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nadda
17-09-02, 00:45
Carissimi amici e particolarmente caro Qoeleth,
mi permetto di scrivervi queste poche righe nella certezza di non essere frainteso e nella parresìa cui mi spinge la stima e l'affetto che provo per voi. Da tempo sto notando come un forum interessante e coraggioso nell'affrontare temi e problematiche anche ardite, nella coniugazione sapiente tra carità e verità, si stia trasformando in una sorta di bacheca per materiale apologetico, spesso di discutibile fondamento e rigore intellettuale, finalizzato ad un atteggiamento ipercritico e vanamente autodifensivo, in una sorta di "giornalino parrocchiale" - scusate la crudezza dell'esempio - cui affiggere ed affidare i propri timori e desideri di rassicurazione e giustezza, tutti elementi che l'audacia dell'annuncio della libertà evangelica dovrebbe poter condurre a superare. Dove è finita la forza dell'annuncio, il vigore speculativo nell'accogliere ogni sfida e pro-vocazione concettuale in un confronto aperto e solido, la gioia del dialogo e della carità vero l'altro? Pubblicazioni di foto, autocelebrazioni, ed una valanga di articoletti "contra" questo e quello...non mi sembra - e ve lo suggerisco in umiltà e nuovamente sapendomi accolto con la stessa amicizia che nutro per voi - una strada giusta per il rinnovamento e l'ampliamento di quell'eloquenza cristiana e quella forza testimoniale che era vostra caratteristica sino a qualche tempo fa. Un abbraccio.

vescovosilvano
17-09-02, 12:25
Caro Nadda,
non me ne volere, ma trovo la tua critica eccessiva. Capisco anch'io che talvolta non riusciamo a tenere un tono "alto" ma parlare di autocelebrazioni mi sembra un po' troppo. Certo occorrerebbe davvero un "Giornalino" - magari telematico - su cui pubblicare cronache, foto etc. al quale magari rimandare con una sobria segnalazione. Ma i nostri mezzi sono limitati, in questo però non devi vedere cattiva volontà. Come sai non abbiamo mai avuto paura di fare autocritica: è cristiano, è ortodosso, è giusto.
Tutta la nostra storia è una storia di autoicritica. Se qualcuno non sapesase che i nostri passaggi giurisdizionali (Mosca, Serbia, Chiesa Greca Tradizionale) sono sempre state scelte sofferte e mai imposteci da nessuno, potrebbe giudicarci voltagabbana. Ma chi sa che - mentre molti gruppetti sedicenti ortodossi darebbero chi sa cosa per la cosiddetta "canonicità" delle Chiese ufficiali, noi vi abbiamo volontariamente rinunciato per amore di una corretta ortodossia, si rende conto che questa è stata una sofferta e forte autocritica, motivata dall'avanzare di un cammino di ricerca della Verità Questo non è autoelogio, è solo cercare di spiegare chi siamo.
Tornando all'argomento di fondo devo dirti che questo forum è nato - nelle nostre intenzioni - come complemento a quello di "Orthodoxia". Pensavamo, con questo, di raggiungere un bacino di utenza che l'altro sito non avrebbe potuto raggiungere e che, mentre il forum di Orthodoxia saremme rimasto un forum di confronto ed approfondimento teologico, questo sarebbe stato più "divulgativo".
Le cose non sono andate proprio così, ma non è iul caso di farne la colpa a Luca che sacrifica tanto del suo tempo per gestire questo forum.
Certo, conoscendoti, seppure pur di lontano, so che la tua critica vuol essere costruttiva.
Penseremo ad una soluzione.

nadda
17-09-02, 14:39
Grazie Padre Silvano per non aver equivocato come irrispettosa la mia pur provocatoria e forse eccessiva osservazione. Non vi sono dubbi sul cammino di assoluta e sofferta fedeltà e rigore da voi percorso. E' anzi proprio a fronte della grande eloquenza umana e cristiana, maturata in tali contesti di crisi e critica costante, testimoniata tante volte per il bene di molti sui forum da voi gestiti, che mi sono permesso di richiamare l'accento su una certa flessione, una leggera caduta di tensione argomentativa ed aperta all'altro, non "inferno" ma benedizione e salutare richiamo oltre ogni assestamento. Non tanto dunque toni "alti" ma piuttosto la testimonianza, anche attraverso strumenti divulgativi come questi, della gloriosa bassezza e debolezza evangelica, la narrazione nella parola e nell'opera del misericordioso e folle svuotamento di Dio, in Cristo, nella forza dello Spirito-Amore attraverso un dialogo ed un'accoglienza che non conosce limiti. Questo è stato sempre il clima ed il tono di fondo palpabilmente respirato e percepito tra di voi a differenza del naufragio di altre esperienze simili proprio a causa di un ripiegamento, della preoccupazione apologetica, dell'autodifesa ad oltranza incompatibile con la dinamica di denudamento e di offerta della sequela cristica. Sono certo che questa forza non è mai venuta meno e spero che il Signore conceda innanzi tutto a me stesso, solo peccatore, di potere liberarmi da quel velo di passione che me ne impedisce da qualche tempo la percezione. Un abbraccio a tutti.

Qoelèt
17-09-02, 17:45
Caro nadda,
non condivido la tue critiche ma per queste comunque e con sincerità ti ringrazio : sono proprio persone vere come te a far crescere in meglio questo piccolo forum virtuale,inizialmente nato con l’intento di aprire a un pubblico più vasto e “frammentato” (rispetto all’utenza tradizionale dei forum legati a un sito)le porte della Santa Ortodossia. Lo scopo divulgativo è stato raggiunto solo in parte,forse per la nostra scarsità di mezzi o per la mia inadeguatezza come moderatore (ti assicuro però -e non per vantarmi- che ho sempre cercato di lavorare con impegno per far crescere questo spazio di incontro), ma comunque posso ritenermi – e penso anche i miei comoderatori- soddisfatto.
Per quanto riguarda le tue critiche ,nadda, ammetto senza problemi che il tono del forum si sia abbassato, questo lo ritengo positivo anzitutto per la stessa natura divulgativa del forum, poi perché intellettualizzare eccessivamente il messaggio cristiano, renderlo forzatamente alto –trasformandolo in fenomeno elitario,un cristianesimo da “addetti ai lavori”- è a mio avviso un secondo tradimento di Cristo;in questo momento mi viene in mente proprio p. Florensky di beata e santa memoria: grandioso nella teologia, geniale nelle più svariate discipline, eppure preferiva alle mirabolanti altitudini intellettuali delle sue speculazioni il “fango” della semplicità e della bassezza ; vorrei proporre a te e agli amici un estratto di un Dialogo del santo padre: 'Tutto suona falso e teatrale. Egli pronuncia le parole, e si sente che il tono e la dizione sono preparati in partenza, e che si guarda intorno per vedere che tipo di impressione quelle parole creano negli altri. E' possibile che oggettivamente tutto ciò si possa spiegare in modo diverso. Ma io lo conosco, e non posso liberarmi da questa sensazione. Conosce bene il servizio della chiesa, lo ama; ma questa precisione e questa efficacia non è il modo ortodosso di fare le cose. C'è in te molto dell'occidentale, e per noi, al contrario, il servizio della chiesa è amato proprio quando viene condotto come in ogni parte della Russia, dove è goffo, caotico, e via dicendo. Amiamo l'aspetto degli schiavi, mentre tu vorresti che perfino gli stracci sembrino irreali e abbiano i bordi di seta. Ciò che sto dicendo è evangelico, non solo ortodosso. Perché Cristo amava tanto la compagnia delle prostitute e dei pubblicani? Immaginale: erano vere puttane che litigavano, parlavano in modo indecente, imprecavano... e Cristo preferiva la loro compagnia a quella dei farisei. Pensaci, perché si dice, 'Il potere di Dio si vede nella povertà'? La povertà non è solo debolezza, non è qualche malattia poetica come la tubercolosi, ma peccaminosità, corruzione. Cristo stava con i peccatori non solo perché ne avevano più bisogno, ma perché per Lui era più piacevole stare con loro; li amava per la loro semplicità e umiltà.".
Conosco l’arma a doppio taglio di molti miei thread : possono sembrare ai più critiche sterili, attacchi sistematici se non veri e propri fanatismi… il mio scopo è invece provocatorio, la mia provocazione vuole scuotere inizialmente l’emotività delle persone,perché di fronte a veri e propri “abominii della desolazione” del relativismo e del sincretismo ecumenista, della secolarizzazione delle chiese “canoniche”, del laicismo innalzato a religio civilis è mio parare che l’unica soluzione (forse perché è quella che anche a me più compete) siano le “urla del profondo” , gli “sberloni emotivi in faccia”- come li chiamo io- che devono prendere il posto di vie eccessivamente intellettual-oid-i . Provoco, ma non mi chiudo a riccio ,perché ogni mia provocazione desidera una discussione…
Ammetto infine la mia intransigenza, anzi, la mia sostanziale intolleranza sulla Fede perché non tollero assolutamente per essa compromessi di alcun genere: questo penso non tolga nulla né alla mia umanità, né al mio amore verso il prossimo, né tantomento alla mia voglia e capacità di dialogo con tutti e su tutto.
Ti saluto sperando di avere chiarito al meglio le mie ragioni
In Cristo
Luca

nadda
17-09-02, 20:04
Caro Luca, ti ringrazio per il chiarimento amichevole e sereno. Ero certo di parlare ad amici per i quali e tra i quali la franchezza non è mai offesa ma come ben dici salutare e reciproca pro-vocazione ad uscire dal proprio punto di vista non annullandolo ma verificandolo e ricevendolo arricchito dall'incontro. Peraltro avevo chiarito già come per "altezza" dello stile degli interventi non mi riferissi a sfoggi culturali ma alla testimonianza della bassezza e della kenosis radicalmente evangelica, quello svuotamento di sè verso l'altro rispettato nella sua alterità che non conosce ritorni, che non conosce strategie neppure apologetiche, missionarie o di conversione, che ama senza perchè sapendo che dove c'è un perchè non c'è amore, ama semmai perchè c'è un Tu, un Terzo tra noi che garantisce la comunione al di là della tendenza umana, violenta, di annettere e consumare l'altro tanto nell'opposizione quanto in quel totalitarismo più soft dell'inglobamento. Proprio una grande figura come Florenskji martire, testimone di questa carità sino al dono di sè, aveva compreso la necessità e l'urgenza di liberare il raziocinio sterile ed autoreferenziale - e l'intellettualismo conseguente - dal giogo dell'eresia e dell'opposizione o confusione, spalancandolo verso l'accoglimento della Verità del Cristo come luogo di un pensiero rinnovato, pneumatizzato, capace di assumere, cristologicamente, su di sè tutta la paradossalità e la contraddizione che lacera l'esistenza non per annullarle ma per com-porle nel grembo triunitario, nella carità di Dio, che è Dio. Ed ecco perchè non concordo pienamente con te nell'opporre in lui il vigore speculativo alla carità verso gli ultimi e la fedeltà alla terra. Egli non "preferiva" - la preferenza è scelta, dualità, eresia - alle sue "speculazioni" (ma abbiamo visto che non sono tali) il fango della terra ma poteva amare la terra ed il suo fango, abbracciarne tutte le ferite e com-patirne con fedeltà il dolore riscattandolo ed assumendolo di di sè, non rigettandolo sull'altro, proprio perchè capace di elevarsi ad un pensiero crocifisso, librarsi nella dialettica su quell'abisso dei doppi pensieri come li definiva Dostoevskji, comprendendoli alla luce della kenosis trinitaria e cristologica costitutiva il luogo del mondo e del suo riscatto. Tutto qui. Ti ringrazio comunque pur nella differenza di sfumature - la buona differenza che incrementa il dialogo e l'affetto - per un impegno che non ho mai voluto mettere in discussione e che è, questo sì più di tante parole, un segno chiaro di un'esistenza fondata sulla carità, incardinata sulla "colonna ed il fondamento della Verità". Ti abbraccio.

vescovosilvano
17-09-02, 21:30
permettetemi di ringraziare di tutto cuore il nostro Dio che ci ha concesso, nella nostra povertà, tra le altre meraviglie della sua Grazia, di poter fare un Forum in cui è possibile dialogare anche criticandosi senza paura ed in forma costruttiva.
E' una novità nel mondo ortodosso Italiano e sono grato di essere stato uno dei servi di questa opera... credo che anche Luca sarà quanto me grato...