PDA

Visualizza Versione Completa : Sono tornati i tempi dei soviet '



Leonardo (POL)
11-09-02, 14:49
E’ ormai una vera e propria escalation della tensione quella in atto fra le autorità russe e la Santa Sede. Ancora un sacerdote, il quinto in pochi mesi, è stato privato della possibilità di esercitare il proprio ministero nel territorio controllato da Mosca. Padre Edward Maszkiewicz, della parrocchia di Rostov sul Don, è stato fermato ieri mentre tentava di rientrare in Russia attraverso il confine Bielorusso. Trattenuto per qualche ora alla frontiera, si è poi visto respingere senza alcuna spiegazione. Appena ieri mattina un altro sacerdote polacco, che operava da tempo nel Paese, era stato espulso perché il suo nome risultava inserito in una lista di persone a cui è interdetto l’ingresso sul territorio della federazione russa. Il nunzio apostolico a Mosca, monsignor Jerzy Zur, ha inoltrato al ministero degli esteri una formale richiesta di spiegazioni, mentre le gerarchia cattolica locale afferma di ignorare quali siano le reali ragioni del comportamento del governo russo. Secondo la stampa locale, l’esecutivo starebbe trasformando le tensioni interconfessionali tra cattolici e ortodossi in vera e propria crisi politica. Ieri il portavoce della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, ha per la prima volta parlato di “persecuzione” in riferimento ai provvedimenti di cui sono vittima ultimamente esponenti del clero cattolico in Russia.

Leonardo (POL)
11-09-02, 14:49
E’ ormai una vera e propria escalation della tensione quella in atto fra le autorità russe e la Santa Sede. Ancora un sacerdote, il quinto in pochi mesi, è stato privato della possibilità di esercitare il proprio ministero nel territorio controllato da Mosca. Padre Edward Maszkiewicz, della parrocchia di Rostov sul Don, è stato fermato ieri mentre tentava di rientrare in Russia attraverso il confine Bielorusso. Trattenuto per qualche ora alla frontiera, si è poi visto respingere senza alcuna spiegazione. Appena ieri mattina un altro sacerdote polacco, che operava da tempo nel Paese, era stato espulso perché il suo nome risultava inserito in una lista di persone a cui è interdetto l’ingresso sul territorio della federazione russa. Il nunzio apostolico a Mosca, monsignor Jerzy Zur, ha inoltrato al ministero degli esteri una formale richiesta di spiegazioni, mentre le gerarchia cattolica locale afferma di ignorare quali siano le reali ragioni del comportamento del governo russo. Secondo la stampa locale, l’esecutivo starebbe trasformando le tensioni interconfessionali tra cattolici e ortodossi in vera e propria crisi politica. Ieri il portavoce della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls, ha per la prima volta parlato di “persecuzione” in riferimento ai provvedimenti di cui sono vittima ultimamente esponenti del clero cattolico in Russia.