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Visualizza Versione Completa : Sorprendenti parallelismi tra un testo buddhista ed uno gnostico



Ichthys
23-09-02, 23:25
Il testi che riporto contengono la traduzione di alcune parti della “Laude della Suprema Realtà” d’ispirazione buddhista (testo a) e la traduzione di alcuni passi dell’apocrifo di Giovanni sull’Essere supremo (testo b).

Testo a
1. Come posso lodarti, oh Signore, te non nato e residende in nessun luogo, tu oltre ogni comparazione mondana. […] Per natura senza nascita, in te non v’è nascita, né andata né venuta. Lode a te, oh Signore, senza natura propria. | 2. Tu non sei un essere né un non essere, impermanente e perenne, eterno e non eterno. Lode a te, oh Signore, a te senza dualità. […] | 3. Tu non sei grande né piccolo, né lungo né rotondo. Tu hai raggiunto il piano dell’illimite. Lode a te, oh Signore, a te senza limite.

Testo b
1. Non è lecito rappresentarselo simile a dèi o a qualcosa di simile; egli, invece, è più grande degli dèi. Non v’è nessuno sopra di lui, nessuno è signore sopra di lui. | 2. egli non ha bisogno di nessuno, perché prima di lui non vi fu nessuno. Egli non ha bisogno di vita, perché è eterno. Egli non manca di nulla, perché e del tutto perfetto. […] Egli è incorporeo e non incorporeo. | 3. Egli non è non è grande, ma nemmeno piccolo.

Come ho accennato i due testi presentano dei parallelismi soprendenti: l’impossibilità di comprendere Dio e di paragonarlo a qualcosa (1); l’unità, la pienezza e l’autosufcenza dell’essere (2); l’impossibilità di denirlo con attributi, poiché Egli è la sintesi dgli opposti (3).
Si noti il linguaggio e le espressioni, sono incredibilmente simili. L'unica differenza consiste nel fatto che l'autore del testo buddhista (testo a) si rivolge col "tu" all'Essere Supremo, mentre nell'apocrifo di Giovanni si usa "egli".

Ichthys
04-04-04, 22:35
Ripropongo questa mia osservazione di qualche tempo fa.