Aquila (POL)
24-10-02, 16:39
[QUOTE]Originally posted by Pius Antoninus
[B]L'Impero Romano d'Oriente, o Pars Orientalis, come si chimava allora con distinguo dalla Pars Occidentalis, ha il suo bel fardello di colpe nella caduta di Ravenna.
Su questo non punto non concordo esattamente con te.
In certo senso l'Oriente combatteva per difendere il proprio territorio e non per difendere tutto l'impero. D'altra parte il progetto di Teodosio poi, ma, soprattutto, di Diocleziano prima era, quello di fare in modo che ogni Pars fosse in grado di autodifendersi.
Che non abbia aiutato in molti casi le più povere e meno popolose provincie occidentali, però, è palesemente errato.
Tralasciando gli aiuti alla casata dei teodosidi (vedi Arcadio nei confronti di Valentiniano III), bisogna comunque ricordare almeno:
1) L'imperatore Marciano stava marciando sull'Italia per aiutare Ezio nella seconda invasione di Attila. le fonti lettararie supportano l'impotesi di un intervento dell'Impero d'Oriente durante la ritirata dell'unno dalla penisola (ma il vincente è stato sicuramente Ezio).
2) Pochi anni dopo la flotta imperiale d'Oriente mise in azione una mastodontica offensiva contro i Vandali. L'operazione fallì sia per la bravura di Genserico (genio anche diplomatico), sia per l'idiozia dell'ammiraglio bizantino.
3) Dopo la caduta di Maiorano, l'Oriente cercò di porre un freno al caos di fatto nominando un greco come imperatore d'Occidente. Il pover'uomo (Procopio Antemio) era un buon amministratore ma fu ucciso da quel delinquente di Ricimero.
4) Dopo il 472 gli abitanti della Provenza mandarono alcuni legati a Costantinopoli per chiedere di essere difesi dai Visigoti, che si stavano sempre più espandendo. A parte il fatto che l'Impero d'Oriente non si poteva certo imbarcare nella titanica impresa di combattere i Visigoti, questo è un bell'esempio di come molti vedevano come fratelli gli orientali.
Oltre a tutto ciò, bisogna anche renderci conto che
a) Mancava la coscienza che la Pars Occidentalis stesse scomparendo. Anzi: in molti casi sembrava (almeno fino ai primi decenni del V secolo) più solida dell'Oriente. Su questo vedi le operazioni militari di Stilicone in Grecia contro Alarico che stava facendo a pezzi l'esercito d'oriente.
b) L'oriente aveva le sue belle gatte da pelare.... I confini del danubio erano sempre in pericolo (almeno fino a Giustiniano, e poi, dopo un po' di sosta, fino alla fine). A est c'erano i dannatissimi persiani (nella versione sassanide): già Traiano aveva faticato: figuriamoci se era in grado di gestire efficacemente un problema simile un impero molto più debole e privo di risorse come l'Imp. d'Oriente. Ci penserà, con la forza della disperazione, uno degli imperatori d'Oriente migliori della storia: Eraclio (col colpo definitivo degli arabi...arghhhhh).
Quello che voglio dire, cioè, è che , materialmente, l'Oriente non poteva fare più di quanto fece...
Comunque potremmo continuare la discussione anche su altri punti se volete....
[B]L'Impero Romano d'Oriente, o Pars Orientalis, come si chimava allora con distinguo dalla Pars Occidentalis, ha il suo bel fardello di colpe nella caduta di Ravenna.
Su questo non punto non concordo esattamente con te.
In certo senso l'Oriente combatteva per difendere il proprio territorio e non per difendere tutto l'impero. D'altra parte il progetto di Teodosio poi, ma, soprattutto, di Diocleziano prima era, quello di fare in modo che ogni Pars fosse in grado di autodifendersi.
Che non abbia aiutato in molti casi le più povere e meno popolose provincie occidentali, però, è palesemente errato.
Tralasciando gli aiuti alla casata dei teodosidi (vedi Arcadio nei confronti di Valentiniano III), bisogna comunque ricordare almeno:
1) L'imperatore Marciano stava marciando sull'Italia per aiutare Ezio nella seconda invasione di Attila. le fonti lettararie supportano l'impotesi di un intervento dell'Impero d'Oriente durante la ritirata dell'unno dalla penisola (ma il vincente è stato sicuramente Ezio).
2) Pochi anni dopo la flotta imperiale d'Oriente mise in azione una mastodontica offensiva contro i Vandali. L'operazione fallì sia per la bravura di Genserico (genio anche diplomatico), sia per l'idiozia dell'ammiraglio bizantino.
3) Dopo la caduta di Maiorano, l'Oriente cercò di porre un freno al caos di fatto nominando un greco come imperatore d'Occidente. Il pover'uomo (Procopio Antemio) era un buon amministratore ma fu ucciso da quel delinquente di Ricimero.
4) Dopo il 472 gli abitanti della Provenza mandarono alcuni legati a Costantinopoli per chiedere di essere difesi dai Visigoti, che si stavano sempre più espandendo. A parte il fatto che l'Impero d'Oriente non si poteva certo imbarcare nella titanica impresa di combattere i Visigoti, questo è un bell'esempio di come molti vedevano come fratelli gli orientali.
Oltre a tutto ciò, bisogna anche renderci conto che
a) Mancava la coscienza che la Pars Occidentalis stesse scomparendo. Anzi: in molti casi sembrava (almeno fino ai primi decenni del V secolo) più solida dell'Oriente. Su questo vedi le operazioni militari di Stilicone in Grecia contro Alarico che stava facendo a pezzi l'esercito d'oriente.
b) L'oriente aveva le sue belle gatte da pelare.... I confini del danubio erano sempre in pericolo (almeno fino a Giustiniano, e poi, dopo un po' di sosta, fino alla fine). A est c'erano i dannatissimi persiani (nella versione sassanide): già Traiano aveva faticato: figuriamoci se era in grado di gestire efficacemente un problema simile un impero molto più debole e privo di risorse come l'Imp. d'Oriente. Ci penserà, con la forza della disperazione, uno degli imperatori d'Oriente migliori della storia: Eraclio (col colpo definitivo degli arabi...arghhhhh).
Quello che voglio dire, cioè, è che , materialmente, l'Oriente non poteva fare più di quanto fece...
Comunque potremmo continuare la discussione anche su altri punti se volete....