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Visualizza Versione Completa : Per l'Ungheria



Ulan
12-09-02, 21:52
Cinque anni fa un sogno, contro tutti i pronostici il partito dei giovani liberali, una forza politica di under 35 nata per rilanciare un centro-destra catatonico, conquistò il parlamento di Budapest.
L’Ungheria conobbe 5 anni di crescita e sviluppo, l’azione del governo fu molto apprezzata nelle città, poco nelle campagne e punto nell’apparato statale: il burosauro comunista che nessuno era riuscito a scalfire, a partire dalla TV di Stato popolata da tanti simil Santoro lì ben radicati dai tempi in cui Breznev mandava le veline.
Questo governo di ragazzi della via Pal, questo primo ministro non ancora quarantenne, diedero vita, energia e vigore al miracolo Magiaro.
Sono ormai sei mesi che questo sogno s’è infranto, nell’aprile scorso, complice un sistema elettorale a sbarramento che ha fatto fuori Vita e Verità il partito nazionalista, i Giovani Liberali hanno perso d’un soffio (tra la soddisfazione dei media italiani) le elezioni riconsegnando il potere ai comunisti, in particolare ad un signore, ora primo ministro, che fu titolare del dicastero delle finanze del regime pre 1989.
La vittoria dei comunisti come detto è stata d’un soffio e come sempre ottenuta dalle fasce a rimorchio della società: pensionati e contadini.
Il sol dell’avvenir torna a sorgere grazie a chi non ha un avvenire per bruciare le speranze d’un futuro migliore a tutti quelli che sarebbero in grado di realizzarselo.
Come sempre le forze dinamiche e attive il motore della nazione hanno votato altro ed ora sono all’opposizione, poco male se li governo fosse un governo di persone rispettabili, non è così.
Gli esecutivi d’Italia ed Austria dovettero subire l’affronto d’un esame di democrazia da parte all’allegra brigata Prodi-Tasca-Chirac.
Ora senza girotondi n’altre manifestazioni d’indignazione collettive, il membro d’uno degli ultimi governi totalitari d’Europa s’è reinsediato.
Nessuno s’è mosso nel Centro-Destra continentale ma questo è un problema della pochezza del Centro-Destra continentale.
I problemi degli ungheresi liberi son altri: il governo liberale non scalfì il potere mediatico della sinistra nei media pubblici, in 6 mesi tutti i suoi giornalisti sono stati licenziati dalla TV di Stato e ci si è applicati con zelo nel provocar fallimenti a catena nella stampa non addomesticabile, oggi resiste ancora una sola testata.
La situazione è tale che si sta organizzando un’emittente dell’opposizione che possa trasmettere liberamente…. dall’Austria.
Dunque sta per entrare nell’U€ un paese guidato da un figuro già membro responsabile del governo di una dittatura totalitaria.
Da tempo il parlamento di Strasburgo è oltraggiato dalla presenza del PDS (meglio sarebbe oltraggiato se fosse un parlamento) di Gregor Gisy e della sua banda ex VoPos assassini ed ex agenti STASI, possiamo permettere che nella commissione e nel consiglio, organi che pretendono di decidere delle nostre vite, del nostro futuro, siedano uomini che solo 13 anni dominavano in un regime omicida e liberticida? (tacciamo dei poteri che potrebbero ricadere sulla magistratura loro totalmente ed entusiasticamente subordinata).
Certo non auspico manifestazioni di psicolabilità come i girotondi ma se accetteremo indifferenti tutto ciò possiamo scriverci in fronte Jo Condor ed andarne fieri.
A Budapest, nelle prime ore del mattino del 4 luglio ultimo scorso, nelle prime ore del mattino di un giorno consacrato alla libertà, la polizia caricò sul Ponte Elisabetta un gruppo di giovani manifestanti liberali accusandoli d’aver bloccato il traffico sul più trafficato dei ponti cittadini.
La carica si trasformò subito in un pestaggio selvaggio ed indiscriminato dei manifestanti.
Di ciò pochissimo s’è parlato, i media di regime hanno sottolineato le colpe dei dimostranti e nulla più, ma il diavole fa le pentole e non i coperchi, i comunisti continuano a sottovalutato i portenti della tecnologia digitale, esiste una cassetta che immortala i poliziotti intenta a sbarrare il ponte ed a paralizzare il traffico.
Tutto questo sbarcherà alla corte europea dei diritti umani grazie all’interessamento d’un avocato austriaco.
Dubito che però tutto questo possa avere anche solo un centesimo del risalto mediatico goduto dalla performance della polizia fascista di Berlsuconi contro i poveri indifesi giottini di Genova.
Non sono loro che sono bravi, siamo noi che siamo tonti.

Ulan
12-09-02, 21:52
Cinque anni fa un sogno, contro tutti i pronostici il partito dei giovani liberali, una forza politica di under 35 nata per rilanciare un centro-destra catatonico, conquistò il parlamento di Budapest.
L’Ungheria conobbe 5 anni di crescita e sviluppo, l’azione del governo fu molto apprezzata nelle città, poco nelle campagne e punto nell’apparato statale: il burosauro comunista che nessuno era riuscito a scalfire, a partire dalla TV di Stato popolata da tanti simil Santoro lì ben radicati dai tempi in cui Breznev mandava le veline.
Questo governo di ragazzi della via Pal, questo primo ministro non ancora quarantenne, diedero vita, energia e vigore al miracolo Magiaro.
Sono ormai sei mesi che questo sogno s’è infranto, nell’aprile scorso, complice un sistema elettorale a sbarramento che ha fatto fuori Vita e Verità il partito nazionalista, i Giovani Liberali hanno perso d’un soffio (tra la soddisfazione dei media italiani) le elezioni riconsegnando il potere ai comunisti, in particolare ad un signore, ora primo ministro, che fu titolare del dicastero delle finanze del regime pre 1989.
La vittoria dei comunisti come detto è stata d’un soffio e come sempre ottenuta dalle fasce a rimorchio della società: pensionati e contadini.
Il sol dell’avvenir torna a sorgere grazie a chi non ha un avvenire per bruciare le speranze d’un futuro migliore a tutti quelli che sarebbero in grado di realizzarselo.
Come sempre le forze dinamiche e attive il motore della nazione hanno votato altro ed ora sono all’opposizione, poco male se li governo fosse un governo di persone rispettabili, non è così.
Gli esecutivi d’Italia ed Austria dovettero subire l’affronto d’un esame di democrazia da parte all’allegra brigata Prodi-Tasca-Chirac.
Ora senza girotondi n’altre manifestazioni d’indignazione collettive, il membro d’uno degli ultimi governi totalitari d’Europa s’è reinsediato.
Nessuno s’è mosso nel Centro-Destra continentale ma questo è un problema della pochezza del Centro-Destra continentale.
I problemi degli ungheresi liberi son altri: il governo liberale non scalfì il potere mediatico della sinistra nei media pubblici, in 6 mesi tutti i suoi giornalisti sono stati licenziati dalla TV di Stato e ci si è applicati con zelo nel provocar fallimenti a catena nella stampa non addomesticabile, oggi resiste ancora una sola testata.
La situazione è tale che si sta organizzando un’emittente dell’opposizione che possa trasmettere liberamente…. dall’Austria.
Dunque sta per entrare nell’U€ un paese guidato da un figuro già membro responsabile del governo di una dittatura totalitaria.
Da tempo il parlamento di Strasburgo è oltraggiato dalla presenza del PDS (meglio sarebbe oltraggiato se fosse un parlamento) di Gregor Gisy e della sua banda ex VoPos assassini ed ex agenti STASI, possiamo permettere che nella commissione e nel consiglio, organi che pretendono di decidere delle nostre vite, del nostro futuro, siedano uomini che solo 13 anni dominavano in un regime omicida e liberticida? (tacciamo dei poteri che potrebbero ricadere sulla magistratura loro totalmente ed entusiasticamente subordinata).
Certo non auspico manifestazioni di psicolabilità come i girotondi ma se accetteremo indifferenti tutto ciò possiamo scriverci in fronte Jo Condor ed andarne fieri.
A Budapest, nelle prime ore del mattino del 4 luglio ultimo scorso, nelle prime ore del mattino di un giorno consacrato alla libertà, la polizia caricò sul Ponte Elisabetta un gruppo di giovani manifestanti liberali accusandoli d’aver bloccato il traffico sul più trafficato dei ponti cittadini.
La carica si trasformò subito in un pestaggio selvaggio ed indiscriminato dei manifestanti.
Di ciò pochissimo s’è parlato, i media di regime hanno sottolineato le colpe dei dimostranti e nulla più, ma il diavole fa le pentole e non i coperchi, i comunisti continuano a sottovalutato i portenti della tecnologia digitale, esiste una cassetta che immortala i poliziotti intenta a sbarrare il ponte ed a paralizzare il traffico.
Tutto questo sbarcherà alla corte europea dei diritti umani grazie all’interessamento d’un avocato austriaco.
Dubito che però tutto questo possa avere anche solo un centesimo del risalto mediatico goduto dalla performance della polizia fascista di Berlsuconi contro i poveri indifesi giottini di Genova.
Non sono loro che sono bravi, siamo noi che siamo tonti.

Ulan
26-09-02, 14:18
per la seria maledetta fretta ecco le precisazioni della mia fonter magiara

Caro ......,
hai scritto un gran bell'articolo e te ne sono grata nel
nome di tutti gli ungheresi che la pensano come me. Geniale
la trovata del governo dei ragazzi della via Pál e
divertentissima la parola burosauro com'é molto divertente
anche tutto il resto. Richiamerei pero la tua attenzione
alla connotazione fortemente negativa (fetida!) della
parola LIBERALE, almeno in ungherese. Forse si tratta
semplicemente di una discrepanza tra le nostre lingue,
fatto sta che i nostri Giovani Democratici morirebbero di
dispiacere a sentirsi chiamare Liberali. In principio lo
erano essendo nati insieme al Partito Liberaldemocratico ma
poiché qusti ultimi hanno tradito la nazione andando in
coalizione coi socialisti (per la prima volta nel 1994 ed
ora con un 5% dei voti che comunque gli era sufficiente per
appropriarsi di 4 ministeri!), si sono allontanati da essi
diventando piuttosto conservatori. Un'altra mia
osservazione: sicuramente non possiamo dare la colpa per la
sconfitta ai contadini che hanno capito molto di piu dei
cittadini, tant'é vero che i Giovani Democratici hanno
avuto la maggioranza in 18 regioni su 20 , mentre Budapest
é proprio rossa: abbiamo vinto in sole tre circoscrizioni
su 32. la classe operaia nella maggior parte dei casi é
molto piu ignorante, pigra e malvagia di quella contadina!
Ora ti devo lasciare perché sono a scuola, comunque
un'altra volta grazie del servizio che hai fatto al mio
Paese. Tanti saluti affettuosi A...