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Visualizza Versione Completa : A Roma fino al 02/11/2002 Barcelò



Nebbia
10-09-02, 14:56
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna ospita la più ampia mostra personale dedicata da un museo italiano all'artista spagnolo Miquel Barceló (Felanitx, Maiorca, 1957).
L'esposizione prosegue l'intento di realizzare periodicamente personali di artisti contemporanei connotati da un forte legame di riferimento culturale ed artistico con il nostro paese, come è avvenuto recentemente con Jannis Kounellis.

Il progetto della mostra, curato da Anna Mattirolo, prende l'avvio dalla presentazione, in anteprima, di un gruppo di sedici ceramiche realizzate appositamente per questa mostra a Vietri (Salerno).
La mostra è allestita al piano terreno del Museo: la Sala delle Colonne e il Salone Centrale ospitano un percorso che si snoda tra circa una sessantina di opere allestite in modo da ricreare la suggestione dei vari ateliers di Barcelò nei quali le tematiche della sua poetica - il fluire del tempo, la relazione tra iconografia e materia, la natura morta, la nascita della vita - prendono forma attraverso la ricerca e la sperimentazione di differenti tecniche di lavorazione.

Barceló sviluppa dalla metà degli anni Settanta un linguaggio particolarmente focalizzato sull'indagine delle relazioni tra la materia e l'organico ed espone nelle sue prime mostre a Palma di Maiorca nel 1976 e a Barcellona nel 1977 tele ricoperte di colore nel quale incorpora diversi elemento organici, disegni e pezzi di vetro. Dai primi anni Ottanta rivolge l'attenzione all'uso della materia pittorica su tela, introducendo motivi figurativi rappresentati da elementi zoomorfi su di un unico piano frontale e collages di cartoni e disegni sovrapposti sul quadro. In questi anni sperimenta la libertà del gesto pittorico che riempie tutta la superficie grazie al movimento del suo corpo, realizzando le sue composizioni ponendo la tela sul pavimento. Mentre i suoi riferimenti artistici vanno da Rembrandt, Caravaggio, Tintoretto a Tápies, Pollock e Beuys, la varietà delle tecniche di realizzazione delle opere e la molteplicità dei materiali usati costituiscono una sorta di memoria progressiva dei luoghi visitati in tutto il mondo dall'artista, appassionato viaggiatore in perenne movimento: tra gli altri, Maiorca, Barcellona, Parigi, Napoli, il Portogallo, New York, Palermo, il Mali, Vietri. Ognuno di quei paesi ha raccontato per lui la propria storia, ed egli ha risposto con una pagina nuova del proprio percorso d'artista: "Ho viaggiato molto e anche adesso viaggio; quello che faccio qui (a Vietri sul mare) è diversissimo da quello che ho fatto ad Angers, un paio di anni fa, o in Africa o a Maiorca. È sempre diverso. Avevo già vissuto a Napoli tanti anni fa e all'epoca ero molto interessato dalla pittura tenebrista: Caravaggio e Ribera. A Napoli ho ritrovato qualcosa di spagnolo, quasi esagerato, e mi piaceva molto. Mi sono reso conto che tutte le visite a Pompei, Ercolano, al Museo Archeologico di Napoli si vedono nel lavoro, c'è qualcosa che viene direttamente da là".

Barceló ha partecipato nel 1982 a Documenta VII a Kassel e nel 1995 alla Biennale di Venezia. Tra le numerose mostre personali, si ricordano le più recenti presso musei internazionali: nel 1994 alla White Chapel Art Gallery di Londra, nel 1996 al Centre Pompidou di Parigi, nel 1998 al Macba di Barcellona, nel 2000 al Museu de Arte di San Paolo in Brasile e al Musée des Arts decoratifs di Parigi e nel 2002 alla Fondation Maeght di St.Paul de Vence.

http://arte.tiscali.it/scultura/Media/foto/settembre2002/barcelo/gif_barcelo.gif

Nebbia
10-09-02, 14:56
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna ospita la più ampia mostra personale dedicata da un museo italiano all'artista spagnolo Miquel Barceló (Felanitx, Maiorca, 1957).
L'esposizione prosegue l'intento di realizzare periodicamente personali di artisti contemporanei connotati da un forte legame di riferimento culturale ed artistico con il nostro paese, come è avvenuto recentemente con Jannis Kounellis.

Il progetto della mostra, curato da Anna Mattirolo, prende l'avvio dalla presentazione, in anteprima, di un gruppo di sedici ceramiche realizzate appositamente per questa mostra a Vietri (Salerno).
La mostra è allestita al piano terreno del Museo: la Sala delle Colonne e il Salone Centrale ospitano un percorso che si snoda tra circa una sessantina di opere allestite in modo da ricreare la suggestione dei vari ateliers di Barcelò nei quali le tematiche della sua poetica - il fluire del tempo, la relazione tra iconografia e materia, la natura morta, la nascita della vita - prendono forma attraverso la ricerca e la sperimentazione di differenti tecniche di lavorazione.

Barceló sviluppa dalla metà degli anni Settanta un linguaggio particolarmente focalizzato sull'indagine delle relazioni tra la materia e l'organico ed espone nelle sue prime mostre a Palma di Maiorca nel 1976 e a Barcellona nel 1977 tele ricoperte di colore nel quale incorpora diversi elemento organici, disegni e pezzi di vetro. Dai primi anni Ottanta rivolge l'attenzione all'uso della materia pittorica su tela, introducendo motivi figurativi rappresentati da elementi zoomorfi su di un unico piano frontale e collages di cartoni e disegni sovrapposti sul quadro. In questi anni sperimenta la libertà del gesto pittorico che riempie tutta la superficie grazie al movimento del suo corpo, realizzando le sue composizioni ponendo la tela sul pavimento. Mentre i suoi riferimenti artistici vanno da Rembrandt, Caravaggio, Tintoretto a Tápies, Pollock e Beuys, la varietà delle tecniche di realizzazione delle opere e la molteplicità dei materiali usati costituiscono una sorta di memoria progressiva dei luoghi visitati in tutto il mondo dall'artista, appassionato viaggiatore in perenne movimento: tra gli altri, Maiorca, Barcellona, Parigi, Napoli, il Portogallo, New York, Palermo, il Mali, Vietri. Ognuno di quei paesi ha raccontato per lui la propria storia, ed egli ha risposto con una pagina nuova del proprio percorso d'artista: "Ho viaggiato molto e anche adesso viaggio; quello che faccio qui (a Vietri sul mare) è diversissimo da quello che ho fatto ad Angers, un paio di anni fa, o in Africa o a Maiorca. È sempre diverso. Avevo già vissuto a Napoli tanti anni fa e all'epoca ero molto interessato dalla pittura tenebrista: Caravaggio e Ribera. A Napoli ho ritrovato qualcosa di spagnolo, quasi esagerato, e mi piaceva molto. Mi sono reso conto che tutte le visite a Pompei, Ercolano, al Museo Archeologico di Napoli si vedono nel lavoro, c'è qualcosa che viene direttamente da là".

Barceló ha partecipato nel 1982 a Documenta VII a Kassel e nel 1995 alla Biennale di Venezia. Tra le numerose mostre personali, si ricordano le più recenti presso musei internazionali: nel 1994 alla White Chapel Art Gallery di Londra, nel 1996 al Centre Pompidou di Parigi, nel 1998 al Macba di Barcellona, nel 2000 al Museu de Arte di San Paolo in Brasile e al Musée des Arts decoratifs di Parigi e nel 2002 alla Fondation Maeght di St.Paul de Vence.

http://arte.tiscali.it/scultura/Media/foto/settembre2002/barcelo/gif_barcelo.gif