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Nirvana
22-10-02, 18:34
Meglio una visitina, ci penso io»
Falso professore Azzolina “colpisce” in trattoria
di ALDO DE LUCA
«BÈH, SECONDO me dovrebbe farsi vedere da un medico. Dopo quello che mi ha detto, una visitina gliela consiglio...». Spesso, è questa l’esca che usa il sedicente professor Azzolina, medico del Gemelli. E il pesce sovente abbocca. Per evitare equivoci diciamo subito che al Policlinico Gemelli «il noto professor Azzolina» non c’è, e non esiste un altro medico con questo cognome. Invece esiste un signore di mezza età, modi garbati, vestito con cura, parlantina sciolta, che ti infinocchia e ti truffa: piccole truffe eh, da una ventina di euro, quanto mediamente può valere un ticket sanitario. «Gliela prenoto io la visita, non si preoccupi. E può pagare direttamente a me il ticket, così fa pure prima quando va in ospedale...».
Ma dove li cerca, dove li trova? Nelle trattorie di quartiere, puntando ogni volta l’oste. Gli è capitato anche di «lavorare» in trasferta, trattorie di paesini dell’agro romano per esempio. E ora, ecco la scena. Arriva, si siede al tavolo, ordina... Il «professore», modi cordialissimi, sorridente, simpatico, nel corso del solitario pranzetto trova un pretesto per presentarsi all’oste: «Molto lieto, professor Azzolina». Nasce una conversazione se volete banale, ma che nasconde il vero obiettivo: chi è che non ha un dolorino qui e uno là, una schiena che fa male, una tosse che non va via, la pressione alta? E non v’è mai capitato che dovete fare una visita o, chessò, una radiografia, ma non avete mai tempo? Basta una coincidenza di questo genere e sei fritto. Il «professor Azzolina» faccia di bronzo, va all’attacco: «Mi spieghi meglio, che sintomi manifesta?», e poi: «Io posso aiutarla per la visita, se vuole». Magari, professore mio... ringrazia inginocchiandosi l’oste di turno. Il professore incalza: «Mi dica lei, quale giorno?». Se si potesse giovedì prossimo, di mattina... dice l’oste. E il professore: «Ora telefono in ospedale, se trovo qualcuno risolviamo subito». Con il cellulare chiama... il complice. «Mi raccomando eh? E’ un mio caro amico... quanto devo farmi dare per il ticket? Venti euro, va bene», chiude la telefonata e rivolgendosi all’oste: «Tutto a posto. Giovedì alle 11». L’oste commosso ringrazia e molla i venti euro: e per ricambiare la cortesia gli fa anche uno sconticino sul pranzo. Poi il giovedì si presenta puntuale al Gemelli e scopre che non esiste alcuna prenotazione a suo nome e che il professor Azzolina è solo un fantasma.
Per ora sono dieci i casi che la Direzione del Gemelli ha segnalato al commissariato di Monte Mario dov’è stato presentato un esposto. Per tutelare «l’onorabilità» dell’ospedale.


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