla per i bambini della prima e seconda elementare). Fu così che la mia divisa venne completata con la bandoliera a strisce bianche che si incrociavano sul petto, dove erano tenute insieme da una grande M di latta verniciata di scuro e quindi anche con le famigerate "mollettiere", fatte sul modello della mollettiere dei nostri soldati nella guerra 15-18. Erano fasce grigioverdi che rivestivano le gambe dal ginocchio in giù e che venivano avvolte sulla gamba in modo da incrociarsi davanti e dietro.

Erano particolarmente facili ad afflosciarsi e bisognava stare attenti in particolare nella piccole parate che facevamo in occasione di ricorrenze nazionali e cerimonie di vario tipo a scuola.

Uno-due, uno-due, uno-due PASSO!

Era proprio al PASSO che le mollettiere maledette spesso si afflosciavano con effetto poco estetico sulla sfilata. Oltretutto si svolgevano per terra e ci si incespicava pure. Però, a un certo punto, sparirono, forse in corrispondenza dell'adozione del PASSO ROMANO, imitazione italiana del passo dell'oca tedesco.

I bambini non riuscivano a vestirsi da soli, in particolare a causa sia delle fasce bianche sia delle mollettiere. La mamma mi metteva a sedere sul tavolo e quindi mi vestiva di tutto punto.

Ad onta di questi inconvenienti di vestizione, noi bambini eravamo entusiasti di indossare la nostra divisa. Ci sentivamo piccoli soldati e devo anche dire che l'educazione che ci veniva impartita contribuiva molto a motivarci e coinvolgerci.

La motivazione principale era quelle di essere partecipi della costruzione di una Patria grande, di una Nazione potente alla quale anche noi eravamo chiamati a dare il nostro piccolo contributo. Era una nazione che, in sintesi, trovava i suoi fondamenti di grandezza prima di tutto nella vittoria nella prima guerra mondiale ma anche nelle lotte risorgimentali che ci avevano dato l'unità d'Italia, che si collegava saltando a piè pari oltre un millennio di storia alla grandezza di Roma e dell'Impero Romano. Mica per niente noi eravamo i Figli della Lupa.

Noi eravamo molto orgogliosi di essere italiani e di esser guidati dal nostro Duce Benito Mussolini. La grandezza dell'Italia e la Sua affermazione nel mondo erano tutto ma questo penso che fosse vero un poco per tutti e che, in sostanza, i più accettassero il regime fascista proprio nella prospettiva di una affermazione nazionale che in quel periodo era prioritaria dopo - ripeto - la Vittoria nella prima Guerra Mondiale e l'epopea risorgimentale. La Nazione e la Patria prima di tutto.

Ce la mettevamo tutta per essere bravi Figli della Lupa a scuola e nelle sfilate e cerimonie patriottiche alle varie date comandate. Sfilavamo qualche volta in pubblico e questo era per noi il massimo.

Peccato che nessuno potesse allora riprenderci magari anche quando nella nostra classe di canto intonavamo il VA PENSIERO e le altre canzoni di quel tempo che non erano solo GIOVINEZZA. C'erano anche la CANZONE DEL PIAVE E MONTEGRAPPA TU SEI LA MIA PATRIA tra le altre.

La lezione settimanale di canto prevedeva, a fine anno, un esame collettivo e noi della mia prima classe dovevamo portare un coro dall'ERNANI di Verdi, mi sembra.

Cacciavamo fuori tutta la nostra voce infantile:

SI RIDESTA IL LEON DI CASTIGLIA! E ci sentivamo pure noi cuccioli di leone, i leoncini di Mussolini.

Sempre presente nel nostro cuore era l'impresa d 'Etiopia, condotta anche contro i paesi che ci volevamo fermare e che ci avevano boicottato con le sanzioni.

Certo eravamo bambini e non potevamo capire tante cose, ma io ricordo ancora oggi l'entusiasmo di allora. Ancora oggi, per esempio, il coro del Nabucco mi dà una forte emozione ed è proprio in fondo quella di quel tempo.

C'era anche in corso la guerra in Spagna e qualche eco arrivava anche a scuola. Ho ricordo di una pagina a colori della "Domenica del Corriere": un aereo legionario che affronta un aereo da caccia repubblicano. Chiaro che il nostro nemico in Spagna erano i comunisti. I rossi, contro i quali eravamo scesi in guerra dando aiuto al Generale Franco.

Nell'estate del '38 andai per un mese alla colonia estiva dell'Opera Nazionale Balilla a Milano Marittima e dopo anche a Sirmione, dove venni inviato per cure causa un sospetto soffio al cuore. Tutto a cura della ONB.

A casa tutto bene. Come ho gia detto, le cose ai miei andavano bene e mio papà e mamma avevano un appartamento tutto per loro anche se a pranzo ci trovamo tutti in sala dove campeggiava un camino con la scritta dantesca PARVA FAVILLA GRAN FIAMMA SECONDA. Mio nonno imperava sempre e, nel febbraio del '38, era arrivato pure un fratellino.

Non ricordo discorsi a casa su argomenti che potevano sapere di politica. Tutti erano entusiasti del Regime ed a questo contribuiva certamente il fatto che l'Italia stava molto migliorando in tutti i settori e la gente lavorava tranquilla. Milano cresceva ogni giorno di più e si vedevano dappertutto cantieri per la costruzione di case popolari a chilometri quadrati.

FINE DEL MESSAGGIO numero 4. Continua.

Un saluto a tutti.

Ambrogio
10-09-02, 16:06
E finalmente arrivò il 15 di ottobre. Allora le scuole inziavano in quella data. Grandi preparativi per il primo giorno di scuola. Grembiulino, colletto bianco e galla azzurra al collo. Quaderno di modesta fattura, cartella di cartone, cestino della merenda a base di "cremoinese" o "veneziane". Tutti uguali. I tempi dei quaderni e degli zainetti firmati erano di là da venire. Vigeva il criterio di non sollecitare l'emulazione sociale già nell'infanzia. Saggio criterio!

La scuola elementare era quella di via Monte Velino, una scuola nuovissima inaugurata l'anno prima da Re Vittorio Emanuele III e che è in funzione ancora oggi. Un'aria solida e con facciata di mattoni a vista.

La direttrice aveva il mio stesso cognome e mi accolse con particolare calore. Ho l'impressione che, per almeno due mesi, non facessimo altro che aste ed esercizi di preparazione alla scrittura.

Ma l'inizio della scuola aveva segnato anche il nostro ingresso nelle organizzazioni giovanili del Partito e, nella fattispecie, nell'Opera Nazionale Balilla, un ente che si occupava dei bambini e dei fanciulli non solo sotto il punto di vista scolastico ma anche sotto quello assistenziale gestendo colonie estive, cure mediche come quelle di malattie giovanili, ecc.

Subito avevamo dovuto completare la mia divisa da Figlio della Lupa (la sezione della Opera Nazionale Balilla per i bambini della prima e seconda elementare). Fu così che la mia divisa venne completata con la bandoliera a strisce bianche che si incrociavano sul petto, dove erano tenute insieme da una grande M di latta verniciata di scuro e quindi anche con le famigerate "mollettiere", fatte sul modello della mollettiere dei nostri soldati nella guerra 15-18. Erano fasce grigioverdi che rivestivano le gambe dal ginocchio in giù e che venivano avvolte sulla gamba in modo da incrociarsi davanti e dietro.

Erano particolarmente facili ad afflosciarsi e bisognava stare attenti in particolare nella piccole parate che facevamo in occasione di ricorrenze nazionali e cerimonie di vario tipo a scuola.

Uno-due, uno-due, uno-due PASSO!

Era proprio al PASSO che le mollettiere maledette spesso si afflosciavano con effetto poco estetico sulla sfilata. Oltretutto si svolgevano per terra e ci si incespicava pure. Però, a un certo punto, sparirono, forse in corrispondenza dell'adozione del PASSO ROMANO, imitazione italiana del passo dell'oca tedesco.

I bambini non riuscivano a vestirsi da soli, in particolare a causa sia delle fasce bianche sia delle mollettiere. La mamma mi metteva a sedere sul tavolo e quindi mi vestiva di tutto punto.

Ad onta di questi inconvenienti di vestizione, noi bambini eravamo entusiasti di indossare la nostra divisa. Ci sentivamo piccoli soldati e devo anche dire che l'educazione che ci veniva impartita contribuiva molto a motivarci e coinvolgerci.

La motivazione principale era quelle di essere partecipi della costruzione di una Patria grande, di una Nazione potente alla quale anche noi eravamo chiamati a dare il nostro piccolo contributo. Era una nazione che, in sintesi, trovava i suoi fondamenti di grandezza prima di tutto nella vittoria nella prima guerra mondiale ma anche nelle lotte risorgimentali che ci avevano dato l'unità d'Italia, che si collegava saltando a piè pari oltre un millennio di storia alla grandezza di Roma e dell'Impero Romano. Mica per niente noi eravamo i Figli della Lupa.

Noi eravamo molto orgogliosi di essere italiani e di esser guidati dal nostro Duce Benito Mussolini. La grandezza dell'Italia e la Sua affermazione nel mondo erano tutto ma questo penso che fosse vero un poco per tutti e che, in sostanza, i più accettassero il regime fascista proprio nella prospettiva di una affermazione nazionale che in quel periodo era prioritaria dopo - ripeto - la Vittoria nella prima Guerra Mondiale e l'epopea risorgimentale. La Nazione e la Patria prima di tutto.

Ce la mettevamo tutta per essere bravi Figli della Lupa a scuola e nelle sfilate e cerimonie patriottiche alle varie date comandate. Sfilavamo qualche volta in pubblico e questo era per noi il massimo.

Peccato che nessuno potesse allora riprenderci magari anche quando nella nostra classe di canto intonavamo il VA PENSIERO e le altre canzoni di quel tempo che non erano solo GIOVINEZZA. C'erano anche la CANZONE DEL PIAVE E MONTEGRAPPA TU SEI LA MIA PATRIA tra le altre.

La lezione settimanale di canto prevedeva, a fine anno, un esame collettivo e noi della mia prima classe dovevamo portare un coro dall'ERNANI di Verdi, mi sembra.

Cacciavamo fuori tutta la nostra voce infantile:

SI RIDESTA IL LEON DI CASTIGLIA! E ci sentivamo pure noi cuccioli di leone, i leoncini di Mussolini.

Sempre presente nel nostro cuore era l'impresa d 'Etiopia, condotta anche contro i paesi che ci volevamo fermare e che ci avevano boicottato con le sanzioni.

Certo eravamo bambini e non potevamo capire tante cose, ma io ricordo ancora oggi l'entusiasmo di allora. Ancora oggi, per esempio, il coro del Nabucco mi dà una forte emozione ed è proprio in fondo quella di quel tempo.

C'era anche in corso la guerra in Spagna e qualche eco arrivava anche a scuola. Ho ricordo di una pagina a colori della "Domenica del Corriere": un aereo legionario che affronta un aereo da caccia repubblicano. Chiaro che il nostro nemico in Spagna erano i comunisti. I rossi, contro i quali eravamo scesi in guerra dando aiuto al Generale Franco.

Nell'estate del '38 andai per un mese alla colonia estiva dell'Opera Nazionale Balilla a Milano Marittima e dopo anche a Sirmione, dove venni inviato per cure causa un sospetto soffio al cuore. Tutto a cura della ONB.

A casa tutto bene. Come ho gia detto, le cose ai miei andavano bene e mio papà e mamma avevano un appartamento tutto per loro anche se a pranzo ci trovamo tutti in sala dove campeggiava un camino con la scritta dantesca PARVA FAVILLA GRAN FIAMMA SECONDA. Mio nonno imperava sempre e, nel febbraio del '38, era arrivato pure un fratellino.

Non ricordo discorsi a casa su argomenti che potevano sapere di politica. Tutti erano entusiasti del Regime ed a questo contribuiva certamente il fatto che l'Italia stava molto migliorando in tutti i settori e la gente lavorava tranquilla. Milano cresceva ogni giorno di più e si vedevano dappertutto cantieri per la costruzione di case popolari a chilometri quadrati.

FINE DEL MESSAGGIO numero 4. Continua.

Un saluto a tutti.

Ambrogio
12-09-02, 17:29
Scavando nella memoria ho cercato di ricordare qualche cosa in
famiglia o a scuola che si collegasse in un modo o nell'altro alla situazione generale , una qualche "spia" che recepisse gli umori
in famiglia in rapporto al fascismo ed agli accadimentio di quegli anni.

Un ricordo sovrasta gli altri e mi e' tornato subito alla memoria.
Dovevano essere i primi mesi del 1938 e stavo con mia mamma a fare i compiti.Si parlava forse di geografia quando mia mamma se ne usci' esattamente con questa frase:CHISSA' COME ANDRA A FINIRE CON QUESTA FACCENDA DELL'ABISSINIA !

Questa frase non mi pIacque ed io rimproverai bruscamente la mamma di dubitare dell'Italia manifestando sfiducia nei riguardi dell'impresa di AbissiniA che se anche era ormai terminata con la proclamazione dell'Impero tuttaviA evidentemente aveva creato situazioni di tensione tra noi ed altri e problemi vari.

Cio' me lo ricordo perche' mia madre mi rimprovero' fin che campo' per la bruschezza dei miei modi in quell'occasione.Ne ebbi anche rimproveri da mia papa' e mio nonno.ASnche una bella sculacciata.

Quanto aveva espresso mia madre era evidentemente la
constatazione di una situazione non tranquilla ed in fondo una prima quasi impercettibile frattura con il regime.C'era in quelle
parole la sensazione di una paura che le cose potessero
mettersi male.Era l'espressione di una inquietudine ed e' in fondo
il segno che l'idillio con il fascismo cominciava ad incrinarsi.

Ricordo anche che i sentimenti antitedeschi o a Milano aumentavano e ce ne era un eco anche nei dfiscorsi in famiglia.
Ricordo anche le celebrazioni per il 90 ° delle Rivolta del Marzo 1848 imponenti e certamente atte piu' ad amplificare i sentimenti antitedeschi che certamente a sopirli.Grandi applausi per un reduce Garibaldino non so se dei Mille o delle Argonne.

Mal digerita era stata anche la visita di Ribbentropo a Milano ( questo l'ho saputo dopo ).
Ricordo comunque bene che i miei dicevano che assolutamente noi non potevamo stare con i tedeschi.Era un odio non molto
razionale perche' in fondo ai tedeschi dovamo molto (Sadowa ,Sedan soprattutto ) ma tant'e'.Era cosi'.

Per la Guerra di Spagna questa era chiaramente meno sentita
che quella d'Abissinia.Non c'era quell'entusiasmo che c'era stato per la guerra in Etiopia anche se a scuola se ne parlava molto
e anche se seguivamo le imprese dei legionari italiani specie sulla Domenica del Corriere.Ma il trasporto era minore ed in casa poi non se ne parlava proprio.

Vennero anche le leggi razziali del 38.L'unica eco che ne ebbi fu una frase di mia madre che disse come gli ebrei facevano sempre un poco " nazione " a se ma non c'era astio nelle sue parole.Oltre
al resto avevamo un buon cliente nella persona di una impresario edile di Milano., israelita ,uomo integerrimo ed onestissimo che tra l'altro falli' alla fine degli anni cinquanta per non avere accettato mai il sistema delle tangenti,stecche,buste etc,.etc. C'era gia' da allora la MILANO DA BERE ma non se ne parlava proprio.Intendo dire subitoopo la fine della guerra non prima.
Prima tale sistema non esisteva o quasi e comunque non faceva parte del mondo imprenditoriale di Milano.

Cosa possa ricordare ora:una cosa importante.Avendo imparato
a leggere ebbi in regalo il mio primo librao:era LE AVVENTURE DI
TOM Sawer di Mark Twain seguito da Storie della storia del mondo una libro divertente sul mondo mitologico dei Greci. Storie di Dei,Dee etc.

E per oggi basta.Spero di non avervi annoiato.Proseguiro' nei giorni prossimi con altri ricordi sul periodo 1937-.1939

Dimenticavo.nel 38 mio nonno mi porto' in piazza del Duomo a
Milano a sentire parlare il Duce.Io non ricordo cosa disse.
Vedevo solo in fondo alla piazza la sua gran pelata che
sberluccicava al sole.La cosa che ricordo di piu' erano delle enormi fiamme fatte di strisce di carta che sventolavno agitate da ventilatori.
Attiravano la mia attenzione piu' di qualsiasi altra cosa.

Un saluto

Ambrogio
12-09-02, 17:29
Scavando nella memoria ho cercato di ricordare qualche cosa in
famiglia o a scuola che si collegasse in un modo o nell'altro alla situazione generale , una qualche "spia" che recepisse gli umori
in famiglia in rapporto al fascismo ed agli accadimentio di quegli anni.

Un ricordo sovrasta gli altri e mi e' tornato subito alla memoria.
Dovevano essere i primi mesi del 1938 e stavo con mia mamma a fare i compiti.Si parlava forse di geografia quando mia mamma se ne usci' esattamente con questa frase:CHISSA' COME ANDRA A FINIRE CON QUESTA FACCENDA DELL'ABISSINIA !

Questa frase non mi pIacque ed io rimproverai bruscamente la mamma di dubitare dell'Italia manifestando sfiducia nei riguardi dell'impresa di AbissiniA che se anche era ormai terminata con la proclamazione dell'Impero tuttaviA evidentemente aveva creato situazioni di tensione tra noi ed altri e problemi vari.

Cio' me lo ricordo perche' mia madre mi rimprovero' fin che campo' per la bruschezza dei miei modi in quell'occasione.Ne ebbi anche rimproveri da mia papa' e mio nonno.ASnche una bella sculacciata.

Quanto aveva espresso mia madre era evidentemente la
constatazione di una situazione non tranquilla ed in fondo una prima quasi impercettibile frattura con il regime.C'era in quelle
parole la sensazione di una paura che le cose potessero
mettersi male.Era l'espressione di una inquietudine ed e' in fondo
il segno che l'idillio con il fascismo cominciava ad incrinarsi.

Ricordo anche che i sentimenti antitedeschi o a Milano aumentavano e ce ne era un eco anche nei dfiscorsi in famiglia.
Ricordo anche le celebrazioni per il 90 ° delle Rivolta del Marzo 1848 imponenti e certamente atte piu' ad amplificare i sentimenti antitedeschi che certamente a sopirli.Grandi applausi per un reduce Garibaldino non so se dei Mille o delle Argonne.

Mal digerita era stata anche la visita di Ribbentropo a Milano ( questo l'ho saputo dopo ).
Ricordo comunque bene che i miei dicevano che assolutamente noi non potevamo stare con i tedeschi.Era un odio non molto
razionale perche' in fondo ai tedeschi dovamo molto (Sadowa ,Sedan soprattutto ) ma tant'e'.Era cosi'.

Per la Guerra di Spagna questa era chiaramente meno sentita
che quella d'Abissinia.Non c'era quell'entusiasmo che c'era stato per la guerra in Etiopia anche se a scuola se ne parlava molto
e anche se seguivamo le imprese dei legionari italiani specie sulla Domenica del Corriere.Ma il trasporto era minore ed in casa poi non se ne parlava proprio.

Vennero anche le leggi razziali del 38.L'unica eco che ne ebbi fu una frase di mia madre che disse come gli ebrei facevano sempre un poco " nazione " a se ma non c'era astio nelle sue parole.Oltre
al resto avevamo un buon cliente nella persona di una impresario edile di Milano., israelita ,uomo integerrimo ed onestissimo che tra l'altro falli' alla fine degli anni cinquanta per non avere accettato mai il sistema delle tangenti,stecche,buste etc,.etc. C'era gia' da allora la MILANO DA BERE ma non se ne parlava proprio.Intendo dire subitoopo la fine della guerra non prima.
Prima tale sistema non esisteva o quasi e comunque non faceva parte del mondo imprenditoriale di Milano.

Cosa possa ricordare ora:una cosa importante.Avendo imparato
a leggere ebbi in regalo il mio primo librao:era LE AVVENTURE DI
TOM Sawer di Mark Twain seguito da Storie della storia del mondo una libro divertente sul mondo mitologico dei Greci. Storie di Dei,Dee etc.

E per oggi basta.Spero di non avervi annoiato.Proseguiro' nei giorni prossimi con altri ricordi sul periodo 1937-.1939

Dimenticavo.nel 38 mio nonno mi porto' in piazza del Duomo a
Milano a sentire parlare il Duce.Io non ricordo cosa disse.
Vedevo solo in fondo alla piazza la sua gran pelata che
sberluccicava al sole.La cosa che ricordo di piu' erano delle enormi fiamme fatte di strisce di carta che sventolavno agitate da ventilatori.
Attiravano la mia attenzione piu' di qualsiasi altra cosa.

Un saluto

Ambrogio
14-09-02, 09:52
Prima di proseguire vorrei sapere se qualcuno ha qualche domanda da fare anche perche' cio' mi puo' essere molto utile nel...............scavare nella memoria.

Certe cose sono per copsi' dire nelle memoria immediata ma certe altre vengono alla superficie se aiutate con " scavi " che hanno la magia di dare nuova vita ad una memoria assopita in un letargo di tanti decenni, ma ripeto solo in letargo non morta del tutto.

Resto in fiduciosa attesa e quindi a Lunedi' o se posso prima.
Riprendero' ancora con il 1937-1.939.

Un saluto a tutti e buona Domenica e buon fine settimana !

( non BUON WEEKEND ! non usiamo la lingua inglese la' dove
ci sono appropriati vocaboli italiani !


:qi

carmen (POL)
14-09-02, 12:37
Originally posted by Ferruccio
Prima di proseguire vorrei sapere se qualcuno ha qualche domanda da fare anche perche' cio' mi puo' essere molto utile nel...............scavare nella memoria.

Certe cose sono per copsi' dire nelle memoria immediata ma certe altre vengono alla superficie se aiutate con " scavi " che hanno la magia di dare nuova vita ad una memoria assopita in un letargo di tanti decenni, ma ripeto solo in letargo non morta del tutto.

Resto in fiduciosa attesa e quindi a Lunedi' o se posso prima.
Riprendero' ancora con il 1937-1.939.

Un saluto a tutti e buona Domenica e buon fine settimana !

( non BUON WEEKEND ! non usiamo la lingua inglese la' dove
ci sono appropriati vocaboli italiani !


come scrivi bene mi piacciono proprio le tue storie...
che rompi...devo andare a mangiare, pensa mi sono alzata da poco è già ora di pranza se non siamo tutti a tavola per le 13 oggi che è sabato succedi il finimindo
ciao ferruccio


:qi

Ambrogio
14-09-02, 17:17
Originally posted by carmen



Ma cosa fcevano le bambine in quel periodo ?

L'unica cosa che ricordo e' che le bambine sfilavano con noi nelle adunate scolastiche.Non ricordo distinzioni come invece per i maschi,.erano tutte PICCOLE ITALIANE:Divisa:gonna nera e camicia bianca con le maniche lunghe.Berretto nero.

Quanto alla vita fuori della scuola il fatto che ormai andavo e venivo da solo tra casa e la scuola elementare mi dava maggiore liberta' di stare fuori al pomeriggio.Era stato proprio con il secondo trimestre dell'anno scolastico 37-38 che l'orario a scuola era stato rivoluzionato.Prima si andava a scuola al mattino fino alle 12 e poi ancora al pomeriggio tra le 14 e le 16, di giovedi' a casa tutto il giorno ed il sabato solo al mattina.Era il vecchio orario scolastico del " CUORE " di Edmondo De Amicis.

Con il Gennaio 1938 a scuola tutte le mattine dalle ore 8 alle 13.
Fu con un certo disappunto che non avemmo piu' il giorno di vacanza intermedio ma, come ho detto,avevamo tutti i pomeriggi
liberi salvo il tempo dei compitiLla conseguenza piu' importante di
quella maggiore liberta' era stato che ero entrato di diritto
nella " banda di Via Ennio ".La banda erano tutti o quasi i ragazzini della strada in cui uno abitava ed era il punto-base di
aggregazione e socializzazione dei giovanissimi di allora.

Con la banda si viveva e ci si divertiva tra l'altro secondo consuetudini non scritte ma direi quasi automatiche e stagionali..C'era il tempo per la sfide con le " figurine " : all'americana tirandole dal marciapiedi verso le case oppure a " muro " lasciandole cadere appoggiandole sul muro da una
altezza concordata.Chi copriva con la Sua figurina un'altra figurina
si portava via tutte quelle che stavano sul marciapiede. oppure una sola sercoindo regole occasionali.C'era poi l'epoca delle gare al " GIRO D'ITALIA " sia con i tappi delle bottiglie di gazzosa ( simile alla attuale Sprite ) e con il tracciato fatto con il gesso sul marciapiede oppure quello piu' bello con una tracciato scavato nflla terra e fatto con le biglie di terra cotta oppure di vetro ( molto ambite ).
Chi vinceva si portata a casa tutte le biglie in corsa.

Altro giuoco era quello della " LIPPA " fatto con un pezzo di legno appuntito sulle estremita' in modo che battendolo con un primo colpo con un bastone lo si faceva alzare e quindi battendolo una seconda volta lo si mandava lontano.Un incrocio tra il crikett
ed il baseball.

La " BANDA" aveva come rivali quelle delle strade vicinine e la mia banda aveva come rivali dirette quella " di viale UMBRIA " e quella detta " di via Strigelli ".I motivi di attrito erano i piu' diversi
non so per esempio una " banda " si arrabiava molto se
qualcuno di altra banda sconfinava in territorio altrui oppure se
c'erano scherzi " fuori territorio " tipo quella di buttare dei tracchi
nella case dei piani terreno.A questo punto una banda chiedeva riparazione e scuse all'altra e nei casi piu' gravio c'era la sfida che poteva essere la battagli con le zolle di terra oppure la
sanguinosa " Sassaiola " .La prima fatta con zolle di terra non molto pericolosa ma l'altra veramente " sanguinosa "

C'erano anche state sui bastioni " sassaiole " cui avevano partecipato molto diecine di ragazzi e bambini della quali si
tramandava la memoria come quasi le Termopili.La sassaiola veniva quasi sempre intettotta dai parenti attirati dallo schiamazzo e magari anche dalle rotture dei vetri delle case circostanti.

Le bande non avevano un capo eletto ma c'era sempre qualcuno che " dominava " ed era a costui che si presentavano i " padrini " della banda sfidante.

Di quella consuetudine ,voglio dirre della " bande " c'e' un bel
libro che noi tutti bambin ie ragazzi di allora abbiamo letto.
E' il libro ungherese : I ragazzi della via Pal. Perche' le " bande " dovevano essere una istituzione sovranazionale.

E le bambine ? mi chiederai tu.Le bambine non erano ammesse nelle bande e con le bambine in pratica non si giocava mai salvo quel gioco fatto tracciando sul marciapiedi una rettangolo diviso poi in quadri e retangoli numerati.Si doveva dimostrare la propria abilita' percorrendolo tutto quadro per quadro nei modi piu'
disparati.Con la sola gamba sinistra,poi con la destra,incrociando le gambe e cosi' via.Ma ripeto le bambine erano un mondo a
parte ed in strada le si vedevano molto poco.Anche a scuola per lo meno la mia "classi separate".

Come maestra avevamo una dolce signora di nome Perini.Data la quasi mania di mia mafre nel conservare tutto ho ritrovato di recente una immaginetta che la mia maestra mi diede in occasione della mia Prima Cominione:reca scritto sul rovescio:

4 Maggio 1939

Al mio caro scolaro Ferruccio nel giorno Santo della Primna Comunione.Gesu' sia sempre nella tua anima !

Altre maestre ! Altri tempi ! Altra Italia !



PS. Scusate la digressione ma reputo che sia importante dare il quadro delle abitudini infantili di allora.

Dimenticavo: le bande erano per cosi' dire " apolitiche ".Niente
Figli della Lupa o Balilla.Direi piuttosto che vi perdominava uno spirito anarcoide e selvaggio.Non passavamo alcun tempo a sentire la radio.Ricordo di avere sentito una trasmissione utilizzando una radio " a galena " di mia madre ,era un regalo da fidanzata.Non c'era corrente o altro.Con un filo d'argento si andava a sintonizzarci toccando appunto una pezzo di galena ed
il segnale era debolissimo.Mamma mia come sono vecchio!


Un saluto a tutti

Ambrogio
17-09-02, 11:40
Dello scoppio della guerra io seppi solo il 2 Settembre 1939 mentre mi trovavo con mia mamma , incinta di mia sorella, a Moltrasio sul Lago di Como e lo seppi da mia padre che acquistata la nuova Fiat 500 detta " TOPOLINO " era andato a fare un giro in Germania ( Baviera ) ( ed in Austria.Racconto' che aveva avuto difficolta' a reperire il carburante dato che era scoppiata la guerra e che a Vienna aveva visto mettere in postazione mitragliatrici antiaeere sui tetti di alcuni pakazzi.
La cosa pero' non ricordo che mi avesse turbato piu' di tanto.

Quello che mi aveva colpito di piu' era che subito a cena il papa' aveva detto che a Vienna tutto quello che per noi erano state delle sconfitte la' erano invece delle vittorie e cosi' aveva vista
vie intitolate a Novara,Custoza e Lissa oltre che ad un monumeto
all'ammiraglio vinvityore appunto a Lissa.Disse a mia madre:Luisa
tuta la storia al cuntrari ! ( Tutta la storia al contraria = e fece anche qualche comnsiderazione sulla relativiat' stessa della storia.

Ricordo che noi lo guardavamo costernati e muti:non potevamo
credere che ci si potesse fare un simile affronto in particolare a noi milansis e di Porta Vittoria per giunta.In ogni caso cio' rafforzava sentimenti antitedeschi di tutti e ricordo benissimo che il sentimento antitedesco aumentava di giorno in gorno.La gente per lo meno a Milano non ammetteva la nostra alleanza con i tedeschi.

E' vero che mio papa' aveva la tessertra del Fascio.Era pero' un fascista sui generis e non partecipava a nessuna vita politica.Aveva la tessera e basta.Un tale fatto era stato sopratutto la conseguenza di quanto avvenuto nel suo quartiere nel 1922.Era una domenica e mia papa', sedici anni,si pavoneggiava con il primo vestito con i pantaloni lunghi e la magiostrina ( cappello di paglia ) nonche' bastoncinio nero appeso al braccia sinistro quando da una osterra erano usciti
alcuni avventori che avendolo accusato di essere " un sciur - un signore " lo avevano parecchio malmenato..L'e' un sciur : bott !

La cosa era stata riferita ad un " ardito " del quartiere che subito deciso di punire i " sovversivi " tirando una bomba a mano dentro il locale.Mia padre l'ho aveva ostacolato in tutti i modi e ,con l'aiuto di altri aveva impedito che la bomba a mano,gia' estratta
dall' ardito , venisse lanciata nel locale:Ricordo che mi padre
insisteva sempre nel suo racconto sul fatto che la bomba,ancora in sicura , sfuggiva di mano ora all'energumeno ora agli intervenuti balzellando con suono sordo e metallico sul marciapiede.
Alla fine erano riusciti a far desistere il pazzo dall'insano propoito
ma da alloea nel queritiere mia padre era stato classificato come fascista e come fascxita tesserato.

Come ho detto sopra la guerra era scoppiata e per dir la verita' io non sapevo al momento neppure con chi.Era chiaro comunque che la cosa era piuttosto importante eìd anche non del tutto attesa.Ma la guerra non riuguardava l'Italai che subito si era messa in disparte e per la prima volta uddi le parole " non belligeranti " e tutti si misero tranquilli.Non belligeranti! Noi eravmo a posto e la ficucia nel Duce riprendeva.

Ma io ero in partenza per Roma dove mio nonno Ambrogioi mi avrebbe portato come premio del brillante passaggio alla terza elementare ed a Roma restammo otto giorni e cosi' io visiotai con Lui tutte le cose piu' rimarchevoli di Roma che mio nonno mi illustrava unitamente ad episodi della storia dell'Anrtica Roma.

Fu cosi' che con grande emozione salii sull'Altare dalla Patria
dovb pero' mi seccai parecchio in quanto constatavo che i
Romani che durante il Risorgimnento avevano fatto poco o nulla avevano un tale monumento mentre noi,che con le Cinque Giornate avevamo fatto il Risorgimentoi,avevamo un misero monumentino.Li mio nonno mi fece fare una bella foto ricordo ma si vede benissimo che ero nero come " un scurbnatt " che in
milaneservuiol dire scarafaggio. A ricordo cdel viaggio ebbi anche una Lupa di Roma in metallo su basamento di alabastro che ho ancora.

Inizio' cosi' l'anno scolastico 1939-1940 e per quel che ricordo fu con quell'anni che da Figlio della Lupa passai a Balilla e cosi' mi
spettava di diritto la nuova divisa con mantetlina grigio verde e
potevo cosi' pure di dirtto cantare la canzone.Fischia il Sasso,il nome squilla, del ragazzo di Portaria , che l'intrepdjio Balilla ,
sta gigante della storia........fuori il petto..fiero il passo .....ma il mragazo fu d'acciaio el la madre libero' ...........( scusate le lacune ma gli anni sono tanti )


un saluto

Ambrogio
19-09-02, 17:56
E cosi' iil 15 Ottobre cominciai la terza elemenaree,stessa classe,stessa maestra.

Ricordo che essendo passato da Figlio della Lupa a Balilla mia madre mi porto' al negozio dell'Unione Militare specialzzato in divise e qui mi fece la divisa da Balilla calzoni grigio verde,
camicia nera, fascia nera per trattenere i calzoni, cappello con la M di latta sul davanti,calze grigioverde,scarpe nere ed in piu' una bella mantellina grigio verde con belle borchie a forma di leone
al bavero per allacciarla.

La guerra tra Germania a Polonia era in atto ma non e' che cio' influisse sulla nostra vita piu' di tanto.Mio padre doveva essere molto fiducioso nell'avvenire dato che aveva iniziato a farsi costruire un palazzo a sei piani in Milano con ben tredici appartamentei di cui due per noi nonno compreso e undici per eventuali inquilini.Fu fortunato perche' la casa si salvo' dai bomdardamentie e cosi' a fine guerra gli permise di ripartire avendo qiualche cosa di solido da dare in garanzia alle banche.

Ricordi esatti ne ho relativamente pero' era chiaro che non c'era piu' l'atmosfera di uno due anni prima.Ho la sensazione che l'entusiamso del 1936-1937-1948 si fosse come incrinato e anche
se dopo le fasi inziali in Polonia la guerra guerreggiata non c'era piu' purtuttavia qualche cosa non quiadrava ' come prima.I discorsi in casa erano sempre incentrati sull'avvarsione per i tedeschi.

Mi sembra fossero di quei mesi alcuni provvedimenti che suscitarono una sensazione di stanchezza:i provvedimenti che ricordo furono:

a proibizione di uso di parole straniere la' dove vi fosse un corrispopndente vocaboilo italino.Questo provvedimento non interesso' gran che anche perche' alloranon vi era l'abuso di
inglese che abbiamo oggi quando neppure si traducono piu' i titoli del flims.

b abolizione della stretta di mano che doveva essere soppiantata dal saluto fascista.Non mi sembra venisse rispettata
neanche un po'.


c Abolizione del Lei che doveva esserev sostituito dal Voi nella normale conversazione e questo fu un provvedimento che apparve non poco cervellotico e che colpiì' anche noi bambini e
ragazzini perche' incideva sulle nostre abitudini.L'adozione del Voi
era tra l'altro impossibile per chi si esprimeva in dialetto milanese
come i miei perche' in milanese si dice " vialter " e cioe' voi altri e non cve' im pratica il " voi ".

In sostanza via via che i mesi procedevano la tensione aumentava anche se l'IItalia in pratica si era dichiarata NON BELLIGERANTE. Ho l'impotressione come di una parentesi fino al Maggio 1940.Solita vita,solite silate,solite
musiche e canzoni.

Di quel peirodo ho ricordo molto vivo di quando mia papa' mi porto' per la prima volta a San Siro a vedere il Milan..Lo stadio era nuovo.Ricordo una gran rigore di Boffi con il portiere che si rannicchiava invece di tentare la parata.Questo era dovuto al fatto che Boffi aveva il tiro " proibito ".

E' anche di quel periodpo e cioe' inizio del 1940 della prima volta in cui sentii' parlare dell'Albania.Venne in classe la nostra direttrice e ci disse: Ragazzi, domani verranno a scuola con Voi tre ragazzi albanesi.Trattateli come Vostrio fratelli !

Infatti il giorno dopo vennero tre ragazzini con le facce da......
morti di fame.Appresi cosi' con qualche mese di ritardo che l'Italia si era annessa l'Albania ma non e' che la cosa per quel che ricordo destasse entusiasmo. L'ETiOPIA ERA STATA TUTTALTRA COSA.I ragazzi albensei e le loro famiglia abitavano nel quartiere di Case Popolari dette Case Minime perche' costruite con criteri
minimalistici ma moltoo razionali e di costobassissimo..Ci sono ancora oggi !

Ricordo anche l'introduzione nelle nostre marce del cosidetto "
passo romano " sul quale dovemmo subito esercitarci.Era un passo piuttosto faticoso e richiedeva una distanza tra le file maggiore di prima e questo dovuto al fatto che occorreva tenersi a debita distanza da quelli che seguivano onde non prendersi una bella pedata la' dove non splende il sole,cosa successa piu' o meno a tutti all'inizio.Che male lo scarponcino altrui !

In quel perido avevo anche cominciato ad andare al cinema:
sopratutto western .Forse era di allora ( o forse un anno dopo )
il prim western di classe: Ombre Rosse ma spesso al pomeriggio della domenica mia nonno mi mandava al cinema insieme a mia zia Mariuccia che pero' vedeva in pratica solo films francesi.Fu
cosi' che io vidi Il Bandito della Casbah e poi anche Alba Tragica
e mi sembra anche " Il porto delle Nebbie" Mia zia impazziva per Jean Gabin..
Allora non c'erano divieti e cosi' con mia zia entravo anch'io che
per dir la verita' avrei preferito tuttaltro genere di films.

Solo molti anni dopo mia madre mi disse che mio nonno mi mandava al cinema cojn mia zia perche' io le stessi tra i piedi onde impedire........mia zia doveva essere un poco puttanella !

A casa solite frequentazioni con la mia banda:avevamo anche una specie di piscina nostra costituita dallo slargo di una roggia
che attraversava i campi all'esterno del nostro quartiere.
Tutti nudi e ci divertivamo un mondo:.con nulla !

Regalo di Natale del 1939 una bella biciclettina Velox e l'Enciclopedia dei ragazzi di Mondadori che mi accompagnera' per anni.

Mio nonno mi portava spesso con Lui e cosi' conobbi il famoso
Teatro della marionette IL GEROLAMo e il bellissimo planetario Hoepli ai giardini pubblici inaugurato qualche anno prima.

Ma stava per scoppiare vla bufera.Noi cantavamo le canzoni dei balilla:
Sole che sorgi splendido e giocxndo....tu non vedrai piu' bella cosa al mondo , maggior di Roma......

oppure Fuoco di vesta ....noi siamo la sparanza di una nuova eta'

E cosi' siamo al Maggio 1940 quando all'improvviso tutto precipita
ed in casa sopratutto i volti cominciano a scurirsi.


Fine del messaggio. SEGUE


S&O e cioe' Salvo erropri ed omissioni.Ragazzi sto parlando di cose di oltre sessanta anni fa.Era un altro mondo !

Chi ha qualche cosa da chiedere non si faccia riguardi.Anzi mi aiuta a ricordare !


Un saluto a tutti
dell'ex Balilla Ferruccio

Ambrogio
21-09-02, 11:13
Nella mia memoria del periodo Ottobre 1939-Maggio 1940 c'e' la sensazione come se sia sia trattato di un interludio , uno strano interludio.

Passato il mese di Settembre e cessata la guerra guerreggiata
i discorsi in casa, anche quelli normalmente antitedeschi, si erano come attenuati.Ho il ricordo solo della occupazione tedesca della Norvegia e causa di un disegno sulla Domenica del Corriere riguardo il colpo di mano germanico in quel paese.

la casa nuova che mnu padre stava costruendo cominciava a venire su' ed il lavoro non mancava.

Noi balilla eravamo abbastanza imnpegnati.Delle canzoni di quel tempo ricordo soppratutto : Fuoco di vesta .......erompe
la gioveinezza va .......mostra la spada quando tu lo vuoi
gagliardetti al vento....... e va la gfiovinezza va ........
una maschia gioventu' con romana volonta' combattera'
solo parole smozzicate mi sono rimaste ma la musica la ricordo ancora benissimo e ricordo anche un certo " orpellismo " in varie occasioni.Mi e' rimasta l'impressone di una certa ricerca di immagine del regime e anche di una fuga dalla realta'
tipo " otto milioni di baionette ".L'Italia era debole ma si voleva accreditare di frone a tutti una immagine di forza." Facite a faccia feroce " avrebbero detto al tempo dei Borboni.

A Maggio improvvisamente l'atmosfera cambio' e ripresero piu' che mai i discorsi antitedeschi di mio padre e di mia madre.Chiaro,improvvisamente i francesi cominciavano a prenderle di santa ragione e anche se noi eravamo " non belligeranti " l'alleanza con la Germania era sentita come un
qualche cosa di non naturale sopratutto per noi milanesi.

I discorsi in famiglia tradivano una grande delusione,.l'esercito francese arretrava e chi aveva pensato che quell'esercita fosse
come quello della prima guerra mondiale doveva ricredersi.

Il " poilus " non era imbattibile.Tutt'altro.La delusione doveva
essere molto forte.Stranamente pero' da quello che ho letto nei
decenni seguenti quello che succedeva in una famiglia come la mia
non era differente da quello che in realta' succedeva a Palazzo
Venezia.Tutta la politica italiana compresa quella praticamente di neutralita' si reggeva sulla fiducia che 'esercito francese tenesse,che comunque ci sarebbe stato se non un miracolo della Marna almeno un miracolo Maginot ed invece i tedeschi la LInea Maginot se la erano messa in tasca a puntavano diritto su Parigi e sulle alpi.

E' strano che fossero passati tutti quei mesi con i tedeschi ed i francesi a guardarsi neglki occhi e financo a giocare al pallone tra la Maginot e la Sigfrido. " Drole de guerre " era stata chiamata dai francesi quelle guerra e " Phone war " dagli inglesi.Ora appare chiaro che i tedeschi non si erano mossi perche' speravano che un armistizio chiudesse la partita e che un successivo trattato di pace sancisse il nuvo ordine in Europa con le ckuasole di Versalles
annullate sopratuitte quelle territoriali.

Oggi come oggi oenso proprio che quel lungo periodo di " drole de guerre " dimostra come la Germania NON VOLEVa la guerra
generalizzata in Europa sopratutto contro i francesi e gli inglesi e che l'operazione contro la Polonia avesse obbiettivi territoriali e nulla piu'.Se cosi' non fosse la Germania avrebbe attaccato ben
prima e gia' nell'Ottobre del 39 dovendo tra l'altro battere il solo esercito francese dato che di inglesi fino ad allora se ne erano visti pochini.Ben altrimenti gli intendimenti degli inglesi che
erano i veri battitori del gioco avendo trascinato i francesi in una brutta avventura e qui aveva ben contribuito quella nullita' di Ciano che aveva informato i francesi che stessero tranquolli che
tanto noi non li avremmo mai attaccati sulle Alpi il che convinse
il governo di Parigi a dichiarare la guerra alla Germania.E' molto probabile che se i francesi avessero solo paventato un intervento italiano se ne sarebero stati tranquilli mentre gli inglesi si sarebbero trovati a fare une guerra soltanto navale.

Tutto cio' si rivelo' poi esiziale per l'Italia: se la Francia non si fosse messa nei pasticci non ci sarebbe stata guerra
guerreggiata inEeuropa e non ci sarebbe stata di consegiuenza una avanzata tedesca verso Parigi e le Alpi cioe' non ci sarebbe stato il collasso francese che fu all'origine nelle nostra entrata in guerra nel el Giugno 1940.

Racconta Jas Gavronsky che sua madre,sposata a un diplomatico polacco,andava spesso a Palazzo Venezia per mopivi d''ufficio e trovava Mussolini sermpre piu' terrorizzato dalla potenza tedesca e timorosso di una prevamenza tedesca sul continente.Ma si sono molte altrevtesimonianze.Mussolini aveva le carte del fronte francese nello studio enfui senito piou' volte grixdare.Ma che fa quel cretino di Gamelin ? Cosa aspetta a contrattaccare ?

Scusate la mia quasi divagazione.La dichiazione di guerra
non fu accolta bene in cadsa mia.I ricordi della prima guerra mondiale erano molto vivi.L'Italia non poteva e non doveva stare con i tedeschi.Era una visione molto semplicistica
di tutte quelle vicende e della nostra storia passata e recente.
Che la Francia ci avesse adoperato nella prima guerra mondiale
dandoci poi un bel calcio nel sedere e mettendocvi a fianco financo una Jugoslavia a romperci le scatole o che ci avesse chiuso le porta in faccia in Tunisia o che per poco non ci avesse
fatto fallire l'intiero Rosrgimento solo che a Sedan fosse andata diversamente non contava nulla.Contavano solo Solferino ed il miracolo dellas Marna.

Innuna dell prime notti facemmo la conoscenza con i bombardamentyi aereri.Furono francesi a bombardare per primi Milano mentre gli inglesi bombardarono Torino e Genova.Danni da poco ma grande l'impressione.Ho in mente la visione di mia
mamma che scende nella cantina della nostra villetta con in braccio mia sorellina di sette mesi.Il giorno dopo tutti vedere i
danni al Parco Ravizza.Qualche buco in una facciata e piastrelle di clinker rotte.Una bomba inesplosa nel parco.

Avremmo visto ben di peggio.La guerra era cominciata ! Mio padcre come tesdseratyo dal Patrtito Nazionale Fascita fu richiamato nelle contraerea cosa che lo fece imbestialire.Ne fce quasi una tregedia dato che doveva tracsurare il lavoro e poi tutta l'organizzazione , i cannoni inefficaci , il comandante
superficialotto e ignorante li indisponevano.Non ne voleva proprio sapere.Malediceva tutto e tutti.Si ricredfra' tanti anni dopo al
tempo fei fatti d'Ungheria del 1956 quando davanti a tutti vedendo linsurrezikone di Budaspet nelle cronache televisive insieme alll'ultimatum americano ai frencesi edf inglesi a Suez
esclamo': g'aveum capi' nagott ! ( non avevamo capito nulla ! =


Fine del messaggio segue.

Ambrogio
23-09-02, 15:40
Non ho parti colari ricordi legati alla scuola che come sempre termino' anche quell'anno il 15 Giugno pochi giorni dopo l'inizio della guerra per l'Italia.

Durante l'estate andai dai nonni materni nel Lodigiano e ricordo bene invece l'altoparlante piazzato su un balcone del Municipio per trasmettere il bollettino di guerra che noi sentivamo stando appoggiati alla parete oposta nella piazza.Ricordo mia nonna Luiia che dice : l'Italia vincera' anche questa volta perche' ha sempre vinto.Anche allora mi sembrava un eccesso di ottimismo.

In casa avevo una pianta dell'Africa e liì mettevo le bandierine che indicavano la nostra avanzata.Ricordo pero' che ad un certo punto le bandierine non andarono piu' avanti.Quando si comincio' ad andare indietro non le misi piu

Ho pero' come la sensazione che tra il Giugno 40 , dopo i primi fatti di guerra ed i primi bollettini, si aprisse un secondo interludio che duro' piu' o meno fino alla ripresa delle scuole.

Non ricordo grandi entusiasmi di alcun tipo.Vi erano le solite cerimonie scolastico-patriottiche ma un poco in sordina.

Mio padre sera stato riformato a causa dei suoi denti e cosi' non parti' per Lampedusa con la sua batteria antiaerea.Non era partito per lEtiopia ne' parti' per la Spagna come non seguira' piu' tardi ne' La resistenza ne' la Repubblica.Era a casa e si faceva gli affari suoi.Ricordo che nell'inverno 1940-1941 torno' da Cortina
dicendo che i tedeschi sfottevano a causa dei nostri insuccessi in Grecia ( c'erano stati i campionati europei di sci ).

A fine Ottobre 1940 il disastro di Taranto di cui si seppe qualche cosa.Ricordo che mio papa' disse che al caffe' dove lui andava tutte le Domeniche pomeriggio un tale si era sfregato pubblicamente le mani alla notizia dì di quella catastrofe.Non gli era sembrato un bel gesto ma nessuno per quel che diceva aveva reagito.

A casa mio fratello ed io giocavamo quasi sempre con i soldatini.Lunghje battaglie tra italiani e nemici:.tema l'assalto italiano ad un fortino di cartapesta tenuto dal nemico.Vinceva chi faceva cadere tutti i soldatini nemici.Per questo era molto ambita l'assegnazione di un soldatino che sparava stando steso suilla pancia e che era quanto mai difficile abbattere.

I bollettini di guerra cominciarono a lascir intendfere che in Africa le cose non andavano bene e che i tedeschi erano scesi in Africa per aiutarci,

Avevamo imparato bene la canzone Vincere.Vincere vincere vincere e vinceremo inj cielo in tera e in mare.E' la paroila d'ordine di una supremna volonta'..

Come pressocche tutte le canzono di quel tempo erano canconij compostre da cantautori del momento.Canzoni cosidette " spontanee " non ne ricordo.La prima del tempo di guerra fu quella degli Alpini " Sul ponte di Perati bandiera nera,la meglio gioventu' che va sottoterra....." sul motivo musicale della canzone della prima giuerra mondiale " Sul Ponte di Bassano ".
Non era precisamente una canzone che infondesse ottimismo o
entusiasmo.

L'unica vera canzone spontanea del 40-45 restera' sempre per me " le donne non ci vogliono piu' bene perche' portaimo la camicia nera diucon tutte che noim siamo da catenedicon tutte che noi siamo da galera " ma questo e' tutta un'altra storia ed un altro periodo della guerra.

Ma non ho altri ricordi speciali per quell'anno.Tutto e' avvolto nella coltre di un passato che e' difficiole penetrare.Quello che so e' che alla fine dell'anno scolastico 194041 la mia vita ebbe un cambiamenteo radicale ma questo lo raccontero' la prossima volta.

Comparvero anche nel 40 le tessere annonarie e ricordo bene quei fogli con i quadratini dei bollini per i variigeneri di consumo.
Scomparvero tra l'altro tutti i formaggi per far posto ad una strano formaggio fuso il " ROMA " ben poco appetibile.
Ci sara' stato ancola almeno il grana ? Non ricordo.


Segue.


RIPETO L'INVITO A FARE QUALCHE DOMANDA PER AIUTARE LA MIA MEMORIA SEMPRE CHE A QUALCUNO INTERESSI TUTTO CIO'.


Un saluto a tutti.Magari tra di Voi ce' qualche "redivivo " della guera e di quel tempo che mi puo' aiutare.


:qi

Ambrogio
24-09-02, 16:46
Il 1941 fu per me un anno memorabile in negativo per altri motivi.
A fine Maggio traslocammo nella casa nuova che stava in tuttaltro quartiere di Milano e cosi' di botto persi tutti i mei amici di quartiere.Fu uno schock, come si dice oggi.D'improvviso mi
ritrovai in un quartiere sconosciuto dive non conoscevo nessuno.Tutto mi era estraneo.

Per una quindicjna di giorni frequantai la mia vecchia scuola fino al 15 Giugno andando e venendo con circa un'ora di tram all'andata ed una al ritorno.Poi piu' nulla.

Ma quello non fu il solo shcok di quell'anno.Ve ne fu un'altro ancora peggiore.

" Un bombardiere tedesco con un carico di xx quintali di bomb
ne lascia cadere xxxx kili su Londra e le restanti le lascia cadere su Coventry.Quante gli ne restano da far cadere su Liverpool ?

Cosi' diceva piu' o meno il probleminmo di aritmetica che il nuovo maestro Sabbadini mi aveva dato da fare a casa.

Mio padre ando' su tutte le furie e decise di togliermi dalla scuola pubblica e , anche data la guerra incombente ed i primi bombardamenti , decise insieme a mia madre di mandarmi in collegio.Fu scelto il Collegio Angelo mai di Clìusone filiale del Collegio S.Alessandro di Bergamo.

L'atmosfera generale intanto si faceva sempre prroccupata.
Inizio' la guerra in Russia nel 1941 ma io non ho ricordi particolari
ne' in casa ricordo discorsi o atteggiamenti.Ricordo solo una
lunga villeggiatura passata a Nervi dove andavo spesso sulla bellissima passeggiata a mare.

Poi, a meta' Ottobre mi portarono a Clusone.Il Collegio era tenuto dai preti e subito mi fecero rinnovare la tessera dei Balilla
anche se c'era una novita' e cioe' oltre alla tessera da Balilla mi avevano fatto anche quelle dell'Azione Cattolica.

Il collegio era un lugubre edificio derivato dalla trasfromazione di un vecchio coinvento del 400 con tanto di chiostro con porticato
e chiesa. Corridoi molto bui tutti storti e grandi camerate come dormitorii.

I pasti li consumavano nel vecchio refettorio dei frati e del monastero era rimasta l'abitudine di sentire durante i pasti la
lettura delle Sacre SCritture fino alla distribuzione del secondo piatto dopo di che si poteva parlare.Prima e dopo il pasto una preghiera di ringraziamento.

Il riscaldamento era molto scarso ed occorreva pagare per avere a sera nel letto la boule dell'acqua calda oppure con supplemento ancora il cosiudetto " prete " e cioe' una specie di slitta che conteneva al suo interno un vaso di metallo con delle braci dai fuochi di cucina.

La scuola elementare ( facevo la quinta ) era interna.

Non piu' sfilate e niente bollettini di guerra.Questa da Clusone sembrava pressocche sparita.Nel corso dell'inverno 41-42 una parte del collegio fu occupata da un reparto di fanteria
che faceva esercitazioni prima di partire per il fronte.Una sera
udii due soldati che parlavano ed uno chiese all'altro: ma tu pensi che lo dovremno usare davvero questo fucile in Russia ? E indicava il suo moschetto 91 !
La scena mi e' rimasta impressa perche' ebbi come un presagio di sventura.

A casa ritornavo solo per la vacanze estive e a Natale e talvolta per arrivare alla stazione usavamo una carrozza coperta
chiamata giardiniera con un solo cavallo.Infatti ad un certo momento il treno comincio' a doversi fermare un paio di stazioni prima di quella di Clusone in quanto a causa del combustibile
non ce la feceva piu' ad arrivare fin lassu'.Ci capito' anche di dover scendere dal treno nel tornare in Collegio e solo cosi' il trenino ce la faceva ad arrivare alimentato a legna e non piu' a carbone.

Finita la quinta elementare nell'autunno del 42 cominciai a frequentare la prima media che pero' era quella pubblica esterna e cosi' ripresi un poco contatto con il mondo esterno.

Ma ormai il tempo dei Balilla, delle sfilate e dei canti della Patria era finito.Arrivavano tempi molto molto duri.

segue



Un saluto a tutti.

Ambrogio
26-09-02, 18:36
Anche alle scuole medie esterne dei Balilla non se ne parlava pressocche piu'.Nel frattempo la vita in Collegio peggiorava:
faceva difetto soprattutto il cibo.Approvvigionare almeno duecento ragazzi a quei tempi non era facile e ciascuno si arrangiava con qualche cosa che veniva mandato da casa
come biscotti,marmellata etc.

Pagando un supplemento si poteva avere per esempio un uovo al tegamino e chi lo riceveva se lo mangiava con sopra gli occhi di quelli che non se lo potevano permettere.Conturbante anche per un ragazzino.Ci rinunciai.

In inverno molte volte non era possibile lavarsi in quantiol'acqua nei tubi gelava.Era tanto se al sabato pomeriggio si poteva
farsi una doccia calda pero' bisognava asciugarsi al freddo che di riscaldamento nelle camerate e nei bagni non se ne parlava proprio.E cosi' fecero la loro comparsa i pidocchi !

Si ritiornava a casa per la vacenze natalizie ,per Pasqua e per le
vacanze estive.L'atmosfera a Milano si faceva sempre piu' pesante sia per le ristrettezze dovute alla guerra sia per l'andamento sfavorevole della stessa sia per qualche bombardamento che anche se non aveva avuto l'intensita' che avrebbero assunto i bombardamenti del 43 erano comunque bombardamenti che dimostravano l'inadeguatezza delle nostre difese antiaeree.Ricordo che nel 42 comparvero alcune batterie tedesche nei pressi di casa mia con cannoni da 120.

Ad ogni modo i ricordi veramente rimarchevoli vengono con il 1943 ed ero a Milano nel Luglio quando si verificano le " dimissioni " di Mussolini.

Ricordo che i miei mi facevano prendfre delle lezioni di
fisarmonica da una maestro che stava al settimo piano
e cosi' dovevo portare la mia fisarmonica per mezza Milano e
salire le scale.Una pena.La prima conseguenza del 25 Luglio fu
e che mia madre non mi fece piu' andare a lezione causa
la situazione dell'ordine pubblico.Sollievo mio !

Le " dimissioni " di Mussolioni furono accolte come se la guerra fosse ormai finita e ricordo che mio padre prese molto male la frase di Badoglio " la guerra continua " e nessuno capi' che si trattava di un ennesimo inganno ai tedeschi.Nel frattempo dopo lo sbarco gli alleati stavano dilagando in tutta la Sicilia e chiaremente la guerra ormai per tutti noi volgeva al triste epilogo.
Il cosidetrto fronte interno noin esisteva piu' ed in tutti era ormai uno spiriorto di rassegnazione.Uan nuova Caporetto senza pero' il Piave.L'acolto di Rdaio Londra era generalizzato e veniva preso per oro colato tutta la propaganda inglese ed amnericanama sopratutto inglese con il famigerato Colonnello Stevens.
Il fronte della guerra psicologica era altrettanto spèietatamente condotto ed aiu fini bellici era finanche piu' importante di quello guerreggiato.Tristi ricordi.

Era impressionante vedere come improvvisamente tutti fossero contro il Duce e nessuno fosse piu' fascista.Era uno spettacolo
di una trasformazione incredibilmente repentina per non essere di pura convenienza.

Bandiere con stemma sabaudo ai balconi ed alle finestre.Il Re era ancora un punto di riferimento.Ricordo in piazza del Duomo dove io ero andato a curiosare un ufficiale tedesco seguito da gente con bastoni e che si allontanava tallonato da questi.

Ricordo anche in Corso Buenos Aires l'esercito che disperdeva la folla assembrata per un qualche cosa che anni dopo seppi essere stato un comizio comunista.C'era anche uno di quei cingolati
piccoli piccoli che faticava anche a salire sul marciapiedi
e che mi fece pensare che forse il nostro armamento non era stato molto adeguato.



Si arrivo' cosi' all'8 Agosto e li' comincio' la vera tragedia.



Segue


Un saluto a tutti.

Ambrogio
30-09-02, 09:59
Di quel periodo i ricordi prendono a manifestarsi in me sotto forma quasi di fotografie:quasi un album dei ricordi.

Visione di un articolo del Corriere della Sera dove si parla della vita privata del Duce e della sua relazione con la Petacci.Conservero sempre una speciale avetrsione per questo giornale.

Bombardamento di Milano 8 Agosto.colpi fortissimi dal pavimento del rifugio antiaereo.

Bombardamento di Milano 8 Agosto.Uan ragazza em
erge dalle macerie della sua casa in Via Hayz a Milano tireandosi dietro un catino con relatvio treppiede e grida felice E' mio ! L'ho trovato !

Visione di un signore che mi dice:iin via Maiocchi non si puo' andare perche'ci sono sessanta morti in una cantina colpita da una bomba.


Da Cittiglio sopra Como dove siamo sfollati visione di Milano sotto i bombardamenti.Nesun rumore ma solo grandse luce rossa
cangiante.Dietro di noi le luci di Chiasso parte svizzera.

A Milanoi vicino a casa mia grido ai miei che non hanno il coraggio
di guardare se la nostra casa ce' ancora:C'e' ancora c'e'ancora.Non l'avevano ancora pagata del tutto !


Mio nonno ridotto ad un barbone, restato a custodire la casa
sotto i bombardamenti.Ha sparato contro dei ladri e una porta ha i segni delle revolverate.

Visione di piazza San Carlo a Milano.le colonne stanno in mezzo alla piazza e si e' formata una collinetta di macerie sulla quale transito.una voce: indicando l'ex cinema Ambascitori che brucia.Ce' dentro il portinaio ! io gli dico.come si fa ad entrare sta briuciando tutto !.

Visione della mia famiglia in biciletta alla sera uscendo da Milano
in mezzo al fumo dei nebbiogeni.

Di mattina presto rumore di un crollo.E' una casa vicina gia' colpita in Agosto che si affloscia completamente.

Visione di case distrutte nel mio quartiere angolo via Sangallo.

8 Settembre:assembramento di gente intyoprnmo ad una edicola dove distribuiiscono il giornale lì'Italia Libera.Grido a mia mammma:La guerra e' finita !

Voce del maresciallo Badoglio che da un disco comunica l'armistizio
Del disco lo sapremo piu' tardi.

Carri armati tedeschi passano sferragliando di fronte a casda mia.

Nel cielo un aereo traccia un nodo di Savoia.

Insieme ad alcuni compagni eliminiamo dei paletti messi dai tedeschi ad indicare una palificazione per una linea telefonica d'emergenza.Visione, da lontano, dei tedeschi piuttosto incazzati

Mio nonno Angelo viene dal Lodigiano in bicicletta con roia da
mangiare.Negli anni successivi sopravviveremo grazie a Lui.

Alla stazione di Bergamo ( io sono diretto a Clusone in collegio )
da un carro merci piovono pezzi di carta.Ne raccolgo qualcuno insieme ad altre persone.Sono diretti a famigliari di nostri soldati portati in Germania dai tedeschi.Pregano di avvisare i famigliari
dei quali danno l'indirizzo.Dal Collegio ne spedisco tre.

Visione di un cannone di grosso calibro italiano abbadonato sulla strada per San Lucio sul pizzo Formico.Mio fratellino Marco ne asporta i pezzi in ottone.

Quell'anno non vi furono piu' iscrizioni alla Opera Nazionale Balilla.

Fu comunque un anno durissimo ma qui terminano le mie memorie come Balilla.

Se qualcuno lo vorra' potro' descrivere il periodo dall'autunno 43 al 45 l'anno piu' significativo della mia vita.Quasi due anni ma
quali anni !

Da Clusone e poi alle vicinenze della Repubblica dell'Ossola e quindi dal Settembre 44 all'Aprile 45 la MILANO DI ALLORA '
UNA MILANO veramente da raccontare !


Ed ora Vi lascio. Tornero' se vorrete dopo l'( Ottobre pertche' devo assentarmni per lavoro.


Un saluto a tutti.Spero di averVi interessato ed anche un poco
divertito malgrado le tragedie di quel tempo che io atteraversai prima con gli occhi di bambino e quindi di adolescente.

Tomás de Torquemada
01-10-02, 03:50
Originally posted by Ferruccio
Ed ora Vi lascio. Tornero' se vorrete dopo l'( Ottobre pertche' devo assentarmni per lavoro.

Certo che lo vogliamo... :):):)

A presto.

Ambrogio
08-10-02, 11:29
QUASI ALLA FINE DELL'ANNO SCOLASTICO 1943-44 FUI ESPUSSO DAL COLLEGIO PER DIVERSE MARACHELLE.

IL FATT CHE TRA QUESTE VI FOSSE ANCHE IL FURTO DAL MAGAZZINO VIVERI DEL COLLEGIO DI SCATOLE DI WAFER SAIWA
CON L'AGGRAVANTE DI AVERLE IN PARTE NESCOSTE IN SACRISTIA
SOTTO L'ARMADIO DEI PARAMENTI SACRI DICE QUALE FOSSERO LE CONDIZIONI ALIMENTARI IN COLLEGIO.ERAVAMO QUASI ALLA FAME E CE'RA DA AUGURARSI DI NON CADERE MALATI NEPPURE DI
INFLUENZA DATO CHE LA CURA PRINCIOPALE ERA QUELLA DI DARE AL MALATO SOLO DELLA MINESTRA.iL MIO FRATELLINO
MARCO,CHE MI AVEVA SEGUITO IN COLLEGIO NELL'AUTUNNO DEL
43 AL RITORNO DAL COLLEGIO FU DICHIARATO DAL
MEDICO DI FAMIGLIA IN " STATO DI DENUTRIZIONE " CON ASSEGNAZIONE SPECIALE DI BISCOTTI SAVOIARDI PER FARLO
RIPRENDERE.VISTO NUDO ERA NE' PIU' NE' MENOP CHE COME I
BAMBINOICHE POI VEDEMMO NELLE FOTO DEI REDUCI DAI CAMPI DI CONCENTRAMENTO O QUASI.

TRASCORSI LE ULTIME DUE SETTIMANE DI SCUOLA A PENSIONE DA UN CANONICO DI UNA CHIESA VICINA DOVE ERO STATO MESSO PER NON PERDERE L'ANNO.

LA SCUOLA FINI' CON DIECI GIORNI DI ANTICIPO SUBITO DOPO LA PRESA DI ROMA DA PARTE ANGLO-AMERICANA.

C'ERANO GIA' STATE DELLE LUNGHE VACXANZE IN INVERNO
DURANTE LE QUALI SI STUDIAVA PER....POSTA.DAL COLLEGIO
ARRIVAVANO I COIMPITI DA FARE E NOI DOVEVAMO MANDARE I NOSTRI SCRITTI A NOSTRA VOLTA PER POSTA.

NOTIZIE IN COLLEGIO NE AVAMO POCHE O NULLA.L'UNICO FATTO CHE RICORDO E' APPUNTO LA CADUTA DI ROMA.PER IL RESTO NULLA.RICORDO UNICAMENTE CHE A CASA PER LE VACANZE
INVERNALI RIVIDI MIO CUGINO FRANCO CHE ERA DIVENTATO UN PARTIGIAO METROPOLITANO NEL i° GAP DI MILANO QUELLO AGLI
ORDINI DI GIOVANNI PESCE.LO DESCRIVERO' MEGLIO IN UN CAPITOLETTO CHE GLI DEDICHERO'.

LA VITA IN COLLEGIO ERA MOLTO DURA PER MOTIVI ALIMENTARI,MANCANZA DI RISCALDAMENTO ANDATA SEMPRE PIU' AGGRAVANDOSI E RICORDO CHE QUANDO I FAMIGLI DEL RETTORE AMMAZZAVANO IL MAIALE ANDAVAMO A VEDERE IL SANGUINARIO SPETTACOLO DELKLKA MORTE DEL MAIALE URLANTE PER POTERE AVERE UN POCO DI " SANGUINACCIO " CALDO.

TUTTI I RAGAZZI MANIFESTAVNO UNA AUMENTATA TURBOLENZA
DIVENTANDO OGNI GIORNO POIU' INSOFFERENTI DI OGNI
DISCIPLINA QUESTA VENIVA TENUTA A SUON DI " CAMERINO DI RIGORE " DOVE VENIVANO MESSI I RIOTTOSI SENZA NEPPURE LA POSSIBILITA' D' ANDARE AL GABINETTO.i NOSTRI BISOGNI LI FACEVAMO NEL PITALE CHE POI NASCONDEVAMO NELLA STUFA
SPENTA PER NON SENTIRE IL PUZZO.GRANDE ABBONDANZA POI DI SCAPACCIONI PIUTTOSTI VIOLENTI CHE TI FACEVAMNO VOLARE UN METRO PIU' IN LA.NELLA CAMERATA.DORMITORIO POI VI ERA LA CLASSICA PUNIZIONE DELL'ORA IN GINOCHHIO SOPRA I CECI.UN TORTURA !

ERAVAMO DIVENTATI DEI SELVAGGI.RICORDO CHE UNA VOLTA BERSAGLIAMMO CON GROSSI SASSI E PEZZI DI TEGOLE DI UNA CHIESETTA SUL COLLE CROSIO IL TRENINO DELLA VALSERIANA
CHE RISALIVA FATICOSAMNENTE LA VALLE DA PONTE NOSSA A
CLUSONE.NON CI FURONOI FERITI PER PURO CASO.IL COLLEGIO PROIBI' GITE SULLA COLLINETTA VICINA PRIMA CHE CI SCAPPASSE
IL MORTO.

DEI BALILLA NEPPURE IL RICORDO MA IN COMPENSO ERAVAMO
SPESSO OCCUPATI CON LAVORI SCRITTI CHE FACEVANO CAPO ALL'AZIONE CATTOLICA.RICORDO DEI PREMI COSTITUIT DA " BRIULLANTI DI CARTA ADESIVACOME PREMIO DEI NOSTRI COMPITI .....CATTOLICI.

FU UN ANNO IN PRATICA DI QUASI TOTALE ISOLAMENTO E FU UNA VERA LIBERAZIONE QUANDO TORNAMMO A CASA NEL GIUGNO DEL 1944.LASCIAI COSI' LA CASA DEL CANONICO CHE MI AVEVA ACCOLTO E RICORDO LA SUA GRANDE SALA DA PRANZO DOVE FINALMENTE MANGIAVO IN MODO CHE PER NME ERA ADDIRUTTURA KLUCULLANO.iL CANONICIO AVEVA UNA
VEACCHISSIMA PERPETUA E TUTTI E DUE SI DIVERTIVANO UN MONDO A SENTIRE I RACCONTI DELLE MIE MARACHELLE NEL VICINO COLLEGIO.

POI DI NUOVO A MILANO.LA MIA CITTA' E LA MIA CASA.FìNALMENTE ! INIZIO' ALLORA UN ANNO PER ME ECCEZIONALE.C'ERA LA GUERRA ANCHE QUELLA CIVILE MA PER UNO COME ME CHE VENIVA DAL COLLEGIO ERA IL PIU' BEL MONDO POSSIBILE,UN MONDO DI AVVENTURA E DI LIBERTA'
CHE IO VISSI INTENSAMENTE. ERO LIBERO !




UN SALUTO


SCUSATE MA SCRIVO STAMPATELLO PERCHE' ALTRIMENTI NON RIESCO A VEDERE BENE LA BATTUTE SBAGLIATE.

Ambrogio
11-10-02, 17:18
Subito dopo il ritorno da Clusone mia mamma scuci' da tutta la mia biacheria l'etichetta con il nr 47 che era il mio numero di identificazione al guardaroba del Collegio dove le suore ci consegnavano quello di cui avevamo bisogno e dove lo
riconsegnavamo per il lavaggio e cosi' cessai definitivamente di essere il nr 47 di quella specie di lager che era stato il Collegio Aneglo Maj per ben tre anni.

Non ho ricordi particolari di quel Giugno-Luglio 1944 se non che
in Milano la vita era difficile.Noi venivamo riforniti da un mio nonno materno che da Lodi ci portava diversa roba mentre mia mamma spesso si cuiceva anche il pane in un fornetto apposta che si metteva sopra la cucina a gas ( quando il gas c'era ).

Tutti sentivano Radio Londra e ricordo bene la voce del Colonnello Stevens con il suo BUONA SERA dal tono leggermente mena gramo e poi anche la voce di Fiorello La Guardia Sindaco di New York.Ricordo moltyo bene anche una voce italiana da Radio Bari controllata dagli inglesi che incitava a far fuori i fascisti ed i tedeschi nonche' i cosidetti Messaggi Speciali con frasi convenzionali diretti alla resistenza.

Nel frattempo mia padre aveva acquistato una piccola fattoria
sopra Lesa sul Lago Maggiore e questo per trovarci un posto tranquillo poiche' temeva una ripresa dei bombartdamenti e comunque una situazione pericolosa nel futuro a Milano.

La fattoria si chiamava " Masseria della Volpe " e stava appena fuori dal paese di Massino sulla strada di San Salvatore.Era una autentica bicocca senza luce e senza acqua dove l'acqua da bere la si otteneva da una piccolissima sorgente da dove l'acqua usciva goccia a goccia cascando in un secchio che si riempiva molto lentamente.Per l'acqua da lavarsi mio nonno,.idraulico,aveva fatto fare una cisterna per raccogliere l'acqua piovana e fu appunto con Lui che voleva finire i lavori d'idraulica che andai al Massino:Era esattamente il 20 Luglio del 44 e lo ricordo bene perche' l'indomani acquistammo il Corriere
della Sera e c'era la notizia dell'attenatato a Hitler.

Ritornando alla masseria vidi per terra un pacchetto vuoto di sigarette NAVY CUT e lo raccolsi chiedendomi come mai si trovasse li'.Fu il primo segnale che noi noin eravamo affatto nel posto creduto tranquillo da mio padre bensi' in piena zona di attivita' partigiana.Le sigarette erano parte di quanto gli aerei
alleati gettavano ai partigiani con i quali stavano ( lo seppi dopo ) ufficiali inglesi ex prigionieri di guerra fuggiti l'8 Settembnre dai campi di concentramento.

I partigiani stavano sulla montagna che dava sopra i paesi lungo la sponda del Lago Maggiore mentre i tedeschi,che utilizzavano gli alberghi di Stresa per i feriti provenienti dal fronte,stavano appunto nei paesi sottostanto come Arona.Meina, Lesa. Stresa
etc.

Correva voce di una fatto tragico accaduto verso la fine del 43 quando alcune SS provenienti da Milano e su delazione avevano
preso un gruppo di ebrei e li avevano buttati nel Lago annegandoli.
Una parte di questi era riemersa giorni dopo andando a finire sulla spiaggia di Meina dove c'era l'Hotel Milano che era stato il
loro ultimo rifugio.Cio' aveva provocato un grande turbamento
e diede fiato ai partigiani benche' i tedeschi dei presidi locali non
c'entrassero per nulla nell'accaduto.

Nella zona tra il lago e Domodossola e la zona del Lago d'Orta
operavano diverse formazioni partigiane di diversa estrarzione
politica.Riccordo un manifesto verde affisso ai muri di Massino e firmato dai fratelli Di Dio.

I partigiani limitavano le loro azioni a piccole scorribande e spari
contro singoli tedeschi e questi reagivano con rastrellamenti
ma non ricordo fatti sanguinosi conme quelli accaduti in altre parti d'Italia. Le reazioni tedesche tutto consideratio erano piuttosto moderate.Una sola volta si videro dei soldati della Xa Mas.

Un giorni ci fu anche uno scambvio di prigionerei tra tedeschi e
partigiani seguito da una gran pranzo in una trattoria del paese.
Quind dopo pochi gironi altro rastrellamento con anche uso di un carro armato.

Il paese cambiava spesso di mano ed io,che ero incaricato di comperare al mattino il pane,cautamente mi informavo su
chi " comandasse " quel giorno.

Tanto per cambiare il cibo faceva molto difetto e noi venivamo
riiforniti settiamanalmente da mia madre che in treno e poi a piedi ci portava tutto quello che poteva.Noi eravamo alla Masseria
con mia noinna Lucia.Poi c'ero io, mio fatellino Marco,mia sorellina Anna e due mia cugine un poco piu' grandi di noi.

Ricordo perfettamente che durante un rastrellamento tedesco
una mitragliatrice pesante comincio' a sparare ed il rumore ci terrorizzava.Tutti stavamo acquattati sotto il bordo di una finestra per evitare eventuali pallottole dirette contro la Masseria
dai tedeschi.Ad un certo punto vidi il pavimento riempirsi di acqua.
Fui sopreso perche' nella masseria acqua non ce ne era.Non era acqua era pipi' di mia sorella mia nonna e le mie cugine che se la stavano facendo addosso.

Non avendo con noi orologi mi era fatto in cortile una specie di meridiana che era necessaria quando se stavamo sopravvemto al campanile del paese non ci arrivava piu' il suono dall'orologio della parrocchiale.

La mia clessidra aveva solo due posizioni:ora di pranzo e cioe' le
12 ed ora di merenda e cioe' le sedici.Avevamo con noi una piccola volpina che quando le davamo delle croste di
formaggio andava a nasconderle sotto mucchietti di terra come se facesse della sue scorte private e non perdeva mai d'occhio tali ripostigli.In realta' e' un abitudine che hanno spesso i cani ma io non lo sapevo e la consideravo una reazione del cagnolino
alla situazione nostra di scarsita' di cibo.L'unica cosa che abbadonava era la frutta ma ormai ne avevamo la nausea ( mi e'
rimasta tuttora dopo quasi sessanta anni ).La frutta non poteva essere venduta data la scarsita' dei mezzi di traspoprto ed inoltre gli americani avevano bombardatoa il ponte sul Ticino a Sesto Calende ostacolando ancora di piu' il traffico ferroviario.

SEGUE



Un saluto

Ambrogio
12-10-02, 19:20
Devo dire che se mio padre avesse avuto l'intenzione di metterci veramente come si dice, all'avventura, non avrebbe potuto scegliere di meglio.Peraltro eravamo e me ne resi conto solo piu' tardi in un punto privilegiato per osservare di persona avvenimenti che poi furono raccontati spesso con distorsioni notevoli da quella che fu la realta'.

La gente tutto considerato e ,come si dice, in mezzo a tutto,
propendeva certamente piu' per i partigiani che non per i tedeschi ed i fascisti anche perche' in quella zona notevole era stato il prestigio dei fratelli Di Dio che non erano comunisti.Caduti
mi sembra tutti e due almeno uno certamente.

I partigiani di orgine strattamente locale lo erano piu' per sfuggire ai bandi di arruolamento di Graziani che non per grandi
ideali patriottici o cosi' a me sembro'.L'entita' delle forze partigiane
non era evidente e la leggenda diceva che tra Massino ed il lago
d'Orta i partigiani fossero piu' di 10.000.Benche' della fattoria di
mio padre facessero parte anche piccoli appezzamenti di terreno sparsi sul monte noi ci guardammo bene dall'andare a controllare per non entrare nella zona dove dovevano esserci questi 10 mila
partigiani.Era una notizia messa evidentemente in giro piu' per
ragioni psicologiche che altro.Mai i partigiani impegnarono in combattimento chicchessia e mai controbatterono i tedeschi la
cui azione compresa la famosa mitragliatrice pesante che aveva fatto orinare dallo spavento le donne dicasa era per lo piu' di
carettere psicologico e dimostrativo.E' anche vero che in quella zona non ci furono mai incendi di paesi o di cascine ne' fucilazioni reciproche salvo la fucilazione ma solo nel 45 di un elemento
partigiano risultato una spia dei tedeschi.Cio' avvenne in occasione di un nsotri ritorno alla masseria mesi dopo per
recupoerare alcune nostre cose e per questo ne sono informato.

Ripeto che la gente del paese era piuttosto indifferente come chi
e' capitato in una bufera ed attenda che prima o poi passi.

Ambiente che desto' molto la mia attenzione fui invece l'ambiente degli sfollati da Milano giu' a Lesa e Solcio che ogni tanto
fequentavamo essendoci la' un coppia di amici di famiglia.

Giu' sul Lago l'atmosfera era un poco irreale.Era un ambiente di
piccola e media boirghesia benestante di cui mi colpi' l'indifferenza a quanto andava succedendo poco sopra .
Sembrava che quanto accadeva non li riguardasse nemmeno
mentre noi sopra eravamo consci di vivere ai limiti della tragedia di una guerra civile della quale inoltre arrivavano invece i riflessi di avvenimenti tragici sul Ticino dove le Decima Mas si era scontrata con i partigiani con molti morti,agguati sanguinosi, cascine bruciate ed episodi efferati da ambo le parti oppure in Valsesia dove la lotta tra partugiani coimunisti di Moscatelli e le forse della RSI era feroce o cosi' si disse poi.Io la' non c'ero.

La buona borghesia ripeteva in quelle circostanze gli stessi " riti " cui era abituata giu' in citta'.La partita di calcio scapoli-sposati.
gli inviti reciproci.Ricordo un : venite domani da noi alle cinque che abbiamo una torta ? --Insomma la piu' parte erano degli indifferenti e non parteggiavano per nessuno.Aspettavano che tutto finisse come in fondo quelli di sopra, contadini.Ma quell'atteggiamento dei piu' mi e' restato nella memoria e non fu il solo epidosio del genere in quei mesi.

Per finire il " pezzo " di oggi devo ricordare un particolare buffo.In
una casa vicino alla nostra bicocca stava sfollato il primo violino
del Teatro alla Scala che spesso si esercitava con il proprio strumento ma gli riusciva difficoltoso perche' la mia cagnetta
volpina, sollecitata dal suono del violino ,ululava accompagnando
la musica e piu' i toni salivano e piu' la cagnetta faceva
altettanto quasi fosse una soprano che seguisse con il canto la musica.Ci fu un rottura con il vicino che ci impose di far tacere la cagnetta. Si incazzava veramente e tirava moccoli contro la cagnina.

La situazione comunque andava peggiorando sempre piu' sia per
azioni di guerriglia dei partigiani che per azioni di controguerriglia da parte tedesca e fascista.Poi ci si misero anche gli americani che cominciarono a bombardare fino alla distruzione il ponte di Sesto Calende ma in particolatre a mitragliare i battelli della navigazione lacustre.

Alcuni aerei americani il 20 Settembre prima mitragliariono un
battello che stava andando da Stresa a Baveno quindi scesero a mitraglaire quelli che ancora indenni stavano nuotando per
arrivare all'imbarcadero,.Una carneficina e in quei giorni furono ben tre i battelli affondati sul Lago Maggiore con diecine e diecin di morti e feriti.Una azione criminale e malvagia di cui nessuno piu' parla.Danni colleterali si direbbe oggi.Io pero' non dimentico.

Un certo giorno , in occasione di una delle sue visite mia
madre concluse che quello non era affatto un posto tranquillo e che era meglio andarcene a casa tutti abbandonando la masseria sul lago.

Cosi' riunimmo le nostre poche cose e portandoci dietro ognuno
il suo materasso raggiungemmo Sesto Calende in treno ,traghettammo di al' su una barca,demmo con gli altri il regolare assalto al treno per Milano ( ci ando' bene perche' i mitragliamenti dei treni civili era ormai all'ordine fdel giorno ) e arrivanno cosi' dopo l'ora del coprifuoco a Milano Stazione Centrale.Qui restammo fino al mattino.Ad un certo punto della
notte vedemmo venire verso di noi un militare tedesco.Ci preoccupammo.Invece il militare si fermo' davanti a mia cugina
Angelina.Scatto' sull'attenti con un suono secco di tacchi e diede
alla ragazza un gran pezzo di pane quadrato nonche' un bel pezzo di salsiccia affumicata.Quindi fece un regolamentare dietro
front e si allontano'.Ancora oggi quando passo dalla biglietteria
della Stazione Centrale di Milano lo rivedo davanti a noi.

Quella sera mangiammo pane e salsiccia.Non abbiamo avuto
neppure il tempo di dirgli grazie.Glielo dico adesso.

Un saluto a tutti.

Ambrogio
14-10-02, 19:00
La situazione che trovammo a Milano a fone Settembre del 44 era
certamente peggiore di quella di due mesi prima.

C'era stata l'esecuzione a Piazzale Loreto di quindici ostaggi da parte della Muti di Milano a seguito dell'attentato gappista in viale degli Abruzzi contro gente che riceveva dai tedeschi verdura ed avanzi di cucina della loro caserme.'Cea uno stillicidio di azionei partigiani in citta' e fuori.

Della caduta di Firenze non ricordo nulla ma ricordo molto bene
la bomba notturna di PIPPO che uccise un intiera famiglia in viale Piceno.

Essendo prossima l'epoca della riapertura delle scuole e non potendo io piu' toirnare nel Collegio a Clusone si pose il problema dove finire la scuola media.In Milano praticamente le scuole erano
pressocche' chiuse e gli alunni venivano istruiti con i programmi
tramite lezioni saltuarie e con compiti a casa.Tale sistema era gia' stato d'attualita' anche a Clusone il passato inverno.Mia madre
scoperse che l'unica scuola che funzionasse con regolarita' era quella dei Gesuiti, il Collegio Leone XIII° ed io vi venni iscritto come esterno.Gli interni erano gia' andati via da Milano e stavano
in una dipendenza del Collegio a Truggio in Brianza.

Fu cosi' che verso i primi di Ottobre fui convocato in segreteria
per le pratiche usuali e ci andai arrivando dai bastioni.Il Leone XIII° stava in un un palazzo ottocentesco sito all'inzio di corso di Porta Nuova venendo da via Fratebenefratelli, sulla sinistra.

Arrivando notai una gruppo di ragazzi sul marciapiedi opposto all'ingresso del Collegio che guardavano proprio verso il Collegio.
Girando lo sguardo notai che il marciapiede era ingombro di detriti.
Mi avvicinai e seppi dai ragazzi che nella notte il Collegio era stato colpito da una o due bombe lanciate da Pippo.Non era crollato ma la " dondolata " era stata notevole.
Devo dire che, e Voi ne sarete certamente scandalizzati.che i ragazzi erano letteralmente festanti.A nessuno dsi loro andava giu' di essere gli unici scolariregolari o quasi in Milano.

Poco dopo usci' dal collegio uno dei padri.,Era un giovane prefetto con capelli scuri ed accento meridionale.Posso anche sbaglare ma per me era proprio il Rev.Padre De Rosa oggi anziano condirettore delle Rivista ufficiale della Chiesa Cattolica
" LA CIVILTA' CATTOLICA ".

Semplicemente ci disse che il collegio causa Pippo era inagibile e
che avremmo ricevuto a casa comunicazione su come si sarebbe
affrontato l'anno scolastico.Noi ce ne andammo certi che per noi l'anno scolastico fosse gia' finito e si sarebbe proseguito con il sistema dei compiti a casa e lezioni saltuarie.

Non fu cosi'.I Reverendi padri Gesuiti affittarono lo stabile della vicina Via Parini dove si troiava il Collegio delle Orsoline trasferitesi con le alunne pure loro fuori Milano.Era pure quello uno stabile ottocentesco dotato di Chiesa refettorio palestra e tutto quanto servivca e li ci presentammo che doveva essere il 18 o 19 Ottobre del 1944.Notammo che li a due passi in piazzale Fiume angolo con quella che oggi e' via Turati c'era il comando della Decima Mas .La zona era circondata da filo spinato che tagliava a meta' via Parini all'ìincrocio coin via Appiani.

Era il 20 Ottobre circa oer 11 quando suono' il GRANDE ALLARME:Il rettore ci disse di uscire dal Collegio che non aveva un rifugio antiaereo neanche appena affidabile e di cercare posto in qualche casa vicina.Lo trovammo in una casa di Via Appiani,casa recente dotata di rifugio regolamentare ed insieme al nostro dre Prefetto Padre Dossi scendemmo nel rifugio.Ma qui avemmo una brutta sorpresa.Gli inquilini dissero al Padre che quello era un rifugio privato e pertaNto ce ne andassimo in un rifugio pubblico.

Le preghiere di Padre Dossi nion sortironoi nessun effetto e tutti
e quindci noi della Terza Media ci ritrovamnmo in strada.
Da allora ho sermpre avuto l'idea che molte volte la cosidetta gente bene ( quelle era una casa di benestanti in nun quartiere
della Milano cosidetta "su" come si dice ) fosse molto meno bene di quanto apparisse.Non so perche' collegai questo fatto a quanto avevo visto sul Lago Maggiore giu' a Solcio.con tanta brava gente che sembrava neppure accorgersi di quanto succedeva intorno.

Eravamo li sul marciapiede incerii sul da farsi quando sopra di noi sentimmo un rumore fortissimo,.assordante di motori.Pochi secondi e sbuco' dai tetti una formazione di aerei
americani.Volavano bassissimo , non piu' di 200/250 metri,forse meno e si vedeva benissimo la stella bianca sulla fusoliera.Erano
quadrimotori con ala alta che piu' tardi serppi essere dei Liberators B-24.Io sentivo lo sfintere aprirsi.
Se quelli mollavano le bombe ( eravamo vicinissimi alla Decima Mas ) noi eravamo fritti.

Fortunatamente gli aerei proseguirono e noi ci incamminammo
per tornare in Collegio ma saranno' trascorsi uno due minuti non
di piu' quando sentiommo fortissime esplosioni provenire
da grosso modo la stazione Centrale.Le esplosioni proseguirono per almeno un minuto.

Io poi a mezzogiorno con il cessato allarme tornai a casa e nulla seppi fino all'indomani quando venendo a sciuola fui informato che era stata bombardata una frazione di Milano .Gorla ,con centinaia di morti inclusi duecento e piu' bambini delle elemantari.

Un mio compagno di scuola, un certo Dellorto che abitava a Precotto frazione di Milano contigua a Gorla mi disse che quella mattina rientrando aveva trovato sul marciapiedi di casa un
piede di donna ancora dentro alla scarpa.

Questo fu l'inziio dell'anno di scuola 1944-1945.

Un saluto.


Per i piu' giovani:guardate che scrivo sopratutto per Voi per darVi
l'idea del nostro mondo di allora che Voi forse neppure Vi immaginate che cosa fosse.

Alessandro.83
14-10-02, 23:37
Sono storie stupende Ferruccio...

Continua, ti prego... Sono veramente curioso di vedere il seguito...

Io non sono fascista ma le tue storie sono comunque stupende... Sono una validissima testimonianza della vita di allora...

Continua, continua... ;)

__________
Saluti liberaldemocratici di Destra :qi

Ambrogio
15-10-02, 09:26
Originally posted by Aledex
Sono storie stupende Ferruccio...

Continua, ti prego... Sono veramente curioso di vedere il seguito...

Io non sono fascista ma le tue storie sono comunque stupende... Sono una validissima testimonianza della vita di allora...

Continua, continua... ;)

__________
Saluti liberaldemocratici di Destra :qi

Grazie Aledex ! Quanto scrivi mi incoraggia e motiva a proseguire con ancor maggiore motivazione.

Tieni presente che con il 44-45 aandavo ormai per i quattordici
e pertanto i ricordi si infoltiscono cosa che rende piu' agevole il mio lavoro.

Ogni tanto per varii motivi mi torrnano in mente dettagli,
Per esempio giorni fa su RAI 3 in una trasmissione sul gerqrca fascista BOTTAI ho saputo chi aveva introdotto nelle elementari statali il cosidetto " lavoro manuale ".

La nostra classe a Milano , la IV° D , la mia , aveva avuto assegnato il lavoro di ebanista e cioe' lucidatori di mobili.

Per un anno armati di carta vetra delle diverse misure. di mordente e vernice per mobili avevamo imparato questo lavoro.
Come e chi ci aveva dato questo tilpo di " apprendimento " non si sa.

Alla fine c'era stato anche il cosidetto " capolavoro " e cioe'
qualcosa di simile all'esame che gli apprendisti dovevano fare in una azienda per essere assunti.

Io aveva fatto un porta carte i n legno da scrivania e con quello
passai l'esame.Il giorno stesso lo persi sul tram e non mi e' rimasto quel bel ricordo !

A presto !



:qi

Ambrogio
16-10-02, 19:01
Ho gia' detto che l'Istituto Leone XIII° dei Rev.Padri Gesuiti aveva
ripreso a funzionare utilizzando sede del Collegio delel Osrolien in via Parini a qualche cento metri dal collegio andato distrutto a causa di una o due bombe di PIPPO.

Era un ambiente ben diverso dal Collegio di Clusone.I Padri erano per lo piu' persone piuttosto raffinate e di cultura notevolissimna che li portatava pero' a voler sempre avere l'ultima parola.In
pratica avevano sempre ragione loro.In sottordine stavano i cosidetti Fratelli,sorta di persone di servizio permanenti che facevano tutti i lavori piu' umili.Una specie di proletariato religioso.

Sovrastavano tutti i Padri due figure di sacerdoti:il Preside Re.Padre Andretta ed il nostro Padre Spiirituale Padre Fossati, due santi uomini in tutto e per tutto dei quali conservo grande memoria e che in fin dei conti furono gli unici a darmi veramente
qualcosa.L'educazione dei Padri Gesuiti era basata su una grande sfiducia in noi ragazzi.Tendevano a deresponsabilizzarci
alquanto e mantenevano sempre una certa distanza con noi.

Niente scapaccioni e niente dialetto bergamasco:Niente fame anche e quando inizio' il doposcuola e di conseguenza la
refezione di mazzogiorno.Notai come i pasti fossero qualitativamente e quantitativamente regolari ed accettabili.

Nella mensa c'era l'inconveniente dello sfasciarsi di sedie e tavoili conseguenza del fatto che le Orsoline avevano portato via tutto ed erano stata utilizzata mobiliia di recuperato dal bombardamenteo.Ogni tanto qualcuno sprofondava sul pavimento.Un giorno cadde tutta una tavolata.
Dopo il doposcuola noi correvamo alle vicine giostre e li' si comncluedeva la nostra giornata.

Il Luna Park dei vicini bastioni di Porta Venzia era una autentica " corte dei miracoli ".Vi confluivano ragazzi,adulti,militari italiani e tedeschi.Noi ci divertivamo sulle giostre che erano quelle di allora calcinculo compreso ,gabbia a spinta,etc.

Ma l'attrazione piu' importante stava in fondo verso Porta Venezia ed era un casottello dove si poteva fare il tirassegnoi
alle pipette di gesso ferme o in movimento.La particolarita' di questo tirassegno stava nel fatto che non si vincevano
i soliti pupazzetti di peluche o simili.Il premio era dato dalla
proprietaria stessa e cioe' Francesca.una bionda sui trentanni.

In ordine crescente se si arrivava ad un certo punteggio
raggiungibile pero' dopo ripetute serie di cinque palline o piumini c'erano questi premi: palpare il sedere di Francesca, mettere la mano sotto la camicetta e toccsrlr di conseguenza il seno oppure metterla una mano sotto al sottana ed in mezzo alle gambe.

Non c'era premio piu' grosso.Se uno voleva la COSA ed era maggiorenne da un pertugio nella rete che circondava i giardini pubblici poteva accoppiarsi con Francesca pagando.

Lei metteve una coperta sul prato etc.

Noi ragazzini potevamo guardare stando intorno a qualche distanza magari dietro una pianta ma ad un certo punto
sul finire dell'anno scolastico eravamo ammmessi a stare in cerchio intorno.Ricordo che la Francesca emetteva grida che dopo
cap ii che erano uan simulazione dell'orgasmo ed una volta ricordo che gridava in milense :ìUh che bel ! Uh che bel !

Dai POdri Gesuiti la parola SESSO era proibita in quanto tutto
quanto riguardaava il sesso i Gesuiti lo ignoravano lasciando che la natura facesse il suo corso.L'educaziomne dei Gesuitio era
quello che era ma in questo in mezzo a tutto avevano ragione perchè cosi non creavano nei ragazzi ne' complessi ne' sensi di colpa .cosa invece molto comune come conseguenza
dell'educazione religiosa in genere.

Questo non toglie che mi pentii di avere raccontato tutto questo in confessione al Padre Spirituale Padre Fossati.Temetti gli
prendesse un colpo quando serti' cosa combinavamo fuori dal Collegio.

Talvolta alla sera nel giardino pubblico vicino al Luna Park si esibiva a grande richiesta ed a pagamento un soldato tedesco
che tenendo il pubblico a debita distanza faceva esplodere una di quelle bome a mano con il manico in legno in dotazione all'esercito tedesco.Si metteva l'elmetto e tenendo la bomba
diritta sulla testa ed il manico di legno appoggato all'elmetto la faceva esplodere.Io questo non lo vidi mai ma mi fu raccontato dai compagni.Non so se fosse vero o meno ma la' non ce'ra piu' da stuprisi di nulla.

Una variante a cio' era uno scherzo direi psicologico e che
ordivamo ai danni dei passeggeri del tram che transitava per Viale Vittorio veneto.

Erano tempi di attacchi aerei e quanto altro e tutti erano molto
tesi.Noi acquistavamo per qualche lira un cinquanta centimetri di nastro da mitragliatrice dai quasi coetanei delle Decima Mas ed andavamo a piazzare il tutto sui binari del tram.alpassagio del quale cio' provocava il rumore di una raffica che seminava il panico specie nei passegeri e nel tranviere.Il tram si bloccava e tutti scappavano via terrorizzati pensando ad un attacco aereo.
Noi ci godevamo lo spattacolo fuori portata ma poi smettemmo
perche'i tramvieri avevano mangiato la foglia e non era il casd di insistere.

La fiera di Porta Venzzia era un parte molto importante della nostra vita di scuola.Alla scuola andavamo con il massimo entisiasmo poiche' ognio giornio si puo',dire fosse una nuova avventura.Poi tornavo con i compiti gia' fatti a casa con il tram.
I miei erano molto contenti di avermi messo all'Istituto leone XIII°
ed io coin loro.


Di quanto accadeva fuori dal Coillegio neppure una parola.La nostra era come un'isola sul mare in tempesta.A dare tono alla scuola erano anche le lezioni di scherma che facevano parte dell'educazione fisica ma solo per chi pagava.La retta era a detta di mia madre abbastanza salata.

La giornata cominciava alle ore 8 con una Santa Messa con relativa Santa Comunione motivo per il quale chi si era comunicato faceva colazione ( a pagamentoi ) in Istituto.
Non sempre la colazione arrivava a buon fine perche' bastava
una parola di uno qualsiasi che interrompesse il silenzio perche' la colazione venisse tolta ma si pagava lo stesso, anche se la colazione veniva lasciata sui tavoli e si saliva in classe.Inchiostro (
da versxare nell'apposito calamaio ) quadreni diari carte per i temi in classe ,gomme, matite,penne etc tutto si aquistava alla cartoleria interna o quasi.

Dopo il pranzo c'era il doposcuola ( a pagamento ) che era ottimo perche' con un poco di faccia tosta grazie ai padri prefeftti si risolvevano tutte le difficolta' in particolare di latino.

Avevamo anche imparato che quando si chiedevano lumi al
doposcuola se c'era un certo prefettio era meglio mettersi davanti alla sua cattedra spalle alla classe e non mettersi vicino a lui onde non essere discretamente " palpati ".

Il nostro insegnante pero' non era un gesuita ma un prete solito Don Manazza altezza metri 1,50 circa.Dotato di una bacchetta di bambu' teneva con questa a posto tutta la classe sia con tre vergate sulla mani ( voleva le nocche rivolte all'insu' ) sia con
bacchettate sulle gambe nude.

Un giorno ebbe da dire con il padre di un nostro compagno di classe perche' aveva dato da studiare a memora la poesia del Giusti "Sant'Ambrogio " il che era stato interpretato in chiave antitedesca.Dopo il 25 Aprile il compagno si ebbe anche qualche minaccia da qualcuno che ricordava l'episodio.Ma fini' in nulla.

La nostra giornata,salvo il sabato, finiva alle ore 17 ora di uscita e che ci vedeva volare fuori e correre verso i bastioni di Porta Venezia dove da mesi stava sistemato un Luna Park impossibilitato ormai a trasferirsi data la situazione di pericolo.



PS Scusare ma questa ultima parte mi e' uscita sbagliata.Va'collocata prima della descrizione delle nostre imprese alle giostre sui Bastioni di Porta Venezia.


Un saluto a tutti.Ditemi se Vi annoio.

MThule
16-10-02, 20:57
Originally posted by Ferruccio
Un saluto a tutti.Ditemi se Vi annoio.


Ti leggo con la stessa attenzione con la quale ascoltavo mio padre nei suoi racconti...Con immenso piacere.

MarcoL.

Tomás de Torquemada
17-10-02, 01:56
Originally posted by Ferruccio
Un saluto a tutti.Ditemi se Vi annoio.

Annoiarci? Sarebbe difficile immaginare, carissimo Ferruccio, uno spaccato più interessante ed emozionante della vita quotidiana di quel periodo... Grazie, anzi, per il patrimonio di ricordi che stai elargendo a noi tutti... :):):)

Ciao.

Alessandro.83
17-10-02, 13:31
La noia non fa parte di questa discussione, così ricca di informazioni preziose sulla vita di allora...

E' una discussione interessantissima, fatta di moltissimi ricordi e emozioni legate alla vita di allora...

Anche io ho raccolto alcune testimonianze presso mia nonna... Ve le pubblico subito... :)

__________
Un saluto :qi

Alessandro.83
17-10-02, 13:49
Ok... Spero che Ferruccio non se la prenda se gli rubo per un attimo il posto...

Dunque...

Mia nonna viveva in un piccolo paesino ma anche lassù il fascismo era ben radicato e presente.

Le leggi di allora imponevano (e questo lo sappiamo tutti) l'obbligo di iscriversi al PNF e, nel rispetto di questo obbligo, tutti i cittadini erano regolarmente iscritti al partito...

Capitò, però, che il padre di mia nonna (il mio bisnonno, per intenderci) dimenticò, una volta, di fare l'iscrizione... Del resto aveva moltissimi pensieri per la testa: mantenere una famiglia numerosa, badare alla campagna, allevare gli animali... E quindi, come spesso capita a tutti, capitò anche a lui di dimenticarsi di fare l'iscrizione al PNF...

...ma la vita di allora non permetteva simili mancanze...

Poco ci mancava che le camicie nere non pestassero il mio bisnonno... Erano veramente molto incazzate con lui ma, per sua fortuna, un amico che lavorava, mi sembra, presso il comune riuscì a fargli avere l'iscrizione al partito e tutto si risolse positivamente...

Mia nonna era anche iscritta all'Azione Cattolica... All'epoca, come tutti sappiamo, la religione cattolica era fortemente valutata tanto che, con i Patti del 1929, era stata dichiarata religione di Stato ponendo fine all'inimicizia che vi era tra il Vaticano e lo Stato... Inimicizia dovuta agli avvenimenti del 1870...

Ad ogni modo, le camicie nere del paese dove abitava mia nonna non erano molto d'accordo con ciò... Oppure erano leggermente atei e schifavano la religione Cattolica... Comunque sia, obbligarono mia nonna e le sue compagne a togliere dalla camicietta lo stemma dell'Azione Cattolica... A me, quando mia nonna mi raccontò quest'aneddoto, fece una strana impressione ma, ad ogni modo, era impossibile per Mussolini controllare l'operato di tutti i suoi soldati... Succede tutt'ora quando, ad esempio, la Polizia commette degli abusi... E' impossibile, per lo Stato, controllare l'operato della Polizia e delle altre istituzioni... Diciamo che anche allora, come oggi, si confidava nel buonsenso della gente che a volte era presente ma, a volte, era anche assente...

Scusate la divagazione... :)

Mia nonna andava a scuola e la sua insegnante era una sola, come era anche UNA la scuola in tutto il paese... Ad ogni modo, l'insegnate di mia nonna era una fascista convintissima tanto che, prima di cominciare le lezioni, obbligava gli alunni a fare il saluto romano gridando "Eja, Eja, Alalà"...

Le lezioni erano molto severe... Si impartivano agli alunni i principi base delle materie principali (letteratura, matematica) e per chi non studiava bene c'era solo un "premio": UNA BELLA MAZZATA SULLE MANI... :D

Va beh... All'epoca era diffusissima questa pratica... :)

Dopo le scuole elementari, mia nonna passò alle scuole medie e l'insegnante cambiò... Dalla "dolce" maestrina si passò a ricevere gli insegnamenti dal sacerdote locale...

Le lezioni erano sicuramente più approfondite tanto che alla classe di mia nonna il sacerdote insegnò anche alcuni cenni della Divina Commedia (soprattutto il Paradiso :D) e, inoltre, gli faceva imparare a memoria molte poesie... Ora i titoli non li ricordo bene, comunque l'insegnamento era abbastanza approfondito...

La vita, ad ogni modo, era sempre la stessa... Si coltivava la campagna, si allevava il bestiame e, spesso e volentieri, non c'era molto tempo per andare a scuola anche se mia nonna il tempo lo trovava comunque...

Piccolo aneddoto "scolastico": il sacerdote locale, ogni sera, vigilava attentamente che tutte le ragazze tornassero alle proprie case dato che capitò più di una volta che alcune ragazze rimanessero incinta... All'epoca non c'era la fecondazione artificiale, di conseguenza il fatto di rimanere incinta era legato ad una sola pratica... :D

Ad ogni modo, mia nonna rimase incinta solo dopo il matrimonio... Era una ragazza seria... ;)

Ad ogni modo a causa della "vigilanza" del sacerdote, tali episodi si erano sensibilmente ridotti... Diciamo pure che non capitò mai più... :D

...

Adesso vado a ricordare un po' di cosine sulla guerra e ve le pubblicherò appena avrò tempo... Tenete ben presente che queste testimonianze non sono inventate ma sono frutto dei ricordi di mia nonna che visse in maniera molto lucida il periodo fascista e, soprattutto, il periodo legato agli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale...

__________
Un saluto da Aledex :qi

Ambrogio
17-10-02, 15:10
Benissimo caro Aledex ! Il tuo intervento con i tuoi ricordi famigliari mi e' graditissimo perche' e' proprio quello di cui ho bisogno per aiuitarmi a scavare nella memoria e poi le memorie si completano a viocenda.

Devo dire che il conformismo , grande male di questa nostra Nazione,ebbe anche a quei tempi modo di manifestarsi e nella forme peggiori.Ho gia' raccontato del problemino conformista che
un maestro mi deede da fare e che fu causa notevole della mia andata in Collegio

Tale non fu comunque lo spirirto della RSI che il conformismo o meglio il trafsormismo stava per lo piu' dall'altra parte e sempre parlando con rispetto di tutte le scelte. Il grande conformismo pero' era che la gran massa non sceglieva ! Si era messa alla finestra ed aspettava gli eventi cercando di non esporsi
per nessun motivo.

Un saluto coirdiale.
.

Ambrogio
17-10-02, 18:55
A casa le cose andavano niente male.Il lavoro di impiantistica
era pressocche' nullo salvo un bel cantiere alla Innocenti di Milano che stava riattrezzando i capannoni per via della produzione bellica prima per il Governo italiano poi per i tedeschi a partire dal
43 e tuttora in corso nel tardo 1944.Era un lavoro come si dice "
grasso ". da quello che capivo per lo piu' svolto come si diceva "
in economia " il che signficava il contrario di economico.Erano lavori per lo piu' a consuntivo ma c'era anche, a partyire dal Settembre 1943 una autentica gallina dalle uova d'oro e cioe' un bel negozio nel Palazzo Falck che era stato dato in affitto a fine 1941 a mio padre dato che non avevano trovato data l'epoca affittuari.Era un negozio per la vendita di lampadari ed elettodomestici.Il suo arredo avave fatto testo in quanto
progettato dall'Arch.Albini in stile novecento-razionale.Una serie
di pannelli alti due metri con colori che sfumavano dal nero al
bianco passando per tutti i colori.Il resto era dato dai nuovissimi
ponteggi Innocenti.Tutti si fermavano a guardarlo tanto era inusuale.

Fin a Settembre del 43 non era stato un grande affare anzi.Si
reggeva a mala pena dato che si doveva pagare un addetto.
Poi nell'Agosto del 43 una bomba caduta li' davanti nel cortile del palazzo di corso del Littorio ( oggi corso Matteotti) lo aveva danneggiato gravemente distruggendo tutto, merce arredo e sopratutto il cristallo verso strada.Era stato rabberciato alla meglio tra l'altro sostituendo il cristallo con dei vetri inseriti in tanti piccoli riquadri in ln legno.Una sistemazione di fortuna !

Da quel momento era pero' inziato un commercio formidabile dato sopratutto da stufe elettriche,forni elettrici per il pane e molte moltissime pile a dinamo che sostivano quelle a pile vere e propreie che erano diventate introvabili come era cessata
pressoche' del tutto l'erogazione del gas cittadino e le bombole non esistevano ancora.C'era anche una scaldaacqua a immersione per la vasca da bagno.,Pericolosissimo in quanto
se uno si immergeva mentre lo scaldaacqua era nell'acqua ed era acceso si poteva restare fulminati cosa che era capitata.Tale articolo duro' fino a tutto il 1946.Ricordo molto bene che il Corriere della Sera diede notizia di un tale rimasto fulminato nella vasca da bagno.Era stato trovato il giono dopo ben cotto a lesso con tanto brodo di carne umana.La moglie questo aveva trovato al ritorno.

I mitragliamenti alleati non davano tregua.Ricordo che una sera
aspettavamo mio padre andato a Dalmine per una assegnazione
di tubi per il lavoro " Innocenti ".Dato il suo " Congedo Illimitato Provvisorio ottenuto agli inzii della guerra per via di un
provvidenziale grosso problema dentario poteva muoversi a
piacimento senza rischi i di cointestazionmi tedesche o fasciste.

Entro' in casa e aprendo il soprabito come per fare vedere che c'era ancora tutto disse " Sunt chi per miracul " - sono qui per
miracolo.Disse che mentre si trovava in uno scompartimento del trenino Begfmo-Monsa erano arrivati degli aerei che avevano mitragliato il treno facendo una strage cominciando dal macchinista.Gli aerei avevano inseguito i superstiti per i campi e lui stesso aveva visto davanti al naso i traccianti dei cannoncini da 20 mm di cui erano dotati i Thunderbotl americani.

Questo tipo di azioni alleate era diffusissimo e quasi non c'era
giorno che non si segnalassero tali imprese.Treni.corriere,battelli lacustri,auto,ciclisti: tutto era bersaglio degli aerei alleati.
Ma tornero su questo argomento in seguito.Un autentico criminale macello ! C'eranmo piloti alleati che per non tornare a casa ancora con le bombe e rischiare l'incrimninazione per mancate azioni ordinate nera caopace di mollare utto dove capitava capitava ( Gorla ne fu l'esempio piu' lampante )

Tutti sentivano radio Londra.La antipatie andavano sopratutto
contro i tedeschi tradizionali nostri " nemici " ma in sostanza tutti stavano a guardare in attesa che la guerra finisse.Ognuno sai dava da fare per sopravvivere in tanto marasma ! I fascisti erano visti come degli alieni incomprensibili ed invisi poure loro per esssere alleati dei tedeschi.Le informaziomni era frammetarie e
reticenti da parte fascista sia sui giornali che per radio.

Una sola tramissione era mpolto seguita:Radio Tevere ! Era un trasmissione fintamenteb proveniente da Roma occupata dagli alleati che faceva della satira e anche informazione meno convenzionale.Un grande successo propagandistico targato RSI !

Milano diventava ogni giorno piu' cupa.L'unica cosa che io
sapevo era che gli alleati dopo presa Firenze si erano affacciati sulla Valle del Po' ma li si erano fermati.Della venuta a Milano a Dicembre del Duce ne venni a conoscenza solo dopo per un tale che mi disse di averlo incontrato mentre scendeva con il Suo seguito in Via Dante in visita alla caserma della Ettore Muti.
Ormai lo riteneva quasi un ricordo ma nel vederlo aveva sentuto come rimescolarsi il sangue . Il fascino del Duce non era dunque morto del tutto !

I primi clienti del dopo disastro del nostro negozio erano stati i tedeschi che mio padre ricordava arrivare con fogli di carta
moneta italiana nuovi e non ancorta tagliati. certamente
provenienti dalla zecca di Stato.I tedeschi taglliavano i fogli con le forbici.Ma cio' non duro' che qualche settima poi di tedeschi con lire in fogli piu' nulla.

Il fatto e' che la tanto vituperata e vilipesa Repubblioca Sociale nella persona del Ministro Pellegrini era stata capace di imporsi ai
tedeschi cosa di cui non furono capaci i governi democratici del Sud con le famigerate AM-LIRE.

Ricordo molto bene che sino al Maggio del 45 il prezzo del biglietto radiuale+circonvallazione che tanto usavo per tornare da scuola era rimasto fisso a 55 centesimi ma dopo l'arrivo degli alleati l'inflazione si fece feroce.In un battibaleno quel biglietto
passo' prima a due, poi a tre e poi a cinque lire!Fu un disastro
fermato nel 47 solo dalla politica di restrizione del credito del Ministro Einaudi.Le Am lire sparirono solo con il 1947 i quando gli alleati lasciarono l'Italia o poco prima.

In MIlano c'era uno stillicidio di attentati partigiani e qui e' arrivato il momiento di parlare di mio cugino Franco, del I° GAP di Milano agli ordini di Giovanni Pesce.In tutta Milano circa una quarantina di uomini che esordirono nel Dicembre del 43 con l'uccisione del Federale Aldo Resega dando inizio alla guerra civile in Milano e che rapidamenta anche a seguito di altri episodi si sparse rapidamente in tutta la RSI.


SEGUE

Un saluto a tutti


Un cordiala saluto a tutti.


Alla prossima

Alessandro.83
18-10-02, 14:09
Molto bene Ferruccio... A questo punto, se permetti, mi inserisco io con qualche piccolo episodio legato alla guerra... La fonte è sempre mia nonna... ;)

Dunque...

Mia nonna era molto giovane ai tempi della guerra e si ricorda benissimo moltissimi particolari... A volte anche allucinanti...

I combattimenti aerei erano visibili anche dall'alto delle montagne dove è ubicato il suo paesino di nascita e mia nonna, all'epoca molto ingenua, si metteva a guardare gli aerei che combattevano a colpi di mitra... Per lei era uno spettacolo insolito... Sapeva che la guerra era orribile, ma i combattimenti aerei erano un bello spettacolo... Molto suggestivi...

Finchè... Un giorno... Accadde una cosa bruttissima...

Un amico della sua famiglia, di cui non ricordo il nome, era stato colpito alle gambe da alcune scariche di mitra...

Mia nonna lo vide... Da allora non se lo dimenticò più, come non dimenticò il suo sguardo pietoso che sembrava volesse dire "in futuro stai attenta... Quello che è successo a me può capitare a chiunque..."

Da allora fu molto più prudente...

E la guerra continuava imperterrita a seguire il suo tragico corso di morti e feriti...

Un giorno mia nonna era affacciata al balcone di casa sua... In quel mentre arrivò un tedesco piuttosto "agitato" che le disse delle parole incomprensibili (del resto era la lingua tedesca, lingua a lei sconosciuta)...

Mia nonna non capì quello che volesse dire quel soldato che, nel frattempo, continuava a urlare...

...ma capì presto cosa volesse dire quel militare...

Poco dopo scoppiò una bomba e, a causa dello spostamento d'aria, mia nonna fu catapultata dentro casa con violenza... Fortunatamente non cadde dal balcone, altrimenti, a quest'ora, non avrebbe potuto raccontarmi questi episodi e non sarei qui a scriverli...

...per fortuna le andò bene...

...

Allo scoppio della guerra suo fratello, carabiniere, era stato chiamato alle armi e, quindi, partì in guerra...

...posso lasciarvi immaginare l'ansia in cui era lei, le sue sorelle e i suoi genitori...

In effetti suo fratello se la vide piuttosto brutta...

Un giorno fu catturato dai tedeschi e rinchiuso in prigione... Era, più o meno, verso la fine della guerra...

Un giorno i tedeschi decisero di eliminare tutti i prigionieri... Suo fratello lo seppe ma, purtroppo, dovette mettersi in fila con tutti gli altri per essere condotto nel luogo dove doveva essere fucilato...

...ma gli venne in mente una brillante idea...

Lui era alla fine della fila e pensò bene di allontanarsi dal gruppo fingendo di allacciarsi le scarpe...

...un soldato tedesco lo intimò ben tre volte a camminare insieme con gli altri...

Alla terza gli sparò...

Suo fratello cadde a terra, fortunatamente colpito ad una spalla, e finse di essere morto... Il tedesco, nella fretta, non se ne accorse e, vedendolo a terra, lo diede per morto e si rimise in cammino...

Passata tutta la colonna dei prigionieri, suo fratello si alzò e si mise in cammino...

...e qui comincia una delle pagine più sofferenti della storia di quest'uomo...

Dovette vivere per molto tempo rinchiuso nelle grotte mangiando radici finchè, un giorno, si rimise in cammino...

...ma il suo percorso era lungo e molto difficile...

Ad ogni passo che faceva gli cadevano vicino moltissime bombe, a volte anche sfiorandolo... Forse fu per un intervento divino che nessuna bomba lo colpì... Come se non bastasse, spesso e volentieri, doveva camminare anche in mezzo all'acqua cosa che, di certo, non gli fece bene...

Ad ogni modo, un giorno, intravide, da lontano, un gruppo di militari russi...

Stanco e fisicamente distrutto si fece riconoscere come un militare italiano... I russi già avevano il fucile in mano per ucciderlo ma, fortunatamente, l'ufficiale che comandava gli altri soldati li fermò e lo fece avvicinare... L'ufficiale rimase profondamente impressionato dalla somiglianza del fratello di mia nonna con, mi sembra, suo figlio e lo accolse molto amorevolmente...

Insieme ai russi mio zio (d'ora in poi lo chiamerò così per abbreviare) rinacque... Gli facevano suonare la fisarmonica (strumento musicale che egli conosceva molto bene) e, mentre suonava, gli infilavano in bocca le bistecche per farlo mangiare e, contemporaneamente, per non farlo smettere di suonare...

Oltre a tutto ciò, lo rivestirono di tutto punto e lo rispedirono a casa...

...vi tralascio i particolari legati al suo ritorno a casa... Sembrava un altro... Si era ripreso tantissimo dalle sofferenze della guerra...

...

Fu bellissimo il rivederlo tornare... Mia nonna ancora se ne ricorda e si emoziona moltissimo mentre ne parla...

...

Molto bene... Vi lascio ma, non appena potrò, vi scriverò moltissimi altri particolari legati alle esperienze di mia nonna durante la seconda guerra mondiale...

A presto... :qi

Ambrogio
19-10-02, 10:37
Mio cugino Franco,classe 1921 figlio del fratello di mia madre proveniva da una famiglia operaia e mio zio era sempre stato dichiaratamente comunista.

Nel 1941 fu richiamato alle armi ed inviato in Unione Sovietica ..Si fece tutta la campagna di Russia dall'inizio alla fine.
Se la cavo' senza neppure un graffio.Su quello che raccontava
anche allora nutrivo molti dubbi.Che fosse potuto uscire dalla sacca di Stalingrado riuscendo ad imbarcarsi su uno degli aerrei
Junkers tedeschi ( le cosidette " Zie JU ") poteva anche essere creduto ma che ,come diceva Lui, avesse fatto tutta la ritirata di Russia a cavallo di un renna mi sembrava un parto della sua
fervida fantasia dato che le renne stanno a latitudine ben superiori rispetto a dove si era trovato a combattere.

Sta di fatto che lo reincontro nell'estate del 43 a Milano in quanto l'esercito italiano dagli inzio dell'anno si era ormai ritirato dal fronte russo.

Franco era un tipo piuttosto " caldo " ed il 25 Luglio del 43 era certamente " ina piazza " a Milano dato che lo si vede mentre aiuta a portare via un presunto fascista.E' ben riconoscibile
a pag.12 del primo volume della Storia della Guerra civile di Pisano' il primo a destra mentre torce un braccio al ragazzo reo di avere anche in quei giorni sostenuto Mussolini.L'ho travato anche poi in altre fotro ma queste della fine Aprile mentre fa esibire un " repubblichino " davanti ad una fotografo, probabilmente poco prima che il poveraccio venisse accoppato come e' chiaro dalla foto stessa.Ufficiale della RSi dunque gia' condannato in partenza.

Sta di fatto che Franco si mette con i partigiani comunisti di Egisto Rubini nel !° Gap di Milano.Per quel che ci era dato sapere circa quaranta elementi abitanti per lo piu' tra Porta Romana e Porta Vigentina-Ludovica.Il primo sanguinoso episodio e' l'uccisione delk federale Aldo Resega , un moderato, che innesca volutamente le reazioni fasciste dando cosi' inizio alla guerra civile a Milano.
Un episodio con conseguenze ben al di la' della mia citta'.

Devo dire che dei quaranta circa elementi di quelle formazioni ben pochi soipravviveranno mio cugino tra questi.Lo testimonia la lapide che sta sull'esterno dell'arco di Porta Romana che li elenca tra i caduti.

Non penso che Franco fosse tra coloro che fecero fuori Resega ma certamente da quello che Lui stesso racconta fa da palo in occasione della uccisione del farmacista di Via Anfossi,un simpatizzante della RSI.E' quasi certamente l'esecutore dell'attentato ( questa volta agli ordinio di Giovanni Pesce subentrato ad Egisto Rubini impiccatosi a San Vittore per non cedere durante feroci interrogatori.Tra parentesi anche Giorgio Pisano' gli rende onore sempre in Storia della Guerra Civile..

Io frequentavo la casa di Franco in un vecchissima edificio a
ringhiera della vecchia Milano ( gabinetto comune con accesso dal ballatoio esterno,niente portineria,due stanze ) e fu cosi' che comincio' a darmi piccoli incarichi come quello di distribuire
proaganda partigiana.Ho bene in mente dei piccoli manifestini inneggianti alla morte dei nazifascisti che io deposi sui tavolini del caffe' Motta di piazzale Cinque Giornate angolo coiso XXII Marzo
mettendoli sotto i posacenere nonche' due o tre copie dell'UNITA' clandestina che misi sotto le vetrine di alcuni negozi proprio di fronte alla caserma di Via Lamarmora.

Chiaro che Franco era un incoscente perche' solo he mi avessero notato e' certo che mi avrebbero fatto " cantare".

Che Lui abbia avuto che fare con l'attentato contro l'ufficio informazioni tedesco alla Stazione Centrale e' quasi cert in quanto era trapelato ed i miei erano anche seccatissimi perche' i tedeschi,essendo morte in quell'attentato due ausiliarie,avevano messo per alcuni giorni il coporifuoco alle ore 17 cosa che intralciava la vita di tutti.Vi e' poi la descrizione che fa
dell'attentatore lo stesso Giovanni Pesce nel suo libro " soldati
senza uniforme " : un giovane di Porta Romana molto entiusiasta
e pieno di...........volonta ..... il suo ritratto !.

Proprio l'anno scrrso la vedova di Franco ebbe a dirmi che lui era
stato preso dai fascisti per avere affisso manifesti partgiani sui muri a Milano ma Lei era riuscita a convincerli, ma si era ancora
agli inizi.

Sta di fatto che i fasciusti in seguito identificatolo lo cercavano per fargli la pelle ma ad un certo punto lo cercavano anche i partigiani in quanto a corto di soldi si era venduto due preziose pistole che aveva avuto in dotazione.Era direi un incosciente ma a quel punto aveva avuto un lampo di genio:si era arruolato con i tedeschi nella organizzazione TODT , una impresa tedesca che lavorava per l'esercito tedesco sopratutto nelle fortificazioni,trinceramenti etc e con la TODT spari' per qualche mese.E' da notare che chi si arruolava nella TODT aveva buona paga,vitto,alloggio e poi,cosa importantissima , era praticamnente al sicuro da tutti e da tutto.

Tra Aprile e Maggio del 45 ricompare come ho detto nelle foto con i partigiani che evidentemente lo avevano graziato.

Militera' poi mel PCI e si distunguera' nella campagna elettorale del 1948 quando ingabbiera' la casa di una mia zia democristiana sfegatata bigotta ed un poco anche carognetta " vestendole " la casa complatamente con m,nifesti del Fronte Popolare tanto che mia zia non poteva piu' aprire quel mattino le finestre ne' uscire di casa se non dopo un qualche sforzo.

Non si parlarono per quarantanni.Sembra una storia di " Mondo Piccolo " di Guareschi.

Molti anni dopo a seguito di un viaggio in macchean in Russia mi si disse che uscendo e dopo la dogana russa verso Helsinki si
mise a sputare per terra invendo contro Unione Sovietica e quant'altro.Quantum mutatum ad illp ,avrebbero detto gli antichi !

A quel tempo, parlo dfl 43-44 mio cugino era per me un eroe ed io lo ammiravo molto.Era per me motivo di orgoglio raccontargli
quando subito dopo l'8 Settembre insieme ad alcuni compagni avevo tolto alcuni paletti che i tedeschi avevano messo per sistemare una linea telefonica tra la caserma dell'aeronauica ed una casa da dove lanciavano in loro palloni sonda.

Ho tentato di saperne di piu' su i Lui dalla vedova ma ho incointrato una certa reticenza questo proprio il giorno dei morti l'anno scorso.Vedro' se quest'anno riesciiro' a saperne di piu'.

Prima che morisse lo vedevo solo ai funerali di famiglia ne' in famiglia si andava a cercarlo molto.Era visto con sospetto.

Subito dopo la liberazione aveva trovato posto alla Olivetti,era diventato capo areea ed ancora in pensione lavorava a riparare
le vecchie Divisumma Multisumma Lettera 22 etc tutte macchine ormai fuori commercio ma lui aveva conservato molti pezzi di ricambio ed era rimasto uno dei pochi che sapessero farci con quei vecchio catenacci.

Addio Franco eri un eroe ? Un pazzo ? Un criminale ? Un incosciente ?

Forse eri solo un prodotto do quegli anni.Tra pochi giorni ai Morti passo a trovarti e cerchero' di frugare magari nelle tue vecchie carte se tua moglie me lo permettera'.Peccato che tuoi fratellino
minore le abbia fretgato tutti i tuoi ricordi della camoagna di Russia:.tre belle icone antiche e alcune monete zariste d'oro e altro.


Ed ora un saluto a tutti.


SEGUE



Dimenticavoi Franco stava pure Lui sul trenino Gamba de Legn mitargliato dagli americani e dove c'era anche mio padre.
INDENNE ! Chiaro che aveva anche un gran c.....o !

Ambrogio
21-10-02, 18:42
lL'essere pro o contro la RSI non vedava un atteggiamento fisso ed irremovibile.Vi erano molti ondeggiamenti a seconda degli avvenimenti per esempio a Milano in occasione del bomdardamento di Gorla del 20 Ottobre 44 che tra l'altro non vide una chiara presa di posizione e di condanna da parte
degli esponenti del CLNAI ( Comitato liberazione nazionale altta italia ).Per gli azionisti non c'era da stupirsi per i noti motivi
di sudditanza agli inglesi ma dagli altri la gente si sarebbe aspettata qualche cosa di piu'.

Lo stesso avvenne il 16 Dicembre 1944 in occasione della visita di Mussolini a Milano con relativo discorso al Teatro Lirico.

"Difenderemo con le unghie e con i denti la Valle del Po.
...Noi vogliamo che la valle del Po resti repubblicana nell'attesa che tutta lIitalia sia repubblicana........ ..faremo una sola Atene di tutta la Valle del Po "............
.......................................
"Gia' vedo i segni premonitori della ripresa qui sopratutto in questa Milano antesignana e condottiera che il nemico ha selvaggiamente colpito ma non ha minimamemte piegato.

Milanesi ,cari camerati Milanesi, e' Milano che deve dare e dara' gli uomini le armi e la volonta' della riscossa ! "

Indubbiamente la visita del Duce a Milano in quel brumoso e drammatico Dicembre fu un grande successo.Qualcuno disse poi
che la magia del vecchio stregoee aveva funzionato ancora.

In quei giorni l'antifascismo non si fece vivo e anche il ritmo delle azioni gappiste rallento' e di parecchio.Non piu' falsi postini
che dovevano consegnare un telegramma ed invece ti
ammazzavano a bruciapelo,non piu' colpi di pistola alle spalle e fughe in bicicletta dei gappisti del resto l'identico sistema copiato poi dalla Brigate Rosse anche in tempi recentissimi.

Per quanto mi riguarda ebbe su di me un notevole effetto un episodio accaduto una sabato mattina verso mezzogiorno all'uscita dal Collegio.

Come di consueto ci eravamo presentati ai reticolati che sbarravano via Parini ma le sentinelle non ci lasciarono passare come di solito facevamo noi alunni dell'Istituto Leone XIII°.

Era in corso la " rivista " di almeno una compagnia di maro' della Decima che stavano nello slargo di Via Pariini che ancora oggi si puo' vedere a fianco della ex caserma della Milizia.Il reparto era in partenza per il fronte della Valli di Comacchio doive resistero fino all'Aprile contro gli inglesi dell' VIIIa armata ed il resto di greci,polacchi etc.etc.

Gli uomini stavano su piu' file.Dietro i piu' anziani.In prima fila dei ragazzi che avranno avuto uno due anni piu' di noi al massimo.
Stavano impettiti e fieri infagottati nella divisa troppo grande per loro,con a tracolla il mitra Beretta ed i caricatori nelle apposite giberne sul petto.Elmetto in testa.

DIFENDEREMO CON LE UNGHIE E CON I DENTI LA VALLE DEL PO !

Niente spettatori dalle case vicine.Finestre e balconi vuoti
facevano corona alla scena sottolineando palesemente l'isolamento di quegli uomini e di quei ragazzi che andavano a morire ( e lo sapevano benissimo ) al fronte contro forze che dire
che erano preponderanti era dire nulla.Pensate:era il Gennaio
del 45 ! Ragazzi:si puo' dire tante cose su di loro ma e' un fatto che del coraggio ne avevano da vendere e forse anche per quello stavano li' soli abbandonati da quasi tutti.Erano dei perdenti e si
sa l'italiano non ama i perdenti e tanto meno i bravi borghesi di quel quartiere " bene " del cui egoismo avevamo avuto la prova provata quando ci avevano sbattuto fuori dal rifugio anitaereo.

Noi li guardavamo con un misto di compatimento.e di astio.Per noi
erano in fondo dei quasi " alieni " o meglio dei pazzi da assolutamente non imitare e del resto sia in Collegio che a casa l'atmosfera era quella che era.Attendere i vincitori ed adattarsi!

Ce ne stavamo a guardarli da dietro il reticolato quando vedemmo arrivare dalla parte opposta un gruppo di
personaggi.Individuammo i primi due che stavano davanti a tutti.

Il primo era il principe Junio Valerio Borghesem,comandante della Decima e l'altro,in divisa della Brigate Nere,con maglione era , il
Segretario del Partito Fascsita Repubblicano Alessandro Pavolini che passavano in rivista quella Compagnia che doveva far parte del Battaglione Lupo èetr quanto seppi.

Quando Borghese,Pavolini e gli altri furono arrivati in fondo si portarono sul marciapiede opposto e di li' Borghese saluto' alla voce i suoi uomini.

DECIMA MARINAI ! grido' il principe Borghese

DECIMA COMANDANTE ! risposero i maro'.

ed il grido possente di quegli uomini e di quei ragazzi ci arrivo' come uno schiaffo sul volto e percosse le finestre ed i balconi vuoti
delle case circostanti .Quel grido era sfida,coraggio, disprezzo,
rabbia, abnegazione.Era un grido esaltante di guerra e di morte !

La scena fini' ed io mi incamminai con gli altri verso casa.Ma io non ero piu' quello di prima.


Un saluto a tutti.

Tomás de Torquemada
22-10-02, 02:44
Originally posted by Ferruccio
DECIMA MARINAI ! grido' il principe Borghese

DECIMA COMANDANTE ! risposero i maro'.

ed il grido possente di quegli uomini e di quei ragazzi ci arrivo' come uno schiaffo sul volto e percosse le finestre ed i balconi vuoti
delle case circostanti .Quel grido era sfida,coraggio, disprezzo,
rabbia, abnegazione.Era un grido esaltante di guerra e di morte !

La scena fini' ed io mi incamminai con gli altri verso casa.Ma io non ero piu' quello di prima.

Mi hai fatto venire i brividi, caro Ferruccio...

Grazie ancora per tutte le perle di memoria che ci stai regalando... :)

Saluti.

Ambrogio
24-10-02, 16:14
Pochi giorni dopo me la vidi veramente brutta.Per essere stato sul balcone di casa a vedere,come del resto per acquisita abitudine a tale spettacolo, a vedere gli aerei americani mitragliare lo smistamento ferroviaro di Milano-Lambrate mi beccai
una scheggia in un piede oltre che ad bello sbrego sulla fronte.

Io andai all'ospedale su un triciclo ma l'aereo americano seppi dopo essere stato abbattuto dai tedeschi che quel giorno
avevano messo in batteria una mitragliatrice a quattro canne il che significo' che nessun aereo venne piu' a disturbare il traffico ferroviario almeno in quella zona.

Il pilota fu catturato dopo avere spanciato sul viale Forlanini,quello che ancora oggi conduce all'aereoporto di Milano Linate e fu molto malmenato dalla gente.Era un nero ed non era
certamente sobrio come mi riferirono in ospedale dove poco dopo arrivo' anche il pilota che io pero' non vidi.

Di quei giorni ho nella memoria come fossero delle fotografie:

la mia cagnolina che a causa dello spostamento d'aria viene sbalzata nel buco della pattumiera ma riesce a non precipitare nel vuoto e ne esce spingendisi sulle quattro zampe.

La vista del sangue mio sulla mia mano dopo averla passata sulla
fronte dove sentivo qualche cosa di anormale.

La cameriera di mia madre che nel vedermi rientrare dal balcone pieno di sangue sviene.Tutti i parenti che non sanno piu' chi soccorrere.Io che mi aggiro dolorante per la casa con il parentado dietro.

La vista della scarpa sinistra con un buco tringolare nel cuoio.Il piede dopo un paio di minuti mi doleva maledettamente.All'inizio non mi ero accortyo di questa seconda ferita.

Il mio dito mignolo del piede sinistro quasi staccato.

La infermiera che facendomi spogliare scuoteva i miei panni che lasciavano cadere una quantita' di piccole schegge.Una scheggia piu' grossa nellafibbia delle cintura e lo sbuffo dei pantaloni alla zuava con un gran taglio.

In sala operatoria il chiurugo che mi fa vedere il mio piede aperto
mentre tira fuori un pezzetto nero di metallo.Chiaro che avevano operato in anestesia locale.

Un partigiano piantonato nella mia corsia da militari della RSI.Altre guardie all'ingresso dello stanzone.

Un mio vicino di letto che si lamentava essendo andato sotto ad un tram.Muore nella notte.

Una infermiera che mi strappa via con tuta la sedia a rotelle dove mia avevano messo per non lasciarmi tutto il giorno in corsia.Stanno arrivando alcune ambulanze.
Portavano morti e feriti del mitragliamento della corriera da Lodi.
Poi mi dissero che dalle ambulanze sembravano sbarcare grandi pezzo di burro mescolati alla salsa di pomodoro.50 i morti.

Ritoirnato casa e dopo una quindicina di giorni scendo dal letto e mi trovo con il piede sinistro tutto storto,:niente di male dice l'ortopedico.Giocare al pallone e quel rimedio funziono' benissimo.

Arriva un certificato della RSI dove si dice che io sono stato ferito
dai LIBERATORI ALNGLOSASSONI.

Mia madre lo straccia dicendo che DOPO tale certificato poteva
essere compromettente , lei che conservava tutti i ricordi biglietti del tram di una visita a Roma e biglietti di ingresso a Pompei compresi come cari ricordi !

Quel DOPO si avvicinava rapidamente e ne parlero' nel prossimo messaggio.Furono gli ultimi mesi di guerra e della RSI.

Un saluto

antoninus
24-10-02, 21:18
Grazie, caro Ferruccio, per questa testimonianza preziosa.

Ambrogio
25-10-02, 09:22
Originally posted by antoninus
Grazie, caro Ferruccio, per questa testimonianza preziosa.


Huuau Antoninus piacere di risentirti e grazie !


Un saluto a te ed anche alla Comunita' Italo-Americana !


:qi

Ambrogio
26-10-02, 18:05
Dopo il ritorno dall'Ospedale Resnati mi se ntii molto cambiato.
Era importantre anche quello che avevo visto vicino alla scuola quel gipornmo della partenza dedi maor' della Decima Mas per le valli di Comacchio.

Fu cosi' che manifestai ai miei la mia intenzione di arruolarmi nella............ Ettore Muti.Ancora oggi non capisco perche' volessi arruorlarmi in quella formazione che era tra le piu' discusse anzi addiorittura alquanto malfamate della RSI e non come sarebbe stato logico nella Decima Mas.Forse dopo quello che avevo visto mi sentivo anch'io ............piu' estremista.Non so come ma era cosi'.

Ma era piu' una velleita mia che non una decisione ben dfeterminata e d'altra parte a neanche quattordici anni nomn poteva poi essere duversamente.I miei mi proibirono una cosa del
genere ed anche un poco brutalmente ( leggi sberla di mio padre )
e cosi' fu che non mi arruolai nella Muti.

Mancava poco piu' di due mesi alla fine ma la vita malgrado tutto
aMilanjo continuava r egolarmjentre e questo era la cosda piu' sorprendente.Il fronte stava in linea d'aria a circa 200 km,gli attentati gappisti si intensificavano,gla situazioen alimentare peggiorava a vista d'occhio ma la vita copme si dice continuava .

Noi si nadava r egolarmente a scuola e mio fratello pure dalle suore vicino a casa.All'Istutto Leone XIII = il Pafdre Preside
Rev.Padre G.B.,Andretta S.J aveva fatto armare con grossi pali
le cantine del Collegio dove ora ci recavamo quando veniva suonato il Grande ALLARME.

ho ancora nella orecchie la voce dell'annunciatore tedesco che cominciava il comunicato con un:

ACHTUNG ACHTUNG DIE LUFT LAGE MELDUNG








l

Ambrogio
26-10-02, 18:46
Scusate:il messaggio sopra mi e' partito accidentalmente.
---------------------

a cui poi seguiva il comunicato in lingua italiana

ATTENZIONE ATTENZIONE COMUNICATO SULLA SITUAZIONE AREA

le indicazioni venivano poi meglio comprese utilizzando una
carta di colore azzurro con indicao lo spazio aereo in Lombardia diviso in varii cerchi con le distanze da Milano.Molte volte veniva
dato il PICCOLO ALLARE che poi improvvisamente c'erano gli aerrei alleati sopra di noi.

Ma dopo la fine Gennaio del 45 per quel che ricordo non ci
furono piu' attacchi nell'area cittatina salvo una tentativo di
mitragliamento alla sede del Comando della Decima Mas vicino a noi.

Fu quella l'unica volta in occasione delal quale sentimmo
tuonare la mitragliatrice pesante binata e corazzata che stava
proprio di fronte al comando.Ma l'aereo alleato proveniente dalla stazione Centrale non ebbe modo di colpire il
bersaglio:probabilmente a causa della mitragla pesante dovette allontanarsi in fretta:unica vittima fu il cavallo di un carrettiere.

Lo andammo a vedre dopo l'incursione.Stava morto stecchito in mezzo a tanto sangue rappreso.Del carrettiere nulla.

Noi trovammo quel mitragliamento una autentica piccola fortuna in quanto tutto attorno al cavallo ed al carrettoi abbandonato c'era una quantita' di bossoli di cannoncino:Roba di lusso , roba da America:erano di rame bel lucido e noi ragazzi ci precipitammo per raccoglierli in quanto era tutta roba vendibilissima
ai rottamai e mi ricordo che zampettavo in mezzo al sangue del
cavallo per prenderne piu' che potevo, di bossoli

Ad un certo punto gli allarmi si fecero molto frequenti e fu cosi' che si arrivo' a ben tredici allarmi in una giornata e cio' voleva
dire che per tredici volte quel giorno noi scendemmoo e salimmo le scale ocn quale resa scolastica potete immaginare e poi sempre con il timore che, come era successo a Gorla qualche mese prima. una bomba arrivasse proprio quando noi eravamo dentro la tromba delle scale.

Il Padre Preside decise cosi' ( eravamo ormai a Marzo ) che noi al mattino si andasse SUBITO in RIGUGIO e ci si stesse quasi tutto
il giorno.

Il fatto e' che non c'erano muri divisori e pertanto le lezioni erano
tutte in uno spazio comune il che signficava che se uno stava un poco in fondo invece di sentire la lezione sua di algebra sentiva
una lezione sulla Divina Commedia di una classe superiore o quello che era peggio tutte e due assieme.

In quel perido ci fu una notevaoile miglioramentoe nella dizione a memoria della poesie ma cio era dovuto solo al fatto che il Profesore Manazza non si accorgeva che tutti recitavamo le poesie appendendo ai pali del rigugio le poesie stesse dattiloscritte e cosi' tutti dimostravano di avere studiato molto.

Per il resto tutto come al solito ma con una tensione che cresceva
di giorno in giorno perche' era chiaro che a primavera l'offensiva
alleata avrebbe ripreso e avremo dovuto affrontare gli ultimi giorni di guerra forse combattuta dentro la citta' il che poi non avvenne perche' Mussolini non volle mettere di mezzo Milano.
I milanesi pero non gliene furono mai grati.

I rifornimenti alla mia famiglia erano poi assicurati un poco dalla borsa nera e molto da mio nonno per parte di madre che si
faceva tutte le settimane ben 42 kilometri in bicicletta per portarci
dal Lodigiano quello che ci serviva.

Ricordo di quel tempo delle gran uova sbattuTe con pancetta ,
patate con lo spezzatino e magari anche solo patate.Pane fatto in casa da mia mamma.Ricordo che il nonno che ci portava la roba da mangier vera ghittom di......acqua frizzante fatta con l'Idriolitna e resa fresca dal frigorifero di casa.Una rarirta' nella fdamniglie di allora che i piu' andavo con la ghiacciaia funzionanta a ghiaccio di giornata venduto da appositi ambulanti che annunziavano il loro arrivo dalla strada con grida di imbonimento.

Una pasta di pasticceria era arrivata a ben 50 lire l'una prodotta clandestinamente. 50 lire di allora erano almeno 10.000 lire di oggi.

SEGUE


UN SALUTO E BUONA DOMENICA A TUTTI !!

Ambrogio
28-10-02, 19:37
In attesa di raccogliere idee e memorie per descriverVi la fine
della guerra e della RSI viste da un ragazzino come me
mi permetto di descriverVi qualche personaggio collaterale che bene o male si collega per me a quei tempi.


Il calzolaio anarchico.

Da sempre mia mamma si serviva da un calzolaio in viale Monte Nero e cio' era continuato anche dopo il nostro trasloco del 1941.

Era un romagnolo con la palandrana nera da calzolaio,lo sguardo un poco alluncinato ed una cadenza molto romagnola con delle belle esse sibilanti.Io lo ricordo con una gran galla nera al collo simbolo degli anarchici.Non mi consta che non l'avesse anche in quei tempi non certo positivi per un anarchico.

Ogni tanto capitava che mia madre si sentisse dire dalla moglie.Mio marito non ce'.E' in collegio.

Il collegio erano le carceri di San Vittore dove l'anarchico veniva mandato ogniqualvolta c'era in citta' qualche " personaggio " e
cio' a seguito dell'attentato al Re alla Fiera Campèionaria mi sembra del 1932.Mia mafdre dice a che aveva sempre la valigetta pronta.Dopo uno o due giorni o tre usciva e troinava in negoizio.

Il cazolaio non era tenero con il fascismo,dai discorsi che mia
madfe ci riportava ma era un personaggio particolare ed i suoi
atteggiamenti erano quelli di qualcuno legato piu' a quanto accaduto in Romagna agli inzii del secolo che dopo.

Non diceva mai MuSSOLINI, IL DUCE o cosi' via. Per Lui Mussolini
era " Musslein " e basta.

segue subito.

Ambrogio
28-10-02, 19:59
Altro personaggio legato a quell'epoca era quello ceh noi chiamavamo :LO ZIO CAPITANO.

Mia zia Mariuccia, anni 25, nel 41 aveva sposato un ingegnere di
41 anni ,nobile e gia' sotto le armi.Artiglieria.
Sorvoliamo sulle reciproche ragioni i quel matrimonio.

Sta il fatto che lo zio capitano poco dopo l'8 di Settembre comandava una batteria di 8 cannoni ippotrainatio di medio calibro di stanza a Nord di Milano.Perche' a quella data stesse qui
invece che al fronte era poco comprensibile ma sta il fatto che era cosi'.

Bene.Che ti fa il capitano in quel frangente ? Stando alle
indicazioni date dal maresciallo Baoglio nel famigerato discorso
del " disco "non si oppone agli........."attacchi da qualsiasi altra
proveniemza " , non spara neppure una cannonata a salve contro i tedecshi,non butta cannoni etc in un burrone e si da' alla montagna:Niente di tutto questo.

Si fa internare in Svizzera con armi uomini bagagli,viveri etc.
restando immortalaro in un " inventario£" fatto dagli Svizzerti e che ogni tanto riaffiora nelle cronache di quel tempo.Lo avevo gia' vistyp ma e' ricomparso un paio di settiimane fa in una una citazione storica su qujella resa.

Deve esserte stato un gran brutto vedetre quel passaggio in terra elvetica!Una bella processione con ufficiali in testa!

Nel famoso inventario c'era proprio di tuttp dai cannoni e munizioni e cavalli per il traino giu' fino ai quintali di pasta alimentare,salsa di pomodoro e financo carta igienica mi sembra.


L'onore NON era alvo ma la dispensa si.Fulgido esempio di
ardimento e di spirito di sacrificio, come si motivavano allora le
medaglie al valore !

Il capitano resto' in Svizzera fino alla fine delle guerra.Ogni tanto scriveva lettere cretine alla mogliettina dicendo che quando
fosse tornato si sarebbe dato da fare per Lei.Che stesse tranquilla !

Intanto stava al sicuro e........imparava l'inglese !


Ed ora un saluto a tutti.Tornero' settimana ventura per il gran finale!

perche' vado qualche giorno via !

Ambrogio
04-11-02, 12:50
Tutti capivano che in primarvera la guerra sarebbe terminata
e ci si aspetteva l''offesiva anglo-americana che portasse gli
alleati nella valle del Po dove i tedeschi si sarebbero trovati impegnati su di un fronte molte volte piu' ampio che non quello
sugli Appennini.Anzi direi che l'offensiva arrivo' tardi perche tutti se la aspettavano almeno un mese prima tenuto cointo anche delle enorme disparita' delle forse in campo.Forse gli alleati volevano NON danneggiare l'offensiva russa nel centro Europa.

La gente temeva la battaglia finale anche se pero' riceveva qualche speranza dal fatto che non si vedevano apprestamnenti
di difesa che facessero presagire combattimenti specie nelle citta'.
C'era la constatazione che dopo tutto l'esercito tedesco mai aveva messo di mezzo citta' nei combattimenti ritirandosi quasi sempre fuori dagli abitati e valga per tutti l'esempio di Napoli ( i
combattimenti poi celebrati come Le cinque Giormnate di Napoli furono in realta' solo alcune scaramuccie per non parlare poi di Roma e della stessa Firenze.Qui nella distruzjione dei ponti
sull'Arno notevoli furono anche le responsabilita' degli alleati che rifiutarono aoitedeschi un accordo di NON USO dei ponti firorentini per passare al di la' dell'Arno costringentoli a far saltare i ponti stessi.

Potrei paragonare l'atmosfera di quei giorni a quando si sta
addensando in cieeo una gran temporale con vento e
piovaschi ma con la gente che bene o male continua ad accadire
alle propie faccende.

Io nulla seppi dell'arrivo del Duce a Milano il giorno 18 Aprile
ne' altro seppi su di Lui fino alla notizia dfelle Sua morte.

Andavamo regolarmente a scuola .Gli allarmi aerei erano radi.
Il nervosismo era nell'aria e ricordo anche che un giorno un ufficiale della Decima Mas venne al nostro collegio per dirci di piantarla di tirare dei razzetti dal cortine interno su fino oltre il
tetto.Chiaro che i loro botti venivano scambiati per colpi di fucile.

Non ricordo particolario attivita' partigiane nella settimane entecedenti il 25 Aprile o forse erano ormai tanto abitudinarie da costrituire ormai una scenario costante e cosi' i passaggiu di aerei alleati.

Tutto sembrava comunque come al solito.I cinema,i teatri,le giostre di Porta Venezia finche la radio comincio a trasmettere
addidittura in chiaro le istruzioni del Comando della Decima
ai suoi maro'.Erano istruzioni di raduni in direzione di Chioggia.
Erano istruzioni di ritirata.Eravamo alla fine !

Malgrado tutto funzionarono fino all'utlimo le mesre popolari dove con poche lore le gante poteva sfamarsi.Fu questas una delle imprese piu' meritrie delal RSI costata anche tante perdite alla
Giuardia Nazionale Repubblicanma che provvede ai diffcilissimi approvvigionamenti sotto i mitragliamenti allleati i quali colpivano chiunmque si trrovare sulle strade o sulla campagne.In Milòano ci queste mense ce ne ertano moltissime sparpagliate in tutti i quartieri.

Nelle notti precedenti al 25 Aprile si sentivano come dei colpi di cannone da Sud, dal Po' anche se forse erano solo esplosioni di
altra natura perche' dal Po' Milano dista un cinquantina di kilometri ma tutto cio' ormai faceva da sottofondo ad una fine ormai annunciata.

La scuola continuava come sempre.Ultimi allarmi aerei.In quella situazione sarebbe stato a mio avviso molto opportunoa chiudere
la scuola in attesa di eventi e del resto i Gesuiti non potevano non sapere nulla essendo in contatto diretto certamente con l'Arcivescovado.Ma farci stare a casa avrebbe significato scoprire le carte di accordi segreti e cosi' tutti recitaroino la loro parte fino alle ore 14 e 45 del 25 Aprile quando Padre Tessarolo irruppe nella nostra classe gridando:

E' scoppiata la Rivoluzione tutti a casa !

Vi rimando cosi' alla mia cronaca delle giornate del 25.26-27-28 e
29 Aprile 45 che potete leggere su Forum Esegesi dove il mio scritto e' stato spostato da " ALESSANDRA " scritto che poi ha
dato origine a " ERO UN BALILLA "

SEGUE

Un saluto a tutti

Tomás de Torquemada
04-11-02, 23:03
Originally posted by Ferruccio
Vi rimando cosi' alla mia cronaca delle giornate del 25.26-27-28 e
29 Aprile 45 che potete leggere su Forum Esegesi dove il mio scritto e' stato spostato da " ALESSANDRA " scritto che poi ha
dato origine a " ERO UN BALILLA "

Per agevolarne la consultazione, ecco il link... :)

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=21067

Salutoni.

Ambrogio
05-11-02, 10:22
Originally posted by Tomás de Torquemada


Per agevolarne la consultazione, ecco il link... :)

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=21067

Salutoni.

Grazie per la Tua del resto abituale gentilezzo Tòmas !

Una saluto !

Ambrogio
06-11-02, 12:35
il 25 Aprile esco dunque dal mio collegio e attraverso Milano.
Anche le c itta' hanno un volto ( dallo scritto di un Signore che
il 25 Luglio del 43 attraversava Roma verso un brutto appuntamento ) ed il volto riflette i moti dell'anima.Le case di Milano con tante finestre ridotte a vuote tragiche occhiaie ssmbravano interrogarsi sul loro immediato futuro..Cosa stava per succedere ? Che avremmo vbisto ancotra di brutto?

Ultima disperata resistenza in citta' dei fascoisti e dei tedeschi?
Nuove incursioni aeree sul centri di resitenza in mezzo alla citta'?

Nulla di tutto questo come scrivo nel capitolino descrittivo sulle giornate 25-26-27-28-29. Allora non lo potei capire perche' solo dopo anni si seppe che i tedeschi nella persona del GeneraleE
Wolf avevanolfirmato in Svizzera un armistizio in base al quale
dalle ore 14 del 25 Aorile le forze armate tedesche cessavano i
combattimenti e si ritiravano nei loro acquartieramenti
in attesa dui arrendersi agli anglo-americanbi e solo a loro
come infatti avvenne nella stragrande maggioranza dei casi
in tutto il nord Italia.Cio' svuota parecchio il significato di
insurrezione generale del 25 Aprile dato che tale insurrezione
avveniva contro forze che gia' erano in stato di armistizio mentre
i reparti della RSI si trovarono isolati non sapendo nulla di questoi armistizio tedesco.I tedeschi arrivarono al punto di far sfilare davanti alla Prefetturea di Milano dove si trovava Mussolini una colonna di mezzi blindati ed armi pesanti per dargli l'illusione che essi i tedeschi si apprestavano a difendere la linea del Po mentre
invece si dirigevano verso l'Alto Adige per proteggersi la ritirata
verso la Germania.Le forze armeta delle RSI si arresero per lo piu' su invito dei Comitati di Liberazione locali e del clero ritenendo ormai finita la fase bellica e per la maggior parte finendo poi in mano a chi ne avrebbe fatto strage.

Tipico esemio di queste situazkoni fu la messa in liberta' degli
uomini della Decima Mas a Milano che dopo una trattativa con il
CLN milanese se ne andarono a casa compreso il Principe Borghese cui un picchetto partigiano rese gli onori mentre usciva
Dunque sulla retorica delle insurrezione: CALA TRINCHETTO ! come si usava dire una volta a proposito di esagerezioni.

E' comunque un fatto che il 25 Aprile non c'erano ne' a Milano ne' in Lombardia forze partigiane sufficienti a liberare ne' ad occupare veramente Milano che' d'altra parte i fsscisti avevano abbadonato la citta fin del primo mattino del 26 .Cio' prova quanto sia vero quello che ho detto nelle settimane scorse e cioe' che a Milano le forze partigiane erano date si e no da un
centinaio e forse anche meno di gappisti la cui guerra era consisttita nel far fuori a tradimento fescisti e tedeschi per attivare e rendere irreversibile la guerra civile ma mai sarebbero stati in grado di affronate militarmente chicchessia e tanto
meno i tedeschi che si arresero agli alleati solo all'arrivo di questi il 30 Aprile.Non parliamo poi della Decima Mas.

La tecnica gappista era stessa adottata oggi dalle Brigate Rosse.
Agguato a tradimento in strada o casa tanto perche' si sappia da chi le BR hanno preso tecnica ed esempio.

Nella notte dal 25 al 26 i punti nevralgici di Milano ( Prefettura,
Radio giornali , Questura, etc,etc,) furono occupate dai..........
finanzieri di Milano ormai unica formazione militare regolare presente a Milano.Questo noi lo sapemmo solo parecchio dopo in quanto a questo dettaglio fu data nessuna pubblicita' volendo far credere che Milano era stata liberata e occupata da forze partigiane.L'occupazione partigiana si verifichera' solo giorni dopo
con arrivo in citta' delle Brigate Oltre Po e dagli uomini di
Moscatelli questi ultimi arrivati addirittura il giorno 27 o 28 Aprile e coincidera' tra l'altro con lo scatenamento del terrore con esecuziono sommarie con sentenze dettate in qualche caso direttamente da alti esponenti del CLN nazionale.

Ho spiegato questi dettagli affinche' il lettore abbia presente la vera situazione a Milano in quei giorni la cui realta' e' stata abbastanza mistificata.

Contrariamente a quello che si conosce a Milano in quei giorni Vi
fu una notevole attivita' di franchi tiratori fascisti e molti pagarono cio' con la loro vita.I franchi tiratori usavano anche sparare da autovetture camuffate da macchiene partigiane e cio' lo
conoscemno dai comunicati radio che mettevano in guardia contro questi tipi di attacchi.


SEGUE


Un saluto a tutti

Ambrogio
06-11-02, 19:12
A proposito di radio penso che nessuno o quasi Vi ha mai raccontato di " Amami Alfredo " la romanza da La Traviata di Verdi.

Che cosa c'entra la Traviata di Verdi con il 25 Aprile ? C 'entra,c'entra purtroppo.Perche' sta proprio nei miei ricordi di quei giorni che fin dal 26 Aprile mattina ( dopo l'occupazione dell'EIAR-oggi RAI da parte dei finanzieri di Milano) cominciarono a venire diffusi notizie e comunicati .Tra un comunicato e l'altro veniva diffusa ossessivamente sempre la stessa " aria " quella appunto di " Amami Alfredo " da La Traviata di Verdi e cio' con lo scopo di far riconoscere immediatamente Radio Milano dalle altre per lo piu' straniere ed "alleate" in partucolare ".

Non si e' mai saputo chi avesse avuto questa " brillante " idea
che tradiva evidentemente l'appassionato di melodramma.
Si sarebbe potuto benissimo scegliere una musica piu' consona a quei giorni,magari anche patriottica che so': La Canzone del
Piave, Monte Grappa tu sei la mia Patria,l'ìinno di Garibaldi o una
canzone risorgimentale o l'Inno di Maleli:no.Fu scelta quella musica operistica che cosi' divenne il leit-motiv di tutte quelle giornate e questo poiche' di tale musica operistica ne era piena
l'aria in quanto da parte di tutti,finestre chiuse o aperte,onde avere qualche notizia di quanto stava accadendo sii teneva
accesa la radio e magari a volume alto.Eravamo nella Storia o nel melodramma ? E nell'uno e nell'altro.

" Amami Alfredo " si sentiva per strada,nei cortili,ovunque e fu cosi' che quei tragici giorni assunsero anche un aspetto
melodrammatico che ,purtroppo,stava molto congeniale con il carattere italiano cosi' portato al melodramma stesso anche nelle
occasioni nelle quali il melodramma era poco adatto come non lo erano appunto quelle giornate,melodramma che aveva intriso negativamente e per secoli il carattere italiano.Altri per leggere la bibbia imparavano financo a leggere e scrivere e invece gli italiani si beavano con opere dal contenuto quanto menop fumettistico o improbabili a addiriuttura cretine.Con questo non voglio dire che le nostre opera non abbiano un gran bel contenuto musicale.Dico solo che l'opera non ha certamente contribuito a irrobustire la nostra tempra ma solo le corde vocali.

Quel'aria dalla Traviata era talmente presente in quei giorni da
far quasi deformare i ricordi di allora in un Amarcord quasi " musical ".

...........Piazzale Loreto. I cadeveri del Duce della Petacci e dei gerarchi stanno sul pavimento del distributore di benzina.Coro di vocianti intorno che accompagnanpo la Banda della Azienda Tramviaria di Milano.

Ad un ceroi punto qualcuno grida.:sono ancora vivi ! sono ancora
vivi ! E' vero:Mussolini e la Petacci si muovono ancora.
Poi d'improvviso Mussolini si alza faticosamente in piedi e canta:

VOI MI ODIATE PERCHE' MI AMATE ANCORA ! ( cioe', la stessa
frase che disse saltando su di una sedia al Congresso di Reggio Emilia nel 1914 quando fu espluso dal Partito Socialista).La Petacci gli si affianca discinta e canta con Lui mentre fa loro eco il coro dei presenti.

Quindi finale della Banda dei Tramvieri mentre i due si accasciano
finalmente morti.Applausi finali delle feroce folla presente che grida:Il Tiranno e' morto ! Il Tiranno e' morto "

Esultiam,esultam,esultiam !

Non fu cosi' ma ci andammo vicino molto piu' vicino di quanto si possa immaginare.

SEGUE


Un saluto a tutti !

Ambrogio
08-11-02, 19:09
I mei ricordi personali si addensano soprattutto nei giorni 25-26-
27-28 e 29 Aprile che gia' ho descritto nel messaggio che potete vedere sul Forum " Esegesi " e che Tomas ha avuto la gentilezza di indicare con comodo LINK.

Il giorno 30 Aprile gli americani entrarono in Milano e sfilarono attraverso la citta' mostrando la potenza e la quantita' dei loro mezzi tra cui prima di tutto i famosi carri armati Shermann.

Io mi trovavo in piazzale Susa quando una colonna americana
arrivo' scendendo C.so Plebisciti.Stavo sul marciapiede della aiuola interna.Molta la gente plaudente sui due marciapiedi.
Io non applaudii :applaudivano chi e che cosa ? Non dimenticavo Gorla ed il resto. Comunque mi sembro' giusto non applaudirli e oggi ne sono fiero.Tutte le volte che passo di la' mi sembra di tornare a quel momento.

Purtroppo mi capito' un fatto tutto considerato abbastanza comico anche se per me fu particolarmente umiliante.

Ora dovete sapere che i carri armati Shermann erano dotati di cingoli con una specie di " suola " in gomma e questo perche' in pratica erano stati impiegati piu' che altro su strade che non su terreno naturale.La conseguenza per noi spettatori era che dai cingoli si trasmettevano delle vibrazioni fortissime che scuotevano il terreno circostante e naturalmente anche il marciapiede dove io stavo.Indossavo dei pantaloni alla zuava che pertanto avevano un certo peso dovuto allo sbuffo sotto le ginocchia.Fu cosi' che i pantaloni stessi per la vibrazioni fortissime al passaggio dei carri mi scivolorno in basso.Io fui pronto a tirarmeli su dalle ginocchia
dove erano quasi arrivati ma la sensazione mia fu alquanto penosa.Forse il militare americano che sporgeva dal suo pertugia neppure se ne accorse ma la mia umiliazione fu grandissima e credo che pochi in Italia si sentirono degli sconfitti cosi' come io mi sentii' in quel momento.

Un'altro ricordo e' vivo in me.Era certamente ai primi di Maggio
e mi trovavo a Porta Venezia ,forse era lo stesso giorno della grande sfilata delle forze partigiane .

Da Corso Venezia comparve un autocarro pieno zeppo di partigiani in piedi ,armati fino ai denti e che avevano logicamente
l'atteggiamento dei trionfatori.Non so a quale forimazione appartenessero e da dove venissero.La gente li appludiva.

Quasi incastrata tra il motore ed il parafango a sbalzo di quel-
l' autocarro vecchio modello stava una donna.Era una ausiliaria della RSI con la testa rapata.Piuttosto sbattuta e con l'aria di chi non sa se l'indomani sarebbe stata ancora viva.

La ragazza era ancora con la divisa delle ausiliarie della RSI ma senza il basco.Stava in quella posizione scomoda alla berlina di
tutti. Sembrava delle selvaggina portata in giro da dei cacciatori che vogliono mostrare la loro preda.

A distanza di anni lo vedo sempre come uno spettcolo veramente indegno.Come potevano dei " guerrieri " esibirsi in quel modo e sfogandosi alla fine su di una ragazza che avra' avuto ventanni si e no ?
Tra l'altro ingiro c'erano dei fotografi e la foto di quella ragazza sull'autocarro la vidi poi pubblicata anni dopo.SE LA RITROVO VE LA POSTO.Potrebbe forse anche essere la stessa che ,insieme ad latre,si puo' vedere a pag 1650 terzo volume della Storia della Guerra Civile di Giorgio Pisano'.La ragvazza in questa foto non sta sull'autocarro ma e' logicoPoensdare che poi gli stessI
partigiani abbiano sfilato per Corso Vittorio Emanuele e quindi proprio su Corso Venezia.

A distanza di anni tuttavia le parte si sono invertite.Ad uscirne
umiliata non e' l'ausiliaria quasi certamente delle Decima Mas che
essendo oltre a tutto ancora in divisa dimostrava che non era scappata mimetizzandosi con abiti civli ma era stata catturata da soldato.

Tra l'altro la giovane non diceva ne urlava nulla ma trovava il modo lo stesso di comunicare con tutti anche con coloro che la dileggiavano ( che orrido spettacolo ! ).Oggi si direbbe che " comunicava non verbalmente " .Infatti non stava con gli occhi bassi ma fissava negli occhi tutti me compreso quando mi passo'
davanti mentre sulle labbra aveva un sorriso ironico.In ogni caso dimostrava una grande fierezza e dignita' che i suoi catturatori non dimostravano affatto anzi.

Forse lo stesso giorno al mattino( scusate ma ricucire i ricordi e' un poco come ritrovare delle foto senza data in un cassetto ) vidi per la prima volta gli americani.Era due ufficiali che transitavano da quella che e' oggi Piazza della Repubblica e fu cosi' che vidi per la prima volta un jeep, lo strano automezzo cosi' poco convenzionale e che tanto sopravanzava i mezzi tipici dell'esercito italiano in fatto di prestazioni e praticita'.

Altro ricordo personale fu un mattini penso ai primissimi di Maggio
quando la Germania non si era anora arresa, due soldati tedeschi che davanti a casa mia armeggiavano con un autocarro fermo sulla strada.
Per un momento pensai che ci fosse stata una controffensiva
tedesca e che i tedeschi avessero rioccupata Milano.Tremai.
Tutto d'accapo allora ! Notai pero' subito dopo una stella bianca
dentro un cerchio pure bianco.Gli autocarri erano americani e si trattava evidentemente di poigionieri tedeschi adibiti a servizi
dagli alleati in attesa di essere rimandati a casa.

Pochi giorni dopo il 25 Aprile era nel frattempò uscito il CORRIERE DELLA SERA anzi IL NUOVO CORRIERE DELLA SERA secondo le
solite tradizioni trasformistiche nostrane.Quel NUOVo sparira' solo dopo almeno un paio di decenni.Ricordo un articolo proprio da leccaculi a glora dei militari americani.Campioni ndi basket e di guerra idolo dei ragazzini milanesi.......


Altro ricordo.Vicino alla mia scuola dentro il recinto della ex Decima Mas.Ero andato per sapere qualche cosa della mia scuola.
Una quantita' di armi per terra sul marciapiede.Io volevo portarmi a casa un bel piccolo mortaio (ricordo Briixa 37 )ma pesava troppo
e non avevo ne' portapacchi sulla bicicletta ne' una corda.Lo misi
sul manubroi ma nulla da fare.Lo abbadonai dove l'avevo trovato e cosi' non ebbi addirittura un mortaio a ricordo della seconda guerra mondiale.Peccato:lo avrei esibito ai miei nipotini ora .

Il Sei Maggio ricordo anchedi aver visto la grande sfilata partigiana
in Milano.Ricordo delle formazioni di uomini con una divisa improvvisata che pero' fsilando una qualche emozione positiva la davano ancora.Forse ci si voleva illudere alla fine di essere dei vincitori anche noi.Anzi: senza forse.Maa fu solo inquel momento.

Vidi anche passare alcuni signori con fascia trcolorei al braccio.Uno era era un poco buffdo con i suoi calzoni alla zuava come me ragazzino.Solo anni dopo seppi che quei signori erano i
capi della Resstenza e cioe' i memnbri del Comitato Liberazione Nazionale.Il Signore con i calzoni alla zuava era il Gen.Cadorna.


SEGUE


Un saluto a tutti.

Ragazzi siamno quasi alla fine !

Ambrogio
11-11-02, 18:46
Nei miei ricordi di quei giorni di gioia per la fine della guerra ma anche di terrore per la violenza e la ferocia intorno a noi
trovano posto anche testimonianze dirette di persone di fede.

Mio papa' :

questa mattina per entrare in ufficio ho dovuto scavalcare un morto disteso proprio davanti all'uscio...........................

in piazza Guardi hanno fucilato uno che dicevano essere un franco tiratore fascista che sparava dai tetti e che i partigiani avevano catturato.Primna della scarica Lui e noi spettatori ci siamo fatti il segno della croce.Prima di accasciarsi al suolo a causa di colpi che lo avevano raggiunto al collo si era
trasformato per qualche secondo in una fontanella con getti di sangue intorno a lui................

Il mio compagno di classe Dell'Orto:

i partigiani avevano colpito alcuni fascisti sparando loro sulla proda di una fossato ma non li avevano uccisi subito.I condannati stavano su quella proda gridando per il dolore ed implorando che dessero loro il colpo di grazia che tardava ad arrivare.Poi dalla spalletta di un ponticello delle scariche alla testa dei giustiziati e poi ...silenzio.

Mia nonna Lucia che abitava in un piccolo paesee del lodigiano:

il sarto del paese era ritornato a casa subìto dopo il 25 Aprile.Non era un volontario.Era un coscritto ed era l'unico
" repubblichino " presente in paese.Un compaesano si era presentato nel suo laboratorio da sarto dove il poveretto aveva ripreso il suo lavoro e gli aveva sparato con un revolver.Nel
cadere al suolo aveva avuto ancora il tempo di dire,in daletto:
Ma che cosa Vi ho fatto di male ...?


Don Guido Aceti: sacerdote degli scouts Quarto Milano ASCI.

i fascisti stavano allineati contro un muro appena fuori Seregno.
Chiesi di poterli brevemente confessarE e assolverli.Mi fu negato.
Ebbi appena il tempo di benedirli tutti insiemE prima che la raffica del plotone di esecuzione li " terminasse ".


Sig.Corradini . elettricista di mio padre.

Milano.Viale Montenero.Un gruppo di donne anziane scatenate circondano un tale e gridano ad un gruppo di partigiani che stanno passando in quel momento:

Mazel ! Masel ! Masel ! Masele Masel ! ammazzatelo,ammazzatelo,ammazzatelo.

Chi era ? Che cosa aveva fatto ? I partigiani lo avevavano portato via.

Mio cognato:

i partigiani fecero scendere alcune persone all'interno della grande fontana che sta in piazza Grandi ,Corso XXII Marzo a Milano e quando questi furono dentro li finirono a colpi di mitra.Alla fine le pareti ed il fondo della fontana erano piene di schizzi di sangue.



un saluto










:qi :qi :qi

Ambrogio
13-11-02, 17:17
Di quelle giornate di sangue e di vendetta e' cupa testimonianza al Cimitero Maggiore di Milano detto di " Musocco " il campo nr 10
posto nella zona anteriore destra rispetto al piazzale di ingresso.

E' un cimitero dignitosamente povero realizzato in modo direi " minimalista ". Lapidi in cemento,al centro un piccolo altare
ed una croce.Sarebbe stato direi normale mettere delle croci invece che delle lapidi ma tant'e'.

Molti i sepolti ignoti.Tra gli altri potrete vedere le tombe di Alessandro Pavolini,Barracu,Osvaldo Valenti,Luisa Ferida. il colonnello Colombo,Vincenzo Costa ( unico sepolto deceduto ti anni dopo ),il capitano dell'aereonautica Visconti,il cieco di guerra Carlo Borsani giustiziato in piazzale Susa a Milano il 29 Aprile.

Fino a pochissimi anni fa non era possibile celebrare neppure al giorno dei morti una funzione religiosa e tanto meno intorno al 25 Aprile.Niente Santa Messa di suffragio per i fascisti!

Fino a circa dieci anni fa era normale andando a visitare quel luogo e sopratutto in prossimita' di Aprile trovare lapidi rovesciate,fiori buttati intorno,lampade votive spezzate e dispetti vari.Meno male che qualcuno oltre ai parenti stessi provvedeva a rimettere le cose a posto con costanza ma ancora quest'anno il sindaco Albertini e' stato duramente contestato per essere andato a dire una preghiera in privato e dopo essersi tolta la fascia di Sindaco proveniendo dall'altro campo il nr. 56 quello detto " dei partigiani ".

Questo campo e' stato realizzato con parecchio sfarzo,marmi pregiati,cristalli e financo la riproduzione di una parte del monumento al partigiano quale e' stato fatto a Parma.Vi sono ricordati anche tutti i caduti milenesi nei campi di concentramento in Germania uno per uno.Desta anche questo campo un senso di dolore e di pieta' ma non si puo' non fare caso alla diversita' abissale di trattamento con i caduti al campo 10.Ho anche notato che un buon quindici per cento della lapidi sono di tombe di
gente morta anche diversi anni dopo il 25 Aprile del 45.

Altri ricordi stanno sui muri di Milano la' dove i fascisti avevano ucciso qualcuno .Appena finita la guerra furono messe molte lapidi
che ricordano quei morti e ci sono tuttora in quanto a anche se il
palazzo non c'era piu' la targa veniva sempre riportata sulla nuova costruzione.Era d'uso anche lasciare i segni delle pallottole sul muro per ricordo maggiore di quei fatti.Tuttora alle targhje vengono messi dei fiori per il 25 Aprile a cura dell'Anpi.

Per i fascisti solo i segni della pallottole e nulla altro cosi' oggi nella quasi totalita' dei casi non ci sono piu' nemmano quelle.

Qualche segno e' rimasto su muri non di case civili ad esempio sui muri di periferia come ad esempio nei vari " mattatoi" tipo al quartiere Ortica.

Ne ho presente proprio sul muro di contenimento di invito del ponte ferroviario venendo da viale Argonne.I srgni dei colpi sono all'altezza del viso perche' questpo tipo di fucilazione era moltop in voga in quei giorni vedasi per esempio nmel mio rmessaggio su ESEGESI il mio ricordo di quel giustiziato appoggiato al muro , con gli occhi ancpra aperti e con un foro proprio in mezzo alla fronte.

Penso ci sia ancora se non e' stato coperto da qualche cartellone
pubblicitario che pietosamente nasconde quel ricordo della guerra civile.Unico segno di involontaria pieta'.


SEGUE

Ambrogio
15-11-02, 12:34
Ricordo bene che in Maggio di pomeriggio qualcuno in strada avverti' un colpo d'arma da fuoco che sembrava provenisse dal
palazzo vicino.Subito si scateno' una caccia all'uomo con sparatorie dalla strade verso un balcone di tale palazzo.Dati gli spari abbastanza intensi pareva agli attaccanti che qualcuno
reagisse alle forze partigiane che volevano snidare il franco tiratore.

Alla fine ci fu un assalto in piena regola ed alcuni entrarono nel palazzo e raggiunsero l'appartamento da dove sembrava
partissero i colpi.Fu perquisito tutto ma del franco tiratore non c'era traccia.Quasi certamente non c'era mai stato.
Eravamo stati in ballo diverse ore ed io potevo vedere ben nascosto i partigiani che tiravano anche con armi automatiche.
Ricordo anche che ero impegnato a tradurre tutto d'accapo il DE BELLO GALLICO di Giulio Cesare traduzione che avevo smarrito nel trambusto di quel 25 Aprile di pomeriggio.

Ricordate l'ammirazoione di Caio Giulio Cesare quando descrive i Galli che muoiono uno dopo l'altro nel servire una balestra ma
non mollano di combattere contro le soverchianti forze romane ?

Nei miei ricordi vi e' anche quanto ci riferi' mio padre e che lo aveva colpito negativamente al 30 SAprile quando gli americani erano entrati in Milano.Diverse donne davanti alla Prefettura di
si buttavano nella braccia dei soldati americani facendo lingua in bocca.Alla sera sui bastioni zona Vittoria-Lamarmora
prostitute si facevano " godere " in pubblico dagli occasionali avventori.

Gli ammazzamento comunque non cessavano ed un giorno vedemmo affissi alle cantonate un manifesto del nuovo Prefetto di Milano il socialista Ivan Matteo Lombardo che stigmatizzava la esecuzioni ed i giudizie sommari definendo la situazione come intollerabile e mi sembra anche vergognosa.

Con il procedere di Maggio tali esecuzione diminuirono fino a quasi sparire anche se era evidente che la nostra scuola restava chiusa e perche' la situazione sconsigliava di mandare in giro dei ragazzi in quella Milano.

In casa si cominciava a parlare,come tutti, sul DOPO.Era chiaro che l'avvenire nostro stava li' in mezzo alle macerie di palazzi e case e fabbriche che dovevano essere ricostruiti.Si cominciava a fare un inventario delle risorse ed era positivo che essendosi salvata la casa costruita nel 40-41 c'era di che dare in pegno alle banche per farsi finanziare.

La situazione economica restava di emergenza ma la speranza di un normalita' operosa affiorava.Era anche tornato dalla Svizzero il marito di mi a zia " gloriosamente" rifugiato cola' con tuuta la
sua comopegnia di artiglieria l'8 Settembre.Inconveniente molto grave era stato l'apparire delle lire di occuapzione dette AM-LIRE
che in breve invasero il mercato e determinaronbo una fortissima
inflazione foriera di altri gravi problemi sopratutto sociali.

A differenza dei marchi di occupazione che nessuno in pratica vide
mai perche' le autorita' della RSI erano state capaci di toglierle dalla circolazione invece le AM lire circolarono per almeno due anni fino alla partenza degli americani.Stampavano pezzi di carta che costavano loro nulla e gli altri vedevano i prezzi salire alle stelle cominciando dal tram il cui biglietto in poco tempo ando' subito al doppio e poi al triplo e cosi' tutto il resto.Ma gli alleari se ne sbattevano nel modo piu' totale.Compravano con quei pezzi di carta e per lro andava benone.Non per noi.

Finalmente arrivo' dall'Istituto Leone XIII° la comunicazione della riapertura della scuola ed era la fine Maggio del 45.

A questo opunto tutti Vi aspetterete che la ripresa della scuola
fosse per noi una festa e che di botto si tornasse ad una ben
accetta normalita'.

Niente di tutto questo.La ripresa della scuola fu per noi un fatto traumaticamente negativo.Esattamente il contrario !

Ma questi ve lo raccontero' nel prossimo messaggio.

Ambrogio
16-11-02, 19:00
Scusatemi da devo ritornare brevemente indietro esattamente
al 1941 per un episodio per me significativo.

Nell'anno scolastico 1940-41 ( per me quarta elementare )
vi fu una selezione tra tutte le classi della scuole elementari di Milano per un tema di italiano avente come soggettao la guerra in corso.

Fui selezionato a rappresentare la mia classe.Il concorso era indetto dal Comune di Milano e dalla Banca Popolare di Milano

Fu cosi' che un sabato mattina verso fine Maggio mji presentai
per il tema finale insieme ad almeno altri trecento ragazzini
nel salone principale della Banca Popolare di Milano in piazza Meda a Milano ( c'e' ancora ).

Non mi classificai in testa pero' in posizione abbastanza buona.
Non ricordo esattamente il soggetto esatto del tema ma era attinente comunque alla guerra in corso sotto la guida del Duce.

Ebbi un premio una sommmetta in denaro (mi sembra cento lire che erano allora qualche cosa ) messa si di un libretto di risparmio
della Banca Popolae di Milano,un salvadanaio in metallo con chiavetta,la citazione di un periodo del mio tema su di una
pubblicazione che segui',un diploma nonche' un libro dal titolo
" Capinero di Malta " di Olga Visentini editrice SEI.Questo l'ho in questo momento sulla mia scrivania.

Il libro, copertina rossa con marcata molto grande la parola PREMIO recava anche una grande fregio in oro dove in mezzo
ad un volo di aquile c'erano lo stemma del Comune di Milano ed un fascio littorio con intorno la scritta CREDRE OBBEDIRE COMBATTERE.Il libro racconta la storia di Carmelo Borg Pisani
maltese impiccato dagli inglesi perche' sostenitore della italianita' di Malta ( aveva anche lavorato per il Servizio Informazioni Militari
Italiano bisgona anche dire ).Un Cesare Battisti maltese.

La sommetta ando' incrementandlsi in quegli un un poco per
l'interesse che veniva corrisposto ma anche per qualche piccolo versamento fatto da mia madre al quale contribuivo anch'io
con le monete dal salvadanaio.Dimenticavo di dire che
il concorso era stato indetto in collegamento con la celebrazione della Giornata del Risparmio.Il tutto era molto educativo e
patriottico.

Peccato che a guerra finita dovetti accorgermi che il gruzzoletto a
causa della inflazione bellica e post bellica era praticamente finito
in nulla come in nulla erano finiti i risparmi di mio nonno Ambrogio che aveva investito i suoi risparmi in Buoni del Tesoro.

Meno m,le che mia padre nel 40 aveva decisio di investire tutto in un palazzo di sei piani che aveva anche avuta la fortuna di uscire pressocche' indenne dai bombardamenti terroristici inglesi
sopratutto quelli dell'Agosto del 43.

Senza quella casa pagata anche con debiti che on il procedere dell'inflazione si riducevano da soli non so come ce sa saremmo cavata alla ripresa ed anche alla grande stretta creditizia fatta da Einaudi nel 47 e che stronco' l'inflazione che altrimentri nci avrebbe distrutti come una guirra o peggio.

Chiusa la parentesi.


Un salutoa tutti e Buona Domenica ( a me dire buon week-end
non mi sta molto bene ).

agaragar
16-11-02, 20:30
Originally posted by Ferruccio

racconta la storia di Carmelo Borg Pisani
maltese impiccato dagli inglesi perche' sostenitore della italianita' di Malta ( aveva anche lavorato per il Servizio Informazioni Militari
Italiano bisgona anche dire ).Un Cesare Battisti maltese.

no mio caro, malta è maltese, infatti adesso è uno stato indipendente, se fosse stato italiana adesso sarebbe un popolo oppresso, come i poveri impiccati libici.

inoltre mi pare che tu cosa possa essere stato un vero bombardamento non te lo immagini nemmeno,
furono riservati solo alla germania,
altrimenti di Milano,e di te, non sarebbe rimasto nemmeno un pezzettino, altro che Gorle.

Ma in germania danno correttamente la colpa di quello che subirono ai nazisti, lì infatti il neonazismo è totalmente emarginato,
non sono sciocchi come gli italiani che continuarono a giocherellare col fascismo.

Ambrogio
17-11-02, 13:29
Originally posted by Pasquin0

no mio caro, malta è maltese, infatti adesso è uno stato indipendente, se fosse stato italiana adesso sarebbe un popolo oppresso, come i poveri impiccati libici.

inoltre mi pare che tu cosa possa essere stato un vero bombardamento non te lo immagini nemmeno,
furono riservati solo alla germania,
altrimenti di Milano,e di te, non sarebbe rimasto nemmeno un pezzettino, altro che Gorle.

Ma in germania danno correttamente la colpa di quello che subirono ai nazisti, lì infatti il neonazismo è totalmente emarginato,
non sono sciocchi come gli italiani che continuarono a giocherellare col fascismo.

Spiace contraddirti.Io non ho affatto detto che Malta e' italiana ma semplicemente che Carmelo Borg Pisani fu impiccato dagli inglesi per essere stato un sostenitore della italianita' di Malta tanto che ,come ho detto. collaboro' con il servizio informazioini militare italiano SIM.

Quanto ai bombardamentri io c'ero sin dall'inizio nel 1940 con i bombardamenti leggeri francesi sia poi a quello del 14 Febbario 1943 e a quello dell'8 Agosto del 43 rientrando dallo sfollamento il 16 o 17 Agosto trovando Milano come la trovai

Milano subi' danni gravissimi che visto quello che scrivi riportero'
con tutti dati in mio possesso tratti da fonti affidabili..E' vero che Milano non fu rasa al suolo come molte citta' tedesche ma non ci mancava molto.

T dovevi vedere come era ridotto per esempio il centro storico di
Milano per esempio Corso Vittorio Emanuele tanto per fare un solo esempio.Io comunque in rifugio a Milano ci sono stato
e diverse volte e ricordo molto bene tutto.Se peraltro Milano non brucio' come alcune citta' tedesche cio' fu dovuto al fatto che il tipo di costruzioni impiegava relativamente poco legno a differenza delle citta' tedesche.Ancora oggi su qualche casa di Milano ci sono ancora i segni neri degli spezzoni inglesi che colpivano a volte di striscio le facciate delle case.Ce ne erano a centinaia sparsi nelle strade, inesplosi.Erano pieni di una polvere al fosforo.Erano cilindri lunghi circa 50 centimetri e larghi una diecina.

Quanto al resto pensala come pure come la vuoi.Cosi e' , se vi pare ! Direbbe Pirandello.

Buona domenica.


In un prossimo messaggio comunque riportero' i dati sui danni subiti dalla mia citta'.

Ambrogio
19-11-02, 10:41
Originally posted by Pasquin0

no mio caro, malta è maltese, infatti adesso è uno stato indipendente, se fosse stato italiana adesso sarebbe un popolo oppresso, come i poveri impiccati libici.

inoltre mi pare che tu cosa possa essere stato un vero bombardamento non te lo immagini nemmeno,
furono riservati solo alla germania,
altrimenti di Milano,e di te, non sarebbe rimasto nemmeno un pezzettino, altro che Gorle.

Ma in germania danno correttamente la colpa di quello che subirono ai nazisti, lì infatti il neonazismo è totalmente emarginato,
non sono sciocchi come gli italiani che continuarono a giocherellare col fascismo.


Facendo seguito al mio messaggio precedente al riguardo do' le cifre riassuntive dei danni subiti dalla citta' di Milano a seguito dei
bombardamenti alleati:

CHIESE DISTRUTTE O GRAVEMENTE DANNEGGIATE 63

SCUOLE E ISTITUTI CULTURALI IDEM 144

OSPEDALI CLINICHE IDem 145

CASE IDEM 10.770

in totale circa il 50 percento del patrimonio edilizio cittadino.

Per il fatto che nell'Agosto del 43 la gente o era sfollata in piante stabile o alla sera se ne usciva dalla citta' le vittime furono
limitate a circa 2.000 persone.La riprova e' nel fatto che invece il 20 Ottobre del 44 a Gorla essendo la gente a casa o al lavoro o a scuola le vittime furono oltre 600.

C'e' un libro che tratta espressamente Milano sotto i bomdardamenti: si tratta di : BOMBE SULLA CITTA' di Achille Rastelli Edizioni Mursia pagg.258 euro 16 Lit. 18.000.

Molte notizie anche nel libro "Milano nella bufera".

Io comunque fui a Milanjo per i bomdardamenti leggeri del Giugno
Agosto 1940 , quelli del 15 Febbraio e 8 Agosto del 43 definiti con danni molto gravi , a quelli del Luglio de 44 ( danni medi ) e quindi a tutti quelli dal 30 Settembre del 44 al 13 Aprile del 45 incluso quello con danni gravissimi del 20 Ottobre appunto su Gorla.

Nel libro Bombe sulla citta' vi sono tutti i dettagli.Cita financo
l'aereo alleato abbattuto il 30 Gennaio del 45, quello cui fu direttamente o indirettamente collegato il mio ferimento.

Un saluto a tutti e a presto.

Ambrogio
19-11-02, 11:57
DIMENTICAVO:

Ambrogio
19-11-02, 12:02
DIMENTICAVO: le bombe sganciate su Milano dalla RAF nel mese di Agosto 1943 furono nella quantita' di ben 26 mila quintali !

Fonti quelle citate.


ps. Mai chiarita del tutto la feccenda dei bomdardamenti su Milano richiesti da ambiente azionisti per " ammorbidire " il Governo Badoglio.Ne parlo' anche Andreotti nel suo libro:Coro a sei voci.

IN realta' sembra che gli azionisti avessero chiesto il bomdardamento su Roma del 20 Luglio.Ma questa e' un'altra faccenda molto oscura.

Ambrogio
20-11-02, 18:26
Tutta Milano inoltrandosi il mese di Maggio alla sera si trasformava
in una grande sala da ballo.Quasi non c'era cortile dove non fossero stati tesi fili con i palloncini veneziani salvatisi dai bormdardamenti e cio' serviva anche a dare una sensazione
di allegria malgrado le roivine e tutto quanto era accaduto nelle settimane e nei mesi precedenti.

Era una specie di rito liberatorio collettivo.Le gente voleva vivere o meglio voleva rivivere dopo tutto qullo che aveva passato.
Intanto le esecuzioni sommarie si erano ormai molto ridotte per poi finire anche se da altre regioni arrivavano notizie terribili specie dall'Emilia.

Arrivarono anche le prime foto dai campi di concentramento nazisti e fecero una impressione enorme anche se restera' per me sempre un mistero come mai tali foto e tali notzie non fossero arrivate prima non tanto a noi nel Nord quanto nel Sud tenendo conto che i russi erano arrivati ad Auschwitz gia' nel Gennaio del 45. Anche Radio Londra , che veniva moklto ascoltata con
la nostra EIAR da Bari sotto controllo inglese mai era stato detto nulla in proposito.

Arrivo' anche la notizia della riapertura della nostra scuola e noi fummo convocati per fine Maggio.Eravamo stati a casa oltre un mese.Avevo una grande voglia di rivedere i compagni di scuola
che non vedevo da settimane e sentire che cosa evavano fatto e visto in quel tempo dal pomeriggio del 25 Aprile quando padre Tessarorolo aveva fatto irruzione nella nostra classe gridando:
E' scoppiata la rivoluzione ! Tutrti a casa !

Avevo anche voglia di passare le ore del doposcuola sulla Fiera dei Bastioni di porta Venezia che erano stati tanta parte della nostra vita di quell'anno.

Ci ertavamo seduti ai nostri banchi e non avevamo finito di raccontarci quanto visto nelle precedenti qcinque settiomane
l'arch.Crescini nostro insegnante di disegno incomincio' la sua lezione gia' quando era nel corridoio secondo la sua abitudine.

La prospettiva e' .....................ma si interruppe entrando in classe quando vide che uno di noi stava masticando una cicca americana.Di botto gli pesto' sulla guancia sinistra un gran colpo con la sua grande riga e grido' qualche cosa che faceva riferimento al fatto di masticare la gomma secondo le abitudini dei
.......Vostri nuovi padroni !.Ricordo molto bene quelle ultime tre parole.Mi sopno rimaste impresse.

Eravamo tornati a scuola volentieri perche' la scuola aveva rappresentato per noi in tutti quei mesi la possibilita' di
essere partecipi alla vita dela citta',Per me poi ancora di piu' che
provenivo da un collegio su in montagna.Eravamo tanto contenti
di poter vedere il mondo fuori della nostre case e di correre tutte
le avventure che ho gia' racconatato che financo studiavamo volentieri e ci preparavamno con coscienzaa agli esami di terza media che pero' in capo a qualche giorno funmm informati che data la situazione e a tutto quanto successo quell'anno non ci sarebbero stati e saremmo stati tutti promossi .Grande giubilo di quei pochi che non avevano studiato ne' tanto ne' poco.La soppressione degli esami era stata chiesta a gran voce dei genitori di tutto il Regno ! Innun cferoi senso era la prima amnistia
della nuova epoca.

Come di solito alla fine del doposcuola verso le cinque del pomeriggio uscimmo e ci dirigemmo alle giostre della fiera sui
bastioni e qui la situazione per noi precipito'.Le giostre non c'erano piu'.Dopo quasi due anni di fermo non appona ppossibile se ne erano andate lasciando libero tutti quanti i bastioni da piazzale Fiume ( oggi Repubblica ? fino a Porta Venezia.

Quella scoperta fu il catalizzatore che ci fece esplodere dentro il
mutamento epocale avvenuto.La guerra era finita e tutto il mondo di avventura cui ci eravamo abituati non esisteva piu'.
Per tutto il mese di Maggio questa sensazione non ci aveva ancora colpito in quanto era stato sempre un mesese pieno di avvenimenti straordinarii e che continuavano gli avvenimenti precedenti ma ora era diverso:il nostro mondo non c'era piu' e si tornava alla normalita'.Questo poteva aveer un senso per un adulto ma non per noi perchè per noi la normalita' era la guerra,i bomdardamenti.,la guera civile e tutto il resto .

Cinque anni di guerra tra i nove ed i quattrordici anji avevano talmente influito su di noi da portarci ad avere quasi bisogno della guerra come una droga presa a dosi sempre maggiori e che di botto viene tolta.Era una specie di crisi d'astinenza da guerra.

Passando sui bastioni l'unico ricordo che era restato era il buco nella cinta dei giardini pubblici da dove Francesca entrava con i clienti .Noi guardavamo e sospiravamo:Addio Francesca !

SEGUE

agaragar
20-11-02, 19:12
Originally posted by Ferruccio
Passando sui bastioni l'unico ricordo che era restato era il buco nella cinta dei giardini pubblici da dove Francesca entrava con i clienti .Noi guardavamo e sospiravamo:Addio Francesca !

che porcaccioni però...anche senza le cassettine

Ambrogio
21-11-02, 11:27
Originally posted by Pasquin0

che porcaccioni peò...anche senza le cassettine

E' vero.Del resto la Francesca del tiro a segno alla fiera sui bastioni di Porta Venezia fu la nostra " iniziatrice sessuale ".

Spendavamo molto delle nostra" mancetta " per poterla " palpare".

Nel suo genere un vero un " personaggio " ed ha la sua bella parte nei miei ricordi di allora.Era bionda.molto formosa e con la tipica voce cavernosa delle donne come Lei a quel tempo.

Pensa: ho scritto Lei con al La maiuscola !

Un saluto

Ambrogio
23-11-02, 19:20
Dio solo sa quanto fossero normali quei giorni di Giugno.La vita riprendeva ma i segni della guerra erano li' a testimoniare la tragedia avvenuta.Mancavamo di tutto specie in fatto di viveri e mano male che la stagione era ormai estiva perche' non so come avremmo fatto a passare un'altro inverno come quella che era appena trascorso.Il pane restava nerissimo.

In tanti punti della citta' come alle stazioni e dove comunque vi era molto passaggio comparivano i tabelloni con affisse tante
fotografie di militari di cui i famigliari non avevano piu' notizie.Un colossale " Chi l'ha visto ? ".

Ma noi ragazzi non accettavamo la nuova realta' e tutto ci sembrava improvvisamente diventato banale e noioso.Non succedeva piu' nulla di emozionante .

Non c'erano piu' in piazzale Fiume i ragazzi toscani della Decima Mas con i quali avevamo scherzato tanto volte.Niente piu scherzi disgraziati ai passeggeri dei tram,niente piuì' allarmi aerei e lezioni nel rifugio nalle cantine della scuola.

Le vaeita' e' che noi ormai eravamo dei disadattati e nel nostro
animo,nella nostra formazione e maturazione quegli anni terribili
avevano lasciato una impronta indelebile e che non pote' mai
essere totalmente cancellata.

Eravamo cresciuti nella violenza e violenza volevamo tanto che un giorno ce la prendemnmo con quel ragazzo di cognome Certo che aveva mandato il padre a protestare perche' il nostro
professore Don Manazza ci aveva dato da mandare a memoria la poesia del Giusti " Sant'Ambrogio " cosa a suo giudizin
inopportuna in quanto esprimeva sentimenti
antitedeschi.Inseguimmo Certo per mezza Milano ma il fatto e' che ogni tanto riusciva a salire sun di un tram e cosi' il viaggetto si trasfrormava in una specie di " arrimorta" dopo di che la caccia
proseguiva per le strade.Poi lo perdemmo di vista e Lui approfittando che ormai si era tutti promossi non si fece piu' vedere.Ciao " Certo " ! Perdonanci !

La scuola fino' dopo due settimane e cosi' cesso' la componente
primaria del nostro "disadattamento ".Via dalla scuola e via dai bastioni di Porte Venezia il nostro rifiuto della nuova realta' si
riduceva e di parecchio.L'ambiente di casa influiva positivamente.

Mi fece una certa impressione pochi giorni dopo la fine della scuola il ritorno alla nostra Masseria della Volpe in quel di Massino Visconti sopra Lesa ( Lagio Maggiore ) doie eravamo stati sfollati l'estete del 44.Il paese non sembrava piu' quello.
Non piu' partigiani , non piu' rastrellamenti tedeschi o
repubblicani.,non piu' mitragliamenti aerei ai battelli sul Lago Maggiore,non piu' bomdardamenti al ponte di Sesto Calende.

Il paesino era tornato il sonnolento borgo famoso per i suoi
ombrellai.Il sentimenteo di confronto con la realta' precedente ritornava ma la' sul Lago Maggiore l'ambiente agreste ,il dolce panorama , un vita serena e famigliare piacevole facevano si' che la tensione interna si attenuasse pur nelle difficolta' specie alimentari che permanevano.Ricordo che la Nestle' ( lo seppi dopo
da un compagno di scuola figlio der Dierttore Generale ) era stata
costretta a fare delle specie di tavolette di cioccolata fatte di carrube rivestite da un velo di cioccolata e senza marca perche' si vergognavano di fare un prodotto simile.

L'unico fatto veramente degno di nota era stato che al nostro arrivo avevamo notato come fossero spariti i paletti e fili che
distinguevanmo i terreni sercondo i diversi propietarii in quella zona molto spezzettate a causa delle divisioni ereditarie.

on ce ne capacitammo ma un giorno fummo visitati da un
esponente politoco della zona che ci disse che ormai la proprieta'
privata della terra non esisteva piu' e pertano ci sapessimo regolare. ma tutto fini' li'.Piano piano i paletti ed i fili riapparvero ne' il piccolo Lenin si fece piu' vedere.Una rivoluzione abortita ?
Inziata e subito finita.Comunque questo dettaglio la dice lunga sullo spirito ideologico che anima vala formazioini partigiane
comuniste che in quelle zona, da quando ranoe ne eravamo andati nel Settembre del 44 ,avevano dominato.Erano
formazioni di sinistra facenti capo a Moscatelli.Ci dissero anche
che alla fine di Aprile i tedeschi come saluto avevano fatto fuori le
munizioni dei cannoni da 88 sparando dall'altra sponda del Lago Maggiore contro i paesini sul lato di Stresa.Io pero' danni
conseguenti non ne vidi mai.

Fini' cosi' quel periodo denso di avvenimento e tale per cui tante volte ho avuta l'impressione di avere vissuto veramente e compiutamente solo in quel periodo della mia vita e sopratutto quell'anno estate 44-estate 45.Maturammo in un clima che spero
di avere reso efficacemente sopratutto per quelli piu' giovani che
quei tempi non possono neppure figuirarsi , anzi non possono neppure credere a certe cose e a certi dettagli.

Qui termina il mio racconto ERO UN BALILLA.Spero di avervi diverito ed interessato.Penso di avercela messa proprio tutta
ma se non ci sono riuscito scusdatemi che.....NON SI E' FATTO APPOSTA come conluse qualcuno che avete studiato a scuola.

Prego comunque Tomas di trenere in vita questo titolo ancora per qualche tempo nel caso mi tornassero alla mente altri episodi.

Probabilmente riportero' episodi di qualche anno dopo pero' riconducibnili sempre come continuazione delle mie
esperienze del 44-45 come i ricordi del referendum del 46 e le elezioni del 48.Un post-scriptum d'epoca.

Un saluto a tutti.

Ferruccio

Tomás de Torquemada
24-11-02, 04:29
Originally posted by Ferruccio
Prego comunque Tomas di trenere in vita questo titolo ancora per qualche tempo nel caso mi tornassero alla mente altri episodi.

Probabilmente riportero' episodi di qualche anno dopo pero' riconducibnili sempre come continuazione delle mie
esperienze del 44-45 come i ricordi del referendum del 46 e le elezioni del 48.Un post-scriptum d'epoca.

Carissimo Ferruccio,

temo di non avere parole sufficienti a esprimere la mia gratitudine per il patrimonio di ricordi del quale ci hai reso partecipi...

Non soltanto questo thread (che vorrei non finisse mai...) resterà in rilievo ancora a lungo (per consentire a te di aggiungere eventuali, ulteriori, episodi e ad altri di rivolgerti possibili domande...), ma ti chiedo io stesso di proseguire (compatibilmente con il tempo che potrai dedicarci...) nel descrivere anche il clima socio-politico del dopoguerra... Un testimone diretto e lucido, appassionato ma obiettivo, come te è davvero inestimabile, e ci sarà di prezioso aiuto per comprendere appieno fatti ed eventi dell'epoca... :)

Ciao.

Ambrogio
24-11-02, 10:47
Originally posted by Tomás de Torquemada


Carissimo Ferruccio,

temo di non avere parole sufficienti a esprimere la mia gratitudine per il patrimonio di ricordi del quale ci hai reso partecipi...

Non soltanto questo thread (che vorrei non finisse mai...) resterà in rilievo ancora a lungo (per consentire a te di aggiungere eventuali, ulteriori, episodi e ad altri di rivolgerti possibili domande...), ma ti chiedo io stesso di proseguire (compatibilmente con il tempo che potrai dedicarci...) nel descrivere anche il clima socio-politico del dopoguerra... Un testimone diretto e lucido, appassionato ma obiettivo, come te è davvero inestimabile, e ci sarà di prezioso aiuto per comprendere appieno fatti ed eventi dell'epoca... :)

Ciao.


Grazie Tòmas per la tua fiducia e per i tuoi apprezzamenti.
Faro' del mio meglio.

Una saluto e buona domenica !


ferruccio

Ambrogio
25-11-02, 12:33
Di quell'estate 1945 sul LagoMaggiore ho ben poco da raccontare.Finalmente riuscimmo a prendere conosccenza di tutti gli appezzamenti di terreno che facevano parte della Masseria della Volpe e che stavano sparpagliati sulla montagna retrostante.Nel 44 non ci erevamo mai fidati ad andarli a vedere
per prudenza dato che la zona si diceva pullulasse di partigiani in numero di ciurca 10.000 con epicentro l'Eremo di San Salvatore alle nostre spalle.Visitammo anche l'Eremo che non portava traccia di combattimenti o della mitraglia pesante tedesca che tanto ci aveva spaventati.Al massimo avrebbe potuto ospitare un centinaio di persone.Piccola guerra psicologica dei partigiani ?
Probabile.

A fine Settembre il ritorno a Milano e la ripresa della scuola all'Istituto Leone XIII'.Si ripete' la sensazione di disadattamento
che avevamo provato in Giugno.Ci sentivamo sempre orfani dell'ambiente e dell'atmosfera dei mesi precedenti ma cominciava invede anche il nuovo " adattamento " anche se in tutti era chiaro
che noi avevamo vissito un stgione straordinaria della nostra ita.una stagione irrepetibile e della quale avremmo conservato
tanti ricordi nel bene e nel male.Ci eravamo fatti uomini nella guerra e questo ci influenzo' sempre nel futuro.

In generale la situazione era quella che si poteve definire di " miseria " generalizzata che vedeva pero' noi del Leone XIII°
dei privilegiati nei confronti di tanti altri ragazzi.Milano era occupata dali alleati me da parte delle sinistre si manifestava
ogni giorno l'intenzione di operare radicali cambiamenti sociali
anche con la violenza.Comimncio' in quei giorni il ritrovamento di
ingentissimi quantotativi di armi di ogni genere ,ritrovamenti che finirono in pratica circa venti anni dopo.Le armi ,anche pesanti,stavano per lo piou' celate in ambienti murati siti nelle
principali fabbrioche cittadine e sempre venivano trovate ben oliat
e con abbondanate munizionamento.Tra la roba ritrovata ci furono anche cannoni e financo un carro armato.Alla fine dei ritrovamento la concluione fu che c'erano armi suffcienti per armare alcune divisioni con armi leggere e medie, bombe a mano,
resplosivi, radio, panzerfaust etc.etc.

Arrivavanoi anche notizie da guera civile dall'Emilia dove la lotta di classe continuava quelle civile del 43-45.La gente cominciava ad avere paura e molti pavantavano il futuro.

Comunque in questa atmosfera si ando' alle elezioni per la Costituente del 46 con relativo Referendum sulla monarchia che questa perse come e' noto.

Ricordo che in casa mia erano stati sempre piuttosto freddi verso i Savoia come del resto i Milaensi in generale.Milano non era mai stata savoiarda.Quello che ricordo faceva piu' imbestialire mia madre era la fuga del Re e del Generali da Roma abbandonata ai tedeschi con il famoso o famigerato comunicato di Badoglio
trasmesso da una incisione su disco dalla Radio.

Fu questo a mio modesto avviso la ragione prima e fondamentale dalls sconfitta delal Monarchia.Ad una gran parte
delle gente non interessava gran che la connivenza dei Savoia con il Fascismo.Oltre al resto erano diecine di milioni gli italiani che erano stati dalla parte di Mussolini.Quelle fuga peso' in modo
determinante sul referendum e del resto a riprova di cio' come non ricordare che il 25 Luglio dfel 43 tutti inneggiavano al Re che era in quel momento il punto di riferimento di tutta una nazione.Molano era piena di bandiere con lo stemma sabaudo nreanche fosse il 4 Novembre antegiuerra e le gente sfilava dietro la bandiere del Re.

Poi, all'8 di Settembre,piu' nulla.Quella fuga aveva tolta ogni
fiducia al Re.E' vero che occorreva salvarsi dal cadere in mano ai tedeschi ma alla fine meglio cadere in mano ai tedeschi che tanta ignominia.Inutile scendere in dettagli.Ricordavo con orrore i
cannoni della contraererea vicino a casa nostra senza culatta e con i proiettili sparsi per terra.Gli artiglieri fuggiti tutti lasciandoci
alla merce' degli aerrei alleati.

Tra i miei ricordi del 2 Giugno 46 ce ne e' uno che riguarda un
nostro compagno di scuola.Non ricordo il nome ma di cognome faceva Manca di Villahermosa,anzi principe di VillaHermosa sesto o settimo in linea di sucecssioine al trono cosi'
diceva.Naturalmente monarchico accesissimo.

Bene, era nostra abitudine prenderlo in giro e farlo arrabbiare sopratutto dicendogli:ma va la' che il Re e' scappato ! Vergogna !.
Al che lui si metteva a piangere e poi scappava nella Cappella del Collegio e si inginocchiava a pregare per il Re.Noi continuavamo i nostri lazzi stando sulla porta della Chiesa.

Ricordo anche che pero' i miei malgrado i sentimenti tradizio -
nalmente repubblicani votarono per la Monarchia.Mio padre
diceva: va bene la Repubblica ma quale Repubblica ?
Qui si fanno una Repubblica per il comodo di qualcuno.

Con il 2 Giugno fini0 in pratica anche l'anno scolastico 1945-46
della cosidetta " Prima Collegamento " cosi' allora si chiamavano le classi che precedevano i tre anni del Liceo Scientifico
mentre quelli che precedevano il Liceo Classio si chiamavano terza e quarta ginnasio.

SEGUE

Ambrogio
27-11-02, 12:46
In quei momenti l'unica garanzia contro una nuova guerra civile e di un possibile colpo di stato comunista era recepita come la presenza degli eserciti alleati sul territorio nazionale.Si paventava molto la partenza degli americani che chiaramente non avrebbero potuto tenere mobilitato un esercito per presidiare l'Italia

Difficile comunque separare quelli che sono i ricordi personali di
quell'epoca dalla visione dovute a tante letture successive.

E' comunque un fatto che da parte specie del ceto medio,piccoli industriali,negozianti,porofessionisti etc. grandissima era la volonta' di ricominciare da capo e tutti facevano programmi.

Sulla sinistra l'unico programma si riassumeva in due parole.
UNIONE SOVIETICA con STALIN onorato come un Dio vivente.

La miseria ,la poverta' , la mancanza di mezzi e financo di cibo facevano il resto .Comunque si ripartiva ma a ripartire era
sopratutto l'Italia picccolo e medio borghese travolta dalla guerra
ma che conservava ancora dentro di se' la voglia di non soccombere.

Anche in casa si facevano programmi e tra l'altro proprio in quell'anno mio padre rikevo' i macchinari di un suo fornitore scomparso a Mathausen e la cui produzione di valvole non era possibile reperire altrove se non di qualita' infima.Mio padre diceva spesso di quale tragico destino fosse statro vittima quel suo fornitore.Internato a Mathausen nella prima Guerra Mondiale e di nuovo la' prigionero dopo l'8 Settembre del 43 e la' morto di stent.Mio padre diceva quel suo amico era ossessionato e terrorizzato dai ricordi del primo Mathausen e ancora la' dove finire i suoi giorni ! Lo ricordava ancora.

Cio' diede a me la possibilita' di cominciare a lavorare durante l'estate dopo le vacanze da inizio Settembre e meta' Ottobre e fu una esperienza che mi resto' utile.Facevo il tornitore su tornio revolver ed ero sotto la guida di un capofficina vecchio stampo. Hai rotto una punta prima del dovuto ? Eccoti quella nuova.!
Girarsi,.Pedata nel culo.A me la pedata non la dava ma la sua occhiata questo voleva dire ma io avrei preferito prenderla come gli altri apprendisti.Il trattamento di favore mi metteva a disagio.Era un fabbrichetta primitiva in tempi dove se non si sapeva " tirare la lima " , tipica operazione da aggiustatoiri,non si era nessuno in oiffcina ed io di lima tiravo parecchio dato che
per smerigliare i pezzi solo di lima di poteva fare non essendoci in giro ne' nastri abrasivi ne' altro.Venni a contatto cosi' con diversi miei coetanei di famiglie operaie e cosi' vidi che il mondo non era
solo quello dei benestanti dell'Istito Leone XIII= che ormai
mangiavano il "pudding " perche' la parola budino suonava poco shick.Questo mi rimase in mente come fosse un presagio di quello che sarebbe successo dopo .con la lingua italiana in difficolta' di fronte al conformismo linquistico filo inglese o americano indice di una servaggio culturare e di una perdita di indentita' che si esprimera' con l'uso di parole straniere anche la' dove non c'e' nessuna necessita'.

A quel tempo mio padre acquisto' una vetturetta nuova.Era una Topolino Fiat 500 balestra lunga.Andammo a prenderla con un carroa a cavalli.Proprio cosi'.La macchinma veniva consegnata senza gomme e quelle bisognava procurarsele al mercato
nero.Costarono quasi quanto la macchina e durarono si e no 10.000 km.Ma avere alllora una Fiat 500 era un privilegio di pochi ed io non vedevo l'ora di quando aveei potuto fare la patente e cio' tre anni dopo.

In quell'anno in Agsto feci una straordinaria esperienza.Insieme a altri dieci amici ed un prete discesi il fiume Po da Milano fino a Venezia.
Una occasione straordinaria per vedere che cosa era l'Italia di allora.Ci mettemmo sedici giorni ma restammo via quasi un mese
perche' nella laguna andammo a campegfgiare su di una isoletta vivcino a Burano.

Ma questo ve lo racconto la prossima volta.


Un saluto a tutti e grazie della Vsotra pazienza.


f

Ambrogio
28-11-02, 11:45
Un completamento:una cosa che in quegli anni 45-46 che appariva a tutti era l'ambiguita' comunista.I comunisti stavano al Governo e cio' derivava da una loro posizione di forza nell CLN ma
nello stesso tempo operavano specie sulle piazze come una forza di opposizione promuovendo agitazioni e ostacolando ogni azione di Governo che non collimasse con i loro
programmi di cmquista del potere.

Restera' sempre memoria di quanto commissero un poco in tutta
l'Italia del Nord ma specie in Emila dove furono migliaia gli eliminati per ragioni di oddo di classe.Poi la cosidettas amnistai
Togliatrti ai fascisti contribui' ad arginare questa strage dato che essa non collimava con quelle che erano le reali possibilita' di conquista del potere per via legale data anche la presenza fino a Dicembre del 47 degli alleati occupanti militarmente l'Italia,

Il clima sociale comunque resto' molto cattivo ed ostacolo' non poco il desiderio di ripresa del ceto medio.E' vero:era stata data
all'Italia una Costituzione ma questo non e' che fosse avvertito dalle gente come un toccasana.

A Milano ricordo anche la presenza di ua organizzazione terroristica comunista.LA VOLANTE ROSSA che operava sopratutto nella zona di Lambrate-Citta' Studi.Ricordo l'assassinio del giornalista missino Franco De Agazio direttore prima dell'ASso di Bastioni e poi del meridiano d'Italia,giornali della nuova destra.

La VOLANTE ROSSA ebbe financo la possibilita' di sfilare in occasione del Centanario delle Cinque Giornate di Milano.Nella fato si vede che alcuni si coprono il volto non volendo essere riconosciuti.

Nella campagna era stato istituito il cosidetto IMPONIBILE DI
MANO D'OPERA e questo per far fronte alla disoccupazione agricola.C'era cioe' un impiego obbligatorio di salariati agricoli in proprozione alla terra posseduta dalla diverse aziende agricole.

Insomma:il climo socio politico era pesantissimo e peggioiro' in vista delel elezioni del 1948 quando le sinistre coalizzarono nel FRONTE POPOLARE:Fu la fine dei socialisti che primo partito delka
sinistra alle elezioni del 46 si ritrovarono a rimocrhio dei comunisti e ne divennero una filiale riducenodsi ad un partito minore o quasi.Neppure dopo i fatti di Ungheria seppero risollevarsi anzi nel PSI ci fu financo una forte corrente detta " carrista " che appunto sosteneva l'intervento sovietico.Che vergogna ! Ma questi sono fatti di un decennio dopo.


Ci vediamo per il capitolino sulla discesa del Po da Milano a Venezia:episodio basil re nella mia vita di ragazzo.


SEGUE

Ambrogio
28-11-02, 12:45
Ricordo perfettamente le urla di mio padre quando Eimaudi nel 47
nel Governo De Gasperi opera la restrizione brutate del credito e con questo stronca l'inflazione che era l'arma piu' potente in mano ai comunisti.Credo che cio' avvenisse dopo che De Gasperi aveva buttato fuori i comunisti dal Governo.

In famiglia le cose si fecero molto difficili ma la proprieta' del palazzo in Milano ci consenti' di reggere a fronte delle banche.

Scusate se saltello su e giu' ma quando si parla di cose avvenute mezzo secolo fa e' ineluttabile.

SEGUE

Ambrogio
01-12-02, 13:08
La barca parti' dalla darsena di Porta Ticinese a Milano verso le
9 del mattino.Era il 30 Luglio del 1946 e subito imbocco' il Naviglio Pavese che dopo ben quattrdici conche arriva a Pavia
per gettarsi nel Ticino.

Sopra c'ero anch'io ed in divisa dei boy-scouts.Avevo conosciuto questa organizzazione l'anno prima tramite un mio compagno di classe e avevo preso a frequentarla partecipando a qualche campeggio.Facevo parte di un reparto dell'ASCI ( Asssociazione Scautistica Cattoloca It.) in una squadriglia di altri sei ragazzi.Era la squadriglia delle ANTILOPI che aveva un capo sqadriglia,un vice ed un " addetto ai materiali " per lo piu'materiale da campeggio
ed annessi.

Dello scautismo mi piaceva prima di tutto il senso dell'esplorazione e dell'avventura poi il fatto di essere responsabilizzato e motivato.Tutto il contrario dell educazione impartita dai Rev.Padri Gesuiti.Era un tipo di educazione molto inglese e del resto il suo fondatore Lord Baden Powell lo era ed aveva fondato gli scouts addirittura durante la guerra anglo-boera precisamente durantre l'assedo di Mafeking.

Essendo ancora vivo in me il ricordo dei Balilla tutto consifderato
classifivavo gli scouts come dei Balilla " democratici ".Io i balilla li avevao conosciuti piu' che altro per le sfilate e per la previdenze
di cui anch'io avevo goduto ( colonie estive,cure specialistiche etc.) ma la differenza la vedevo.I balilla erano una organizzazione improntata sul patriottismo nazionalistico ed era
legata strettamnente con il Partito Nazionale Fascista ai cui valori ( non dico ideologia ) si ispirava.Data la guerra la mia partecipazione all' Opera Nazionale Balilla fu molto limitata ed avveniva sopratutto in sede scolastica e fino al 1941 quando fui mandato in Collegio a Clusone.Ricordo soporatutto le sfilate
nella varie feste nazionali o i saggi ginnici a scuola.Pero' anche i
balilla qualche cosa mi diedero sopratutto il senso della Nazione tanto che reputo la mia educazione una miscela tra I Baòlilla e
e lo scautismo..

Devo dire che ques'utlimi mi infuenzarono molto di piu' se non altro perche' questa esperienza la feci quando ormai avevo tra
quattordici anni e oltre mentre la prima era qulche cosa che
apparteneva ancora all'infanzia.Devo anche dire che lo scoutismo era qualche cosa di ben piu' formativo che non i Balilla dando al ragazzo delle vere responsabilita'.

" SE VUOI DA QUALCUNO UN APPORTO DAGLI UNA FUNZIONE" era una delle massime di Lord Baden Powell.Peste e corna degli
inglesi ma occorre dire che lo scoustismo era l'espressione del meglio dello spirito inglese.Leggevamo Kipling con tutto cio' che esso significava.Non dimentichiamio che l'Impero Ingkese si era formato non solo per i grandi interessi che ne erano all'origine ma proprio anche per il senso dell'avventura e dell'esplorazione
che fu proprio degli ingelsi per secoli fino a portarli a dominare il mondo con in piu' il senso della " Mission " tipica protestante
che dava all'esplorazione all'avventura anche una motivazione religiosa.Vediamo che la vicina cattoloca Irllanda l'unica cosa che combino' fu solo una gran quantita' di emigranti ìa causa della miseria.Esagero un po' ma un fondamento c'e'.

Fu durante un campeggio sul Lago di Como a Piona che fu offerta al mio reparto una tipica lancia quelle con il divanetto verso poppa e tre postazioni per rematori.,Era in pessime condizioni e per questo fu chiamata " SCASSA ". Non co chi fu ma qualcuno forse il nostro capo-reparto che poi era anche un prete lancio' l'idea di mettere a posto la Scassa e andare da Milano a Venezia navigandoi prima sul Ticino poi sul fiume Po' e poi in Laguna.

Lavorammo qualche settimana nel mio cortile per sistemare e
riverniciare la barca e come ho detto il 30 Luglio del 46
partimmoa dalla Darsena di Porta Ticinese.

Eravamo in undici.A parte il prete che stava sempre a bordo eravamo divisi in due squadre di cinque che si alternavano giorno dopo giorno.Cinque stavano in barca e cinque andavano in bicicletta.Quelli in bicicletta erano a loro volta divisi in due suadre.
Una di tre ragazzi doveva provvedere alle provviste , cucinare un pasto a mezzogiorno previo appuntamento di tutti in un dato
punto del fiume che stabilivamo su carte militari 1:100.000 utilizzate sia dalla barca che dai ciclisti.Alle sera provvedenao a stablire con lo stesso sisytema il lugo dove sitemare le tendfe per la notte etc.Alla sera poi dopo cena si accendeva anche un grande falo' che serviva amnche a temnere blontane le zanzarte che a miliardi infestavano quelle zone.

C'era poi una suadra di due ragazzi che seguiva il piu' possibile dagli argine la barca per ogni evenienza ed inoltre la precedeva
quado era prossimo un ponte di barca ( ponti stradali veri non ce ne erano piu' essendo andati tutti distrutti ( e individuavano il punto dove la barca poteva passare segnalandolo con due grandi bandiere rosse.Se nessun punto era praticabile allora si
chiedeva agli addetti di aprire il ponte cosa che ci veniva sempre concessa senza difficolta'.

Fu una grande avventura ed un grande espertienza che ci mise a contatto con la realta' di una vasta zona 'd'Italia nell'immediato dopoguerra ed inoltre ci permise di vsitare citta' come Pavia,
Cremona,Mantova,Ferra,Chioggia.

Questa era il tipo di avventura che ci permise di uscire della nostra psicosi di esperienze belliche che erano state la nostra vita fino al 1945 e di cui Vi ho gia' detto.In un certo senso ci " guari" dalla guerra anche se i posti che attraversavamo portavano ancora i segni e comunque la memoria della guerra sopratutto nella sua fase finale.

ma del viaggio Milano-VeneZia vi parlero' in seguito in dettaglio:intanto Vi basti sapere che in tutto restammo fuori un
mese completo dando notizie a casa per posta e ricevendo da da
casa solo un paio di fermo-posta.

SEGUE

Un saluto a tutti e buona domenica.Finalmente non piove.
Ma e'possibile che ad ogni pioggia stagionale vien giu' mezza Italia? Al tempo dei Balilla io non ricordo cose del genere.

Il mio amico Prof:Florianio Villa presidente dei gelogi dice che
questo e' dovuto a tutti gli abusi,speculazioni.manefregheismo
del regime attuale partendo dal 1845.C'erano piu' geologi al tempo dell'Impero Romano e quello che dicvevano veniva rispettato.Il primo dovere di una Stato dovrebbe essere quello di
avere cura del territorio sul quale sorge.Invece...........l'inmcuria e' stata massima ed ora i risultati si vedono e si toccano.


CIAO TUTTI !

Ambrogio
03-12-02, 17:12
Quel giorno 30 luglio 46 arrivamm a Pavia e dopo l'ulima conca doppia scendemmo nel Ticino.Il campo quella sera lo piantammo in Borgo Ticino , il gruppo di case che fronteggia Pavia e dal quale
si ha la vista panoramica di questa citta' di impronta
Longobarda che visitammo come il giorno prima avevamo visitata la Certosa di Pavia , abbazia viscontea tra le piu' sontuose d'Italia.

Daghela a lur la carne grasa ( datela a loro la carne grassa )
ci grido' una donna di Borgo Ticino volendo con cio' significare che noi eravamo in sostanza dei privilegiati. e in realta' alla fine era proprio cosi'.Di Pavia ricordo il ponte Vecchio distrutto daegli aerei alleati e le cui rovine si vedono ancora ogg a monte del ponte ricostruito.

Il mattino dopo entravamo nel Po' al Ponte della Becca e qui devo fare una divagazione necessaria su che cosa e' il fiume Po'.
Il Po non e' solo un fiume.E' un mondo a parte per lo piu' ignorato
dagli italiani che a male pena lo hanno intaevisto dal treno o dall'
austostrada quando lo attreversano.Il mondo del Po' e' dato dal
fiume stesso e da una striscia di terra larga qualche chilometro
o a volte poche centinaia di metri.In detto mondo entrano a
male pena le sue citta' rivierasche tipo Mantova.Cremona,Ferrara.

E' un mondo fatto di grandi prospettive ,di argini, golene e spiagge deserte.L'effetto che ha su chi lo accosta magari per caso e' quello sentirsi respinto se non si hanno quelle
caretteristiche umane peculioari di chi vive sulle sue rive.Animo rude e facile a infiuammarsi ma sostanzilmemnte generoso e
pieno di umanita',ESTEMISTA E PRUDENTE ALLO STESSO MODO

Questo mondo lo ha ben descritto Guareschi ma anche il pittore Naif Ligabue poer il quale la zona del Po e' l'unica che abbia prospettive di dimensioni americane e forse per questo e per la sua gran massa d'acqiua spaventa specie chi non ha dimestichezza con lui.E' un ambiente che ha avuto tanta parte nella nostra letteratura , nella pittura, nella musica ed anche nella vita spirituale con le grandi Abbaazie di San Benettto Po e di Pomposa.Resta un ambiente " isolato " dai gradni argini maestri
una spoecie di enclave misteriosa e solitaria,un mondo a se'e on dico piu' altro.D'inverno nebbia nebbia e ancora nebbia.

Il cambio di dimensioni dal Ticino al Po' lo notammo subito cpme
notammo anche subito degli strani " lavoranti " che sulla riva
facevano uno strano lavoro.Cribbiavano della sabbia e poi la facevano passare insiema acqua su un grande piano inclinato di legno per poi trattare la sabbia residua in una grande padella piatta sopra al fuoco.Ci spiegarono che cercavano l'oro le cui
pagluizze provenienti dalla zona di Pestarena nella Valle Anzasca abbondavano venedo gettate a riva dalla corrente.

L'oro allora costava ben 900 lire al grammo e cosi' quello che raccoglievano a fine giornata bastava a tenere in piedi le loro
famiglie.l'ORO CE' ANCORA MA DI CERCATORI NEPPURE L'OMBRA OGGI.

Nella zone che attraversammo i segni della guerra c'erano ma non erano molto rilevanti dato che la guerra era passata senza
sostarvi.I danni maggiori erano dati dal fatto che non esistevano piu' ponti stradali ed erano stati riattati solo pochi ponti ferroviarii di cui l'unicoi rimasto pressocchje' intatto era il ponte della Becca.Al posto dei ponti stradali vi era un quantita' di ponti di barche sorvegliati da addetti ,ponti che venivano aperti in caso di necessita' di navigazione.

La gente del Po ricordava soprattutto gli ultimi giorni di guerrra
con la ritirata dei tedeschi che utilizzavano tuttii i mezzi possibli
per passare il fiume,financo cavalcando le vacche e usando gli armari a mo' di barche.Lungo le rive magari nascoste dalla
vegetazione quanita' di munizioni abbandonate di tutte le specie.
Capitava di andare a fare i propri bisogni e di ritrovarsi su cataste di proiettili di cannone o di mitragliera pesante.Il peggio pero' erano le mine.Specie nel Delta era moltissimo il terreno ancora minato e un volta senza saperlo mettemo le tende proprio vicino ad uno di quei campi e fummo avvertiti del pericolo solo al mattino dopo da uno sminatore che faceva il suo lavoro e che attese che il primo di noi uscisse e mentre stava per mettere i piedi
nel campo minato ci diede una voce.

Anni dopo vidi a Ravenna una grande targa a ricordo di tutti gli sminatori caduti in quel pericooso lavoro.Erano diecine e diecine di nomi.

.....e per loro torno' a fiorri la terra !

Stava scritto in fondo alla grande lapide e nel ricordo di quello sminatore che quel mattino ci aveva evitato un pericolo gravissimo mi resto' impressa per sempre.

SEGUE

Tomás de Torquemada
04-12-02, 07:48
Originally posted by Ferruccio
Il mattino dopo entravamo nel Po' al Ponte della Becca e qui devo fare una divagazione necessaria su che cosa e' il fiume Po'.
Il Po non e' solo un fiume.E' un mondo a parte (...)

Grazie per la bellissima (come sempre...) descrizione, caro Ferruccio... Anche se dal profondo Sud, ho sempre avvertito il fascino del grande Po... :)

Ciao.

Ambrogio
05-12-02, 17:55
E' certo che la discesa del Po fino a Venezia fu una bellissima avventura ma era una avventura ben divesra da quelle che avevamo vissuto fino al'anno prima e che tanto ci avevano
influenzato negativamente fino a renderci degli autentici disadattati in tempo di pace.

Quando era il nostro turno sulla barca ci godevamo sempre mutevoli panorami fluviali.Ci colpiva come colpisce ancora il grande silenzio che incombeva sul Po dovuto ai grandi argini maestri e ai boschi sopratutto di pioppi che filtravano i rumori di fondo ieri come oggi.

Sul fiume quasi nessuno, solo qualche pescatore mentre essendo il Po in periodo di magra lasciava scoperte grandi isole o spiagge di sabbia bianca ornate da resti di alberi che assumevano l'aspetto di sculture moderne.Pochi allora gli uccelli che invece oggi sono tornati sul fiume tipo aironi bianchi e grigi,garzette,cavalieri d'Italia etc..Penso che propabilmente se li fossero mangiati tutti negli anni di fame delle guerra.

Un giorno fummo " distratti " da una personaggio inconsueto.
Una prostituta " fluvale " che doveva avere come clienti gli addetti
alla ricomparsa navigazione per trasporto materiali poveri ci segui' per un buon tratto incitandoci a servirci di lei e illustrando anche le sua capacita' e bellezze anche tirandosis le
sottane.Saltellava sulla riva e ci chiamava " umanciu' "
proprio come nel film Amarcord fa il personaggio della Volpina
allupata perenne.

Il sacerdote che era con noi faceva finta di niente ma poi incitava ad accellerare la remata. Un giorno e fu l'unico di tutto il viaggio
fino a Venezia si levo' un vento esattamente da ovest che ci
accompagno' per tutta la mattinata.Cosi' potemmo alzare un alberetto di cui era dotata la barca ed innlalzare una primitiva vela quadra.Quel mattino non si remo' e fummo spinti dal solo vento.Comunque quando si stava sulla barca i contatti con
l'ambiente umano di quei posti era molto poco cosa invece che avveniva quando era il turno di andare in bicicletta o nella squadra .....annonaria o in quella di assistenza logistica
alla barca.

Potemmo vedere cosi' diversi paesi e frazioni e cascine e parlare con la gente.La guerra aveva lasciato tracce e vi era grandfe
poverta' anche se con un provvedimento molto criticato dagli agrari c'era stata l'imposizione di braccianti sulla base della superficie della aziende agricole cosa che da un lato aveva reso
difficile la vita delle predette aziende ma aveva pero' tolto dall'indigenza molti che altrimenti non avrebbero sdputo come
cavarsela.Di buono c'era che essendo tutte zone la cui
economia era basata sull''agricoltura il cibo non scarseggiuava e questo era gia' qualche cosa a paragone con le grandi citta' dove
la situazione non era poi cambiata gran che rispetto al periodo di guerra e dove ce'ra ancora la borsa nera.

Ricordo perfettamente che non appena arrivammo all Po per la prima volta da sei anni vedemmo il pane bianco sottoforma di quei pani a forma di doppio cornetto o di luimaca
fatto di grando duro e che era ed e' bianchissimo.La prima volta che noi lo potemmo avere tra le mani lo giravamo e rigiravamo tra le mani.Del pane bianco noi quasi non avevamo piu' i memoria.La
prima volta addirittura si fece silenzio.Neanche fosse stato un meteorite piovuto sulla terra da chissa' quale mondo.

Comuqnue quando si andava in biciletta i contatti con le gente sia sulla riva sinistra che sulla riva destra del fiume erano frequenti.
Erano per lo piu' zone di " sinistra " ma sempre fummo accolti bene ed aiutati nei rifornimenbti di acqua , verso il Delat anche di legna da bruciare che in quelle zone scarseggiava.

Un giorno incontrammo un tipo di tragjhetto molto
primitivo detto a " pendolo ".Consisteva di una cima molto
robusta e lunga quasi un kilometro agganciata ad un' ancora ben sistemata.La lunghezza della fune permetteva ad una barca
con l'aiuto del timone opportunamente manovrato di spostarsi da una riva all'altra.Era un traghettamento molto lento ma aveva il
pregio di non avere bisogni di motore.Roba arrivata a noi probabilmente da centinaia per non dire migliaia di anni prima.

Andava tutto bene salvo il fatto che avendo il prete che era anche il nostro capo sbagliato totalmente i suoi calcoli ci
accorgemmo che i soldi che avevamo portato erano insufficineti
pertanto fummo costrette a ridurre i nostri acquisti di cibo
all'essenziale.Cio' ci provoco' tra l'altro quello che doveva essere un inizio di scorbuto da mancanza di vitamine che solopoteaavno
venire dalla verdura fresca e dalla frutta che avevamo abolito.Personalmente rimediai fermandomi quando ero di turno
in biccletta nelle cosidette "anguriere."
Era capanne fatte di frasche ingiallite e seccate dal sole dove si potevano mangiare angurie ed anche i meloni.C'erano della
panche e qualche volta anche i tavoli.Le angurie erano sistemate in cassoni pieni d'acqua che veniva cambiata qualche volta al giorno e cosi' le angurie stavano un poco piu' fresche.
Oggi le auguriere sono pressocche' scomparse e quelle che sopravvino campano abbastanza male malgardo siano sistemate in tuttaltro modo che quelle di allora.La gente reputa di perdere
in immagine frequantandolw.Magari comperano le angurie ma pochi si siedono.Cosi' e' qui da noi.

Un giorno alla sosta del pranzo, mentre stavamo sulla riva destra del Po dopo Ferrara mentre bighellonavo mi imbattei in quello
che doveva essere una volta un natante.Consisteva in un
barcone grande collegato ad un'altro barcone piu' piccolo da un qualche cosa come una ruota.Stavo chiedendomi che cosa potesse essere stato dato che stava a secco ed aveve l'aspetto malandato avendo ormai la vernice ed i calafati in condizioni
miserevolie quando un contadino dietro di me grido' in dialetto
ferrarese:

Questo e' l'ultimo mulino de Po.Ragazzi , guardatelo bene !
Non lo vederete mai piu' !

Capii allora che cosa era quello strano natante abbadonato.Anni dopo venni a sapere che quello era stato veramente l'ultimo mulino del Po e precisamente quello appartenuto al Senatore
Arlotti di Ferrara,gran commerciante di granaglie che aveva voluto conservare almeno un mulino in funzione.Era stato proprio su
quel mulino fluviale che Riccardo Bacchelli si era impratichito
su tutto quanto riguardava la molitura e sulla nomenclatura delle
varie parti dei mulini fluviali e sulle manovre che esso comportava sia per lavorare che per spostarsi.Seppi anche che pocho tempo dopo da quando lo avevo visto il mulino era stato bruciato per la paura che sollevandosi a causa di una delle fequenti piene
andasse a danneggiare qualche ponte di barche.Peccato non sia
stato smontato e salvato:oggi avremmo un importante ricordo del mondo contadino e della nostra storiaa compresa l'iniqua tassa sul macinato che cosi' malamente aveva influenzato la vita sociale nell''800 in quelle zone gia' cosi' critiche..Mi raccomando.chi non lo ha letto vada a comperare " Il Mulino del PO e mi ringraziera'.E' meglio di un gran libro di
storia patria e certi personaggi come Scacerni e Dosolina non li
dimentichera' mai piu'.

Aggiungo che il Sen Arlotti non pote' vedere la fine di quel
mulino.,Fu fucilato a Ferrara nel Gennaio del 44 da un gruppo di fascisti repubblicani per vendicarsi dell' uccisione del Federale Guagnellini.Il Sen. Arlotti era un antifascista e' vero ma l'uccisione
di Guagnellini era stata opera di comunisti ed era avvenuita del quadro della loro strategia di attizzare la guerra civile puntando
proprio sulla reazione degli estremisti che avevano perfettamente abboccato all'amo.Guagnellini era un moderato e per questo anche fu tolto di mezzo.Scusate la digressione ma quando ci vuole ci vuole.

Segue


Un saluto a tutti.

Ambrogio
06-12-02, 19:59
Avrete forse notato come parlando del Po non ho menzionato ne' Guareschi ne' Peppone ne' Don Camillo.Perche' ? Perche' nel 46
pochi conoscevano Guareschi ed i suoi personaggi gli stavano ancora nella penna.Questo Vi fa capire di quanto anni fa sto parlando.

Intanto che procedevamo vcerso Venezia notavamo come lo
Stato Italiano non era gran che presente.Soprattutto facevano difetto i carabinieri specie in Emilia.Qui si sembrava si fosse quasi al Soviet.

In proposito Vi racconto un episodio fortemente comico.Eravamo
a Ponte Lagoscuro pochi chilometri da Ferrara quando ci venne voglia di visitare uno zuccherificio.Chiedemmo e ci fu consentito.
Fummo ricevuti dalla Direzione che ci accolse in uno stanzone.
La Direzione era composta da un Direttore piu' alcune altre persone.Piu' che una Direzione normale era un Soviet e sopra
aveva grandi ritratti di Marx. Engels, Lenin,Stalin.Mao no perche' allora nessuno lo teneva ancora presente.

Noi eravamo come sempre accompagnati dal nostro prete che pero' vestiva pure lui uan divisa da scout e pertanto non era riconoscibile come sacerdote..

Il "Direttore " accogliendoci prima della visita intavolo' discorso con il nostre prete e dopo alcuni convenevoli gli fece alcune domande tanto per rompere il ghiaccio trasudando anche
una certa curiosita' su cosa realmente noi fossimo.

Ad un certo punto gli butto' li tanto per " inquadrarlo ": che cosa Le piace di piu' nella vita ?
Le piace mangiare bene ? No rispose il nostro Capo.

Silenzio ...sorpreso dell'interlocutore e quindi altra domanda:
allora Le piace il vino ? No rispose ancora il nostro.

Silenzio prolungato, pieno di interrogativi e di preoccupato
stupore da parte del " Direttore " e dei suoi collaboratori.Quindi altra domanda:
allora Le piace fumare......no non fumo fu la risposta.

A questo punto il silenzio si fece ancora piu' .....silenzio mentre gli astanti cominciavano a tradire nelle espressioni una certo
disgusto.A questo punto la domanda risolutiva :.
ma allora se a Lei non piace mangiare bene,non piace il vino, non piace il fumo vuol dire allora che almeno va matto per le donne !

Noi eravamo li che ascoltavamo una tale inquisizione e ci chiedevamo come sarebbe andata a finire.

La riposta fu ancora negativa.A questo punto il silenzio si fece tombale e prolungatissimo finche' Capo del Soviet sbotto' ad alta voce:

Scusi ma Lei allora cosa sta al mondo a fare ?

Dopo Pontelagoscuro raggiungemmo la grande conca di Volta Grimana ,ancora presidiata dagli inglesi e raggiungemmo Chioggia
incrociando sia l'Adige che il Brenta.Chioggia ci accolse con una fila si escrementi uimani che galleggiavano sul filo della corrente e che mi vidi sfilare sotto la prua.

Chioggia era ( ed e' ancora ) bellissima.Una cittadina di pescatori
e di ortolani nella frazione di Sottomarina quandoi non era ancora stata sommersa dagli albergjhi.Allora era poverissimama intatta
ed era un grande spettacolo vedere i canali e la laguna ed il
marei ngombri di pescherecci e di paranze con le grandi vele coloratissime ognuna diversa dalle altre.I pescherecci non avevano nella quasi totalita' un motore e solo qualche anno dopo ebbero i primi diesel a un cilindro slolo..Erano svedesi .

Sembravano dei grossi funghi e per farli partire dovevano introdurre da una valvola una piccola carica di esplosivo con miccia che scoppiando provocava la partenza del motore.
Ve lo immaginate ?

Dovevano fare tutto a vela o a remi compreso l'arrivo con il pescato quando in assenza di vento prendevano il canale di ingresso dal mare in laguna con spreco di tempo e fatica enormi.La vita dei pescatori allora non era gran che diversa da
quella dei pescatori di duemila anni prima !

In laguna su potevano i vedere ancora delle grosse imbarcazioni da carico con i pennoni e le vele.Velieri magari varati cinquanta e e piu' anni prima seppur con motore ausiliario venuto dopo.

Le case avevano i tipici colori lagunari e lungo le calli sedute sui gradini di casa una quantita' di donne lavorava al tombolo.
Una di loro intonava una canzone di quell'epoca e tutte
seguivano e la canzone si spargeva come un gigantesco domino
per tutte le calli di Chioggia.Altri tempi , altro mondo , altra Italia !

SEGUE

Tomás de Torquemada
07-12-02, 05:26
Originally posted by Ferruccio
La riposta fu ancora negativa.A questo punto il silenzio si fece tombale e prolungatissimo finche' Capo del Soviet sbotto' ad alta voce:

Scusi ma Lei allora cosa sta al mondo a fare ?

E a quel punto come è finita? Il prete che ha risposto? :D

Ciao. :)

Ambrogio
07-12-02, 10:50
Originally posted by Tomás de Torquemada


E a quel punto come è finita? Il prete che ha risposto? :D

Ciao. :)


Caro Tòmas ,

ho scritto " la risposta fu negativa ".Il prete disse no, non vado a donne.Ti assicuro che il " soviet " lo squadro'anzi ci squadro' veramente male dopo di che il capo sbotto'come ho detto: ma Lei che cosa sta al mondo a fare ? Forse aveva pensato.Questi qui sono....dei c..............

Comunque fu una scena veramente da Peppone e Don Camillo.

Un saluto e buona domenica.

Ambrogio
07-12-02, 14:25
Originally posted by Tomás de Torquemada


E a quel punto come è finita? Il prete che ha risposto? :D

Ciao. :)

Scusa Tòmas, non avevo capito bene la tua domanda.Il prete non rispose nulla e all'ultima domanda del "Commissario del Soviet" segui' solo il silenzo e la facce stupefatte degli astanti come ho detto prima..

A quel punto cosa vuoi riospondesse il nostro prete.Avrebbe dovuto tradirsi e dire chi era ma non lo fece.Scusa la mia disattenzione.

Un saluto e buona domenica.

Tomás de Torquemada
08-12-02, 03:48
Originally posted by Ferruccio


Scusa Tòmas, non avevo capito bene la tua domanda.Il prete non rispose nulla e all'ultima domanda del "Commissario del Soviet" segui' solo il silenzo e la facce stupefatte degli astanti come ho detto prima..

Eh! Eh! Immagino davvero che scena... :):):)

Grazie e buona domenica anche a te.

Ambrogio
09-12-02, 12:21
A Chioggia restammo due giorni e tre notti.Aevvamo messo le tende sulla spiaggia in laguna lato di Sottomarina.Allora n'n vce'ra neppure l'omnbra della esplossione di costruzioni, di alberghi in particolpare.Sttomarina era tutta ortaglia e questo era il lavoro dei " marinanti " cosi' ci chaimano gli abitanti di quella frazione di Chioggia,in eterena contrapposizione con i pescatori di Chioggia.

Molte la baruffe dentro le faimose osterie e non per nulla Chioggia e' la protagonista delle famose " Baruffe Chiozzotte " di Goldoni che e

Ambrogio
09-12-02, 13:01
A trovare trame per le sue commedie Goldninon faceva molta fatica.Se le trovava tutte le mattine in triibunale.

A Chioggia notammo che il dialetto era un poco diverso dal solito
dialetto veneto.Cio' era dovuto alla guerra con Genova di duecento anni fa prima quando Chioggia era stata occupata dai Genovesi per almeno ventanni e cosi' la loro permenenza per via di matrimoni etc.aveva finito per modificare anche la lingua.Poi i genovesi erano stati sconfitti dai Veneziani.

Tramite conoscenze del nostro prete sia a pranzo che a cena eravamo ospiti del locale Isituto dei Salesiani.Quando andavamo
la'' incrociavamo una piccola folla di ragazzi e ragazzini che venivano aiutati e rifocillati dai Padri Salesiani

Erano ragazzi ormai senza piu' famiglia conseguenza della guerra soprattutto quella combattuta tra Rimini e le Valli di Comacchio.
Quei ragazzi non avevano piu' nulla e l'unica risorsa per loro erano i salesiani che davano loro da sopravvivere e cercavano di fare loro scuola.Il loro dormitorio erano vecche imbarcazioni in disarmo ancorate sulla parte finale del canale San Domenico
la' dove non ci sono pescherecci.Erano burci,maone,vecchi pescherecci,tartane le cui stive erano state tranutete in dormitori.Figurarsi il freddo e l'umido in inverno!

Ricordco che tale massa di ragazzi era molto turbolenta e manesca tanto che all'ingresso i Padri Salesianoi avevano fatto affiggere un manifesto che vietava l'ingresso con in tasca armi ta da taglio e bastoni.Pensandoci sento ancora oggi una stretta al cuore.Questo anche era l'Italia del 1946 !

Il giorno 16 Agosto vcerso le ore 10 partimmo con la barca per Venezia.Io avevo chiesto l'onore di stare in barca invece che in bicicletta per arrivare a Venezia dalla laguna.Sperimentammo che la laguna e' in sostanza un prato allagato perche' subito ci
arenammo e cosi' imparammo che li' si dovevano serguire i canali
navigabili segnalati da briccole.Costeggiammo cosi' i murazzi e passammo davanti a Pellestrina ,e San Piuetro in Volta lasciando
sulla destra il relitto del transatlantico Conte di Savoia.

Arrivammo a Venezia passando tra la Giudecca e l'Isole di San
Giorgio e quasi un motoscafo americano ci sfascia perche' a causa
della sua velocita' eccessiva ci spalanco' l'acqua sotto e ci mando' a sbattere sul fondo.

L'approdo fu al ponte delle Paglia ( quello che fronteggia il Ponte dei Sospsiri ) ed io notai sul libro di bordo:Ore 16.20 arrtivati a Venezia.Poi andammo alla Chiesa di San Francesco dove trovammo i nostri ciclisti.Ci restammo con le tende nel cortile tre giorni durante i quali giravamo per Venezia anche in barca facendo sghignazzare i veneziani dato che noi remavamo come solito da noi e cioe' con i remi a coppia il che signiifcava che ogni tanto remavamo sui........muri.Le gente ci guardava dai ponti:
eravamo il divertimento di tutta Venezia.

Non dimentichero' mai mentre ci avvicinavamo a Veenzia
il sorgere all'orizzonte porima del Campanile di San Marco e poi del resto come se un invisibile martinettio idraulico lentamente facesse sollevare gli edifici piu' alti di Venezia fino a che Venezia di fu davanti per intiero.Non c'e' modo migliorre di arrivare a Venezia ma oggi i vaporetti per Chioggia sono stati abolti e ci si
va in filobus con traghetto ad Alberoni e a Malamocco.
Passati tregiorni ci spostammo con la barca all'Isola di Mazzorbo
vicinissima Burano ma ogni tanto tornavamo a Venezia tutto a remi.Avevamno messe le tende in un forte della marina della Ia Guerra Mondiale i cui cannoni da 380 avevano tuonato per mesi durante le battaglie del Piave.

Visitammo cosi' Murano.Burano e il convento di San Francesco al Deserto ed anche Torcello.In laguna c'erano solo pescatori e silezio.Indimenticabile !Burano e bellissima .Oggi poi hanno
restaurato tutto financo hanno priìbito usare i parabordi di plastica e rimesso in funzione gli ormeggi con bastoni infilati obliqui nel fondo su cui la barca appoggia la modanatura metallica del bordo.Sempre tante le donne che lavoravano ( oggi non piu')
al tombolo e al canto di canzoni popolari come gia' avevamo visto a Chioggia.Stesse anche la canzoni .Oggi i pizzi venduiti vengiono dalla Cina salvo quelli fatti ancora a mano che costano un occhio
a dir poco.

Comunque da allorav sono sempre rimasto moltolegato a Chioggia ma anche a Venzia ed alla sua laguna.Che bello e' il paese in cui viviamo Certe volte ho l'impressione che in fondo non lo meritiamo.



SEGUE

Ambrogio
10-12-02, 17:39
Arrivo' il momento di tornare a casa e spedimmo per ferrovia la nostra scassatissima barca.Noi avremmo seguito di li' il giorno
dopo.Ricordo l'ultima sera sullì'isola di Mazzorbo di fronte a Burano.

Non avendo piu' la barca volevamo chiedere un traghetto a qualche barca di passaggio e ci eravamo messi sulle fondamenta
vesro il canale ognuno con una torcia in mano e distanziati di qualche metro l'uno dall'altro.faceva buio.Io ero il primo della fila e vidi arrivare una di quelle imbarcazioni lagunari a remi dette " topi Allora di fuori bordo non c'era neppure l'ombra.Il barcaiolo remava con i due remi incrociati alla " valligiana ".

Io gli chiesi:scusi per piacere potrebbe traghettarci a Burano ?

Il tipo alzo' lo sguardo e vedendoci comincio' a gridare:

I FULETT ! I FULETT ! ( i folletti, i folletti ) e si allontano' remando
molto velocemente verso l'isola di Torcello ! Sembra un motoscafo.

Facemmo il viaggio di ritorno a Milanoin treno a tappe.Quelli in bicicletta seguivano.Lo spettacolo era desolante:tutte le stazioni erano rase la suolo menttre i ponti erano stati rabberciati alla meglio con piloni fatti di travi di legno.Ricordo che passai il ponte ferroviario di Desenzano seduto sui di un respingente del treno e avevo le vertigini !

L'Italia era in pezzi.Eravamo degli sconfitti ma la voglia di ripresa,di fare,di lavorare, di rimettersi in piedi era tanta.

Onore alla generazione che rimise in piedi l'Italia da tante rovine!


Un saluto a tutti


La prossima volta di raccontero' il GUZZINO 1947.Oggi neanche a un ragazzo regalassero una Ferrari farebbe altrettanto effetto.

UN GUZZINO ! Il sogno di tutti noi ragazzi insiema alla Vespa e alla Lambretta.

Ambrogio
15-12-02, 14:23
Dovendo pensare a qualche cosa che simbolizzi il 1946 non posso non pensare al Guzzino, la piccola motocicletta delal Guzzi 65 cc
trazione a catena.

Subito dopo la guerra era molto sentito il bisogno di avere qualche cosa con il quale potersi spostare e risolvere cosi' i problemi basici di spostamento sopratutto da casa al lavoro.

La voglia di vivere o meglio di rivivere faceva il resto.Fu cosi' che
la motorizzazione riprese e all'inizio non furono certo le Fiat 500 t ( come ho detto consegnate all'inziio addirittura senza gomme ) che risolsero la situazione.

L'inizio della motorizzazione fu dato da due piccoli motori da applicare alla bicicletta di il cui piu' venduto fu il cosidetto
MOSQUITO un trappolino di 38 cc che applicato ad una bicicletta
trasmetteva il moto alla ruota posteriore e mezzo di un rullo rigato. Faceva appunto il rumore di una grssso moscone da cui il nome.
Con quello si faceva di tutto compreso portare sulla canna qualcuno o meglio qualcuno per chilometri.L'altro era il CUCCIOLO un 48 cc a quattro tempi molto piu' veloce e potente che trasmetteva il moto alla ruota posteriore della bici a mezzo della catena.Per le ragazze faceva gra differenza chi aveva o no un Mosquito per andare......imn campagna.

Questi due motorini rappresentarono l'inizio della motorizzazione.
Nel 46 era uscita la Vespa di chiara derivazione aereonautica della Piaggio una moto di nuova concezione definita uno SCOOTER:Fu un successo enorme ma costava parecchio per le borse di allora:Lo scooter Lambretta venne solo qualche anno dopo.

Nel 1947 invece usci' dalla Guzzi una piccola vera motocicletta detta Guzzino che accontentava chi vedeva nello scooter qualche cosa piu' da donna che da uomo e comunque era destinato ad un pubblico piu' tradizionalista e votato anche a viaggi piu' lunghi.

Io lo ebbi in regalo nel Settembre del 1947 dopo una prenotazione di sei mesi ed un costo di Lit.!70.000 allora un cifra enorme.

Ora ve lo descrivo:rosso, con ruoite piu' simili a quelle di un triciclo da trasportoc he a quelle di una bici,diciamo poco piu' delle
ruote di una odierna mountain bike.Motore moncilincro da 65 cc ,trasmissione a catena.Avviamento a pedale.Il cambio era a leva esterna sul lato destro da manovrare a mano , tre marce.

Coanado aria e gas a mezzo di due levette separate poste sul
manubrio lato destro.Frizione a leva lato sinistro sul manubrio.. A
destra un freno manuale con altro freno a pedale lato destro.

Nessun clakson ma solo una tromba a pera il gomma nera che
faceva POTI-POTI .

Nessun sedile o portapacchi posteriore.Marmitta orizzontale
con uscita a mezzo di un piccolo tubo:davano un suono caretteristico,una specie di spetezzamento inconfondibile.
Telaio con cerniera al centro che permetteva alla moto di ripiegarsi contratata pero' da due grosse molle.Cio' dava una
andatura da cammello che si accentuava nel caso di strada irregolare.

Questa era la moto base che poi ciascuno modificava a volonta' anche perche' ccsirono molti dispositivi di " correzione " negli
anni successivi quali:clakson elettrico, manopola del gas a
rotazione.cambio a pedale,portapacchi posterie.,
marmitta meno " spezzante", una testina piu' compressa detta "
Milano-Taranto" che montata al posto di quella originale
permetteva maggiorvelocita' e rupresa.

Il motoire a due tempi non permetteva di tenere l'andatura
con il gas sempre aperto in quanto facilmente la candela si sporcava.Questo rendeva necessario ogni uno due minuti di togleire il gas per spezzare il velo d'olio nel cilindro onde come ho detto non sporcare la candela.Comunque questa si sporcava spesso rendendo necessario fermarsi per pulira.Cio' aveva come conseguenza che i, filetti dei cilindro si usuravano molto e cio' fece si che un giorno fermo in attesa di passare davanti ad un vigile,quandi diedd gas cio'provoco' lo " sparo " della candela fino
ai piedi del vigile stesso.Dovetti fermarmi per raccoglierla e
cercare di riavvitarla ma era caldissima e mi scottavo.,Una scena buffissima cui asistettero diecine di persone divertite nel
vedermo cercare di prendere la candela ma lasciarla subito.

il GUZZINO fu un mito di quei tempi e lo ricordo ancora con commOzione.Nella scuola ero stato preceduto l'anno prima nel possEdere una moto solo da un certo CIRLA di una
famiglia di proprietarii di cartiere che pero' aveva avuto in regalo
ancora prima di Vespa d Guzzino uno scooter per paracaduti inglesi.

Era tutto ripieghevole . 98 cc , molto absso.L'avviamento avveniva in corsa spingendolo e cio' non era molto agevole perche' lo sccoter poteva anche scappare di mano.Comicissmo
con tutto cio' Ciaal era ritenuto un privilegiato porche' ne aveva uno.

Altri tempi ragazzi ! io mi sentivo UN RE con quel trabiccolo!

ùSe ruiescoi nei prosismi giorni mando una foto perdhe' tutti vedqno che cosa erqa UN GUZZINO.
Era un poco la Harley Devidison di quel tempo !

Un saluto

Ambrogio
18-12-02, 10:39
Noi di Porta Vittoria attendevamo la festa del Centenario dell Cinque Giornate di Milano.Sapevamo che era prevista una grande manifestazione e ci aspettavamo qualchcecosa che risollevasse il nostro spirito patriottico dopo tanta umiliazione.

Andai cosi' insieme a mio nonno a vedere la sfilata che pero' fu tuttaltra cosa da quello che ci aspettavamo.Il corteo era diviso in base ai varii partiti e consisteva di formazioni di partigiani o sedicenti tali che sfilavanmo dietro la insegne dei rispettivi partiti le quali abbondavano ed erano ben di piu' di quelle italiane delle quali c'era anche carenza data l'epurazione di quelle vecchie con lo stemma sabaudo e dato il disinteresse della gente a provvedersen di nuove.Ricordo un signore cliente di mia pladre dire a dei muratori che stavano facendo dei lavori di ripristino alla sua casa:quello tiratelo via.Non serve piu'.---Quello era il portabandiera sul balcone principale.Il portabandiera sulla
facciata della casa era stato fino alla guerra un qualche cosa di
praticamente obbligatorio.La frase di quel signore era proprio
quanto mai significativa dei nuovi tempi.La avertii come una fine della Nazione !

La sfilata a piazza delle Cinque giornate si trasformo' comunque in una manifestazione politica di parte ed invece di
testimoniare lo spirito unitario di quell'avvenimento cosi' significativo della nostra storia patria mise in luce che ormai era la
fazione a prevalere e cio' anche nella musiche e nei canti che si sentivano.Considerando quello che era la aspettattiva della
sfilata del 1938 e per la ricorrenza del centenario ce ne tornammo a casa molto molto delusi.
Concludemmo che sarebbe stato mloto meglio non andare a vedere ed avere negli occhi ancora e solo la sfilata del 1938
compreso l'ultimo dei Garibaldini ,dei Mille o delle Argonne del 70 non importava.

Eravamo in piena campagna elettorale del 1948 e dunque potete immaginare quale contaminazione ne subi' la celebrazione del Centenario delle gloriose 5 GIORNATE DI MILANO.

Segui' per me un episodio drammatico circa tre settimane dopo episodio che si ricollega a quanto acadde a Milano nell'Aprile del
45.Ve lo raccontero' la prossima volta a chiusura di ERO UN BALILLA:



PS -Tra gli altri nel Marzo 48 sfilarano anche i Comunisti ed in testa avevano proprio la formazione detta VOLONTE ROSSA , una squadra avente sede a Lambrate messa in piedi a scopi
decisamente di intimidazione ed e' a questa formazione che si addebitano diverse imprese di violenza.Fu un quel periodo che
venne assassinato il Direttore de Il Meridiano d'Italia organo del rinato MSI.Abitava in un quartiere vicino a Lambrate.Si chiamava De Agazio.Portavano tutti giacconi di pelle.Questa formazione si dissolse nei mesi successivi e sembra che molti riparassero in Paesi dell'Est.


SEGUE

"Il Ventennio"
21-12-02, 16:39
poitrà l'italia tornare grande, come allora?
NO, finchè rimarrà un solo komunista in giro.:(

Ambrogio
21-12-02, 18:41
Sara' capitato penso a tutti Voi di imbattervi nello scatinato o in un ripostiglio di casa in qualche oggetto li' abbandonato e che
ha la magia di ricordarVi qualche cosa capitatovi molto anni prima.


Bene, succede ogni tanto a me nelrivedcere in una vecchia mazza
da baseball o piu' precisamente da softball ( il baseball per ragazzi e donne).E' un poco piu' grande di quelle per gli uomini.

E' anche quella un ricordo di scuola.Giocavamo a sofball all'Istituto Leone XIII di Milano tra il 45 ed il 49.Il materiale lo davano gli americani di stanza a Milano e il promotore di quel gioco era niente popo' di meno che il grande pugile Joe Louis , il " bombardiere nero " che era stato in servizio militare proprio a Milano.Io avevo avuto la mazza ed anche un gran guantone da " katcher ".Joe Louis pero' non lo vidi mai.
Lo lasciavo normalmente in portineria per non portarlo su e giu' da casa al sesto piano.Le partite le facevamol in un prato vicino a casa mia.

Ogni volta che vedo quella mazza le dico di cuore :GRAZIE !

Ora Vi racconto perche' e questo e' un episodio del 1948 ma strettamente connesso con i fatti dell'Aprile 1945 e come tale va considerato.

Eravamo a circa uina settimana dalla elezioni dfel 18 SAprile 1948
e l'atmosfera era particolarmente infuocata.Si temeva una vittoria delle sinistre del Fronte Popolare anche se queste avevano dovuto incassare il brutto colpo del colpo di Stato in Cecoslovacchia con relativo lancio dalla finestra del primo Ministro Masarik da parte di comunisti;Tale colpo di Stato alla vigilia delle nostre elezioni era stato per la sinistre una catastrofe.Mi sono sempre chiesto come mai i Russi non avevano aspettato solo poche settimane.Mistero.

I muri erano pieni dei manifesti efficacissimi di Giovannino Guareschi tipo : Nella cabina elettorale Dio ti vede , Stalin no !
oppure quello dello scheletro di prigioniero italiano in Russia che
urlava:Mamma votagli contro anche per me ! Inoltre Guareschi conduceva un campagna sul suo CANDIDO di grande asprezza
e durezza.La vuttoria della DC fu notevolmente anche merito Suo.

Ritornavo da scuola ed ero sceso alla fermata del tram di piazzale Susa quando notai che era in corso un comizio comunista proprio vicinissimo al punto dove era stato ucciso il cieco di guerra Carlo Borsai insieme a Doin Calcagno ed altri.Vi rimando al mio
raccontino su quel giorno riportato nel forum " ESEGESI ".

Stetti li' ad ascoltare per qualche minuto.Ero appoggiato proprio al muro di mattoni rossi dove si notava ancora molto bene un gran sbaffo di sangue ricordo di quelle fucilazioni.Quindi mi avviai a casa per il pranzo.

Mentre procedevo verso casa ad un certo punto sentii il rumore di gente che mi camminava dietro.Mi voltai e vidi almeno una
trentina di adulti che mi seguivano e che avevano un' aria minacciosa nei miei confronti.Io non ne capivo il perche' neppure minimamente anche se percepivo sulle loro labbra il nome di BORSANI.Pensai che era meglio non stare a discutere e accellerai.Loro pure.Io mi mise a correrei e loro pure.
Riuscii ad aumentare la distanza tra me e loro ma era chiaro che
non per questo il pericolo era diminuito.Inseguito da quella masnada arrivai sotto casa e qui mi ricordai della mazza da softball che tenevo in portineria.Salii i pochi gradini della scala,afferrai la mazza e mi misi brandendola proprio sul portocino sbarrandolo tutto.Lo squadrone arrivo' sotto ma vista la mazza non oso' saltarmi addosso anche perche' dove stavo non era possibile aggirarmi e poi la mazza faceva paura.

Cosi' dopo avere bofonchiato quialche cosa sul fascista Borsani
il gruppo di inseguitori si sciolse e spari' come d'incanto.

Tra l'altro la scena del mio arrivo era stato seguita dal balcome del sesto piano da mia mamma e mio fratello che poì non
poterono vederne l'esito con l'effetto " manganello ".

Solo giorni dopo mia mamma venne a sapere nel nostro quartiee che quelle gente era stata aizzata contro i me dalla portinaia di fronte ,comunista, che aveva detto a quelli che stavan seguendo
il comizio che ero io che mettevo la notte i fiori dove era stato ucciso Carlo Borsani il 29 Sprile del 45 il che non era vero.Io non avevo mai messo fiori ai pedi di quel muro anche se quello che avevo visto il 28 Aprile 45 non lo dimenticavo di certo.

In realta' la donna era stata spinta a fare quello che aveva fatto
oer quello che allora si chiamava " odio di classe ".Io ero figlio di un boreghese benestante e proprietario di cxasa e questo bastava perche' io fossi il " nemico di classe " da pestare
quanto meno.Tre anni prima mi avrebbero anche accoppato ne sono certo.Ora avevao rischiato di essere pestato e da una trentina di esagitati.

Il meccanismo di odio cieco e criminale era comuqnue lo stesso meccanismo per il quale nell'Aprile del 45 molti ci avevano rimesso la pelle.Odio di classe, lotta di classe ,guerra civile etc,etc.Questa
era l'atmosfera di allora.Io alle svolte tipo BOLOGNINA non ci credero' mai. Chi ha visto quegli anni NON CI PUO' CREDERE.

E' comunque un fatto che quando rivedo quella mazza non posso fare a meno di pensare " GRAZIE SANTO MANGANELLO ! "

Sapete come anadrono poi le elezioni:A scuola prendemmo in giro a lungo alcuni nostri compagni di famiglie altolocate che avevano atteso i risultati stando a ........Lugano.Li rivedemmo una settimana dopo anzi forse anche di piu'.

SEGUE

Ambrogio
26-12-02, 12:20
Ieri Natale 2002 non ho potuto non ricordare i Natali di guerra il
cui ricordo e' ancora tanto vivo in me sia perche' sono i Natali
della mia infanzia e puberta' sia perche' furono Natali piuttosto speciali.Permettemi allora una piccola divagazione e di rimandarte l'ultimo messaggio della serie ERO UN BALILLA:

Furono Natali sui quali pesaava una situazione nazionale e
sociale sempre piu' pesante a causa della guerra che con il passare degli anni andava sempre peggio.Particolarmente grami io Natali 43 e 44.

Per chi non ha vissuto quei tempi penso riesca ben difficile immaginare un Natale senza luci decorative pev le strade,anzi
senza neppure l'illuiminazione pubblica e magari anche con il coprifuoco dalle 19 alle 6 del mattino.Niente vetrine addobbate
niente regali sfiziosi.Niente rumore di traffico salvo i tram.
Gli spettacoli ed i cinema finivano un'ora prima del coprifuoco.

La gente regalava libri che la lettura era tornata in gran voga dato che la casa ( chi ce l'aveva ancora ) era il luogo dove la gente passava le serate.

Con tutto questo nel Natle del 4o ebbi in regalo una bicicletta da ragazzo marca VELOX e nel 41 l'Enciclopedia dei Ragazzi edita da
Mondadori enciclopedia che mi sara' molto utile per anni e anni.

Era molto comune il regalare ai ragazzi i soldatini con i quali poi si
combattevano accanite battaglie che duravano ore e ore.Nessuno voleva usare i soldatini tedeschi.

Il Natale acquisto' poi per me ancora maggior valore quando stavo in Collegio a Clusone che molte volte appariva piu' come un piccolo campo di concentramento che non Istituto per ragazzi.

E' un fatto comunque che l'atmosfera Nataliziaera molto sentita ed
era sempre con grandf emozione che entravo nela nostra sala
da pranzo con camino acceso.Il resto della casa non era riscaldato e per i letti si suppliv con le boules dell'acqua xcalda.

La situazione generale portava a sentire ben di piu' di oggi il valore della famiglie e dei suoi valori.Intorno c'era buio gelo e
sopratutto tanta tragedia ma la casa ed in particolare la sala da
pranzo era sentita come in rifugio.Era come una zattera di salvataggio in mezzo alla tempesta.I Natali di oggi sono solo un pallido ricordo di quelli di allora in questo senso.Il consumismpo non si sapoeva neppure cosa fosse.

Il pranzo di Natale a Milano era tradizione cominciasse alle sei del pomeriggio.Ricordo che nel 44 andammo ad assistere ad uno spettacolo di marionette dei Fratelki Colla al Tetaro Gerolamo.A
Natale davano sempre I NANI BURLOLNI seguiti da una farsa con Gerolamo maschera piemontese.Fummo interrotti da un allarrmea
aereo ma non ci furono aerri sopra di noi.Poi a casa e piedi.

Molto drammatico fu il Natale del 1943 con una Milano
semi distrutta dai bormbardamenti e con l'inzioi della guerra civile
che a Milano ebbe inziio il 18 Diuecmbre con l'uccisione del federale Aldo Resegio colpito da sicari alle spalle in via Fratelli Bronzetti mentre e si accingeva a prendere il tram per andare in
ufficio.Segui' una rappresaglia fascista:quello che i comunisti volevano per avvelenare l'atmosfera.Avevamo peersa la testa ammise pubblicamente Giorgio Pisano tanti anni dopo !

Le donne di casa cercavano nel menuì' di attenersi alla tradizione e mia mamma faceva il panettone da sola..Immancabilki i ravioli a mezza luna.Diversa roba proveniva o come ho detto da un mio nonno che ce la portava in biciletta da Lodi oppure dal mercato nero.Le paste per esempio erano arruvate a bel 50 lire ognuna e
non erano i soldi di adesso.Un cannolo era ambitissimo la pasta
per eccellenza !

Anche il Natale del 42 comport0' una atmosfera molto cupa a causa del bomnbardamento di fine Ottobre su Milano con
distruzione delle case di piazzale Tricolore circa 1500 metri da
casa nostra e che a casa nostra non di dovevano lamentare perdite o assenze per motvii bellici ma provate ad iommaginare
quale atmosfera nelle case dove si lamentavao o caduti in guerra o feriti e mutilati oppure internati fuori dai confini d'IUtalia o magari in progione o rifugiati sulle montagne o chi sa' dove.

Mai piu' riprovai l'èatmosfera struggente di quei Natali di Guerra
con i messagi radiofonici dai soldato al fronte e le notizie dare a
loro dai famigliari ed i bollettini di guerra letti neglm orari del Giornale Radio delle 13 e delle ore 20.Nei locali poubblci gli avventoroi dovevano ascoltarli stando in piedi in silenzio cosa che non avveniva nella famiglie.Pensatre che allora la Radio era TUTTO ed era l'intrattenimento piu' diffuso.Molto i concerti di musica sinfonica e le commedire recitare anche da attori di grido.

Nei cinema davano spesso film tedeschi ma molti anche i film italiani come ad esempio il film anticomunista Addio Kira ! oppure La Nave Bianca di Renzo Rosselliinio. Alfa Tau , Uomini sul fondo,
Giarabub, etc.Tutti film molto dignitosi e dove si notave l'assenza di odio per il nemico.Era film di guerra da di ben limitata propaganda.Quaale differenza con i film di guerra americani.Con i tedeschi efd i gaipponesi sermpre cattivi ed imbecillie lolro gli americani semra brfavi e buoni.Oggo come oggi non li presentano
è piu' tanto fanno schifo e tanto sannno di smaccata propaganda.


Tra quelli tedeschi ricordo il film Suss l'Ebreo, film di propaganda antisemita.In genere poco imoegnati i film italiani del 44 che
venkvano fatti non piu' a Cinecitta bensi a Venezia.

I Natali di guerra restano comunque nella mia memoria come i
momenti nei quali maggiormante ho sentiti forti i vincoli famigliari
che la FAMIGLIA era in quei momenti il rifugio e la difesa di tutti.La famiglia era come una fortezza inespugnabile dalle brutture e
dagli odi del momento.Un'oasi n di oace e concordia in mezzo aklla bufera di quei giorni.,, in mezzo a tante rovine, in mezzo a tanta poverta' anzi a tanta miseria.Sempre mangiammo a casa e mai usufruimmo delle Mense Comnunali che a poche lire sfamavano una quantita' di persone e dove si potevano ottenere anche pasti da asporto.

Quelle mense furono uno dei tanti misconiosciuti sforzi sociali
della RSI ed il loro fuunzionamento costo' la vita a diecine di ! repubblichini " nell'opera di reperimento delle derate il che avveniva sotto gli incessanti attacchi dei caccia alleati che spadonreggiavano nei cieli del Nord Italia e che spravano a tutto quanti si muovesse , anche ai ciclist singoli.

Poi finalmente la pace e quello dfel 45 resto' pure lui un Natale
molto povero ma la guerra era finita e con essa tutti gli incubi che avevano contraddistinto l'asmosfera dei Natali 40-41-43-43
e 44. Anche se il pane resto quello nero per altri due anni.

Scusate la divagazione mentre si avvicina il capitolo finale.


SEGUE

Buone feste a tutti e speriamo che il prossimo Ntale sia migliore dio questo che e' quasi un Natale di guerra anche questo

Ma la mia generazione come ho dfetto ha conosciuto " QUEI NATALI ".Le generazioni di oggi dubito che possano accetare la caduta del livello di vita che si prpsèetta per i futuro !

Tornero'al Guzzino ? Chi vivra' vedra !


Ferruccio classe 1931.

Ambrogio
29-12-02, 14:03
Eccomi alla fine di ERO UN BALILLA e termino ricordando un episodio famigliare che anche se avvenne nel 1956 e' sostanzialmente legato al periodo 1938-1945.

Era una sera di fine Novembre o inzio Dicembre 1956.Mia
mamma,mio fratello.mia sorella ed io sedevamo a tavola in attesafdell'arrivo del capofamiglia.La televisione era accesa e trasmetteva la drammatiche immagiini della repressione sovietica
della rivoluzione ungherese ed anche le vicende conseguenti
all' ordine perentorio di arresto da parte americana dell'intervento anglo-francese a Suez per contrastare la nazionalizzazione del canale stesso de parte egiziana Tutte e
due chiaramente azioni dirette contro l'Europa.

Arrivo' mio padre .guardo' le televisione ed esclamo' in milanese:
Gh'eum capi' nagott ! ( Non avevamo capito niente !

Quelle tre parole suscitarono un silenzioso stupore di tutti ma in particolare di mia madre e mio.Eravamo molto molto stupefetti perche'ìcon quelle parole mio padre si rimangiava tutto quello che aveva detto e sostenuto durante le guerra quando era stato
antitedesco al massimo e sostanzialmente filo inglese e francese
specie nel nome della fraternita' d'armi con gli alleati di allora ma
sopratutto nel solco di una tradizione milanese antitedesca.

Con quelle parole mio padre voleva dire che le vere ragioni della seconda guerra mondiale,in sostanza una guerra in funzione antieuropea da parte anglo-americana .erano da addebitarsi agli
stessi anche nella creazione dei presupposti della seconda guerra mondiale.Mio padre era anche irritato per il fatto che fino ad allora tramite Radio Europa Libera da Monaco di Baviera gli
americani avevano incitato gli europei dell'est alla rivolta.Quando questa si era verificata invece gli europei erano stati abbandonati
alla repressione russa senzsa fornire ujn minimo aiuto ai rivoltosi di Budapest e pensare che sarebbero bastati poche centinaia di bazooka per mettere in grande difficolta ' i carri russi
sparsi in mezzo alla citta'.La Nazioni unite e gli USA assistettero indifferenti all'interevnto russo come pure in seguito alla impiccagione del Gen:Maleter e del capo del governo ungherese Imre Nagy.A Suez gli anglo-francesi dovettero ritirarsi
con quale effetto psicologico ne segui' in tutto il mondo si poteva
immaginare.L'Eiropa non contava piu' nulla ed a questo punto
anche un uomo della strada come mio padre si era reso conto di come stavano le cose.Nel frattempo financo nel vecchio PSI si
manifestava una corrente detta carrista favorevole all'intervento russo mentre ricordo molto bene che a Bologna ci fu una grande manifestazione di massa innegggiante alla armata rossa
con scritte tipo. W LA GLORIOSA ARMATA ROSSA ETC.ETC.

REPUTO IMPPORTANTE QUESTO EPIDODIO PERCHE' IN UN CERTO
SENSO eSSO ERA LA PRIMiSSIMA MANIFESTAZIONE
DEL REVISIONISMO STORICO. CHE POI PRENDERA' BEN ALTRA CONSISTENZA.ERA IL REVISIONISMO STORICO CCHE PARTIVA
DA NORMALI PERSONE CHE CONSTATAVANO IN SOSTANZA DI ESSERE STATE INGANNATE.J.P.TAYLOR CHE SERGIO ROMANO
SOSTIENE ESSERE L'INIZIATORE DEL REVISIONISMO STORICO CON IL SUO " ORIGINI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE "
ERA DI LA' DA VENIRE! IN SOSTANZA.la seconda guerra mondiale
era la prosecuzione di una centenaria politica inglese di perdominio in Europa contro gli interssi europei, poltiica fatta propria anche dall'alta finanza americana.

NON AVEVAMO CAPITO NULLA !


FINISCE COSI' LA SERIE ERO UN BALILLA CHE HO SCRITTO VOLENTIERI SOPRATUTTO PER I GIOVANI NELLA SPERANZA CHE SERVA A FAR LORO CAPITRE UN PERIODO DI STORIA NAZIONALE CHE MOLTI HANNO LORO INSERGNATO IN MANIERA NON OBIETTIVA.

PREGO TOMAS DI LASCIARE ANCORA IN ESSERE " ERO UN BALILLA " SIA PERCHE' LO POSSANO ANCORA LEGEGRE PERE UN POCO DI TEMPO SIA PERCHE' POTREBBE VENIRMI IN MENTE ANCORA QUALCHE COSDA DI SIGNIFICATIVO.

INOLTRE VORREI PROVVEDETRE A RILEGGERE IL TUTTO APPORTANDO CORREZIONI VARIE DEGLI ERRORI DI SCRITTURA CHE POSSO AVERE FATTO E SPECIE ERRORI DI BATTUTA CHE POI NON HO VISTO E COMUNQUE LO PREGO DI DARMI AVVISO
QUANDO ELIMINERA' " ERO UN BALILLA ".VORREI VERAMENTE
RIFINITE BENE IL MIO LAVORETTO NEL QUALE CI HO MESSO
VERAMENTE IL CUORE.

ED ORA BUON ANNO A TUTTI !


FERRUCCIO EX BALILLA CLASSE 1931









.

"Il Ventennio"
29-12-02, 14:24
Caro Ferruccio, mia mamma è del "32, mio padre buon anima era del "26.
Mio nonno paterno era Federale, del paese, è una vita (circa 38 anni) che sento racconti di tutti i generi, che sento la rabbia salire dal mio stomaco, l'unica cosa che non riesco a capire è:
Se la situazione è questa , se la situazione è stata quella da voi raccontata con dovizia di particolari, perchè nel dopoguerra non siete riusciti a riequilibrare le cose?
perchè adesso che al governo c'e' un partito erede diretto del vecchio partito fascista (seppur lavato a fiuggi), le cose non cambiano veramente?
Perchè avete scaricato sulle genrazioni future il peso di riequilibrare la storia, una storia pesante, lacerante, con ferite ancora vive?
perchè non ostante ancora nel 1960 , su 62 questori, 60 erano transitati dal vecchio partito fascista, e tutto l'apparato dello stato era rappresentato da funzionari che avevano lavorato per il regime, in Italia, non si è riuscito a combinare nulla di buono , che non 50 di DC e PCI?
Perchè?
Quanti perchè a cui non c'e' risposta?
Perchè non avete preso le armi nel dopoguerra?
perchè avete lasciato proliferare, il partito comunista e tutte le sue storture?
Troppe domande?
Con sincera ammirazione, ti auguro Buon Anno!
-Un erede dei ballila-

Ambrogio
30-12-02, 11:05
Caro Ventennio ,

grazie per gli auguri e la stima.Vedro' di rispondere alla tue domande con calma nei prossimi giorni.

Il fatto sostanziale e' che l'8 Settembre del 43 l'Italia come
Nazione mori'.

C'e' un bellissimo libro di Galli della Loggia " Morte di una nazione " Leggilo.Ne vale la pena.

Spero comunque che qualcun altro intervenga a commento del tuo messaggio.Potevamo fare di piu' ? Forse.Ma la legnata era stata veramente immane.

Un saluto e a presto.

Ambrogio
01-01-03, 19:29
Originally posted by "Il Ventennio"
Caro Ferruccio, mia mamma è del "32, mio padre buon anima era del "26.
Mio nonno paterno era Federale, del paese, è una vita (circa 38 anni) che sento racconti di tutti i generi, che sento la rabbia salire dal mio stomaco, l'unica cosa che non riesco a capire è:
Se la situazione è questa , se la situazione è stata quella da voi raccontata con dovizia di particolari, perchè nel dopoguerra non siete riusciti a riequilibrare le cose?
perchè adesso che al governo c'e' un partito erede diretto del vecchio partito fascista (seppur lavato a fiuggi), le cose non cambiano veramente?
Perchè avete scaricato sulle genrazioni future il peso di riequilibrare la storia, una storia pesante, lacerante, con ferite ancora vive?
perchè non ostante ancora nel 1960 , su 62 questori, 60 erano transitati dal vecchio partito fascista, e tutto l'apparato dello stato era rappresentato da funzionari che avevano lavorato per il regime, in Italia, non si è riuscito a combinare nulla di buono , che non 50 di DC e PCI?
Perchè?
Quanti perchè a cui non c'e' risposta?
Perchè non avete preso le armi nel dopoguerra?
perchè avete lasciato proliferare, il partito comunista e tutte le sue storture?
Troppe domande?
Con sincera ammirazione, ti auguro Buon Anno!
-Un erede dei ballila-


Nel 1945 in un clima che per quanto si tenti ma e' impossibile
descrivere fu fondato da pochi coraggiosi il MSI e subito i comunisti ne accopparono qualcuno.

Oramai comuqnue la borghesia italiana si era messa nelle braccia della DC e del resto trattavasi di una borghesia che con il 25 Luglio aveva cambiata casacca e che dal 43 al 45 nella sostanza
si era messa dalla parte del futuro vincitore.Era ed e' una borghesia di serie b o addirittura c.

La Patria ormai non esisteva piu'.Per alcuni la patria era l'Unione
Sovietica per altri il Vaticano per altri l'America.Tutte le forze
antinazionali si erano trovate padrone del vapore e vedevano il potere come il miglior mezzo per arricchirsi.Dai comunisti ai lDC etc.

No.Non penso che abbiamo da rimproverarci gran che.Quando
poi gli altri nel 1972 paventarono un nostro successo ce ne fecero di tutti i colori.Pensa a quanti morti il MSI dovette annoverare tra le sue fila.Arriovarono financo a provocare la scissione di Democrazia Nazionale.Furono anni nei quali il massimo che si potyeva fare era quello di sopravvivere.Siamo sopravvissuti ma poi e' arrivata Fiuggi e dei rinnegati ci hanno regalato un'altro 25 Luglio-

Tieni poi presente che il PC era funzionale alla DC e viceversa.
Resta comunque il fatto che la borghesia italiana come ho detto aveva trovato chi era consono ai suoi interessi materiali.La
guerra fredda fece il resto e consenti alla classe politica italiana di
usare detta guerra fredda per camuffare tutta una situazione.La guerra fredda fece tanto comodo a tanti !

Che sia Franza o che sia Spagna basta che se magna !

Eterno motto italico !


Un saluto e buon anno !

Ma ricordati sempre Ramelli. Pedenovi, Mantaks, i fratelli Mattei.
etc.etc.E rocordiamo sempre Giorgio Pisano' l'indimenticablie
Giorgio Pisano'.Comabbate quasi solo contro tuttoe contro tutti.
Ricordiamo Reggio Calabria 1970 forse la sola vera occasione persa da noi.Ma anche la' vi fu chi, a Roma,saboto'.

Tomás de Torquemada
02-01-03, 16:05
Originally posted by Ferruccio
FINISCE COSI' LA SERIE ERO UN BALILLA CHE HO SCRITTO VOLENTIERI SOPRATUTTO PER I GIOVANI NELLA SPERANZA CHE SERVA A FAR LORO CAPITRE UN PERIODO DI STORIA NAZIONALE CHE MOLTI HANNO LORO INSERGNATO IN MANIERA NON OBIETTIVA.

PREGO TOMAS DI LASCIARE ANCORA IN ESSERE " ERO UN BALILLA " SIA PERCHE' LO POSSANO ANCORA LEGEGRE PERE UN POCO DI TEMPO SIA PERCHE' POTREBBE VENIRMI IN MENTE ANCORA QUALCHE COSDA DI SIGNIFICATIVO.

INOLTRE VORREI PROVVEDETRE A RILEGGERE IL TUTTO APPORTANDO CORREZIONI VARIE DEGLI ERRORI DI SCRITTURA CHE POSSO AVERE FATTO E SPECIE ERRORI DI BATTUTA CHE POI NON HO VISTO E COMUNQUE LO PREGO DI DARMI AVVISO
QUANDO ELIMINERA' " ERO UN BALILLA ".VORREI VERAMENTE
RIFINITE BENE IL MIO LAVORETTO NEL QUALE CI HO MESSO
VERAMENTE IL CUORE.

ED ORA BUON ANNO A TUTTI !


FERRUCCIO EX BALILLA CLASSE 1931
.

Ti ringrazio, carissimo Ferruccio, per l'inestimabile corpus di ricordi che hai voluto donarci...

Mi onorerò di lasciare in rilievo ancora per molto tempo questo thread, senz'altro il più pregevole del forum, e potrai dunque integrarlo e sistemarlo a tuo piacimento... Anzi, per quel che riguarda gli errori di battitura, se vuoi potrei aiutarti io nelle correzioni, visto che ho la facoltà tecnica di aprire e modificare i messaggi... Fammi sapere... :)

Ciao.

natoW
02-01-03, 16:09
Grazie !!!

Ambrogio
02-01-03, 16:29
Originally posted by Tomás de Torquemada


Ti ringrazio, carissimo Ferruccio, per l'inestimabile corpus di ricordi che hai voluto donarci...

Mi onorerò di lasciare in rilievo ancora per molto tempo questo thread, senz'altro il più pregevole del forum, e potrai dunque integrarlo e sistemarlo a tuo piacimento... Anzi, per quel che riguarda gli errori di battitura, se vuoi potrei aiutarti io nelle correzioni, visto che ho la facoltà tecnica di aprire e modificare i messaggi... Fammi sapere... :)

Ciao.


Grazie Tòmas.Approfittero' certamente del tuo aiuto ma dimmi come devo fare non volendo pero' disturbarti troppo.


Sono io comunque che devo ringraziare avendo avuto la possibilita' di fare quanto avevo sempre pensato di fare ma mai fatto ed ora ho avuto questa bellissima possibilita'.Ho passato dei mesi bellissimi rivangando i ricordi di quel tempo.Un grande conforto per me in questi tempi .....di ferro.

GRAZIE A TUTTI e BUON 2003 !

Walter
02-01-03, 20:51
Un magnifico 2003 a te Ferruccio e grazie per la preziosissima testimonianza che ci hai offerto!

http://www.scuolevda.org/Sit/progettostoria/Archivio%20fotografico/balilla2.jpg

Ambrogio
03-01-03, 12:53
GRAZIE WALTER.Mi hai dato una idea-magari settimana prossima mando anchio qualche foto.....d'epoca.

Un saluto

Tomás de Torquemada
05-01-03, 02:46
Originally posted by Ferruccio



Grazie Tòmas.Approfittero' certamente del tuo aiuto ma dimmi come devo fare non volendo pero' disturbarti troppo.

Sarà solo un piacere, caro Ferruccio... :)

Se per te va bene, potrei eliminare gli errori di battitura in almeno un post al giorno, partendo dal primo...

Ciao.

Ambrogio
05-01-03, 13:45
Originally posted by Tomás de Torquemada


Sarà solo un piacere, caro Ferruccio... :)

Se per te va bene, potrei eliminare gli errori di battitura in almeno un post al giorno, partendo dal primo...

Ciao.

Caro Tòmas ,

Ti ringrazio per la tua squisita gentilezza che spero di poter contraccambiare.

Intanto di nuovo auguri di buon anno a te e famiglia !


f

Walter
06-01-03, 16:06
http://www.provincia.so.it/Scuole/ICGrosio/images/balilla.jpg

IMG]http://www.weblab900.it/db900/foto900/balilla1.JPG[/IMG]

http://www.liceodavincitv.it/didatt/fasc/balilla.jpg

http://www.liceodavincitv.it/didatt/fasc/regime/onb.jpg

http://www.weblab900.it/db900/foto900/donnaBamb.JPG

http://www.weblab900.it/db900/foto900/balilla2.JPG

Ambrogio
07-01-03, 10:32
Grazie Walter ! Eravamo proprio cosi' e molto fieri della nostra divisa !

Fischia il sasso
il nome squilla
del ragazzo di Portoria
che l'intrepido Balilla
sta gigante nella storia
.............
.................

Un saluto e grazie ancora.Chi ha qualche fotoi significativa dei Balilla o dei Figli della Lupa la metta in rete che cosi' completiamo ERO UN BALILLA con un suo album fotografico.

Buon Anno a tutti !

Walter
09-01-03, 23:15
http://web.infinito.it/utenti/c/cartagio/images/8_6.jpg

http://web.infinito.it/utenti/c/cartagio/images/8_7.jpg

http://web.infinito.it/utenti/c/cartagio/images/8_4.jpg

http://web.infinito.it/utenti/c/cartagio/images/8_3.jpg

Ambrogio
10-01-03, 10:28
GRAZIE WALTER ,


OGGI SPERO DI MANDARE UNA MIO FOTO " STORICA " DI FAMIGLIA
E CHE SPERO DI COMMENTARE ADEGUATAMENTE CON UN APPOSITO MESSAGGIO.STO TRIBOLANDO UN POCO CON
I BIT MA CONTO DI FARCELA.

UN SALUTO


FERRUCCIO
EX BALILLA CLASSE 1931

RACCOMANDO CHI HA FOTO PERTINENTI DI MANDARLE E MAGARI COMMENTARLE.

Ambrogio
11-01-03, 11:10
WALTER SCUSAMI MA NON RIESCO A MANDARE LA FOTO SU " ERO UN BALILLA ".MI PUOI SPIEGARE COME HAI FATTO TU A SPEDIRE
LE TUE FOTO CHE MI SONO ARRIVATE REGOLARMENTE ?

E' UNA VECCHIA FOTO IN BIANCO E NERO ED HO GIA' FATTO IL LAVORO ALLO SCANNER.

TI RINGRAZIO PER LA CORTESIA.SE QUALCUNOI LEGGE PUO' SPIEGARMI PYRE LUI.

UN SALUTO

Walter
11-01-03, 11:45
Caro Ferruccio,
ti ho risposto in privato!

Walter

Jaki
11-01-03, 23:21
Ferruccio ha richiesto l'inserimento di questa foto.

http://aaronjaki.supereva.it/aaron/ferruccio.jpg

Ambrogio
12-01-03, 12:30
Originally posted by Jaki
Ferruccio ha richiesto l'inserimento di questa foto.

http://aaronjaki.supereva.it/aaron/ferruccio.jpg

INTANTO GRAZIE DI CUORE JAKI !


La foto e' del 1935 ed io vesto una approssimativa divisa da
Balilla alla quale a quattro anni non avevo diritto ancora e con tanto di fucilino.

Non ho faticato a cercarla perche' sta nel mio studio.A mio avviso
e' una foto che esprime gli anni del cosidetto consenso da parte di un ceto medio magari di provenienza sociale piu' bassa copme nper la nostra famiglia.

Negli anni successivi infatti io non ho mai visto altre foto di questo tipo.Ricordo dopo soli due anni le riserve di mia mamma sulle sorti italiane a seguito delle impresa abissina e la contrarieta'di doversi ritrovare alleati con i tedeschi i nemici della Prima Guerra Mondiale la cui fine vittorsosa per le classi medie di quel tempo era un valore di riferimento primario nel sostegno a Mussolini che quella vittoria aveva propugnato e difeso.

Ma fu mia mamma che dopo la Guerra 40-45 mi fece sapere che a Milano c'era il campo 10 dei caduti della RSI a Musocco.

Quei de la Repubblica-----diceva in milanese ed aggiungeva:tanti gli .....IGNOTO , IGNOTO, IGNOTO.Poeri fieu : ( poveri ragazzi .diceva ).

UN SALUTO

segue

Ambrogio
12-01-03, 13:34
Cara mamma ,

mi viene in mente che in casa ci sono ancora delle ricevute di
quando offristi alcune tue gioie compresa la fede nuziale in occasione dell'invito fatto alle donne italiane perche' dessero il loro oro come aiuto alla impresa d'Abissinia. ORO ALLA PATRIA !

Basta solo questo a testimoniare un consenso al fascismo nonche' l'approvazione generale alla intrapresa africana.

Magari Ti scrivero' ancora nei prossimi giorni.

Ciao mamma

Ambrogio
14-01-03, 18:52
Dai ricordi famigliari mi viene piuttosto chiaro il diminuire del consenso al fascismo. Questo comincia a verrificarsi quasi assieme al massimo successo con la proclamazione dell'Impero.

E' una conseguenza della partecipazione alla guerra di Spagna,
l'alleanza con la Germania nazista , l'occupazione dell'Albania.

Ma piu' che i singoli fatti citati e' il " ritmo " che comincia a generare la paura di sviluppi negativi e cioe' il concaternarsi l'ìuno
sull'altro di intraprese o fatti.Come in un cero senso puo' capitare quando siamo su di una macchina che sta andando che so' a 80 all'ora ma il guidatore accellera e si mette ad andare a
130 e piu'.Non nso se rendo bene l'idea.Questo me lo disse mio padre anni dopo ma io l'ho ancora ben presente.

Il "consenso" ha poi una ripresa nel 39 con la dichiarazione di non belligeranza come anche quando Mussolini torna da Monaco foriero di una pace aime' trpppo fragile.

Anche le leggi razziali ebbero il loro peso nel far perdere consensi al regime ma su quest non ho ricordi precisi.

Un saluto a tutti

Scusate la precisazione.

Ambrogio
16-01-03, 11:02
Ricordo bene questa frase di mia padre parecchi anni dopo la fine della guerra.


Il fascismo ha pagato ben piu' duramente di quanto fossero le reali responsabilita' per la guerra in Europa.

Ricordo ancora quel suo : non avevamo capito nulla ! Fine Novembre inizio Dicembre 1956.

A proposito delle leggi razziali del 38 posso anche dire che non ricordo reazioni particolari a livello famigliare conoscenti parenti
etc.

Passo' tutto mi sembra con una certa indifferenza.Dovuta a influenza religiosa millenaria ? Forse.Sta di fatto che noi ci furono queste grandi reazioni che oggi uno si aspetterebbe avrebbero dovuto esserci.

Succedevano anche cose strane:i miei ebbero una visita delle SS
(come ho raccontato ) a causa di una lettera anonima che diceva essere nascoste in casa nostra due donne ebree e nel contempo al terzo piano abitava normalmente una famiglia ebrea dal cognome LUCCA e ci abito' iinterrottamente fino al 45 ed oltre.

Protezione speciale ? Categoria protetta prevista nelle leggi razziali ? Non ricordo.A questi omunque non fu torto un capello
e il Sig.Lucca andava regolarmente al lavoro.

Misteri di quel tempo.


Un saluto

Ambrogio
18-01-03, 19:13
Scavando nella memoria mi vengono in mente discorsi di mio padre durante e dopo la guerra riferiti alla perdita di consenso del fascismo a partire dal 1936 annao nel quale il consenso con la guerra d'Etiopia era stato massimo.

Guerra di Spagna: non ebbe ceratemnte il favore della guerra d'Etipia e fu percepita come un aguerra ideologica anche se c'era una coscienza sulla opportunita' di fermare il comunismo che sembrava stesse affermandosi in quella nazione mediterranea
nostra sorella.

Dopo la guerra di Abissinia la gente voleva tranquillita' ed invece non si era neppure avuto il tempo di fiatare che incominciava una nuova avventura.L'italiano medio avveriva una accellerazione preoccupante.I nemici cominciavano a esddre troppi.

Occuipazione dell'Albania: percepita in se stessa non come una
cosa preoccupante.Ma ripeto era il " ritmo " che diventava troppo incalzante.

Alleanza con la Germania.nel Nord ma sopratutto a Milano
che allora aveva una importanza ben superiore a quella attuale nella formazione dell'opinione pubblica era reputata quasi un sacrilegio vista la tradizione antitedesca ( tutto considerato anche frutto di disinformazionme e propaganda massonica filo ingkese e filo francese.

Quello che peor' a detta di mio padre aveva molto contribuityo ad una caduta del consenso era stato il clima venutosioa creare
dopo la vittorias in Etiopia con il manifestarsi di un invadente " orpellismo " che caratterizzava ormai la vita pubblica.

Divise e stivali oviunque,lasensazioen di una perdita del senso delle " nostre proporzioni " rispettoa quello che era l'Italia reale nel contesto generale,sfilate ad ogni pie' sospinto,intriusione eccessiva nelle abitudini della gente tipo " abolite il Lei e adottate il Voi " , abolizione dfella stretta di mano,allora sembro' una intrusione anche la lotta contro l'os di parole straniere la' dove non indispensabili ( oggi direi invece che fu una zione di difesa molto centrata visto quello che sta accadendo , ma io riferisco le opinioni di allora.

Delle leggi razziali ho gia' detto.Mio padre non ne parlo' mai solo mia padre disse un giorno che gli ebrei prima erano ebrei e poi italiani ma non per questo posso dire che ce l'avessde con gli ebrei.

Ripeto che quello ch piu' turbava gli italinai era il " ritmo " e la piega che avevano presi gli avvenimenti prima ancora che la " sostanza ".Eccesso di voleocita' in curva !

Diue erano i petrsonaggi che piu' nocquetro la fascimo:Starace
e Ciano.Il prmo,poi degfenestarto era un valoroso aridto della Prima Giuerra M ondiale mori' in modo coraggioso e virile salutando il Duce appeso per i peidi in Piazaale Loreto ma il suo agire mettevba il ridicolo mil Duce ed il Fascismo con atteggiamenti ed inziative suoerficiali e retoriche basate su una coreogrifia specie delle audunate tra il roboante e lpinfantile.

Starace fece i danni peggiori al fascismo.<Si eera reso inmviso a tutti.L'atmosfera da basso impero che si venne a creare fu opera in gran parte sua.Quando fu " dimesso " era tardi.

Altroi petrsonaggio che la gnete percepiva male era il Conte Ciano reputato una zucca vuota. Valeva per Lui il titolo di una nota rivista di Macario dal titolo."Lo vedi come sei ? " dove sulla locandina capmeggiava anche una zucca.la gente aveva ragione dico io:Di Ciano e' notevole la tresponsabita' dfell'entrate binm Guerra dfella Francia nel 39 avendo egli detto all'ambasciatore francese Francoi Poncet che l'Italia,malgrado il patto d'acciaio,non sarebbe entrata comuqnue in guerra e cosi' la Francia si srnti' la spalle coperte.Molto propbabiole che tale informazione fosse stata passata agli inglesi e voi cvapite la conseguenze del caso.

Sua la principale responsabilita' del fuasco in Grecia.Fu lui a genarre la convinzione che in Grecia satrebbe andata come inm Albania.delle belle £" buste " sarebbe andato titto a posto:una psseggiata fino ad Atene ed invece.....e pnsanre che il nostro SDIM aveva riferito quale era invece la realta' greca,la motivazione deio greci contro di noi, la buoan effcienza efd armamnanto ( vendiuto loro da noi comptesoi mortati Brixia di cui fecero poi cosiì' buon uso ) etc.etc.

La ghmte rimproverava poi a Mussolioni di avere datyo una cosi'altta carica al Conte Ciano che poi chjiaccherava troppo al Circolo della Caccia o a quello degli scacchi.Capace si di scriver il " diario " ma solo quello che gli eceva comodo a " memoria furura ".

Insomma da un consenso massimo del 5 Maggio del 36 si passo' la consenso ridotto del 1940 per i motici che mio ,padre in piu'
occasione ebbe a dirmi.

Cero e' che se Il Diuvce avesse avuto ancora suo ftratello Srnaldo e Margherita Sarfatti non fosse nel frattempo sfiorita...
a ,a sia sa.Come dicomo gli inglesi: Grandi Uomini grandi sbagli
e con tutto questo e malgrado tutto ancora e sempre sempre : Viva il Duce !

Alla fine preferisco ancora avera avuto torto con Mussolini che avbere avuto ragioen con Roosvelt petrche , cvome disse un famoso avvocato americano: talvolta ci si pente amaramente di non a vere avuto torno dopo di che si e' constatato chi erano veramente q

Ambrogio
18-01-03, 19:13
Scavando nella memoria mi vengono in mente discorsi di mio padre durante e dopo la guerra riferiti alla perdita di consenso del fascismo a partire dal 1936 annao nel quale il consenso con la guerra d'Etiopia era stato massimo.

Guerra di Spagna: non ebbe ceratemnte il favore della guerra d'Etipia e fu percepita come un aguerra ideologica anche se c'era una coscienza sulla opportunita' di fermare il comunismo che sembrava stesse affermandosi in quella nazione mediterranea
nostra sorella.

Dopo la guerra di Abissinia la gente voleva tranquillita' ed invece non si era neppure avuto il tempo di fiatare che incominciava una nuova avventura.L'italiano medio avveriva una accellerazione preoccupante.I nemici cominciavano a esddre troppi.

Occuipazione dell'Albania: percepita in se stessa non come una
cosa preoccupante.Ma ripeto era il " ritmo " che diventava troppo incalzante.

Alleanza con la Germania.nel Nord ma sopratutto a Milano
che allora aveva una importanza ben superiore a quella attuale nella formazione dell'opinione pubblica era reputata quasi un sacrilegio vista la tradizione antitedesca ( tutto considerato anche frutto di disinformazionme e propaganda massonica filo ingkese e filo francese.

Quello che peor' a detta di mio padre aveva molto contribuityo ad una caduta del consenso era stato il clima venutosioa creare
dopo la vittorias in Etiopia con il manifestarsi di un invadente " orpellismo " che caratterizzava ormai la vita pubblica.

Divise e stivali oviunque,lasensazioen di una perdita del senso delle " nostre proporzioni " rispettoa quello che era l'Italia reale nel contesto generale,sfilate ad ogni pie' sospinto,intriusione eccessiva nelle abitudini della gente tipo " abolite il Lei e adottate il Voi " , abolizione dfella stretta di mano,allora sembro' una intrusione anche la lotta contro l'os di parole straniere la' dove non indispensabili ( oggi direi invece che fu una zione di difesa molto centrata visto quello che sta accadendo , ma io riferisco le opinioni di allora.

Delle leggi razziali ho gia' detto.Mio padre non ne parlo' mai solo mia padre disse un giorno che gli ebrei prima erano ebrei e poi italiani ma non per questo posso dire che ce l'avessde con gli ebrei.

Ripeto che quello ch piu' turbava gli italinai era il " ritmo " e la piega che avevano presi gli avvenimenti prima ancora che la " sostanza ".Eccesso di voleocita' in curva !

Diue erano i petrsonaggi che piu' nocquetro la fascimo:Starace
e Ciano.Il prmo,poi degfenestarto era un valoroso aridto della Prima Giuerra M ondiale mori' in modo coraggioso e virile salutando il Duce appeso per i peidi in Piazaale Loreto ma il suo agire mettevba il ridicolo mil Duce ed il Fascismo con atteggiamenti ed inziative suoerficiali e retoriche basate su una coreogrifia specie delle audunate tra il roboante e lpinfantile.

Starace fece i danni peggiori al fascismo.<Si eera reso inmviso a tutti.L'atmosfera da basso impero che si venne a creare fu opera in gran parte sua.Quando fu " dimesso " era tardi.

Altroi petrsonaggio che la gnete percepiva male era il Conte Ciano reputato una zucca vuota. Valeva per Lui il titolo di una nota rivista di Macario dal titolo."Lo vedi come sei ? " dove sulla locandina capmeggiava anche una zucca.la gente aveva ragione dico io:Di Ciano e' notevole la tresponsabita' dfell'entrate binm Guerra dfella Francia nel 39 avendo egli detto all'ambasciatore francese Francoi Poncet che l'Italia,malgrado il patto d'acciaio,non sarebbe entrata comuqnue in guerra e cosi' la Francia si srnti' la spalle coperte.Molto propbabiole che tale informazione fosse stata passata agli inglesi e voi cvapite la conseguenze del caso.

Sua la principale responsabilita' del fuasco in Grecia.Fu lui a genarre la convinzione che in Grecia satrebbe andata come inm Albania.delle belle £" buste " sarebbe andato titto a posto:una psseggiata fino ad Atene ed invece.....e pnsanre che il nostro SDIM aveva riferito quale era invece la realta' greca,la motivazione deio greci contro di noi, la buoan effcienza efd armamnanto ( vendiuto loro da noi comptesoi mortati Brixia di cui fecero poi cosiì' buon uso ) etc.etc.

La ghmte rimproverava poi a Mussolioni di avere datyo una cosi'altta carica al Conte Ciano che poi chjiaccherava troppo al Circolo della Caccia o a quello degli scacchi.Capace si di scriver il " diario " ma solo quello che gli eceva comodo a " memoria furura ".

Insomma da un consenso massimo del 5 Maggio del 36 si passo' la consenso ridotto del 1940 per i motici che mio ,padre in piu'
occasione ebbe a dirmi.

Cero e' che se Il Diuvce avesse avuto ancora suo ftratello Srnaldo e Margherita Sarfatti non fosse nel frattempo sfiorita...
a ,a sia sa.Come dicomo gli inglesi: Grandi Uomini grandi sbagli
e con tutto questo e malgrado tutto ancora e sempre sempre : Viva il Duce !

Alla fine preferisco ancora avera avuto torto con Mussolini che avbere avuto ragioen con Roosvelt petrche , cvome disse un famoso avvocato americano: talvolta ci si pente amaramente di non a vere avuto torno dopo di che si e' constatato chi erano veramente q

Ambrogio
19-01-03, 17:24
Scusate_ieri il messaggiop se ne e' partito da solo prima che potessi correggerlo.

Ultima frase:

CAPITRA DI DOVERSI PENTIRE AMARAMENTE DI NON AVERE AVUTO
TORTO UNA VOLTA CONOSCIUTI CHI ERANO VERAMENTE QUELLI INSIEME AI QUALI AVEVAMO AVUTA RAGIONE.

La sequenza di avvenimenti percepiti come una accellerazione
sgradita a molti fu la seguente:

Guerra d'Etiopia, guerra di Spagna,avvicinamento alla Germania e conseguenti leggi razziali,annessione dell'Albania.

E' un fatto che con la vittoria delle guerra d'Abissinia finita benissimo tutti anelavano ad un peridoo di pace mettendo a frutto la comnquista e le nuove possibilita' di lavoro che si aprivano anche se la situazione nella nuova colonia non era ancora del tutto sicura.

Mio padre stesso ebbe il consiglio dal suo maggiore cliente di aspettare èprima di aprire un filiale in Africa Orientale il cui territorio non era ancora nel 37 sotto il completo controllo italiano.
( ricordate il film Luciano Serra pilota ? ).

Un saluto


segue

pcosta
18-02-03, 22:55
http://digilander.libero.it/pcosta/fasci.gif

pcosta
01-05-03, 14:22
http://space.virgilio.it/pcosta1@tin.it/terzael.jpg

agaragar
01-05-03, 19:30
acc pcosta! adesso mi ricordo!

"ilmoderatorehasempreragione" deriva da "ilducehasempreragione" !

pcosta
01-05-03, 21:18
Originally posted by Pasquin0
acc pcosta! adesso mi ricordo!

"ilmoderatorehasempreragione" deriva da "ilducehasempreragione" !

NON DISTURBARE IL MANOVRATORE
(Mussolini)

NON MASTURBARE IL MODERATORE
(pcosta)

marcejap
01-05-03, 21:26
Originally posted by pcosta
NON DISTURBARE IL MANOVRATORE
(Mussolini)

NON MASTURBARE IL MODERATORE
(pcosta)


Okkio pasqui, che il pcosta ti fa bere l'olio di ricino virtuale :K

pcosta
01-05-03, 21:52
http://space.virgilio.it/pcosta1@tin.it/ricino.jpg

la doppia purgazione dovrebbe essere sufficiente...

marcejap
01-05-03, 22:07
Originally posted by pcosta
la doppia purgazione dovrebbe essere sufficiente...


Porgo i miei ossequi al prezioso moderatore :ya

(che s'ha da fà pe' campà... ma se è caduto un duce, cadrà ben un moderatore... ed allora :mad: )

Ambrogio
22-05-03, 17:34
Originally posted by Pasquin0
acc pcosta! adesso mi ricordo!

"ilmoderatorehasempreragione" deriva da "ilducehasempreragione" !

IL DUCE HA SEMPRE RAGIONE LO DISSE PER LA PRIMA VOLTA LO DISSE LEO LONGANESI.

DETTO DA UN LEO LONGANESI VOLEVA DIRE TUTT'ALTRO.

UN SALUTO ED UN GRAZIE A CHI HA POSTAT SU QUESTO 3D CHE HO VISTO SOLO OGGI FOTOGRAFIE E DOCUMENTO COMPRESI.